Maggio 2001
Il Concilio Vaticano II, nel capitolo VIII della Lumen Gentium – sintesi mirabile della dottrina della Chiesa sulla Vergine Maria – afferma che la Madonna, in quanto scelta ad essere la madre di Dio e del Redentore, è la figlia prediletta del Padre e il tempio dello Spirito Santo (n. 53-54).
Nell’opera della nostra salvezza, Maria è la collaboratrice della Trinità e, in particolare è il capolavoro dello Spirito Santo. Tutta la vita della Madonna infatti è permeata, pervasa e plasmata dallo Spirito Santo. Maria è legata allo Spirito Santo da un vincolo così profondo e personale che qualche Padre della Chiesa e diversi santi, l’hanno chiamata “Sposa dello Spirito Santo”: Gesù infatti ha unito la Madonna e lo Spirito Santo più di quanto un figlio unisce tra loro un padre e una madre.
«Lo Spirito Santo – dice San Massimiliano Kolbe – la compenetra in modo così ineffabile che la definizione di “Sposa” dello Spirito Santo, è una somiglianza assai lontana della vita dello Spirito Santo in Lei e attraverso Lei».
Sono tre i momenti nei quali, in modo tutto particolare, lo Spirito Santo scende con la sua potenza divina d’amore sulla Madonna e compie in Lei le sue meraviglie: l’Immacolata Concezione, l’Annunciazione e la Pentecoste.
Lo Spirito Santo agisce in Maria fin dal primo istante della sua concezione nel seno materno: la libertà dal peccato originale, la redime in modo sublime in vista dei meriti del mistero pasquale di Gesù e la colma della sovrabbondanza dei suoi doni. La Madonna diviene “degna dimora dello Spirito Santo” che regna in Lei nella maniera più perfetta e la rende “Immacolata”: non solo assenza di peccato, ma pienezza di grazia. «La Madonna è plasmata e formata come nuova creatura» (L.G. 56) dallo Spirito Santo. Quando infatti l’Angelo Gabriele le appare per darle il grande annuncio della maternità divina, la saluta senz’altro: «Ave, o Maria, piena di grazia» (Lc 1,28).
La Madonna infatti è tutta regno e possessione dello Spirito Santo perché scelta ad essere la mamma del Figlio di Dio. Nell’Annunciazione Maria riceve una nuova singolare effusione dello Spirito. Leggiamo nel Vangelo di Luca: «Lo Spirito Santo scenderà su di te; su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo» (Lc 1,35). L’Amore infinito del divino Spirito rende fecondo il seno di Maria e, dal suo corpo immacolato, forma il corpo del Figlio di Dio.
La Potenza dello Spirito Santo rende la Madonna capace di un abbandono totale alla parola di Dio ed Ella pronuncia il suo “Eccomi”, il suo “Fiat”. La Chiesa ha raccolto questo momento essenziale della nostra salvezza e nel simbolo della fede ci fa pregare: «Per opera dello Spirito Santo, [Gesù] si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo» (Credo).
Finalmente nel giorno della Pentecoste troviamo Maria con gli Apostoli nel cenacolo, implorante con le sue preghiere il dono dello Spirito Santo che all’Annunciazione l’aveva presa sotto la sua ombra (cfr. L.G. 59). «E tutti furono ripieni di Spirito Santo» (At 2,4).
Anche la Madonna riceve ancora, in maniera visibile e sensibile, la sovrabbondanza dello Spirito Santo e diviene un miracolo di grazia e di amore: la sua santità tocca le soglie dell’infinito.
Nel cenacolo nasce la Chiesa, corpo mistico di Cristo, vivificata dallo Spirito Santo, e non poteva mancare la Madonna che aveva dato il corpo fisico a Gesù: da quel momento Maria diviene la madre della Chiesa perché con libera fede e ardente carità aveva cooperato alla nostra salvezza.
La Madonna è dunque possessione esclusiva e totale dello Spirito Santo; e tutti quelli che avvicina sono toccati dallo Spirito (cfr. Lc 1,41; 2,27). Maria appare come l’arca della nuova alleanza che richiama la nube luminosa che adombrava la Tenda dell’antica alleanza (cfr. Es 13,22). Tutta la vita della Madonna, come la vita terrena di Gesù, è posta sotto il segno dello Spirito Santo. È lo Spirito che infiamma il cuore di Maria e lo fa traboccare nel canto del Magnificat. È ancora lo Spirito Santo che spinge Maria a sollecitare amabilmente dal Figlio suo il primo miracolo alle nozze di Cana. Fu certamente lo Spirito Santo che sostenne Maria ai piedi della Croce e che dilatò il suo cuore per accogliere tutti noi come figli nella persona dell’apostolo Giovanni. Fu infine «lo Spirito Santo che, divampando con supremo ardore nell’animo di Maria pellegrina sulla terra, la rese bramosissima di riunirsi al Figlio glorioso e la dispose a conseguire degnamente, a coronamento dei suoi privilegi, quello dell’Assunzione in anima e corpo al cielo» (Paolo VI). Immersa nella gloria della SS.ma Trinità, glorificata col Figlio e incoronata Regina, la Madonna, sempre guidata dallo Spirito Santo, continua ad essere presente a tutti noi suoi figli. «Assunta in cielo – ci ha ricordato il Concilio – non ha deposto la sua funzione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenere le grazie della salute eterna [...] Per questo Maria è invocata con titoli di “Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice”» (L.G. 62).
Da queste riflessioni sulla presenza dello Spirito Santo nella vita della Madonna, una nota spicca in modo inconfondibile: la piena, totale docilità e disponibilità di Maria all’azione dello Spirito.
La Madonna si abbandona pienamente alle mozioni dello Spirito e, nel buio della fede, dice il suo “Sì” ad ogni suo impulso e ad ogni sua ispirazione. Per questo accoglie Gesù prima nella mente e poi nel suo seno: prima crede e poi concepisce. «Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la vivono» (Lc 11,28) dirà Gesù proprio in rapporto alla sua madre e per indicare la sua vera grandezza. Tutta la vita di Maria – nota M.Magrassi – è condensata in tre parole:
– Ecce, eccomi: l’abbandono generoso.
– Fiat, sì: la sottomissione amante.
– Magnificat: il canto della lode e della riconoscenza.
Sotto questo aspetto, la Madonna è modello incomparabile per la nostra vita soprannaturale.
«Tutti quelli che si lasciano guidare dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio» (Rm 8,14). Dobbiamo imitare la Madonna nell’essere pienamente docili all’azione dello Spirito Santo che è un maestro delicato, dolce e soave, ma estremamente esigente e crocifiggente. Lo Spirito Santo non può compiere in noi la sua opera di santificazione senza far morire le opere della carne. Per questo ci chiede sacrifici e rinunce per liberarci dalle nostre schiavitù. S.Paolo diceva ai primi cristiani e lo ripete anche a noi: «Non vogliate contristare lo Spirito Santo di Dio col quale foste segnati» (Ef 4,30). Con le nostre infedeltà e resistenze, lo Spirito Santo è come paralizzato dentro di noi: e questo spiega il perché di tante santità mancate.
Solo nella fedeltà piena allo Spirito Santo che ci spinge a compiere sempre la santa e santificante volontà di Dio, potremo raggiungere la pienezza dell’amore: la santità. Ci piace concludere queste note con alcune elevazioni della “Povera Anima”, Madre Carolina:
«Quanto è grande Maria Santissima! Lo Spirito Santo è disceso in Lei, l’ha adombrata, e l’ha fatta Madre del Verbo del Padre... O divina azione dello Spirito Santo, quali trasformazioni Tu puoi operare nelle creature dove Tu scendi! Quali prodigi di grazia, di luce, di trasformazione, di inebriante spasimo di amore investono l’anima dove scendi! Quali meraviglie di misterioso contatto, d’intimi rapporti Tu effondi nelle anime!».
«O Immacolata... o eccelsa... ineffabile, sublime creatura della Potenza Divina d’Amore... Oh quanto sei grande... quanto sei sublime!... Tu sei la creatura più eccelsa... Tu vivi in Seno ai Tre, nel gaudio della Potenza Divina d’Amore, dell’Eterno Divino Spirito...!».
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