7-3-48 48.7
Mi dice il Divinissimo Autore:
“Non chiamarmi così. Chiamami “il Dolce Ospite''. Perché
veramente Io sono il Dolce Ospite dell'anima tua e trovo in essa dolce ospitalità”
Il mio pensiero gli dice: “Non so come possa avvenire. Sono misera e peccatrice, e Tu sei la
Perfezione di Dio, Tu, Spirito dello Spirito di Dio”.
Mi risponde:
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48.7
“La trovo perché tu mi ami. Mi hai sempre amato. Sono, dei Tre, Colui che tu hai
amato per primo e senza interruzione. Più tardi hai compreso sapientemente il Verbo. Più tardi
ancora il Padre. Ma lo Spirito Santo lo amasti col primo raggio della tua intelligenza e Io ti amai.
Per questo così precocemente ti ho fatto capace di amare appassionatamente l'Appassionato Gesù. E
tu credesti dï amare Lui. Ma Me amavi in Lui. E da Me traevi luce e fiamma ad amare Lui.
Avresti potuto, tu, nelle tue condizioni famigliari, ascendere così presto alla mistica pura e
da te sola, se Io non ti avessi abitato perché mi amavi con tutte le forze del tuo spirito? lo ti sono
stato Catechista e Maestra per saziare la tua sete spirituale, che nessuno saziava, di “conoscere
Dio''. E nel giorno delle nostre nozze, la tua Cresima, ti ho visibilmente indicata con il mio segno di
fuoco.
Nessuno ha capito. Gli uomini sono superficiali sempre. Ma nel tuo piccolo leggendario
andrebbe ricordato quell' inspiegabile fuoco che arse tutte le vanità delle tue * compagne al rito e
lasciando te immune in un cerchio di fiamme, assorta nella tua attesa di Me tanto da non vedere
quanto accadeva né averne timore.
L'anima tua sentiva che chi è Sposa del Fuoco Divino non può essere arsa che da Esso e che
Fiamma celeste respinge ogni altra fiamma. E in questa verità è la spiegazione di tutta la tua vita
spirituale e del fervore di essa in mezzo a tutte le più violente prove. Per questo ora lo sono venuta a
completare il Maestro Gesù e a completare il tuo io spirituale così come all'inizio dei tuoi giorni
sono venuta ad iniziarlo.
Chiamami dunque “il Dolce Ospite'' perché tale Io sono per mia e tua gioia. “Divinissimo
Autore'' è troppo distanziante fra l'Uno e l'altro che si amano. Ospite. E Ospite dolce. Questo si.
Non altro. Perché Io trovo il mio riposo in
* fuoco che arse... Il fatto è narrato nell'Autobiografia, verso la fine )
del capitolo “La mia Pentecoste'' nella parte prima.
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chi mi ama e ospita e tu trovi il tuo riposo in Me che t'amo e in te ospito”
Dettato il 25 luglio 1948.
25-7-48,
Lo Spirito Santo è lo Spirito Ss. del Ss. Increato, Purissimo Spirito che è il Signore.
L'essenza di Dio,
il suo principale attributo è la Carità. Ecco: il fuoco della Carità Divina, l'immenso, perfettissimo Fuoco della Carità Divina, che genera il Figlio e per il figlio tutte le cose create, mortali o peribili, sia immortali (10 spirito nostro e gli angeli) e tutte vede nella Carità e a tutte provvede, è il Santo Spirito di Dio.
Come in noi l'anima è lo spirito nostro, così l'anima di Dio (mi si conceda il paragone) è l'amore, è l'Amore anima Dio in tutte le sue azioni cosi come in noi è lo spirito che anima la carne e ci dà somiglianza con Dio.
Senza il suo Spirito Santo Dio non sarebbe più Dio perché non sarebbe più amore.
(Questo è ciò che la Luce mi ha fatto comprendere).
Dettato il 25 luglio 1948.
25-7-48,
Lo Spirito Santo è lo Spirito Ss. del Ss. Increato, Purissimo Spirito che è il Signore.
L'essenza di Dio,
il suo principale attributo è la Carità. Ecco: il fuoco della Carità Divina, l'immenso, perfettissimo Fuoco della Carità Divina, che genera il Figlio e per il figlio tutte le cose create, mortali o peribili, sia immortali (10 spirito nostro e gli angeli) e tutte vede nella Carità e a tutte provvede, è il Santo Spirito di Dio.
Come in noi l'anima è lo spirito nostro, così l'anima di Dio (mi si conceda il paragone) è l'amore, è l'Amore anima Dio in tutte le sue azioni cosi come in noi è lo spirito che anima la carne e ci dà somiglianza con Dio.
Senza il suo Spirito Santo Dio non sarebbe più Dio perché non sarebbe più amore.
(Questo è ciò che la Luce mi ha fatto comprendere).
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