34.17 Dice Gesù: «È sempre Maria che prende la mano di Gesù e la guida. Anche ora. Delle volte la Sua mano trafitta cade stanca e sfiduciata, perché sa che è inutile benedire. Voi distruggete la Mia Benedizione. Cade anche sdegnata, perché voi Mi maledite. E allora è Maria che leva lo sdegno a questa mano col baciarla.
Oh, Il bacio di Mia Madre! Chi resiste a quel bacio? E poi prende con le Sue dita sottili, ma così amorosamente imperiose, il Mio polso e Mi forza a benedire.
Non posso respingere Mia Madre. Ma bisogna andare da Lei per farla Avvocata vostra. Essa è la Mia Regina prima d’essere la vostra, ed il Suo amore per voi ha indulgenze che neppure il Mio conosce. Ed Essa, anche senza parole ma con le perle del Suo pianto e col ricordo della Mia Croce, il cui segno Mi fa tracciare nell’aria, perora la vostra causa e Mi ammonisce: “Sei il Salvatore. Salva”».
44.12 Dice Gesù: «Maria, che sapeva la Sua sorte durante quei tre anni e quella che L’attendeva alla fine degli stessi e la sorte Mia, non recalcitrò come voi fate, pianse… Pianse perché era la Corredentrice e la Madre del genere umano rinato a Dio, e doveva piangere per tutte le mamme che non sanno fare, del loro dolore di madri, una corona di Gloria eterna.
Quante madri nel mondo, a cui la morte svelle dalle braccia una creatura! Quante madri a cui un soprannaturale Volere strappa dal fianco un figlio! Per tutte le Sue figlie, come Madre dei cristiani, per tutte le Sue sorelle, nel dolore di madre orbata, ha pianto Maria. E per tutti i figli che, nati da donna, sono destinati a divenire apostoli di Dio o martiri per amore di Dio, per fedeltà a Dio, o per ferocia umana.
Il Mio Sangue e il pianto di Mia Madre sono la mistura che fortifica questi segnati a eroica sorte, quella che annulla in loro le imperfezioni, o anche le colpe commesse dalla loro debolezza, dando, oltre al martirio, comunque subito, la Pace di Dio e, se sofferto per Dio, la Gloria del Cielo…
Pianse perché era la Corredentrice e la Madre del genere umano rinato a Dio, e doveva piangere per tutte le mamme che non sanno fare, del loro dolore di madri, una corona di Gloria eterna…
Queste lacrime le trovano le Mie care “vittime”, perché Maria è la prima vittima delle vittime per amore di Gesù, ed alle Sue seguaci Ella dà, con mano di Madre e di Medico, le Sue lacrime che ristorano ed inebriano a più alto sacrificio.
Santo pianto quello della Madre Mia!»
157.7 (dialogo di Gesù a Maria SS.)
«Dovrai mettere questa Tua mano di candore sulle piaghe, chinarTi con i Tuoi sguardi di colomba paradisiaca sulle deformità infernali, aspirare il lezzo del peccato, e non fuggire. Ma anzi raccoglierTi sul cuore questi mutilati da satana, questi aborti, questi putridumi, e lavarli col pianto, e portarli a Me...».
168.9 Dice Maria: «Lascia che io ti parli del supremo Amore che Mi ha dato il Figlio perché Io Lo doni al mondo. Mi ha tratto dalla beata ignoranza della Mia Verginità consacrata perché il mondo avesse il Perdono. Mi ha tratto non sangue dal parto ma dal cuore col rivelarMi che la Mia Creatura è la Gran Vittima.
GuardaMi, figlia.
In questo cuore è una gran ferita. Geme da trenta e più anni e sempre più si allarga e Mi consuma. Sai che nome ha?...
Amore. È amore questo che Mi svena per fare che non sia solo il Figlio nel salvare. È amore che Mi dà fuoco perché Io purifichi coloro che non osano andare al Figlio Mio. È amore che Mi dà pianto perché Io lavi i peccatori. Tu volevi la Mia carezza. Ti do le Mie lacrime che ti fanno già bianca per poter guardare il Mio Signore…”
420.11 Dice Gesù: “Ma pensate che, come per la donna entrò il Male, per la Donna è giusto entri il Bene nel mondo. Vi è da annullare una pagina scritta da satana. E lo farà il pianto di una Donna... Capovolgerà Eva col suo triplice peccato.”
442.8 Dice Gesù: «Le lacrime della Madre di Dio... di Quella che, senza Colpa, non fu esente dal dolore e soffrì più di ogni altra donna, per essere la Corredentrice».
I quaderni del ‘43 pag. 345
L’incenso delle lacrime di Maria SS. contro l’ira di Dio
Dice Gesù: “Se è detto nell’Apocalisse che agli ultimi tempi un Angelo farà l’offerta dell’incenso più santo al trono di Dio, avanti di spargere il fuoco primo dell’ira divina sulla terra, come non pensate che fra le preghiere dei santi, incenso imperituro e degno dell’Altissimo, non siano, prime fra tutte, le lacrime, oranti più di qualsiasi parola, della Mia Santa benedetta, della Mia Martire dolcissima, della Madre Mia, raccolte dall’Angelo che portò l’Annuncio e che raccolse l’adesione, del testimone angelico degli Sponsali soprannaturali per i quali la Natura Divina contrasse legame con la natura umana, attrasse alle Sue altezze una carne e abbassò il Suo Spirito a divenire carne per la pace fra l’uomo e Dio?
Gabriele e i suoi celesti compagni curvi sul dolore di Gesù e di Maria, impossibilitati a sollevarlo, perché era l’ora della Giustizia, ma non assenti da esso, hanno raccolto nel loro intelletto di luce tutti i particolari di quell’ora, tutti, per illustrarli, quando il tempo non sarà più, alla vista dei risorti: gaudio dei beati e condanna prima dei reprobi, anticipo a questi e a quelli di ciò che sarà dato da Me, Giudice supremo e Re altissimo.”
I quaderni del 45-50 pag. 513
Maria Madre vittima per i peccati degli uomini
Dice Maria: “Per quanto non si mediti, e non si accetti, e non si creda, sul Mio dolore, e la descrizione di esso paia avvilente, e la si voglia negare, proprio perché non si sa meditare sul Mio dolore di Madre e di credente, io sono stata la vittima insieme al Figlio Mio. E lo sono. Perché ogni offesa a Lui fatta percuote il Mio cuore, flagella il Mio amore per Lui, così come ogni suo soffrire di quel giorno di Passione fu flagello, percossa, spina, chiodo, urto, caduta Mia.
SalutaMi, Maria, così: “Ave, Maria, Madre Vittima per i peccati degli uomini, prega per noi.” Il Mio nuovo titolo è questo: Maria immacolata vittima trafitta dai peccati del mondo.”
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