I. La grazia di Dio è assolutamente necessaria.
3) Anima, immagine vivente di Dio e riscattata dal sangue prezioso di Cristo, la volontà di Dio è che tu divenga santa come lui in questa vita e gloriosa come lui nell'altra.
L'acquisto della santità di Dio è tua sicura vocazione. A questo devono tendere i tuoi pensieri, parole, azioni, sofferenze, aspirazioni, altrimenti tu resisti a Dio non facendo ciò per cui ti ha creata e ti conserva.
Quale opera mirabile! La polvere mutata in luce, il fango in candore, il peccato in santità, la creatura nel Creatore e l'uomo in Dio! Opera mirabile, lo ripeto, ma difficile in se stessa e impossibile alla natura: solo Dio può riuscirvi con una grazia abbondante e straordinaria. La creazione dell'universo è un capolavoro meno grande di essa.
II. Per trovare la grazia di Dio bisogna trovare Maria.
Perché:
7) 1) Soltanto Maria ha trovato grazia davanti a Dio per sé e per ogni uomo in particolare. I patriarchi, i profeti, tutti i santi dell'Antica Legge non hanno potuto trovare questa grazia.
16) 10) Maria è chiamata da sant'Agostino, e lo è effettivamente, forma Dei, vivo stampo di Dio. Ciò significa che soltanto in lei il Diouomo è stato formato al naturale, senza che abbia perduto alcun tratto della divinità; e che ancora soltanto in lei l'uomo può essere formato in Dio al naturale, quanto lo permetta la natura umana, per grazia di Gesù Cristo.
Uno scultore può riprodurre al naturale un volto oppure un ritratto in due maniere: 1) impiegando nella materia dura e informe la propria capacità, la propria forza, la propria scienza e la bontà dei propri strumenti per fare quel volto; 2) può gettare la materia nello stampo. La prima maniera è lunga e difficile, ed è soggetta a molti inconvenienti: a volte basta un colpo maldestro di scalpello o di martello per rovinare tutto il lavoro. La seconda maniera è celere, facile e dolce, quasi senza fatica e spese, se lo stampo è perfetto e riproduce al naturale, e la materia usata molto maneggevole e per nulla resistente al tocco della mano.
19) Non c'è e non ci sarà mai creatura in cui Dio sia più grande al di fuori di se stesso e in se stesso che nella divina Maria, non eccettuati i santi, i cherubini e i più alti serafini.
Maria è il paradiso di Dio e il suo mondo ineffabile, in cui il Figlio di Dio è entrato per operarvi meraviglie, per custodirlo e compiacersi. Ha fatto un mondo per l'uomo pellegrino: è il nostro; ha fatto un mondo per l'uomo beato, il paradiso; ma ne ha fatto un altro per sé e gli ha dato il nome di Maria. Questo è un mondo sconosciuto a quasi tutti i mortali della terra e incomprensibile a tutti gli angeli e i beati del cielo, che per l'ammirazione che provano nel vedere Dio così elevato e distante da loro, così segregato e nascosto nel suo mondo, la divina Maria, gridano giorno e notte: "Santo, Santo, Santo!".
21) Non si deve pertanto immaginare, come certi falsi illuminati, che Maria, essendo creatura, costituisca un impedimento all'unione con il Creatore: non è più Maria che vive, è Gesù Cristo solo, è Dio solo che vive in lei. La sua trasformazione in Dio sorpassa quella di san Paolo e degli altri santi, quanto il cielo sorpassa in altezza la terra.
Maria è stata creata soltanto per Dio, e, lungi dal trattenere a sé un'anima, la proietta in Dio e la unisce a lui con tanta più perfezione quanto più l'anima si unisce a lei. Maria è la meravigliosa eco di Dio, e risponde: Dio! quando si grida: Maria!, e glorifica Dio quando, con santa Elisabetta, la si chiama beata. Se i falsi illuminati, tristemente ingannati dal demonio perfino nell'orazione, avessero saputo trovare Maria, e Gesù per mezzo di Maria, e Dio per mezzo di Gesù, non avrebbero fatto così terribili cadute. Quando si è trovata Maria, e per mezzo di Maria Gesù, e per mezzo di Gesù Dio Padre, si è trovato ogni bene, dicono i santi. E dicendo questo, non si eccettua niente: ogni grazia e amicizia di Dio, ogni sicurezza contro i nemici di Dio, ogni verità contro la menzogna, ogni facilità e vittoria contro le difficoltà della salvezza, ogni dolcezza e gioia nelle amarezze della vita.
III. Una vera devozione a Maria è indispensabile.
Seconda Parte
In cosa consiste la vera devozione a Maria.
I. Parecchie vere devozioni alla Madonna.
II. La pratica perfetta di devozione a Maria.
28) Anima predestinata, essa consiste nel darsi interamente, in qualità di schiavo, a Maria e a Gesù per mezzo di Maria; e poi nel fare ogni cosa con Maria, in Maria, per mezzo di Maria e per Maria.
Spiego questi termini.
29) Occorre scegliere una data importante per darsi, consacrarsi e sacrificare volontariamente e per amore, senza costrizione, interamente, senza limitazioni, il corpo e l'anima, con i beni esteriori di fortuna come la casa, la famiglia e le proprie rendite e con quelli interiori dello spirito i meriti, le grazie, le virtù e le soddisfazioni.
Qui occorre notare che con questa devozione si fa sacrificio a Gesù per mezzo di Maria di tutto ciò che un'anima ha di più prezioso e che nessun istituto religioso fa sacrificare, cioè del personale diritto di disporre di sé e del valore delle proprie preghiere, elemosine, mortificazioni e soddisfazioni. Se ne abbandona alla Vergine l'intera disposizione, perché applichi tutto secondo la sua volontà alla maggior gloria di Dio che lei sola conosce perfettamente.
31) Con questa devozione si mettono nelle mani della Madonna i propri meriti, ma soltanto perché li conservi, li aumenti, li abbellisca. Infatti i meriti in ordine alla grazia santificante e alla gloria non si possono cedere agli altri.
Le si offrono invece tutte le preghiere e le buone opere in quanto impetratorie e soddisfattorie, affinché le distribuisca e le applichi a chi vorrà. Se, dopo essersi consacrati in tal modo alla Madonna, si desiderasse aiutare un'anima del purgatorio, salvare un peccatore, aiutare un nostro amico con le preghiere, le elemosine, le mortificazioni, i sacrifici, bisognerà chiederglielo umilmente e stare a quanto ella deciderà pur senza venirne a conoscenza, convinti che il valore delle azioni non potrà non essere ordinato alla maggior gloria di Dio, poiché è dispensato dalla stessa mano di cui Egli si serve per dispensare le sue grazie e i suoi doni.
32) Ho detto che questa devozione consiste nel darci a Maria in qualità di schiavi. Bisogna notare che ci sono tre forme di schiavitù.
La prima è la schiavitù di natura: gli uomini, buoni o cattivi, sono schiavi di Dio in questo modo.
La seconda è la schiavitù di costrizione: i demoni e i dannati sono schiavi di Dio in questo modo.
La terza è la schiavitù d'amore e di volontà: è quella con la quale dobbiamo consacrarci a Dio per mezzo di Maria, nel modo più perfetto di cui creatura possa servirsi per darsi al suo Creatore.
33) Nota inoltre la netta differenza fra servo e schiavo. Il servo esige un salario per il proprio servizio, lo schiavo no. Il servo è libero di lasciare il padrone quando vuole e lo serve per un periodo determinato; lo schiavo non può secondo giustizia abbandonare il padrone, essendogli dato per sempre. Il servo non cede al padrone il diritto di vita e di morte sulla propria persona; lo schiavo si dà completamente, di modo che il padrone potrebbe farlo morire senza incontrare noie con la giustizia.
Ma è facile vedere che lo schiavo di costrizione subisce la più stretta delle dipendenze, che non può convenire che a un uomo nei confronti del suo Creatore. Ecco perché i cristiani non hanno tali schiavi, li hanno solo i turchi e gli idolatri.
35) Mi occorrerebbero molti doni di luce per descrivere perfettamente l'eccellenza di questa pratica. Ne accennerò solamente di sfuggita:
1) Darsi a Gesù per le mani di Maria in questo modo è imitare Dio Padre che ci ha dato il Figlio solo per mezzo di Maria, e comunica le sue grazie solo per mezzo di Maria. è imitare Dio Figlio che è venuto a noi solo per mezzo di Maria e, avendoci dato l'esempio per fare come egli ha fatto, ci ha incoraggiati ad andare a lui per lo stesso mezzo per il quale egli è venuto a noi, Maria. è imitare lo Spirito Santo che comunica le sue grazie e i suoi doni solo per mezzo di Maria. Non è forse giusto che la grazia ritorni al proprio autore dice S. Bernardo per lo stesso canale per il quale è venuta a noi?
37) 3) Consacrarsi così a Gesù per mezzo di Maria, è mettere nelle mani di Maria le nostre buone opere che, anche se sembrano buone, sono molto spesso macchiate e indegne dello sguardo e dell'accettazione di Dio davanti al quale le stelle non sono pure.
Ah! Preghiamo questa buona Madre e Signora affinché, dopo aver accolto la nostra povera offerta, la purifichi, santifichi, elevi e abbellisca fino a renderla degna di Dio. Tutti i guadagni della nostra anima sono meno davanti a Dio, il Padre di famiglia, per guadagnare la sua amicizia e la sua grazia, della mela bacata di un povero contadino affittuario di sua maestà, davanti al re, per pagare l'affitto. Che farebbe il pover'uomo se fosse avveduto e se fosse ben accolto presso la regina? Non le darebbe la sua mela? Amica del povero contadino e rispettosa verso il re, ella toglierebbe alla mela il bacato e il guasto, e la metterebbe su di un vassoio d'oro circondata di fiori. E il re non l'accetterebbe con gioia dalle mani della regina che vuol bene a questo contadino? "Modicum quid offerre desideras? manibus Mariae tradere cura, si non vis sustinere repulsam". "Desideri offrire a Dio qualche piccola cosa? dice san Bernardo procura di presentarla per le mani di Maria, se non vuoi ricevere un rifiuto".
44) Non basta donarsi una volta a Maria in qualità di schiavo; non basta nemmeno farlo ogni mese e ogni settimana; sarebbe una devozione troppo fugace e non eleverebbe l'anima alla perfezione cui è capace di portare. Non ci sono molte difficoltà a iscriversi a una confraternita, ad abbracciare questa devozione e a dire qualche preghiera vocale tutti i giorni, come essa prescrive. La grande difficoltà è entrare nello spirito di questa devozione, che è quello di rendere l'anima interiormente dipendente e schiava della santissima Vergine e di Gesù per mezzo di lei.
Ho incontrato molte persone che con ammirevole ardore si sono poste sotto la loro santa schiavitù, solo esteriormente. Ma molto raramente ho incontrato qualcuno che ne avesse lo spirito e ancora meno che vi abbiano perseverato.
Agire con Maria.
45) 1) La pratica essenziale di questa devozione consiste nel fare tutte le azioni con Maria, cioè nel prendere la Madonna come modello perfetto delle nostre azioni.
Agire in Maria.
47) 2) Bisogna fare ogni cosa in Maria. Bisogna cioè abituarsi a poco a poco a raccogliersi dentro di sé per formarsi una piccola idea o immagine spirituale di Maria. Ella sarà per l'anima l'oratorio in cui formulare tutte le preghiere a Dio senza timore di essere respinti, la torre di Davide per mettersi al sicuro contro tutti i nemici, la lampada accesa per illuminare tutto l'interno e per ardere del divino amore, l'ostensorio sacro per vedere Dio con lei, infine il suo unico tutto presso Dio e il suo ricorso universale. Quando l'anima prega, prega in Maria. Quando riceve Gesù nella comunione, lo depone in Maria perché vi trovi le sue compiacenze. Quando agisce, lo fa in Maria. Dappertutto e in tutto farà atti di rinuncia a se stessa.
Agire per mezzo di Maria.
48) 3) Non bisogna mai andare a Gesù, nostro Signore, se non per mezzo dell'intercessione di Maria e del suo credito presso di lui, non pregandolo mai senza di lei.
Agire per Maria.
49) 4) Bisogna fare tutte le azioni per Maria. Essendo schiava di questa augusta regina, bisogna che l'anima non lavori più che per lei, a suo vantaggio, per la sua gloria come fine prossimo e per la gloria di Dio come fine ultimo. Ella deve dunque in tutto quello che fa rinunciare al suo amor proprio, che si prende quasi sempre per fine in maniera quasi impercettibile, e ripetere spesso dal profondo del cuore: "Mia cara Signora, è per te che vado qui o là, che faccio questo o quello, che soffro questa pena o questa ingiuria".
Consacrazione e sua rinnovazione.
61) La prima è quella di darsi a Gesù Cristo, in un giorno solenne, per le mani di Maria, della quale ci si fa schiavi, ricevendo la comunione e passando il giorno in preghiera. Tale consacrazione dovrà essere rinnovata almeno una volta all'anno, alla stessa data.
Offerta di un tributo alla Madonna.
62) La seconda è quella di offrire ogni anno, in quel giorno, un piccolo tributo alla Madonna per dimostrarle la propria schiavitù e la propria dipendenza; è stato sempre l'omaggio degli schiavi verso i loro padroni. Questa offerta può consistere in una mortificazione, un'elemosina, un pellegrinaggio, una preghiera. Il beato Marino, stando a quanto racconta suo fratello san Pier Damiani, si dava la disciplina pubblicamente ogni anno, nello stesso giorno, davanti a un altare della Madonna. Non si chiede né consiglia un simile fervore; ma se non si dà molto a Maria, si deve almeno offrire quello che si presenta con cuore umile e molto riconoscente.
Celebrazione speciale della festa dell'Annunciazione.
63) La terza è quella di celebrare tutti gli anni con particolare devozione la festa dell'Annunciazione, che è la festa principale di questa devozione. è stata istituita per onorare e imitare la dipendenza in cui si mise il Verbo eterno in quel giorno per nostro amore.
Recitazione della Coroncina della santissima Vergine e del Magnificat.
64) La quarta consiste nel recitare quotidianamente, ma non sotto pena di alcun peccato in caso di omissione, la Coroncina alla Santissima Vergine, composta di tre Padre Nostro e di dodici Ave Maria. E nel recitare spesso il Magnificat, che è l'unico cantico che abbiamo di Maria, per ringraziare Dio dei suoi benefici e per attirarne di nuovi; soprattutto non bisogna mancare di recitarlo dopo la santa Comunione come ringraziamento, come il sapiente Gersone ritiene che facesse la Madonna stessa dopo la Comunione.
Portare la catenina.
65) La quinta è quella di portare al collo o al braccio, al piede o alla vita una catenina benedetta. Tale pratica può omettersi senza intaccare la sostanza di questa devozione, però sarebbe dannoso disprezzarla e condannarla, e pericoloso trascurarla.
Ecco i motivi che inducono a portare questo segno esteriore: 1) per garantirsi contro le funeste catene del peccato originale e attuale con cui siamo stati legati; 2) per onorare le corde e i legami amorosi con cui nostro Signore volle essere legato per renderci veramente liberi; 3) siccome si tratta di legami di carità, traham eos in vinculis caritatis, per ricordare che dobbiamo agire sempre mossi da questa virtù; 4) infine, per ricordare la nostra dipendenza da Gesù e da Maria in qualità di schiavi.
Parecchie persone illustri che s'erano fatte schiave di Gesù e di Maria stimavano tanto queste catenine che si lamentavano che non era loro consentito trascinarle pubblicamente al piede come gli schiavi dei turchi.
O catene più preziose e gloriose delle collane d'oro e pietre preziose di tutti gli imperatori, perché esse ci legano a Gesù Cristo e alla sua santa Madre e ne sono i nobili distintivi e divise!
Occorre ricordare l'opportunità che le catene, se non d'argento, siano almeno di ferro, a causa della comodità nel portarle.
Non bisogna mai lasciarle durante la vita, affinché ci possano accompagnare fino al giorno del giudizio. Quale gioia, quale gloria, quale trionfo per un fedele schiavo in quel giorno che le sue ossa, al suono della tromba, sorgano dalla terra ancora legate dalla catena della schiavitù! Questo solo pensiero deve fortemente animare un devoto schiavo a non lasciarle mai, per quanto possano essere scomode alla natura.
Preghiere
Preghiere a Gesù e a Maria.
Preghiera a Gesù
66) Mio amabile Gesù, permetti che mi rivolga a te per esprimerti la riconoscenza per la grazia che mi hai fatto di consacrarmi alla tua santa Madre con la devozione di santa schiavitù. Maria è divenuta così la mia avvocata al cospetto della tua maestà e mio universale supplemento nella mia grandissima miseria. Ahimè! Signore, sono così miserabile che senza questa buona Madre sarei sicuramente perduto. Sì, Maria mi è necessaria presso di te per ogni cosa: necessaria per placarti nella tua giusta collera, perché molto ti ho offeso ogni giorno; necessaria per trattenere gli eterni castighi della tua giustizia che merito; necessaria per guardarti, per parlarti, per pregarti, per avvicinarmi a te e per piacerti; necessaria per salvare la mia anima e quella degli altri; necessaria, in una parola, per fare sempre la tua santa volontà e per procurarti in tutto la maggior gloria.
Perché non posso far sapere all'universo intero la misericordia usata nei miei confronti? Tutti dovrebbero sapere che senza Maria io sarei già dannato. Perché non sono capace di ringraziarti degnamente di un così grande beneficio? Maria è in me, haec facta est mihi. Quale tesoro, quale conforto! E dopo questo dovrei non essere tutto suo? Quale ingratitudine sarebbe, mio caro Salvatore! Piuttosto che mi capiti una simile disgrazia, mandami la morte: preferisco morire che vivere senza essere tutto di Maria.
Già mille e mille volte l'ho presa per ogni mio bene con san Giovanni evangelista ai piedi della croce, e altrettante volte mi sono dato a lei. Se ancora, però, non l'ho fatto bene secondo i tuoi desideri, mio caro Gesù, lo faccio adesso come tu vuoi. E se vedi nella mia anima e nel mio corpo qualcosa che non appartiene a questa augusta regina, ti prego di strapparmela e di gettarla lontano da me, perché, non essendo di Maria, è indegna di te.
Preghiera a Maria dei suoi fedeli schiavi
68) Ave Maria, Figlia prediletta dell'eterno Padre! Ave Maria, Madre mirabile del Figlio! Ave Maria, Sposa fedelissima dello Spirito Santo! Ave Maria, mia cara madre, mia amabile signora e potente regina! Ave mia gioia, mia gloria, mio cuore e mia anima! Tu sei tutta mia per misericordia e io sono tutto tuo per giustizia. E non lo sono ancora abbastanza. Perciò, ancora una volta mi dono interamente a te in qualità di eterno schiavo, senza nulla riservare per me o per altri.
Se vedi in me qualcosa che non ti appartiene, ti supplico di prenderla subito e di farti padrona assoluta di quanto sono. Distruggi, sradica e fa' scomparire in me quanto dispiace a Dio, e pianta, sviluppa e metti in opera quanto piace a te.
La luce della tua fede dissipi le tenebre del mio spirito; la tua profonda umiltà si sostituisca al mio orgoglio; la tua sublime contemplazione arresti le distrazioni della mia fantasia vagabonda; la tua ininterrotta visione di Dio riempia la mia memoria con la sua presenza; l'incendio di carità del tuo cuore dilati e riscaldi la tiepidezza e la freddezza del mio; le tue virtù prendano il posto dei miei peccati; i tuoi meriti siano per me decoro e supplemento davanti a Dio. Infine, mia carissima e amatissima Madre, fa', se è possibile, che io non abbia altro spirito che il tuo per conoscere Gesù Cristo e i suoi divini voleri; non abbia altra anima che la tua per lodare e glorificare il Signore; non abbia altro cuore che il tuo per amare Dio con amore puro e ardente come te.
69) Non ti chiedo visioni o rivelazioni, né gusti o delizie anche soltanto spirituali. Solamente a te spetta vedere con chiarezza senza tenebre; a te gustare con pienezza senza amarezze; a te trionfare gloriosamente in cielo alla destra di tuo Figlio senza umiliazioni; a te comandare totalmente agli angeli, agli uomini e ai demoni senza resistenze; infine, a te sola spetta disporre di tutti i beni di Dio, secondo la tua volontà, senza alcuna limitazione.
Ecco, divina Maria, l'ottima parte che il Signore ti ha dato e che non ti sarà mai tolta; e questo mi rende tanto felice! Quaggiù io non voglio per mia porzione se non quello che tu hai avuto, cioè: credere con fede pura senza nulla gustare o vedere; soffrire con gioia senza conforto di creature; morire continuamente a me stesso senza tregua e lavorare fortemente per te fino alla morte, come il più misero degli schiavi, senza alcun interesse. L'unica grazia che ti chiedo, per pura misericordia, è quella di poter dire, ogni giorno e momento della mia vita, tre volte Amen. Amen! a tutto quello che hai fatto sulla terra quando ci vivevi. Amen! a tutto quello che fai adesso in cielo. Amen! a tutto quello che fai nella mia anima, affinché ci sia soltanto tu a glorificare pienamente Gesù in me durante il tempo e l'eternità. Amen.
Conclusione
La cultura e la crescita dell'Albero della vita ovvero la maniera di far vivere e regnare Maria nelle nostre anime.
70) Hai compreso, anima predestinata, per mezzo dello Spirito Santo quanto ti ho detto? Ringraziane Dio! è un segreto sconosciuto quasi a tutti. Se hai trovato il tesoro nascosto nel campo di Maria, la perla preziosa del Vangelo, devi vendere tutto per comprarla, devi fare il sacrificio di te stesso nelle mani di Maria e perderti felicemente in lei per trovarvi Dio solo.
Se lo Spirito Santo ha piantato nella tua anima il vero Albero della vita, cioè la devozione che ho spiegato, devi adoperare ogni cura per coltivarlo, perché doni frutto a suo tempo. Questa devozione è il granello di senapa di cui parla il Vangelo, che sembra il più piccolo di tutti i semi, e diventa molto grande e spinge il fusto così in alto che gli uccelli del cielo, cioè i predestinati, vi fanno il loro nido e vi riposano all'ombra nel calore del sole e vi si nascondono in sicurezza dalle bestie feroci.
Ecco, anima predestinata, la maniera di coltivarlo:
71) 1) Quest'albero, piantato in un cuore molto fedele, vuole crescere all'aria aperta, senza alcun appoggio umano. Quest'albero, essendo divino, vuole essere sempre senza nessuna creatura che potrebbe impedirgli di elevarsi verso il suo principio, che è Dio. Perciò non bisogna appoggiarsi sulla propria abilità umana o sui propri talenti naturali, né sul credito e l'autorità degli uomini: bisogna ricorrere a Maria e appoggiarsi sul suo aiuto.
78) Anima predestinata, se coltivi così il tuo Albero della vita appena piantato dallo Spirito Santo nella tua anima, ti assicuro che in poco tempo crescerà così alto che gli uccelli del cielo vi dimoreranno, e diventerà così perfetto che darà il suo frutto di onore e di grazia a suo tempo, cioè l'amabile e adorabile Gesù, che è sempre stato e sempre sarà l'unico frutto di Maria.
Beata l'anima nella quale Maria, l'Albero della vita, è piantata. Più beata quella in cui è cresciuta e fiorita. Beatissima quella in cui porta il suo frutto. Ma la più beata di tutte è quella che gusta e conserva il suo frutto fino alla morte e nei secoli dei secoli. Amen.
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