Dio, Padre Creatore, aveva creato l'uomo e la donna con una legge d'amore tanto perfetta che voi non ne
potete più nemmeno comprendere le perfezioni. E vi smarrite nel pensare a come sarebbe venuta la specie se
l'uomo non l'avesse ottenuta con l'insegnamento di Satana.
Guardate le piante da frutto e da seme. Ottengono seme e frutto mediante fornicazione, mediante una
fecondazione su cento coniugi? No. Dal fiore maschio esce il polline e, guidato da un complesso di leggi
meteoriche e magnetiche, va all'ovario del fiore femmina. Questo si apre e lo riceve e produce. Non si sporca
e lo rifiuta poi, come voi fate, per gustare il giorno dopo la stessa sensazione. Produce, e sino alla nuova
stagione non si infiora, e quando s'infiora è per riprodurre.
Guardate gli animali. Tutti. Avete mai visto un animale maschio ed uno femmina andare l'un verso l'altro per
sterile abbraccio e lascivo commercio? No. Da vicino o da lontano, volando, strisciando, balzando o
correndo, essi vanno, quando è l'ora, al rito fecondativo, né vi si sottraggono fermandosi al godimento, ma
vanno oltre, alle conseguenze serie e sante della prole, unico scopo che nell'uomo, semidio per l'origine di
Grazia che Io ho resa intera, dovrebbe fare accettare l'animalità dell'atto, necessario da quando siete discesi
di un grado verso l'animale.
Voi non fate come le piante e gli animali. Voi avete avuto a maestro Satana, lo avete voluto a maestro e lo
volete. E le opere che fate sono degne del maestro che avete voluto. Ma, se foste stati fedeli a Dio, avreste
avuto la gioia dei figli, santamente, senza dolore, senza spossarvi in copule oscene, indegne, che ignorano
anche le bestie, le bestie senz'anima ragionevole e spirituale.
All'uomo e alla donna, depravati da Satana, Dio volle opporre l'Uomo nato da Donna soprasublimata da Dio,
al punto di generare senza aver conosciuto uomo:
Fiore che genera Fiore senza bisogno di seme, ma per
unico bacio del Sole sul calice inviolato del Giglio-Maria.
La rivincita di Dio!
Fischia, o Satana, il tuo livore mentre Ella nasce. Questa Pargola ti ha vinto! Prima che tu fossi il Ribelle, il
Tortuoso, il Corruttore, eri già il Vinto, e Lei è la tua Vincitrice. Mille eserciti schierati nulla possono contro
la tua potenza, cadono le armi degli uomini contro le tue scaglie, o Perenne, e non vi è vento che valga a
disperdere il lezzo del tuo fiato. Eppure questo calcagno d'infante, che è tanto roseo da parere l'interno di una
camelia rosata, che è tanto liscio e morbido che la seta è aspra al paragone, che è tanto piccino che potrebbe
entrare nel calice di un tulipano e farsi di quel raso vegetale una scarpina, ecco che ti preme senza paura,
ecco che ti confina nel tuo antro. Eppure ecco che il suo vagito ti fa volgere in fuga, tu che non hai paura
degli eserciti, e il suo alito purifica il mondo dal tuo fetore. Sei vinto. Il suo nome, il suo sguardo, la sua
purezza sono lancia, folgore e pietrone che ti trafiggono, che ti abbattono, che ti imprigionano nella tua tana
d'Inferno, o Maledetto, che hai tolto a Dio la gioia d'esser Padre di tutti gli uomini creati!
Inutilmente ormai li hai corrotti, questi che erano stati creati innocenti, portandoli a conoscere e a concepire
attraverso a sinuosità di lussuria, privando Dio, nella creatura sua diletta, di essere l'elargitore dei figli
secondo regole che, se fossero state rispettate, avrebbero mantenuto sulla terra un equilibrio fra i sessi e le
razze, atto ad evitare guerre fra popoli e sventure fra famiglie.
15
Ubbidendo, avrebbero pur conosciuto l'amore. Anzi, solo ubbidendo avrebbero conosciuto l'amore e
l'avrebbero avuto. Un possesso pieno e tranquillo di questa emanazione di Dio, che dal soprannaturale
scende all'inferiore, perché anche la carne ne giubili santamente, essa che è congiunta allo spirito e creata
dallo Stesso che le creò lo spirito.
Ora il vostro amore, o uomini, i vostri amori, che sono? O libidine vestita da amore. O paura insanabile di
perdere l'amore del coniuge per libidine sua e di altri.
Non siete mai più sicuri del possesso del cuore dello
sposo o della sposa, da quando libidine è nel mondo. E tremate e piangete e divenite folli di gelosia, assassini
talora per vendicare un tradimento, disperati talaltra, abulici in certi casi, dementi in altri.
Ecco che hai fatto, Satana, ai figli di Dio. Questi, che hai corrotti, avrebbero conosciuto la gioia di aver figli
senza avere il dolore, la gioia d'esser nati senza paura del morire.
Ma ora sei vinto in una Donna e per la
Donna. D'ora innanzi chi l'amerà tornerà ad esser di Dio, superando le tue tentazioni per poter guardare la
sua immacolata purezza. D'ora innanzi, non potendo concepire senza dolore, le madri avranno Lei per
conforto. D'ora innanzi l'avranno le spose a guida e i morenti a madre, per cui dolce sarà il morire su quel
seno che è scudo contro te, Maledetto, e contro il giudizio di Dio.
Maria (Valtorta), piccola voce, hai visto la nascita del Figlio della Vergine e la nascita al Cielo della Vergine. Hai visto
perciò che ai senza colpa è sconosciuta la pena del dare alla vita e la pena del darsi alla morte. Ma se alla
superinnocente Madre di Dio fu riserbata la perfezione dei celesti doni, a tutti, che nei Primi fossero rimasti
innocenti e figli di Dio, sarebbe venuto il generare senza doglie, come era giusto per aver saputo
congiungersi e concepire senza lussuria, e il morire senza affanno.
La sublime rivincita di Dio sulla vendetta di Satana è stata il portare la perfezione della creatura diletta ad
una superperfezione, che annullasse almeno in una ogni ricordo di umanità, suscettibile al veleno di Satana,
per cui non da casto abbraccio d'uomo ma da divino amplesso, che fa trascolorare lo spirito nell'estasi del
Fuoco, sarebbe venuto il Figlio.
La Verginità della Vergine!...
Vieni. Medita questa verginità profonda, che dà nel contemplarla vertigini d'abisso! Cosa è la povera
verginità forzata della donna che nessun uomo ha sposato? Meno che nulla. Cosa la verginità di quella che
volle esser vergine per esser di Dio, ma sa esserlo solo nel corpo e non nello spirito, nel quale lascia entrare
tanti estranei pensieri, e carezza e accetta carezze di umani pensieri? Comincia ad essere una larva di
verginità. Ma ben poco ancora. Cosa è la verginità di una claustrata che vive solo di Dio? Molto. Ma sempre
non è perfetta verginità rispetto a quella della Madre mia.
Un coniugio vi è sempre stato, anche nel più santo. Quello di origine fra lo spirito e la Colpa. Quello che solo
il Battesimo scioglie. Scioglie, ma, come di donna separata da morte dello sposo, non rende verginità totale
quale era quella dei Primi avanti il Peccato. Una cicatrice resta e duole, facendo ricordare di sé, ed è sempre
pronta a rifiorire in piaga, come certi morbi che periodicamente i loro virus acutizzano.
Nella Vergine non vi
è questo segno di disciolto coniugio con la Colpa. La sua anima appare bella e intatta come quando il Padre
la pensò adunando in Lei tutte le grazie.
È la Vergine. È l'Unica. È la Perfetta. È la Completa. Pensata tale. Generata tale. Rimasta tale. Incoronata
tale. Eternamente tale. È la Vergine. È l'abisso della intangibilità, della purezza, della grazia, che si perde
nell'Abisso da cui è scaturito: in Dio, Intangibilità, Purezza, Grazia perfettissime.
Ecco la rivincita del Dio trino ed uno. Contro alle creature profanate Egli alza questa Stella di perfezione.
Contro la curiosità malsana, questa Schiva, paga solo di amare Dio.
Contro la scienza del male, questa
sublime Ignorante. In Lei non è solo ignoranza dell'amore avvilito; non è solo ignoranza dell'amore che Dio
aveva dato agli uomini sposi. Ma più ancora. In Lei è l'ignoranza dei fomiti, eredità del Peccato. In Lei vi è
solo la sapienza gelida e incandescente dell'Amore divino. Fuoco che corazza di ghiaccio la carne, perché sia
specchio trasparente all'altare dove un Dio si sposa con una Vergine, e non si avvilisce, perché la sua
Perfezione abbraccia Quella che, come si conviene a sposa, è di solo un punto inferiore allo Sposo, a Lui
soggetta perché Donna, ma senza macchia come Egli è».
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