martedì 22 agosto 2017

Maria negli scritti di S. Veronica Giuliani

il cuore di Maria fonte di tutte le grazie 

Le prime parole dette a Fatima: «Molte anime vanno all'Inferno perché non c'è chi prega e fa sacrifici per loro» la Madonna aggiunge subito dopo: «Per impedire questo, la Santissima Trinità vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato». La risposta verrà chiarificata inoltrandosi in questo capitolo mariano, culmine del messaggio profetico della Santa, vedendo che la vergine Veronica aveva inteso e vissuto un totale affidamento personale e comunitario profetico a Maria SS.ma, fino a diventarne quasi un incomparabile segno e apostolo.
Ecco, dunque, un altro punto molto discusso oggi: Il posto e il ruolo che Maria Santissima occupa nella Chiesa e nella Storia di Salvezza è esagerato come lo pretende qualcuno? O invece è ancora da scoprire, sviluppare e rispettare, come ribadiscono altri?
Ci sembra che non bisogna essere molto dotti e ìntelligenti, ma bensì piccoli e semplici, per vedere come questi nostri tempi portano un chiaro sigillo mariano mai visto prima nella storia. Dalla catena delle sue apparizioni, - "Rue du Bac" con la medaglia miracolosa, Lourdes, La Salette, Fatima e altre apparizioni approvate dalla Chiesa, o ancora sotto studi e discernimento -, come anche da diversi movimenti mariani e realtà ecclesiale suscitate dallo Spirito Santo e dalla Madonna stessa, si profila chiaramente quello che è diventato un'espressione comune: «I tempi mariani», espressione che sentiamo o leggiamo spesso, anche nei discorsi di Papi e di grandi Prelati della Santa Chiesa.
I tempi mariani sembrano essere i tempi in cui Lo Spirito Santo sta conducendo la Chiesa, e di conseguenza il mondo, a capire - e poi proclamare - la «verità» (Gv 14, 17a), tutta intera, su Maria, sul Suo ruolo decisivo: quello della «Donna» che schiaccerà la testa dell'antico serpente, «metterò inimicizia tra te e la donna...» (Gn 3, 15); quello della «Donna» vestita di sole che combatte il drago (vedi: Ap 12); la «Donna» alla quale il Signore, solo dopo averle affidato nel Discepolo amato tutta l'umanità come figli che Ella genera con il Salvatore, ai piedi della Croce, disse: «Tutto è compiuto» (Cv 19, 30a); la «Donna» delle Nozze di Cana, che intercede per l'umanità alla quale viene a mancare il vino della Grazia (vedi: Cv 2); la «Donna» alla quale Dio non può rifiutare niente, perché Lei non Gli ha rifiutato niente, nemmeno Il Sacrificio del Suo Unico Figlio, che è Dio, diventando, come Abramo, Madre di tanti popoli.
Questa "invasione" mariana progredisce su due fronti che vanno a pari passi: Il primo, teologico e dogmatico; il secondo, popolare e devozionale, però a livello ecclesiale universale.
Ora, sul primo fronte, vediamo il "germogliare" di dogmi mariani: Il primo è il dogma dell'Immacolata (1854) confermato subito dal cielo, dalla Madonna stessa a Lourdes, 4 anni dopo: «Io sono l'Immacolata Concezione» (1858); poi il dogma dell'Assunzione in cielo in corpo e anima, nel 1950, da Papa Pio XII, con tutto quello che questi due dogmi contengono di fondamentale per l'uomo e per la Storia della Salvezza, e che sarebbe, purtroppo, troppo lungo sviluppare qui.
Dove è destinato a arrivare questo primo fronte?
La Madonna l'ha chiarito nelle apparizioni della «Regina di tutti i popoli» ad Amsterdam, apparizione approvata dal vescovo nella seconda metà degli anni 1990, dove si proclama Mediatrice di tutte le grazie celesti e «Corredentrice».
Ecco, dunque, il punto d'arrivo! Maria non è una scelta in più, anche se importante, nella Chiesa. Maria è indispensabile nella redenzione storica e personale di ogni uomo. Maria è, non per virtù propria, ma per volontà di Dio, Vera Corredentrice del mondo, di tutta l'umanità. Questo ci sembra molto evidente nella simbologia della medaglia miracolosa, data da Maria stessa nella sua apparizione, nel 1830, a Parigi, a santa Caterina Labouré:
L'Immacolata, sulla prima faccia della medaglia rappresenta il dogma di partenza, e il simbolo della «M» intrecciata in modo inseparabile con la Croce sulla seconda faccia rappresenta il dogma d'arrivo: la Corredenzione; un percorso che passa attraverso il Sacro Cuore di Gesù, e anche attraverso quello Immacolato e Addolorato di Maria, presenti tutti e due sulla Medaglia; infatti, la Madonna annunzierà, più avanti: «La Santissima Trinità vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato» (Fatima 1917).
E qui siamo già nell'ambito del secondo fronte, quello della devozione personale ed ecclesiale a Maria Santissima. Questi due fronti sono complementari tra loro. La devozione deve arrivare al suo culmine, secondo l'insegnamento mariano per eccellenza di san Luigi Maria Grignion di Montfort nel suo famoso Trattato della vera devozione, nella consacrazione personale e comunitaria totale alla Santissima Vergine Maria; un insegnamento che è frutto della maturazione sempre più approfondita dalla scuola francese di spiritualità, fondata sul mistero dell'Incarnazione; un affidamento e abbandono totale a Colei che più di tutti conosce Gesù, alla Maestra che ci può guidare nella via più sicura e diretta al suo Figlio Benedetto, alla quale Gesù stesso si è affidato.
Questo insegnamento è stato ripreso, assimilato, approfondito, concretizzato e offerto a tutto il mondo da Papa Giovanni Paolo II, con il suo famoso Totus Tuus, e la consacrazione del mondo intero e del terzo millennio a Maria Santissima, invitando tutti ripetutamente a leggere «i segni dei tempi», e a comprendere questa Consacrazione, per attuarla, secondo la richiesta della Madonna a Fatima.
Stranamente, o meglio provvidenzialmente, vedremo che la figura e il ruolo di Maria è il punto più rilevante e sottolineato nell'esperienza di vita e negli scritti di santa Veronica, che ha molto da dirci in proposito. Perciò, ci pare doveroso chiamarla non solo «discepola di Maria», come troviamo nel Diario, ma anche «apostola di Maria».
Basta uno sguardo alla cronologia della sua vita, per vedere il ruolo "invadente" di Maria SS.ma. Sfogliando il Diario, troveremo che, per lei, Maria Santissima è indubbiamente e palesemente Mediatrice di tutte le grazie e Corredentrice; anzi questo le viene detto dal cielo esplicitamente. E quanto alla Consacrazione a Maria, la nostra santa è arrivata al culmine personale e comunitario.
Dunque, già da bambina, abbiamo visto come si rivolgeva familiarmente alla Madonna, quando voleva il Bambino Gesù, o voleva darGli da mangiare, ricevendo spesso quel che chiedeva; e come si è sentita dire tante volte non solo dalle labbra del Divino Sposo, ma anche di Maria Santissima: «Tu sei la mia prediletta».
E abbiamo anche visto, nel terzo e quarto capitolo, come questa relazione è andata sempre crescendo, specialmente dopo la stimmatizzazione, fin «quasi a sostituire Gesù», come scrive padre Làzaro Iriarte, che non è minimamente un sentimentale, ma uno studioso che pesa meticolosamente le sue espressioni, spiegando dopo che è «un sostituire» a favore di un «arrivare» più sicuro e facile a Gesù. E' la stessa logica del Montfort nel suo Trattato della vera devozione: «Gesù è venuto a noi tramite Maria, e vuole che andiamo a Lui dalla stessa strada ».
Dopo aver visto nella sua vita il ruolo concreto di Maria, vediamolo ora nella dimensione mistica, soprannaturale, piena di insegnamenti celesti e dottrinali.
In questo libretto, non possiamo pretendere di sviluppare studi e analisi per tirarne conclusioni teologiche, ma vogliamo spingere a ciò, perché siamo sicuri che, nel suo Diario, vero «tesoro nascosto», si trova un materiale dottrinale sicuro, e può darsi unico, che sarà molto necessario per aiutare a chiarire questi traguardi così importanti nella storia della Salvezza:
- Maria Mediatrice di tutte le grazie e Corredentrice.
- La necessità della Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Sperando che i seguenti passi del Diario, scelti con occhio veloce, possano servire a destare una santa curiosità e voglia di cercarne altri più sostanziosi in materia:
* Il 1° novembre 1702, Veronica riceveva addirittura un velo miracoloso, che si conserva ancora nel monastero di Città di Castello, mentre era invitata ad aggiungere al suo nome di religiosa: Veronica di Gesù e di Maria, di Gesù Crocifisso, e di Maria compaziente... La vittima doveva provare le sofferenze del Redentore, i tormenti della Corredentrice.
* Maria le dettava le parole da scrivere... Le dava la Comunione tutti i giorni nella prigione, finché durò la prova imposta dal S. Ufficio... La comunicava nei giorni in cui la comunità non faceva la Comunione... Per mezzo di Maria, ella guariva le suore ammalate... Per ispirazione di Maria, il giorno della Presentazione del 1708, solennemente si consacrò alla Madonna... Il 28 ottobre 1711, presenti san Francesco e santa Chiara, la Madonna le donò un anello con sopra impresso il Nome di Maria e la chiamò figlia sua, carissima tra tutte le figlie. Poi le pose due calici: Uno con il Sangue di Gesù, l'altro pieno delle lacrime di Maria, calici che la Santa offrì all'Eterno Padre ottenendone ogni sorta di grazie. Maria la fece partecipe dei dolori provati ai piedi della Croce e delle spade che le avevano trapassato il Cuore... (cfr. La Passione rinnovata, pp. 126-127).
* «...Questo amore infinito mi pareva che rapisse il mio cuore al Cuore di Maria SS.ma, fonte e mare ove sta rinserrato un incendio di vero amore, e che l'anima stesse nuotando nell'amore divino, per mezzo del Cuore di Maria SS.ma... che facevami capire, per via di comunicazione, che Ella m'infondeva un non so che di quello che Ella partecipava, quando aveva il Verbo Divino nelle sue viscere. Oh! Carità grande di Maria!» (25-5-1717: Diario, III, 922-924).
* «... L'anima ha penetrato e provato che anche Maria Ssa.ma ha fatto lo stesso. La pietà di Lei è tutta uniforme alla Misericordia di Dio; ambedue sono tutte a pro dell'anima mia; e l'anima è tutta ferma e fiduciosa in Dio e in Maria SS.ma.
«Qui, vi è stato l'unione dei tre cuori in uno solo, e l'unione di tre volere in un volere solo, nel volere di Dio...» (12-10-1719: Diario IV, 112s.)
* «Figlia, la notte fosti ai miei piedi, ed io adornai l'anima dell'anima mia colle mie virtù, donai ad essa i miei meriti acciò ella con essi meriti si offrisse a Dio. In quel mentre vi fu il rapimento, e avesti la grazia di unirti col cuore dell'anima mia. Uno e l'altro unirono te a Dio, in Dio. Trovandoti avanti a Dio, conoscendo la tua meschinità e da niente nel niente stesso, Dio comunicò il suo amore in te per mezzo del mio cuore e dell'anima mia...» (28-10-1725: Diario IV, 796s.)
* «Figlia mia, voglio che tu scriva le grazie che Dio ed io ti facemmo per la festa della mia Purificazione... Ricordati che la santa obbedienza ti mandò ai miei piedi; ed io ti diedi un caro abbraccio. In quel punto avesti nel cuore per via di comunicazione un saggio di amore, il quale comunicò nell'anima dell'anima mia il sentimento di purità angelica, e questo fu per mezzo della stessa mia purità. Il mio cuore e l'anima mia fecero sentire penetrantemente nel cuore del mio cuore il valore della mia purità. Figlia, fa conto di questa grazia, la quale è tanto gradita a Dio. L'anima semplice e pura è sempre mirata da Dio, graziata colle sue divine grazie e doni. Figlia, il divino sguardo di Dio santifica, vivifica le anime innocenti e pure» (febbraio 1726: Diario IV, 829-834).
* «... E partecipando le pene medesime, il cuore del mio cuore si univa al cuore mio, e più volte in detto giorno si rinnovarono i miei dolori in detto cuore, e questi davano il dolore, ma con penetrante modo di amore imparavi a patire. La vita penante del mio Figlio e la mia, servivano a te per imparare a vivere... ed io stavo presso di te, ti ammaestravo e ponevo te nell'esercizio più perfetto» (05-4-1726: Diario IV, 840s.).
* «A questa confermazione la stessa anima mia per te cooperò con un atto di ringraziamento a Dio, e Dio operatore in quel mentre ti diede l'invito, e confermò quest'anima eletta fra gli eletti. Si fece festa in paradiso di questa conferma fatta, e tu restasti legata colla volontà di Dio. Cominciò in te l'anticipato paradiso...» (25-3-1727: Diario IV, 909s.).
* «... Tre volte hai lagrimato lacrime di sangue... Il demonio ha fatto quanto ha potuto per levarti dalla Divina Volontà e per farti cascare in peccati e colpe, ma io ti difendevo e facevo precipitare esso nell'inferno, e davo forza a te di superare tutto l'inferno. Esso moveva, e trovava modo di farti inquietare per mezzo delle creature; ed io davo modo a te come potevi fare per esercitare virtù e pace...» (25-12-1725: Diario IV, 815).
* «... In quel punto, vi è stato un nuovo dolore dei dolori di Maria, come appunto mi succede la notte... Vi è stata la rinnovazione della Crocifissione e, nel fine, si sono rinnovati i dolori di Maria... Maria SS.ma mi accennava verso il sigillo e comprendevo che ogni bene sta ivi ove sta esso, cioè che nel Cuore di Maria è il fonte d'ogni grazia...» (Diario III, 584s.).
* «... ti feci vedere distinto il tuo Serafico Padre (san Francesco), e tu lo pregasti che t'impetrasse qualche grazia, e gli raccomandasti la tua Religione, le anime del purgatorio, i peccatori e molte altre cose. Esso allora, rivolto a me, ti disse: Corri, corri ivi, ove è il fonte di grazie, ti fece cenno verso il mio cuore...» (Diario IV, 315).
* «... mi faceva cenno verso il suo Cuore passato da sette spade, e dicevami: Questo è il fonte delle grazie» (Diario III, 1232).
* «... in un tratto, mi è parso che quello specchio sia divenuto, nuovamente, come un sigillo dove è scritto: Fonte di grazie; e ho veduto scolpite nel Cuore di Maria sette spade» (Diario 111, 442).
* «... tutto potete, se volete, perché in voi e da voi escano le grazie, siete fonte di grazie, avete in mano tutte le grazie, e ci pare vedere, nel vostro cuore, i vostri dolori che, come sigillo, tutti dicono: Fonte di grazie. Dunque, il vostro cuore è fonte di tutte le grazie, e noi siamo tutte umiliate e prostrate davanti di esso...» (Diario V, 836).
Chi ha orecchi da intendere, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese! (Ap 2, 7.11.29; 3, 6.13.22) e che nel mondo intero risuoni questa bellissima giaculatoria: «Sacro Cuore di Gesù, fa che io ti ami sempre più. Dolce Cuore di Maria, siate la salvezza dell'anima mia!». 

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