sabato 26 dicembre 2015

APPARIZIONI MARIANE aggiornato agosto 2008 scarica


EFESO, ASIA MINORE (TURCHIA)  La Santa Vergine Maria ap­parve agli apostoli tre giorni dopo la sua morte (nel giorno della sua Assunzione in cielo). Avvolta in una luce splendente più del sole, si rivolse a loro che avevano implorato il suo aiuto e protezione dal cielo: «Io resterò sempre con voi nell'eternità!». Se Maria morì a Efeso oppure a Gerusalemme resta ancora una questione controversa.  
SARAGOZZA (SPAGNA).  Il 20 gennaio del 41, secondo la tradi­zione dell'antichità cristiana, la Madre del Salvatore sarebbe apparsa all'apostolo Giacomo il Maggiore. La Madonna aveva a quel tempo cinquantatrè anni e, come dice la mistica Maria di Agreda (cfr. 1665), avrebbe ricevuto quest'incarico dal Re­dentore stesso: «Madre mia amatissima, io desidero che tu vada da Giacomo per dirgli che prima di ritornare a Gerusalemme deve costruire un santuario in tuo onore, una chiesa di Dio in cui tu verrai invocata e adorata». Giacomo era partito da Giaffa per raggiungere l'estremità della Terra e, prima di mettersi in viaggio, Maria SS. gli aveva promesso di visitarlo durante le soste. Infatti, in una di queste, in Aragona, dove Giacomo predicava il Vangelo, Ella gli sa­rebbe apparsa maestosamente su una colonna di marmo per incoraggiarlo a continuare l'evangelizzazione della Spagna. Inoltre gli affidò l'incarico di fare erigere una chiesa a sua glo­ria dove avrebbe dovuto essere custodita questa colonna di marmo. Maria SS. si sarebbe servita della "bilocazione", cioè apparve in Spagna mentre era ancora vivente a Gerusalemme (oppure Efeso). La Madre di Dio è spesso ricorsa a questo fenomeno mistico-spirituale (essere presente in due luoghi dif­ferenti). L'origine della cattedrale di Saragozza risale alla cappella di Santa Maria del pilar (Maria della colonna).  
LE PUY (FRANCIA).  Nell’anno 47, una donna di nome Villa, convertitasi al messaggio di fede del cristianesimo primitivo, guarì miraco­losamente da una grave malattia. L'inferma fu liberata dal male dopo aver avuto un'apparizione della Santa Vergine Maria in una cappella da poco costruita. In questo luogo di grazia avvennero altri miracoli e apparizioni che portarono, alcuni secoli più tardi, per volontà dei vescovi della diocesi di Le Puy, alla fondazione su questa montagna di una chiesa me­ravigliosa. Il re, Luigi il Santo, nel 1254, donò alla chiesa un prezioso dipinto di Maria. Nel 1860 fu eretta su un alto pie­distallo una statua gigantesca della Vergine Maria, la quale rivolge lo sguardo dall'estrema cima del monte verso i paesi lontani. Ancora oggi Le Puy resta una delle più note mete di pellegrinaggio.  



  NEOCESAREA NEL PONTO, ASIA MINORE (TURCHIA) Secondo Gregorio Nisseno (+ 394), la Santa Vergine Maria e l'apostolo Giovanni sarebbero apparsi, nel 231, a san Gregorio il Taumaturgo (213 ca.-270 ca.). Gregorio, insieme a suo fratello Athenodoros, era allievo di Origene e in quel tempo era impegnato in forti di­scussioni teologiche. Una notte ebbe una visione straordinaria: vide un vecchio, vestito con abiti che denotavano una certa dignità, che, con voce sommessa, gli indicò una donna assai più bella e maestosa della normale condizione umana; Gregorio riconobbe in questa le sembianze della Beata Vergine Maria. Il carattere straordinario dell'apparizione consisteva nel fatto che, pur essendo nel pieno della notte, una luce chiarissima illumi­nava quelle figure, come se una lampada ardente si fosse acce­sa. Non potendo sostenere con il suo sguardo umano l'appa­rizione e la luce, Gregorio chiuse gli occhi e si mise solo in ascolto di colei che era apparsa e che era certamente la Ma­dre di Dio: la udì esortare Giovanni l'evangelista (il vecchio che l'accompagnava) affinché schiudesse al giovane il mistero della vera fede. Giovanni, allora, per compiacere Maria, die­de a Gregorio chiarimenti dettagliati su questioni controver­se di dottrina religiosa, oggetto di forti dispute nelle quali costui era attivamente impegnato. Dopo aver fornito tali chia­rimenti i due scomparvero.
MIRA, ASIA MINORE (TURCHIA).  Nell’anno 325, Nicola, il vescovo di Mira che ricoprì questa carica nella prima metà del IV secolo, avrebbe ricevuto, secondo la tradizione, due apparizioni della Santa Vergine: la prima precedentemente alla sua ordinazione sacer­dotale e la seconda durante la celebrazione di una santa Messa alla fine del concilio di Nicea. Le due apparizioni lo esortaro­no a compiere la sua missione spirituale. In questo concilio egli si era molto impegnato a sostegno della dottrina della divinità di Cristo.
   
CESAREA, ASIA MINORE (TURCHIA).
Nel 363 l'imperatore romano, Giuliano l'Apostata, aveva deciso di distruggere, non appena fosse ritornato dalla guerra contro i Persiani, la Chiesa di san Basilio, uno dei più autorevoli vescovi e teologi del tempo. Allora a Basilio apparve la Vergine Maria, come «Sovrana mediatrice di suo Figlio Gesù», promettendogli di proteggerlo dalla rabbia dell'imperatore romano. Quest'ultimo infatti non riuscì a mettere in atto i suoi propositi perché morì sul campo di battaglia nel terzo anno del suo regno.


ROMA.
Nell’anno 363, una ricca coppia cristiana di Roma senza figli volle nominare la Vergine Maria come erede dei suoi beni. Nella notte tra il 4 e il 5 agosto Maria apparve a questa coppia e con­temporaneamente a papa Liberio (+ 366), esprimendo il desi­derio che le venisse eretta una chiesa sull'Esquilino, e precisa­mente sul luogo dove la mattina seguente la neve fresca avreb­be coperto il terreno. Infatti la mattina del 5 agosto (!) la neve cadde veramente su un pezzo circoscritto di terreno. In quel luogo fu allora eretto un santuario alla Vergine Maria: la chiesa di Liberio, che poi fu sostituita nel quinto secolo con una chie­sa maggiore che prende il nome di Santa Maria Maggiore, con­sacrata nel 432. A quest'avvenimento si riporta la festa di Ma­ria delle nevi (5 agosto).


Tours (FRANCIA). 

 Sulpicio Severo (+ ca. 420), cronista e agio­grafo, nella sua biografia di san Martino di Tours (316/7-397), riporta che quest'ultimo avrebbe avuto la grazia di ricevere spesso le apparizioni della Beata Vergine Maria, specialmente da quando era divenuto, nel 371, vescovo di Tours. Il biografo racconta che Maria agiva nei confronti di san Martino in una duplice veste: come una regina con il suo servo e come una vera madre.  



BÉHUARD (FRANCIA).
Sulla piccola isola di Behuard (Loira), non distante dalla città di Angers, visse l'eremita Maurilio, più tardi eletto vescovo di questa città (san Maurilio 364-435). Nel 431 la Santa Vergine apparve al vescovo indicandogli la via spi­rituale. In segno di gratitudine egli fece erigere sul luogo del­l'apparizione una chiesa dedicata alla Santa Madre del Cielo. A partire da quel momento il santuario divenne, ed è tuttora, meta di numerosi pellegrinaggi.



COSTANTINOPOLI, ASIA MINORE (TURCHIA).
Nel 455, un giorno, l'impe­ratore Leone I (457-474), quand'era ancora soldato, mentre conduceva un cieco a passeggio fuori della città improvvisamente, come narra la leggenda, sentì una voce provenire dal­l'alto e vide la Santa Vergine. Ella gli predisse che sarebbe di­ventato imperatore e il cieco avrebbe riavuto la vista, inoltre lo pregò di fare erigere un santuario in suo onore. Come gli aveva predetto la Santa Vergine, divenne imperatore e il cieco riebbe la vista. Leone I, per onorare la promessa fatta alla Madre di Dio, fece subito costruire una grande chiesa sul luogo dell'ap­parizione.


COSTANTINOPOLI, ASIA MINORE (TURCHIA). 
Durante l'assedio, anno 626, di Costantinopoli da parte dei Persiani, il patriarca Sergio si appellò a tutti gli assediati per invocare l'aiuto della Regina del Cielo con una preghiera comune. All'undicesimo giorno del­l'assedio, come racconta la leggenda, fu vista una nobile signo­ra che, accompagnata da due serve, uscì da una chiesa per re­carsi nel campo persiano. Il popolo pensò che fosse l'impera­trice che portava un messaggio al capo delle forze nemiche. La signora però non ritornò in città, ma scomparve dopo aver fat­to una deviazione. Subito dopo, improvvisamente, il campo nemico cadde in una tale confusione che i Persiani dovettero interrompere l'assedio. I cristiani attribuirono questo fatto al miracoloso intervento della Santa Vergine, che aveva assunto a tale scopo la figura di una signora.


BOULOGNE (FRANCIA). 
Nel 636 una nave senza equipaggio e senza timone approdò a Boulogne, in Francia; la nave aveva a bordo una statua della Santa Vergine Maria con il Bambino Gesù. Contemporaneamente, come narra la leggenda, Maria apparve alla gente riunita vicino alla nave e annunciò che ave­va scelto quella città come luogo di grazia. Il pellegrinaggio alla Madonna di Boulogne si collega an­che alla devozione mariana di Goffredo di Buglione che, re­catosi a Boulogne in pellegrinaggio, offrì la sua corona di Ge­rusalemme alla Madre di Dio. Nella storia francese il santua­rio di Boulogne riveste un ruolo importante. L'antica statua miracolosa fu distrutta durante la Rivoluzione francese; solo una mano di Maria si salvò, la stessa che ancor oggi è oggetto di culto. Nel 1866 venne eretta una nuova cattedrale, dove fu collocata una copia della statua di Maria venerata come «Stel­la del mare».
   
TOLEDO (SPAGNA).
Anno 664. Sant'Ildefonso, arcivescovo di Toledo (657-667), fu profondamente devoto al culto mariano e stre­nuo difensore della vera fede cristiana. Nel giorno dell'Assun­zione della Vergine Maria, la mattina presto Ildefonso entrò con alcuni sacerdoti nella cattedrale di Toledo e la trovò, con grande sorpresa, illuminata. Sul cancello della cappella stava Maria che lodò il fervore religioso del vescovo e gli consegnò una preziosa veste quale simbolo della sua protezione e della sua considerazione. Per lungo tempo, nella diocesi di Tole­do, venne celebrata un festa particolare per commemorare quest'apparìzìone.
  
CLERMONT (FRANCIA).
Anno 684. San Bonito era molto devoto alla Santa Vergine Maria; egli successe a suo fratello maggiore nella carica vescovile di Clermont. Una mattina, dopo una veglia not­turna passata in preghiera, gli apparve la Madre di Dio con una schiera numerosa di Angeli e Santi per celebrare in sua presen­za il sacrificio della santa Messa. Due anni dopo il vescovo di Clermont si ritirò definitivamente nell'abbazia di Manlieu, dove morì nel 710. 
EVESHAM (INGHILTERRA). 
Il vescovo di Worcester, sant'Egwin, amava ritirarsi in preghiera nella silenziosa solitudine di Evesham. Un giorno, mentre il vescovo si approssimava alla meditazione, gli apparve la Santa Vergine Maria con una corte di sante accompagnatrici; recava nella mano sinistra un libro e nella destra una croce con la quale lo benedì. Il vesco­vo Egwin per riconoscenza fondò un convento a Evesham, sul luogo dell'apparizione e consacrò all'immacolata Con­cezione, Madre di Dio e sempre Vergine Maria, la chiesa del convento. In questo luogo il culto mariano resta tuttora vivo.

COSTANTINOPOLI, ASIA MINORE (TURCHIA). 
I genitori di san­to Stefano il Giovane (+ 764) nei primi anni del loro matri­monio non ebbero figli. La futura madre di Stefano decise di rivolgersi alla Madre di Dio e di supplicarla affinché le con­cedesse questa grande gioia. Con la speranza di ottenere que­sta grazia, la donna, animata da sincero fervore interiore, si recava frequentemente a pregare in una chiesa di Costantinopoli. Un giorno, la Madre di Dio, mossa a compassione, le apparve e le disse: «La tua sofferenza è finita, la tua preghiera verrà esaudita». Infatti nello stesso anno partorì un figlio, Ste­fano, e lo consacrò a Dio. Costui divenne sacerdote e un im­portante e strenuo difensore della fede. Stefano fu attivo in special modo nella controversia sulle immagini sotto l'impera­tore Costantino V l'Iconoclasta. Subì il martirio nel 764.  

MAGONZA (GERMANIA) 754. 
Bonifacio, «l'apostolo dei tedeschi» (672-754), mentre era assorto in contemplazione sotto un ìco­na miracolosa della Madre di Dio appesa a una quercia, udì la voce di Maria pronunciare: «Sul tronco di questa quercia deve restare per sempre questo mio ritratto». Le circostanze e gli altri dettagli della vicenda restano sconosciuti.  

MONTREUIL 766. (FRANCIA). 
Santa Opportuna, badessa del conven­to di Montreuil, che con le sue consorelle seguiva in modo par­ticolare il culto e la venerazione mariana, aveva costruito con la Santa Vergine un rapporto interiore molto profondo come dimostrano le parole pronunciate da Opportuna pochi mo­menti prima della sua morte e giunte fino a noi: «O Figlie mie inchinatevi profondamente! La nostra amata Signora, la Ma­dre di Gesù, è qui! Ella viene a prendermi. Io vi raccomanderò a lei. Arrivederci nell'eternità».  
 ROSENTHAL 800 circa (GERMANIA). 
Durante le guerre sassoni, un gene­rale di Carlo Magno piantò l'accampamento vicino a Ostro. In questo luogo apparve una donna in vesti regali che si aggirava intorno al campo. Anche dopo la partenza dei soldati venne osservata ripetutamente la sua presenza nei campi e nei prati circostanti. La signora fu vista una volta anche dal nobile Luciano di Cerna durante la caccia; costui l'inseguì cavalcando fino a un tiglio dove scoprì, pieno di sorpresa, una statua della Santa Vergine. In questo luogo fece costruire una cappella e dentro depose la statua affinché fosse venerata. L'immagi­ne rappresenta Maria con il Bambino, mentre tiene nella mano destra una pera, il Bambino, a sua volta, ha in mano una mela. La statua della Santa Vergine ha una veste regale dorata e intessuta di fiori, porta un mantello rosso-porpora orlato d'oro e decorato di gigli, sul capo ha una bellissima corona di rose. Il monastero cirstercense di Maria Stella divenne celebre per merito dell'attivo pellegrinaggio diretto alla «Nostra amata Si­gnora del tiglio». Le guarigioni e le preghiere esaudite attesta­no la vitalità della fede in questo luogo.  

CORBIE (FRANCIA). 
Sant'Anscario nacque nell'anno 801 in Pic­cardia, vicino a Corbie. Negli anni giovanili gli apparve la SS. Vergine Maria che lo esortò a dedicare la sua vita terrena al servizio del cattolicesimo. Anscario accolse fervidamente que­st'esortazione e svolse per tutta la sua vita un'intensa azione di apostolato, in special modo nei paesi scandinavi. Fu insegnan­te alla scuola conventuale di Corvey, monaco benedettino, ve­scovo di Amburgo (dall'anno 831) e Brema (dall'anno 845). Fu tra i primi evangelizzatori della Svezia e della Danimarca e, dall'anno 827, venne conosciuto come «l'apostolo del Nord». Nel 852 Anscario convertì re Olaf di Svezia alla fede cattolica favorendo così la diffusione del cattolicesimo in queste terre. Papa Gregorio IV lo nominò legato della Santa Sede per tutta la Scandinavia. Spesso si ritirava in un convento a meditare, ma fu anche molto attivo nei compiti caritativi e spirituali. Morì a Brema nell'865.


TOLOSA (FRANCIA). 
Il santo arcivescovo di Tolosa, Gondisal­ve, ricevette la grazia di alcune apparizioni della Santa Vergine Maria. Una volta, durante la celebrazione di una santa Messa, la Madre di Dio gli apparve e gli espresse il desiderio della dif­fusione della dottrina dell'Immacolata Concezione e l'istituzio­ne di una festa corrispondente. Gondisalve dedicò a questo compito tutto il resto della sua vita.  
HERFORD (GERMANIA). 
Un mendicante che passava davanti a un monastero femminile improvvisamente si sentì chiamare per nome, si voltò e vide, con sua grande emozione, la Santa Ver­gine Maria! La Madre di Dio lo tranquillizzò con il segno della croce, poi dopo averlo benedetto gli affidò l'incarico di recarsi al monastero con un messaggio di penitenza e conversione. La Madonna mandò inoltre a dire che a prova di questa appari­zione si sarebbe vista una colomba bianca sulla croce di legno eretta dal mendicante davanti al convento. La badessa e le suo­re si convinsero dell'autenticità del messaggio quando videro la colomba bianca posarsi sulla croce. Sul luogo dell'apparizione fu poi eretta una chiesa, consa­crata nell'anno 1011 dal vescovo di Paderborn, con il nome di Nostra amata Signora della croce. Herford divenne una famo­sa meta di pellegrinaggio.  
ATHOS (GRECIA).
Gli inizi della vita monastica sul Monte Athos risalgono alla fine del VII secolo. Il primo esicasta fu Pie­tro l'Aghiorita che si stabilì sulla santa montagna nel 681. Pie­tro era un greco che fu soldato alla corte imperiale di Costan­tinopoli. Dopo essere stato prigioniero degli Arabi si votò alla vita monastica e si recò a Roma. Una notte sognò la BeatissimaVergine Maria che gli disse che il Monte Athos sarebbe diven­tato un centro monastico. Guidato dalla forza mistica di que­sta visione, Pietro si recò sulla santa montagna dove visse per cinquantatrè anni, fino alla sua morte, in una grotta. Abramo, che nel 952 prese il nome di Atanasio detto l'Ato­nita, è considerato il fondatore del monachesimo cenobita sul Monte Athos; egli nacque nel 925-30 ca. a Trebisonda sulle rive del Mar Nero. Nel suo lungo soggiorno di studi a Costantino­poli ebbe l'occasione di stringere amicizia con i fratelli Nicefo­ro e Leone Foca. Nel 957, sotto uno pseudonimo, Atanasio si stabilì sul Monte Athos presso un vecchio eremita. Visse in un primo tempo come eremita e dovette affrontare pesanti ten­tazioni. Un giorno gli apparve la Vergine e lo sollevò da queste pene, recandogli consolazione ed esortandolo a non lasciare il Monte e a non venir meno alla sua vocazione monastica. Anima­to da quest'apparizione, Atanasio si dedicò con maggior fervore a comprendere il significato della sua missione spirituale. Tem­po dopo, sostenuto dall'imperatore, l'Atonita poté fondare "la Grande Laura" e divenire il primo superiore di questo conven­to, la cui regola fu concepita secondo quella benedettina.  
COLONIA (GERMANIA). 
La Santa Vergine Maria apparve al de­cano Hermann von Bonn. In quest'apparizione, lo ispirò a di­ventare arcivescovo di Colonia, succedendo a Bruno I. Pur­troppo egli si lasciò traviare e fu deposto.  
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COLONIA (GERMANIA). 
Sant'Eriberto di Colonia (970-1021) fu consigliere e cancelliere del re Ottone III. Dal 999 fu arcive­scovo e ricevette dalla Madre di nostro Signore Gesù Cristo, che gli era apparsa, l'incarico di fondare un convento a Deutz, vicino a Colonia. Eriberto assolse l'incarico facendo costruire in questo luogo un convento benedettino, la cui chiesa fu con­sacrata il 3 maggio 1019. Il convento venne più volte distrutto e sempre ricostruito. L'arcivescovo Eriberto riposa in questo luogo (chiesa parrocchiale di Sant'Eriberto). 

VALENCIENNES (FRANCIA). 
Maria apparve a un eremita nelle vi­cinanze di Valenciennes, affidandogli l'incarico di richiamare la popolazione al digiuno e alla preghiera, poiché nella città im­perversava la peste. Gli abitanti di Valenciennes risposero all'appello con grande fervore. La sera seguente, apparve ai cittadini la Santa Vergine con molti Angeli che stese intorno alla città un cordone per fermare la peste e dimostrare la sua protezione. Inoltre Maria implorò gli abitanti di tenere una processione per il giorno seguente. Infatti, per eseguire la vo­lontà della Santa Vergine, l'8 settembre, festa della nascita della Madre di Dio, una processione formata da una moltitudine di persone si snodò per un giorno intero per le strade cittadi­ne. Subito la peste cessò improvvisamente d'imperversare. Per commemorare quest'avvenimento, ogni anno nello stesso gior­no della ricorrenza, a Valenciennes, si tiene una processione. La fondazione della Fratellanza di Nostra Signora del cordone si richiama a quest'avvenimento. 
CHAMPAGNE (FRANCIA).
Maria SS. apparve in sogno a santa Ermengarda, che in quel tempo aspettava un bambino, e le depose nella mano un anello d'oro dov'erano incise le seguenti parole: «O Ermengarda! Il bambino che tu porti nel ventre deve diventare il mio sposo!». Infatti il figlio di Ermengarda, san Roberto (1027-1111), divenne monaco benedettino. Egli fondò il convento di Molesme (1075) e, insieme con sant'Albe­rico nel 1098, il convento di Citeaux - Cistercium - (dove sor­se l'Ordine dei cistercensi). Il culto della Beata Vergine Maria ha assunto per quest'ordine un significato particolare.
   
                                                             01/10/2004.
CHARTRES (FRANCIA).
San Fulberto (960-1028), che è conosciu­to come fervente devoto al culto mariano, guarì da una grave ma­lattia dopo un'apparizione (1026) della Santa Vergine. In segno di gra­titudine fondò la famosa cattedrale di Chartres (che fece anche ricostruire dopo un incendio nel 1020). Fulberto, nella sua gio­ventù, fu allievo di Gerberto di Aurillac (papa Silvestro Il) e divenne uno dei più importanti teologi del suo tempo.  
SOPETRAU (SPAGNA). 
Alì, figlio del re mussulmano di Toledo, un giorno, guardando su un albero di fico, vide in una luce celeste la Santa Madre (1050). Toccato dall'avvenimento soprannatu­rale, abbracciò la fede cristiana, si recò in pellegrinaggio a Roma e al suo ritorno fece erigere una cappella sul luogo del­l'apparizione. Alì, inoltre, fece dipingere un ritratto di Maria SS. come gli si era mostrata. La cappella divenne meta di pel­legrinaggio.  
CLUNY (FRANCIA). 
Il santo abate Ugo di Cluny (1024-1109) fu il grande riformatore dell'Ordine benedettino (Riforma cluniacense). Fu inoltre il costruttore della gigantesca chiesa a cinque navate il cui altare maggiore venne consacrato da papa Urbano Il. Un giorno l'abate raccontò ai suoi monaci la storia di un uomo che aveva ricevuto un'apparizione della Santa Vergine durante la notte di Natale (1060): Maria gli era appar­sa con un volto radioso d'amore mostrandogli il Bambino Gesù tra le sue braccia; il Bambino gli aveva rivelato i misteri e i simboli profondi della festa di Natale e aveva scacciato Sa­tana da lui. Dall'avvincente narrazione i monaci capirono che l'abate stesso era stato il protagonista ignoto di quest'avveni­mento mistico.  
ESPAIN (FRANCIA).
Sant'Alberto (+1095), come narra la tra­dizione, ebbe la grazia di ricevere un'apparizione di Gesù con sua Madre (1060), la Regina del Cielo. Spinto da quest'apparizio­ne e in segno di gratitudine per la Madre di Dio, si dedicò alla vita religiosa e fondò l'abbazia Pontida, nelle vicinanze di Ber­gamo.  
WALSINGHAM (INGHILTERRA). 
Il santuario di Walsingham ha la sua origine nella seguente tradizione: la distinta vedova Richel­dis ebbe una visione in sogno, nella quale venne trasportata a Nazaret e vide la casa di Maria (1061). Entrata nella Santa Casa, la don­na fu accolta dall'Arcangelo Gabriele che le diede l'incarico di costruire una cappella a Walsingham a imitazione di quella Casa. Poco tempo dopo, la signora fece erigere la cappella dove fu posta, e rimase per molto tempo, una statua della Madonna si­mile a quella di Loreto. Durante la Riforma, Walsingham fu un centro di resistenza del cattolicesimo. Nel 1934 il cosiddetto mo­vimento di Oxford eresse un nuovo santuario con la cappella della Santa Casa all'interno e vi promosse pellegrinaggi che eb­bero un continuo sviluppo. Ancor oggi avvengono in questo luo­go molte conversioni e guarigioni.  
MARE DEL NORD. (INGHILTERRA).
L'abate Helsim si era recato in Danimarca per compiere una missione di pace per il re in­glese. Sulla via del ritorno si scatenò una tremenda tempesta e siccome sembrava già che tutto fosse perduto, Helsim si rivol­se in preghiera per rendere l'anima a Dio. Improvvisamente apparve, tra le nuvole della tempesta, la Santa Vergine (1070) che pro­mise all'abate la salvezza, supplicandolo di impegnarsi a intro­durre la festa dell'Immacolata Concezione in Inghilterra e in Normandia. Dopo il fortunato ritorno, l'abate riuscì a intro­durre la festa in Inghilterra e a soddisfare così il desiderio della Madre di Dio.  
LIEGI (BELGIO). 
Il famoso abate Rupert de Deutz (+1129) fu oblato nell'abbazia San Laurentius di Liegi. Siccome egli, nonostante il più grande impegno, non riusciva a ottenere buoni risultati negli studi, decise di rivolgersi alla Madre di Dio supplicandola di venirgli in aiuto. La Madonna apparve (1085) al gio­vane religioso e gli promise il dono della scienza da dedicare in tutta umiltà a onore di Dio. Rupert svolse una fruttuosa attivi­tà di scrittore e fu ordinato sacerdote nel 1106. In tutte le sue opere si nota una profonda devozione mariana e in particolare una vasta conoscenza della patristica, che lo fa annoverare tra i più noti e influenti scrittori della sua epoca.  
MONTE VERGINE (CAMPANIA).
Nell'antichità, a Monte Vergine, in provincia di Avellino, si era praticato il culto della Grande Madre (Cibele). Su questo monte, dopo alcuni lunghi pellegri­naggi, si ritirò definitivamente in preghiera Guglielmo da Ver­celli, poi san Guglielmo (1085-1142). Egli aveva rinunciato ai beni paterni per avere la libertà di una vita spirituale. Con il passar del tempo, si unirono a lui altri eremiti e infine venne fon­data la Congregazione degli eremiti benedettini, detta anche dei guglielmini (abito bianco dell'Ordine e regola benedettina). Un giorno, durante la lunga meditazione, Guglielmo fu esortato dal­la Santa Vergine (1085) a erigere un santuario mariano dove prima era stata venerata la divinità pagana. Il santuario possiede dal secolo XVII l'antico dipinto della Madonna «Consolatrice degli afflitti» (portamento regale ed espressione contemplante; probabilmen­te proveniente da Costantinopoli).  
OUDENBURG (BELGIO). 
Maria apparve (1087) a sant'Arnulfo o Arnol­do (1040-1087), che fu monaco, eremita, abate e infine, dal 1081, vescovo di Soissons. La Madre di Dio gli apparve annun­ciandogli il trapasso. Arnoldo la pregò di poter lasciare il mon­do terreno nel giorno dell'Assunzione. Nella sera della vigilia di questa ricorrenza, egli comunicò ai confratelli riuniti intor­no al suo letto che la Madonna avrebbe esaudito il suo ultimo desiderio. Arnulfo morì infatti il giorno seguente. Nel 1121 fu canonizzato ed è patrono dei birrai e mugnai.  
ARRAS (FRANCIA). 
Maria apparve (1095) sulle nuvole in qualità di «Re­gina dell'Universo», il 16 gennaio e il 17 aprile; tutti gli abitanti della cittadina di Arras poterono vederla pieni d'emozione.  
CANTERBURY (INGHILTERRA).
Sant'Anselmo (1033-1109), dal 1093 arcivescovo di Canterbury, prese ispirazione dalla Santa Vergine Maria che gli comparve alcune volte e lo aiutò nelle sue controversie con Enrico I il quale voleva affermare la su­premazia dello stato sulla Chiesa. Nel 1103 Anselmo fu esiliato e nel 1106 raggiunse il cosiddetto compromesso di Bec, che avrebbe dovuto essere un'imitazione del cosiddetto concorda­to di Worms. Fu un predicatore eccezionale e nel 1720 venne elevato al titolo di Dottore della Chiesa.  
Los LLANOS (SPAGNA). 
Un prete molto devoto ebbe un'appa­rizione della Santa Vergine Maria che gli rivelò dove si trovava un dipinto antico e assai raro dove era stata tratteggiata con animosa devozione. Il prete, rispettando la volontà della Ma­donna, ne seguì l'indicazione e trovò, sotterrato in una caver­na, il dipinto. In poco tempo la notizia si diffuse e si sviluppò un attivo pellegrinaggio. Nel 1220 fu costruita una cappella e nel 1421 un santuario.  
TORINO. 
La chiesa di Maria Consolata andò distrutta dai sa­raceni e il ritratto della Santa Vergine andò perduto. Il ritratto fu però ritrovato nelle vicinanze di Torino da un cieco che ave­va riacquistato la vista per mezzo della Beata Madre. Ella gli era apparsa e, dopo la guarigione miracolosa, lo aveva incarica­to di riportare alla luce il ritratto nascosto.  
ARRAS (FRANCIA). 
Era il 1105 quando nella zona di Arras ini­ziò a imperversare la peste, una grande epidemia, detta «fuoco ardente», che mieteva centinaia di vittime. Allora, chiamata dal popolo orante, scese in soccorso la Santa Madre del Cielo. Apparve dall'alto del campanile della chiesa e tese al vescovo una grande candela accesa, simbolo della fede e contempora­neamente mezzo concreto di guarigione: chi avesse bevuto fi­ducioso un po' di cera di questa candela disciolta nell'acqua sarebbe stato salvato o preservato dalla peste. Nonostante il grande uso, la candela non si consumò mai e nemmeno si spen­se per tutto il periodo dell'epidemia. Nel 1140, in segno di gra­titudine per l'intervento miracoloso della Santa Vergine, si eres­se la prima cappella votiva in onore della «Nostra Signora del fuoco ardente», chiamata anche «Nostra Signora della santa candela».  
CITEAUX (FRANCIA). 
Sant'Alberico (+ 1109) fu abate del con­vento riformista benedettino di Cistercium (o Ckeaux), fonda­to da lui e da Roberto di Molésme. I biografi informano che egli avrebbe ricevuto alcune apparizioni della Santa Vergine. Da queste apparizioni partì l'ispirazione per l'abito bianco dei cistercensi (cocolla nera su talare bianca). Maria assicurò all'abate di Cìteaux la sua assistenza e protezione permanente.  
FONTAINE (INGHILTERRA). 
San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) ricevette la grazia di vedere con gli occhi interiori la Madre di Dio con gli Angeli. Ispirato da quest'apparizione celeste, Bernardo decise senza più dubbi di dedicarsi alla vita spirituale, infatti due anni dopo entrò con 30 compagni a Ci­teaux.  
HILDESHEIM (GERMANIA). 
Il beato Eskil (1100-1181), vescovo di Roskilde e arcivescovo di Lund, frequentò durante la sua giovinezza la famosa Università di Hildesheim. Durante il periodo dei suoi studi si ammalò gravemente giungendo alle soglie della morte. Mentre gli veniva dispensato il santo Viati­co, Eskil ebbe una visione impressionante: «Si vide cadere nel­le pene dell'inferno ma, proprio quando sembrava tutto per­duto, vide la Santa Vergine tendergli le mani in suo soccorso. Si sentì allora avvincere da un'intensa devozione e (sempre durante la visione) promise alla Madre della misericordia di cambiare vita e di porsi interamente al suo servizio e a quello di Cristo». Quando la visione cessò, Eskil si ritrovò guarito. Fu un antesignano della Riforma gregoriana e fu amico di san Bèr­nardo di Chiaravalle. Nel 1177 si ritirò dal suo vescovado e vis­se nel convento di Chiaravalle fino alla sua morte.  
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CREMONA (LOMBARDIA). 
Un bambino di un anno, come si rac­conta nella zona di Cremona, iniziò miracolosamente a parla­re. Egli descrisse una bellissima signora la quale però non fu visibile ai suoi genitori. Si pensò che il bambino prodigio aves­se avuto un'apparizione della Beata Vergine Maria.  
LAÒN (FRANCIA). 
Norberto, nato nel 1082 o 1085, poi dive­nuto santo, rinunciò alla vita mondana per divenire prete e predicatore. Si convertì nel 1115. Una notte, mentre era assor­to in preghiera in una cappella antica, gli apparve improvvisa­mente Maria SS. che gli disse: «Figlio mio prendi l'abito bian­co», così dicendo la Santa Vergine gli porse realmente un abito bianco. Norberto si insediò allora con i suoi allievi nella vallata selvaggia di Prémontré e vi fondò l'Ordine religioso premostra­tense, con la regola agostiniana. Nel 1126, in seguito a un viag­gio a Roma di Norberto come predicatore itinerante, l'Ordine venne approvato ufficialmente dall'autorità ecclesiastica. Nor­berto di Xanten fu elevato arcivescovo di Magdeburgo nel 1126, mori il 6 giugno 1134. Dal 1128, un suo discepolo, l'abate Ugo di Fosses (+ 1164) assunse la guida dell'Ordine.  
AMPUDIA (SPAGNA).
Un antico dipinto della Santa Vergine Maria, intitolato "Nostra Signora del soccorso", fu rubato in Andalusia nell'anno 714 e nascosto ad Alconada. Il dipinto fu ritrovato nel 1133 in seguito ad alcune luci miracolose e alle voci celesti degli Angeli. Il ritratto fu poi portato ad Ampudia nel 1219.  
LONDRA (INGHILTERRA).
Tommaso Becket (1118-1170), poi divenuto santo, ebbe la grazia di vedere la Santa Vergine alcu­ne volte. La prima apparizione avvenne quand'egli aveva vent'anni: la Madonna, avvolta da un'aura luminosa, mostrò a Tommaso un abito talare rosso, simbolo del suo futuro destino di sacerdote e martire. In un'altra apparizione, la Beata Vergi­ne gli manifestò «le sette Beatitudini del Paradiso». Nel 1141 Tommaso fece parte del clero di Canterbury e divenne cancelliere di Enrico Il; dal 1161 fu arcivescovo di Canterbury. 1129 dicembre 1170, dopo gravi controversie con il sovrano, fu assassinato nella famosa cattedrale. Nel 1173 Tommaso Becket fu canonizzato da papa Alessandro III. Il re Enrico d'Inghilterra rese pubblici atti di penitenza dinanzi alla sua tomba.  
MAZIÈRES (FRANCIA). 
Sant'Ugo, nipote di sant'Ugo di Gre­noble, nato il 1120 a Chateauneu, entrò nel convento cister­cense di Mazières. La vita conventuale però era troppo gravosa per lui, allora rivolse una supplica alla Santa Vergine affin­ché ispirasse la sua scelta. La Madonna gli apparve e gli mo­strò, in tutti i particolari, la vita e la dolorosa Passione di no­stro Signore Gesù Cristo. Animato da quest'apparizione di Maria SS. e dall'amore per Cristo, Ugo restò devotamente fedele all'Ordine religioso. Nel 1162 divenne abate di Léoncel, e nel 1166 di Bonnevaux. In quest'ultimo convento, alcuni an­ni dopo, Ugo si trovò a confessare un confratello il quale sof­friva per quegli stessi dubbi che l'abate aveva già superato. Allora Ugo infuse a costui il coraggio e la forza necessaria per ricongiungersi con il Signore Gesù Cristo narrandogli la sua precedente esperienza mistica. Infatti il confratello rimase fe­dele alla comunità monastica e, al momento della sua dipartita, gli comparve la Santa Vergine con la promessa della corona celeste.            
LE HAMEL (FRANCIA). 
Come narra la tradizione, il cavaliere di Crégny fu catturato dai mussulmani e liberato grazie all'inter­vento miracoloso della Beata Vergine Maria. Mentre languiva in catene nel carcere, si svegliò una mattina ritrovandosi mira­colosamente nella sua patria ancora con le catene ai piedi. Per commemorare l'avvenimento appese le catene nella sua cappel­la vicino al ritratto della Santa Madre.  
OTTERWEIER (GERMANIA). 
Una pastorella sentì un canto me­raviglioso mentre passava davanti a un tiglio, impaurita corse dal padre e glielo disse. Quest'ultimo, temendo l'opera del demonio, decise di abbattere l'albero, ma appena iniziò a colpirlo con l'ascia, si mostrò una cavità in cui era nascosto un dipinto della Vergine Maria. La Madonna vi era effigiata men­tre sorrideva piena di letizia. Vicino al tiglio fu eretta una cap­pella dove si recarono a pregare molte persone. I cistercensi di Herrenalb (50 km a sud di Karlsruhe) assunsero la custodia della cappella. Nell'antichità precristiana questo luogo sarebbe già stato dedicato a un culto pagano.  
NOIRETABLE (FRANCIA).
In un antico luogo di culto si rifugiò un assassino; Maria gli apparve e lo indusse all'espiazio­ne. L'uomo accolse l'esortazione, si convertì e visse in quel luo­go per tutta la sua vita in penitenza. Il cosiddetto «Eremitag­gio» doveva poi divenire santuario mariano visitato da molti pellegrini devoti alla Madonna, specialmente nel mese di set­tembre.  
CHIARAVALLE (FRANCIA). 
San Bernardo (cfr. 1110), poco tem­po prima della sua morte, fu confortato dall'apparizione della Beata Vergine Maria; Ella gli si manifestò per poi guidarlo nel­l'eterno soggiorno celeste. Così finiva una vita ricolma di avve­nimenti mistici e tutta dedicata alla fervida devozione della Madre di Dio. Nel 1115 Bernardo era stato inviato con dodici monaci a fondare il convento di Chiaravalle; seguirono poi altre sessantanove abbazie-figlie. L'abate Bernardo ebbe strette relazioni con altri Ordini religiosi, fu consigliere di papi, di ve­scovi e di uomini famosi della sua epoca. Viaggiò spesso e pre­dicò le crociate, ma non trascurò mai la vita spirituale e misti­ca. Egli viene rappresentato come «Cantore di Maria». La Madre di Dio aveva secondo lui soprattutto il ruolo di Media­trice attraverso la quale il Signore arriva a noi e ci dona l'Ac­qua divina della grazia.  
CHIARAVALLE (FRANCIA).
Mentre alcuni monaci cistercensi la­voravano nei campi videro il cielo aprirsi e apparire sulle nuvo­le la Madre di Dio con due Santi ai lati; Ella li consolò e li animò nel loro lavoro di mietitura. Anche alcune donne videro quest'apparizione.  
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COLONIA (GERMANIA).
San Giuseppe Ermanno (1150-1241), conosciuto anche come Ermanno di Colonia, già da bambino era molto devoto alla Madonna. Spesso da fanciullo pregava in una chiesa dinanzi alla statua della Santa Vergine Maria; una volta, con l'innocenza propria dei fanciulli, offrì alla statua una mela che fu presa da Maria. A dodici anni Ermanno entrò nel convento premostratense di Steinfeld e fu poi inviato per gli studi al convento Giardino di Maria, in Frisonia. Fu un prete devoto e una guida spirituale illuminata al servizio di alcuni conventi femminili renani. Fu famoso per i suoi doni mistici e soprattutto per il suo «matrimonio mistico con la Beata Vergi­ne Maria»; da questo derivò il nome di Giuseppe, secondo l'uso della venerazione mariana medievale. Ermanno scrisse in lingua latina alcuni inni dedicati alla Madonna che sono anco­ra oggi conservati. Egli fu canonizzato nel 1958.
Il matrimonio mistico fra Ermanno e la Santa Vergine Maria avvenne in una notte del 1190: mentre si trovava in chiesa, as­sorto nelle sue preghiere, vide improvvisamente dinanzi a sé la Vergine Maria che, indicibilmente bella, indossava una veste meravigliosa di colori splendenti ed era accompagnata da due Angeli. Ermanno udì uno dei due Angeli pronunciare alcune parole dirette all'altro: «Con chi dovremmo sposare la Madre di Dio?». L'altro rispose: «Con chi altro se non con questo fra­tello?». Poi, ponendo la mano destra di Ermanno nella mano di Maria, disse a costui: «Ti consegno questa Vergine come sposa, e tu perciò ti chiamerai Giuseppe».
Nella basilica di Steinfeld, sul sarcofago di marmo del mo­naco premostratense, si può leggere questa dicitura: «Giusep­pe Ermanno, devoto e sposo della Santa Vergine Maria». 
MELROSE (SCOZIA).
Secondo la leggenda locale, nel convento cistercense dell'abbazia di Santa Maria (nella valle Tweed), un frate vide la Beata Vergine Maria camminare con un Angelo lungo il corridoio del dormitorio. Era notte e tutti dormivano. L'Angelo scriveva una lista di nomi dettati dalla Madonna. Il frate, che aveva udito e ritenuto questi nomi, poté così notare che i confratelli annotati dall'Angelo venivano chiamati nella Patria eterna nell'ordine in cui erano stati elencati. 
DURHAM (INGHILTERRA).
La Santa Vergine apparve alcune volte a san Godrico che, dopo una vita inquieta, si era riti­rato in eremitaggio nelle vicinanze di Durham. Maria gli ap­parve anche accompagnata da Maria Maddalena. Si mani­festò a lui come potente mediatrice della grazia, gli insegnò canti religiosi, gli ispirò la fede e lo benedisse. Godrico morì nel 1170. 
STRAUBING-SOSSAU (GERMANIA).
Secondo la leggenda questa cappella di Maria SS. si trovava originariamente ad An­tenring, nella zona sud-ovest di Straubing. La cappella sa­rebbe stata costruita in questo luogo solitario già all'epoca romana. La posizione isolata favoriva gli assalti ai pelle­grini che venivano rapinati. Allora, nel 1177, la Vergine Ma­ria ordinò agli Angeli di trasportare la cappella con il dipinto della Madonna a Sossau, alla periferia nord della città di Straubing.
Anche se la Chiesa non possiede nessun elemento per con­fermare tale leggenda, il cosiddetto «Loreto bavarese» trovò grande risonanza ed è tuttora molto conosciuto. 
CHIARAVALLE (FRANCIA).
Pietro Monoculus (+ 1186), successivamente beatificato, nacque nel castello Marlac (Cluny); fu monaco di Igny e, nel 1179, l'ottavo abate di Chiara­valle. Egli ebbe la grazia di ricevere alcune significative ap­parizioni della Santa Vergine Maria. Una volta Pietro vide Maria in una sala del Paradiso, seduta su un trono maesto­so immerso nella luce celeste; appena si mosse per andare incontro alla Madre di Dio, comparvero cani satanici furiosi a sbarrargli il passo. Con un semplice cenno della mano, Maria scacciò le creature demoniache e Pietro poté avanzare fino a lei, allora la Madre di Dio gli promise eterna protezio­ne. Un'altra volta, nelle sale solitarie del convento, Pietro in­contrò la Madonna accompagnata da Maria Maddalena e Maria Egiziaca. La Santa Vergine gli sarebbe apparsa anche nel duomo di Spery. Pietro Monoculus morì nel 1186 a Foi­gny, dopo aver trascorso quasi l'intera vita nel "segno di Maria". 
PARIGI (FRANCIA).       
L'eminente poeta Adamo, monaco di San Vittore a Parigi, era un fervente devoto alla Santa Vergine e, in segno di questa devozione, le dedicava molte poesie in latino. Una volta, mentre scriveva i versi: «Salve Mater pietatis / Et totius Trinitatis / Nobile Triclinium», gli apparve Maria SS. per ringraziarlo. 
LAUTENSACH (GERMANIA).
Da un bosco paludoso fu udito un canto meraviglioso. Tempo dopo fu trovato vicino a un albero dello stesso bosco un ritratto della Beata Vergine Maria. Si at­tribuì al medesimo una forza miracolosa. In segno di devozio­ne si costruì una piccola cappella (l'esistenza della quale è com­provata nell'anno 1191) vicino al convento di Ognissanti, pro­prio dove era stato trovato il ritratto. Oggi la cappella e il qua­dro della Madonna non esistono più, il luogo però resta ancora meta di pellegrinaggio. 
BSCHHOVEN (GERMANIA).
Il cavaliere Guglielmo Schilling, si­gnore di Bornheim (Bonn), trovò una statuetta della Vergine Maria in un roseto fiorente. Questa statuetta stava tra due can­dele accese, accanto a una piccola campana. Il cavaliere prese la statua per porla nella cappella del suo castello. Il giorno seguen­te la statuetta era scomparsa. Dopo un certo tempo il cavaliere la ritrovò in un altro rosaio; avendo capito che la volontà della Ma­donna era quella di restare in un rosaio, questa volta non la pre­se, ma fece costruire sul luogo stesso una cappella e poi un con­vento. La cappella divenne meta di pellegrinaggio.
Nel 1974 la statua di questa Manna romanica, detta Rosa mistica, fu trasportata nel nuovo santuario. Essa ha origine nel 1190, è incoronata e tiene sulle ginocchia il Bambino Gesù anch'egli incoronato come «Signore del mondo». La statuetta imita il modello della Nikopéia (Portatrice della vittoria o Seg­gio della sapienza) di Costantinopoli. 
POTSCHAIW (UCRAINA).
In Ucraina, il 17 aprile 1198, apparve la Beata Vergine Maria in tutta la sua magnificenza e operò una serie di miracoli e guarigioni. In segno di gratitudine venne costruito un convento dell'Ordine di san Basilio dedicato alla Madre di Di
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CLUNY (FRANCIA).
Un prete venne aggredito e ferito gravemente dagli Albigesi durante la celebrazione di una santa Mes­sa. Costui cercò rifugio nell'abbazia di Cluny dove gli apparve la Santa Vergine che lo guarì. 
HEISTERBACH (GERMANIA).
Anche la vita dell'abate Enrico fu 1200 segnata dall'apparizione di Maria SS. Enrico, il futuro abate del convento cistercense di Heisterbach in Germania, nacque nel 1180 e morì in odore di santità nel 1242. Di origine nobile, condusse nella sua gioventù una vita mondana e studiò a Pari­gi. Un giorno gli apparve la Madonna che, senza parlare e con un profondo simbolismo, gli indicò quale sarebbe stato il suo compito nella vita. Profondamente impressionato da quest'av­venimento Enrico lasciò la carriera, la vita mondana e la ric­chezza per percorrere il cammino spirituale e conoscere la ric­chezza della vita interiore. Nel 1208 divenne abate. Da questo momento ebbe spesso visioni mistiche, che però non gli impe­dirono di proseguire il suo compito con energico fervore. L'abate Enrico promosse l'attività letteraria e, dietro la sua guida, il convento conobbe un rapido sviluppo culturale e spi­rituale. 
ROSSANO (CALABRIA).
Maria SS. apparve a un eremita vicino a Rossano, gli consegnò un anello e lo incaricò di costruire una piccola chiesa. Tuttora in questa chiesa l'anello resta oggetto di culto devozionale. 
SAINT-TROND (BELGIO).
La Madre di Dio apparve spesso a Lutgarda di Tongres (1182-1246) da quando questa divenne, nel 1205, priora del convento femminile benedettino di Santa Caterina vicino a Saint-Trond. La Madonna le apparve spesso per esortarla alla penitenza e alla preghiera, mostrandole la dolorosa Passione e la vita di suo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, per guidarla e consolarla. Lutgarda si ritirò (dal 1206) nel convento cistercense di Arwières presso Bruxelles, dove ebbe molte estasi e visioni. Si impose un severo regime di peni­tenza e condusse una vita ascetica per ottenere da Dio la con­versione degli eretici. Lutgarda, poi fatta santa, ha in particola­re il merito di aver redento molti peccatori, di aver guarito molte malattie e consolato l'anima dei sofferenti. La santa è considerata la prima devota al culto del sacro Cuore di Gesù e si distinse soprattutto per i doni mistici.
ASSISI (UMBRIA).
San Francesco (1181-1226) ricevette dal­l'abate dei benedettini del Monte Subiaco la chiesetta di Santa Maria degli Angeli nei dintorni di Assisi. Questa divenne sede del nuovo Ordine e fu chiamata anche Porziuncola. San Fran­cesco vi trascorse la prima notte in contemplazione e preghie­ra, allorché gli apparvero Cristo e Maria accompagnati da molti Angeli. Il Signore disse a Francesco, il quale era rimasto stupi­to dalla meravigliosa apparizione, che volevano solo mostrargli quale predilezione avessero per quel luogo e quante grazie ne sarebbero provenute. La chiesa della Porziuncola divenne il centro dell'Ordine francescano, che fu poi confermato da papa Innocenzo III nello stesso anno e nel 1212 santa Chiara vi pre­se i voti (Ordine delle clarisse). San Francesco ricevette, sem­pre alla Porziuncola, il dono delle sacre Stigmate nel 1224 e vi morì nel 1226.
«L'indulgenza della Porziuncola» (piena remissione dei pec­cati e ricevimento del sacramento della penitenza) testimonia l'influsso della grazia presente in questo luogo da secoli.
Gli Ordini francescani (come anche: clarisse, cappuccini, minoriti) si sono dedicati in modo particolare alla devozione mariana estendendola fino a oggi. Francesco fu canonizzato nel 1228.
L'impegno dei francescani attraverso i secoli per la difesa dell'Immacolata Concezione, che tanto contribuì alla solen­ne proclamazione dogmatica di questo mistero nel 1854, è uno degli aspetti più caratteristici del loro modo di rivivere l'esperienza del Poverello di Assisi. Francesco, che condusse la sua vita sotto l'egida della Madre di Dio e le dedicò canti e preghiere di lode, costituì Maria SS. come Avvocata sua e dei suoi, perché fosse la loro rappresentante presso il Signore Gesù Cristo. 
VILLERS (BELGIO).
Maria SS. apparve a un frate laico dell'abbazia cistercense di Villers. Egli viveva isolato dalla comunità perché affetto da lebbra; disperato per la sua grave infermità, sebbene fosse un fervido devoto della SS. Vergine Maria, deci­se di togliersi la vita nella notte di Natale. Allora la Santa Ma­dre, come narra la tradizione, gli apparve e così gli disse: «Non perdere il coraggio! Dio prova coloro che ama. In questo modo vuole fare perfetti i suoi figli più amati». Con tali parole la Madonna scomparve dirigendosi verso la chiesa. Il frate trovò tanto conforto da quest'apparizione che si preparò pieno di fiducia al trapasso. 
PARIGI (FRANCIA).
Il beato Bonifacio nacque nel 1188 a Bruxelles e studiò teologia. Già durante il tempo in cui era professo­re di teologia a Parigi, la Santa Vergine Maria gli apparve alcune volte e gli promise di sostenerlo nella sua aspirazione alla santità. Una volta Bonifacio era gravemente malato e, mentre giaceva nella solitudine della sua celletta, gli apparve la Madonna che gli depose il Bambino Gesù tra le braccia. Quest'apparizione donò a Bonifacio una guarigione miracolosa.
Nel 1231 Bonifacio fu nominato vescovo di Losanna, ma de­pose l'incarico nel 1239 per ritirarsi nel convento Ter Cameren a La Cambre (Bruxelles). 
TOLOSA (FRANCIA).
Maria SS. apparve più volte a san Domenico Guzmàn (1170-1221), lo ispirò e lo protesse nei suoi sforzi per la fondazione dell'Ordine dei predicatori e nella lotta contro le eresie degli Albigesi e dei Valdesi. In una di queste numerose apparizioni Maria gli raccomandò il santo Rosario, da usare come mezzo importante e attivo contro i nemici del cattolicesi­mo, raccomandandogli particolarmente di contemplare i più im­portanti misteri della fede. I domenicani si impegnano infatti nel­la cura e nella diffusione della preghiera del Rosario.
Domenico fu canonizzato nel 1234. 
CLAIREFONTAINE (BELGIO).
La contessa Ermesinde di Lussemburgo ebbe una visione di Maria con il suo Bambino Divino, circondata da molte pecore pezzate nero-bianco. La nobile donna raccontò questa visione a un pio eremita per capirne il significato, costui le spiegò che sarebbe stato un invito del cie­lo alla fondazione di un convento femminile cistercense (abito nero-bianco). Per questo motivo sorse il convento di Clairefon­taine, dove oggi risiedono i preti del Cuore di Gesù. 
BARCELLONA (SPAGNA).
La Santa Vergine sarebbe apparsa il 2 agosto del 1218 a Pietro Nolasco (1182-1249), poi divenuto santo, per indurlo a fondare un'organizzazione che potesse ri­scattare i cristiani prigionieri dei mussulmani. Pietro Nolasco aveva già precedentemente riscattato alcuni prigionieri a sue spese.
Egli viveva a quel tempo alla corte di Giacomo I di Aragona e vi incontrò Raimondo di Penafort con il quale fondò l'Ordi­ne della mercede, all'origine concepito come ordine cavallere­sco. Pietro fu alla guida di quest'Ordine fino al 1249, liberan­do molte centinaia di prigionieri cristiani.  

******************** 13/12/04 
ROMA.
Il decano Reginaldo di Orléans fece un viaggio di pel­legrinaggio a Roma per sapere dal Signore Gesù Cristo cosa avrebbe dovuto fare per raggiungere la perfezione. Giunto a Roma si ammalò gravemente. Gli apparve allora Maria, in qua­lità di «Regina del cielo» accompagnata da due vergini che lo guarì e lo incoraggiò a entrare nell'Ordine dei predicatori di san Domenico. 
TREVIRI (GERMANIA).
Così racconta la tradizione popolare: un prete si trovava, durante un temporale, in aperta campagna e si riparò in una cappella; appena entrato si inginocchiò a prega­re. Mentre era assorto in orazione vide apparire la Santa Vergi­ne che gli disse: «Poiché così spesso reciti Salve Regina sei ri­parato sotto il mio manto e né i temporali né i fulmini potran­no mai nuocerti!». 
LÖWEN (BELGIO).
Una ragazza ebrea di nome Rachele si era accostata fervidamente alla fede cattolica e coltivava celatamen­te una grande devozione per la Beata Vergine Maria; decise infine di farsi battezzare ed entrare in un convento cistercense. Nella notte le apparve Maria, in un manto di luce celeste, che approvò la sua decisione. 
PADOVA (VENETO).
Sant'Antonio da Padova (1195-1231) è uno dei santi più popolari della cristianità. Antonio raggiunse il Marocco per predicare il Vangelo. Dopo qualche tempo si am­malò e, avendo interpretato questa improvvisa malattia come un segno del Signore, ritornò in Europa. Sulla via del ritorno, la nave che doveva ricondurlo in patria uscì di rotta e si arenò vi­cino a Messina. Antonio dimorò per qualche tempo in un con­vento francescano dal quale doveva partire la sua vera missione spirituale. Un giorno, mentre si trovava ancora in questo con­vento, gli apparve in tutta la sua maestosità la Madre di Dio con il Bambino Gesù che gli indicò il cammino spirituale da percor­rere. Ispirato da questa apparizione della Santa Vergine, Anto­nio percorse con fervore le tappe dell'itinerario francescano: dopo essersi incamminato alla volta di Assisi nella Pasqua del 1221, per assistere al capitolo di Pentecoste del 30 maggio, en­trò nell'eremo di Montepaolo (Forlì) nella provincia francesca­na della Romagna. Da allora si fece conoscere come fervente predicatore nell'Italia settentrionale. Antonio fu canonizzato da papa Gregorio IX nel duomo di Spoleto il 30 maggio 1232. Nel 1263 il suo corpo fu trasportato a Padova nella nuova basilica. La sua lingua ancora intatta comprova il dono della grazia del­la predicazione. Sant'Antonio resta famoso per le sue prediche che gli hanno valso il titolo di Dottore della Chiesa (1946). 
BOLOGNA.
II beato Giordano di Sassonia fu il successore di san Domenico alla guida dei frati predicatori. Spesso ricevette la grazia di vedere la Beata Vergine Maria nella chiesa, nel suo convento o altrove, che in ogni apparizione gli rinnovò la pro­messa di restare accanto a lui e proteggerlo nel suo difficile compito. Tra il 1222 e il 1237, grazie alla sua predicazione, en­trarono nel suo Ordine molti professori e studenti delle uni­versità di Parigi, Oxford, Bologna, Padova, Vercelli e Montpel­lier. Giordano prestò servizio presso la curia pontificia e predi­cò tra i saraceni. Annegò nel 1237 in un naufragio vicino alla costa siriana durante un viaggio. 
BONN (GERMANIA).
La leggenda popolare parla di una donna che decise di consacrarsi tutta a Dio e perciò si fece murare viva in una celletta nelle vicinanze di un cimitero nei dintorni di Bonn. Una notte, mentre la reclusa era assorta in meditazio­ne, improvvisamente scorse un chiarore: guardò allora in giù dalla parte del cimitero e vide la Santa Vergine ferma vicino a una tomba. Dalla tomba, dove pochi giorni prima era stato sotterrato un bambino molto devoto, si levò in volo una co­lomba bianca, Maria la prese tra le mani e disse: «Io sono la Madre del Signore e porto l'anima di questo fanciullo subito in cielo». 
COLONIA (GERMANIA).
Sant'Alberto Magno (1193-1280) entrò nel 1223 nell'Ordine dei domenicani a Padova e nel 1225 si recò a Colonia. In quel tempo, mentre pensava di interrompe­re la vita religiosa, gli apparve la Santa Vergine Maria per pro­mettergli il suo sostegno se avesse continuato a percorrere la via spirituale. In segno di gratitudine verso la Madonna, Alber­to Magno scrisse alcune opere importanti sul significato e la natura della Madre di Dio. Fu uno dei più qualificati eruditi del Medioevo (Doctor universalis) e possedette, come nessun altro pensatore medievale della sua epoca, una vasta conoscen­za teologica, compresa quella delle tradizioni giudea e araba. Alberto insegnò in diverse scuole superiori. 
ROMA.
A Roma erano sorte forti dispute intorno al riconosci­mento ecclesiastico della regola dell'Ordine del Carmelo. A papa Onorio III (1216-1227) spettava la difficile decisione del riconoscimento dell'avversato Ordine dei carmelitani. Una notte gli apparve la SS. Vergine Maria intimandogli severamen­te di non prestare ascolto ai nemici, ma di approvare la regola poiché l'Ordine avrebbe prodotto buone opere. La Madonna si rivolse a papa Onorio in questo modo: «Il mio comando non deve essere contraddetto e quello che io chiedo non deve re­stare inosservato!». Poi anticipò al papa la morte di entrambi i nemici principali dell'Ordine. La mattina seguente, come la Madonna aveva preannunciato, si apprese la notizia dell'inat­tesa morte dei due cardinali nemici dell'Ordine carmelitano.
Subito dopo papa Onorio III approvò la regola dei carmelitani i quali attraverso i secoli si sono distinti per la vita spirituale e la fervente devozione mariana. 
WARTBURG (GERMANIA).
Santa Elisabetta di Turingia (1207- 1231) ebbe un'apparizione della Beata Vergine che le comuni­cò alcuni misteri del periodo trascorso nel Tempio di Gerusa­lemme.
L'apparizione diede i suoi frutti: la terza figlia di Elisabetta diventò la badessa di Altenberg. 
PADOVA (VENETO).
La beata francescana Elena di Padova soffrì molto nella sua vita, ma accolse queste sofferenze con pa­zienza e abnegazione cristiana. La Santa Vergine le apparve spesso per consolarla e renderla forte di fronte ai dolori.  
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VILLERS (BELGIO).
Gottardo, un monaco cistercense, vide Maria alla festa dell'Annunciazione; la Madre di Dio si trovava in mezzo ai monaci assorti nella preghiera corale notturna. Dopo aver ascoltato i monaci per un po' la Santa Vergine la­sciò il coro con un volto soddisfatto. Il monaco la seguì, allora Ella gli disse: «Torna indietro e resta tra i tuoi fratelli, presto sarai chiamato a stare con me in cielo e mio Figlio ti renderà merito». Poco tempo dopo Gottardo lasciò il mondo terreno.  
KIEV (UCRAINA).
La Santa Vergine Maria apparve in qualità di Regina degli Angeli a Giacinto Odrowatz di Polonia (1198-­1257). In quest'apparizione gli promise la sua assistenza per tutta la vita. Quando i Tartari invasero e incendiarono la città di Kiev, Giacinto, prendendo in una mano il SS. Sacramento e nell'altra l'icona della Beatissima Vergine Maria, attraversò le fiamme miracolosamente e raggiunse il fiume Dnepr metten­dosi in salvo con i sacri oggetti.
San Giacinto, conosciuto anche come «missionario della Russia», studiò a Cracovia e prese l'abito domenicano dalle mani stesse di san Domenico nel convento di Santa Sabina a Roma. Mandato a diffondere il nuovo Ordine in Polonia, vi fondò alcuni conventi e creò la Provincia dell'Ordine dei pre­dicatori che comprendeva tutto il territorio polacco, Russia, Boemia, Moravia, Slesia, Brandeburgo, Pomerania e Prussia. San Giacinto è il patrono della Polonia e uno degli apostoli de­gli Slavi. Fu canonizzato da Clemente VIII nel 1594. 
HOVEN (GERMANIA).
In questo luogo si diffuse la notizia, nell'anno 1232, che una guardia dal nome Hermann Jo­seph avrebbe veduto la Madonna durante il suo servizio not­turno. 
FIRENZE.Sette uomini della nobiltà fiorentina si erano asso­ciati nella fratellanza della «Laude» per venerare la Santa Ver­gine Maria. Nel giorno della festa dell'Ascensione apparve loro la Beata Vergine per esortarli a intraprendere una vita ancor più santa e perfetta. Decisi a seguire il consiglio di Maria, la­sciarono gli affari per ritirarsi a una vita di preghiera e di peni­tenza, particolarmente rivolta al culto della Vergine Maria. Il venerdì santo del 1239 apparve di nuovo Maria SS. e mostrò loro una veste talare nera che in futuro avrebbero dovuto in­dossare; con ciò voleva spingerli a fondare un nuovo Ordine religioso. L'Ordine avrebbe dovuto diffondere in special modo la venerazione per i dolori che la Santa Vergine sopportò sotto la croce. Così sorse l'Ordine dei servi di Maria, dei serviti, oppure dei frati dell'Ave Maria, che trovò pronta e larga diffu­sione. I sette fondatori dell'Ordine dei serviti furono tutti ca­nonizzati: Bonfiglio Monaldi, Giovanni di Buonagiunta, Ame­deo degli Amedei, Manetto dell'Antella, Sostegno dei Sostegni, Ugo degli Uguccione e Alessio Falconieri. 
AGDE (FRANCIA).
La Madonna apparve al monaco predicato­re Laodato, il quale l'aveva sempre venerata, e lo preparò al­l'imminente trapasso. 
MONTE FANO (MARCHE).
Maria SS. apparve più volte all'aba­te san Silvestre Gozzelini (fi 1267), fondatore della Congrega­zione dei silvestrini. Egli fu salvato e guarito miracolosamente dalla Madonna. In un'altra occasione Maria gli diede la santa Comunione e Gozzelini fu particolarmente illuminato e riem­pito di grazia. 
WRANAU (MORAVIA).
Maria apparve al nobile Wilhelm Rosenberg, il quale era divenuto cieco e nessun medico poteva aiu­tarlo; la Vergine gli chiese: «Vuoi guarire?». «Chi sei?» le chie­se Rosenberg a sua volta, ed Ella rispose: «Io sono la Madre del Puro Amore! Erigi a mio Figlio e a me una chiesa sul mon­te Wranau e riceverai di nuovo il dono della vista!». Il cieco fiducioso fece costruire la chiesa e appena vi poté pregare fu guarito. 
VITERBO (LAZIO).
La Madre Celeste apparve a santa Rosa di Viterbo (1235-1252), e le restituì la salute quando essa, ancora ragazza, era moribonda. Maria la esortò a vestire l'abito di pe­nitente, a entrare in una comunità di terziarie francescane e prendere aperta posizione contro il crescente malcostume del tempo.
Rosa, a soli dodici anni, iniziò a predicare pubblicamente ri­chiamando il popolo al rinnovamento religioso e dei costumi ed esortandolo ad avere fiducia nel papa. Il suo entusiasmo re­ligioso ispirò molte persone a cambiar vita e a convertirsi. Morì a 17 anni. La sua salma riposa incorrotta nella chiesa conven­tuale di Santa Maria de Rosis a Viterbo. 
HELFTA (GERMANIA).
La Madonna apparve più volte a santa Matilde di Hackeborn (1241-1299), che a sette anni entrò nel convento cistercense di Rodersdorf, dove sua sorella Gertrude era già monaca. La Beata Vergine le insegnò a pregare e a com­prendere in particolar modo l'Ave Maria. Essa divenne supe­riora della scuola conventuale e la prima corista. La sua con­templazione e devozione fu strettamente legata alla liturgia. Gertrude di Helfta annotò, negli ultimi sette anni di vita di Matilde, i doni delle sue grazie interiori (Liber specialis gra­tiae). Matilde fu sempre ispirata, oltre che dalla venerazione di Maria, dalla devozione per il sacro Cuore di Gesù. 
LUCCA (TOSCANA).
Una sera tardi santa Zita (1212-1272) ri­tornava a Lucca da un lontano pellegrinaggio; lavorava a Luc­ca come domestica presso la ricca famiglia borghese dei Fati­nelli. Prima di entrare in città, improvvisamente si avvicinò alla domestica una straniera e le due donne proseguirono insieme fino alla porta della città che, chiusa già da molto tempo, al­l'avvicinarsi delle due donne si aprì. Giunta a casa sua Zita ri­conobbe, nella signora straniera, la Santa Vergine Maria che, in quel momento, si accomiatò da lei e scomparve.
Numerosi miracoli, successivamente a quest'apparizione di Maria, furono poi attestati negli uffici del notariato di Lucca. Poco tempo dopo la morte di Zita, ne fu riconosciuto il culto locale dal vescovo Paganello e, nel 1696, fu canonizzata da papa Innocenzo XII. La sua salma incorrotta viene venerata in San Frediano. Santa Zita è patrona dei domestici. 
************************  31/01/2005 
CAMBRIDGE (INGHILTERRA).
San Simone Stock (1165-1265) fu dapprima eremita, poi dal 1236 carmelitano e nel 1247 fu elet­to priore generale dell'Ordine dei carmelitani. Maria gli appar­ve il 16 luglio 1251 e gli consegnò lo "scapolare", la mantellina che si porta appesa al collo, che egli avrebbe dovuto portare come simbolo di particolare unione con Maria, come pegno de­vozionale e riconoscenza della grazia. Nel 1322 l'uso dello sca­polare fu approvato da papa Giovanni XXII come simbolo di salvezza. Ancora nei tempi attuali esiste la Fratellanza dello sca­polare, i cui membri portano questa mantellina e recitano quo­tidianamente tre Ave Maria, tre Gloria e la cosiddetta preghie­ra dello scapolare. 
FIRENZE.
Maria apparve a Filippo Benizi (1233-1285) due volte e lo spinse a entrare nell'Ordine dei serviti. Dopo i suoi studi filosofici e teologici seguì il consiglio di Maria, e fu ordi­nato sacerdote nel 1259. Nel 1267 divenne generale superiore dei serviti. Grazie a lui l'Ordine crebbe rapidamente, sebbene interdetto per breve tempo dal concilio di Lione.
Filippo Benizi compì numerosi viaggi missionari in Italia, Francia e Germania. A Forlì convertì il santo Pellegrino Lazio­si che divenne uno dei più famosi servi di Maria. Nel conclave che elesse il papa Gregorio X, Filippo Benizi figurava tra i can­didati. Egli dimostrò soprattutto un amore eroico per i malati e i poveri, animato dalla sua forte devozione per Maria. Fu canonizzato nel 1671. 
BLIESKASTEL (GERMANIA).
Un cavaliere si era ritirato in eremitaggio nella zona di Blies, a est di Saarbriicken, e in questo luogo venerava un'immagine dell'Addolorata Madre di Dio.
Un giorno alcuni rapinatori vollero saccheggiare il suo piccolo eremo e, non trovando nulla da rubare, presero a tirare dardi contro l'immagine di Maria, posta dal cavaliere nella cavità di una quercia. Dalle "ferite" provocate dai dardi improvvisamen­te iniziò a scorrere del sangue; di fronte a questo fenomeno mi­racoloso i rapinatori ebbero paura e fuggirono. Subito all'im­magine vennero attribuiti poteri taumaturgici, giunsero quindi in quel luogo molti pellegrini e tra questi anche la contessa Elisabetta di Blieskastel. Elisabetta, che soffriva di una malat­tia agli occhi, fu guarita con l'applicazione del sangue delle ferite di Maria. In segno di gratitudine fondò il convento di Gräfinthal, dove vi fu posto il quadro miracoloso della Madre di Dio con i dardi. 
HEISTERBACH (GERMANIA).
Mentre i monaci dell'abbazia cistercense di Heisterbach intonavano il Te Deum apparve, al centro del coro, la Madre celeste che portava nelle sue mani una catena d'oro e una corona preziosa. Ella spiegò ai monaci il significato di questi simboli: essi avrebbero dovuto essere uniti nella preghiera e nell'amore reciproco, così come simbo­lizzava la catena, in questo modo avrebbero ottenuto la corona dell'eterna beatitudine.
ISOLA DI MARGHERITA, BUDAPEST (UNGHERIA).
Santa Margherita di Ungheria (1242-1270), figlia del re ungherese Bela IV, nipote di Elisabetta di Turingia, fu affidata ed educata, già al­l'età di quattro anni, nel convento domenicano di Veszprem. Dal decimo anno visse nel nuovo convento, fatto costruire dal padre, sull'isola di Hasen (chiamata in seguito isola di Marghe­rita) sul Danubio a Budapest. Rifiutò diverse proposte di matrimonio e infine prese il velo dalla mano dell'arcivescovo von Gran. Nel convento condusse una vita devota di penitenze e di preghiere. Poco tempo prima della sua morte le apparve Maria in piedi su un carro e le disse: «Io ho esaudito la tua preghiera. Sii forte e fedele, io sarò il tuo sostegno». Poco tempo dopo la sua morte prematura, Margherita venne venerata dal popolo come una santa; fu però canonizzata solo nel 1943.

TORTOSA (SPAGNA).
Maria SS. apparve durante la notte a un prete devoto che pregava dinanzi all'altare, e vi depose la sua cintura. Presto si diffusero in Spagna numerose rappresenta­zioni artistiche di quest'avvenimento che avrebbero dato segui­to a molte guarigioni miracolose. 
SIENA (TOSCANA).        
Maria SS. apparve quattro volte al beato Giovanni Piccolomini (1259-1305). Costui proveniva da un antico e nobile casato di Roma insediatosi poi a Siena; entrò nell'Ordine dei serviti a 14 anni e fu beatificato nel 1609. 
HELFTA (GERMANIA).
Santa Gertrude, la grande di Helfta (1256-1302), originaria della Turingia, entrò fin dall'età di cin­que anni, com'era d'uso a quel tempo, nel convento cistercense di Helfta. In questo convento la badessa Gertrude di Hacke­tal tentava di creare un centro di vita mistica, così la futura santa Gertrude poté ricevere un'istruzione accurata nel campo umanistico e teologico-spirituale. A ventisei anni iniziò ad ave­re quotidianamente esperienze mistiche con visioni di Gesù Cristo e della Beata Vergine Maria. Descrisse queste visioni, come pure le esperienze mistiche della sua consorella Matilde di Hackeborn (cfr. Helfta, 1250). La santa ci ha lasciato il reso­conto di molte esperienze della sua vita mistica, annotate dal 1289 fino alla sua morte. Le apparizioni ricevute da Gertrude sono spesso collegate alle celebrazioni liturgiche, e particolar­mente all'Eucaristia e al Cuore di Gesù.
Apparizioni e molteplici forme di incontri mistici con la Beata Vergine Maria ci vengono descritte nel suo Legatus divi­nae píetatis (Araldo dell'amore divino). Gertrude fu canoniz­zata nel 1734 ed è ritenuta la più grande mistica tedesca. 
FORLI’ (EMILIA ROMAGNA).
Maria SS. apparve al santo Pellegrino Laziosi (1265-1345), dopo che egli, durante una rivolta popolare, si trovò tra i facinorosi che maltrattarono san Filip­po Benizi. La benevole e mite reazione di quest'ultimo favorì la conversione di Laziosi, il quale si ritirò a pregare dinanzi a un'immagine di Maria nel duomo di Forlì per essere illumina­to sulla vita futura da intraprendere. Maria gli consigliò di en­trare nell'Ordine dei serviti. Dopo un periodo iniziale di for­mazione a Siena continuò la sua attività di religioso a Forlì. Si impegnò instancabilmente nella predicazione, nella preghiera e nella penitenza e mostrò un'irremovibile pazienza soprattut­to nelle malattie. Siccome riuscì a guarire miracolosamente da un tumore alla gamba, fu venerato come patrono protettore dai tumori e dalle sofferenze ai piedi. San Pellegrino Laziosi fu canonizzato nel 1726. 
TOLENTINO (MARCHE).
Maria SS. apparve più volte all'eremita, santo agostiniano, Nicola di Tolentino (1245-1305). Una volta gli consigliò, durante una grave malattia, di prendere solo pane e acqua, il santo così fece e guarì. Da quest'avvenimento si sviluppò, ancora durante la sua vita, l'usanza di mangiare solo «panini di Nicola» nel corso di gravi malattie. Tra il 1305 e il 1325 furono attestati ufficialmente, in questo contesto, 301 miracoli! Nicola fu predicatore, confessore, maestro dei novizi e attivo nell'apostolato verso i malati. Si sottopose a un'ascesi severa e fu canonizzato nel 1446.  
********************** 11/02/2005

FOLIGNO (UMBRIA).    
Maria apparve spesso alla beata Angela da Foligno (1249-1309) degnandola di molte esperienze misti­che; queste esperienze furono messe per iscritto, sotto dettatu­ra di Angela, nel 1297 dal suo confessore, frate Arnaldo. La stesura definitiva (approvata dal cardinale Colonna) fu poi pubblicata con il titolo: Memoriale. Angela condusse fino al quarantesimo anno di età una vita coniugale nel mondo secola­re, ma dopo la morte del marito e dei figli fu accolta in una comunità terziaria secondo la regola di san Francesco e visse in povertà e preghiera, consacrandosi interamente alla vita mi­stica.
Ad Angela da Foligno fu dato il titolo di Magistra Theologo­rum, segno insolito in un'epoca nella quale la teologia era do­minata praticamente solo da uomini. Ogni peccato rinforza il regno delle tenebre, ogni buona azione quello del bene. Ella scelse Cristo come suo Signore e Maestro e accolse nella sag­gezza della sua croce direttamente la saggezza di Dio. Tutta la sua esperienza mistica, quello che vide e udì, e che poi dettò al suo direttore spirituale, non è conoscenza umana ma divina; una scienza infusa che aveva necessità di essere comunicata. Questo fu riconosciuto evidentemente dai teologi che si fecero istruire da lei.
Angela da Foligno, subito dopo la sua morte, il 4 gennaio 1309, fu venerata come santa. Nel 1693 fu beatificata. Pio X ne approvò la tradizione e, senza istruire un vero e proprio pro­cesso di canonizzazione, ne fissò la festa nella ricorrenza della sua morte. 
MUHLLACKEN (AUSTRIA).
Bruno Knappen, seppur ferito e malato di lebbra, era riuscito a raggiungere di nuovo l'Austria, invece il suo signore, il cavaliere Hans von Schaumburg, era rimasto prigioniero dei saraceni dopo una battaglia a loro sfa­vorevole. Maria con il Bambino Gesù apparve all'uomo e gli diede istruzioni per farlo guarire: «In nome di Gesù Cristo, bagnati sotto il getto dell'acqua sorgiva che si sprigiona dalla roccia nel ruscello di Pensen». Bruno Knappen seguì il consi­glio e fu guarito. Questa guarigione miracolosa fu presto cono­sciuta e Mühllacken divenne meta di pellegrinaggio. 
PROCENO (LAZIO).
Agnese di Montepulciano, nata nel 1274, fin dall'infanzia ricevette numerose grazie mistiche. A nove anni entrò nel convento del Sacco vicino a Montepulciano, posto sotto la regola di sant'Agostino. A soli quindici anni di­ventò badessa con dispensa pontificia. Ricevette spesso la be­nedizione di molte visioni e apparizioni divine, tra queste in particolare quella della SS. Vergine Maria che, nell'anno 1306, le diede l'incarico di recarsi nella città paterna di Montepulcia­no e fondare un nuovo convento. Infatti, in questo luogo, Agnese fondò una comunità religiosa,con la formula di vita delle domenicane e fino alla sua morte restò alla guida del con­vento come priora. Si distinse per la profondità della contem­plazione mistica. Santa Caterina da Siena le tributò sempre una viva devozione. Agnese fu canonizzata nel 1726 e le sue reli­quie sono venerate a Orvieto. 
SPOLETO (UMBRIA).    
Santa Chiara di Montefalco (1275-1308) abbracciò la regola di sant'Agostino e venne eletta madre ba­dessa a ventitré anni. La scelta non poteva non cadere su Chiara, poiché il Signore Gesù Cristo si compiaceva con lei nei fa­vori celesti. Successe alla sorella, la beata Giovanna (+ 1291) alla carica di badessa. Già a sei anni Chiara entrò insieme con la sorella nel convento che a quel tempo non era ancora agosti­niano. Poco tempo prima della sua dipartita, le apparve la Ma­dre celeste con le braccia protese per mostrarle che tutto era pronto per essere accolta nella comunità dei Santi. Quest'ap­parizione di Maria SS. fu anticipata dagli Angeli. Nell'ultima estasi prima della morte, Chiara si unì ai Santi esclaman­do: «Ecco la Vergine Maria; ecco sant'Agostino; ecco san Fran­cesco!».
Santa Chiara è stata canonizzata solo nel 1881, sebbene il processo fosse stato avviato fin dal 1308, alcuni mesi dopo la sua morte. Il suo cuore e il suo corpo sono fino a oggi rimasti incorrotti. 
FINSTAD, UPPSALA (SVEZIA).     
Maria apparve a santa Brigida di Svezia (1303-1373), quando questa aveva solo sei anni e da al­lora la accompagnò per tutta la sua vita con numerose appari­zioni e rivelazioni. La santa sposò nel 1316 il nobile giurista Ulf Guidmarsson ed ebbe con lui otto figli, tra i quali la futura santa Caterina di Svezia. Per la sua devozione religiosa e il suo amore per il prossimo Brigida godette presto di elevata consi­derazione. Dopo un viaggio di pellegrinaggio a Santiago di Compostela (Spagna), suo marito si ritirò in un convento cistercense e vi mori un anno dopo (1344). Questo significò una svolta nella vita di Brigida: si stabilì ad Alvastra e scrisse le nu­merose rivelazioni ricevute da Gesù Cristo e dalla Santa Vergi­ne Maria. Durante questo periodo di contemplazioni, Brigida si sentì sposa mistica e mediatrice del Cristo nel mondo («spon­sa mea et canale meum»).
Attraverso una rivelazione le fu ordinato di fondare un nuovo Ordine religioso. Infatti nel 1346 sorse a Vadstena, per opera di Brigida, il monastero dell'Ordine delle brigidine. Dopo un periodo di stretta penitenza e preghiera, si recò a Roma nel 1349 per ottenere l'approvazione dell'Ordine reli­gioso e assistere al giubileo proclamato nel 1350. Rimase per i restanti ventitré anni di vita in Italia. Nel 1370 Brigida ot­tenne dal papa l'approvazione a fondare l'Ordine monastico del SS. Salvatore, che in seguito diventò (1379) Ordine di santa Brigida (brigidine) sul modello della regola di sant'Ago­stino, con frati e suore. Nel 1372/73 intraprese un pellegri­naggio in Terra Santa.
La santa è considerata tra le più grandi mistiche e le più in­fluenti donne del Medioevo; fu canonizzata da papa Bonifacio IX nel 1391. Tra i molti scritti che Brigida ci ha lasciato, vo­gliamo ricordare Sermo angelicus, un elogio delle virtù e della vita di Maria Vergine. 
COSTANZA (GERMANIA).
Enrico Suso, mistico domenicano te­desco (1295-1366), fin da bambino dimostrò di avere una forte devozione per la"Santa Vergine. Egli ricevette la grazia di nume­rose apparizioni di Maria e degli Angeli; si racconta inoltre che potesse sentire i cori celesti del Paradiso. Enrico Suso entrò nell'Ordine dei domenicani a tredici anni. Egli visse la sua "con­versione" che, come esperienza interiore di grazia, doveva farlo diventare il «Servo della Sapienza eterna». In seguito infatti scris­se Il libretto della Sapienza eterna, dove racconta in forma di dia­logo l'incontro tra il servo (l'autore stesso) e la Sapienza eterna, identificata in Gesù Cristo e altre volte nella Madonna.
La vita di Enrico Suso fu fortemente segnata da intense espe­rienze mistiche; studiò dal 1322 al 1326 a Colonia e divenne un convinto assertore delle idee di maestro Eckhart, anche se poi fu criticato dal suo Ordine. Suso ebbe un buon rapporto di amicizia con Giovanni Taulero, Enrico di Nördlingen e gli «Amici di Dio». Dal 1348 il mistico tedesco visse a Ulm. Nel Libretto dell'eterna Saggezza e nel Grande e piccolo epistolario sono contenute buona parte delle sue numerose esperienze mistiche, come la descrizione di molte apparizioni e rivelazioni della Beata Vergine Maria. Queste furono raccolte e curate dalla monaca Elisabeth Stagel sulla scorta delle lettere e delle confidenze avute da Suso, che era stato per lungo tempo suo confessore. Nel 1831 Enrico Suso fu beatificato. 
AVIGNONE (FRANCIA).
Il monaco certosino Pietro Favier si trovava, come rappresentante del suo Ordine, presso papa Cle­mente V ad Avignone. Durante questo periodo si trovò in pun­to di morte e fu assalito da una forte paura per tutti i peccati della sua vita. Allora gli apparve Maria, quale Rifugio di tutti i peccatori, e lo confortò dicendogli: «Smettila di piangere, di cosa dunque hai paura? Non credi alla mia misericordia e al mio soccorso? Io ti guiderò da mio Figlio! Tutti i tuoi peccati ti sono condonati». 
MARIA-THAL (CECOSLOVACCHIA).
Un mendicante cieco, che 1313 pregava nel bosco di Thal, sentì giungere dal cielo una voce, dalla quale poté apprendere che in una sorgente vicina si sa­rebbe trovata una statuetta antica e miracolosa della Madonna.
La voce gli promise la guarigione appena egli avesse bagnato gli occhi a questa fonte. Il mendicante si recò sul posto, si lavò gli occhi e riacquistò subito la vista, poi estrasse la statua dalla sorgente e la pose su un piedistallo di legno dove venne vene­rata da molti fedeli. Tempo dopo si apprese l'origine della sta­tua: un compagno di eremitaggio di san Gerardo, che fu il pri­mo vescovo di Csanad (uno dei primi vescovadi creati intorno all'anno mille - attualmente in Romania - a quel tempo ancora sotto il regno di re Stefano), avrebbe intagliato nel legno di ti­glio questa statuetta di Maria SS. Essa fu per lungo tempo og­getto di culto e successivamente fu nascosta dalle persecuzioni nella sorgente. Re Luigi fece costruire nel 1377 un convento e dentro la chiesa fece porre questa statua della Madonna. Con il tempo sorse un santuario che fu affidato ai paolini. Sotto il regno di Giuseppe II (1786) l'Ordine venne sciolto mentre il pellegrinaggio restò attivo. La chiesa fu poi curata dai preti secolari.
Nel 1930, in occasione del novecentesimo anniversario del­l'incisione della statua della Beata Vergine Maria, il vescovo di Thyrnau ne celebrò l'incoronazione. 
MONTSERRAT (SPAGNA).
Una madre, che aveva il figlio in pri­gionia presso i mussulmani, si recò in pellegrinaggio a Nostra Signora di Montserrat. Allora, secondo la leggenda, le appar­ve Maria che le disse: «Smettila di lamentarti e piangere! Pre­sto rivedrai tuo figlio!». Infatti, dopo alcuni giorni, il figlio ritornò e raccontò a sua madre che la Madonna gli era appar­sa, aveva sciolto miracolosamente le catene e provveduto al suo ritorno. La tradizione del pellegrinaggio di Montserrat ri­sale a tempi più antichi: fin dal secolo VIII numerosi eremiti si erano ritirati su questa montagna per condurre vita ascetica e, dal IX secolo, sono registrati pellegrinaggi a un'antica cap­pella o romitorio. Intorno al 1000 l'abate Oliva vi fondò un monastero con la chiesa annessa, attualmente convento prin­cipale della Provincia benedettina spagnola. La statua in le­gno policromo della Vergine Nera, patrona di Castiglia, ha origine nel secolo XII e ogni anno è oggetto di devozione di più di mezzo milione di pellegrini. 
MOSCA (Russia).
San Pietro (+ 1326), già patriarca di Mosca, fu ordinato metropolita della Russia. L'abate Gerontij, che era geloso e voleva venire elevato alla dignità ecclesiastica, si ap­propriò delle insegne e di un'icona della Beata Vergine Maria appartenenti a Pietro. Allora gli apparve la Santa Vergine che così gli disse: «Ti prendi troppe preoccupazioni per nulla, non sarai mai elevato alla dignità di metropolita». Impressionato e commosso da quest'apparizione, l'abate Gerontij si pentì pro­fondamente della sua avidità e restituì tutto al legittimo metro­polita. Nello stesso anno, Pietro trasferì la sua sede a Mosca. Egli regalò l'icona di Maria al principe Dilovic, incoraggiando­lo a elevare Mosca a capitale della Russia perché questa sareb­be stata la volontà di Dio.
*************************** 21- 02 - 2005
GUADALUPE (SPAGNA).
Un pastore, guidato da miracolose apparizioni della Beata Vergine Maria, trovò una statua della Madonna sotto una pietra. Secondo la tradizione papa Grego­rio Magno (540-604) avrebbe affidato questa statua al santo vescovo Leandro (+ 600) affinché la consegnasse a sant'Isidoro (+ 633).
Nel 711, in seguito all'invasione mauretana, la statua, insie­me con le reliquie di san Fulgenzio, era stata nascosta in una caverna. Sul luogo del ritrovamento venne costruita una gran­de chiesa e si pose la statua sulla stessa pietra che prima l'aveva ricoperta. Presto affluirono molti pellegrini e tra gli infermi, che in segno di devozione toccavano o baciavano la statua, oppure la pietra dov'era posta, si manifestarono molte guari­gioni miracolose. I tre santi menzionati (Leandro, Isidoro e Fulgenzio) erano fratelli. 
FIRENZE.
La Madre di Dio apparve numerose volte a sant'Andrea Corsini (1301-1374) che era entrato nell'Ordine carmeli­tano. Nel giorno della sua ordinazione sacerdotale, nel 1328, la Santa Vergine gli disse: «Ti ho scelto come mio servo, un gior­no sarò magnificata per mezzo tuo». Andrea Corsini si distinse come amico dei poveri e fu richiesto come pacificatore nelle controversie. Nel 1349, dopo essere stato eletto priore dei car­melitani a Firenze, divenne vescovo di Fiesole. Nella notte di Natale del 1373 gli apparve Maria SS. l'ultima volta per prean­nunciargli il suo prossimo trapasso. Morì il 6 gennaio 1374 e fu canonizzato nel 1629. 
BERGERAC (FRANCIA).
Maria SS. apparve numerose volte a san Pietro Thomasius (1305-1366) incoraggiandolo a continuare la sua intensa attività apostolica. Nel 1325 egli entrò nel Carmelo di Bergerac e nel 1345 fu procuratore generale dell'Ordine; nel 1354 vescovo di Patti e Lipari; nel 1359 vescovo di Koroni in Grecia; nel 1363 arcivescovo di Creta; infine, nel 1364, patriar­ca titolare di Costantinopoli. Legato apostolico per le media­zioni durante la controversia tra la Chiesa romana e greca, si adoperò con grande fervore nel tentativo di una rappacifica­zione. 
LEÓN (SPAGNA).
Come vuole la leggenda, la Santa Vergine Maria apparve a un canonico regolare e gli ordinò di riportare alla luce una statua sotterrata da cinquecento anni, la quale sa­rebbe stata intagliata da sant'Agostino e portata da Ippolito in Spagna. La statuetta lignea della Madonna, poi trovata dal cano­nico, venne venerata con il nome Nuestra Senora de Regla. 
MARIENTAL, PRESSBURG (CECOSLOVACCHIA).
Un cieco udì la voce della Santa Vergine che gli disse di bagnarsi gli occhi a una sorgente, così avrebbe di nuovo potuto vedere. Egli fece ciò, riebbe la vista e trovò nella sorgente una statuetta di Ma­ria, immediatamente comunicò la notizia al vicinato. Nel luogo del ritrovamento venne poi costruita una chiesa e un convento. Questa statuetta della Santa Vergine si rivelò miracolosa poi­ché ogni volta che si avvicinava una sventura collettiva si pote­vano scorgere gocce di sudore imperlarle la fronte. Per ordine di Giuseppe II, nel 1786 il convento e il pellegri­naggio vennero soppressi. 
ESTREMOZ (SPAGNA).
Santa Elisabetta del Portogallo (1270-­1336), figlia di Pedro fil di Aragona e pronipote di santa Elisabet­ta di Turingia, sposò il re Dionisio del Portogallo. Rimasta vedova nel 1325, entrò nel convento francescano femminile di Santa Chia­ra presso Coimbra, e si adoperò con fervore per il prossimo con la fondazione di conventi, chiese e ospedali per bambini e poveri; tentò inoltre di ristabilire la pace tra suo figlio e il re di Castiglia. Poco prima di morire, vide Maria nella veste meravigliosa di «Re­gina del Cielo»; allora Elisabetta pregò la «Madre della misericor­dia» affinché la preparasse per un buon trapasso. Elisabetta fu beatificata nel 1516 e canonizzata nel 1625. 
PISTOIA (TOSCANA).
La Santa Vergine Maria apparve a una ra­gazza malata e le affidò l'incarico di recarsi da un padre agosti­niano, di raccontargli dell'apparizione e raccomandargli di te­nere prediche quaresimali. La Madre di Dio lasciò, a prova di quest'apparizione, la sua immagine impressa alla parete della stanza. La ragazza guarì e assolse il suo compito. Nel 1348 fu eretta una cappella per venerare quest'immagine. 
PARIGI (FRANCIA).
Alla festa dell'Assunzione della Madonna, 1338 durante la celebrazione della santa Messa in una chiesa di un convento francescano, apparve la Madonna con il Bambino Gesù. Tutta la comunità monastica era presente a quest'appa­rizione. Si pensa che la Santa Vergine sia comparsa ai monaci francescani poiché avrebbe riconosciuto la loro fervente devo­zione. 
TOURNAI (BELGIO).
Durante l'assedio da parte degli Inglesi 1340 della città di Tournai, la popolazione affamata affollò la catte­drale di Notre Dame, consacrata nel 1171, rivolgendosi in pre­ghiera alla Madonna per esortare il suo intervento. Nel qua­rantesimo giorno dell'assedio, la popolazione tormentata affidò simbolicamente le chiavi delle porte della città alla sta­tua della Madre di Dio. Quattro giorni dopo questa cerimonia gli assedianti tolsero le tende. Quest'improvvisa ritirata, come narra la leggenda, fu dovuta ad alcune miracolose apparizioni della Madonna fuori della città intorno al campo nemico. I soldati inglesi di fronte a queste apparizioni erano rimasti for­temente turbati e decisero di ritirarsi. 
IL CAIRO (EGITTO).
Il beato padre francescano Livinio era un fervente missionario dedito alla cura spirituale dei cattolici del Cairo. Pubblicava scritti devozionali sulla Santa Vergine e Gesù Cristo. Spesso gli appariva Maria con il Bambino Gesù, che gli rinnovava il coraggio e la devozione. Una volta però, siccome aveva trascurato l'apostolato dell'evangelizzazione scritta, Maria gli apparve da sola e gli disse: «Porta il tuo lavo­ro a compimento, così ti apparirà Gesù e potrà riservarti la gloria del martirio!». Quando il frate francescano terminò il suo lavoro, nel 1344, trovò la morte nel martirio.  
************************ 07/03/05. 
FOLGOET, BRETAGNA (FRANCIA).
Un povero viveva come eremita in un bosco, elemosinando il pane quotidiano. Ogni per­sona che gli faceva l'elemosina era ringraziata da lui con il salu­to: «Ave Maria». Quando il mendicante-eremita morì crebbe sulla sua tomba un giglio magnifico, sulle cui foglie si poteva leggere lo stesso saluto che egli aveva dato per tanto tempo, «Ave Maria». Nel secolo XV fu eretto in questo luogo un san­tuario. Il meraviglioso giglio non esiste più, al suo posto si tro­va la pietra di fondazione del santuario bretone. 
NAPOLI.
Il conte di Verona, Carlo, fu preso prigioniero dai Turchi e internato in una fortezza. Preso dallo sconforto si ri­volse a Maria per essere aiutato. Dopo aver perseverato nella preghiera per qualche tempo, si trovò in un modo del tutto mi­racoloso nella chiesa dei carmelitani di Napoli. Il conte Carlo fu profondamente grato per tutta la vita alla Madonna. Da quel momento, Ella fu venerata come «Liberatrice dei carcerati». 
MARIAHILF (SLOVACCHIA).
Luigi d'Angiò, il Grande (1342-­1382), fu un fervente devoto mariano. Nel 1363 il regno d'Un­gheria (considerato già con santo Stefano e il principe Emerico Regnum marianum) era minacciato seriamente da un'armata di duecentomila Tartari. Re Luigi, sentendosi perduto di fronte a quell'incombente pericolo, si rivolse a un ritratto della Madon­na e la pregò costantemente affinché soccorresse il suo regno; poi improvvisamente cadde in un sonno profondo nel quale sognò Maria che prese il ritratto dal tavolo e lo pose sul suo petto. Al risveglio, Luigi, ritrovandosi con l'immagine di Maria sul petto, constatò che il sogno era stato conforme alla realtà. Sempre in questo sogno, la Santa Vergine gli aveva fatto racco­mandazione di erigere una cappella in sua devozione nella Sti­ria (Austria). Animato da questa visione, re Luigi combatté decisamente e senza paura contro l'imponente esercito tartaro. Ne riportò una vittoria stupenda e incredibile, attribuita poi all'intervento miracoloso della Madonna.
In segno di gratitudine per lo scampato pericolo, Luigi si recò pellegrino fra le montagne della Stiria per adempiere al voto. Accanto a un'antica chiesetta, dove era venerata una sta­tua mariana, fece edificare una sontuosa cappella a Maria. La chiesetta antica in stile romanico, che già lì si trovava, era sta­ta edificata nel 1200 da re Enrico Vladislav di Moravia in se­gno di gratitudine per la guarigione da una grave malattia; dentro era stata posta la Madonna di legno di tiglio incisa dal monaco Magnus. Dalla costruzione la sontuosa cappella, omaggio di re Luigi, «Maria Ausiliatríce» (Mariazell in Stiria) già prima invocata come «Madre delle genti slave», fu consi­derata dagli ungheresi come il loro vero santuario nazionale e divenne meta di imponenti pellegrinaggi. Per commemorare maggiormente questa indimenticabile vittoria, re Luigi fece erigere proprio sul luogo dove gli apparve la Madre di Dio, nell'attuale Slovacchia, anche la chiesa di «Maria Nostra Au­siliatrice». In questa chiesa pose una copia della statuetta di Mariazell. 
KOSSLARN (GERMANIA).
Il conte di Ortenberg si trovava a passare accanto a un ginepraio. Giunto a quel punto il cavallo non volle più proseguire, allora il conte scese per esaminare la be­stia e finì con lo scoprire una statuetta lignea di Maria. La sta­tuetta intagliata manifestò proprietà taumaturgiche, presto at­tirò molti infermi che si recarono dinanzi a essa in preghiera per ottenere la guarigione. Intorno al 1400 fu costruita una cappella dove fu posta la statua miracolosa. 
PRIBRAM (CECOSLOVACCHIA).
Dopo la morte di Ernesto di Pardubitz, arcivescovo di Praga (1300-1364), nella cappella sul monte santo di Pribram giunse da Glatz una statua di Maria.
La cappella era stata costruita intorno al 1250, in seguito ad alcune apparizioni miracolose luminose; con il trasferimento della statua essa divenne un santuario di pellegrinaggio maria­no. Nel suo testamento l'arcivescovo scrisse che durante la sua gioventù ebbe un'apparizione di Maria SS.: mentre egli si tro­vava nella chiesa di Glatz al vespro, scorse che la statua di Maria dall'altare volgeva gli occhi dalla sua parte, improvvisa­mente vide solo la parte posteriore del capo. Il giovane rabbri­vidì e pregò la Santa Vergine di rivolgergli di nuovo il capo, subito dopo questo si rigirò gradualmente, ma rimase un segno di disapprovazione sul volto della Madre di Dio. L'arcivescovo raccontò questo episodio solo al momento della sua morte, aggiungendo che quest'avvenimento aveva cambiato la sua vita e da allora egli si era voluto dedicare solo al servizio di Dio. Della statua di Maria di Glatz fece produrre una copia e la ten­ne in alta devozione per tutta la vita. Dopo la sua morte la statua fu posta nella cappella sul Pribram e fu subito oggetto di culto devozionale da parte di molti fedeli e infermi. Alcune straordinarie guarigioni attrassero sempre più pellegrini. An­cor oggi il luogo è meta di un attivo pellegrinaggio. 
VALENCIA (SPAGNA).  
San Vincenzo Ferreri (1350-1419) entrò in un convento domenicano a Valencia a soli diciassette anni. Mentre si preparava a ricevere i voti religiosi sentì una voce: «Noi non siamo tutti chiamati alla castità!». A queste parole si sentì confuso e pregò la dolcezza della Santa Vergine Maria di fargli la grazia della comprensione. Allora gli apparve Maria che così disse: «Queste parole provengono certamente da Sa­tana che tenta di indebolirti e rubarti la corona della castità. Abbi fiducia in me e in Dio, così gli attacchi di Satana si rivol­geranno contro se stesso!». Così sostenuto e rassicurato nel cuore dalla Madre di Dio, Vincenzo poté superare la tentazio­ne, portò a termine i suoi studi e divenne uno dei più grandi predicatori della fine del Medioevo. Nelle dispute del cosid­detto «Grande Scisma dell'Occidente», egli si pose dalla parte dei papi di Avignone e agì soprattutto per il raggiungimento dell'unità della Chiesa. Questi propositi furono, tra il 1399 e il 1409, materiale delle sue prediche. La sua reputazione di uomo santo gli fece ottenere molto rispetto; naturalmente ebbe an­che molti avversari che lo accusarono fino al sospetto di eresia (argomento di dibattito nei concili di Pisa e Costanza). Nel 1388 ricevette dal pontefice il titolo di «maestro di sacra teolo­gia». Vincenzo Ferreri predicò la quaresima nel 1381 e fu mol­to impegnato nella predicazione popolare. 
BONARIA (SARDEGNA).
Nel 1370, dopo una tempesta di neve, fu trovato un cesto nella campagna nei dintorni di Bonaria nel quale era una bella statua della Beata Vergine Maria con il Bambino Gesù.
Quaranta anni prima di quest'episodio il frate Carlo Cata­lon, del convento dei fratelli della misericordia, vide profetica­mente un misterioso marinaio che, durante una forte tempesta, si avvicinava al porto di Bonaria con un cesto. L'isola aspettava già da tempo da questo marinaio una grande grazia. Si vide perciò nel ritrovamento della statua di Maria il compimento di questa profezia e l'approssimarsi della grazia. Ebbe inizio così un pellegrinaggio per la venerazione della Santa Vergine di Bonaria come patrona della Sardegna. 
ROSTOV (RUSSIA).
La Beata Vergine Maria, accompagnata da san Pietro e dall'evangelista Giovanni, apparve poco tempo prima di Natale a san Sergio di Radonez (1320-1383). In que­st'apparizione la Madonna lo rassicurò che anche dopo il suo "transito" sarebbe rimasta la protettrice del convento da lui fondato a Rostov.
San Sergio fu un grande orante e taumaturgo, ogni notte cantava nella sua cella il cosiddetto inno liturgico Akathastos in gloria alla Madre di Dio. Guidò i suoi monaci a una venerazio­ne profonda per la Santa Vergine.

CZESTOCHOWA (POLONIA).
Un'antica icona della Madonna Nera viene venerata fin dal secolo XIV a Jasna Gora. Secondo quanto tramanda la tradizione religiosa, l'icona sarebbe stata dipinta da san Luca e durante il corso dei secoli avrebbe subi­to una lunga serie di trasferimenti, fino a giungere a Jasna Gora in Polonia. Da questo luogo il dipinto avrebbe dovuto subire un ennesimo trasloco, ma non fu più possibile rimuoverlo dal posto. Accettando il fenomeno miracoloso, si costruì a Jasna Gora una nuova chiesa affidandone la cura ai preti paolini un­gheresi. Nel 1430 il monastero dei paolini fu assaltato dagli ussiti provenienti dalla Boemia e l'icona fu presa a sciabolate con furia violenta. L'avvenimento attirò moltissimi pellegrini. Nel 1717, l'icona ristrutturata fu incoronata per iniziativa di papa Clemente XI e da allora la Madonna Nera è venerata come patrona della Polonia. Jasna Gora è uno dei santuari più visitati del mondo; la massa dei polacchi che si reca in questo luogo a piedi è impressionante. Il santuario resta uno dei prin­cipali centri d'irradiazione mondiale del culto mariano. 
DORSCHHAUSEN (GERMANIA).
Un carrettiere sentì, pieno di stupore, uscire da un abete una musica meravigliosa. Quando esaminò attentamente il fenomeno, l'abete si aprì davanti a lui e gli apparve dall'interno del tronco un dipinto tardo-gotico di Maria. Il quadro venne collocato nel 1415 nella chiesa di nuo­va costruzione di Dorschhausen.  
************************** 29/03/05
ANDERNACH-KELL (GERMANIA).
Alcuni pastori del paese di Kell videro in un folto roveto una luce intermittente. Quando si avvicinarono a questa luce, videro una statua della Pietà. La portarono subito nella parrocchia. Il giorno seguente la statua si trovava miracolosamente al posto di pri­ma nel roveto. Riportata di nuovo nella chiesa, la Pietà scom­parve ancora una volta per ritornare al luogo d'origine. Ve­dendo in ciò la volontà della Santa Vergine si decise di co­struire nel bosco una cappella dedicata a lei. Fu così che, quando si diffuse la notizia, si sviluppò in questo luogo un intenso pellegrinaggio in devozione della «Regina dei mar­tiri». 
SEGOVIA (SPAGNA).      
Maria apparve a un pastore e lo incaricò di pregare il vescovo in carica di fare dissotterrare un'icona. Il vescovo ascoltò il pastore e il ritratto fu trovato. Infatti, nel luogo indicato dal pastore, era stato sotterrato nei tempi antichi un ritratto ligneo della Madre di Dio sul trono, ori­ginario del primo secolo cristiano. La regina Caterina di Castiglia fece erigere un santuario che è curato dai domeni­cani. 
RENKUM (OLANDA).   
La statuetta della Nostra amata Signora di Renkum, secondo la leggenda, sarebbe calata miracolosamente dal cielo. La casa principesca di Geldren le fece dono di un preziosissimo manto nell'anno 1397.
Il ritratto della Madonna, una scheggia della santa Croce e una spina della corona di Gesù (donata da re Carlo VI di Fran­cia) hanno spinto molti fedeli a venerare la Santa Vergine di Renkum. Poi, per moltissimi anni, questa statuetta di Maria SS. restò esposta nella città di Utrecht alla devozione dei pellegri­ni; più tardi divenne proprietà privata e nel 1928 fu di nuovo collocata a Renkum.      
CHÀLONS-SUR-MARNE (FRANCIA).
Due pastori trovarono in aperta campagna una statua luminosa di Maria: misurava 50 cm e la sua origine era sconosciuta. Nel 1415 si iniziò a costrui­re sul luogo del ritrovamento una chiesa che poi venne con­sacrata nel 1529. Nel 1472 giunse a piedi re Luigi XI come pellegrino; in seguito altri monarchi francesi ne seguirono l'esempio. 
MARIA WALDRAST (AUSTRIA).   
Lusch, un povero falegname, fu esortato ripetutamente da una voce soprannaturale a promuo­vere la costruzione di una cappella mariana. In una successiva apparizione della Santa Vergine gli fu precisato il luogo dove Ella desiderava fosse costruita: presso Matrei nella valle del Brennero. Il vescovo di Bressanone accordò la fondazione del­la cappella. Quando quest'ultima fu costruita, mentre si proce­deva alla consacrazione, tutti udirono dei rintocchi di campa­nelli di origine ignota.
La cappella fu chiusa sotto il regno dell'imperatore Giusep­pe II, contrario ai pellegrinaggi. Nel 1844 fu riaperta e restaura­ta, accanto le fu costruito un convento di serviti che ne assunse la custodia. Nello stesso anno in questa cappella fu anche ri­collocato il ritratto della Madonna delle grazie. 
SCHIEDAM (OLANDA).   
Secondo la leggenda locale Maria sarebbe apparsa, con il Bambino Gesù e avvolta in una luce celeste, a una donna di nome Lidwina. 
SIENA (TOSCANA).   
Maria SS. apparve a san Bernardino da Siena (1380-1444), quando, dopo il suo ingresso nell'Ordine fran­cescano (1402) e la sua ordinazione sacerdotale (1404), diven­ne predicatore della missione popolare. La Madonna gli appar­ve nel più grande splendore celeste e gli promise il dono parti­colare della conversione dei peccatori per mezzo della parola e dei miracoli. Dal 1417 Bernardino iniziò la sua straordinaria predicazione tra il popolo. La sua predica fu contraddistinta dalla devozione mariana, che gli stava particolarmente a cuore, e dalla venerazione del nome di Gesù (con l'uso del trigramma IHS, ispirato dagli spirituali francescani che furono i primi a sviluppare una mistica del nome di Gesù). Bernardino fu attivo anche come vicario generale dell'Ordine al concilio di Firenze (a sostegno dell'unione con i cristiani ortodossi separati) e nei con­flitti tra guelfi e ghibellini. Fu canonizzato nel 1450. 
FAENZA (EMILIA ROMAGNA).   
Nell'anno 1420 la città di Faenza era in preda alla peste. La Santa Vergine Maria apparve a una vedova e le promise di esaudire le sue preghiere e di liberare la città dal morbo. In seguito a quest'apparizione della Madonna si organizzarono processioni espiatorie e gradualmente la città fu liberata dal contagio. Sul muro della chiesa di Sant'Andrea fu appeso un dipinto dell'apparizione di Maria alla vedova. Questo ritratto fu poi posto sull'altare della chiesa e nel 1651 venne incoronato. Nel 1781 la città elesse la «Vergine delle grazie» come patrona. 
DOMRÉMY (FRANCIA).
Anche Giovanna, che sarà santa, fu be­nedetta dalle apparizioni della SS. Vergine.
Infatti santa Giovanna d'Arco (1412-1431) udì spesso, sin dall'età di tredici anni, alcune voci soprannaturali che la esor­tavano a salvare la Francia minacciata, liberare Orléans dagli Inglesi e far consacrare re il Delfino Carlo. Per alcuni anni re­sistette a queste voci interiori e alle apparizioni della Madon­na, come anche dell'Arcangelo Michele e di alcuni Santi. Infi­ne nel 1429 la giovane mistica si recò a Chinon dal Delfino. Costui, dopo averla fatta esaminare da alcuni esperti teologi, le accordò piena fiducia. Dopo alcune vicende, Giovanna riuscì a far consacrare Carlo VII a Reims; purtroppo fu tradita e venne catturata dai Borgognoni che la consegnarono agli Inglesi. Il vescovo di Beauvais istruì contro la Pulzella un lungo processo inquisitoriale; il 30 maggio 1431 Giovanna fu arsa viva sulla piazza del Mercato Vecchio di Rouen. Nel 1447 Carlo VII or­dinò la revisione del processo che portò alla completa riabilita­zione della giovane mistica. Nel 1909 fu beatificata e nel 1920 canonizzata. 
WARTA, BOEMIA (CECOSLOVACCHIA).
Nel XIII secolo, secondo la tradizione, Maria avrebbe consegnato un'antica statua lignea a un giovane affinché l'esponesse in una cappella al cul­to mariano dei credenti. Nel 1425 la Madre di Dio apparve, accanto a questa statua, seduta su una pietra e, molto triste, predisse le atrocità degli ussiti. La statua venne poi messa al riparo durante i disordini e nel 1647 portata in una nuova cap­pella.
////////*****************   25 aprile 2005-04-04

MONTE BERICO (VENETO).      
Mentre la peste infuriava a Vicenza, mietendo molte vittime, la Beata Vergine apparve a una donna che pregava dinanzi a una croce sul Monte Berico per invocare la sua protezione. Maria avvertì la donna della prossi­ma fine del contagio, ma in segno di devozione espresse alla veggente il desiderio che le fosse eretta una cappella comme­morativa. Due anni dopo la cappella non era stata ancora co­struita, allora Maria apparve di nuovo ai cittadini di Vicenza per ricordare la promessa. Nel 1428 si consacrò una chiesa sul Monte Berico per soddisfare il desiderio espresso dalla Madre di Dio. Il pellegrinaggio si sviluppò sempre più e si verificaro­no anche numerosi miracoli. 
PENA DE FRANCIA (SPAGNA).
Maria apparve più volte al francese Simon Vela, un devoto mariano. Nelle apparizioni la Madon­na esortò il devoto a ricercare un'antica icona, la quale era stata sotterrata molti anni prima a causa dell'invasione moresca. Per cinque anni l'uomo cercò senza successo il ritratto. Lo trovò nel 1434, grazie all'intervento miracoloso di Maria stessa che, avvol­ta in una nuvola di luce, era scesa dal cielo sul luogo dov'era sepolto il dipinto. Quando Vela dissotterrò il ritratto si accorse che riproduceva la prima apparizione di Maria da lui ricevuta. Nel 1437 i domenicani fondarono un convento in quel luogo. 
MARIENBAUM (GERMANIA).
Un pastore paralitico sognò un 1430 grande albero con il tronco a forma di gradini, tra i suoi rami c'era un ritratto di Maria. Una voce esortò il pastore a cercare nella realtà questo ritratto perché così sarebbe guarito. Infatti poco dopo l'uomo, con l'aiuto di altre persone, trovò il quadro e poté subito camminare. L'avvenimento ebbe una grandissi­ma eco tra la gente che accorse per vedere e venerare il ritrat­to. Dopo qualche tempo si cercò di togliere il quadro dall'al­bero per collocarlo nella chiesa vicina, ma ogni tentativo di di­stricarlo dai rami risultò vano. Si costruì allora una cappella vicino all'albero e tempo dopo un convento che assunse anche la cura dei pellegrini. 
CARAVAGGIO (LOMBARDIA).
Maria apparve a una povera don­na che aveva sofferto molto, Gianetta de Vacchi, e le disse che la sua capanna sarebbe divenuta un santuario, inoltre le affidò l'incarico di portare un messaggio di pace a Venezia e Milano che erano in lotta tra loro. Tempo dopo, sul posto dove era avvenuta l'apparizione, fu eretta una piccola chiesa, successi­vamente, nel 1575, ne fu costruita una più grande. 
ROMA.
Francesca Romana, della nobile famiglia de Bussi, nacque a Roma nel 1384, si sposò nel 1395 con Lorenzo de' Ponziani e fu un modello di madre e moglie cristiana. Santa Francesca Romana ricevette spesso apparizioni mistiche del suo Angelo custode, dei Santi e della Madonna, alla quale Fran­cesca era devotissima (la mistica dettò al suo confessore ben novantasette visioni mariane). Durante le lotte per il papato a Roma le fu quasi assassinato il marito. Nel 1425 gettò le basi di una fondazione religiosa (Compagnia degli oblati del monaste­ro olivetano di Santa Maria la Nova) che nel 1433 fu ufficial­mente approvata (oggi: oblati di santa Francesca Romana). Nonostante l'approvazione pontificia, Francesca restò in fami­glia, ma quando morì il marito nel 1436 assunse la guida della Congregazione. La mistica spirò il 9 marzo 1440 recitando il Vespro della Vergine Maria, pratica adottata fin dall'infanzia. Nel 1608 fu canonizzata. 
BOLOGNA.
Come narra la leggenda, nel 1438 gli abitanti di Bologna vennero salvati da una malattia contagiosa per inter­cessione della Santa Vergine; presto però una nuova disgrazia minacciò la città: un'armata nemica pose l'assedio. Gli abitanti disperati supplicarono di nuovo l'intervento di Maria. Dopo al­cuni giorni di suppliche ininterrotte la SS. Vergine fece di nuo­vo la sua apparizione in forma maestosa sui tetti delle case e sul muro di cinta della città; quando gli assedianti videro quel­la donna così maestosa e piena di luce apparire furono presi dallo spavento e fuggirono. 
MARIA FALLSBACH (AUSTRIA).   
La Santa Vergine apparve a un 1440 distinto cacciatore, il quale si prodigò per la costruzione di una chiesa sul luogo dell'apparizione. 
FEZ (MAROCCO).
Il principe Ferdinando lo Stoico, figlio del re Giovanni I del Portogallo (1402-1443), fu catturato in una battaglia contro l'esercito moresco. Ferdinando fu imprigiona­to e, disperato, chiese protezione alla Madonna. Ella allora gli apparve insieme a san Michele, a san Giovanni Evangelista e a molti Angeli, lo liberò dalle catene terrene e lo portò con sé in cielo. Nel ricordo dei portoghesi Ferdinando lo Stoico resta il «principe santo». 
MADRID (SPAGNA).
Maria SS. apparve alla beata Beatrice di Silva, nata nel 1424 da una nobile famiglia portoghese, che vis­se alla corte del re Giovanni II di Castiglia come dama di com­pagnia della regina Isabella. Per ragioni di gelosia cadde in di­sgrazia e fu incarcerata; allora fece il voto di dedicarsi al servi­zio di Maria e Gesù Cristo se fosse stata liberata. Infatti, come aveva supplicato, fu liberata e si ritirò in un convento cister­cense a Toledo. Nel 1484 fondò l'Ordine delle concezioniste (dell'Immacolata Concezione) che, in un secondo tempo, fu approvato da papa Innocenzo VIII. 
FIESOLE (TOSCANA).   
Due gemelle pastorelle vissute nel 1446 portavano ogni giorno le pecore al pascolo nei dintorni di Fiesole. Sulla strada di montagna che le fanciulle percorrevano abitualmente, in una cavernetta scavata nella roccia, era posta una statua di Maria e Gesù con due Angeli. In questo luogo esse usavano fermarsi a pregare. Una mattina, mentre erano assorte in preghiera, le ragazze scorsero una luce chiarissima in­torno alla statua, poi videro la Santa Vergine muoversi e aprire le labbra; Ella le incaricò di comunicare agli altri quest'appari­zione e di far venire in questo luogo il padre. Quando il giorno seguente giunse il padre delle pastorelle, la Madre di Dio gli apparve e lo incaricò di dire a tutti i fedeli della zona di far erigere una chiesa dove avrebbero potuto venerarla. Gli abi­tanti della zona, in segno di riconoscenza verso la Santa Vergi­ne, diedero avvio alla costruzione della chiesa. La costruzione era da poco iniziata quando Maria apparve a tutti i presenti per ringraziarli ed esortarli a portare il lavoro a compimento. Così narra la leggenda locale. 
SALUZZO (PIEMONTE).
Nel 1447 un incendio di proporzioni gigantesche minacciava la città di Saluzzo. La popolazione sgo­menta chiamò in aiuto la Madonna. Dopo profonde e ripetute invocazioni, in una luce azzurra, fu vista librare sulle case in fiamme. Dopo poco tempo l'incendio fu miracolosamente do­mato. 
BETREN (GERMANIA).
Alcuni contadini, che lavoravano in campagna vicino a un fiume, videro una statua di Maria galleg­giare sull'acqua. Essi accorsero sulla riva attratti dalla novità e dal fenomeno curioso perché la statua andava controcorrente; la presero e la portarono alla cappella di Lethe. Il ritratto era una Pietà del xiv secolo. Mentre attraversavano il villaggio di Bethen per raggiungere Lethe, le ruote del carro si bloccarono e fu impossibile proseguire. I contadini compresero che era certamente un segno della Vergine Maria per manifestare il desiderio di restare in quel luogo. Allora fecero costruire una cappella dove il carro si era bloccato. In conseguenza a que­st'avvenimento si sviluppò un intenso pellegrinaggio. Ancor oggi si conta in questo luogo un'affluenza di oltre centomila pellegrini all'anno. 
ANDERLECHT (BELGIO).
Una donna molto devota ebbe il pri­vilegio di ricevere un'apparizione della Madonna che si mani­festò a lei come «Signora della grazia». 
NAPOLI.
Era il lunedì di Pasqua del 1450 quando un gio­vane, adirato per aver perso al gioco di «palla e maglio», scagliò la palla di legno contro un'edicola mariana posta sul ciglio della strada. Dal volto della Madonna sgorgò del san­gue. La gente, che era presente all'accaduto, presa dalla forte rabbia appese all'albero il ragazzo che però ricadde a terra ille­so. Secondo la legge terrena il ragazzo fu assolto. La notizia si diffuse rapidamente, il ritratto con il sangue, di cui ancor oggi si vedono le tracce, divenne il punto centrale di attrazione del pellegrinaggio di massa. In seguito, intorno a questo quadro di Maria, si manifestarono altri miracoli che sono documentati sulle tavole votive. Nel 1593 venne costruito il prestigioso san­tuario di Madonna dell'Arco dove si possono vedere le nume­rose tavole votive. 
BETHARRAM, PIRENEI (FRANCIA).
Alcuni fanciulli scoprirono nella zona di Betharram, nei Pirenei francesi a ovest di Lour­des, una statua luminosa della Madonna. La storia appartiene alla tradizione locale ed è ben attestata: una bambina, durante un'escursione, si distaccò da altri fanciulli per cogliere dei fiori sulla riva del torrente di Gave. Voleva farne omaggio a Maria SS., ma cadde nel fiume e fu salvata dall'intervento miracoloso della Madonna che era frattanto apparsa ai fanciulli. Parecchie persone si recarono sul luogo dell'avvenimento per pregare la Madonna. Per anni la zona fu meta di numerosi pellegrinaggi che si interruppero in seguito agli avvenimenti della vicina Lourdes. 
BOLOGNA.    
Santa Caterina Vigri di Bologna (1413-1463), dopo il suo ingresso nell'Ordine delle clarisse nel 1432 a Ferrara, fu benedetta spesso dalle apparizioni mariane. Poi dal 1456 visse come badessa a Bologna. Nella notte di Natale del 1450 le apparve la Madonna con il Bambino Gesù stretto tra le brac­cia, poi ancora una volta Caterina vide Maria accompagnata da Santi e Angeli in coro o con arpe.
Nelle Sette armi spirituali la mistica descrisse le sue esperien­ze. Fu pittrice e poetessa, compose inni latini e italiani. Il suo corpo riposa incorrotto ed è esposto al culto devozionale nella cappella del convento delle clarisse a Bologna. Fu canonizzata nel 1712. 
LISBONA (PORTOGALLO).
Nei dintorni di Lisbona fu notato nell'oscurità della notte un bagliore luminosissimo. Contempo­raneamente la Madonna apparve a un cristiano prigioniero degli arabi, Pietro Martinez, chiedendo l'erezione di una chie­sa a lei dedicata. Lo liberò inviandolo con quest'incarico a Li­sbona dove appariva la luce. L'uomo liberato si recò dove si mostrava la miracolosa energia luminosa. Giunto sul luogo, trovò una statuetta di Maria SS. ricoperta di una vestina bianca di seta. La statuetta era fatta di un materiale sconosciuto che irradiava la forte luminosità. La tradizione vuole che la statua sia acheropita, ossia non fatta da mano d'uomo, ma di origine miracolosa. Poco tempo dopo, riconosciuto il fenomeno mira­coloso dalle autorità ecclesiastiche, venne posta la prima pietra di una chiesa alla presenza del vescovo di Lisbona, Noqueria, e del re del Portogallo. Questa chiesa fu consacrata nel 1453, alla presenza del re Alfonso V, a «Nostra Signora della luce». 
NEUKIRCHEN (GERMANIA).
Susanna Halada era una contadina che portò in salvo una statua della Santa Vergine Maria dalla Boemia alla Baviera. Nascose il sacro oggetto in una cavità di un tiglio non molto distante da Regensburg. Nel 1450 un ussi­ta fanatico trovò la statuetta e la gettò in una pozzo. Miracolo­samente la statua riprese il suo posto. Per tre volte si ripeté la stessa scena; infine 1'ussita esasperato prese a sciabolate il capo della statuetta che subito sanguinò. Di fronte a quel fenomeno soprannaturale il fanatico tentò di scappare, ma il cavallo non voleva muoversi a nessun costo. Allora, tremando di paura, si inginocchiò dinanzi a Maria sanguinante e le chiese sincera­mente perdono. L'ussita, poi convertitosi, tornò numerose vol­te sul luogo dell'accaduto come pellegrino. 
MATRAVEREBÉLY-SZENTKIST (UNGHERIA).
Uina leggenda locale narra il seguente fenomeno miracoloso: un pastore muto ebbe il privilegio di vedere la Beata Vergine che gli mostrò una fonte di acqua sorgiva. Il pastore fiducioso si recò a questa fonte e si bagnò, subito dopo poté parlare. In un documento dell'epo­ca si può apprendere che in questo luogo avvennero anche al­tre guarigioni di questo tipo. 
FIRENZE.
Sant'Antonio Pierozzi (1389-1459), padre domeni­cano e vescovo di Firenze, scrisse 46 prediche sulla Santa Ma­dre e predicò instancabilmente la pratica devozionale del culto di Maria. Prima della sua morte il santo ricevette la grazia di un'apparizione della Madonna e protetto sotto il suo manto la­sciò l'esilio terreno.
La leggenda agiografica vuole che quando vide la Madre di Dio egli domandò: «In quale modo avrei potuto lodarti me­glio?». Fu canonizzato nel 1523.
************************* 09-05-05.
LORETO (MARCHE).
Loreto è il santuario mariano per eccel­lenza, senza dubbio un «alto luogo dello Spirito», come si è espresso il nostro papa Giovanni Paolo II. Secondo la leggen­da originaria di Loreto, gli apostoli e i discepoli di Gesù avreb­bero voluto trasformare la casetta della Santa Vergine in san­tuario. Quando però Nazaret cadde in mano mussulmana «la santa Casa» fu messa in salvo dagli Angeli in Dalmazia nella notte tra il 9 e il 10 maggio 1291. Fu collocata tra le città di Fiume e Tersatto. Tre anni dopo la Casa di Maria fu traslata in una selva di Recanati. Infine, il 7 settembre 1295, fu trasferita a Loreto dove ancor oggi è oggetto di culto. Nei tempi moder­ni la leggenda viene considerata come storia tipicamente mira­colosa dal carattere leggendario medievale. La storia di Loreto si identifica con quella della «santa Casa» e della credenza de­vozionale che la circonda.
Un racconto su questa storia fu scritto nel 1472 da Pietro di Giorgio Tolomei da Teramo. Fu poi ampliato da Gerola­mo Angelita e divenne popolare. Lo storico religioso Pietro Tolomei fu il primo che mise in relazione la Casa di Maria con la già esistente chiesa della Santa Vergine, documentata fin dal 1193. Nel 1468 fu iniziata la costruzione dell'attuale grande basilica che venne completata nell'anno 1587 sotto Pio V.
Quando papa Pio II era ancora cardinale si ammalò grave­mente, allora chiese di essere trasportato al santuario di Loreto dove pregò la Santa Vergine per la sua guarigione. Maria SS. allora apparve al cardinale ammalato in un sogno, gli prean­nunciò la sua guarigione e che presto sarebbe stato elevato al Soglio di Pietro. Piero Barbo fu infatti presto guarito e venne eletto papa nel 1464. Come atto di riconoscenza verso la Santa Vergine il nuovo papa fece ricostruire il santuario che era crol­lato. Pio II morì nel 1471.
Il santuario racchiude la cappellina pervenuta miracolosa­mente; gli scavi hanno confermato in ogni modo l'assoluta mancanza di fondamenta della cappellina. 
GORGSONY, PÉCS (UNGHERIA).
Nell'anno 1961 il ritratto mi­racoloso della Madonna delle grazie, chiamato Maria sede della sapienza, venne ritrovato e restaurato. Questo dipinto, come ri­portano le cronache di questi tempi, avrebbe sanguinato co­piosamente dal 30 aprile 1464 fino al 18 maggio 1464.
      PARIGI (FRANCIA).       
Il beato Alano de Rupe, detto comunemen­te Alano di Bretagna, nato nel 1428 in Bretagna, fu padre do­menicano e insegnò all'università di Parigi (1461) e di Rostock (1470). Spesso gli apparve Maria per esortarlo a pregare e pre­dicare il Rosario. Egli guidò la Fratellanza dei palmisti e con­dusse una vita devota. Morì nella ricorrenza della nascita della Santa Vergine Maria nel 1475 a Zwolle. Alano de Rupe scrisse I Salmi di Maria (o anche Il Rosario mariano) che appartennero alla preghiera d'obbligo delle comunità religiose di ispirazione mariana. I Salmi di Alano comprendono 15 Padre Nostro, 150 Ave Maria e 150 contemplazioni. 
OTTOBEUREN (GERMANIA).     
La leggenda di «Nostra amata Si­gnora degli ontani» così narra: una donna affetta da un male inguaribile trovò, sepolto in un ontaneto, un ritratto della San­ta Vergine Maria. La donna aveva appreso dell'esistenza del ritratto per mezzo di un sogno. Pregò con fervore devozionale dinanzi al ritratto della Madonna e guarì. La notizia si diffuse rapidamente e accorse molta gente con la speranza di trovare aiuto. Il contadino Jodok Mayer eresse una cappella di legno e presto fu costruita anche una chiesetta. La distribuzione di molte indulgenze tra il 1492 e il 1500 dimostra come fu intenso il pellegrinaggio a quel tempo. Nel 1803, in seguito alla secola­rizzazione e alla proibizione dei pellegrinaggí, l'immagine mi­racolosa fu portata ad Augusta. Il ritratto venne riportato nel 1835 nel rinnovato convento benedettino e fu collocato nel suo luogo originario. 
GENAZZANO (LAZIO).
In questo luogo viene venerata l'imma­gine miracolosa della «Madonna del buon consiglio». Il 25 aprile 1467 l'affresco fu portato miracolosamente dagli An­geli di Dio a Genazzano nei paraggi di Roma. Originariamen­te il dipinto si trovava a Gerusalemme, fu poi portato a Scu­tari per metterlo al riparo dal pericolo maomettano. Per due­cento anni questo affresco rimase in Albania, ma di fronte al pericolo che venisse disonorato fu portato in una sede più sicura. Sotto questo dipinto meraviglioso ha pregato da allo­ra moltissima gente, anche papi e Santi che hanno ricevuto abbondanti grazie. Molti artisti hanno dipinto imitazioni di quest'immagine miracolosa ma nessuno sembra sia riuscito a farne una copia identica e fedele; resta il fatto che essa viene venerata in più luoghi. Nonostante siano trascorsi alcuni se­coli il dipinto originale mostra ancora miracolosamente una viva lucentezza. Alcune volte è stato notato, da chi ha prega­to in profonda contemplazione, che il volto della Madonna non sarebbe rimasto sempre nella stessa posizione. Luogo di culto devozionale è il santuario della Madonna del buon con­siglio. 
CRACOVIA (POLONIA).
Maria SS. apparve a Isaia Boner (1400-­1471), beato monaco agostiniano e professore di teologia. Co­stui era noto per la profonda devozione mariana e anche per la severità delle sue espiazioni e lo speciale fervore spirituale. Poco tempo prima della morte vide la SS. Vergine Maria, gli Angeli e alcuni Santi che gli donarono la grande gioia di pre­pararlo per il Paradiso. 
RODI (GRECIA).     
I giovanniti, guidati dal loro gran maestro Pierre d'Aubusson, respinsero in una grande battaglia (che durò dal 23 al 28 maggio) un immane attacco dei Turchi agli ordini del sultano Maometto II. Durante questa battaglia ap­parve Maria che, con la lancia nella mano destra e lo scudo in quella sinistra, soccorse i cavalieri cristiani. Con questa vitto­ria la permanenza dell'Ordine sull'isola si rese possibile al­meno fino al 1522. Scacciati poi da Solimano II i cavalieri cri­stiani si stabilirono a Malta, prendendo il nome di «Cavalieri di Malta». 
MADONNA DEL SASSO, LOCARNO (SVIZZERA).
Padre Bartolomeo Piatti di Ivrea visse nel convento francescano di Locarno, che fu fondato personalmente da sant'Antonio da Padova. Costui senti profondamente la devozione mariana. Una notte, mentre Bartolomeo pregava la Vergine all'aperto e con fervore parti­colare, si apri il cielo e, avvolta in una luce maestosa, apparve Maria Beatissima con il Bambino Gesù teneramente tenuto tra le sue braccia. Il frate rimase in estasi fino alla mattina seguen­te. Quando i suoi confratelli, avendolo scorto in quello stato, vollero sapere qualcosa, rispose che la Madonna gli era appar­sa dal cielo aperto e poi era salita sulle rocce della montagna. Dopo quella visione il religioso costruì una piccola cappella sulle rocce e qui si ritirò eremita. Questa cappella è divenuta un santuario assai famoso. 
PENNABILLI (MARCHE).
Un'immagine, dipinta a olio su un muro, della Vergine Maria iniziò improvvisamente a lacrimare. L'avvenimento provocò un grande scalpore. Nel 1517 in quel luogo venne costruita una chiesa e il ritratto della Madre di Dio divenne oggetto di culto. 
ALEXOS, CASTIGLIA (SPAGNA).
Una donna molto devota a Maria SS. trovò nei dintorni di Alexos una statua della Vergi­ne. Subito dopo il ritrovamento le apparve la Madonna e la esortò a costruire in quel luogo una cappella con un eremo. La statua porta il nome di Nuestra Senora de la Casita.
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TROIS-ÉPIS, ALSAZIA (FRANCIA).
Thierry Schóre, un fabbro del paese di Tannach, recandosi al mercato di Niedermorschweier passò per un luogo che ricordava una disgrazia mortale. L'uo­mo scese da cavallo e, inginocchiandosi, iniziò a pregare. Men­tre era assorto in preghiera gli apparve la Madonna avvolta in un mantello bianco e coperta da un velo; era circondata da una luce meravigliosa, nella mano destra portava tre spighe e nella sinistra un filaccio di ghiaccio. Allora la Vergine Maria, rivolta al fabbro, così disse: «Figlio mio! Gli abitanti di questa zona hanno sfidato la rabbia di Dio. Il ghiaccio è il simbolo della grandine, della fame, malattie contagiose e altri castighi. Solo se i peccatori si convertiranno Dio li perdonerà e benedirà i loro campi. Queste tre spighe sono il segno della benedizione dall'alto. Racconta alla gente quello che hai visto e sentito!». Inizialmente il fabbro fu timoroso di raccontare quest'appari­zione alla gente, ma poi un altro miracolo gli diede l'impulso a raccontare e a convincere i suoi concittadini del serio ammoni­mento della Madonna. Numerosi credenti presero in seria con­siderazione l'ammonimento di Maria perciò organizzarono processioni espiatorie ed eressero una chiesa commemorativa a ricordo di ciò. 
RE (PIEMONTE).    
Nell'anno 1494, a una parete della chiesa del paesino di Re, in alta montagna, un ritratto di Maria fu colpito da una pietra. La fronte della Beata Vergine sanguinò copiosa­mente per venti giorni. Il caso fu esaminato attentamente dalle autorità ecclesiastiche competenti e alla fine se ne riconobbe l'aspetto miracoloso. I fedeli accorsero in massa ai piedi del ritratto per pregare. Il pellegrinaggio alla «Madonna del san­gue» è tuttora attivo. 
MARIA BUCHEN, WURZBURG (GERMANIA).
Un soldato, che si trovava a passare per un bosco, vide un ritratto di legno della Madonna della pietà fissato a un faggio. Siccome era un feroce oppositore del cristianesimo, e in particolar modo del culto mariano, prese il quadro a sciabolate. Il dipinto appena colpito iniziò a sanguinare. Il soldato si pentì dell'azione e questo luo­go divenne meta di pellegrinaggio. 
AZAGNA (SPAGNA).
Giovanna Nasquez della Croce, nata il 3 marzo 1481 ad Azagna, fin dalla sua infanzia ebbe visioni e apparizioni di Maria SS. All'età di quindici anni entrò nel con­vento femminile francescano di Cubas, nei dintorni di Madrid, seguendo il consiglio della Santa Vergine. Più tardi, in questo convento, fu badessa. Giovanna della Croce ricevette il dono delle Stigmate e morì nel 1534. Compì numerosi miracoli. 
WERTHENSTEIN (SVIZZERA).
Un devoto eremita vide Maria come Regina del Cielo circondata da numerosi Angeli, ne sentì la voce e udì inni celesti. Quando l'uomo raccontò l'avvenuta visione fu subito creduto. Nel 1518 si verificarono a Werthen­stein alcuni miracoli che attestarono l'apparizione mariana. Nel 1520 sul luogo fu consacrata una cappella. 
TIRANO (LOMBARDIA).
Un giovane pregava ferventemente la SS. Vergine Maria per la guarigione di suo fratello che era molto malato. Un giorno gli apparve Maria e gli promise che suo fratello sarebbe guarito. Infatti dopo poco tempo avvenne questa grazia e in segno di gratitudine fu eretta una chiesa; den­tro fu posta una statuetta della Madonna delle grazie. Nel 1690 ne fu celebrata l'incoronazione. Ancor oggi in questo paese sorge il santuario della Madonna di Tirano.

LEON (SPAGNA).   
Maria SS. apparve nel 1506 a un pastore affi­dandogli l'incarico di recarsi dal vescovo e dirgli che avrebbe dovuto far erigere una chiesa in suo onore nel luogo in cui era apparsa. La chiesa fu eretta e venne affidata prima agli agosti­niani, poi ai domenicani e dal 1518 ai francescani. 
MOTTA (ITALIA).
Un povero contadino vide la Santa Vergine che gli espresse il desiderio di ricevere il dono di una cappella da lui stesso costruita. Il povero uomo adattò una grezza capanna di pastori abbandonata in una cappelletta mariana. 
CASTELLEONE (LOMBARDIA).
Maria apparve a una vendemmia­trice esortandola affinché facesse in modo che si costruisse in quel luogo una chiesa. La donna fu subito disposta a realizzare il desiderio della Madonna. Col concorso di tutto il popolo la chiesa fu costruita. Nel 1560 fu dipinto per la chiesa un ritratto della Madonna. Nel 1617 sorse in questo luogo un convento agostiniano. 
TREVISO (VENETO).
San Gerolamo Emiliani (1486-1537) an­cora giovanissimo era provveditore della fortezza di Castelnuo­vo; un giorno in seguito a un assalto nemico fu incarcerato. Nella solitudine della carcerazione si riavvicinò a Dio. Si mise dunque a pregare rivolgendosi alla Santa Vergine Maria, «Li­beratrice dei carcerati», promettendole che se fosse ritornato libero, si sarebbe recato in pellegrinaggio al santuario mariano di Treviso. Gerolamo ottenne infatti una liberazione prodigio­sa dalla prigionia e dalla sicura condanna a morte per interces­sione della Vergine, la quale gli apparve e lo liberò dalle sue catene. La Madonna continuò poi a guidarlo miracolosamente anche sulla via verso Treviso. Gli permise di attraversare illeso gli eserciti in lotta e di adempiere al suo voto. Giunse infatti al santuario e si gettò sfinito ai piedi della sacra immagine della Madonna Grande, seduta maestosamente in trono, con il Bam­bino sulle ginocchia. Gerolamo fu nella prima gioventù un soldato poi, in segui­to alle apparizioni ricevute e all'avvenimento menzionato, si dedicò interamente al servizio del prossimo, alla penitenza e alle opere di carità. Dapprima prestò assistenza ai malati e agli abbandonati, in un secondo tempo all'educazione degli orfani. Fondò quindi orfanotrofi in diverse città italiane e, sebbene fosse un laico, organizzò a sostegno dei suoi istituti caritativi i padri soma­schi (originariamente «Compagnia dei servi dei poveri», chie­rici regolari). Nel 1747 Gerolamo fu elevato agli onori degli altari da Benedetto XIV e nel 1766 fu canonizzato da Clemen­te XIII. Infine, nel 1928, fu dichiarato patrono degli orfani. San Gerolamo Emiliani è raffigurato con la catena e la palla dei carcerati nelle mani.
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ALBENDORF (POLONIA).     
Nella Slesia (nella parte polacca) si trova il santuario di Albendorf; questo luogo è noto anche come «la Gerusalemme slesiana». L'origine della storia che portò allo sviluppo del pellegrinaggio risale al tredicesimo se­colo: la Vergine Maria apparve nel castello Rathen-Albendorf a un nobile cavaliere. In seguito all'avvenimento mistico costui fece intagliare nel legno una statua di Maria di circa 27 centi­metri simile all'apparizione ricevuta; la statuetta fu poi colloca­ta vicino a un tiglio. Trascorso un certo tempo un cieco si fece accompagnare in quel luogo per venerare la statua, dinanzi alla quale si fermò devotamente a pregare. Improvvisamente, men­tre pregava con intenso fervore, riebbe il dono della vista. Dif­fusasi la notizia del miracolo, accorsero spontaneamente molti devoti per rendere omaggio alla statuetta della Madonna. I pellegrini costruirono una chiesetta di legno come luogo di culto, poi nel 1512 un nobile fece erigere una chiesa di pietra e fece portare la statua all'interno. Il pellegrinaggio continuò a svilupparsi sempre più. Nel secolo XVII, Daniele di Osterberg, oltre a tratteggiare i luoghi della Vita e della dolorosa Passione di nostro Signore Gesù Cristo ritrasse anche questo posto, ispi­rato dalla caratteristica posizione tra le montagne. Egli volle dare a questo ritratto il titolo di Gerusalemme slesiana. Nel 1723 la chiesa di questo luogo, rinnovata e ingrandita, venne elevata a basilica e in alcuni periodi contò annualmente la visi­ta di oltre 150.000 pellegrini. 
CRACOVIA (POLONIA).
Nel 1512, sette luci apparvero improv­visamente intorno a un antico dipinto della Madonna posto esternamente alla chiesa dei carmelitani. Dopo un incendio sviluppatosi nel convento, il dipinto prodigioso fu trovato in­tatto. Inoltre, ogni volta che lo si voleva restaurare, rigettava i nuovi colori. Nel 1634 i colori e i tratti del volto della Madon­na furono visti mutare. Popolarmente questo ritratto è cono­sciuto come «icona miracolosa». 
CAMOGLI (LIGURIA).   
Secondo la tradizione mariana la Santa Vergine apparve a una ragazza in questo luogo e la pregò per la costruzione di una chiesa e un convento. Prima che questo desiderio della Madonna fosse ascoltato e creduto dai fedeli trascorse molto tempo. Solo nel 1634 fu eretta una chiesa nuo­va vicino al convento dei serviti. La chiesa con la statua della Madonna fu consacrata e affidata alla custodia di questi ultimi. Nel 1817 1a statua di Maria SS. fu incoronata da papa Benedet­to XV. 
CATIGNAC (FRANCIA).
Il dieci di agosto del 1519 sulle colline di Vardaille apparve Maria accompagnata dall'Arcangelo Michele e san Bernardo. La Vergine espresse a uno sprovve­duto agricoltore, Jean de la Baume, il desiderio di un santua­rio dove potesse concedere le grazie a tutti coloro che vi si fossero recati a pregare. Per questa ragione la Madonna volle essere chiamata «Nostra Signora delle grazie». Nello stesso anno fu posta la prima pietra per la fondazione della chiesa, due anni dopo papa Leone X ne approvava il culto e il pelle­grinaggio. 
TARBES (FRANCIA).
Nel 1520, in un paese vicino a Tarbes, una pastorella ebbe un'apparizione di Maria. La Madonna le espresse con molta grazia il desiderio di veder lì costruita una chiesa in suo onore. Incaricò la ragazza di raccontare quest'ap­parizione agli abitanti e alle autorità del villaggio affinché po­tessero mettere in pratica la richiesta. La ragazza pregò la Madre di Dio di sorvegliare le pecore finché essa non fosse ri­tornata col padre e alcuni testimoni. La Beata Vergine accon­sentì alla richiesta della pastorella e ben sorvegliò il gregge. Dopo qualche tempo il padre giunse con alcune persone e sua figlia; la Madonna si mostrò loro per un breve attimo e poi di­sparve. Animati dall'apparizione, con molto fervore, queste brave persone diedero l'avvio alla costruzione. Così anche in questo luogo fu costruita una chiesa in devozione alla SS. Ver­gine dove fu venerata con il titolo di «Nostra amata Signora della guarigione». 
MANRESA (SPAGNA).   
Sant'Ignazio di Loyola (1491-1556), che in gioventù fu ufficiale del viceré spagnolo di Navarra, fu feri­to in una battaglia. Nell'autunno del 1521, durante la sua convalescenza nel castello di famiglia dei Loyola, entrò in contatto con il mondo celeste: in quel periodo di isolamento iniziarono a formarsi nella mente del giovane soldato le prime idee di pro­dezze mistiche; dalle prodezze cavalleresche iniziava a passare a quelle religiose. Una notte, mentre era ancora sveglio, vide chiaramente un'immagine silenziosa della Santa Vergine con il Bambino Gesù. Egli ebbe ancora simili apparizioni nel marzo del 1522 e nel febbraio 1523. Le apparizioni e le visioni lo col­pirono così profondamente che gettarono una nuova luce sulla sua vita. In questo periodo di fervore mistico, Ignazio fu trasportato nella «sua verità interiore e spirituale», nella quale presero for­ma per la prima volta i suoi futuri Esercizi. Il suo cuore si apri­va completamente al servizio di Dio. Dopo la guarigione si ri­tirò in solitudine a Manresa, poi fece un pellegrinaggio in Pale­stina e successivamente si diede agli studi di filosofia e teologia a Barcellona, Alcalà, Salamanca e Parigi. Nel 1537 fu ordinato sacerdote e si dedicò alla fondazione della Società di Gesù (ge­suiti), che pose interamente al servizio del papa (Paolo III). Dalle biografie e dai Diari di sant'Ignazio di Loyola apprendia­mo che le apparizioni della SS. Vergine Maria e di nostro Si­gnore Gesù Cristo sarebbero state nella sua vita frequenti. 
MARIA-RICKENBACH (SVIZZERA).
Zumbúel von Buren del Nid­walden, un bracciante agricolo, trasse in salvo dai riformisti protestanti una statua della SS. Vergine. La portò prima a casa e poi, in estate, la pose nel cavo di un acero sull'alto pascolo. Quotidianamente le dedicava le sue preghiere e le mostrava la sua devozione. Venuto l'autunno il bracciante, che doveva con­durre il bestiame a valle, voleva prendere la statua con sé, ma con sua grande meraviglia dovette constatare che era impossi­bile rimuoverla dal suo posto. Resosi conto dell'impossibilità della cosa e del fenomeno insolito, l'uomo decise di lasciarsi consigliare da un prete. Il religioso, al quale von Búren si era rivolto, scorgendo in questo il simbolo della volontà della Ma­donna di voler donare le sue grazie in quel luogo, consigliò di costruirle una cappella sulla montagna di Nidwalden. Ancor oggi il pellegrinaggio diretto a Maria-Rickenbach resta molto attivo. 
SENS, BORGOGNA (FRANCIA).
Nell'anno 1529 imperversava la peste. L'epidemia aveva contagiato molte città e tutti i fedeli fortemente preoccupati si rivolsero alla Madre di Dio, suppli­candola per la guarigione dei malati e la cessazione del male. Nella città di Sens la preghiera di tutta la popolazione fu par­ticolarmente fervente e piena di vero slancio devozionale. La tradizione di questa città vuole che durante una santa Messa, nella chiesa principale della cittadina, apparve in un'intensa luce celeste la Santa Vergine Maria circondata da molti Angeli: quest'apparizione diede agli oranti rinnovato vigore e forti spe­ranze. Subito dopo l'epidemia si arrestò miracolosamente. 
GUBEL (SVIZZERA).
Durante le guerre di religione svizzere, nelle notti dell' 11 e del 23 ottobre, Maria SS. apparve ai soldati cattolici sul monte Gubel e rinnovò il loro vigore. Animati da quest'apparizione, ottennero la vittoria. In ricordo di queste due apparizioni e della battaglia vittoriosa, venne eretta una cappella sul monte Gubel che fu consacrata nel 1559. Il san­tuario fu curato da alcuni eremiti fino all'anno 1647, poi ne assunsero la custodia i cappuccini che frattanto avevano fon­dato li vicino un convento.
*******************01/07/05
GUADALUPE (MESSICO).
Il santuario più visitato del mondo non è Lourdes, Loreto oppure Fatima, ma Guadalupe ai mar­gini di Città del Messico. Quasi 20 milioni di persone visitano ogni anno i luoghi delle apparizioni di «Nostra amata Signora di Guadalupe», detta pure la «Patrona del Messico» o la «Cal­pestatrice del serpente».
Ella apparve la prima volta in questa regione nel 1531 al­l'azteco Cuauhtlatohuac (nato nel 1474 e battezzato nel 1525 con il nome Juan Diego).
Il contesto storico-religioso di Guadalupe - Per apprezzare profondamente il significato di Guadalupe è importante cono­scere il contesto storico-religioso del tempo dell'apparizione. La storia di Guadalupe inizia nel 1519 con l'arrivo in Messico dei conquistatori spagnoli agli ordini del capitano Hernàn Cortés. Quando gli Spagnoli, dalla costa, entrarono nella capitale azteca di Tenochtitlàn, fondata su un'isola del lago di Texcoco, ebbero a meravigliarsi per lo stato di avanzata cultu­ra di questo popolo (circa dieci milioni di Aztechi). Al coman­do di questo popolo sedeva dal 1503 l'imperatore Montezuma, che era un mistico e sincero religioso.
Il dio azteco, oggetto di venerazione suprema, era Quetzal­coatl («Il serpente piumato»), il cui culto si svolgeva in un tem­pio di pietra. A questo dio ogni anno venivano sacrificati ri­tualmente migliaia di persone. Secondo la tradizione religiosa degli Aztechi il loro dio aveva abitato fisicamente nei tempi primitivi in quel luogo tra loro. Sarebbe stato un sapiente do­minatore che se ne era andato con la promessa di ritornare per assumere di nuovo il suo potere.
Nel 1509 la sorella di Montezuma, la principessa Papanth, fece un sogno: vide giungere numerose grandi navi sull'Ocea­no che provenivano da un paese molto lontano, portavano cro­ci nere sulle vele ed erano guidate da uomini bianchi. Costoro avevano intenzione di portare agli Aztechi la conoscenza del nuovo Dio. Per questioni strategiche, Cortés strinse alleanza con i Tlaxcaltechi, un popolo nemico degli Aztechi. Così fu faci­le togliere a Montezuma il potere, nonostante costui avesse tri­butato agli Spagnoli festeggiamenti religiosi e una magnifica ac­coglienza. Cortés fece costruire dappertutto chiese cattoliche e volle che gli Aztechi si lasciassero battezzare. Nel 1528 Carlo V nominò l'uomo di Dio, Juan Zumàrraga, primo vescovo del Nuovo Mondo il quale si impegnò con appassionato fervore nell'evangelizzazione del Messico. Tra i primi che si fecero bat­tezzare volontariamente ci fu anche Juan Diego, sua moglie, del villaggio di Cuautitlan, e uno zio che abitava nel villaggio di Tolpetlac. Spesso essi si recavano, per assistere alle funzioni re­ligiose, a Tenochtitlàn nella chiesa Santiago de Tlatilolco, eret­ta sulle rovine del tempio principale di Huitzilopochtlis, il dio della guerra degli Aztechi. 
L'apparizione di Tepeyrac - La Santa Vergine apparve per la prima volta il sabato mattina del 9 dicembre 1531 a Juan Die­go (1474-1548), di Cuautitlan, appartenente agli indigeni ma­cehuales. Quest'indigeno si era convertito al cattolicesimo e battezzato da poco tempo; egli coltivava un profondo rapporto con la Regina del cielo, che considerava sua madre. Un giorno si recò alla chiesa di Santa Cruz di Tlatilolco dove si celebrava la festa dell'Immacolata Concezione. Si era messo in cammino a mezzanotte per percorrere i ventiquattro chilo­metri che lo separavano da questa celebrazione. Passando vicino alla collina del Tepeyrac (dove nell'antichità si trovava il tempio del culto pagano della regina del serpente) udì un soave tono di musiche dolci e celesti e contemporaneamente vide una nuvola bianca circondata da una luce meravigliosa. Juan Diego credette di essere in Paradiso, si guardò intorno e non sentì nulla; frattanto era calato un profondo silenzio. Im­provvisamente una voce ruppe questo silenzio profondo, egli si sentì chiamare da una Signora con il suo nome: «Juanito!». Senza aver paura si diresse in cima all'altura e vi scorse subito una Signora ritta e maestosa, che lo invitò ad avvicinarsi. Una volta davanti a lei, rimase stupefatto per la sua bellezza so­vraumana: la sua veste era raggiante come il sole e i raggi che emanava penetravano le rocce dei dintorni; tutta la terra in­torno aveva assunto i colori dell'arcobaleno e perfino i cespu­gli risplendevano di tutti i colori. Diego estasiato cadde in ginocchio e si mise in ascolto:
«Juanito, tu sei il più piccolo dei miei figli, dove stai andando? Sia ben inteso da te che sei il più piccolo dei miei figli, che io sono la sempre Vergine, Santa Maria Madre del vero Dio, fonte di vita, del Creatore che tutto comprende, Signore del Cielo e della terra. Ardentemente de­sidero che mi sia costruito qui un tempio, dove io possa offrire tutto il mio amore e la mia compassione, l'aiuto e la protezione perché io sono la vostra Madre misericordiosa. Tua e di tutti gli abitanti di questa terra, dei devoti che m'invocano con fiducia e dei quali sento i lamenti. Io voglio perciò porre rimedio ai loro dolori, a tutte le difficoltà e le sof­ferenze mostrandomi in questo luogo di culto che sarà costruito per tuo mezzo per realizzare la mia clemenza. Tu andrai perciò al palazzo del vescovo di Città del Messico a dirgli che ti ho mandato io e che desidero che mi costruisca un tempio sulla spianata. Gli dirai esatta­mente quanto hai visto e udito, sii certo che io ti sarò molto grata per questo compito e tu meriterai una ricompensa per lo sforzo e la fatica d'aver compiuto la mia missione. Va' e adempila! Adesso che hai ben compreso il mio comando».
Juan Diego si dichiarò pronto al servizio e si mise in cammi­no per raggiungere la residenza del vescovo, frate Juan de Zu­màrraga dell'Ordine dei francescani, per riferirgli il messaggio della Signora del Cielo. Solo faticosamente riuscì a farsi ascol­tare, ma il vescovo non gli diede peso, gli promise solo che ci avrebbe riflettuto. Sulla via del ritorno Diego riferì alla SS. Vergine la risposta del vescovo e la esortò ad affidare quest'in­carico a una persona importante che avesse potuto avere più credibilità di fronte al vescovo. Allora Maria lo tranquillizzò e lo incoraggiò. Dopo aver ascoltato attentamente la Madre di Dio, Juan Diego si sentì tranquillizzato e incoraggiato a conti­nuare la missione, quindi promise alla Madonna che la mattina seguente si sarebbe recato di nuovo dal vescovo e poi la sera sarebbe ritornato con la risposta. La domenica, infatti, giunse primo di tutti alla santa Messa e dopo averla ascoltata fece ore di attesa e di trafila per riuscire di nuovo a parlare col vescovo. Juan supplicò l'uomo di Dio, mostrando vere e copiose lacri­me di sofferenza, di esaudire il desiderio della Madre celeste. Questa volta il vescovo iniziò a credergli e, allo scopo di esami­nare la cosa, pose a Juan Diego molte domande precise, infine gli chiese un segno dal cielo; il devoto ringraziò il vescovo e corse a dar notizia a Maria. L'uomo di Dio inviò alcuni servi affinché lo osservassero da lontano, ma costoro lo persero di vista nei pressi della montagna e pensarono che il devoto fosse un imbroglione. Diego era invece già dinanzi alla Madonna per riferirle la risposta del vescovo. 
Il segno - Il giorno dopo Juan Diego avrebbe dovuto presen­tarsi alla Madonna, come era rimasto d'accordo con lei, ma non poté adempiere alla promessa perché aveva trovato lo zio, Juan Bernardino, gravemente ammalato con una fortissima febbre. Tutta la notte e il giorno seguente il veggente si era occupato dello zio: chiamò il medico del villaggio e cercò erbe medica­mentose, ma siccome le condizioni dell'ammalato continuava­no a peggiorare, il martedì mattina dovette correre a Tlatilolco per chiamare un prete. Per raggiungere in fretta la città prese un'altra via, aggirando la collina; si vide allora di fronte la Si­gnora, avvolta in una luce splendente, che gli tagliò la strada. Con la sua voce amorevole gli chiese: «Cosa accade figlioletto mio, dove vai?». Timoroso e confuso, le raccontò l'accaduto e le disse che adesso doveva andare per la strada più breve in città, ma che il giorno seguente sarebbe di nuovo ritornato da
lei sulla montagna; infine le chiese perdono per la sua mancan­za. In quel momento senti penetrare nella profondità del cuore l'amore profondo di Maria. La Madonna gli disse qualcosa e di non preoccuparsi dello zio, poi gli espresse un desiderio... Quando la Vergine finì di parlare, Juan Diego si sentì consola­to e profondamente rinvigorito, volendo subito adempiere alla volontà della Signora del Cielo, salì sulla cima della collina di Tepeyrac per cogliere delle fresche e splendide rose di Casti­glia sbocciate miracolosamente fuori stagione. Il veggente le raccolse, allargando il suo mantello (tilma) come se fosse un grembiule, e le mostrò così a Maria SS. Poi Ella gli diede un messaggio per il vescovo.
Diego non andò dal prete ma, secondo le istruzioni della Madonna, si incamminò a passo svelto verso la città; giunto nei pressi della medesima fu subito notato dalla servitù del vesco­vo. Ad attenderlo quindi non ci fu solo il vescovo ma anche importanti personalità, come il vescovo Don Sebastian Rami­rez Fuenleal. Juan Diego si inginocchiò davanti al francescano, uomo di Dio, e gli riportò il messaggio della Madonna, poi aprì il mantello bianco che aveva fino allora tenuto stretto al petto. Appena quelle rose furono cadute, apparve sul mantello la bellissima immagine della Madre di Dio, quale si può ammira­re oggi nel santuario di Tepeyrac: lo stesso Juan Diego rimase commosso nel vedere l'immagine della Santa Vergine, così come gli appariva in quel tempo. A quel doppio fenomeno miracoloso, prima i fiori in quella stagione e poi l'immagine acheropita, tutti i presenti furono profondamente toccati e si misero in ginocchio. La notizia del miracolo si diffuse subito nei paraggi, allargandosi sempre più. Zumàrraga ordinò per prima cosa la costruzione di una cappella sul luogo delle appa­rizioni, e poi subito fece avanzare i piani per la costruzione di una basilica. Il vescovo volle subito visitare con il suo seguito questo luogo. 
Maria apparve anche allo zio - Diego fu portato a casa in modo trionfale dai devoti e constatò che suo zio aveva ricevuto il miracolo della guarigione. Per bocca stessa di quest'ultimo il veggente apprese che improvvisamente Juan Bernardino aveva visto una luce invadere la stanza e gli era comparsa una Signora bellissima che irradiava calma e pace. Appena ebbe quell'ap­parizione si sentì liberato dal male, dalla febbre e dalla debo­lezza, e cadde in ginocchio ai piedi della Signora silenziosa. Poi Ella lo informò dell'incontro con suo nipote e dell'immagine che era stata impressa nel suo mantello. Infine la Signora cele­ste gli manifestò il titolo nella lingua locale con cui desiderava essere chiamata e venerata in quel luogo: «La sempre Vergine Santa Maria di Guadalupe».
Per il popolo messicano Maria SS. proclama la salvezza per mezzo dei fiori e del canto. La Signora del Cielo si presenta in lingua nahuatl promettendo soccorso e protezione a tutti gli uomini. L'immagine di una Maria messicana impressa miraco­losamente sul mantello, il linguaggio locale usato da lei stessa come titolo devozionale, il rapporto con le antiche divinità e gli eventi miracolosi in relazione con le apparizioni stimolaro­no una conversione di massa tra gli Aztechi: quasi nove milioni di indigeni furono battezzati in pochi anni. 
La missione di Juan Diego - Il veggente si consacrò intera­mente alla Santa Vergine di Guadalupe, ritirandosi a vivere vi­cino alla chiesetta del Tepeyrac. Curò il pellegrinaggio e assi­stette amorevolmente i pellegrini. Visse come un asceta, testi­mone e apostolo. Quando Zumàrraga, dopo la morte dello zio, lo visitò, si sprigionò sul luogo dell'ultima apparizione una fon­te di acqua sorgiva che ancor oggi scorre e viene considerata acqua terapeutica. Il 30 maggio 1548 Juan Diego morì.
Nel 1600 la cappella fu per la prima volta considerevolmen­te allargata e nel 1622 nuovamente ristrutturata. Nel 1694 fi­nalmente fu posta la prima pietra per la fondazione di una grande basilica; nel 1709 l'icona dell'immagine miracolosa del­la Madonna venne spostata sull'altare maggiore. La straordina­ria icona resistette per 178 anni agli influssi del tempo, al fumo delle candele e al sudore dei pellegrini. Ancor oggi, nonostante i secoli trascorsi, possiamo contemplare una Madonna dai co­lori vivi che emana una tenerezza infinita. 
Non è stato dipinto da mano dell'uomo - La tilma è un ruvi­do mantello (168x105 cm), tessuto in una fibra tipica di agave messicana, costituito da due pezzi di questo materiale (anterio­re e posteriore) cuciti con filo bianco. L'immagine della Vergine dipinta sopra (l'icona miracolosa) è grande 143x55 cm. Maria è di colore bruno, come gli indios, mani giunte, aspetto nobile, vestito rosa bordato di fiori. Un velo o manto azzurro­mare trapunto di stelle dorate le copre il capo e scende fino ai piedi che poggiano sulla luna. Dodici raggi di sole le incorni­ciano il volto. Gli esami effettuati sulla tilma di Juan Diego hanno dimostrato che in ogni caso i colori non hanno nessuna origine terrena e i materiali sono del tutto sconosciuti e quindi non analizzabili. Nel 1929 un minuzioso esame scientifico sco­prì con più ingrandimenti che nelle pupille degli occhi di Ma­ria è riflessa come in una pellicola fotografica l'immagine del veggente e di alcune persone presenti al miracolo delle rose. Nonostante tutte le ricerche e gli esami il fenomeno resta scien­tificamente inspiegabile; un evento soprannaturale sulla Terra. 
La reazione della Chiesa - Rapidamente Maria fu considerata la protettrice del Messico. Numerose copie dell'immagine di­pinta sul mantello di Diego furono riprodotte e divennero og­getto di culto. Nel 1737 la SS. Vergine fu dichiarata patrona del Messico. Venticinque papi hanno reagito positivamente alle apparizio­ni e al miracolo. Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato Maria «Madre delle due Americhe». Nel 1754 fu istituita una festa maggiore con il Breve pontificio Non est Equidem e la basilica di Guadalupe fu elevata al rango della Basilica Laterana di Roma. Papa Leone XIII dispose che il 12 ottobre 1895 venisse celebra­ta l'incoronazione dell'immagine miracolosa. Oggi Guadalupe è il cuore del pellegrinaggio sudamericano.
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WESEMLIN, LUCERNA (SVIZZERA).
Al tempo in cui la Svizzera 1531 cattolica era seriamente minacciata dai riformatori della Sviz­zera dell'est, su una collina nei paraggi di Lucerna questi ave­vano distrutto una cappella e un ritratto di Maria. In questo luogo il consigliere comunale, Maurizio von Mettenwyl, vide la Madonna circondata da una luce celeste e avvolta di strali, ai suoi piedi era la luna. La Madre di Dio appariva incoronata e portava Gesù Bambino sul braccio sinistro mentre nella mano destra aveva uno scettro. Di fronte a questa maestosa appari­zione l'uomo rimase sconvolto e cadde in ginocchio, promettendo di ricostruire la cappella e di rimettere il ritratto di Maria al suo posto, così come Ella era apparsa. La sera suc­cessiva, avendo udito questa storia, si riunirono sul luogo dell'apparizione molte persone a pregare. Allora la Beata Vergine apparve ancora una volta a tutti, senza corona; due Angeli giunsero e la incoronarono come «Regina degli Ange­li». Tutti i fedeli che erano stati testimoni di quest'apparizio­ne rimasero molto commossi e consolati; pregarono Maria di aiutare il piccolo esercito cattolico contro la grande minaccia riformista degli zurighesi. Quando dopo poco tempo il can­tone cattolico fu liberato dalla minaccia protestante, i fedeli, in segno di gratitudine verso la Beata Vergine Maria, eressero di nuovo la cappella sulla collina di Wesemlin. In questo luo­go vennero elevate dai fedeli spontaneamente nuove preghie­re alla SS. Vergine, dapprima sconosciute. I cappuccini cura­no la cappella dal 1588. 
SAVONA (LIGURIA).
Era la mattina del 16 marzo, il contadino Antonio Botta si recava al lavoro nel suo vigneto in località San Bernardo. Era quasi giunto sul luogo quando vide una luce enormemente chiara risplendere dinanzi a sé; da questa si deliniò chiaramente una figura femminile che gli disse: «Non aver timore! Io sono la Vergine Maria!». Lo esortò al­l'espiazione e alla preghiera. Alcune settimane dopo quest'ap­parizione l'uomo ricevette un secondo messaggio: questa vol­ta vide Maria che sedeva su una grande roccia in un ruscello e disse che senza preghiere e buone opere il mondo sarebbe caduto in grande afflizione e disgrazia. Era perciò necessaria la conversione del popolo che si sarebbe dovuto allontanare dai suoi misfatti... La Madonna gli parlò poi della misericor­dia divina.
Botta raccontò alla gente semplicemente quello che aveva visto e udito; subito fu creduto. Sul luogo dell'apparizione ven­ne eretta una grande chiesa e molti pellegrini si recarono dalla «Madre della misericordia». 
GORIZIA (FRIULI).
Secondo una leggenda di questo luogo, Maria sarebbe apparsa due volte a una pastorella, di nome Ferligoinza, e le avrebbe dato un messaggio da trasmettere alla gente: «Di' al popolo che mi deve costruire in questo luo­go una cappella e implorarmi per ricevere la mia grazia e il mio perdono». 
LÓWEN (BELGIO).
Cornelio Wischaven, nato nel 1509 a Mechel, fu ordinato sacerdote nel 1533 e fu attivo per quattor­dici anni in Lówen come predicatore e tranquillo confessore. Per mezzo di una speciale volontà di Maria, la quale gli appar­ve nel 1543, fu guidato dal padre gesuita Pietro Faber, come primo fiammingo, nella Compagnia di Gesù dove fu accolto da Ignazio di Loyola in persona. Nel 1547 dimorò a Roma dove divenne «scolastico spirituale» dei gesuiti. Morì a Loreto nel 1559. 
GRANADA (SPAGNA).        
San Giovanni di Dio, nato nel 1495 a Montemor in Portogallo, fu portato in Spagna senza che si conoscesse il cognome; perciò fu chiamato «di Dio». A venti­sette anni fu soldato nell'esercito cristiano contro i Turchi. La leggenda popolare racconta che una volta egli cadde da cavallo e vide Maria vestita da semplice contadina. Ella l'aiutò e lo curò delle sue ferite. Con quest'avvenimento si pose il fondamento della sua futura conversione e il suo pieno impegno per l'apo­stolato dei malati. Giovanni visse poi come libraio a Gibraltar e Granada.
In seguito a una predica di Giovanni d'Avila, nel 1539, si sentì molto commosso e da allora decise di dedicare il resto della sua vita alla cura dei malati. Fondò nel 1540 un ospedale a Granada, praticò la medicina psicosomatica e si dedicò a cu­rare le malattie fisiche e dell'anima recando sollievo a molti ma­lati. Per meglio organizzare il lavoro di assistenza ai malati, fondò l'Ordine secolare dei fratelli misericordiosi, divenuto dopo la sua morte Ordine dei fratelli misericordiosi di san Gio­vanni di Dio, con l'accoglimento della regola di sant'Agostino. L'approvazione pontificia giunse nel 1617. La pianificata ope­ra di apostolato per i malati si sviluppò rapidamente dando buoni frutti. La Beata Vergine Maria apparve ancora una volta a san Giovanni di Dio, poco prima della sua morte, per con­durlo in Paradiso 1'8 marzo 1550. 
CRACOVIA (POLONIA).
Il dipinto della Madre di Dio, che era appeso all'esterno della chiesa degli eremiti agostiniani, si illu­minò improvvisamente di una splendente luce celeste e si udì un canto armonioso e angelico. Quando nel 1550 il convento si incendiò il dipinto restò miracolosamente intatto. Nel 1621 si manifestò una spettacolare guarigione dinanzi all'immagine della Madonna; da questo momento ebbe inizio l'arrivo dei pellegrini. 
LISBONA (PORTOGALLO)
Maria apparve ripetutamente a Seba­stiano Baradda, la SS. Vergine lo esortò a entrare nell'Ordine dei gesuiti. 
VAILANKAMI (INDIA).
Mentre un povero giovane beveva latte in un villaggio, Maria gli apparve e lo pregò affinché ne potes­se avere anch'ella. Il giovane, molto emozionato per l'avveni­mento, subito glielo mise in una tazza. Nel versare il latte vide che la pentola stranamente si riempiva subito di nuovo, insom­ma rimaneva sempre piena nonostante il latte versato. Alcune settimane più tardi, nello stesso luogo, la Madonna apparve a un giovane paralitico e gli disse: «Recati dal sindaco e pregalo di far costruire in questo luogo una chiesa». Siccome non po­teva camminare, Maria lo guarì ed egli poté andare dal sinda­co. Vedendolo improvvisamente guarito, il sindaco e tutti gli altri gli credettero e così fu deciso di costruire una cappella che fu meta di un forte pellegrinaggio. Tempo dopo, in segno di gratitudine per altri miracoli avvenuti, la cappella venne sostitu­ita da una grande chiesa, poi elevata da papa Giovanni XXIII a basilica. Vailankami è oggi considerata la Lourdes indiana. 
WEISSENSTEIN (SVIZZERA).
Leonardo era un contadino che per ragioni ignote divenne folle; per questo motivo fu rinchiu­so. Un giorno riuscì a scappare dal manicomio e, mentre fug­giva, gli apparve Maria e gli promise la guarigione, a patto che le costruisse una cappella. Leonardo guarì, dopo poco ini­ziò gli scavi per la fondazione della cappella di Maria e tro­vò una statua della Santa Madre addolorata. La statua fu posta nella cappella appena costruita; essa divenne l'immagine miracolosa della grazia, oggetto di culto nel Tirolo meridio­nale. 
KRASNA HORKA (SLOVACCHIA).
Poco lontano da Rosenau si trova un castello nella località di Krasna Horka (Il bel Monte). La chiesa del castello è dedicata alla Madre di Dio e al suo in­terno c'è un dipinto della Santa Vergine Maria. Durante le guerre della Riforma il dipinto fu gettato nel fuoco per tre vol­te nel 1556 senza mai riportare nessuna bruciatura. Da allora il ritratto è oggetto di culto, particolarmente da quando il castel­lo divenne proprietà della famiglia Andrassy. Nel 1791 il qua­dro fu posto in una preziosa cornice dorata. La cronaca del tempo riporta testimonianze di molte guarigioni e di preghiere esaudite dinanzi a quest'immagine della Madonna.
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BRESCIA (LOMBARDIA).      
Giacomo Ledesma nato nel 1519 a Cuellar (Spagna) studiò in alcune università ed entrò nel 1557 nell'Ordine dei gesuiti. Insegnò, fino alla sua morte nel 1575, teologia al Collegium Romanum di Roma. Quando Giacomo entrò in forte tentazione si rivolse a Maria in fervente preghie­ra; Ella gli apparve insieme a santa Maria Maddalena, a santa Caterina di Alessandria e a santa Caterina da Siena. La Madon­na gli promise la sua particolare protezione affinché potesse mantenere la sua purezza e conservarla fino al momento del trapasso nel mondo celeste. 
MONTALLEGRO (SICILIA).
Maria SS., avvolta in una luce cele­ste e con un abito magnifico intessuto di rose, apparve a un boscaiolo e gli regalò un dipinto con la sua immagine. 
ADLWANG (AUSTRIA).
Il ritratto della Madonna, che si trova nella chiesa di Adlwang in Austria, durante le guerre della Ri­forma, fu strappato dal suo posto dai protestanti e fu conside­rato distrutto. Molto tempo dopo il ritratto fu ritrovato per mezzo di una luce misteriosa celeste che passava attraverso la finestra laterale gotica della chiesa. Infatti, il quadro di Maria, ritenuto distrutto, era rimasto sotto un grosso formicaio sul pa­vimento della chiesa stessa. Le formiche lasciarono la chiesa solo quando il dipinto fu ristrutturato e rimesso alla parete. 
CORDOVA (SPAGNA).  
La Madonna apparve a un operaio dispe­rato, che voleva togliersi la vita, e gli indicò il luogo dove si trovava nascosta una statuetta lignea. L'operaio infatti trovò la statuetta intagliata nel legno, raffigurante la Madre di Dio, vi­cino a un fico nei pressi di una sorgente. Il ritrovamento cam­biò la vita di quest'uomo; dall'acqua sorgiva si ebbero molte guarigioni e la Santa Vergine viene venerata in quel luogo come «Nostra Signora della fonte». 
MONOMOTAPA (RHODESIA).
Il padre gesuita Gonzales da Li­veira, nato nel 1526 a Almeiria nei dintorni di Lisbona, volen­do fondare una missione in Rhodesia si recò dall'imperatore mussulmano di Monomotapa e gli regalò in segno di amicizia un ritratto della Madonna. L'imperatore accettò il ritratto e per cinque notti consecutive fu illuminato dall'apparizione della Regina ciel Cielo. Allora decise di farsi battezzare e lasciò costi­tuire la missione nel suo paese. Padre Líveira fu assassinato il 15 marzo da mussulmani estremisti. 
ARENAS (SPAGNA).
San Pietro di Alcantara (1499-1562) era francescano e visse in diversi conventi spagnoli. Dal 1540 in­traprese un piano di grande riforma, destinato a ricondurre l'Ordine francescano al suo rigore primitivo. Nonostante ab­bia incontrato su questa strada molte resistenze, un Breve di Paolo IV approvò la sua riforma. Dal 1556 divenne provinciale dei conventi riformati spagnoli, raggruppati sotto il patronato della provincia di San Giuseppe, e ricevette l'autorizzazione a erigere nuovi conventi in Spagna e nel mondo. Attraverso il carisma delle sue alte grazie mistiche, la forza di persuasione delle sue prediche severe e l'esempio della sua vita, fatta di preghiere e di espiazioni, Pietro ebbe un grande influsso sui suoi confratelli e fedeli, ma anche sui nobili e sul governo del suo paese. Santa Teresa di Avila lodò le doti mistiche di Pietro di Alcantara. Famoso è il suo libretto sulla preghiera contem­plata e la sua aspirazione alla perfezione Trattato della preghiera e della meditazione. Poco prima della sua morte gli apparve la Madre di Dio e gli preavvisò la dipartita. Fu beatificato nel 1622 e canonizzato nel 1669. 
AVILA (SPAGNA).
La «grande santa Teresa» (1515-1582), chia­mata anche Teresa di Gesù, fu una delle più grandi mistiche e riformatrici dell'Ordine carmelitano. Entrò nel 1535 nel Car­melo dell'Incarnazione di Avila, dove restò per trent'anni, ed ebbe molte visioni e apparizioni, tra queste anche numerose ap­parizioni di Maria SS. Dal 1454 la sua vita mistica andò matu­randosi, nel 1556 celebrò in una visione il suo fidanzamento spirituale con Gesù Cristo e conobbe le più alte grazie misti­che. Nel 1560 ricevette la grazia della transverbazione (la trasforazione del cuore); fece l'esperienza di una visione dell'in­ferno e nello stesso anno iniziò a scrivere la sua autobiografia. Nel 1562 guidò la riforma dell'Ordine e fondò il primo con­vento delle carmelitane scalze ad Avila. Ella si accompagnò a famosi teologi e santi; ma ebbe anche a soffrire molte opposi­zioni. Nel 1568 venne portata avanti la prima riforma dei con­venti maschili. Quando Teresa morì, aveva fondato diciassette conventi femminili e due maschili. La mistica spagnola fu bea­tificata nel 1614 e nel 1622 canonizzata. Ella venne elevata il 27 settembre 1970 da papa Paolo VI quale Dottore della Chie­sa, prima donna, con Caterina da Siena, a ricevere questo tito­lo. Per amore di Dio, Teresa aveva condotto due vite, una in cui si era sforzata di assomigliare a tutte le sue compagne, l'al­tra in cui, nella più totale solitudine, si era lasciata assorbire nell'unione mistica. 
TORREHERMOSA (SPAGNA).
Maria SS. apparve a san Paschalis Baylon (1540-1592), accompagnata da san Francesco e da san­ta Chiara, mentre egli voleva costruire una cappella. La Ma­donna e i due Santi lo esortarono a entrare nell'Ordine dei mi­noriti. Egli entrò in quest'Ordine e servì in diversi conventi come portiere e nella cucina. Paschalis fu un grande modello di umiltà, castità e seguì severe pratiche espiatrici. Ebbe rilevanti attitudini mistiche. Nel 1618 fu beatificato e nel 1690 fu canonizzato. Nel 1897 fu dichiarato patrono delle fratellanze sacramentarie. 
FORLÌ (EMILIA ROMAGNA).
Maria apparve piena di luce al cappuccino Gerolamo e gli predisse il suo trapasso per la do­menica successiva. Infatti la domenica dopo morì come la Ma­donna gli aveva predetto, mentre le campane suonavano l'An­gelus. 
VIENNA (AUSTRIA).
San Stanislao Kostka (1550-1568), nato il 28 ottobre 1550 a Rostkow (Polonia), entrò nel collegio gesui­ta di Vienna; quando il collegio fu chiuso egli abitò privatamen­te con suo fratello. Qui si ammalò in modo grave e venne mi­racolosamente guarito da Maria. La Santa Vergine gli disse che la sua ora non era ancora venuta e che avrebbe dovuto dedi­carsi alla Compagnia di Gesù. Stanislao si recò ad Augusta e poi a Dillingen dove incontrò Pietro Canisio che lo presentò a Francisco de Borja, il generale dell'Ordine. Nel 1567 fu accol­to a Roma come novizio. Riuscì a ricevere l'ordinazione sacer­dotale, ma gli strapazzi e la sua precedente malattia lo portaro­no alla morte.
Lasciò il mondo il giorno dell'Ascensione, consolato dalla Beata Vergine Maria. Nel 1670 fu beatificato, poi canonizzato da Benedetto XIII nel 1726 insieme con Aloisio di Gonzaga. È patrono della Polonia, della gioventù studiosa e dei mori­bondi. 
AMENDOLARA (CALABRIA).
Giuliano di Camerino, poco prima della sua morte, vide la Madre celeste nel convento di Amen­dola. Egli rese noto a tutti i frati del convento la presenza della Regina del Cielo in quel luogo.
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ANCONA (MARCHE).
Un giovane novizio cappuccino era oppresso moralmente da tentazioni di peccati impuri e apparizioni demoniache, allora gli apparve la Santa Vergine Maria e gli recò la pace nell’animo.  
FAENZA (MARCHE).
Il frate cappuccino Alessandro di Butrium pregò fervidamente Maria di proteggerlo dalle sue pesanti ten­tazioni; questa preghiera sincera fece apparire la Madre di Dio che con la corona della vittoria nella mano incoronò il frate. Da allora fu immune dalle tentazioni. 
MARIAGYÚD (UNGHERIA).
I calvinisti avevano strappato ai cat­tolici il santuario di Mariagyud (fondato nel 1148). Tommaso Mathinicz vide in una finestra della chiesa la Madre di Dio che gli disse: «Perché non mi liberate dalla mia prigionia?!». Più tardi anche due calvinisti videro Maria apparire sul portale della chiesa. Quando questo fenomeno fu riportato a Leopoldo I, egli diede subito l'ordine di riconsegnare la chiesa ai cattolici. 
PISTOIA (TOSCANA).
Maria apparve alcune volte a Pistoia, al monaco cappuccino Gerolamo. In una di queste apparizioni la Vergine gli predisse il giorno e l'ora della sua morte. Quando con un altro monaco, durante una missione apostolica di sera, smarrirono la via, si prostrarono per raccomandarsi all'aiuto della Madre di Dio. Dopo poco videro in lontananza una luce. Corsero al luogo dove era comparsa la luce e trovarono una casa semplice, nella quale ricevettero ospitalità da un uomo anziano, una giovane donna e un bambino. Quando i due monaci si svegliarono, la mattina dopo, si trovarono in aperta campagna nelle vicinanze di una strada conosciuta. Allora ca­pirono bene che Maria aveva ascoltato le loro preghiere e ringraziarono Dio elevandogli preghiere di lode. 
SIVIGLIA (SPAGNA).
Il padre gesuita Alonso Rodriguez (1538-­1616), professore di teologia morale e maestro dei novizi in Sivi­glia, parlava con la Santa Vergine Maria come un figlio con la madre. Le fu sempre grato di essere stato ispirato e illuminato nei suoi scritti ascetici e nelle esperienze mistiche. 
LANGUEDOC (FRANCIA).
Il padre gesuita Martin Gutierrez (+1573) era un fervente fedele al culto della SS. Vergine Ma­ria. Ella gli dava buoni consigli per la sua attività di cura delle anime. Una volta il sacerdote vide la Beata Madre Celeste vestita di bianco-neve con un mantello largo, sotto il quale proteggeva tutti i membri della Compagnia di Gesù. Quando nell'anno 1573 andò a Roma dalla Spagna, durante il viaggio, si fermò a visitare una cappella di Maria nella campagna di Languedoc. Qui ap­prese dalla Santa Vergine che sarebbe stato chiamato al marti­rio. Infatti, nella stessa settimana della visione, padre Martín fu ucciso dai nemici della santa fede cattolica. 
GUBBIO (UMBRIA).
Alla festa dell'Immacolata Concezione, il monaco cappuccino Pacifico, che era nel coro della chiesa, vide la Beata Vergine Maria che gli svelò il mistero dell'Immacolata Concezione. Quando la Madonna disparve, la chiesa fu inon­data da un magnifico e soave profumo di rose che fu percepito da tutti i frati. 
NURSIA (ITALIA).
Il monaco cappuccino Giacomo ebbe un'ap­parizione della Santa Vergine Maria; questo avvenne poco prima del suo trapasso nell'eternità. Ai frati che erano intorno al suo letto disse: «Vedete! Vedete! La Trionfante Regina del Cielo è qua! Viene a prendermi!». Poi, rivolto alla Madonna, le disse commosso: « O Gloriosissima e Purissima Vergine Maria, come sei buona a venire da me e consolarmi con la tua visita! ». 
MADRID (SPAGNA).
Maria SS. apparve al padre gesuita Dída­cus Mendoza, lo rinforzò e lo consolò nella fede. 
KAZAN (RUSSIA).
Secondo la tradizione locale nel 1579 una ragazza ebbe un'apparizione di Maria. La Santa Vergine la in­formò dell'esistenza di un'icona antica sepolta sotto le macerie di una casa incendiata. Infatti, seguendo le indicazioni di Ma­ria, l'icona fu ritrovata miracolosamente integra e dai colori luminosamente splendenti. Essa venne copiata e diffusa. 
TRIVENTO (MOLISE).
Due frati cappuccini furono sorpresi sul­la via di Larino verso Trivento da un terribile temporale. Essi rivolsero il pensiero a Maria e subito dopo, per mezzo della luce di un fulmine, videro in mezzo al bosco una casa. Subito vi si recarono e furono ospitati da una materna e amorevole Signora, di una bellezza indicibile. I due frati erano commossi e veramente sorpresi da tanta bellezza. Il giorno seguente, dopo essersi accomiatati lasciarono la casa e si allontanarono. Quan­do volsero lo sguardo indietro non videro più nulla; allora ca­pirono che la Madonna stessa li aveva ospitati nella casa del suo dolce cuore. 
ZIRON (SPAGNA).
Maria apparve ripetutamente ad Ambrosio di Ziron, come «Beata Madre del Signore», e gli consigliò di entrare nell'Ordine dei cappuccini. Egli infatti entrò nell'Or­dine ed ebbe per sempre il dono della certezza della sua mis­sione spirituale. 
ZITEIL (SVIZZERA).
Il 16 luglio Maria apparve a una ragazza diciottenne che raccoglieva la legna e le disse: «Va' e di' al po­polo di Oberhalbstein che ha troppo peccato e il Signore non può sopportarlo ancora per molto. La gente deve cercare di mi­gliorare e diventare più buona e devota, altrimenti dovrà aspet­tarsi la punizione di Dio: i raccolti si seccheranno e il popolo morirà! Io non posso più mediare per tale popolo corrotto la misericordia di mio Figlio». Maria apparve anche nei due gior­ni seguenti alla veggente esortandola a diffondere sempre più la notizia di quest'apparizione. Il governatore della regione dopo aver analizzato la cosa at­tentamente si convinse, quindi si appellò al popolo per le pra­tiche di penitenza per mezzo delle processioni. Sul luogo dove era apparsa Maria venne eretto un santuario, che tempo dopo fu affidato ai cappuccini. Tutte le domeniche dei mesi di lu­glio, agosto e settembre di ogni anno furono dedicate al pelle­grinaggio.
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LOWEN (BELGIO).
Il padre domenicano Enrico Calstro, come apprendiamo dai suoi biografi, ebbe molte apparizioni e incon­tri con Maria, che lo protesse da molte tentazioni e lo guidò sulla via dello sviluppo spirituale. Spesso la Vergine lo consolò nelle difficoltà trovate nei confronti di uomini cattivi e incom­prensivi. Anche all'avvicinarsi della sua dipartita, gli apparve e lo rese forte di fronte alla morte. 
BOPFINGEN, FLOCHBERG (GERMANIA).
Maria SS. apparve il 30 giugno a un ragazzo di dieci anni molto malato, Guglielmo Wintzerer. Costui si era recato disperato ai margini di un cam­po in una notte e aveva pregato con molto fervore la Santa Vergine di farlo morire se avesse dovuto continuare a patire in quel modo. Dopo alcune ore di questa preghiera intensa pro­strato nel gelo della notte, gli comparve la Madre di Dio in un bagliore luminoso e gli disse: «Figlio mio, alzati! Sarai aiutato. Non sarai mai più tormentato da questa malattia. Dedicati alla vita devota: prega, invoca Dio, frequenta regolarmente la santa Messa, vai diligentemente in chiesa e compi i lodati pellegri­naggi!».La Santa Vergine disse questo e scomparve; il ragazzo guarì e ritornò spesso in preghiera al margine del campo di grano dove aveva avuto la prima apparizione. Guglielmo compì an­che un pellegrinaggio a Unterkochen, vicino alla città di Aalen. L'apparizione ricevuta dal ragazzo fu creduta e nella metà del secolo XVIII fu eretto un santuario in questo luogo. 
PLOUGUERNEAU (FRANCIA).
La vita del prete Michel Le No­bletz (1577-1652) fu improntata, fin da bambino, a una co­scienza mariana. Il piccolo Michel vide per la prima vol­ta Maria SS. come una Signora bellissima avvolta in una luce intensa e celeste. La Signora gli fece segno di seguirlo e lo condusse a una vicina cappella, aprendogli le porte chiuse. Da studente, Michel fu guidato dalla Santa Vergine che lo ispirò al sacerdozio; come missionario poté sperimentare sempre la guida e le consolazioni della Madre di Dio. Infine dopo es­sergli stata tutta la vita al fianco, lo preparò al trapasso. Le Nobletz sviluppò nuove forme di catechesi: lavorò con carte illustrate colorate, canti figurati delle melodie ed ebbe un metodo innovativo per l'indottrinamento dei catechisti laici.

COPACABANA (BOLIVIA).
Una statuetta miracolosa in pietra di Maria SS. del 1550 (che raffigura la Madonna troneggiante su una grande falce lunare) giunse nel 1583 a Copacabana. Que­sta statua cambiava i tratti del volto, versava lacrime di sangue e dava l'impressione di essere vivente. Essa suscitò un grande fervore devozionale. Di questa statua furono riprodotte molte copie che divennero oggetto di culto devozionale. 
MADRID (SPAGNA).
Sant'Aloisio di Gonzaga (1568-1591), nel giorno dell'Assunzione di Maria, era assorto in preghiera da­vanti a un quadro della Vergine, nella chiesa di Gesù di Ma­drid. Improvvisamente, mentre si trovava in contemplazione, udì chiaramente la voce della Madonna che gli disse: «Entra nell'Ordine intitolato a mio Figlio!». Aloisio ascoltò il deside­rio di Maria ed entrò nell'Ordine dei gesuiti. Egli nacque a Castiglione, nei dintorni di Mantova, era il fi­glio maggiore del marchese Ferrante e fu paggio alla corte di Firenze, città dove fece voto di castità nel 1578. Successivamen­te fu alla corte del re Filippo II (1581-1583) a Madrid e si fece apprezzare per le sue doti di serietà di vita, devozione e vera purezza. Dopo una lunga opposizione alla volontà paterna, alla fine suo padre dovette arrendersi e gli concesse nel 1585 di entrare nell'Ordine. Aloisio fu istruito a Roma e rimase per qualche tempo sotto la guida spirituale di Roberto Bellarmino (poi anch'egli canonizzato). Durante l'epidemia di peste a Roma si prese cura dei malati e restò contagiato dal male; morì a soli ventiquattro anni. Nel 1605 fu beatíficato e nel 1726 fu canonizzato insieme a Stanislao Kostka. Nel 1729 fu elevato a patrono dei giovani studenti. 
CHIQUINQUIRRA (COLUMBIA).
In questa località il pellegrinag­gio resta ancora molto attivo. L'origine di questo pellegrinag­gio popolare si riporta alla seguente tradizione: un artista igno­to, mosso dalla compassione per un contadino che lo esortava a dipingere un ritratto della Madonna, ritrasse una meraviglio­sa effige di Maria. Dopo poco tempo i colori si sbiadirono e l'icona fu posta dal contadino in soffitta. Una donna casual­mente la vide e se la prese per appenderla a una parete di casa sua. Giunto il periodo natalizio, l'icona cominciò a splendere di una luce meravigliosa e i colori divennero più che vivi irradian­do freschezza e splendore. Ancora oggi sono rimasti inalterati.  
ANGOLA (AFRICA).
Un'armata portoghese vinse una battaglia contro gli Angolani, che contavano una forza molto più nume­rosa e potente. In un secondo momento si diffuse la voce che la vittoria dell'esercito portoghese fu dovuta all'intervento del­la Madonna. Gli Angolani videro una Signora dalla bellezza stupenda, accompagnata da un'altra anziana; entrambe impu­gnavano spade fiammeggianti. Da questa apparizione gli An­golani sarebbero rimasti talmente impressionati che lasciarono il campo di battaglia. 
COLONIA (GERMANIA).
Nel collegio gesuita di Colonia un gio­vane artista si dilettava a riprodurre dipinti della SS. Vergine Maria e metteva poi questi ritratti in preziose cornici. Un gior­no si ammalò gravemente e prima di morire vide Maria vicino a lui che, con il suo Angelo custode, era giunta per accompa­gnarlo nella Patria celeste. 
ROMA.
San Felice di Cantalice (1515-1587), un frate cappucci­no laico, raccolse per quarantadue anni l'elemosina per il suo convento, infatti era conosciuto a Roma come il frate «Deo gra­tias». Egli era legato da stretta amicizia con Filippo Neri e Carlo Borromeo. Il frate ricevette il dono delle apparizioni della Beata Vergine Maria con il Bambino Gesù. Qualche volta Maria gli porse suo Figlio nelle braccia; questo avvenne soprattutto du­rante la sua malattia che lo portò il 18 maggio 1587 alla morte. Maria e Gesù gli diedero un grande conforto. 
ROMA.
«La volontà di Dio è che tu cammini nel mondo come in un deserto». Queste parole, sussurrate dalla voce interiore durante una notte silenziosa, cambiarono la vita del giovane Filippo Neri (1515-1595). Egli fu chiamato anche il «Santo della gioia» e coltivò una grande devozione per la Vergine Maria. Filippo Neri crebbe a Firenze e istituì l'Oratorio e gli oratoriani. Il futuro santo subì nella sua gioventù l'influsso dei domenicani di San Marco. A diciotto anni si recò a Roma dove fu educatore dei figli del fiorentino Galeotto del Caccia. Con­dusse una vita di preghiera e di penitenza, coltivando l'amore per il prossimo. Filippo Neri ricevette inoltre molte grazie mi­stiche ma temette, per umiltà, che queste si rendessero visibili. Maria gli apparve più volte per aiutarlo, consolarlo o avvisarlo di un pericolo: una volta lo preavvertì della minaccia di crollo di una volta e in un'altra occasione lo guarì da una grave ma­lattia. Nel 1548 aiutato da un umile prete, Persiano Rosa, che sa­rebbe poi diventato suo confessore abituale, fondò una pia confraternita incaricata di assistere i poveri e in particolare i pellegrini bisognosi. Questo gruppo doveva poi trasformarsi e svilupparsi nell'Oratorio, frequentato da alcune grandi figure spirituali. La confraternita nacque come continuazione dei col­loqui iniziati nel confessionale. I nuovi metodi usati nella cura delle anime erano: prediche e lodi spirituali in lingua volgare, pellegrinaggi alle basiliche di Roma, semplici esercizi spirituali e preghiere popolari; tutto questo, unito al carattere di Filippo Neri, fecero di lui una delle più ricercate guide spirituali di Roma. Ebbe numerosi nemici e fu controllato con sospetto nelle sue attività (il severo papa Pio V fece sorvegliare le sue prediche e le «passeggiate in campagna»). Presto però fu ben accettato dappertutto e divenne il consigliere fidato di papi e il confessore di cardinali. Fu legato fraternamente a Ignazio di Loyola, Francesco di Sales, Carlo Borromeo e Camillo Lellis. Fu beatificato nel 1615 e canonizzato nel 1622. 
NAPOLI.
Una distinta signora napoletana era molto malata. Un prete le consigliò di rivolgersi in preghiera alla Santa Ver­gine Maria per ottenere la grazia della guarigione; la donna così fece e, dopo aver pregato per un certo periodo, le apparve Ma­ria che le tolse il male. 
BRACA (PORTOGALLO).
Un ricco portoghese di questa città era molto malato. Allora costui, che era molto devoto alla Madon­na, comandò al suo servo maomettano di porre una statua della SS. Vergine nella stanza e di adornarla di fiori ogni giorno. Il maomettano obbedì senza sentirsi forzato a eseguire questo compito, anzi pieno d'amore per Maria. Già il servo pensava di farsi battezzare quando gli apparve la Signora del Cielo per ispirarlo a non aver più dubbi nella fede cattolica. Il maomet­tano si fece battezzare pienamente convinto e divenne un co­raggioso assertore della dottrina cattolica. 
LIMA (PERÙ).
La Madonna apparve in Perù nel 1590 ca. Il missionario gesuita Ruys di Portyllo ebbe la grazia di vederla e contemplarla. Da quest'apparizione la SS. Vergine guidò il missionario fino alla sua morte nel difficile apostolato. Non sono conosciuti altri particolari. 
ACQUASPARTA (UMBRIA).
Il monaco cappuccino Bernardi­no di Colpetrazzo (1513-1594) è conosciuto per la sua Storia dell'Ordine dei cappuccina; che abbraccia tutta la storia di que­st'Ordine dal 1525 al 1593 (una fonte importante per la vi­ta spirituale del secolo xvi). Una volta vide la Madre di Dio scendere dal cielo con una corona di fiori magnifici co­me premio per la purezza della sua anima e il suo lavoro dili­gente. 
QUITO (ECUADOR).
La Madonna apparve anche in Ecuador durante una carestia agli indios che erano divenuti cristiani. Li aiutò in modo miracoloso a superare le difficoltà e a non venir meno alla nuova fede appena acquisita. 
DIJON (FRANCIA).
Una ragazza, costretta a letto da molto tem­po a causa di una grave malattia, morì ancora in giovane età. Poco prima di spirare la ragazza ricevette la visita di Maria in­sieme con i Santi e gli Angeli che l'accompagnarono e la con­solarono nel trapasso. 
PUMENGO (ITALIA).Secondo la leggenda locale, un sordomu­to che pregava molto fu liberato improvvisamente dalla sua infermità per mezzo di un'apparizione di Maria. 
ARONA (PIEMONTE).
Maria SS. apparve più volte al gesuita portoghese Emmanuel Sà (1530-1596), esegeta e professore di teologia morale, che appartenne dal 1545 all'Ordine dei gesu­iti. La Santa Vergine gli apparve ancora una volta nel 1596 con Ignazio di Loyola e gli predisse il giorno della sua morte (il 30 dicembre). 
FRIBURGO (SVIZZERA).
Maria apparve ripetutamente a Pietro Canisio (1521-1597), poi chiamato «l'apostolo della Germa­nia» per la sua opera di evangelizzazione in questo paese. Canisio e l'Ordine dei gesuiti si affermarono come principali difensori della Chiesa romana in Germania; Pietro fu un vali­do e rispettato protagonista della prima Controriforma e con­siderato da Leone XIII «il secondo apostolo della Germania dopo san Bonifazio». Dedicò la sua vita all'attività apostolica e ricevette la ricompensa di frequenti estasi e visioni misti­che. Tra queste ci fu un'apparizione del sacro Cuore di Gesù nel giorno della professione dei suoi voti (4 settembre 1549); quando il mistico gesuita ricevette questa visione ebbe nello stesso momento anche un'apparizione mariana, perché lo si sentì esclamare: «Anche Maria mi ha benedetto!». Così poco tempo prima della sua morte i suoi confratelli lo sentirono dire: «La vedete? La vedete? Ella viene!». Certamente il mi­stico alludeva di nuovo a Maria che lo accompagnava nel­l'eternità.
Pietro Canisio era venuto in contatto con la Devotio moder­na e la spiritualità cartesiana durante i suoi studi teologici a Colonia. Nell'aprile del 1543, Pietro Faber, uno dei primi com­pagni di Ignazio di Loyola, propose al visitatore di fare esercizi spirituali per vedere chiaramente la propria vocazione. Canisio infatti si sentì molto rinforzato da questi esercizi, giunse nel 1546 alla consacrazione sacerdotale come gesuita e ottenne il titolo di dottore in teologia. Presto acquistò una solida reputa­zione in seguito alla pubblicazione di libri mistici e di patristi­ca e venne inviato al concilio di Trento. Pietro Canisio fu atti­vo teologo a Ingolstadt, Vienna, Praga, Augusta, Innsbruck e Monaco di Baviera, facendo della Compagnia di Gesù un fat­tore importante per il rinnovamento cattolico nel secolo della Riforma. A Roma, Canisio ricevette nel 1549 la missione di de­dicarsi alla restaurazione cattolica; cosa che intraprese con vera gioia. Il teologo gesuita dedicò la sua vita all'apostolato in tutte le sue forme possibili; si oppose ai riformatori non solo sul pia­no della dottrina, ma anche su quello dell'azione pastorale in cui fu instancabilmente attivo. Diede ampia diffusione alle con­fraternite mariane, soprattutto nell'ambito dei collegi gesuiti. Promosse inoltre la diffusione della recita del santo Rosario e delle litanie. Inoltre fu attivo nell'insegnamento del catechismo ai bambini e ai giovani, nelle prediche e nelle visite agli infer­mi. Portò la dottrina cristiana al popolo e ai poveri contadini, fin nelle più isolate campagne. Si adoperò inoltre per lo svilup­po del Collegio germanico, fondato da Ignazio a Roma. «L'apo­stolo della Germania» venne in conflitto con il suo discepolo Karl Hoffaus sulle questioni che regolavano i tributi e sulla controversia delle private rivelazioni e della possessione. Cani­sio rappresentò le posizioni tradizionaliste in seno alla Chiesa, che venivano criticate dai "modernisti" perché poco adatte ai tempi. Fu inviato a Friburgo dove fondò un nuovo Collegio. Nel 1577 apparve il suo volume sulla Vergine Maria, un elogio alla verginità e una profonda difesa del culto mariano. Pietro Cani­sio fu canonizzato e dichiarato Dottore della Chiesa da Pio X1 nel 1925. 
MESAGNE (PUGLIA).        
Un antico ritratto della Santa Vergine Maria improvvisamente ebbe lacrimazioni di sangue; lo testi­moniarono numerose persone che erano presenti all'avveni­mento. Non sono pervenuti altri particolari.
**********************  DICEMBRE 2005
PUY (FRANCIA).
Un giovane aveva avuto molta fede in Dio ed era stato devoto alla Madonna. Col passar del tempo però la fede si era intiepidita ed era divenuto trascurato. Un giorno vide la SS. Vergine che lo risvegliò dal torpore dell'anima gui­dandolo a un rinnovato fervore devozionale. Il giovane diven­ne un cristiano molto fervente. Si dedicò alle opere di bene e visse nel nome e per la gloria di Maria SS. 
BRUGES (BELGIO).
Nell'anno 1636 morì a Nijmwegen (Olan­da) il padre gesuita Anton de Greef; si era occupato attivamen­te degli ammalati di peste ed era rimasto contagiato. Nel tem­po in cui questo religioso era ancora studente a Bruges, aveva prestato un voto vocazionale dinanzi a un ritratto della Madre del Cielo. Nella notte successiva ebbe un'apparizione meravi­gliosa di Maria che gli confermò le sue ispirazioni vocazionali. Durante tutta la sua vita, padre de Greef visse sotto l'influenza di questa apparizione. 
CONCEPCIÓN (CILE).
La tradizione racconta che la Madonna, dipinta su un quadro con gli strali luminosi, prese miracolosa­mente a vivere e lasciò la cappella. Si diresse su una nuvola sugli accampamenti che gli Araucani avevano posto intorno a Concepción per assediarla. Appena la SS. Vergine apparve, di­mostrando agli assedianti la sua disapprovazione e i suoi strali luminosi, essi fuggirono. 
MARIAHILF, PASSALI (GERMANIA).
Il barone Marquard von Schwendi (1574-1634) vide dal suo giardino durante la notte una luce maestosa illuminare la collina circostante. Notò che questa luce, col passare del tempo, acquistava sempre più i trat­ti della Madre di Dio. Impressionato da questa visione fece costruire sul posto dell'apparizione una chiesa, che tempo dopo diventò un santuario e fu affidata ai frati cappuccini. Il barone di Schwendi morì nel 1634. 
PALMA DI MAIORCA (SPAGNA).
Sant'Alfonso Rodriguez nacque nel 1531 a Segovia ed era commerciante. Dopo la morte di sua moglie e dei suoi figli, ebbe una crisi mistica ed entrò come frate laico nella Compagnia di Gesù a Valencia. Dal 1572 lavo­rò come portiere nel collegio Monte Sion di Palma, si adoperò in un'intensa opera di apostolato e fu un modello di obbedienza e di umiltà; mantenne un atteggiamento di tenerezza verso gli altri ma fu severo con se stesso. La sua spiritualità fu carat­terizzata dagli esercizi ignaziani. Per incarico dei superiori scrisse le sue Memorie. Alfonso fu un mistico devoto alla Santa Vergine Maria e spesso godette la gioia di un'apparizione della sua Madre del Cielo. Una volta la Madonna gli disse: «L'amo­re di tutte le madri non si può paragonare al mio! Il tuo amore per me non può essere rapportato al mio amore per te!». Al­fonso morì il 21 ottobre 1617. Fu beatificato nel 1825 e cano­nizzato nel 1888. 
BURGO SANTA CATERINA (LOMBARDIA).
Il 18 agosto 1602, in pieno giorno, molte persone videro una stella in cielo da cui fuo­riuscivano tre raggi luminosi, poi apparve la «Madre Addolora­ta»: aveva un viso segnato dal dolore ed era circondata da strali luminosi. Tutti i testimoni dell'apparizione, impressionati da quest'immagine della SS. Vergine, si pentirono dei loro peccati e molti di essi si dedicarono alla vera vita devota e cristiana. 
REGGIO (ITALIA).
Benedetto, un frate cappuccino, era consi­derato dai suoi confratelli e dai devoti un modello di spiritua­lità per l'amore per il prossimo e lo spirito di penitenza dimo­strato. Poco prima della sua morte (1602), gli apparve Maria e gli depose nelle braccia il Bambino Divino. Benedetto ebbe anche alcune apparizioni di Cristo che gli rivelò i dolori della Corona di spine. 
VERDUN (FRANCIA).
Un giovane di Verdun ebbe un'apparizio­ne di Maria. Ella gli mostrò una corona preziosa (Corona del cielo) che sarebbe stato il premio se egli fosse entrato in un Ordine religioso e avesse condotto una vita spirituale al servi­zio del prossimo. Questo giovane, profondamente commosso dall'apparizione, si dedicò alla vita devota e di penitenza, sem­pre pronto a servire il prossimo. Dopo alcuni anni la SS. Ver­gine gli comparve un'altra volta, infondendogli rinnovato co­raggio, e, consolandolo dall'angustia e dal dolore, gli ricordò la Corona del cielo. 
SCHERPENHEUVEL (BELGIO).
Nel 1603 una piccola statua di Maria fissata a un albero, che era da tempo oggetto di culto, iniziò a mostrare lacrimazioni di sangue. Quest'avvenimento destò molto scalpore e si costruì un santuario che ancor oggi attrae molti pellegrini. La tradizione della venerazione di que­sta statua della Madonna risale al secolo xiv, durante le guerre della Riforma, quando l'originale dell'immagine della SS. Ver­gine venne distrutto dai protestanti. Dopo la guerra, questa statua di enorme pregio artistico ormai distrutta fu sostituita da questa copia miracolosa. 
INGOLSTADT (GERMANIA).
Padre Giacomo Rem nacque a Bre­genz nel 1546, entrò nell'Ordine dei gesuiti nel 1566 e, nel 1574, fondò a Dillingen la prima congregazione mariana. Dal 1586 fu conosciuto come istruttore spirituale molto qualificato. Nel 1595 fondò il Collegium Marianum per i migliori allievi della congrega­zione. Il gruppo spirituale ebbe come punto di riferimento la cap­pella di Ingolstadt. Padre Rem fu un devoto veneratore della San­ta Vergine Maria e la Madre di Dio gli apparve alcune volte. Par­ticolarmente significativo fu l'incontro mistico con Maria del 6 aprile 1604, mentre era intento alla partecipazione dei canti mariani: appena padre Rem vide la Madonna, che gli comparve in tutto il suo splendore raggiante, le domandò: «Qual è l'invocazio­ne a te più gradita?». Ella gli rispose: «Mater admirabilis e ac­compagnò con uno sguardo d'amore questo attributo di lode. Da allora Giacomo Rem fece sempre ripetere quest'invocazione tre volte ai suoi discepoli. La Madre di Dio di Ingolstadt, Maria del­le nevi, ricevette il titolo onorifico di: «Maria ter admirabilis» (tre volte ammirabile). Padre Giacomo Rem morì nel 1618. 
LE PUY-EN-VELAY (FRANCIA).
Un membro di un'associazione mariana, giunto vicino alla morte, vide Satana che lo minaccia­va, allora gli apparve Maria che con la sua presenza scacciò il maligno. L'uomo, grato alla Santa Vergine per l'intervento mi­racoloso, salutò la Madre di Dio in questo modo: «O Regina del Cielo! Madre della grazia sempre pronta a prestare il tuo aiuto misericordioso, affido nelle tue mani la mia anima!». Dopo poco l'uomo compì il trapasso dalla vita terrena. 
HEILIGWASSER, INNSBRUCK (AUSTRIA).
Nell'anno 1606 la Madre di Dio con Gesù Bambino apparve a due pastorelli, Giovanni e Paolo Mayr. I fratelli videro la Vergine in una veste azzurra pres­so una sorgente nel bosco. La Madonna esortò entrambi a recar­si dall'abate del convento di Wilten per raccontargli la notizia dell'apparizione e comunicargli la volontà della SS. Vergine di far costruire una chiesa in quel luogo. I due non osarono rivol­gersi all'abate e passò molto tempo da quest'avvenimento so­prannaturale. Giovanni Mayr si sposò ed ebbe un figlio muto. Un giorno si recò alla sorgente nel bosco per fare una passeggia­ta con suo figlio e improvvisamente, con piena gioia del padre, il bambino ricevette il dono della parola. Allora si ricordò dell'in­carico affidatogli dalla Madonna tanti anni prima e, sentendosi molto colpevole per non aver fatto nulla, da quel momento si adoperò con tutte le energie per adempiere al suo compito. Dopo una non facile trafila la chiesa fu costruita in quel luogo di grazia anche per l'influenza della guarigione miracolosa, visibile a tutti. Il luogo, che poi venne chiamato Heiligwasser (Acqua Santa), attrae ancor oggi molti pellegrini. 
BAMBERG (GERMANIA).
Federico Guttrie aveva lasciato la chie­sa cattolica per farsi protestante. Aveva però mantenuto l'abi­tudine di recitare quotidianamente sette Ave Maria in onore delle sette grazie della Madonna. Maria allora gli apparve e lo esortò a riabbracciare la fede cattolica e porsi sotto il suo largo manto; inoltre, sempre nella stessa apparizione, gli predisse il giorno della sua morte e lo consigliò di prepararsi bene al tra­passo. Federico si confessò profondamente e accolse la santa comunione con l'ausilio del padre gesuita Federico Fournier. Mori il 24 dicembre 1608, il giorno della vigilia di Natale, nella data preannunciata dalla Santa Vergine. 
La leggenda di «Nostra amata Si­gnora degli ontani» così narra: una donna affetta da un male inguaribile trovò, sepolto in un ontaneto, un ritratto della San­ta Vergine Maria. La donna aveva appreso dell'esistenza del ritratto per mezzo di un sogno. Pregò con fervore devozionale dinanzi al ritratto della Madonna e guarì. La notizia si diffuse rapidamente e accorse molta gente con la speranza di trovare aiuto. Il contadino Jodok Mayer eresse una cappella di legno e presto fu costruita anche una chiesetta. La distribuzione di molte indulgenze tra il 1492 e il 1500 dimostra come fu intenso il pellegrinaggio a quel tempo. Nel 1803, in seguito alla secola­rizzazione e alla proibizione dei pellegrinaggí, l'immagine mi­racolosa fu portata ad Augusta. Il ritratto venne riportato nel 1835 nel rinnovato convento benedettino e fu collocato nel suo luogo originario. 
GENAZZANO (LAZIO).
In questo luogo viene venerata l'imma­gine miracolosa della «Madonna del buon consiglio». Il 25 aprile 1467 l'affresco fu portato miracolosamente dagli An­geli di Dio a Genazzano nei paraggi di Roma. Originariamen­te il dipinto si trovava a Gerusalemme, fu poi portato a Scu­tari per metterlo al riparo dal pericolo maomettano. Per due­cento anni questo affresco rimase in Albania, ma di fronte al pericolo che venisse disonorato fu portato in una sede più sicura. Sotto questo dipinto meraviglioso ha pregato da allo­ra moltissima gente, anche papi e Santi che hanno ricevuto abbondanti grazie. Molti artisti hanno dipinto imitazioni di quest'immagine miracolosa ma nessuno sembra sia riuscito a farne una copia identica e fedele; resta il fatto che essa viene venerata in più luoghi. Nonostante siano trascorsi alcuni se­coli il dipinto originale mostra ancora miracolosamente una viva lucentezza. Alcune volte è stato notato, da chi ha prega­to in profonda contemplazione, che il volto della Madonna non sarebbe rimasto sempre nella stessa posizione. Luogo di culto devozionale è il santuario della Madonna del buon con­siglio. 
CRACOVIA (POLONIA).
Maria SS. apparve a Isaia Boner (1400-­1471), beato monaco agostiniano e professore di teologia. Co­stui era noto per la profonda devozione mariana e anche per la severità delle sue espiazioni e lo speciale fervore spirituale. Poco tempo prima della morte vide la SS. Vergine Maria, gli Angeli e alcuni Santi che gli donarono la grande gioia di pre­pararlo per il Paradiso. 
RODI (GRECIA).     
I giovanniti, guidati dal loro gran maestro Pierre d'Aubusson, respinsero in una grande battaglia (che durò dal 23 al 28 maggio) un immane attacco dei Turchi agli ordini del sultano Maometto II. Durante questa battaglia ap­parve Maria che, con la lancia nella mano destra e lo scudo in quella sinistra, soccorse i cavalieri cristiani. Con questa vitto­ria la permanenza dell'Ordine sull'isola si rese possibile al­meno fino al 1522. Scacciati poi da Solimano II i cavalieri cri­stiani si stabilirono a Malta, prendendo il nome di «Cavalieri di Malta». 
MADONNA DEL SASSO, LOCARNO (SVIZZERA).
Padre Bartolomeo Piatti di Ivrea visse nel convento francescano di Locarno, che fu fondato personalmente da sant'Antonio da Padova. Costui senti profondamente la devozione mariana. Una notte, mentre Bartolomeo pregava la Vergine all'aperto e con fervore parti­colare, si apri il cielo e, avvolta in una luce maestosa, apparve Maria Beatissima con il Bambino Gesù teneramente tenuto tra le sue braccia. Il frate rimase in estasi fino alla mattina seguen­te. Quando i suoi confratelli, avendolo scorto in quello stato, vollero sapere qualcosa, rispose che la Madonna gli era appar­sa dal cielo aperto e poi era salita sulle rocce della montagna. Dopo quella visione il religioso costruì una piccola cappella sulle rocce e qui si ritirò eremita. Questa cappella è divenuta un santuario assai famoso. 
PENNABILLI (MARCHE).
Un'immagine, dipinta a olio su un muro, della Vergine Maria iniziò improvvisamente a lacrimare. L'avvenimento provocò un grande scalpore. Nel 1517 in quel luogo venne costruita una chiesa e il ritratto della Madre di Dio divenne oggetto di culto. 
ALEXOS, CASTIGLIA (SPAGNA).
Una donna molto devota a Maria SS. trovò nei dintorni di Alexos una statua della Vergi­ne. Subito dopo il ritrovamento le apparve la Madonna e la esortò a costruire in quel luogo una cappella con un eremo. La statua porta il nome di Nuestra Senora de la Casita.**************************   13 06 05.
TROIS-ÉPIS, ALSAZIA (FRANCIA).
Thierry Schóre, un fabbro del paese di Tannach, recandosi al mercato di Niedermorschweier passò per un luogo che ricordava una disgrazia mortale. L'uo­mo scese da cavallo e, inginocchiandosi, iniziò a pregare. Men­tre era assorto in preghiera gli apparve la Madonna avvolta in un mantello bianco e coperta da un velo; era circondata da una luce meravigliosa, nella mano destra portava tre spighe e nella sinistra un filaccio di ghiaccio. Allora la Vergine Maria, rivolta al fabbro, così disse: «Figlio mio! Gli abitanti di questa zona hanno sfidato la rabbia di Dio. Il ghiaccio è il simbolo della grandine, della fame, malattie contagiose e altri castighi. Solo se i peccatori si convertiranno Dio li perdonerà e benedirà i loro campi. Queste tre spighe sono il segno della benedizione dall'alto. Racconta alla gente quello che hai visto e sentito!». Inizialmente il fabbro fu timoroso di raccontare quest'appari­zione alla gente, ma poi un altro miracolo gli diede l'impulso a raccontare e a convincere i suoi concittadini del serio ammoni­mento della Madonna. Numerosi credenti presero in seria con­siderazione l'ammonimento di Maria perciò organizzarono processioni espiatorie ed eressero una chiesa commemorativa a ricordo di ciò. 
RE (PIEMONTE).    
Nell'anno 1494, a una parete della chiesa del paesino di Re, in alta montagna, un ritratto di Maria fu colpito da una pietra. La fronte della Beata Vergine sanguinò copiosa­mente per venti giorni. Il caso fu esaminato attentamente dalle autorità ecclesiastiche competenti e alla fine se ne riconobbe l'aspetto miracoloso. I fedeli accorsero in massa ai piedi del ritratto per pregare. Il pellegrinaggio alla «Madonna del san­gue» è tuttora attivo. 
MARIA BUCHEN, WURZBURG (GERMANIA).
Un soldato, che si trovava a passare per un bosco, vide un ritratto di legno della Madonna della pietà fissato a un faggio. Siccome era un feroce oppositore del cristianesimo, e in particolar modo del culto mariano, prese il quadro a sciabolate. Il dipinto appena colpito iniziò a sanguinare. Il soldato si pentì dell'azione e questo luo­go divenne meta di pellegrinaggio. 
AZAGNA (SPAGNA).
Giovanna Nasquez della Croce, nata il 3 marzo 1481 ad Azagna, fin dalla sua infanzia ebbe visioni e apparizioni di Maria SS. All'età di quindici anni entrò nel con­vento femminile francescano di Cubas, nei dintorni di Madrid, seguendo il consiglio della Santa Vergine. Più tardi, in questo convento, fu badessa. Giovanna della Croce ricevette il dono delle Stigmate e morì nel 1534. Compì numerosi miracoli. 
WERTHENSTEIN (SVIZZERA).
Un devoto eremita vide Maria come Regina del Cielo circondata da numerosi Angeli, ne sentì la voce e udì inni celesti. Quando l'uomo raccontò l'avvenuta visione fu subito creduto. Nel 1518 si verificarono a Werthen­stein alcuni miracoli che attestarono l'apparizione mariana. Nel 1520 sul luogo fu consacrata una cappella. 
TIRANO (LOMBARDIA).
Un giovane pregava ferventemente la SS. Vergine Maria per la guarigione di suo fratello che era molto malato. Un giorno gli apparve Maria e gli promise che suo fratello sarebbe guarito. Infatti dopo poco tempo avvenne questa grazia e in segno di gratitudine fu eretta una chiesa; den­tro fu posta una statuetta della Madonna delle grazie. Nel 1690 ne fu celebrata l'incoronazione. Ancor oggi in questo paese sorge il santuario della Madonna di Tirano.

LEON (SPAGNA).   
Maria SS. apparve nel 1506 a un pastore affi­dandogli l'incarico di recarsi dal vescovo e dirgli che avrebbe dovuto far erigere una chiesa in suo onore nel luogo in cui era apparsa. La chiesa fu eretta e venne affidata prima agli agosti­niani, poi ai domenicani e dal 1518 ai francescani. 
MOTTA (ITALIA).
Un povero contadino vide la Santa Vergine che gli espresse il desiderio di ricevere il dono di una cappella da lui stesso costruita. Il povero uomo adattò una grezza capanna di pastori abbandonata in una cappelletta mariana. 
CASTELLEONE (LOMBARDIA).
Maria apparve a una vendemmia­trice esortandola affinché facesse in modo che si costruisse in quel luogo una chiesa. La donna fu subito disposta a realizzare il desiderio della Madonna. Col concorso di tutto il popolo la chiesa fu costruita. Nel 1560 fu dipinto per la chiesa un ritratto della Madonna. Nel 1617 sorse in questo luogo un convento agostiniano. 
TREVISO (VENETO).
San Gerolamo Emiliani (1486-1537) an­cora giovanissimo era provveditore della fortezza di Castelnuo­vo; un giorno in seguito a un assalto nemico fu incarcerato. Nella solitudine della carcerazione si riavvicinò a Dio. Si mise dunque a pregare rivolgendosi alla Santa Vergine Maria, «Li­beratrice dei carcerati», promettendole che se fosse ritornato libero, si sarebbe recato in pellegrinaggio al santuario mariano di Treviso. Gerolamo ottenne infatti una liberazione prodigio­sa dalla prigionia e dalla sicura condanna a morte per interces­sione della Vergine, la quale gli apparve e lo liberò dalle sue catene. La Madonna continuò poi a guidarlo miracolosamente anche sulla via verso Treviso. Gli permise di attraversare illeso gli eserciti in lotta e di adempiere al suo voto. Giunse infatti al santuario e si gettò sfinito ai piedi della sacra immagine della Madonna Grande, seduta maestosamente in trono, con il Bam­bino sulle ginocchia. Gerolamo fu nella prima gioventù un soldato poi, in segui­to alle apparizioni ricevute e all'avvenimento menzionato, si dedicò interamente al servizio del prossimo, alla penitenza e alle opere di carità. Dapprima prestò assistenza ai malati e agli abbandonati, in un secondo tempo all'educazione degli orfani. Fondò quindi orfanotrofi in diverse città italiane e, sebbene fosse un laico, organizzò a sostegno dei suoi istituti caritativi i padri soma­schi (originariamente «Compagnia dei servi dei poveri», chie­rici regolari). Nel 1747 Gerolamo fu elevato agli onori degli altari da Benedetto XIV e nel 1766 fu canonizzato da Clemen­te XIII. Infine, nel 1928, fu dichiarato patrono degli orfani. San Gerolamo Emiliani è raffigurato con la catena e la palla dei carcerati nelle mani.
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ALBENDORF (POLONIA).     
Nella Slesia (nella parte polacca) si trova il santuario di Albendorf; questo luogo è noto anche come «la Gerusalemme slesiana». L'origine della storia che portò allo sviluppo del pellegrinaggio risale al tredicesimo se­colo: la Vergine Maria apparve nel castello Rathen-Albendorf a un nobile cavaliere. In seguito all'avvenimento mistico costui fece intagliare nel legno una statua di Maria di circa 27 centi­metri simile all'apparizione ricevuta; la statuetta fu poi colloca­ta vicino a un tiglio. Trascorso un certo tempo un cieco si fece accompagnare in quel luogo per venerare la statua, dinanzi alla quale si fermò devotamente a pregare. Improvvisamente, men­tre pregava con intenso fervore, riebbe il dono della vista. Dif­fusasi la notizia del miracolo, accorsero spontaneamente molti devoti per rendere omaggio alla statuetta della Madonna. I pellegrini costruirono una chiesetta di legno come luogo di culto, poi nel 1512 un nobile fece erigere una chiesa di pietra e fece portare la statua all'interno. Il pellegrinaggio continuò a svilupparsi sempre più. Nel secolo XVII, Daniele di Osterberg, oltre a tratteggiare i luoghi della Vita e della dolorosa Passione di nostro Signore Gesù Cristo ritrasse anche questo posto, ispi­rato dalla caratteristica posizione tra le montagne. Egli volle dare a questo ritratto il titolo di Gerusalemme slesiana. Nel 1723 la chiesa di questo luogo, rinnovata e ingrandita, venne elevata a basilica e in alcuni periodi contò annualmente la visi­ta di oltre 150.000 pellegrini. 
CRACOVIA (POLONIA).
Nel 1512, sette luci apparvero improv­visamente intorno a un antico dipinto della Madonna posto esternamente alla chiesa dei carmelitani. Dopo un incendio sviluppatosi nel convento, il dipinto prodigioso fu trovato in­tatto. Inoltre, ogni volta che lo si voleva restaurare, rigettava i nuovi colori. Nel 1634 i colori e i tratti del volto della Madon­na furono visti mutare. Popolarmente questo ritratto è cono­sciuto come «icona miracolosa». 
CAMOGLI (LIGURIA).   
Secondo la tradizione mariana la Santa Vergine apparve a una ragazza in questo luogo e la pregò per la costruzione di una chiesa e un convento. Prima che questo desiderio della Madonna fosse ascoltato e creduto dai fedeli trascorse molto tempo. Solo nel 1634 fu eretta una chiesa nuo­va vicino al convento dei serviti. La chiesa con la statua della Madonna fu consacrata e affidata alla custodia di questi ultimi. Nel 1817 1a statua di Maria SS. fu incoronata da papa Benedet­to XV. 
CATIGNAC (FRANCIA).
Il dieci di agosto del 1519 sulle colline di Vardaille apparve Maria accompagnata dall'Arcangelo Michele e san Bernardo. La Vergine espresse a uno sprovve­duto agricoltore, Jean de la Baume, il desiderio di un santua­rio dove potesse concedere le grazie a tutti coloro che vi si fossero recati a pregare. Per questa ragione la Madonna volle essere chiamata «Nostra Signora delle grazie». Nello stesso anno fu posta la prima pietra per la fondazione della chiesa, due anni dopo papa Leone X ne approvava il culto e il pelle­grinaggio. 
TARBES (FRANCIA).
Nel 1520, in un paese vicino a Tarbes, una pastorella ebbe un'apparizione di Maria. La Madonna le espresse con molta grazia il desiderio di veder lì costruita una chiesa in suo onore. Incaricò la ragazza di raccontare quest'ap­parizione agli abitanti e alle autorità del villaggio affinché po­tessero mettere in pratica la richiesta. La ragazza pregò la Madre di Dio di sorvegliare le pecore finché essa non fosse ri­tornata col padre e alcuni testimoni. La Beata Vergine accon­sentì alla richiesta della pastorella e ben sorvegliò il gregge. Dopo qualche tempo il padre giunse con alcune persone e sua figlia; la Madonna si mostrò loro per un breve attimo e poi di­sparve. Animati dall'apparizione, con molto fervore, queste brave persone diedero l'avvio alla costruzione. Così anche in questo luogo fu costruita una chiesa in devozione alla SS. Ver­gine dove fu venerata con il titolo di «Nostra amata Signora della guarigione». 
MANRESA (SPAGNA).   
Sant'Ignazio di Loyola (1491-1556), che in gioventù fu ufficiale del viceré spagnolo di Navarra, fu feri­to in una battaglia. Nell'autunno del 1521, durante la sua convalescenza nel castello di famiglia dei Loyola, entrò in contatto con il mondo celeste: in quel periodo di isolamento iniziarono a formarsi nella mente del giovane soldato le prime idee di pro­dezze mistiche; dalle prodezze cavalleresche iniziava a passare a quelle religiose. Una notte, mentre era ancora sveglio, vide chiaramente un'immagine silenziosa della Santa Vergine con il Bambino Gesù. Egli ebbe ancora simili apparizioni nel marzo del 1522 e nel febbraio 1523. Le apparizioni e le visioni lo col­pirono così profondamente che gettarono una nuova luce sulla sua vita. In questo periodo di fervore mistico, Ignazio fu trasportato nella «sua verità interiore e spirituale», nella quale presero for­ma per la prima volta i suoi futuri Esercizi. Il suo cuore si apri­va completamente al servizio di Dio. Dopo la guarigione si ri­tirò in solitudine a Manresa, poi fece un pellegrinaggio in Pale­stina e successivamente si diede agli studi di filosofia e teologia a Barcellona, Alcalà, Salamanca e Parigi. Nel 1537 fu ordinato sacerdote e si dedicò alla fondazione della Società di Gesù (ge­suiti), che pose interamente al servizio del papa (Paolo III). Dalle biografie e dai Diari di sant'Ignazio di Loyola apprendia­mo che le apparizioni della SS. Vergine Maria e di nostro Si­gnore Gesù Cristo sarebbero state nella sua vita frequenti. 
MARIA-RICKENBACH (SVIZZERA).
Zumbúel von Buren del Nid­walden, un bracciante agricolo, trasse in salvo dai riformisti protestanti una statua della SS. Vergine. La portò prima a casa e poi, in estate, la pose nel cavo di un acero sull'alto pascolo. Quotidianamente le dedicava le sue preghiere e le mostrava la sua devozione. Venuto l'autunno il bracciante, che doveva con­durre il bestiame a valle, voleva prendere la statua con sé, ma con sua grande meraviglia dovette constatare che era impossi­bile rimuoverla dal suo posto. Resosi conto dell'impossibilità della cosa e del fenomeno insolito, l'uomo decise di lasciarsi consigliare da un prete. Il religioso, al quale von Búren si era rivolto, scorgendo in questo il simbolo della volontà della Ma­donna di voler donare le sue grazie in quel luogo, consigliò di costruirle una cappella sulla montagna di Nidwalden. Ancor oggi il pellegrinaggio diretto a Maria-Rickenbach resta molto attivo. 
SENS, BORGOGNA (FRANCIA).
Nell'anno 1529 imperversava la peste. L'epidemia aveva contagiato molte città e tutti i fedeli fortemente preoccupati si rivolsero alla Madre di Dio, suppli­candola per la guarigione dei malati e la cessazione del male. Nella città di Sens la preghiera di tutta la popolazione fu par­ticolarmente fervente e piena di vero slancio devozionale. La tradizione di questa città vuole che durante una santa Messa, nella chiesa principale della cittadina, apparve in un'intensa luce celeste la Santa Vergine Maria circondata da molti Angeli: quest'apparizione diede agli oranti rinnovato vigore e forti spe­ranze. Subito dopo l'epidemia si arrestò miracolosamente. 
GUBEL (SVIZZERA).
Durante le guerre di religione svizzere, nelle notti dell' 11 e del 23 ottobre, Maria SS. apparve ai soldati cattolici sul monte Gubel e rinnovò il loro vigore. Animati da quest'apparizione, ottennero la vittoria. In ricordo di queste due apparizioni e della battaglia vittoriosa, venne eretta una cappella sul monte Gubel che fu consacrata nel 1559. Il san­tuario fu curato da alcuni eremiti fino all'anno 1647, poi ne assunsero la custodia i cappuccini che frattanto avevano fon­dato li vicino un convento.
*******************01/07/05
GUADALUPE (MESSICO).
Il santuario più visitato del mondo non è Lourdes, Loreto oppure Fatima, ma Guadalupe ai mar­gini di Città del Messico. Quasi 20 milioni di persone visitano ogni anno i luoghi delle apparizioni di «Nostra amata Signora di Guadalupe», detta pure la «Patrona del Messico» o la «Cal­pestatrice del serpente».
Ella apparve la prima volta in questa regione nel 1531 al­l'azteco Cuauhtlatohuac (nato nel 1474 e battezzato nel 1525 con il nome Juan Diego).
Il contesto storico-religioso di Guadalupe - Per apprezzare profondamente il significato di Guadalupe è importante cono­scere il contesto storico-religioso del tempo dell'apparizione. La storia di Guadalupe inizia nel 1519 con l'arrivo in Messico dei conquistatori spagnoli agli ordini del capitano Hernàn Cortés. Quando gli Spagnoli, dalla costa, entrarono nella capitale azteca di Tenochtitlàn, fondata su un'isola del lago di Texcoco, ebbero a meravigliarsi per lo stato di avanzata cultu­ra di questo popolo (circa dieci milioni di Aztechi). Al coman­do di questo popolo sedeva dal 1503 l'imperatore Montezuma, che era un mistico e sincero religioso.
Il dio azteco, oggetto di venerazione suprema, era Quetzal­coatl («Il serpente piumato»), il cui culto si svolgeva in un tem­pio di pietra. A questo dio ogni anno venivano sacrificati ri­tualmente migliaia di persone. Secondo la tradizione religiosa degli Aztechi il loro dio aveva abitato fisicamente nei tempi primitivi in quel luogo tra loro. Sarebbe stato un sapiente do­minatore che se ne era andato con la promessa di ritornare per assumere di nuovo il suo potere.
Nel 1509 la sorella di Montezuma, la principessa Papanth, fece un sogno: vide giungere numerose grandi navi sull'Ocea­no che provenivano da un paese molto lontano, portavano cro­ci nere sulle vele ed erano guidate da uomini bianchi. Costoro avevano intenzione di portare agli Aztechi la conoscenza del nuovo Dio. Per questioni strategiche, Cortés strinse alleanza con i Tlaxcaltechi, un popolo nemico degli Aztechi. Così fu faci­le togliere a Montezuma il potere, nonostante costui avesse tri­butato agli Spagnoli festeggiamenti religiosi e una magnifica ac­coglienza. Cortés fece costruire dappertutto chiese cattoliche e volle che gli Aztechi si lasciassero battezzare. Nel 1528 Carlo V nominò l'uomo di Dio, Juan Zumàrraga, primo vescovo del Nuovo Mondo il quale si impegnò con appassionato fervore nell'evangelizzazione del Messico. Tra i primi che si fecero bat­tezzare volontariamente ci fu anche Juan Diego, sua moglie, del villaggio di Cuautitlan, e uno zio che abitava nel villaggio di Tolpetlac. Spesso essi si recavano, per assistere alle funzioni re­ligiose, a Tenochtitlàn nella chiesa Santiago de Tlatilolco, eret­ta sulle rovine del tempio principale di Huitzilopochtlis, il dio della guerra degli Aztechi. 
L'apparizione di Tepeyrac - La Santa Vergine apparve per la prima volta il sabato mattina del 9 dicembre 1531 a Juan Die­go (1474-1548), di Cuautitlan, appartenente agli indigeni ma­cehuales. Quest'indigeno si era convertito al cattolicesimo e battezzato da poco tempo; egli coltivava un profondo rapporto con la Regina del cielo, che considerava sua madre. Un giorno si recò alla chiesa di Santa Cruz di Tlatilolco dove si celebrava la festa dell'Immacolata Concezione. Si era messo in cammino a mezzanotte per percorrere i ventiquattro chilo­metri che lo separavano da questa celebrazione. Passando vicino alla collina del Tepeyrac (dove nell'antichità si trovava il tempio del culto pagano della regina del serpente) udì un soave tono di musiche dolci e celesti e contemporaneamente vide una nuvola bianca circondata da una luce meravigliosa. Juan Diego credette di essere in Paradiso, si guardò intorno e non sentì nulla; frattanto era calato un profondo silenzio. Im­provvisamente una voce ruppe questo silenzio profondo, egli si sentì chiamare da una Signora con il suo nome: «Juanito!». Senza aver paura si diresse in cima all'altura e vi scorse subito una Signora ritta e maestosa, che lo invitò ad avvicinarsi. Una volta davanti a lei, rimase stupefatto per la sua bellezza so­vraumana: la sua veste era raggiante come il sole e i raggi che emanava penetravano le rocce dei dintorni; tutta la terra in­torno aveva assunto i colori dell'arcobaleno e perfino i cespu­gli risplendevano di tutti i colori. Diego estasiato cadde in ginocchio e si mise in ascolto:
«Juanito, tu sei il più piccolo dei miei figli, dove stai andando? Sia ben inteso da te che sei il più piccolo dei miei figli, che io sono la sempre Vergine, Santa Maria Madre del vero Dio, fonte di vita, del Creatore che tutto comprende, Signore del Cielo e della terra. Ardentemente de­sidero che mi sia costruito qui un tempio, dove io possa offrire tutto il mio amore e la mia compassione, l'aiuto e la protezione perché io sono la vostra Madre misericordiosa. Tua e di tutti gli abitanti di questa terra, dei devoti che m'invocano con fiducia e dei quali sento i lamenti. Io voglio perciò porre rimedio ai loro dolori, a tutte le difficoltà e le sof­ferenze mostrandomi in questo luogo di culto che sarà costruito per tuo mezzo per realizzare la mia clemenza. Tu andrai perciò al palazzo del vescovo di Città del Messico a dirgli che ti ho mandato io e che desidero che mi costruisca un tempio sulla spianata. Gli dirai esatta­mente quanto hai visto e udito, sii certo che io ti sarò molto grata per questo compito e tu meriterai una ricompensa per lo sforzo e la fatica d'aver compiuto la mia missione. Va' e adempila! Adesso che hai ben compreso il mio comando».
Juan Diego si dichiarò pronto al servizio e si mise in cammi­no per raggiungere la residenza del vescovo, frate Juan de Zu­màrraga dell'Ordine dei francescani, per riferirgli il messaggio della Signora del Cielo. Solo faticosamente riuscì a farsi ascol­tare, ma il vescovo non gli diede peso, gli promise solo che ci avrebbe riflettuto. Sulla via del ritorno Diego riferì alla SS. Vergine la risposta del vescovo e la esortò ad affidare quest'in­carico a una persona importante che avesse potuto avere più credibilità di fronte al vescovo. Allora Maria lo tranquillizzò e lo incoraggiò. Dopo aver ascoltato attentamente la Madre di Dio, Juan Diego si sentì tranquillizzato e incoraggiato a conti­nuare la missione, quindi promise alla Madonna che la mattina seguente si sarebbe recato di nuovo dal vescovo e poi la sera sarebbe ritornato con la risposta. La domenica, infatti, giunse primo di tutti alla santa Messa e dopo averla ascoltata fece ore di attesa e di trafila per riuscire di nuovo a parlare col vescovo. Juan supplicò l'uomo di Dio, mostrando vere e copiose lacri­me di sofferenza, di esaudire il desiderio della Madre celeste. Questa volta il vescovo iniziò a credergli e, allo scopo di esami­nare la cosa, pose a Juan Diego molte domande precise, infine gli chiese un segno dal cielo; il devoto ringraziò il vescovo e corse a dar notizia a Maria. L'uomo di Dio inviò alcuni servi affinché lo osservassero da lontano, ma costoro lo persero di vista nei pressi della montagna e pensarono che il devoto fosse un imbroglione. Diego era invece già dinanzi alla Madonna per riferirle la risposta del vescovo. 
Il segno - Il giorno dopo Juan Diego avrebbe dovuto presen­tarsi alla Madonna, come era rimasto d'accordo con lei, ma non poté adempiere alla promessa perché aveva trovato lo zio, Juan Bernardino, gravemente ammalato con una fortissima febbre. Tutta la notte e il giorno seguente il veggente si era occupato dello zio: chiamò il medico del villaggio e cercò erbe medica­mentose, ma siccome le condizioni dell'ammalato continuava­no a peggiorare, il martedì mattina dovette correre a Tlatilolco per chiamare un prete. Per raggiungere in fretta la città prese un'altra via, aggirando la collina; si vide allora di fronte la Si­gnora, avvolta in una luce splendente, che gli tagliò la strada. Con la sua voce amorevole gli chiese: «Cosa accade figlioletto mio, dove vai?». Timoroso e confuso, le raccontò l'accaduto e le disse che adesso doveva andare per la strada più breve in città, ma che il giorno seguente sarebbe di nuovo ritornato da
lei sulla montagna; infine le chiese perdono per la sua mancan­za. In quel momento senti penetrare nella profondità del cuore l'amore profondo di Maria. La Madonna gli disse qualcosa e di non preoccuparsi dello zio, poi gli espresse un desiderio... Quando la Vergine finì di parlare, Juan Diego si sentì consola­to e profondamente rinvigorito, volendo subito adempiere alla volontà della Signora del Cielo, salì sulla cima della collina di Tepeyrac per cogliere delle fresche e splendide rose di Casti­glia sbocciate miracolosamente fuori stagione. Il veggente le raccolse, allargando il suo mantello (tilma) come se fosse un grembiule, e le mostrò così a Maria SS. Poi Ella gli diede un messaggio per il vescovo.
Diego non andò dal prete ma, secondo le istruzioni della Madonna, si incamminò a passo svelto verso la città; giunto nei pressi della medesima fu subito notato dalla servitù del vesco­vo. Ad attenderlo quindi non ci fu solo il vescovo ma anche importanti personalità, come il vescovo Don Sebastian Rami­rez Fuenleal. Juan Diego si inginocchiò davanti al francescano, uomo di Dio, e gli riportò il messaggio della Madonna, poi aprì il mantello bianco che aveva fino allora tenuto stretto al petto. Appena quelle rose furono cadute, apparve sul mantello la bellissima immagine della Madre di Dio, quale si può ammira­re oggi nel santuario di Tepeyrac: lo stesso Juan Diego rimase commosso nel vedere l'immagine della Santa Vergine, così come gli appariva in quel tempo. A quel doppio fenomeno miracoloso, prima i fiori in quella stagione e poi l'immagine acheropita, tutti i presenti furono profondamente toccati e si misero in ginocchio. La notizia del miracolo si diffuse subito nei paraggi, allargandosi sempre più. Zumàrraga ordinò per prima cosa la costruzione di una cappella sul luogo delle appa­rizioni, e poi subito fece avanzare i piani per la costruzione di una basilica. Il vescovo volle subito visitare con il suo seguito questo luogo. 
Maria apparve anche allo zio - Diego fu portato a casa in modo trionfale dai devoti e constatò che suo zio aveva ricevuto il miracolo della guarigione. Per bocca stessa di quest'ultimo il veggente apprese che improvvisamente Juan Bernardino aveva visto una luce invadere la stanza e gli era comparsa una Signora bellissima che irradiava calma e pace. Appena ebbe quell'ap­parizione si sentì liberato dal male, dalla febbre e dalla debo­lezza, e cadde in ginocchio ai piedi della Signora silenziosa. Poi Ella lo informò dell'incontro con suo nipote e dell'immagine che era stata impressa nel suo mantello. Infine la Signora cele­ste gli manifestò il titolo nella lingua locale con cui desiderava essere chiamata e venerata in quel luogo: «La sempre Vergine Santa Maria di Guadalupe».
Per il popolo messicano Maria SS. proclama la salvezza per mezzo dei fiori e del canto. La Signora del Cielo si presenta in lingua nahuatl promettendo soccorso e protezione a tutti gli uomini. L'immagine di una Maria messicana impressa miraco­losamente sul mantello, il linguaggio locale usato da lei stessa come titolo devozionale, il rapporto con le antiche divinità e gli eventi miracolosi in relazione con le apparizioni stimolaro­no una conversione di massa tra gli Aztechi: quasi nove milioni di indigeni furono battezzati in pochi anni. 
La missione di Juan Diego - Il veggente si consacrò intera­mente alla Santa Vergine di Guadalupe, ritirandosi a vivere vi­cino alla chiesetta del Tepeyrac. Curò il pellegrinaggio e assi­stette amorevolmente i pellegrini. Visse come un asceta, testi­mone e apostolo. Quando Zumàrraga, dopo la morte dello zio, lo visitò, si sprigionò sul luogo dell'ultima apparizione una fon­te di acqua sorgiva che ancor oggi scorre e viene considerata acqua terapeutica. Il 30 maggio 1548 Juan Diego morì.
Nel 1600 la cappella fu per la prima volta considerevolmen­te allargata e nel 1622 nuovamente ristrutturata. Nel 1694 fi­nalmente fu posta la prima pietra per la fondazione di una grande basilica; nel 1709 l'icona dell'immagine miracolosa del­la Madonna venne spostata sull'altare maggiore. La straordina­ria icona resistette per 178 anni agli influssi del tempo, al fumo delle candele e al sudore dei pellegrini. Ancor oggi, nonostante i secoli trascorsi, possiamo contemplare una Madonna dai co­lori vivi che emana una tenerezza infinita. 
Non è stato dipinto da mano dell'uomo - La tilma è un ruvi­do mantello (168x105 cm), tessuto in una fibra tipica di agave messicana, costituito da due pezzi di questo materiale (anterio­re e posteriore) cuciti con filo bianco. L'immagine della Vergine dipinta sopra (l'icona miracolosa) è grande 143x55 cm. Maria è di colore bruno, come gli indios, mani giunte, aspetto nobile, vestito rosa bordato di fiori. Un velo o manto azzurro­mare trapunto di stelle dorate le copre il capo e scende fino ai piedi che poggiano sulla luna. Dodici raggi di sole le incorni­ciano il volto. Gli esami effettuati sulla tilma di Juan Diego hanno dimostrato che in ogni caso i colori non hanno nessuna origine terrena e i materiali sono del tutto sconosciuti e quindi non analizzabili. Nel 1929 un minuzioso esame scientifico sco­prì con più ingrandimenti che nelle pupille degli occhi di Ma­ria è riflessa come in una pellicola fotografica l'immagine del veggente e di alcune persone presenti al miracolo delle rose. Nonostante tutte le ricerche e gli esami il fenomeno resta scien­tificamente inspiegabile; un evento soprannaturale sulla Terra. 
La reazione della Chiesa - Rapidamente Maria fu considerata la protettrice del Messico. Numerose copie dell'immagine di­pinta sul mantello di Diego furono riprodotte e divennero og­getto di culto. Nel 1737 la SS. Vergine fu dichiarata patrona del Messico. Venticinque papi hanno reagito positivamente alle apparizio­ni e al miracolo. Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato Maria «Madre delle due Americhe». Nel 1754 fu istituita una festa maggiore con il Breve pontificio Non est Equidem e la basilica di Guadalupe fu elevata al rango della Basilica Laterana di Roma. Papa Leone XIII dispose che il 12 ottobre 1895 venisse celebra­ta l'incoronazione dell'immagine miracolosa. Oggi Guadalupe è il cuore del pellegrinaggio sudamericano.****************************** 29_08_05. 
WESEMLIN, LUCERNA (SVIZZERA).
Al tempo in cui la Svizzera 1531 cattolica era seriamente minacciata dai riformatori della Sviz­zera dell'est, su una collina nei paraggi di Lucerna questi ave­vano distrutto una cappella e un ritratto di Maria. In questo luogo il consigliere comunale, Maurizio von Mettenwyl, vide la Madonna circondata da una luce celeste e avvolta di strali, ai suoi piedi era la luna. La Madre di Dio appariva incoronata e portava Gesù Bambino sul braccio sinistro mentre nella mano destra aveva uno scettro. Di fronte a questa maestosa appari­zione l'uomo rimase sconvolto e cadde in ginocchio, promettendo di ricostruire la cappella e di rimettere il ritratto di Maria al suo posto, così come Ella era apparsa. La sera suc­cessiva, avendo udito questa storia, si riunirono sul luogo dell'apparizione molte persone a pregare. Allora la Beata Vergine apparve ancora una volta a tutti, senza corona; due Angeli giunsero e la incoronarono come «Regina degli Ange­li». Tutti i fedeli che erano stati testimoni di quest'apparizio­ne rimasero molto commossi e consolati; pregarono Maria di aiutare il piccolo esercito cattolico contro la grande minaccia riformista degli zurighesi. Quando dopo poco tempo il can­tone cattolico fu liberato dalla minaccia protestante, i fedeli, in segno di gratitudine verso la Beata Vergine Maria, eressero di nuovo la cappella sulla collina di Wesemlin. In questo luo­go vennero elevate dai fedeli spontaneamente nuove preghie­re alla SS. Vergine, dapprima sconosciute. I cappuccini cura­no la cappella dal 1588. 
SAVONA (LIGURIA).
Era la mattina del 16 marzo, il contadino Antonio Botta si recava al lavoro nel suo vigneto in località San Bernardo. Era quasi giunto sul luogo quando vide una luce enormemente chiara risplendere dinanzi a sé; da questa si deliniò chiaramente una figura femminile che gli disse: «Non aver timore! Io sono la Vergine Maria!». Lo esortò al­l'espiazione e alla preghiera. Alcune settimane dopo quest'ap­parizione l'uomo ricevette un secondo messaggio: questa vol­ta vide Maria che sedeva su una grande roccia in un ruscello e disse che senza preghiere e buone opere il mondo sarebbe caduto in grande afflizione e disgrazia. Era perciò necessaria la conversione del popolo che si sarebbe dovuto allontanare dai suoi misfatti... La Madonna gli parlò poi della misericor­dia divina.
Botta raccontò alla gente semplicemente quello che aveva visto e udito; subito fu creduto. Sul luogo dell'apparizione ven­ne eretta una grande chiesa e molti pellegrini si recarono dalla «Madre della misericordia». 
GORIZIA (FRIULI).
Secondo una leggenda di questo luogo, Maria sarebbe apparsa due volte a una pastorella, di nome Ferligoinza, e le avrebbe dato un messaggio da trasmettere alla gente: «Di' al popolo che mi deve costruire in questo luo­go una cappella e implorarmi per ricevere la mia grazia e il mio perdono». 
LÓWEN (BELGIO).
Cornelio Wischaven, nato nel 1509 a Mechel, fu ordinato sacerdote nel 1533 e fu attivo per quattor­dici anni in Lówen come predicatore e tranquillo confessore. Per mezzo di una speciale volontà di Maria, la quale gli appar­ve nel 1543, fu guidato dal padre gesuita Pietro Faber, come primo fiammingo, nella Compagnia di Gesù dove fu accolto da Ignazio di Loyola in persona. Nel 1547 dimorò a Roma dove divenne «scolastico spirituale» dei gesuiti. Morì a Loreto nel 1559. 
GRANADA (SPAGNA).        
San Giovanni di Dio, nato nel 1495 a Montemor in Portogallo, fu portato in Spagna senza che si conoscesse il cognome; perciò fu chiamato «di Dio». A venti­sette anni fu soldato nell'esercito cristiano contro i Turchi. La leggenda popolare racconta che una volta egli cadde da cavallo e vide Maria vestita da semplice contadina. Ella l'aiutò e lo curò delle sue ferite. Con quest'avvenimento si pose il fondamento della sua futura conversione e il suo pieno impegno per l'apo­stolato dei malati. Giovanni visse poi come libraio a Gibraltar e Granada.
In seguito a una predica di Giovanni d'Avila, nel 1539, si sentì molto commosso e da allora decise di dedicare il resto della sua vita alla cura dei malati. Fondò nel 1540 un ospedale a Granada, praticò la medicina psicosomatica e si dedicò a cu­rare le malattie fisiche e dell'anima recando sollievo a molti ma­lati. Per meglio organizzare il lavoro di assistenza ai malati, fondò l'Ordine secolare dei fratelli misericordiosi, divenuto dopo la sua morte Ordine dei fratelli misericordiosi di san Gio­vanni di Dio, con l'accoglimento della regola di sant'Agostino. L'approvazione pontificia giunse nel 1617. La pianificata ope­ra di apostolato per i malati si sviluppò rapidamente dando buoni frutti. La Beata Vergine Maria apparve ancora una volta a san Giovanni di Dio, poco prima della sua morte, per con­durlo in Paradiso 1'8 marzo 1550. 
CRACOVIA (POLONIA).
Il dipinto della Madre di Dio, che era appeso all'esterno della chiesa degli eremiti agostiniani, si illu­minò improvvisamente di una splendente luce celeste e si udì un canto armonioso e angelico. Quando nel 1550 il convento si incendiò il dipinto restò miracolosamente intatto. Nel 1621 si manifestò una spettacolare guarigione dinanzi all'immagine della Madonna; da questo momento ebbe inizio l'arrivo dei pellegrini. 
LISBONA (PORTOGALLO)
Maria apparve ripetutamente a Seba­stiano Baradda, la SS. Vergine lo esortò a entrare nell'Ordine dei gesuiti. 
VAILANKAMI (INDIA).
Mentre un povero giovane beveva latte in un villaggio, Maria gli apparve e lo pregò affinché ne potes­se avere anch'ella. Il giovane, molto emozionato per l'avveni­mento, subito glielo mise in una tazza. Nel versare il latte vide che la pentola stranamente si riempiva subito di nuovo, insom­ma rimaneva sempre piena nonostante il latte versato. Alcune settimane più tardi, nello stesso luogo, la Madonna apparve a un giovane paralitico e gli disse: «Recati dal sindaco e pregalo di far costruire in questo luogo una chiesa». Siccome non po­teva camminare, Maria lo guarì ed egli poté andare dal sinda­co. Vedendolo improvvisamente guarito, il sindaco e tutti gli altri gli credettero e così fu deciso di costruire una cappella che fu meta di un forte pellegrinaggio. Tempo dopo, in segno di gratitudine per altri miracoli avvenuti, la cappella venne sostitu­ita da una grande chiesa, poi elevata da papa Giovanni XXIII a basilica. Vailankami è oggi considerata la Lourdes indiana. 
WEISSENSTEIN (SVIZZERA).
Leonardo era un contadino che per ragioni ignote divenne folle; per questo motivo fu rinchiu­so. Un giorno riuscì a scappare dal manicomio e, mentre fug­giva, gli apparve Maria e gli promise la guarigione, a patto che le costruisse una cappella. Leonardo guarì, dopo poco ini­ziò gli scavi per la fondazione della cappella di Maria e tro­vò una statua della Santa Madre addolorata. La statua fu posta nella cappella appena costruita; essa divenne l'immagine miracolosa della grazia, oggetto di culto nel Tirolo meridio­nale. 
KRASNA HORKA (SLOVACCHIA).
Poco lontano da Rosenau si trova un castello nella località di Krasna Horka (Il bel Monte). La chiesa del castello è dedicata alla Madre di Dio e al suo in­terno c'è un dipinto della Santa Vergine Maria. Durante le guerre della Riforma il dipinto fu gettato nel fuoco per tre vol­te nel 1556 senza mai riportare nessuna bruciatura. Da allora il ritratto è oggetto di culto, particolarmente da quando il castel­lo divenne proprietà della famiglia Andrassy. Nel 1791 il qua­dro fu posto in una preziosa cornice dorata. La cronaca del tempo riporta testimonianze di molte guarigioni e di preghiere esaudite dinanzi a quest'immagine della Madonna.************************************ 15/09/2005
BRESCIA (LOMBARDIA).      
Giacomo Ledesma nato nel 1519 a Cuellar (Spagna) studiò in alcune università ed entrò nel 1557 nell'Ordine dei gesuiti. Insegnò, fino alla sua morte nel 1575, teologia al Collegium Romanum di Roma. Quando Giacomo entrò in forte tentazione si rivolse a Maria in fervente preghie­ra; Ella gli apparve insieme a santa Maria Maddalena, a santa Caterina di Alessandria e a santa Caterina da Siena. La Madon­na gli promise la sua particolare protezione affinché potesse mantenere la sua purezza e conservarla fino al momento del trapasso nel mondo celeste. 
MONTALLEGRO (SICILIA).
Maria SS., avvolta in una luce cele­ste e con un abito magnifico intessuto di rose, apparve a un boscaiolo e gli regalò un dipinto con la sua immagine. 
ADLWANG (AUSTRIA).
Il ritratto della Madonna, che si trova nella chiesa di Adlwang in Austria, durante le guerre della Ri­forma, fu strappato dal suo posto dai protestanti e fu conside­rato distrutto. Molto tempo dopo il ritratto fu ritrovato per mezzo di una luce misteriosa celeste che passava attraverso la finestra laterale gotica della chiesa. Infatti, il quadro di Maria, ritenuto distrutto, era rimasto sotto un grosso formicaio sul pa­vimento della chiesa stessa. Le formiche lasciarono la chiesa solo quando il dipinto fu ristrutturato e rimesso alla parete. 
CORDOVA (SPAGNA).  
La Madonna apparve a un operaio dispe­rato, che voleva togliersi la vita, e gli indicò il luogo dove si trovava nascosta una statuetta lignea. L'operaio infatti trovò la statuetta intagliata nel legno, raffigurante la Madre di Dio, vi­cino a un fico nei pressi di una sorgente. Il ritrovamento cam­biò la vita di quest'uomo; dall'acqua sorgiva si ebbero molte guarigioni e la Santa Vergine viene venerata in quel luogo come «Nostra Signora della fonte». 
MONOMOTAPA (RHODESIA).
Il padre gesuita Gonzales da Li­veira, nato nel 1526 a Almeiria nei dintorni di Lisbona, volen­do fondare una missione in Rhodesia si recò dall'imperatore mussulmano di Monomotapa e gli regalò in segno di amicizia un ritratto della Madonna. L'imperatore accettò il ritratto e per cinque notti consecutive fu illuminato dall'apparizione della Regina ciel Cielo. Allora decise di farsi battezzare e lasciò costi­tuire la missione nel suo paese. Padre Líveira fu assassinato il 15 marzo da mussulmani estremisti. 
ARENAS (SPAGNA).
San Pietro di Alcantara (1499-1562) era francescano e visse in diversi conventi spagnoli. Dal 1540 in­traprese un piano di grande riforma, destinato a ricondurre l'Ordine francescano al suo rigore primitivo. Nonostante ab­bia incontrato su questa strada molte resistenze, un Breve di Paolo IV approvò la sua riforma. Dal 1556 divenne provinciale dei conventi riformati spagnoli, raggruppati sotto il patronato della provincia di San Giuseppe, e ricevette l'autorizzazione a erigere nuovi conventi in Spagna e nel mondo. Attraverso il carisma delle sue alte grazie mistiche, la forza di persuasione delle sue prediche severe e l'esempio della sua vita, fatta di preghiere e di espiazioni, Pietro ebbe un grande influsso sui suoi confratelli e fedeli, ma anche sui nobili e sul governo del suo paese. Santa Teresa di Avila lodò le doti mistiche di Pietro di Alcantara. Famoso è il suo libretto sulla preghiera contem­plata e la sua aspirazione alla perfezione Trattato della preghiera e della meditazione. Poco prima della sua morte gli apparve la Madre di Dio e gli preavvisò la dipartita. Fu beatificato nel 1622 e canonizzato nel 1669. 
AVILA (SPAGNA).
La «grande santa Teresa» (1515-1582), chia­mata anche Teresa di Gesù, fu una delle più grandi mistiche e riformatrici dell'Ordine carmelitano. Entrò nel 1535 nel Car­melo dell'Incarnazione di Avila, dove restò per trent'anni, ed ebbe molte visioni e apparizioni, tra queste anche numerose ap­parizioni di Maria SS. Dal 1454 la sua vita mistica andò matu­randosi, nel 1556 celebrò in una visione il suo fidanzamento spirituale con Gesù Cristo e conobbe le più alte grazie misti­che. Nel 1560 ricevette la grazia della transverbazione (la trasforazione del cuore); fece l'esperienza di una visione dell'in­ferno e nello stesso anno iniziò a scrivere la sua autobiografia. Nel 1562 guidò la riforma dell'Ordine e fondò il primo con­vento delle carmelitane scalze ad Avila. Ella si accompagnò a famosi teologi e santi; ma ebbe anche a soffrire molte opposi­zioni. Nel 1568 venne portata avanti la prima riforma dei con­venti maschili. Quando Teresa morì, aveva fondato diciassette conventi femminili e due maschili. La mistica spagnola fu bea­tificata nel 1614 e nel 1622 canonizzata. Ella venne elevata il 27 settembre 1970 da papa Paolo VI quale Dottore della Chie­sa, prima donna, con Caterina da Siena, a ricevere questo tito­lo. Per amore di Dio, Teresa aveva condotto due vite, una in cui si era sforzata di assomigliare a tutte le sue compagne, l'al­tra in cui, nella più totale solitudine, si era lasciata assorbire nell'unione mistica. 
TORREHERMOSA (SPAGNA).
Maria SS. apparve a san Paschalis Baylon (1540-1592), accompagnata da san Francesco e da san­ta Chiara, mentre egli voleva costruire una cappella. La Ma­donna e i due Santi lo esortarono a entrare nell'Ordine dei mi­noriti. Egli entrò in quest'Ordine e servì in diversi conventi come portiere e nella cucina. Paschalis fu un grande modello di umiltà, castità e seguì severe pratiche espiatrici. Ebbe rilevanti attitudini mistiche. Nel 1618 fu beatificato e nel 1690 fu canonizzato. Nel 1897 fu dichiarato patrono delle fratellanze sacramentarie. 
FORLÌ (EMILIA ROMAGNA).
Maria apparve piena di luce al cappuccino Gerolamo e gli predisse il suo trapasso per la do­menica successiva. Infatti la domenica dopo morì come la Ma­donna gli aveva predetto, mentre le campane suonavano l'An­gelus. 
VIENNA (AUSTRIA).
San Stanislao Kostka (1550-1568), nato il 28 ottobre 1550 a Rostkow (Polonia), entrò nel collegio gesui­ta di Vienna; quando il collegio fu chiuso egli abitò privatamen­te con suo fratello. Qui si ammalò in modo grave e venne mi­racolosamente guarito da Maria. La Santa Vergine gli disse che la sua ora non era ancora venuta e che avrebbe dovuto dedi­carsi alla Compagnia di Gesù. Stanislao si recò ad Augusta e poi a Dillingen dove incontrò Pietro Canisio che lo presentò a Francisco de Borja, il generale dell'Ordine. Nel 1567 fu accol­to a Roma come novizio. Riuscì a ricevere l'ordinazione sacer­dotale, ma gli strapazzi e la sua precedente malattia lo portaro­no alla morte.
Lasciò il mondo il giorno dell'Ascensione, consolato dalla Beata Vergine Maria. Nel 1670 fu beatificato, poi canonizzato da Benedetto XIII nel 1726 insieme con Aloisio di Gonzaga. È patrono della Polonia, della gioventù studiosa e dei mori­bondi. 
AMENDOLARA (CALABRIA).
Giuliano di Camerino, poco prima della sua morte, vide la Madre celeste nel convento di Amen­dola. Egli rese noto a tutti i frati del convento la presenza della Regina del Cielo in quel luogo.
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ANCONA (MARCHE).
Un giovane novizio cappuccino era oppresso moralmente da tentazioni di peccati impuri e apparizioni demoniache, allora gli apparve la Santa Vergine Maria e gli recò la pace nell’animo.  
FAENZA (MARCHE).
Il frate cappuccino Alessandro di Butrium pregò fervidamente Maria di proteggerlo dalle sue pesanti ten­tazioni; questa preghiera sincera fece apparire la Madre di Dio che con la corona della vittoria nella mano incoronò il frate. Da allora fu immune dalle tentazioni. 
MARIAGYÚD (UNGHERIA).
I calvinisti avevano strappato ai cat­tolici il santuario di Mariagyud (fondato nel 1148). Tommaso Mathinicz vide in una finestra della chiesa la Madre di Dio che gli disse: «Perché non mi liberate dalla mia prigionia?!». Più tardi anche due calvinisti videro Maria apparire sul portale della chiesa. Quando questo fenomeno fu riportato a Leopoldo I, egli diede subito l'ordine di riconsegnare la chiesa ai cattolici. 
PISTOIA (TOSCANA).
Maria apparve alcune volte a Pistoia, al monaco cappuccino Gerolamo. In una di queste apparizioni la Vergine gli predisse il giorno e l'ora della sua morte. Quando con un altro monaco, durante una missione apostolica di sera, smarrirono la via, si prostrarono per raccomandarsi all'aiuto della Madre di Dio. Dopo poco videro in lontananza una luce. Corsero al luogo dove era comparsa la luce e trovarono una casa semplice, nella quale ricevettero ospitalità da un uomo anziano, una giovane donna e un bambino. Quando i due monaci si svegliarono, la mattina dopo, si trovarono in aperta campagna nelle vicinanze di una strada conosciuta. Allora ca­pirono bene che Maria aveva ascoltato le loro preghiere e ringraziarono Dio elevandogli preghiere di lode. 
SIVIGLIA (SPAGNA).
Il padre gesuita Alonso Rodriguez (1538-­1616), professore di teologia morale e maestro dei novizi in Sivi­glia, parlava con la Santa Vergine Maria come un figlio con la madre. Le fu sempre grato di essere stato ispirato e illuminato nei suoi scritti ascetici e nelle esperienze mistiche. 
LANGUEDOC (FRANCIA).
Il padre gesuita Martin Gutierrez (+1573) era un fervente fedele al culto della SS. Vergine Ma­ria. Ella gli dava buoni consigli per la sua attività di cura delle anime. Una volta il sacerdote vide la Beata Madre Celeste vestita di bianco-neve con un mantello largo, sotto il quale proteggeva tutti i membri della Compagnia di Gesù. Quando nell'anno 1573 andò a Roma dalla Spagna, durante il viaggio, si fermò a visitare una cappella di Maria nella campagna di Languedoc. Qui ap­prese dalla Santa Vergine che sarebbe stato chiamato al marti­rio. Infatti, nella stessa settimana della visione, padre Martín fu ucciso dai nemici della santa fede cattolica. 
GUBBIO (UMBRIA).
Alla festa dell'Immacolata Concezione, il monaco cappuccino Pacifico, che era nel coro della chiesa, vide la Beata Vergine Maria che gli svelò il mistero dell'Immacolata Concezione. Quando la Madonna disparve, la chiesa fu inon­data da un magnifico e soave profumo di rose che fu percepito da tutti i frati. 
NURSIA (ITALIA).
Il monaco cappuccino Giacomo ebbe un'ap­parizione della Santa Vergine Maria; questo avvenne poco prima del suo trapasso nell'eternità. Ai frati che erano intorno al suo letto disse: «Vedete! Vedete! La Trionfante Regina del Cielo è qua! Viene a prendermi!». Poi, rivolto alla Madonna, le disse commosso: « O Gloriosissima e Purissima Vergine Maria, come sei buona a venire da me e consolarmi con la tua visita! ». 
MADRID (SPAGNA).
Maria SS. apparve al padre gesuita Dída­cus Mendoza, lo rinforzò e lo consolò nella fede. 
KAZAN (RUSSIA).
Secondo la tradizione locale nel 1579 una ragazza ebbe un'apparizione di Maria. La Santa Vergine la in­formò dell'esistenza di un'icona antica sepolta sotto le macerie di una casa incendiata. Infatti, seguendo le indicazioni di Ma­ria, l'icona fu ritrovata miracolosamente integra e dai colori luminosamente splendenti. Essa venne copiata e diffusa. 
TRIVENTO (MOLISE).
Due frati cappuccini furono sorpresi sul­la via di Larino verso Trivento da un terribile temporale. Essi rivolsero il pensiero a Maria e subito dopo, per mezzo della luce di un fulmine, videro in mezzo al bosco una casa. Subito vi si recarono e furono ospitati da una materna e amorevole Signora, di una bellezza indicibile. I due frati erano commossi e veramente sorpresi da tanta bellezza. Il giorno seguente, dopo essersi accomiatati lasciarono la casa e si allontanarono. Quan­do volsero lo sguardo indietro non videro più nulla; allora ca­pirono che la Madonna stessa li aveva ospitati nella casa del suo dolce cuore. 
ZIRON (SPAGNA).
Maria apparve ripetutamente ad Ambrosio di Ziron, come «Beata Madre del Signore», e gli consigliò di entrare nell'Ordine dei cappuccini. Egli infatti entrò nell'Or­dine ed ebbe per sempre il dono della certezza della sua mis­sione spirituale. 
ZITEIL (SVIZZERA).
Il 16 luglio Maria apparve a una ragazza diciottenne che raccoglieva la legna e le disse: «Va' e di' al po­polo di Oberhalbstein che ha troppo peccato e il Signore non può sopportarlo ancora per molto. La gente deve cercare di mi­gliorare e diventare più buona e devota, altrimenti dovrà aspet­tarsi la punizione di Dio: i raccolti si seccheranno e il popolo morirà! Io non posso più mediare per tale popolo corrotto la misericordia di mio Figlio». Maria apparve anche nei due gior­ni seguenti alla veggente esortandola a diffondere sempre più la notizia di quest'apparizione. Il governatore della regione dopo aver analizzato la cosa at­tentamente si convinse, quindi si appellò al popolo per le pra­tiche di penitenza per mezzo delle processioni. Sul luogo dove era apparsa Maria venne eretto un santuario, che tempo dopo fu affidato ai cappuccini. Tutte le domeniche dei mesi di lu­glio, agosto e settembre di ogni anno furono dedicate al pelle­grinaggio.
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LOWEN (BELGIO).
Il padre domenicano Enrico Calstro, come apprendiamo dai suoi biografi, ebbe molte apparizioni e incon­tri con Maria, che lo protesse da molte tentazioni e lo guidò sulla via dello sviluppo spirituale. Spesso la Vergine lo consolò nelle difficoltà trovate nei confronti di uomini cattivi e incom­prensivi. Anche all'avvicinarsi della sua dipartita, gli apparve e lo rese forte di fronte alla morte. 
BOPFINGEN, FLOCHBERG (GERMANIA).
Maria SS. apparve il 30 giugno a un ragazzo di dieci anni molto malato, Guglielmo Wintzerer. Costui si era recato disperato ai margini di un cam­po in una notte e aveva pregato con molto fervore la Santa Vergine di farlo morire se avesse dovuto continuare a patire in quel modo. Dopo alcune ore di questa preghiera intensa pro­strato nel gelo della notte, gli comparve la Madre di Dio in un bagliore luminoso e gli disse: «Figlio mio, alzati! Sarai aiutato. Non sarai mai più tormentato da questa malattia. Dedicati alla vita devota: prega, invoca Dio, frequenta regolarmente la santa Messa, vai diligentemente in chiesa e compi i lodati pellegri­naggi!».La Santa Vergine disse questo e scomparve; il ragazzo guarì e ritornò spesso in preghiera al margine del campo di grano dove aveva avuto la prima apparizione. Guglielmo compì an­che un pellegrinaggio a Unterkochen, vicino alla città di Aalen. L'apparizione ricevuta dal ragazzo fu creduta e nella metà del secolo XVIII fu eretto un santuario in questo luogo. 
PLOUGUERNEAU (FRANCIA).
La vita del prete Michel Le No­bletz (1577-1652) fu improntata, fin da bambino, a una co­scienza mariana. Il piccolo Michel vide per la prima vol­ta Maria SS. come una Signora bellissima avvolta in una luce intensa e celeste. La Signora gli fece segno di seguirlo e lo condusse a una vicina cappella, aprendogli le porte chiuse. Da studente, Michel fu guidato dalla Santa Vergine che lo ispirò al sacerdozio; come missionario poté sperimentare sempre la guida e le consolazioni della Madre di Dio. Infine dopo es­sergli stata tutta la vita al fianco, lo preparò al trapasso. Le Nobletz sviluppò nuove forme di catechesi: lavorò con carte illustrate colorate, canti figurati delle melodie ed ebbe un metodo innovativo per l'indottrinamento dei catechisti laici.

COPACABANA (BOLIVIA).
Una statuetta miracolosa in pietra di Maria SS. del 1550 (che raffigura la Madonna troneggiante su una grande falce lunare) giunse nel 1583 a Copacabana. Que­sta statua cambiava i tratti del volto, versava lacrime di sangue e dava l'impressione di essere vivente. Essa suscitò un grande fervore devozionale. Di questa statua furono riprodotte molte copie che divennero oggetto di culto devozionale. 
MADRID (SPAGNA).
Sant'Aloisio di Gonzaga (1568-1591), nel giorno dell'Assunzione di Maria, era assorto in preghiera da­vanti a un quadro della Vergine, nella chiesa di Gesù di Ma­drid. Improvvisamente, mentre si trovava in contemplazione, udì chiaramente la voce della Madonna che gli disse: «Entra nell'Ordine intitolato a mio Figlio!». Aloisio ascoltò il deside­rio di Maria ed entrò nell'Ordine dei gesuiti. Egli nacque a Castiglione, nei dintorni di Mantova, era il fi­glio maggiore del marchese Ferrante e fu paggio alla corte di Firenze, città dove fece voto di castità nel 1578. Successivamen­te fu alla corte del re Filippo II (1581-1583) a Madrid e si fece apprezzare per le sue doti di serietà di vita, devozione e vera purezza. Dopo una lunga opposizione alla volontà paterna, alla fine suo padre dovette arrendersi e gli concesse nel 1585 di entrare nell'Ordine. Aloisio fu istruito a Roma e rimase per qualche tempo sotto la guida spirituale di Roberto Bellarmino (poi anch'egli canonizzato). Durante l'epidemia di peste a Roma si prese cura dei malati e restò contagiato dal male; morì a soli ventiquattro anni. Nel 1605 fu beatíficato e nel 1726 fu canonizzato insieme a Stanislao Kostka. Nel 1729 fu elevato a patrono dei giovani studenti. 
CHIQUINQUIRRA (COLUMBIA).
In questa località il pellegrinag­gio resta ancora molto attivo. L'origine di questo pellegrinag­gio popolare si riporta alla seguente tradizione: un artista igno­to, mosso dalla compassione per un contadino che lo esortava a dipingere un ritratto della Madonna, ritrasse una meraviglio­sa effige di Maria. Dopo poco tempo i colori si sbiadirono e l'icona fu posta dal contadino in soffitta. Una donna casual­mente la vide e se la prese per appenderla a una parete di casa sua. Giunto il periodo natalizio, l'icona cominciò a splendere di una luce meravigliosa e i colori divennero più che vivi irradian­do freschezza e splendore. Ancora oggi sono rimasti inalterati.  
ANGOLA (AFRICA).
Un'armata portoghese vinse una battaglia contro gli Angolani, che contavano una forza molto più nume­rosa e potente. In un secondo momento si diffuse la voce che la vittoria dell'esercito portoghese fu dovuta all'intervento del­la Madonna. Gli Angolani videro una Signora dalla bellezza stupenda, accompagnata da un'altra anziana; entrambe impu­gnavano spade fiammeggianti. Da questa apparizione gli An­golani sarebbero rimasti talmente impressionati che lasciarono il campo di battaglia. 
COLONIA (GERMANIA).
Nel collegio gesuita di Colonia un gio­vane artista si dilettava a riprodurre dipinti della SS. Vergine Maria e metteva poi questi ritratti in preziose cornici. Un gior­no si ammalò gravemente e prima di morire vide Maria vicino a lui che, con il suo Angelo custode, era giunta per accompa­gnarlo nella Patria celeste. 
ROMA.
San Felice di Cantalice (1515-1587), un frate cappucci­no laico, raccolse per quarantadue anni l'elemosina per il suo convento, infatti era conosciuto a Roma come il frate «Deo gra­tias». Egli era legato da stretta amicizia con Filippo Neri e Carlo Borromeo. Il frate ricevette il dono delle apparizioni della Beata Vergine Maria con il Bambino Gesù. Qualche volta Maria gli porse suo Figlio nelle braccia; questo avvenne soprattutto du­rante la sua malattia che lo portò il 18 maggio 1587 alla morte. Maria e Gesù gli diedero un grande conforto. 
ROMA.
«La volontà di Dio è che tu cammini nel mondo come in un deserto». Queste parole, sussurrate dalla voce interiore durante una notte silenziosa, cambiarono la vita del giovane Filippo Neri (1515-1595). Egli fu chiamato anche il «Santo della gioia» e coltivò una grande devozione per la Vergine Maria. Filippo Neri crebbe a Firenze e istituì l'Oratorio e gli oratoriani. Il futuro santo subì nella sua gioventù l'influsso dei domenicani di San Marco. A diciotto anni si recò a Roma dove fu educatore dei figli del fiorentino Galeotto del Caccia. Con­dusse una vita di preghiera e di penitenza, coltivando l'amore per il prossimo. Filippo Neri ricevette inoltre molte grazie mi­stiche ma temette, per umiltà, che queste si rendessero visibili. Maria gli apparve più volte per aiutarlo, consolarlo o avvisarlo di un pericolo: una volta lo preavvertì della minaccia di crollo di una volta e in un'altra occasione lo guarì da una grave ma­lattia. Nel 1548 aiutato da un umile prete, Persiano Rosa, che sa­rebbe poi diventato suo confessore abituale, fondò una pia confraternita incaricata di assistere i poveri e in particolare i pellegrini bisognosi. Questo gruppo doveva poi trasformarsi e svilupparsi nell'Oratorio, frequentato da alcune grandi figure spirituali. La confraternita nacque come continuazione dei col­loqui iniziati nel confessionale. I nuovi metodi usati nella cura delle anime erano: prediche e lodi spirituali in lingua volgare, pellegrinaggi alle basiliche di Roma, semplici esercizi spirituali e preghiere popolari; tutto questo, unito al carattere di Filippo Neri, fecero di lui una delle più ricercate guide spirituali di Roma. Ebbe numerosi nemici e fu controllato con sospetto nelle sue attività (il severo papa Pio V fece sorvegliare le sue prediche e le «passeggiate in campagna»). Presto però fu ben accettato dappertutto e divenne il consigliere fidato di papi e il confessore di cardinali. Fu legato fraternamente a Ignazio di Loyola, Francesco di Sales, Carlo Borromeo e Camillo Lellis. Fu beatificato nel 1615 e canonizzato nel 1622. 
NAPOLI.
Una distinta signora napoletana era molto malata. Un prete le consigliò di rivolgersi in preghiera alla Santa Ver­gine Maria per ottenere la grazia della guarigione; la donna così fece e, dopo aver pregato per un certo periodo, le apparve Ma­ria che le tolse il male. 
BRACA (PORTOGALLO).
Un ricco portoghese di questa città era molto malato. Allora costui, che era molto devoto alla Madon­na, comandò al suo servo maomettano di porre una statua della SS. Vergine nella stanza e di adornarla di fiori ogni giorno. Il maomettano obbedì senza sentirsi forzato a eseguire questo compito, anzi pieno d'amore per Maria. Già il servo pensava di farsi battezzare quando gli apparve la Signora del Cielo per ispirarlo a non aver più dubbi nella fede cattolica. Il maomet­tano si fece battezzare pienamente convinto e divenne un co­raggioso assertore della dottrina cattolica. 
LIMA (PERÙ).
La Madonna apparve in Perù nel 1590 ca. Il missionario gesuita Ruys di Portyllo ebbe la grazia di vederla e contemplarla. Da quest'apparizione la SS. Vergine guidò il missionario fino alla sua morte nel difficile apostolato. Non sono conosciuti altri particolari. 
ACQUASPARTA (UMBRIA).
Il monaco cappuccino Bernardi­no di Colpetrazzo (1513-1594) è conosciuto per la sua Storia dell'Ordine dei cappuccina; che abbraccia tutta la storia di que­st'Ordine dal 1525 al 1593 (una fonte importante per la vi­ta spirituale del secolo xvi). Una volta vide la Madre di Dio scendere dal cielo con una corona di fiori magnifici co­me premio per la purezza della sua anima e il suo lavoro dili­gente. 
QUITO (ECUADOR).
La Madonna apparve anche in Ecuador durante una carestia agli indios che erano divenuti cristiani. Li aiutò in modo miracoloso a superare le difficoltà e a non venir meno alla nuova fede appena acquisita. 
DIJON (FRANCIA).
Una ragazza, costretta a letto da molto tem­po a causa di una grave malattia, morì ancora in giovane età. Poco prima di spirare la ragazza ricevette la visita di Maria in­sieme con i Santi e gli Angeli che l'accompagnarono e la con­solarono nel trapasso. 
PUMENGO (ITALIA).Secondo la leggenda locale, un sordomu­to che pregava molto fu liberato improvvisamente dalla sua infermità per mezzo di un'apparizione di Maria. 
ARONA (PIEMONTE).
Maria SS. apparve più volte al gesuita portoghese Emmanuel Sà (1530-1596), esegeta e professore di teologia morale, che appartenne dal 1545 all'Ordine dei gesu­iti. La Santa Vergine gli apparve ancora una volta nel 1596 con Ignazio di Loyola e gli predisse il giorno della sua morte (il 30 dicembre). 
FRIBURGO (SVIZZERA).
Maria apparve ripetutamente a Pietro Canisio (1521-1597), poi chiamato «l'apostolo della Germa­nia» per la sua opera di evangelizzazione in questo paese. Canisio e l'Ordine dei gesuiti si affermarono come principali difensori della Chiesa romana in Germania; Pietro fu un vali­do e rispettato protagonista della prima Controriforma e con­siderato da Leone XIII «il secondo apostolo della Germania dopo san Bonifazio». Dedicò la sua vita all'attività apostolica e ricevette la ricompensa di frequenti estasi e visioni misti­che. Tra queste ci fu un'apparizione del sacro Cuore di Gesù nel giorno della professione dei suoi voti (4 settembre 1549); quando il mistico gesuita ricevette questa visione ebbe nello stesso momento anche un'apparizione mariana, perché lo si sentì esclamare: «Anche Maria mi ha benedetto!». Così poco tempo prima della sua morte i suoi confratelli lo sentirono dire: «La vedete? La vedete? Ella viene!». Certamente il mi­stico alludeva di nuovo a Maria che lo accompagnava nel­l'eternità.
Pietro Canisio era venuto in contatto con la Devotio moder­na e la spiritualità cartesiana durante i suoi studi teologici a Colonia. Nell'aprile del 1543, Pietro Faber, uno dei primi com­pagni di Ignazio di Loyola, propose al visitatore di fare esercizi spirituali per vedere chiaramente la propria vocazione. Canisio infatti si sentì molto rinforzato da questi esercizi, giunse nel 1546 alla consacrazione sacerdotale come gesuita e ottenne il titolo di dottore in teologia. Presto acquistò una solida reputa­zione in seguito alla pubblicazione di libri mistici e di patristi­ca e venne inviato al concilio di Trento. Pietro Canisio fu atti­vo teologo a Ingolstadt, Vienna, Praga, Augusta, Innsbruck e Monaco di Baviera, facendo della Compagnia di Gesù un fat­tore importante per il rinnovamento cattolico nel secolo della Riforma. A Roma, Canisio ricevette nel 1549 la missione di de­dicarsi alla restaurazione cattolica; cosa che intraprese con vera gioia. Il teologo gesuita dedicò la sua vita all'apostolato in tutte le sue forme possibili; si oppose ai riformatori non solo sul pia­no della dottrina, ma anche su quello dell'azione pastorale in cui fu instancabilmente attivo. Diede ampia diffusione alle con­fraternite mariane, soprattutto nell'ambito dei collegi gesuiti. Promosse inoltre la diffusione della recita del santo Rosario e delle litanie. Inoltre fu attivo nell'insegnamento del catechismo ai bambini e ai giovani, nelle prediche e nelle visite agli infer­mi. Portò la dottrina cristiana al popolo e ai poveri contadini, fin nelle più isolate campagne. Si adoperò inoltre per lo svilup­po del Collegio germanico, fondato da Ignazio a Roma. «L'apo­stolo della Germania» venne in conflitto con il suo discepolo Karl Hoffaus sulle questioni che regolavano i tributi e sulla controversia delle private rivelazioni e della possessione. Cani­sio rappresentò le posizioni tradizionaliste in seno alla Chiesa, che venivano criticate dai "modernisti" perché poco adatte ai tempi. Fu inviato a Friburgo dove fondò un nuovo Collegio. Nel 1577 apparve il suo volume sulla Vergine Maria, un elogio alla verginità e una profonda difesa del culto mariano. Pietro Cani­sio fu canonizzato e dichiarato Dottore della Chiesa da Pio X1 nel 1925. 
MESAGNE (PUGLIA).        
Un antico ritratto della Santa Vergine Maria improvvisamente ebbe lacrimazioni di sangue; lo testi­moniarono numerose persone che erano presenti all'avveni­mento. Non sono pervenuti altri particolari.**********************  DICEMBRE 2005
PUY (FRANCIA).
Un giovane aveva avuto molta fede in Dio ed era stato devoto alla Madonna. Col passar del tempo però la fede si era intiepidita ed era divenuto trascurato. Un giorno vide la SS. Vergine che lo risvegliò dal torpore dell'anima gui­dandolo a un rinnovato fervore devozionale. Il giovane diven­ne un cristiano molto fervente. Si dedicò alle opere di bene e visse nel nome e per la gloria di Maria SS. 
BRUGES (BELGIO).
Nell'anno 1636 morì a Nijmwegen (Olan­da) il padre gesuita Anton de Greef; si era occupato attivamen­te degli ammalati di peste ed era rimasto contagiato. Nel tem­po in cui questo religioso era ancora studente a Bruges, aveva prestato un voto vocazionale dinanzi a un ritratto della Madre del Cielo. Nella notte successiva ebbe un'apparizione meravi­gliosa di Maria che gli confermò le sue ispirazioni vocazionali. Durante tutta la sua vita, padre de Greef visse sotto l'influenza di questa apparizione. 
CONCEPCIÓN (CILE).
La tradizione racconta che la Madonna, dipinta su un quadro con gli strali luminosi, prese miracolosa­mente a vivere e lasciò la cappella. Si diresse su una nuvola sugli accampamenti che gli Araucani avevano posto intorno a Concepción per assediarla. Appena la SS. Vergine apparve, di­mostrando agli assedianti la sua disapprovazione e i suoi strali luminosi, essi fuggirono. 
MARIAHILF, PASSALI (GERMANIA).
Il barone Marquard von Schwendi (1574-1634) vide dal suo giardino durante la notte una luce maestosa illuminare la collina circostante. Notò che questa luce, col passare del tempo, acquistava sempre più i trat­ti della Madre di Dio. Impressionato da questa visione fece costruire sul posto dell'apparizione una chiesa, che tempo dopo diventò un santuario e fu affidata ai frati cappuccini. Il barone di Schwendi morì nel 1634. 
PALMA DI MAIORCA (SPAGNA).
Sant'Alfonso Rodriguez nacque nel 1531 a Segovia ed era commerciante. Dopo la morte di sua moglie e dei suoi figli, ebbe una crisi mistica ed entrò come frate laico nella Compagnia di Gesù a Valencia. Dal 1572 lavo­rò come portiere nel collegio Monte Sion di Palma, si adoperò in un'intensa opera di apostolato e fu un modello di obbedienza e di umiltà; mantenne un atteggiamento di tenerezza verso gli altri ma fu severo con se stesso. La sua spiritualità fu carat­terizzata dagli esercizi ignaziani. Per incarico dei superiori scrisse le sue Memorie. Alfonso fu un mistico devoto alla Santa Vergine Maria e spesso godette la gioia di un'apparizione della sua Madre del Cielo. Una volta la Madonna gli disse: «L'amo­re di tutte le madri non si può paragonare al mio! Il tuo amore per me non può essere rapportato al mio amore per te!». Al­fonso morì il 21 ottobre 1617. Fu beatificato nel 1825 e cano­nizzato nel 1888. 
BURGO SANTA CATERINA (LOMBARDIA).
Il 18 agosto 1602, in pieno giorno, molte persone videro una stella in cielo da cui fuo­riuscivano tre raggi luminosi, poi apparve la «Madre Addolora­ta»: aveva un viso segnato dal dolore ed era circondata da strali luminosi. Tutti i testimoni dell'apparizione, impressionati da quest'immagine della SS. Vergine, si pentirono dei loro peccati e molti di essi si dedicarono alla vera vita devota e cristiana. 
REGGIO (ITALIA).
Benedetto, un frate cappuccino, era consi­derato dai suoi confratelli e dai devoti un modello di spiritua­lità per l'amore per il prossimo e lo spirito di penitenza dimo­strato. Poco prima della sua morte (1602), gli apparve Maria e gli depose nelle braccia il Bambino Divino. Benedetto ebbe anche alcune apparizioni di Cristo che gli rivelò i dolori della Corona di spine. 
VERDUN (FRANCIA).
Un giovane di Verdun ebbe un'apparizio­ne di Maria. Ella gli mostrò una corona preziosa (Corona del cielo) che sarebbe stato il premio se egli fosse entrato in un Ordine religioso e avesse condotto una vita spirituale al servi­zio del prossimo. Questo giovane, profondamente commosso dall'apparizione, si dedicò alla vita devota e di penitenza, sem­pre pronto a servire il prossimo. Dopo alcuni anni la SS. Ver­gine gli comparve un'altra volta, infondendogli rinnovato co­raggio, e, consolandolo dall'angustia e dal dolore, gli ricordò la Corona del cielo. 
SCHERPENHEUVEL (BELGIO).
Nel 1603 una piccola statua di Maria fissata a un albero, che era da tempo oggetto di culto, iniziò a mostrare lacrimazioni di sangue. Quest'avvenimento destò molto scalpore e si costruì un santuario che ancor oggi attrae molti pellegrini. La tradizione della venerazione di que­sta statua della Madonna risale al secolo xiv, durante le guerre della Riforma, quando l'originale dell'immagine della SS. Ver­gine venne distrutto dai protestanti. Dopo la guerra, questa statua di enorme pregio artistico ormai distrutta fu sostituita da questa copia miracolosa. 
INGOLSTADT (GERMANIA).
Padre Giacomo Rem nacque a Bre­genz nel 1546, entrò nell'Ordine dei gesuiti nel 1566 e, nel 1574, fondò a Dillingen la prima congregazione mariana. Dal 1586 fu conosciuto come istruttore spirituale molto qualificato. Nel 1595 fondò il Collegium Marianum per i migliori allievi della congrega­zione. Il gruppo spirituale ebbe come punto di riferimento la cap­pella di Ingolstadt. Padre Rem fu un devoto veneratore della San­ta Vergine Maria e la Madre di Dio gli apparve alcune volte. Par­ticolarmente significativo fu l'incontro mistico con Maria del 6 aprile 1604, mentre era intento alla partecipazione dei canti mariani: appena padre Rem vide la Madonna, che gli comparve in tutto il suo splendore raggiante, le domandò: «Qual è l'invocazio­ne a te più gradita?». Ella gli rispose: «Mater admirabilis e ac­compagnò con uno sguardo d'amore questo attributo di lode. Da allora Giacomo Rem fece sempre ripetere quest'invocazione tre volte ai suoi discepoli. La Madre di Dio di Ingolstadt, Maria del­le nevi, ricevette il titolo onorifico di: «Maria ter admirabilis» (tre volte ammirabile). Padre Giacomo Rem morì nel 1618. 
LE PUY-EN-VELAY (FRANCIA).
Un membro di un'associazione mariana, giunto vicino alla morte, vide Satana che lo minaccia­va, allora gli apparve Maria che con la sua presenza scacciò il maligno. L'uomo, grato alla Santa Vergine per l'intervento mi­racoloso, salutò la Madre di Dio in questo modo: «O Regina del Cielo! Madre della grazia sempre pronta a prestare il tuo aiuto misericordioso, affido nelle tue mani la mia anima!». Dopo poco l'uomo compì il trapasso dalla vita terrena. 
HEILIGWASSER, INNSBRUCK (AUSTRIA).
Nell'anno 1606 la Madre di Dio con Gesù Bambino apparve a due pastorelli, Giovanni e Paolo Mayr. I fratelli videro la Vergine in una veste azzurra pres­so una sorgente nel bosco. La Madonna esortò entrambi a recar­si dall'abate del convento di Wilten per raccontargli la notizia dell'apparizione e comunicargli la volontà della SS. Vergine di far costruire una chiesa in quel luogo. I due non osarono rivol­gersi all'abate e passò molto tempo da quest'avvenimento so­prannaturale. Giovanni Mayr si sposò ed ebbe un figlio muto. Un giorno si recò alla sorgente nel bosco per fare una passeggia­ta con suo figlio e improvvisamente, con piena gioia del padre, il bambino ricevette il dono della parola. Allora si ricordò dell'in­carico affidatogli dalla Madonna tanti anni prima e, sentendosi molto colpevole per non aver fatto nulla, da quel momento si adoperò con tutte le energie per adempiere al suo compito. Dopo una non facile trafila la chiesa fu costruita in quel luogo di grazia anche per l'influenza della guarigione miracolosa, visibile a tutti. Il luogo, che poi venne chiamato Heiligwasser (Acqua Santa), attrae ancor oggi molti pellegrini. 
BAMBERG (GERMANIA).
Federico Guttrie aveva lasciato la chie­sa cattolica per farsi protestante. Aveva però mantenuto l'abi­tudine di recitare quotidianamente sette Ave Maria in onore delle sette grazie della Madonna. Maria allora gli apparve e lo esortò a riabbracciare la fede cattolica e porsi sotto il suo largo manto; inoltre, sempre nella stessa apparizione, gli predisse il giorno della sua morte e lo consigliò di prepararsi bene al tra­passo. Federico si confessò profondamente e accolse la santa comunione con l'ausilio del padre gesuita Federico Fournier. Mori il 24 dicembre 1608, il giorno della vigilia di Natale, nella data preannunciata dalla Santa Vergine. 
La leggenda di «Nostra amata Si­gnora degli ontani» così narra: una donna affetta da un male inguaribile trovò, sepolto in un ontaneto, un ritratto della San­ta Vergine Maria. La donna aveva appreso dell'esistenza del ritratto per mezzo di un sogno. Pregò con fervore devozionale dinanzi al ritratto della Madonna e guarì. La notizia si diffuse rapidamente e accorse molta gente con la speranza di trovare aiuto. Il contadino Jodok Mayer eresse una cappella di legno e presto fu costruita anche una chiesetta. La distribuzione di molte indulgenze tra il 1492 e il 1500 dimostra come fu intenso il pellegrinaggio a quel tempo. Nel 1803, in seguito alla secola­rizzazione e alla proibizione dei pellegrinaggí, l'immagine mi­racolosa fu portata ad Augusta. Il ritratto venne riportato nel 1835 nel rinnovato convento benedettino e fu collocato nel suo luogo originario. 
GENAZZANO (LAZIO).
In questo luogo viene venerata l'imma­gine miracolosa della «Madonna del buon consiglio». Il 25 aprile 1467 l'affresco fu portato miracolosamente dagli An­geli di Dio a Genazzano nei paraggi di Roma. Originariamen­te il dipinto si trovava a Gerusalemme, fu poi portato a Scu­tari per metterlo al riparo dal pericolo maomettano. Per due­cento anni questo affresco rimase in Albania, ma di fronte al pericolo che venisse disonorato fu portato in una sede più sicura. Sotto questo dipinto meraviglioso ha pregato da allo­ra moltissima gente, anche papi e Santi che hanno ricevuto abbondanti grazie. Molti artisti hanno dipinto imitazioni di quest'immagine miracolosa ma nessuno sembra sia riuscito a farne una copia identica e fedele; resta il fatto che essa viene venerata in più luoghi. Nonostante siano trascorsi alcuni se­coli il dipinto originale mostra ancora miracolosamente una viva lucentezza. Alcune volte è stato notato, da chi ha prega­to in profonda contemplazione, che il volto della Madonna non sarebbe rimasto sempre nella stessa posizione. Luogo di culto devozionale è il santuario della Madonna del buon con­siglio. 
CRACOVIA (POLONIA).
Maria SS. apparve a Isaia Boner (1400-­1471), beato monaco agostiniano e professore di teologia. Co­stui era noto per la profonda devozione mariana e anche per la severità delle sue espiazioni e lo speciale fervore spirituale. Poco tempo prima della morte vide la SS. Vergine Maria, gli Angeli e alcuni Santi che gli donarono la grande gioia di pre­pararlo per il Paradiso. 
RODI (GRECIA).     
I giovanniti, guidati dal loro gran maestro Pierre d'Aubusson, respinsero in una grande battaglia (che durò dal 23 al 28 maggio) un immane attacco dei Turchi agli ordini del sultano Maometto II. Durante questa battaglia ap­parve Maria che, con la lancia nella mano destra e lo scudo in quella sinistra, soccorse i cavalieri cristiani. Con questa vitto­ria la permanenza dell'Ordine sull'isola si rese possibile al­meno fino al 1522. Scacciati poi da Solimano II i cavalieri cri­stiani si stabilirono a Malta, prendendo il nome di «Cavalieri di Malta». 
MADONNA DEL SASSO, LOCARNO (SVIZZERA).
Padre Bartolomeo Piatti di Ivrea visse nel convento francescano di Locarno, che fu fondato personalmente da sant'Antonio da Padova. Costui senti profondamente la devozione mariana. Una notte, mentre Bartolomeo pregava la Vergine all'aperto e con fervore parti­colare, si apri il cielo e, avvolta in una luce maestosa, apparve Maria Beatissima con il Bambino Gesù teneramente tenuto tra le sue braccia. Il frate rimase in estasi fino alla mattina seguen­te. Quando i suoi confratelli, avendolo scorto in quello stato, vollero sapere qualcosa, rispose che la Madonna gli era appar­sa dal cielo aperto e poi era salita sulle rocce della montagna. Dopo quella visione il religioso costruì una piccola cappella sulle rocce e qui si ritirò eremita. Questa cappella è divenuta un santuario assai famoso. 
PENNABILLI (MARCHE).
Un'immagine, dipinta a olio su un muro, della Vergine Maria iniziò improvvisamente a lacrimare. L'avvenimento provocò un grande scalpore. Nel 1517 in quel luogo venne costruita una chiesa e il ritratto della Madre di Dio divenne oggetto di culto. 
ALEXOS, CASTIGLIA (SPAGNA).
Una donna molto devota a Maria SS. trovò nei dintorni di Alexos una statua della Vergi­ne. Subito dopo il ritrovamento le apparve la Madonna e la esortò a costruire in quel luogo una cappella con un eremo. La statua porta il nome di Nuestra Senora de la Casita.**************************   13 06 05.
TROIS-ÉPIS, ALSAZIA (FRANCIA).
Thierry Schóre, un fabbro del paese di Tannach, recandosi al mercato di Niedermorschweier passò per un luogo che ricordava una disgrazia mortale. L'uo­mo scese da cavallo e, inginocchiandosi, iniziò a pregare. Men­tre era assorto in preghiera gli apparve la Madonna avvolta in un mantello bianco e coperta da un velo; era circondata da una luce meravigliosa, nella mano destra portava tre spighe e nella sinistra un filaccio di ghiaccio. Allora la Vergine Maria, rivolta al fabbro, così disse: «Figlio mio! Gli abitanti di questa zona hanno sfidato la rabbia di Dio. Il ghiaccio è il simbolo della grandine, della fame, malattie contagiose e altri castighi. Solo se i peccatori si convertiranno Dio li perdonerà e benedirà i loro campi. Queste tre spighe sono il segno della benedizione dall'alto. Racconta alla gente quello che hai visto e sentito!». Inizialmente il fabbro fu timoroso di raccontare quest'appari­zione alla gente, ma poi un altro miracolo gli diede l'impulso a raccontare e a convincere i suoi concittadini del serio ammoni­mento della Madonna. Numerosi credenti presero in seria con­siderazione l'ammonimento di Maria perciò organizzarono processioni espiatorie ed eressero una chiesa commemorativa a ricordo di ciò. 
RE (PIEMONTE).    
Nell'anno 1494, a una parete della chiesa del paesino di Re, in alta montagna, un ritratto di Maria fu colpito da una pietra. La fronte della Beata Vergine sanguinò copiosa­mente per venti giorni. Il caso fu esaminato attentamente dalle autorità ecclesiastiche competenti e alla fine se ne riconobbe l'aspetto miracoloso. I fedeli accorsero in massa ai piedi del ritratto per pregare. Il pellegrinaggio alla «Madonna del san­gue» è tuttora attivo. 
MARIA BUCHEN, WURZBURG (GERMANIA).
Un soldato, che si trovava a passare per un bosco, vide un ritratto di legno della Madonna della pietà fissato a un faggio. Siccome era un feroce oppositore del cristianesimo, e in particolar modo del culto mariano, prese il quadro a sciabolate. Il dipinto appena colpito iniziò a sanguinare. Il soldato si pentì dell'azione e questo luo­go divenne meta di pellegrinaggio. 
AZAGNA (SPAGNA).
Giovanna Nasquez della Croce, nata il 3 marzo 1481 ad Azagna, fin dalla sua infanzia ebbe visioni e apparizioni di Maria SS. All'età di quindici anni entrò nel con­vento femminile francescano di Cubas, nei dintorni di Madrid, seguendo il consiglio della Santa Vergine. Più tardi, in questo convento, fu badessa. Giovanna della Croce ricevette il dono delle Stigmate e morì nel 1534. Compì numerosi miracoli. 
WERTHENSTEIN (SVIZZERA).
Un devoto eremita vide Maria come Regina del Cielo circondata da numerosi Angeli, ne sentì la voce e udì inni celesti. Quando l'uomo raccontò l'avvenuta visione fu subito creduto. Nel 1518 si verificarono a Werthen­stein alcuni miracoli che attestarono l'apparizione mariana. Nel 1520 sul luogo fu consacrata una cappella. 
TIRANO (LOMBARDIA).
Un giovane pregava ferventemente la SS. Vergine Maria per la guarigione di suo fratello che era molto malato. Un giorno gli apparve Maria e gli promise che suo fratello sarebbe guarito. Infatti dopo poco tempo avvenne questa grazia e in segno di gratitudine fu eretta una chiesa; den­tro fu posta una statuetta della Madonna delle grazie. Nel 1690 ne fu celebrata l'incoronazione. Ancor oggi in questo paese sorge il santuario della Madonna di Tirano.

LEON (SPAGNA).   
Maria SS. apparve nel 1506 a un pastore affi­dandogli l'incarico di recarsi dal vescovo e dirgli che avrebbe dovuto far erigere una chiesa in suo onore nel luogo in cui era apparsa. La chiesa fu eretta e venne affidata prima agli agosti­niani, poi ai domenicani e dal 1518 ai francescani. 
MOTTA (ITALIA).
Un povero contadino vide la Santa Vergine che gli espresse il desiderio di ricevere il dono di una cappella da lui stesso costruita. Il povero uomo adattò una grezza capanna di pastori abbandonata in una cappelletta mariana. 
CASTELLEONE (LOMBARDIA).
Maria apparve a una vendemmia­trice esortandola affinché facesse in modo che si costruisse in quel luogo una chiesa. La donna fu subito disposta a realizzare il desiderio della Madonna. Col concorso di tutto il popolo la chiesa fu costruita. Nel 1560 fu dipinto per la chiesa un ritratto della Madonna. Nel 1617 sorse in questo luogo un convento agostiniano. 
TREVISO (VENETO).
San Gerolamo Emiliani (1486-1537) an­cora giovanissimo era provveditore della fortezza di Castelnuo­vo; un giorno in seguito a un assalto nemico fu incarcerato. Nella solitudine della carcerazione si riavvicinò a Dio. Si mise dunque a pregare rivolgendosi alla Santa Vergine Maria, «Li­beratrice dei carcerati», promettendole che se fosse ritornato libero, si sarebbe recato in pellegrinaggio al santuario mariano di Treviso. Gerolamo ottenne infatti una liberazione prodigio­sa dalla prigionia e dalla sicura condanna a morte per interces­sione della Vergine, la quale gli apparve e lo liberò dalle sue catene. La Madonna continuò poi a guidarlo miracolosamente anche sulla via verso Treviso. Gli permise di attraversare illeso gli eserciti in lotta e di adempiere al suo voto. Giunse infatti al santuario e si gettò sfinito ai piedi della sacra immagine della Madonna Grande, seduta maestosamente in trono, con il Bam­bino sulle ginocchia. Gerolamo fu nella prima gioventù un soldato poi, in segui­to alle apparizioni ricevute e all'avvenimento menzionato, si dedicò interamente al servizio del prossimo, alla penitenza e alle opere di carità. Dapprima prestò assistenza ai malati e agli abbandonati, in un secondo tempo all'educazione degli orfani. Fondò quindi orfanotrofi in diverse città italiane e, sebbene fosse un laico, organizzò a sostegno dei suoi istituti caritativi i padri soma­schi (originariamente «Compagnia dei servi dei poveri», chie­rici regolari). Nel 1747 Gerolamo fu elevato agli onori degli altari da Benedetto XIV e nel 1766 fu canonizzato da Clemen­te XIII. Infine, nel 1928, fu dichiarato patrono degli orfani. San Gerolamo Emiliani è raffigurato con la catena e la palla dei carcerati nelle mani.
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ALBENDORF (POLONIA).     
Nella Slesia (nella parte polacca) si trova il santuario di Albendorf; questo luogo è noto anche come «la Gerusalemme slesiana». L'origine della storia che portò allo sviluppo del pellegrinaggio risale al tredicesimo se­colo: la Vergine Maria apparve nel castello Rathen-Albendorf a un nobile cavaliere. In seguito all'avvenimento mistico costui fece intagliare nel legno una statua di Maria di circa 27 centi­metri simile all'apparizione ricevuta; la statuetta fu poi colloca­ta vicino a un tiglio. Trascorso un certo tempo un cieco si fece accompagnare in quel luogo per venerare la statua, dinanzi alla quale si fermò devotamente a pregare. Improvvisamente, men­tre pregava con intenso fervore, riebbe il dono della vista. Dif­fusasi la notizia del miracolo, accorsero spontaneamente molti devoti per rendere omaggio alla statuetta della Madonna. I pellegrini costruirono una chiesetta di legno come luogo di culto, poi nel 1512 un nobile fece erigere una chiesa di pietra e fece portare la statua all'interno. Il pellegrinaggio continuò a svilupparsi sempre più. Nel secolo XVII, Daniele di Osterberg, oltre a tratteggiare i luoghi della Vita e della dolorosa Passione di nostro Signore Gesù Cristo ritrasse anche questo posto, ispi­rato dalla caratteristica posizione tra le montagne. Egli volle dare a questo ritratto il titolo di Gerusalemme slesiana. Nel 1723 la chiesa di questo luogo, rinnovata e ingrandita, venne elevata a basilica e in alcuni periodi contò annualmente la visi­ta di oltre 150.000 pellegrini. 
CRACOVIA (POLONIA).
Nel 1512, sette luci apparvero improv­visamente intorno a un antico dipinto della Madonna posto esternamente alla chiesa dei carmelitani. Dopo un incendio sviluppatosi nel convento, il dipinto prodigioso fu trovato in­tatto. Inoltre, ogni volta che lo si voleva restaurare, rigettava i nuovi colori. Nel 1634 i colori e i tratti del volto della Madon­na furono visti mutare. Popolarmente questo ritratto è cono­sciuto come «icona miracolosa». 
CAMOGLI (LIGURIA).   
Secondo la tradizione mariana la Santa Vergine apparve a una ragazza in questo luogo e la pregò per la costruzione di una chiesa e un convento. Prima che questo desiderio della Madonna fosse ascoltato e creduto dai fedeli trascorse molto tempo. Solo nel 1634 fu eretta una chiesa nuo­va vicino al convento dei serviti. La chiesa con la statua della Madonna fu consacrata e affidata alla custodia di questi ultimi. Nel 1817 1a statua di Maria SS. fu incoronata da papa Benedet­to XV. 
CATIGNAC (FRANCIA).
Il dieci di agosto del 1519 sulle colline di Vardaille apparve Maria accompagnata dall'Arcangelo Michele e san Bernardo. La Vergine espresse a uno sprovve­duto agricoltore, Jean de la Baume, il desiderio di un santua­rio dove potesse concedere le grazie a tutti coloro che vi si fossero recati a pregare. Per questa ragione la Madonna volle essere chiamata «Nostra Signora delle grazie». Nello stesso anno fu posta la prima pietra per la fondazione della chiesa, due anni dopo papa Leone X ne approvava il culto e il pelle­grinaggio. 
TARBES (FRANCIA).
Nel 1520, in un paese vicino a Tarbes, una pastorella ebbe un'apparizione di Maria. La Madonna le espresse con molta grazia il desiderio di veder lì costruita una chiesa in suo onore. Incaricò la ragazza di raccontare quest'ap­parizione agli abitanti e alle autorità del villaggio affinché po­tessero mettere in pratica la richiesta. La ragazza pregò la Madre di Dio di sorvegliare le pecore finché essa non fosse ri­tornata col padre e alcuni testimoni. La Beata Vergine accon­sentì alla richiesta della pastorella e ben sorvegliò il gregge. Dopo qualche tempo il padre giunse con alcune persone e sua figlia; la Madonna si mostrò loro per un breve attimo e poi di­sparve. Animati dall'apparizione, con molto fervore, queste brave persone diedero l'avvio alla costruzione. Così anche in questo luogo fu costruita una chiesa in devozione alla SS. Ver­gine dove fu venerata con il titolo di «Nostra amata Signora della guarigione». 
MANRESA (SPAGNA).   
Sant'Ignazio di Loyola (1491-1556), che in gioventù fu ufficiale del viceré spagnolo di Navarra, fu feri­to in una battaglia. Nell'autunno del 1521, durante la sua convalescenza nel castello di famiglia dei Loyola, entrò in contatto con il mondo celeste: in quel periodo di isolamento iniziarono a formarsi nella mente del giovane soldato le prime idee di pro­dezze mistiche; dalle prodezze cavalleresche iniziava a passare a quelle religiose. Una notte, mentre era ancora sveglio, vide chiaramente un'immagine silenziosa della Santa Vergine con il Bambino Gesù. Egli ebbe ancora simili apparizioni nel marzo del 1522 e nel febbraio 1523. Le apparizioni e le visioni lo col­pirono così profondamente che gettarono una nuova luce sulla sua vita. In questo periodo di fervore mistico, Ignazio fu trasportato nella «sua verità interiore e spirituale», nella quale presero for­ma per la prima volta i suoi futuri Esercizi. Il suo cuore si apri­va completamente al servizio di Dio. Dopo la guarigione si ri­tirò in solitudine a Manresa, poi fece un pellegrinaggio in Pale­stina e successivamente si diede agli studi di filosofia e teologia a Barcellona, Alcalà, Salamanca e Parigi. Nel 1537 fu ordinato sacerdote e si dedicò alla fondazione della Società di Gesù (ge­suiti), che pose interamente al servizio del papa (Paolo III). Dalle biografie e dai Diari di sant'Ignazio di Loyola apprendia­mo che le apparizioni della SS. Vergine Maria e di nostro Si­gnore Gesù Cristo sarebbero state nella sua vita frequenti. 
MARIA-RICKENBACH (SVIZZERA).
Zumbúel von Buren del Nid­walden, un bracciante agricolo, trasse in salvo dai riformisti protestanti una statua della SS. Vergine. La portò prima a casa e poi, in estate, la pose nel cavo di un acero sull'alto pascolo. Quotidianamente le dedicava le sue preghiere e le mostrava la sua devozione. Venuto l'autunno il bracciante, che doveva con­durre il bestiame a valle, voleva prendere la statua con sé, ma con sua grande meraviglia dovette constatare che era impossi­bile rimuoverla dal suo posto. Resosi conto dell'impossibilità della cosa e del fenomeno insolito, l'uomo decise di lasciarsi consigliare da un prete. Il religioso, al quale von Búren si era rivolto, scorgendo in questo il simbolo della volontà della Ma­donna di voler donare le sue grazie in quel luogo, consigliò di costruirle una cappella sulla montagna di Nidwalden. Ancor oggi il pellegrinaggio diretto a Maria-Rickenbach resta molto attivo. 
SENS, BORGOGNA (FRANCIA).
Nell'anno 1529 imperversava la peste. L'epidemia aveva contagiato molte città e tutti i fedeli fortemente preoccupati si rivolsero alla Madre di Dio, suppli­candola per la guarigione dei malati e la cessazione del male. Nella città di Sens la preghiera di tutta la popolazione fu par­ticolarmente fervente e piena di vero slancio devozionale. La tradizione di questa città vuole che durante una santa Messa, nella chiesa principale della cittadina, apparve in un'intensa luce celeste la Santa Vergine Maria circondata da molti Angeli: quest'apparizione diede agli oranti rinnovato vigore e forti spe­ranze. Subito dopo l'epidemia si arrestò miracolosamente. 
GUBEL (SVIZZERA).
Durante le guerre di religione svizzere, nelle notti dell' 11 e del 23 ottobre, Maria SS. apparve ai soldati cattolici sul monte Gubel e rinnovò il loro vigore. Animati da quest'apparizione, ottennero la vittoria. In ricordo di queste due apparizioni e della battaglia vittoriosa, venne eretta una cappella sul monte Gubel che fu consacrata nel 1559. Il san­tuario fu curato da alcuni eremiti fino all'anno 1647, poi ne assunsero la custodia i cappuccini che frattanto avevano fon­dato li vicino un convento.
*******************01/07/05
GUADALUPE (MESSICO).
Il santuario più visitato del mondo non è Lourdes, Loreto oppure Fatima, ma Guadalupe ai mar­gini di Città del Messico. Quasi 20 milioni di persone visitano ogni anno i luoghi delle apparizioni di «Nostra amata Signora di Guadalupe», detta pure la «Patrona del Messico» o la «Cal­pestatrice del serpente».
Ella apparve la prima volta in questa regione nel 1531 al­l'azteco Cuauhtlatohuac (nato nel 1474 e battezzato nel 1525 con il nome Juan Diego).
Il contesto storico-religioso di Guadalupe - Per apprezzare profondamente il significato di Guadalupe è importante cono­scere il contesto storico-religioso del tempo dell'apparizione. La storia di Guadalupe inizia nel 1519 con l'arrivo in Messico dei conquistatori spagnoli agli ordini del capitano Hernàn Cortés. Quando gli Spagnoli, dalla costa, entrarono nella capitale azteca di Tenochtitlàn, fondata su un'isola del lago di Texcoco, ebbero a meravigliarsi per lo stato di avanzata cultu­ra di questo popolo (circa dieci milioni di Aztechi). Al coman­do di questo popolo sedeva dal 1503 l'imperatore Montezuma, che era un mistico e sincero religioso.
Il dio azteco, oggetto di venerazione suprema, era Quetzal­coatl («Il serpente piumato»), il cui culto si svolgeva in un tem­pio di pietra. A questo dio ogni anno venivano sacrificati ri­tualmente migliaia di persone. Secondo la tradizione religiosa degli Aztechi il loro dio aveva abitato fisicamente nei tempi primitivi in quel luogo tra loro. Sarebbe stato un sapiente do­minatore che se ne era andato con la promessa di ritornare per assumere di nuovo il suo potere.
Nel 1509 la sorella di Montezuma, la principessa Papanth, fece un sogno: vide giungere numerose grandi navi sull'Ocea­no che provenivano da un paese molto lontano, portavano cro­ci nere sulle vele ed erano guidate da uomini bianchi. Costoro avevano intenzione di portare agli Aztechi la conoscenza del nuovo Dio. Per questioni strategiche, Cortés strinse alleanza con i Tlaxcaltechi, un popolo nemico degli Aztechi. Così fu faci­le togliere a Montezuma il potere, nonostante costui avesse tri­butato agli Spagnoli festeggiamenti religiosi e una magnifica ac­coglienza. Cortés fece costruire dappertutto chiese cattoliche e volle che gli Aztechi si lasciassero battezzare. Nel 1528 Carlo V nominò l'uomo di Dio, Juan Zumàrraga, primo vescovo del Nuovo Mondo il quale si impegnò con appassionato fervore nell'evangelizzazione del Messico. Tra i primi che si fecero bat­tezzare volontariamente ci fu anche Juan Diego, sua moglie, del villaggio di Cuautitlan, e uno zio che abitava nel villaggio di Tolpetlac. Spesso essi si recavano, per assistere alle funzioni re­ligiose, a Tenochtitlàn nella chiesa Santiago de Tlatilolco, eret­ta sulle rovine del tempio principale di Huitzilopochtlis, il dio della guerra degli Aztechi. 
L'apparizione di Tepeyrac - La Santa Vergine apparve per la prima volta il sabato mattina del 9 dicembre 1531 a Juan Die­go (1474-1548), di Cuautitlan, appartenente agli indigeni ma­cehuales. Quest'indigeno si era convertito al cattolicesimo e battezzato da poco tempo; egli coltivava un profondo rapporto con la Regina del cielo, che considerava sua madre. Un giorno si recò alla chiesa di Santa Cruz di Tlatilolco dove si celebrava la festa dell'Immacolata Concezione. Si era messo in cammino a mezzanotte per percorrere i ventiquattro chilo­metri che lo separavano da questa celebrazione. Passando vicino alla collina del Tepeyrac (dove nell'antichità si trovava il tempio del culto pagano della regina del serpente) udì un soave tono di musiche dolci e celesti e contemporaneamente vide una nuvola bianca circondata da una luce meravigliosa. Juan Diego credette di essere in Paradiso, si guardò intorno e non sentì nulla; frattanto era calato un profondo silenzio. Im­provvisamente una voce ruppe questo silenzio profondo, egli si sentì chiamare da una Signora con il suo nome: «Juanito!». Senza aver paura si diresse in cima all'altura e vi scorse subito una Signora ritta e maestosa, che lo invitò ad avvicinarsi. Una volta davanti a lei, rimase stupefatto per la sua bellezza so­vraumana: la sua veste era raggiante come il sole e i raggi che emanava penetravano le rocce dei dintorni; tutta la terra in­torno aveva assunto i colori dell'arcobaleno e perfino i cespu­gli risplendevano di tutti i colori. Diego estasiato cadde in ginocchio e si mise in ascolto:
«Juanito, tu sei il più piccolo dei miei figli, dove stai andando? Sia ben inteso da te che sei il più piccolo dei miei figli, che io sono la sempre Vergine, Santa Maria Madre del vero Dio, fonte di vita, del Creatore che tutto comprende, Signore del Cielo e della terra. Ardentemente de­sidero che mi sia costruito qui un tempio, dove io possa offrire tutto il mio amore e la mia compassione, l'aiuto e la protezione perché io sono la vostra Madre misericordiosa. Tua e di tutti gli abitanti di questa terra, dei devoti che m'invocano con fiducia e dei quali sento i lamenti. Io voglio perciò porre rimedio ai loro dolori, a tutte le difficoltà e le sof­ferenze mostrandomi in questo luogo di culto che sarà costruito per tuo mezzo per realizzare la mia clemenza. Tu andrai perciò al palazzo del vescovo di Città del Messico a dirgli che ti ho mandato io e che desidero che mi costruisca un tempio sulla spianata. Gli dirai esatta­mente quanto hai visto e udito, sii certo che io ti sarò molto grata per questo compito e tu meriterai una ricompensa per lo sforzo e la fatica d'aver compiuto la mia missione. Va' e adempila! Adesso che hai ben compreso il mio comando».
Juan Diego si dichiarò pronto al servizio e si mise in cammi­no per raggiungere la residenza del vescovo, frate Juan de Zu­màrraga dell'Ordine dei francescani, per riferirgli il messaggio della Signora del Cielo. Solo faticosamente riuscì a farsi ascol­tare, ma il vescovo non gli diede peso, gli promise solo che ci avrebbe riflettuto. Sulla via del ritorno Diego riferì alla SS. Vergine la risposta del vescovo e la esortò ad affidare quest'in­carico a una persona importante che avesse potuto avere più credibilità di fronte al vescovo. Allora Maria lo tranquillizzò e lo incoraggiò. Dopo aver ascoltato attentamente la Madre di Dio, Juan Diego si sentì tranquillizzato e incoraggiato a conti­nuare la missione, quindi promise alla Madonna che la mattina seguente si sarebbe recato di nuovo dal vescovo e poi la sera sarebbe ritornato con la risposta. La domenica, infatti, giunse primo di tutti alla santa Messa e dopo averla ascoltata fece ore di attesa e di trafila per riuscire di nuovo a parlare col vescovo. Juan supplicò l'uomo di Dio, mostrando vere e copiose lacri­me di sofferenza, di esaudire il desiderio della Madre celeste. Questa volta il vescovo iniziò a credergli e, allo scopo di esami­nare la cosa, pose a Juan Diego molte domande precise, infine gli chiese un segno dal cielo; il devoto ringraziò il vescovo e corse a dar notizia a Maria. L'uomo di Dio inviò alcuni servi affinché lo osservassero da lontano, ma costoro lo persero di vista nei pressi della montagna e pensarono che il devoto fosse un imbroglione. Diego era invece già dinanzi alla Madonna per riferirle la risposta del vescovo. 
Il segno - Il giorno dopo Juan Diego avrebbe dovuto presen­tarsi alla Madonna, come era rimasto d'accordo con lei, ma non poté adempiere alla promessa perché aveva trovato lo zio, Juan Bernardino, gravemente ammalato con una fortissima febbre. Tutta la notte e il giorno seguente il veggente si era occupato dello zio: chiamò il medico del villaggio e cercò erbe medica­mentose, ma siccome le condizioni dell'ammalato continuava­no a peggiorare, il martedì mattina dovette correre a Tlatilolco per chiamare un prete. Per raggiungere in fretta la città prese un'altra via, aggirando la collina; si vide allora di fronte la Si­gnora, avvolta in una luce splendente, che gli tagliò la strada. Con la sua voce amorevole gli chiese: «Cosa accade figlioletto mio, dove vai?». Timoroso e confuso, le raccontò l'accaduto e le disse che adesso doveva andare per la strada più breve in città, ma che il giorno seguente sarebbe di nuovo ritornato da
lei sulla montagna; infine le chiese perdono per la sua mancan­za. In quel momento senti penetrare nella profondità del cuore l'amore profondo di Maria. La Madonna gli disse qualcosa e di non preoccuparsi dello zio, poi gli espresse un desiderio... Quando la Vergine finì di parlare, Juan Diego si sentì consola­to e profondamente rinvigorito, volendo subito adempiere alla volontà della Signora del Cielo, salì sulla cima della collina di Tepeyrac per cogliere delle fresche e splendide rose di Casti­glia sbocciate miracolosamente fuori stagione. Il veggente le raccolse, allargando il suo mantello (tilma) come se fosse un grembiule, e le mostrò così a Maria SS. Poi Ella gli diede un messaggio per il vescovo.
Diego non andò dal prete ma, secondo le istruzioni della Madonna, si incamminò a passo svelto verso la città; giunto nei pressi della medesima fu subito notato dalla servitù del vesco­vo. Ad attenderlo quindi non ci fu solo il vescovo ma anche importanti personalità, come il vescovo Don Sebastian Rami­rez Fuenleal. Juan Diego si inginocchiò davanti al francescano, uomo di Dio, e gli riportò il messaggio della Madonna, poi aprì il mantello bianco che aveva fino allora tenuto stretto al petto. Appena quelle rose furono cadute, apparve sul mantello la bellissima immagine della Madre di Dio, quale si può ammira­re oggi nel santuario di Tepeyrac: lo stesso Juan Diego rimase commosso nel vedere l'immagine della Santa Vergine, così come gli appariva in quel tempo. A quel doppio fenomeno miracoloso, prima i fiori in quella stagione e poi l'immagine acheropita, tutti i presenti furono profondamente toccati e si misero in ginocchio. La notizia del miracolo si diffuse subito nei paraggi, allargandosi sempre più. Zumàrraga ordinò per prima cosa la costruzione di una cappella sul luogo delle appa­rizioni, e poi subito fece avanzare i piani per la costruzione di una basilica. Il vescovo volle subito visitare con il suo seguito questo luogo. 
Maria apparve anche allo zio - Diego fu portato a casa in modo trionfale dai devoti e constatò che suo zio aveva ricevuto il miracolo della guarigione. Per bocca stessa di quest'ultimo il veggente apprese che improvvisamente Juan Bernardino aveva visto una luce invadere la stanza e gli era comparsa una Signora bellissima che irradiava calma e pace. Appena ebbe quell'ap­parizione si sentì liberato dal male, dalla febbre e dalla debo­lezza, e cadde in ginocchio ai piedi della Signora silenziosa. Poi Ella lo informò dell'incontro con suo nipote e dell'immagine che era stata impressa nel suo mantello. Infine la Signora cele­ste gli manifestò il titolo nella lingua locale con cui desiderava essere chiamata e venerata in quel luogo: «La sempre Vergine Santa Maria di Guadalupe».
Per il popolo messicano Maria SS. proclama la salvezza per mezzo dei fiori e del canto. La Signora del Cielo si presenta in lingua nahuatl promettendo soccorso e protezione a tutti gli uomini. L'immagine di una Maria messicana impressa miraco­losamente sul mantello, il linguaggio locale usato da lei stessa come titolo devozionale, il rapporto con le antiche divinità e gli eventi miracolosi in relazione con le apparizioni stimolaro­no una conversione di massa tra gli Aztechi: quasi nove milioni di indigeni furono battezzati in pochi anni. 
La missione di Juan Diego - Il veggente si consacrò intera­mente alla Santa Vergine di Guadalupe, ritirandosi a vivere vi­cino alla chiesetta del Tepeyrac. Curò il pellegrinaggio e assi­stette amorevolmente i pellegrini. Visse come un asceta, testi­mone e apostolo. Quando Zumàrraga, dopo la morte dello zio, lo visitò, si sprigionò sul luogo dell'ultima apparizione una fon­te di acqua sorgiva che ancor oggi scorre e viene considerata acqua terapeutica. Il 30 maggio 1548 Juan Diego morì.
Nel 1600 la cappella fu per la prima volta considerevolmen­te allargata e nel 1622 nuovamente ristrutturata. Nel 1694 fi­nalmente fu posta la prima pietra per la fondazione di una grande basilica; nel 1709 l'icona dell'immagine miracolosa del­la Madonna venne spostata sull'altare maggiore. La straordina­ria icona resistette per 178 anni agli influssi del tempo, al fumo delle candele e al sudore dei pellegrini. Ancor oggi, nonostante i secoli trascorsi, possiamo contemplare una Madonna dai co­lori vivi che emana una tenerezza infinita. 
Non è stato dipinto da mano dell'uomo - La tilma è un ruvi­do mantello (168x105 cm), tessuto in una fibra tipica di agave messicana, costituito da due pezzi di questo materiale (anterio­re e posteriore) cuciti con filo bianco. L'immagine della Vergine dipinta sopra (l'icona miracolosa) è grande 143x55 cm. Maria è di colore bruno, come gli indios, mani giunte, aspetto nobile, vestito rosa bordato di fiori. Un velo o manto azzurro­mare trapunto di stelle dorate le copre il capo e scende fino ai piedi che poggiano sulla luna. Dodici raggi di sole le incorni­ciano il volto. Gli esami effettuati sulla tilma di Juan Diego hanno dimostrato che in ogni caso i colori non hanno nessuna origine terrena e i materiali sono del tutto sconosciuti e quindi non analizzabili. Nel 1929 un minuzioso esame scientifico sco­prì con più ingrandimenti che nelle pupille degli occhi di Ma­ria è riflessa come in una pellicola fotografica l'immagine del veggente e di alcune persone presenti al miracolo delle rose. Nonostante tutte le ricerche e gli esami il fenomeno resta scien­tificamente inspiegabile; un evento soprannaturale sulla Terra. 
La reazione della Chiesa - Rapidamente Maria fu considerata la protettrice del Messico. Numerose copie dell'immagine di­pinta sul mantello di Diego furono riprodotte e divennero og­getto di culto. Nel 1737 la SS. Vergine fu dichiarata patrona del Messico. Venticinque papi hanno reagito positivamente alle apparizio­ni e al miracolo. Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato Maria «Madre delle due Americhe». Nel 1754 fu istituita una festa maggiore con il Breve pontificio Non est Equidem e la basilica di Guadalupe fu elevata al rango della Basilica Laterana di Roma. Papa Leone XIII dispose che il 12 ottobre 1895 venisse celebra­ta l'incoronazione dell'immagine miracolosa. Oggi Guadalupe è il cuore del pellegrinaggio sudamericano.****************************** 29_08_05. 
WESEMLIN, LUCERNA (SVIZZERA).
Al tempo in cui la Svizzera 1531 cattolica era seriamente minacciata dai riformatori della Sviz­zera dell'est, su una collina nei paraggi di Lucerna questi ave­vano distrutto una cappella e un ritratto di Maria. In questo luogo il consigliere comunale, Maurizio von Mettenwyl, vide la Madonna circondata da una luce celeste e avvolta di strali, ai suoi piedi era la luna. La Madre di Dio appariva incoronata e portava Gesù Bambino sul braccio sinistro mentre nella mano destra aveva uno scettro. Di fronte a questa maestosa appari­zione l'uomo rimase sconvolto e cadde in ginocchio, promettendo di ricostruire la cappella e di rimettere il ritratto di Maria al suo posto, così come Ella era apparsa. La sera suc­cessiva, avendo udito questa storia, si riunirono sul luogo dell'apparizione molte persone a pregare. Allora la Beata Vergine apparve ancora una volta a tutti, senza corona; due Angeli giunsero e la incoronarono come «Regina degli Ange­li». Tutti i fedeli che erano stati testimoni di quest'apparizio­ne rimasero molto commossi e consolati; pregarono Maria di aiutare il piccolo esercito cattolico contro la grande minaccia riformista degli zurighesi. Quando dopo poco tempo il can­tone cattolico fu liberato dalla minaccia protestante, i fedeli, in segno di gratitudine verso la Beata Vergine Maria, eressero di nuovo la cappella sulla collina di Wesemlin. In questo luo­go vennero elevate dai fedeli spontaneamente nuove preghie­re alla SS. Vergine, dapprima sconosciute. I cappuccini cura­no la cappella dal 1588. 
SAVONA (LIGURIA).
Era la mattina del 16 marzo, il contadino Antonio Botta si recava al lavoro nel suo vigneto in località San Bernardo. Era quasi giunto sul luogo quando vide una luce enormemente chiara risplendere dinanzi a sé; da questa si deliniò chiaramente una figura femminile che gli disse: «Non aver timore! Io sono la Vergine Maria!». Lo esortò al­l'espiazione e alla preghiera. Alcune settimane dopo quest'ap­parizione l'uomo ricevette un secondo messaggio: questa vol­ta vide Maria che sedeva su una grande roccia in un ruscello e disse che senza preghiere e buone opere il mondo sarebbe caduto in grande afflizione e disgrazia. Era perciò necessaria la conversione del popolo che si sarebbe dovuto allontanare dai suoi misfatti... La Madonna gli parlò poi della misericor­dia divina.
Botta raccontò alla gente semplicemente quello che aveva visto e udito; subito fu creduto. Sul luogo dell'apparizione ven­ne eretta una grande chiesa e molti pellegrini si recarono dalla «Madre della misericordia». 
GORIZIA (FRIULI).
Secondo una leggenda di questo luogo, Maria sarebbe apparsa due volte a una pastorella, di nome Ferligoinza, e le avrebbe dato un messaggio da trasmettere alla gente: «Di' al popolo che mi deve costruire in questo luo­go una cappella e implorarmi per ricevere la mia grazia e il mio perdono». 
LÓWEN (BELGIO).
Cornelio Wischaven, nato nel 1509 a Mechel, fu ordinato sacerdote nel 1533 e fu attivo per quattor­dici anni in Lówen come predicatore e tranquillo confessore. Per mezzo di una speciale volontà di Maria, la quale gli appar­ve nel 1543, fu guidato dal padre gesuita Pietro Faber, come primo fiammingo, nella Compagnia di Gesù dove fu accolto da Ignazio di Loyola in persona. Nel 1547 dimorò a Roma dove divenne «scolastico spirituale» dei gesuiti. Morì a Loreto nel 1559. 
GRANADA (SPAGNA).        
San Giovanni di Dio, nato nel 1495 a Montemor in Portogallo, fu portato in Spagna senza che si conoscesse il cognome; perciò fu chiamato «di Dio». A venti­sette anni fu soldato nell'esercito cristiano contro i Turchi. La leggenda popolare racconta che una volta egli cadde da cavallo e vide Maria vestita da semplice contadina. Ella l'aiutò e lo curò delle sue ferite. Con quest'avvenimento si pose il fondamento della sua futura conversione e il suo pieno impegno per l'apo­stolato dei malati. Giovanni visse poi come libraio a Gibraltar e Granada.
In seguito a una predica di Giovanni d'Avila, nel 1539, si sentì molto commosso e da allora decise di dedicare il resto della sua vita alla cura dei malati. Fondò nel 1540 un ospedale a Granada, praticò la medicina psicosomatica e si dedicò a cu­rare le malattie fisiche e dell'anima recando sollievo a molti ma­lati. Per meglio organizzare il lavoro di assistenza ai malati, fondò l'Ordine secolare dei fratelli misericordiosi, divenuto dopo la sua morte Ordine dei fratelli misericordiosi di san Gio­vanni di Dio, con l'accoglimento della regola di sant'Agostino. L'approvazione pontificia giunse nel 1617. La pianificata ope­ra di apostolato per i malati si sviluppò rapidamente dando buoni frutti. La Beata Vergine Maria apparve ancora una volta a san Giovanni di Dio, poco prima della sua morte, per con­durlo in Paradiso 1'8 marzo 1550. 
CRACOVIA (POLONIA).
Il dipinto della Madre di Dio, che era appeso all'esterno della chiesa degli eremiti agostiniani, si illu­minò improvvisamente di una splendente luce celeste e si udì un canto armonioso e angelico. Quando nel 1550 il convento si incendiò il dipinto restò miracolosamente intatto. Nel 1621 si manifestò una spettacolare guarigione dinanzi all'immagine della Madonna; da questo momento ebbe inizio l'arrivo dei pellegrini. 
LISBONA (PORTOGALLO)
Maria apparve ripetutamente a Seba­stiano Baradda, la SS. Vergine lo esortò a entrare nell'Ordine dei gesuiti. 
VAILANKAMI (INDIA).
Mentre un povero giovane beveva latte in un villaggio, Maria gli apparve e lo pregò affinché ne potes­se avere anch'ella. Il giovane, molto emozionato per l'avveni­mento, subito glielo mise in una tazza. Nel versare il latte vide che la pentola stranamente si riempiva subito di nuovo, insom­ma rimaneva sempre piena nonostante il latte versato. Alcune settimane più tardi, nello stesso luogo, la Madonna apparve a un giovane paralitico e gli disse: «Recati dal sindaco e pregalo di far costruire in questo luogo una chiesa». Siccome non po­teva camminare, Maria lo guarì ed egli poté andare dal sinda­co. Vedendolo improvvisamente guarito, il sindaco e tutti gli altri gli credettero e così fu deciso di costruire una cappella che fu meta di un forte pellegrinaggio. Tempo dopo, in segno di gratitudine per altri miracoli avvenuti, la cappella venne sostitu­ita da una grande chiesa, poi elevata da papa Giovanni XXIII a basilica. Vailankami è oggi considerata la Lourdes indiana. 
WEISSENSTEIN (SVIZZERA).
Leonardo era un contadino che per ragioni ignote divenne folle; per questo motivo fu rinchiu­so. Un giorno riuscì a scappare dal manicomio e, mentre fug­giva, gli apparve Maria e gli promise la guarigione, a patto che le costruisse una cappella. Leonardo guarì, dopo poco ini­ziò gli scavi per la fondazione della cappella di Maria e tro­vò una statua della Santa Madre addolorata. La statua fu posta nella cappella appena costruita; essa divenne l'immagine miracolosa della grazia, oggetto di culto nel Tirolo meridio­nale. 
KRASNA HORKA (SLOVACCHIA).
Poco lontano da Rosenau si trova un castello nella località di Krasna Horka (Il bel Monte). La chiesa del castello è dedicata alla Madre di Dio e al suo in­terno c'è un dipinto della Santa Vergine Maria. Durante le guerre della Riforma il dipinto fu gettato nel fuoco per tre vol­te nel 1556 senza mai riportare nessuna bruciatura. Da allora il ritratto è oggetto di culto, particolarmente da quando il castel­lo divenne proprietà della famiglia Andrassy. Nel 1791 il qua­dro fu posto in una preziosa cornice dorata. La cronaca del tempo riporta testimonianze di molte guarigioni e di preghiere esaudite dinanzi a quest'immagine della Madonna.************************************ 15/09/2005
BRESCIA (LOMBARDIA).      
Giacomo Ledesma nato nel 1519 a Cuellar (Spagna) studiò in alcune università ed entrò nel 1557 nell'Ordine dei gesuiti. Insegnò, fino alla sua morte nel 1575, teologia al Collegium Romanum di Roma. Quando Giacomo entrò in forte tentazione si rivolse a Maria in fervente preghie­ra; Ella gli apparve insieme a santa Maria Maddalena, a santa Caterina di Alessandria e a santa Caterina da Siena. La Madon­na gli promise la sua particolare protezione affinché potesse mantenere la sua purezza e conservarla fino al momento del trapasso nel mondo celeste. 
MONTALLEGRO (SICILIA).
Maria SS., avvolta in una luce cele­ste e con un abito magnifico intessuto di rose, apparve a un boscaiolo e gli regalò un dipinto con la sua immagine. 
ADLWANG (AUSTRIA).
Il ritratto della Madonna, che si trova nella chiesa di Adlwang in Austria, durante le guerre della Ri­forma, fu strappato dal suo posto dai protestanti e fu conside­rato distrutto. Molto tempo dopo il ritratto fu ritrovato per mezzo di una luce misteriosa celeste che passava attraverso la finestra laterale gotica della chiesa. Infatti, il quadro di Maria, ritenuto distrutto, era rimasto sotto un grosso formicaio sul pa­vimento della chiesa stessa. Le formiche lasciarono la chiesa solo quando il dipinto fu ristrutturato e rimesso alla parete. 
CORDOVA (SPAGNA).  
La Madonna apparve a un operaio dispe­rato, che voleva togliersi la vita, e gli indicò il luogo dove si trovava nascosta una statuetta lignea. L'operaio infatti trovò la statuetta intagliata nel legno, raffigurante la Madre di Dio, vi­cino a un fico nei pressi di una sorgente. Il ritrovamento cam­biò la vita di quest'uomo; dall'acqua sorgiva si ebbero molte guarigioni e la Santa Vergine viene venerata in quel luogo come «Nostra Signora della fonte». 
MONOMOTAPA (RHODESIA).
Il padre gesuita Gonzales da Li­veira, nato nel 1526 a Almeiria nei dintorni di Lisbona, volen­do fondare una missione in Rhodesia si recò dall'imperatore mussulmano di Monomotapa e gli regalò in segno di amicizia un ritratto della Madonna. L'imperatore accettò il ritratto e per cinque notti consecutive fu illuminato dall'apparizione della Regina ciel Cielo. Allora decise di farsi battezzare e lasciò costi­tuire la missione nel suo paese. Padre Líveira fu assassinato il 15 marzo da mussulmani estremisti. 
ARENAS (SPAGNA).
San Pietro di Alcantara (1499-1562) era francescano e visse in diversi conventi spagnoli. Dal 1540 in­traprese un piano di grande riforma, destinato a ricondurre l'Ordine francescano al suo rigore primitivo. Nonostante ab­bia incontrato su questa strada molte resistenze, un Breve di Paolo IV approvò la sua riforma. Dal 1556 divenne provinciale dei conventi riformati spagnoli, raggruppati sotto il patronato della provincia di San Giuseppe, e ricevette l'autorizzazione a erigere nuovi conventi in Spagna e nel mondo. Attraverso il carisma delle sue alte grazie mistiche, la forza di persuasione delle sue prediche severe e l'esempio della sua vita, fatta di preghiere e di espiazioni, Pietro ebbe un grande influsso sui suoi confratelli e fedeli, ma anche sui nobili e sul governo del suo paese. Santa Teresa di Avila lodò le doti mistiche di Pietro di Alcantara. Famoso è il suo libretto sulla preghiera contem­plata e la sua aspirazione alla perfezione Trattato della preghiera e della meditazione. Poco prima della sua morte gli apparve la Madre di Dio e gli preavvisò la dipartita. Fu beatificato nel 1622 e canonizzato nel 1669. 
AVILA (SPAGNA).
La «grande santa Teresa» (1515-1582), chia­mata anche Teresa di Gesù, fu una delle più grandi mistiche e riformatrici dell'Ordine carmelitano. Entrò nel 1535 nel Car­melo dell'Incarnazione di Avila, dove restò per trent'anni, ed ebbe molte visioni e apparizioni, tra queste anche numerose ap­parizioni di Maria SS. Dal 1454 la sua vita mistica andò matu­randosi, nel 1556 celebrò in una visione il suo fidanzamento spirituale con Gesù Cristo e conobbe le più alte grazie misti­che. Nel 1560 ricevette la grazia della transverbazione (la trasforazione del cuore); fece l'esperienza di una visione dell'in­ferno e nello stesso anno iniziò a scrivere la sua autobiografia. Nel 1562 guidò la riforma dell'Ordine e fondò il primo con­vento delle carmelitane scalze ad Avila. Ella si accompagnò a famosi teologi e santi; ma ebbe anche a soffrire molte opposi­zioni. Nel 1568 venne portata avanti la prima riforma dei con­venti maschili. Quando Teresa morì, aveva fondato diciassette conventi femminili e due maschili. La mistica spagnola fu bea­tificata nel 1614 e nel 1622 canonizzata. Ella venne elevata il 27 settembre 1970 da papa Paolo VI quale Dottore della Chie­sa, prima donna, con Caterina da Siena, a ricevere questo tito­lo. Per amore di Dio, Teresa aveva condotto due vite, una in cui si era sforzata di assomigliare a tutte le sue compagne, l'al­tra in cui, nella più totale solitudine, si era lasciata assorbire nell'unione mistica. 
TORREHERMOSA (SPAGNA).
Maria SS. apparve a san Paschalis Baylon (1540-1592), accompagnata da san Francesco e da san­ta Chiara, mentre egli voleva costruire una cappella. La Ma­donna e i due Santi lo esortarono a entrare nell'Ordine dei mi­noriti. Egli entrò in quest'Ordine e servì in diversi conventi come portiere e nella cucina. Paschalis fu un grande modello di umiltà, castità e seguì severe pratiche espiatrici. Ebbe rilevanti attitudini mistiche. Nel 1618 fu beatificato e nel 1690 fu canonizzato. Nel 1897 fu dichiarato patrono delle fratellanze sacramentarie. 
FORLÌ (EMILIA ROMAGNA).
Maria apparve piena di luce al cappuccino Gerolamo e gli predisse il suo trapasso per la do­menica successiva. Infatti la domenica dopo morì come la Ma­donna gli aveva predetto, mentre le campane suonavano l'An­gelus. 
VIENNA (AUSTRIA).
San Stanislao Kostka (1550-1568), nato il 28 ottobre 1550 a Rostkow (Polonia), entrò nel collegio gesui­ta di Vienna; quando il collegio fu chiuso egli abitò privatamen­te con suo fratello. Qui si ammalò in modo grave e venne mi­racolosamente guarito da Maria. La Santa Vergine gli disse che la sua ora non era ancora venuta e che avrebbe dovuto dedi­carsi alla Compagnia di Gesù. Stanislao si recò ad Augusta e poi a Dillingen dove incontrò Pietro Canisio che lo presentò a Francisco de Borja, il generale dell'Ordine. Nel 1567 fu accol­to a Roma come novizio. Riuscì a ricevere l'ordinazione sacer­dotale, ma gli strapazzi e la sua precedente malattia lo portaro­no alla morte.
Lasciò il mondo il giorno dell'Ascensione, consolato dalla Beata Vergine Maria. Nel 1670 fu beatificato, poi canonizzato da Benedetto XIII nel 1726 insieme con Aloisio di Gonzaga. È patrono della Polonia, della gioventù studiosa e dei mori­bondi. 
AMENDOLARA (CALABRIA).
Giuliano di Camerino, poco prima della sua morte, vide la Madre celeste nel convento di Amen­dola. Egli rese noto a tutti i frati del convento la presenza della Regina del Cielo in quel luogo.
*********************   OTTOBRE 2005   ******************
ANCONA (MARCHE).
Un giovane novizio cappuccino era oppresso moralmente da tentazioni di peccati impuri e apparizioni demoniache, allora gli apparve la Santa Vergine Maria e gli recò la pace nell’animo.  
FAENZA (MARCHE).
Il frate cappuccino Alessandro di Butrium pregò fervidamente Maria di proteggerlo dalle sue pesanti ten­tazioni; questa preghiera sincera fece apparire la Madre di Dio che con la corona della vittoria nella mano incoronò il frate. Da allora fu immune dalle tentazioni. 
MARIAGYÚD (UNGHERIA).
I calvinisti avevano strappato ai cat­tolici il santuario di Mariagyud (fondato nel 1148). Tommaso Mathinicz vide in una finestra della chiesa la Madre di Dio che gli disse: «Perché non mi liberate dalla mia prigionia?!». Più tardi anche due calvinisti videro Maria apparire sul portale della chiesa. Quando questo fenomeno fu riportato a Leopoldo I, egli diede subito l'ordine di riconsegnare la chiesa ai cattolici. 
PISTOIA (TOSCANA).
Maria apparve alcune volte a Pistoia, al monaco cappuccino Gerolamo. In una di queste apparizioni la Vergine gli predisse il giorno e l'ora della sua morte. Quando con un altro monaco, durante una missione apostolica di sera, smarrirono la via, si prostrarono per raccomandarsi all'aiuto della Madre di Dio. Dopo poco videro in lontananza una luce. Corsero al luogo dove era comparsa la luce e trovarono una casa semplice, nella quale ricevettero ospitalità da un uomo anziano, una giovane donna e un bambino. Quando i due monaci si svegliarono, la mattina dopo, si trovarono in aperta campagna nelle vicinanze di una strada conosciuta. Allora ca­pirono bene che Maria aveva ascoltato le loro preghiere e ringraziarono Dio elevandogli preghiere di lode. 
SIVIGLIA (SPAGNA).
Il padre gesuita Alonso Rodriguez (1538-­1616), professore di teologia morale e maestro dei novizi in Sivi­glia, parlava con la Santa Vergine Maria come un figlio con la madre. Le fu sempre grato di essere stato ispirato e illuminato nei suoi scritti ascetici e nelle esperienze mistiche. 
LANGUEDOC (FRANCIA).
Il padre gesuita Martin Gutierrez (+1573) era un fervente fedele al culto della SS. Vergine Ma­ria. Ella gli dava buoni consigli per la sua attività di cura delle anime. Una volta il sacerdote vide la Beata Madre Celeste vestita di bianco-neve con un mantello largo, sotto il quale proteggeva tutti i membri della Compagnia di Gesù. Quando nell'anno 1573 andò a Roma dalla Spagna, durante il viaggio, si fermò a visitare una cappella di Maria nella campagna di Languedoc. Qui ap­prese dalla Santa Vergine che sarebbe stato chiamato al marti­rio. Infatti, nella stessa settimana della visione, padre Martín fu ucciso dai nemici della santa fede cattolica. 
GUBBIO (UMBRIA).
Alla festa dell'Immacolata Concezione, il monaco cappuccino Pacifico, che era nel coro della chiesa, vide la Beata Vergine Maria che gli svelò il mistero dell'Immacolata Concezione. Quando la Madonna disparve, la chiesa fu inon­data da un magnifico e soave profumo di rose che fu percepito da tutti i frati. 
NURSIA (ITALIA).
Il monaco cappuccino Giacomo ebbe un'ap­parizione della Santa Vergine Maria; questo avvenne poco prima del suo trapasso nell'eternità. Ai frati che erano intorno al suo letto disse: «Vedete! Vedete! La Trionfante Regina del Cielo è qua! Viene a prendermi!». Poi, rivolto alla Madonna, le disse commosso: « O Gloriosissima e Purissima Vergine Maria, come sei buona a venire da me e consolarmi con la tua visita! ». 
MADRID (SPAGNA).
Maria SS. apparve al padre gesuita Dída­cus Mendoza, lo rinforzò e lo consolò nella fede. 
KAZAN (RUSSIA).
Secondo la tradizione locale nel 1579 una ragazza ebbe un'apparizione di Maria. La Santa Vergine la in­formò dell'esistenza di un'icona antica sepolta sotto le macerie di una casa incendiata. Infatti, seguendo le indicazioni di Ma­ria, l'icona fu ritrovata miracolosamente integra e dai colori luminosamente splendenti. Essa venne copiata e diffusa. 
TRIVENTO (MOLISE).
Due frati cappuccini furono sorpresi sul­la via di Larino verso Trivento da un terribile temporale. Essi rivolsero il pensiero a Maria e subito dopo, per mezzo della luce di un fulmine, videro in mezzo al bosco una casa. Subito vi si recarono e furono ospitati da una materna e amorevole Signora, di una bellezza indicibile. I due frati erano commossi e veramente sorpresi da tanta bellezza. Il giorno seguente, dopo essersi accomiatati lasciarono la casa e si allontanarono. Quan­do volsero lo sguardo indietro non videro più nulla; allora ca­pirono che la Madonna stessa li aveva ospitati nella casa del suo dolce cuore. 
ZIRON (SPAGNA).
Maria apparve ripetutamente ad Ambrosio di Ziron, come «Beata Madre del Signore», e gli consigliò di entrare nell'Ordine dei cappuccini. Egli infatti entrò nell'Or­dine ed ebbe per sempre il dono della certezza della sua mis­sione spirituale. 
ZITEIL (SVIZZERA).
Il 16 luglio Maria apparve a una ragazza diciottenne che raccoglieva la legna e le disse: «Va' e di' al po­polo di Oberhalbstein che ha troppo peccato e il Signore non può sopportarlo ancora per molto. La gente deve cercare di mi­gliorare e diventare più buona e devota, altrimenti dovrà aspet­tarsi la punizione di Dio: i raccolti si seccheranno e il popolo morirà! Io non posso più mediare per tale popolo corrotto la misericordia di mio Figlio». Maria apparve anche nei due gior­ni seguenti alla veggente esortandola a diffondere sempre più la notizia di quest'apparizione. Il governatore della regione dopo aver analizzato la cosa at­tentamente si convinse, quindi si appellò al popolo per le pra­tiche di penitenza per mezzo delle processioni. Sul luogo dove era apparsa Maria venne eretto un santuario, che tempo dopo fu affidato ai cappuccini. Tutte le domeniche dei mesi di lu­glio, agosto e settembre di ogni anno furono dedicate al pelle­grinaggio.
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LOWEN (BELGIO).
Il padre domenicano Enrico Calstro, come apprendiamo dai suoi biografi, ebbe molte apparizioni e incon­tri con Maria, che lo protesse da molte tentazioni e lo guidò sulla via dello sviluppo spirituale. Spesso la Vergine lo consolò nelle difficoltà trovate nei confronti di uomini cattivi e incom­prensivi. Anche all'avvicinarsi della sua dipartita, gli apparve e lo rese forte di fronte alla morte. 
BOPFINGEN, FLOCHBERG (GERMANIA).
Maria SS. apparve il 30 giugno a un ragazzo di dieci anni molto malato, Guglielmo Wintzerer. Costui si era recato disperato ai margini di un cam­po in una notte e aveva pregato con molto fervore la Santa Vergine di farlo morire se avesse dovuto continuare a patire in quel modo. Dopo alcune ore di questa preghiera intensa pro­strato nel gelo della notte, gli comparve la Madre di Dio in un bagliore luminoso e gli disse: «Figlio mio, alzati! Sarai aiutato. Non sarai mai più tormentato da questa malattia. Dedicati alla vita devota: prega, invoca Dio, frequenta regolarmente la santa Messa, vai diligentemente in chiesa e compi i lodati pellegri­naggi!».La Santa Vergine disse questo e scomparve; il ragazzo guarì e ritornò spesso in preghiera al margine del campo di grano dove aveva avuto la prima apparizione. Guglielmo compì an­che un pellegrinaggio a Unterkochen, vicino alla città di Aalen. L'apparizione ricevuta dal ragazzo fu creduta e nella metà del secolo XVIII fu eretto un santuario in questo luogo. 
PLOUGUERNEAU (FRANCIA).
La vita del prete Michel Le No­bletz (1577-1652) fu improntata, fin da bambino, a una co­scienza mariana. Il piccolo Michel vide per la prima vol­ta Maria SS. come una Signora bellissima avvolta in una luce intensa e celeste. La Signora gli fece segno di seguirlo e lo condusse a una vicina cappella, aprendogli le porte chiuse. Da studente, Michel fu guidato dalla Santa Vergine che lo ispirò al sacerdozio; come missionario poté sperimentare sempre la guida e le consolazioni della Madre di Dio. Infine dopo es­sergli stata tutta la vita al fianco, lo preparò al trapasso. Le Nobletz sviluppò nuove forme di catechesi: lavorò con carte illustrate colorate, canti figurati delle melodie ed ebbe un metodo innovativo per l'indottrinamento dei catechisti laici.

COPACABANA (BOLIVIA).
Una statuetta miracolosa in pietra di Maria SS. del 1550 (che raffigura la Madonna troneggiante su una grande falce lunare) giunse nel 1583 a Copacabana. Que­sta statua cambiava i tratti del volto, versava lacrime di sangue e dava l'impressione di essere vivente. Essa suscitò un grande fervore devozionale. Di questa statua furono riprodotte molte copie che divennero oggetto di culto devozionale. 
MADRID (SPAGNA).
Sant'Aloisio di Gonzaga (1568-1591), nel giorno dell'Assunzione di Maria, era assorto in preghiera da­vanti a un quadro della Vergine, nella chiesa di Gesù di Ma­drid. Improvvisamente, mentre si trovava in contemplazione, udì chiaramente la voce della Madonna che gli disse: «Entra nell'Ordine intitolato a mio Figlio!». Aloisio ascoltò il deside­rio di Maria ed entrò nell'Ordine dei gesuiti. Egli nacque a Castiglione, nei dintorni di Mantova, era il fi­glio maggiore del marchese Ferrante e fu paggio alla corte di Firenze, città dove fece voto di castità nel 1578. Successivamen­te fu alla corte del re Filippo II (1581-1583) a Madrid e si fece apprezzare per le sue doti di serietà di vita, devozione e vera purezza. Dopo una lunga opposizione alla volontà paterna, alla fine suo padre dovette arrendersi e gli concesse nel 1585 di entrare nell'Ordine. Aloisio fu istruito a Roma e rimase per qualche tempo sotto la guida spirituale di Roberto Bellarmino (poi anch'egli canonizzato). Durante l'epidemia di peste a Roma si prese cura dei malati e restò contagiato dal male; morì a soli ventiquattro anni. Nel 1605 fu beatíficato e nel 1726 fu canonizzato insieme a Stanislao Kostka. Nel 1729 fu elevato a patrono dei giovani studenti. 
CHIQUINQUIRRA (COLUMBIA).
In questa località il pellegrinag­gio resta ancora molto attivo. L'origine di questo pellegrinag­gio popolare si riporta alla seguente tradizione: un artista igno­to, mosso dalla compassione per un contadino che lo esortava a dipingere un ritratto della Madonna, ritrasse una meraviglio­sa effige di Maria. Dopo poco tempo i colori si sbiadirono e l'icona fu posta dal contadino in soffitta. Una donna casual­mente la vide e se la prese per appenderla a una parete di casa sua. Giunto il periodo natalizio, l'icona cominciò a splendere di una luce meravigliosa e i colori divennero più che vivi irradian­do freschezza e splendore. Ancora oggi sono rimasti inalterati.  
ANGOLA (AFRICA).
Un'armata portoghese vinse una battaglia contro gli Angolani, che contavano una forza molto più nume­rosa e potente. In un secondo momento si diffuse la voce che la vittoria dell'esercito portoghese fu dovuta all'intervento del­la Madonna. Gli Angolani videro una Signora dalla bellezza stupenda, accompagnata da un'altra anziana; entrambe impu­gnavano spade fiammeggianti. Da questa apparizione gli An­golani sarebbero rimasti talmente impressionati che lasciarono il campo di battaglia. 
COLONIA (GERMANIA).
Nel collegio gesuita di Colonia un gio­vane artista si dilettava a riprodurre dipinti della SS. Vergine Maria e metteva poi questi ritratti in preziose cornici. Un gior­no si ammalò gravemente e prima di morire vide Maria vicino a lui che, con il suo Angelo custode, era giunta per accompa­gnarlo nella Patria celeste. 
ROMA.
San Felice di Cantalice (1515-1587), un frate cappucci­no laico, raccolse per quarantadue anni l'elemosina per il suo convento, infatti era conosciuto a Roma come il frate «Deo gra­tias». Egli era legato da stretta amicizia con Filippo Neri e Carlo Borromeo. Il frate ricevette il dono delle apparizioni della Beata Vergine Maria con il Bambino Gesù. Qualche volta Maria gli porse suo Figlio nelle braccia; questo avvenne soprattutto du­rante la sua malattia che lo portò il 18 maggio 1587 alla morte. Maria e Gesù gli diedero un grande conforto. 
ROMA.
«La volontà di Dio è che tu cammini nel mondo come in un deserto». Queste parole, sussurrate dalla voce interiore durante una notte silenziosa, cambiarono la vita del giovane Filippo Neri (1515-1595). Egli fu chiamato anche il «Santo della gioia» e coltivò una grande devozione per la Vergine Maria. Filippo Neri crebbe a Firenze e istituì l'Oratorio e gli oratoriani. Il futuro santo subì nella sua gioventù l'influsso dei domenicani di San Marco. A diciotto anni si recò a Roma dove fu educatore dei figli del fiorentino Galeotto del Caccia. Con­dusse una vita di preghiera e di penitenza, coltivando l'amore per il prossimo. Filippo Neri ricevette inoltre molte grazie mi­stiche ma temette, per umiltà, che queste si rendessero visibili. Maria gli apparve più volte per aiutarlo, consolarlo o avvisarlo di un pericolo: una volta lo preavvertì della minaccia di crollo di una volta e in un'altra occasione lo guarì da una grave ma­lattia. Nel 1548 aiutato da un umile prete, Persiano Rosa, che sa­rebbe poi diventato suo confessore abituale, fondò una pia confraternita incaricata di assistere i poveri e in particolare i pellegrini bisognosi. Questo gruppo doveva poi trasformarsi e svilupparsi nell'Oratorio, frequentato da alcune grandi figure spirituali. La confraternita nacque come continuazione dei col­loqui iniziati nel confessionale. I nuovi metodi usati nella cura delle anime erano: prediche e lodi spirituali in lingua volgare, pellegrinaggi alle basiliche di Roma, semplici esercizi spirituali e preghiere popolari; tutto questo, unito al carattere di Filippo Neri, fecero di lui una delle più ricercate guide spirituali di Roma. Ebbe numerosi nemici e fu controllato con sospetto nelle sue attività (il severo papa Pio V fece sorvegliare le sue prediche e le «passeggiate in campagna»). Presto però fu ben accettato dappertutto e divenne il consigliere fidato di papi e il confessore di cardinali. Fu legato fraternamente a Ignazio di Loyola, Francesco di Sales, Carlo Borromeo e Camillo Lellis. Fu beatificato nel 1615 e canonizzato nel 1622. 
NAPOLI.
Una distinta signora napoletana era molto malata. Un prete le consigliò di rivolgersi in preghiera alla Santa Ver­gine Maria per ottenere la grazia della guarigione; la donna così fece e, dopo aver pregato per un certo periodo, le apparve Ma­ria che le tolse il male. 
BRACA (PORTOGALLO).
Un ricco portoghese di questa città era molto malato. Allora costui, che era molto devoto alla Madon­na, comandò al suo servo maomettano di porre una statua della SS. Vergine nella stanza e di adornarla di fiori ogni giorno. Il maomettano obbedì senza sentirsi forzato a eseguire questo compito, anzi pieno d'amore per Maria. Già il servo pensava di farsi battezzare quando gli apparve la Signora del Cielo per ispirarlo a non aver più dubbi nella fede cattolica. Il maomet­tano si fece battezzare pienamente convinto e divenne un co­raggioso assertore della dottrina cattolica. 
LIMA (PERÙ).
La Madonna apparve in Perù nel 1590 ca. Il missionario gesuita Ruys di Portyllo ebbe la grazia di vederla e contemplarla. Da quest'apparizione la SS. Vergine guidò il missionario fino alla sua morte nel difficile apostolato. Non sono conosciuti altri particolari. 
ACQUASPARTA (UMBRIA).
Il monaco cappuccino Bernardi­no di Colpetrazzo (1513-1594) è conosciuto per la sua Storia dell'Ordine dei cappuccina; che abbraccia tutta la storia di que­st'Ordine dal 1525 al 1593 (una fonte importante per la vi­ta spirituale del secolo xvi). Una volta vide la Madre di Dio scendere dal cielo con una corona di fiori magnifici co­me premio per la purezza della sua anima e il suo lavoro dili­gente. 
QUITO (ECUADOR).
La Madonna apparve anche in Ecuador durante una carestia agli indios che erano divenuti cristiani. Li aiutò in modo miracoloso a superare le difficoltà e a non venir meno alla nuova fede appena acquisita. 
DIJON (FRANCIA).
Una ragazza, costretta a letto da molto tem­po a causa di una grave malattia, morì ancora in giovane età. Poco prima di spirare la ragazza ricevette la visita di Maria in­sieme con i Santi e gli Angeli che l'accompagnarono e la con­solarono nel trapasso. 
PUMENGO (ITALIA).Secondo la leggenda locale, un sordomu­to che pregava molto fu liberato improvvisamente dalla sua infermità per mezzo di un'apparizione di Maria. 
ARONA (PIEMONTE).
Maria SS. apparve più volte al gesuita portoghese Emmanuel Sà (1530-1596), esegeta e professore di teologia morale, che appartenne dal 1545 all'Ordine dei gesu­iti. La Santa Vergine gli apparve ancora una volta nel 1596 con Ignazio di Loyola e gli predisse il giorno della sua morte (il 30 dicembre). 
FRIBURGO (SVIZZERA).
Maria apparve ripetutamente a Pietro Canisio (1521-1597), poi chiamato «l'apostolo della Germa­nia» per la sua opera di evangelizzazione in questo paese. Canisio e l'Ordine dei gesuiti si affermarono come principali difensori della Chiesa romana in Germania; Pietro fu un vali­do e rispettato protagonista della prima Controriforma e con­siderato da Leone XIII «il secondo apostolo della Germania dopo san Bonifazio». Dedicò la sua vita all'attività apostolica e ricevette la ricompensa di frequenti estasi e visioni misti­che. Tra queste ci fu un'apparizione del sacro Cuore di Gesù nel giorno della professione dei suoi voti (4 settembre 1549); quando il mistico gesuita ricevette questa visione ebbe nello stesso momento anche un'apparizione mariana, perché lo si sentì esclamare: «Anche Maria mi ha benedetto!». Così poco tempo prima della sua morte i suoi confratelli lo sentirono dire: «La vedete? La vedete? Ella viene!». Certamente il mi­stico alludeva di nuovo a Maria che lo accompagnava nel­l'eternità.
Pietro Canisio era venuto in contatto con la Devotio moder­na e la spiritualità cartesiana durante i suoi studi teologici a Colonia. Nell'aprile del 1543, Pietro Faber, uno dei primi com­pagni di Ignazio di Loyola, propose al visitatore di fare esercizi spirituali per vedere chiaramente la propria vocazione. Canisio infatti si sentì molto rinforzato da questi esercizi, giunse nel 1546 alla consacrazione sacerdotale come gesuita e ottenne il titolo di dottore in teologia. Presto acquistò una solida reputa­zione in seguito alla pubblicazione di libri mistici e di patristi­ca e venne inviato al concilio di Trento. Pietro Canisio fu atti­vo teologo a Ingolstadt, Vienna, Praga, Augusta, Innsbruck e Monaco di Baviera, facendo della Compagnia di Gesù un fat­tore importante per il rinnovamento cattolico nel secolo della Riforma. A Roma, Canisio ricevette nel 1549 la missione di de­dicarsi alla restaurazione cattolica; cosa che intraprese con vera gioia. Il teologo gesuita dedicò la sua vita all'apostolato in tutte le sue forme possibili; si oppose ai riformatori non solo sul pia­no della dottrina, ma anche su quello dell'azione pastorale in cui fu instancabilmente attivo. Diede ampia diffusione alle con­fraternite mariane, soprattutto nell'ambito dei collegi gesuiti. Promosse inoltre la diffusione della recita del santo Rosario e delle litanie. Inoltre fu attivo nell'insegnamento del catechismo ai bambini e ai giovani, nelle prediche e nelle visite agli infer­mi. Portò la dottrina cristiana al popolo e ai poveri contadini, fin nelle più isolate campagne. Si adoperò inoltre per lo svilup­po del Collegio germanico, fondato da Ignazio a Roma. «L'apo­stolo della Germania» venne in conflitto con il suo discepolo Karl Hoffaus sulle questioni che regolavano i tributi e sulla controversia delle private rivelazioni e della possessione. Cani­sio rappresentò le posizioni tradizionaliste in seno alla Chiesa, che venivano criticate dai "modernisti" perché poco adatte ai tempi. Fu inviato a Friburgo dove fondò un nuovo Collegio. Nel 1577 apparve il suo volume sulla Vergine Maria, un elogio alla verginità e una profonda difesa del culto mariano. Pietro Cani­sio fu canonizzato e dichiarato Dottore della Chiesa da Pio X1 nel 1925. 
MESAGNE (PUGLIA).        
Un antico ritratto della Santa Vergine Maria improvvisamente ebbe lacrimazioni di sangue; lo testi­moniarono numerose persone che erano presenti all'avveni­mento. Non sono pervenuti altri particolari.**********************  DICEMBRE 2005
PUY (FRANCIA).
Un giovane aveva avuto molta fede in Dio ed era stato devoto alla Madonna. Col passar del tempo però la fede si era intiepidita ed era divenuto trascurato. Un giorno vide la SS. Vergine che lo risvegliò dal torpore dell'anima gui­dandolo a un rinnovato fervore devozionale. Il giovane diven­ne un cristiano molto fervente. Si dedicò alle opere di bene e visse nel nome e per la gloria di Maria SS. 
BRUGES (BELGIO).
Nell'anno 1636 morì a Nijmwegen (Olan­da) il padre gesuita Anton de Greef; si era occupato attivamen­te degli ammalati di peste ed era rimasto contagiato. Nel tem­po in cui questo religioso era ancora studente a Bruges, aveva prestato un voto vocazionale dinanzi a un ritratto della Madre del Cielo. Nella notte successiva ebbe un'apparizione meravi­gliosa di Maria che gli confermò le sue ispirazioni vocazionali. Durante tutta la sua vita, padre de Greef visse sotto l'influenza di questa apparizione. 
CONCEPCIÓN (CILE).
La tradizione racconta che la Madonna, dipinta su un quadro con gli strali luminosi, prese miracolosa­mente a vivere e lasciò la cappella. Si diresse su una nuvola sugli accampamenti che gli Araucani avevano posto intorno a Concepción per assediarla. Appena la SS. Vergine apparve, di­mostrando agli assedianti la sua disapprovazione e i suoi strali luminosi, essi fuggirono. 
MARIAHILF, PASSALI (GERMANIA).
Il barone Marquard von Schwendi (1574-1634) vide dal suo giardino durante la notte una luce maestosa illuminare la collina circostante. Notò che questa luce, col passare del tempo, acquistava sempre più i trat­ti della Madre di Dio. Impressionato da questa visione fece costruire sul posto dell'apparizione una chiesa, che tempo dopo diventò un santuario e fu affidata ai frati cappuccini. Il barone di Schwendi morì nel 1634. 
PALMA DI MAIORCA (SPAGNA).
Sant'Alfonso Rodriguez nacque nel 1531 a Segovia ed era commerciante. Dopo la morte di sua moglie e dei suoi figli, ebbe una crisi mistica ed entrò come frate laico nella Compagnia di Gesù a Valencia. Dal 1572 lavo­rò come portiere nel collegio Monte Sion di Palma, si adoperò in un'intensa opera di apostolato e fu un modello di obbedienza e di umiltà; mantenne un atteggiamento di tenerezza verso gli altri ma fu severo con se stesso. La sua spiritualità fu carat­terizzata dagli esercizi ignaziani. Per incarico dei superiori scrisse le sue Memorie. Alfonso fu un mistico devoto alla Santa Vergine Maria e spesso godette la gioia di un'apparizione della sua Madre del Cielo. Una volta la Madonna gli disse: «L'amo­re di tutte le madri non si può paragonare al mio! Il tuo amore per me non può essere rapportato al mio amore per te!». Al­fonso morì il 21 ottobre 1617. Fu beatificato nel 1825 e cano­nizzato nel 1888. 
BURGO SANTA CATERINA (LOMBARDIA).
Il 18 agosto 1602, in pieno giorno, molte persone videro una stella in cielo da cui fuo­riuscivano tre raggi luminosi, poi apparve la «Madre Addolora­ta»: aveva un viso segnato dal dolore ed era circondata da strali luminosi. Tutti i testimoni dell'apparizione, impressionati da quest'immagine della SS. Vergine, si pentirono dei loro peccati e molti di essi si dedicarono alla vera vita devota e cristiana. 
REGGIO (ITALIA).
Benedetto, un frate cappuccino, era consi­derato dai suoi confratelli e dai devoti un modello di spiritua­lità per l'amore per il prossimo e lo spirito di penitenza dimo­strato. Poco prima della sua morte (1602), gli apparve Maria e gli depose nelle braccia il Bambino Divino. Benedetto ebbe anche alcune apparizioni di Cristo che gli rivelò i dolori della Corona di spine. 
VERDUN (FRANCIA).
Un giovane di Verdun ebbe un'apparizio­ne di Maria. Ella gli mostrò una corona preziosa (Corona del cielo) che sarebbe stato il premio se egli fosse entrato in un Ordine religioso e avesse condotto una vita spirituale al servi­zio del prossimo. Questo giovane, profondamente commosso dall'apparizione, si dedicò alla vita devota e di penitenza, sem­pre pronto a servire il prossimo. Dopo alcuni anni la SS. Ver­gine gli comparve un'altra volta, infondendogli rinnovato co­raggio, e, consolandolo dall'angustia e dal dolore, gli ricordò la Corona del cielo. 
SCHERPENHEUVEL (BELGIO).
Nel 1603 una piccola statua di Maria fissata a un albero, che era da tempo oggetto di culto, iniziò a mostrare lacrimazioni di sangue. Quest'avvenimento destò molto scalpore e si costruì un santuario che ancor oggi attrae molti pellegrini. La tradizione della venerazione di que­sta statua della Madonna risale al secolo xiv, durante le guerre della Riforma, quando l'originale dell'immagine della SS. Ver­gine venne distrutto dai protestanti. Dopo la guerra, questa statua di enorme pregio artistico ormai distrutta fu sostituita da questa copia miracolosa. 
INGOLSTADT (GERMANIA).
Padre Giacomo Rem nacque a Bre­genz nel 1546, entrò nell'Ordine dei gesuiti nel 1566 e, nel 1574, fondò a Dillingen la prima congregazione mariana. Dal 1586 fu conosciuto come istruttore spirituale molto qualificato. Nel 1595 fondò il Collegium Marianum per i migliori allievi della congrega­zione. Il gruppo spirituale ebbe come punto di riferimento la cap­pella di Ingolstadt. Padre Rem fu un devoto veneratore della San­ta Vergine Maria e la Madre di Dio gli apparve alcune volte. Par­ticolarmente significativo fu l'incontro mistico con Maria del 6 aprile 1604, mentre era intento alla partecipazione dei canti mariani: appena padre Rem vide la Madonna, che gli comparve in tutto il suo splendore raggiante, le domandò: «Qual è l'invocazio­ne a te più gradita?». Ella gli rispose: «Mater admirabilis e ac­compagnò con uno sguardo d'amore questo attributo di lode. Da allora Giacomo Rem fece sempre ripetere quest'invocazione tre volte ai suoi discepoli. La Madre di Dio di Ingolstadt, Maria del­le nevi, ricevette il titolo onorifico di: «Maria ter admirabilis» (tre volte ammirabile). Padre Giacomo Rem morì nel 1618. 
LE PUY-EN-VELAY (FRANCIA).
Un membro di un'associazione mariana, giunto vicino alla morte, vide Satana che lo minaccia­va, allora gli apparve Maria che con la sua presenza scacciò il maligno. L'uomo, grato alla Santa Vergine per l'intervento mi­racoloso, salutò la Madre di Dio in questo modo: «O Regina del Cielo! Madre della grazia sempre pronta a prestare il tuo aiuto misericordioso, affido nelle tue mani la mia anima!». Dopo poco l'uomo compì il trapasso dalla vita terrena. 
HEILIGWASSER, INNSBRUCK (AUSTRIA).
Nell'anno 1606 la Madre di Dio con Gesù Bambino apparve a due pastorelli, Giovanni e Paolo Mayr. I fratelli videro la Vergine in una veste azzurra pres­so una sorgente nel bosco. La Madonna esortò entrambi a recar­si dall'abate del convento di Wilten per raccontargli la notizia dell'apparizione e comunicargli la volontà della SS. Vergine di far costruire una chiesa in quel luogo. I due non osarono rivol­gersi all'abate e passò molto tempo da quest'avvenimento so­prannaturale. Giovanni Mayr si sposò ed ebbe un figlio muto. Un giorno si recò alla sorgente nel bosco per fare una passeggia­ta con suo figlio e improvvisamente, con piena gioia del padre, il bambino ricevette il dono della parola. Allora si ricordò dell'in­carico affidatogli dalla Madonna tanti anni prima e, sentendosi molto colpevole per non aver fatto nulla, da quel momento si adoperò con tutte le energie per adempiere al suo compito. Dopo una non facile trafila la chiesa fu costruita in quel luogo di grazia anche per l'influenza della guarigione miracolosa, visibile a tutti. Il luogo, che poi venne chiamato Heiligwasser (Acqua Santa), attrae ancor oggi molti pellegrini. 
BAMBERG (GERMANIA).
Federico Guttrie aveva lasciato la chie­sa cattolica per farsi protestante. Aveva però mantenuto l'abi­tudine di recitare quotidianamente sette Ave Maria in onore delle sette grazie della Madonna. Maria allora gli apparve e lo esortò a riabbracciare la fede cattolica e porsi sotto il suo largo manto; inoltre, sempre nella stessa apparizione, gli predisse il giorno della sua morte e lo consigliò di prepararsi bene al tra­passo. Federico si confessò profondamente e accolse la santa comunione con l'ausilio del padre gesuita Federico Fournier. Mori il 24 dicembre 1608, il giorno della vigilia di Natale, nella data preannunciata dalla Santa Vergine. 
FIRENZE.
Alessandro Bercio dei Medici (1593-1608) conside­rò, nel corso della sua breve vita, la Madonna come un'amore­vole Madre protettrice. Fu molto devoto alla SS. Vergine e ne praticò il culto. Alessandro ebbe la grazia, già nella sua infanzia, di ricevere alcune apparizioni di Maria accompagnata dagli An­geli. Poco prima della sua morte, all'età di quindici anni, oltre al suo Angelo custode, gli furono accanto la Santa Vergine con santa Maria Maddalena de' Pazzi (1566-1607). Così si conclude­va la brevissima vita di una creatura piena d'amore che forse era troppo tenera per vivere su questa Terra. 
PARIGI (FRANCIA).
Il futuro cardinale, Pierre de Bérulle (1575-­1629), nei suoi anni giovanili ricevette il dono di un'apparizio­ne mariana. A quel tempo non osò prendere tra le braccia il Bambino Gesù che Maria gli aveva porto. Quando divenne sacerdote, la Vergine gli apparve di nuovo durante la celebra­zione della santa Messa e lo incaricò di dirigere le sue energie allo sviluppo e alla diffusione dell'Ordine dei carmelitani in Francia.
Con l'aiuto della beata sorella Maria Acarie, nell'anno 1608, con suore spagnole, fondò il primo carmelo francese a Parigi. Nel 1613 fondò la prima sede degli oratoriani. Nel 1627, dive­nuto cardinale, rivestì un ruolo importante nella vita ecclesiasti­co-politica (nelle tensioni politiche con il cardinale Richelieu). 
SALEM (GERMANIA).
La statua miracolosa della Madonna Ad­dolorata ha origine nel 1608. Essa si trova nella chiesa del con­vento di Salem sul lago di Costanza. Durante la guerra dei Trent'anni la statua fu vista lacrimare; questo fenomeno venne subito considerato miracoloso. La statua pianse ancora nel 1697, prima del grande incendio del convento, e nel 1804, pri­ma della soppressione del convento cistercense. Le testimo­nianze di queste lacrimazioni lungo il corso dei secoli non la­sciano dubbi sull'interpretazione soprannaturale. 
BORDEAUX (FRANCIA).
Maria apparve silenziosa a un malato grave, membro di un'associazione mariana. Quando la vide, l'uomo, molto commosso, la supplicò per il dono della guari­gione. Promise alla Madonna che se fosse guarito si sarebbe prodigato in modo più intenso alla diffusione del culto dell'Im­macolata Concezione. Dopo pochi giorni l'uomo guarì; non dimenticò la promessa e si dedicò con tutte le sue energie al culto della Madonna. 
CHIAVARI (LIGURIA).
Un'immagine della Beata Vergine Maria, dipinta su un muro, prese a muoversi e divenne "vivente" (Maria col Bambino) dinanzi a una povera donna del popolo. La stessa immagine del ritratto apparve ancora una volta ad alcune persone l'anno seguente. Nel 1613 fu eretta in quel luo­go una chiesa per commemorare l'evento miracoloso. 
LE PUY (FRANCIA).
Padre Claudio Ponceot SJ, rettore del col­legio gesuita di Le Puy, mentre era gravemente malato e aspet­tava la morte, si affidò interamente alla volontà di Dio. Improv­visamente, mentre scendeva dentro di sé nelle profondità del suo intimo, vide tre Angeli che erano venuti a consolarlo e a prepa­rarlo al trapasso. Poi gli apparve la Santa Vergine Maria accom­pagnata da san Claudio, vescovo di Besançon, e da sant'Ignazio e gli promise di accompagnarlo presto in Cielo. Tre giorni dopo quest'apparizione padre Claudio ricevette una morte beata. 
ROMA.
Il padre carmelitano, Domenico Maria Ruzzola (1599-­1630), nato in Catalogna (Spagna), trovò sotto le macerie di una casa l'icona miracolosa della «Nostra amata Signora della benevolenza». Egli pulì bene l'immagine sacra e poi l'appese alla parete per onorarla. Da allora la SS. Vergine apparve di­verse volte a padre Ruzzola per raccomandargli di pregare per le povere anime del Purgatorio. In una di queste apparizioni gli disse: «Donerò molte grazie e accoglierò le preghiere di tutti coloro che troveranno rifugio in me, di fronte a questa mia immagine e mi adoreranno. In special modo eleverò le loro preghiere per la salvezza delle povere anime del Purgatorio». Nel 1617 padre Domenico diventò generale superiore dell'Or­dine carmelitano riformato; trascorse gli ultimi anni a Vienna dove morì. Il dipinto, dopo la sua morte, fu offerto dai carme­litani all'imperatore Ferdinando, loro benefattore. L'imperato­re ebbe particolare devozione per l'icona di Maria e, come narra la leggenda, ricevette dalla Madonna questa promessa di protezione: «Io proteggerò la Casa regnante d'Austria con la mia intercessione e la preserverò, finché continuerà a dimostra­re tale devozione, potenza e magnificenza».
Dal 1901 l'icona della «Nostra amata Signora della benevo­lenza» si trova nella chiesa carmelitana di Dóbling a Vienna. 
FRIBURGO (SVIZZERA).
Un giovane, che conduceva una vita li­bertina e peccaminosa senza Dio, si ammalò gravemente. Allora, sinceramente pentito, si confessò e si convertì. Dopo la sua con­fessione generale, durante la notte, gli apparve la Santa Vergine accompagnata da sant'Ignazio e Pietro Canisio. Essi prepararo­no il giovane al prossimo trapasso dal mondo terreno
******************* gennaio 2006 
MALTA.
Un peccatore fece il proponimento di convertirsi. Si rivolse perciò a un vecchio monaco conosciuto come uomo di Dio. Il frate però gli consigliò di attendere per un certo perio­do di preparazione nel quale doveva supplicare la SS. Vergine di intercedere per i suoi peccati. L'uomo così fece, si rivolse alla Madonna in modo perseverante e pieno di buoni proposi­ti. Dopo un periodo di vita devota e sincero pentimento inte­riore, una sera, mentre era assorto in preghiera, gli apparve la Santa Vergine che lo preparò alla vera conversione. Il giorno seguente, si recò da un prete e gli confessò tutti i suoi peccati. L'uomo ricevette subito l'assoluzione e poté iniziare con fervo­re devozionale una nuova vita nel segno di Maria. 
ROMA.
La Santa Vergine Maria ispirò l'opera di san Giusep­pe di Calasanzio (1556-1648), fondatore dell'Ordine delle scuole pie. La Madonna gli comparve alcune volte e lo bene­disse nella sua missione, sostenendolo a portare avanti il suo apostolato a favore dell'istruzione dei fanciulli poveri. Dal 1583 Calasanzio fu prete in Spagna, nel 1592 si recò a Roma dove si adoperò in un'intensa attività apostolica. Nell'autunno del 1597, dopo aver superato alcuni ostacoli, riuscì ad aprire una scuola pia popolare a Santa Dorotea per l'istruzione dei bam­bini poveri. La notizia si diffuse subito per tutto il quartiere Tra­stevere. Questa fu la prima scuola gratuita popolare per i bam­bini poveri di tutta Europa, aperta e portata avanti con il soste­gno finanziario di papa Clemente VIII e l'assistenza dei confra­telli della Dottrina cristiana. Nel 1617 Paolo V confermò l'orga­nizzazione secolare come «Congregazione paolina dei poveri del­la Madre di Dio delle scuole pie»; nel 1621 Gregorio XV ne fece una congregazione con voti perpetui elevata al titolo di Ordine. Giuseppe Calasanzio fu il primo generale di quest'Ordine, con il nome «Giuseppe della Madre di Dio». L'organizzazione re­ligiosa riscosse un successo clamoroso. Giuseppe Calasanzio fu beatificato nel 1748 da Benedetto XIV e canonizzato nel 1767 da Clemente XIII. 
LUBLINO (POLONIA).
Un distinto luterano ungherese fissò con un gesuita polacco un appuntamento per discutere una que­stione controversa della dottrina cristiana. Il gesuita consigliò al luterano di rivolgersi in preghiera alla Santa Vergine, affin­ché lo ispirasse a porre la controversia sotto gli auspici di una buona preparazione spirituale e calma interiore. L'ungherese, appena tornato a casa, volle seguire questo consiglio e iniziò la lettura del suo libro protestante. Improvvisamente gli apparve la Madonna, avvolta di luce splendente e celeste come il cielo, che gli proibì con un cenno di disapprovazione di proseguire quella lettura. Toccato profondamente dall'apparizione, l’uomo si recò all'appuntamento col gesuita e lo pregò di accoglier­lo nella Chiesa cattolica. 
NORIMBERGA (GERMANIA).
Una giovane protestante di Norím­berga imparò per mezzo di un'amica cattolica l'Ave Maria. Da allora la ragazza recitava ogni giorno con fervore questa pre­ghiera. Un giorno, mentre era assorta in questa devozione, le apparve la Madonna che le consigliò di recarsi a Bamberg dove sarebbe stata introdotta alla dottrina cristiana da un prete. Contemporaneamente la Madre di Dio era apparsa anche a un padre gesuita, affidandogli l'incarico di incontrare la ragazza e fare in modo che ricevesse una buona conversione. 
PARIGI (FRANCIA).
La beata Barbara Avrillot nacque nel 1566 a Parigi e si sposò nel 1582 con Pierre Acarie con il quale ebbe sei figli. Alla morte del marito, Barbara entrò, nel 1614, come suora laica nel convento del Carmelo di Parigi. Ella fu con­fondatrice del Carmelo. A casa sua, nel tempo in cui il marito era ancora vivo, erano soliti riunirsi molti nomi illustri della spi­ritualità francese: Bérulle, Canfied, Francesco di Sales e altri. Dal momento in cui la devota entrò nel convento ricevette per dono celeste moltissime estasi e visioni. Tra queste, frequenti furono le apparizioni della Madonna, come «Regina del Cie­lo», oppure come «Madre con il Bambino Divino». Barbara fu beatificata nel 1791. 
ENDINGEN (GERMANIA).
Una statua lignea del 1430 ca., raffi­gurante la Madre di Dio con il Bambino Gesù, fu vista lacri­mare da due preti e molti fedeli la sera della vigilia dell'Ascen­sione di Cristo. Il liquido lacrimale venne continuamente asciu­gato dai fedeli presenti e da quelli che accorsero in un secondo momento, ma la statua continuò a lacrimare ininterrottamente per circa un'ora. Secondo le dichiarazioni dei testimoni l'avve­nimento fu riconosciuto come fenomeno miracoloso sopranna­turale. Tempo dopo, le lacrime trovarono spiegazione nella tri­stezza della Madonna per l'approssimarsi della guerra dei Trent'anni che scoppiò tre anni dopo portando tante sciagure e sofferenze alle popolazioni. 
FILIPPINE.
Il padre gesuita Francesco Otazo (+ 1622) fu un attivo missionario nelle Filippine. Il fervore apostolico gli fu infuso come dono vocazionale dalla Santa Vergine. Un giorno il sacerdote fu minacciato dai pagani, allora rivolse una pre­ghiera fervente a Maria per chiederle consiglio. La Madonna gli apparve durante la preghiera e lo tranquillizzò in questo modo: «Francesco, non temere io ti proteggo! Continua a eser­citare il tuo apostolato come sempre!». Tempo dopo, quando era tormentato dai dubbi e dalle tentazioni, gli apparve di nuo­vo la Santa Vergine e gli mostrò il Libro della Vita, in cui era stato segnato il suo nome e quello di tutti coloro che egli aveva convertito. Da quel momento, la Madre di Dio non apparve più a padre Francesco Otazo; egli però continuò a condurre con fervore la sua missione, sostenuto dalla percezione interio­re di Dio. 
STANS (SVIZZERA).
La SS. Vergine Maria apparve nel 1616 a un povero abitante di Stans, Giorgio Nocker. Comparve vici­no a un grande masso e lo esortò a costruire una cappella in suo nome. Quando l'uomo parlò dell'apparizione ad alcune persone, queste si recarono sul posto e percepirono l'energia di grazia che emanava dal masso; allora si convinsero a costru­ire la cappella. Tempo dopo venne eretta, sempre in quel luo­go, anche una chiesa che fu poi consacrata nel 1721 dall'arci­vescovo-principe di Bressanone. 
LIMA (PERÙ).
Una tra le più note devote al culto della SS. Vergine fu la mistica peruviana Isabella Flores, poi conosciuta come Rosa di Santa Maria (1586-1617) o più comunemente santa Rosa da Lima. Fin dalla sua infanzia ella si sentì partico­larmente attratta da un dipinto della Vergine Maria nella chie­sa del Rosario di Lima. Spesso si recava a pregare dinanzi a quest'immagine per essere illuminata e aiutata. Rosa ebbe più volte il conforto della risposta dalla Madre di Dio. L'Inquisi­zione le impose un esame ecclesiastico approfondito da tenersi per mezzo del suo confessore, il priore del convento domeni­cano di Lima, padre Di Lorenzano. Il confessore, sorretto dal consulente per la teologia mistica, il medico Juan Castillo, do­mandò a Rosa in qual modo Maria le avesse parlato dall'imma­gine del dipinto; ella allora così rispose: «In una lingua silen­ziosa senza parole, senza suoni e senza movimento delle lab­bra. La sua immagine del dipinto emana a volte dei raggi lumi­nosi sottilissimi per mezzo dei quali capisco con l'intelletto in­teriore cosa mi dice la SS.Vergine, in modo più profondo che da una chiara visione o dalle parole». Dalle notizie agiografiche dell'epoca apprendiamo che aveva preso l'abitudine di confezionare per la Madre di Dio due volte all'anno, una veste meravigliosa. In una di queste occasioni la mistica disse: «Io Rosa della Madre di Dio sono una indegna serva della Regina degli Angeli, confeziono con l'aiuto di Dio una veste per lei». Sulla camicia erano ricamate seicento Ave Maria, così come molte Salve regina e le date di quindici festività dedicate in gloria ai pellegrinaggi in monta­gna per visitare sant' Elisabetta. Il velluto e gli orli della gonna contenevano ancora seicento Ave con un numero uguale di Salve Regina in gloria alla gioia interiore per la nascita del Bam­bino Divino. Rosa da Lima fu terziaria domenicana, beatificata nel 1668 come prima americana, canonizzata nel 1671, fu proclamata patrona del Perù e poi di tutta l'America del Sud, delle Indie e delle Filippine. «La Regina del Rosario» di Lima fu eletta dal re di Spagna, Filippo IV, come patrona protettrice del pae­se e, dal 1668, patrona dell'America Latina. È festeggiata il 30 agosto. 
HOHENEICH (AUSTRIA).
Il proprietario terriero principe Erne­sto di Kollonitsch, era talmente infastidito dai numerosi pelle­grinaggi al santuario mariano di Hoheneich che ne fece mura­re le porte. Nonostante ciò, giunse al santuario un'altra pro­cessione e miracolosamente la porta murata si spalancò appe­na fu toccata con una croce. In seguito a quest'avvenimento il signore di Kollonitsch, avendo compreso i suoi sbagli, si con­vertì alla vita devota. Alcuni anni dopo divenne il padre del famoso arcivescovo Kollonitsch di Vienna che rivestì un ruolo importante nel cosiddetto secondo assedio turco (1683). Il san­tuario di Hoheneich fu restaurato nel periodo 1776-1784. 
PARIGI (FRANCIA).
La suora carmelitana Caterina di Gesù era diretta spiritualmente con le altre consorelle da Pierre di Bérulle, il prete che fondò l'Oratorio di Gesù Cristo (così chia­mato in onore delle orazioni fatte dal Salvatore durante la sua vita mortale). Una sera la pia suora era assorta in una medita­zione mistica sulla Vergine, seguiva appunto la riflessione del suo maestro su una verità della Madonna: «Maria ci porta a Gesù, così come Gesù ci porta a Dio». Mentre era assorta in questo modo, la suora vide la Madonna con un largo manto bianco come la neve, sotto il quale riparava molti membri del­l'Ordine del Carmelo. L'apparizione fu silenziosa ma piena di significato. 
GOA (INDIA).
Antonio Andrade (1580-1634), padre gesuita, nato nel 1580 a Oleiros (Portogallo), giunse nel 1600 come missionario in India e intraprese nel 1624 il suo primo viaggio di ricerca nel Tibet. Sulla nave che lo riportava in patria venne avvelenato. In punto di morte supplicò l'intervento della Santa Vergine, immediatamente Ella gli apparve e lo fece guarire. Nel 1625 poté intraprendere un secondo viaggio in Tibet dove fon­dò la Missione cattolica in Tsaparang nel segno della Madre di Dio. 
PARIGI (FRANCIA).
Il missionario e taumaturgo Giuliano Mau­noir, padre gesuita, nato nel 1606 a Reintembault (diocesi di Rennes) ebbe, durante il periodo in cui era studente, due appa­rizioni mariane. Anche durante la sua attività missionaria in Bre­tagna, Maria gli apparve spesso, soprattutto nei momenti di di­sgrazia, di pericolo e nelle malattie. La Santa Vergine benedisse con le sue apparizioni anche alcuni penitenti del padre gesuita per guidarli sul giusto cammino devozionale. Padre Giuliano si guadagnò il clero della Bretagna e lo organizzò in modo attivo. Nella sua predicazione usò molte forme paraliturgiche e popola­ri e si servì di molti metodi del suo amico e confratello Le No­bletz (cfr. Plouguerneau, 1582). Giuliano fu beatificato nel 1951. 
QUIMPER (FRANCIA).
La grande mistica francese Caterina Da­niélou (1619-1667) fu spesso maltrattata da bambina dal suo patrigno e da sua madre. La ragazza cercava rifugio presso una statua di Maria nelle vicinanze della casa paterna. Quando compì sedici anni, le apparve la Beata Vergine Maria vicino a questa statua e le disse: «Caterina, tu sei povera, io anche... Io sono povera e ricca allo stesso tempo perché dimoro in Cielo ma qualche volta sono senza dimora sulla Terra. Quando però qualcuno ama mio Figlio, io prendo alloggio tutta nel suo cuo­re; se però compie un peccato mortale, mi scaccia... Vai alla cattedrale e prendi san Corentino (il primo vescovo di Quim­per) come padre e protettore. Ritorna poi spesso da me!». Da quel giorno Caterina fu guidata miracolosamente dalla Beata Vergine. Una volta la Madre di Dio le disse: «La più grande felicità che può capitare a un essere umano è soffrire per Gesù. Soffrirai, mortificata nel tuo onore, nel tuo possesso e nel tuo corpo». Così infatti avvenne: Caterina fu stigmatizza­ta e divenne una sposa mistica di Gesù Cristo. Espiò e prese su di sé con pazienza i dolori e le sofferenze di nostro Signore, che furono dedicati allo sviluppo delle missioni popolari e per le povere anime dei morti e del Purgatorio. Con queste soffe­renze godette ripetutamente della consolazione della Beatissi­ma Vergine e delle sue parole. 
LANGEAC (FRANCIA).
La venerabile madre Agnese di Ge­sù (Agnese Galand), nata nel 1602 a Le Puy-en-Velay, entrò nel 1623 nel convento domenicano di Langeac, dove divenne nel 1627 superiora. Suor Agnese ebbe una vita mistica ricca di apparizioni celesti conobbe la grazia delle sante Stigmate. Tra le altre visioni ebbe quella premonitrice dell'opera di Olier. La Santa Vergine le apparve e le diede disposizioni per entrare in contatto con il fondatore della Società di Saint­Sulpice, al quale Agnese annuncerà che la sua vera missione è di fondare seminari in Francia. La mistica domenicana di­venne perciò la patrona ufficiosa di Sannt-Sulpice. Morì in odore di santità; subito dopo fu avviato il processo di beatifi­cazione. 
LUSSEMBURGO.
I gesuiti avevano fondato a Lussemburgo un collegio nel 1594. Nel 1627, per diffondere il culto della Santa Vergine, eressero una cappella mariana con una statua della Madre di Dio intagliata nel legno. Quando la figlia del procu­ratore generale della città, muta e malata di gotta, ricevette di­nanzi alla statua lignea una guarigione miracolosa, e poi segui­rono altri casi simili, la cappella divenne meta di pellegrinaggio per molte persone e infermi in cerca di guarigione. Nel 1666 la Beatissima Vergine venne dichiarata protettrice della città, nel 1678 divenne «Consolatrice degli afflitti» e poi proclamata patrona di tutto il paese. Durante la Rivoluzione francese la cappella gesuita andò interamente distrutta, solo l'immagine miracolosa della Madre di Dio, Maria Santissima, ne uscì illesa. Nel 1885 la statua fu collocata nella nuova cap­pella e fu incoronata per disposizione del Santo Padre. 
MARIA BILDSTEIN (AUSTRIA)
Nell'epoca in cui imperversava la peste, Giorgio Hófle aveva fatto il voto di erigere alla Madon­na una cappella se il pericolo fosse stato scongiurato, ma poi non adempì la promessa nonostante l'epidemia si fosse arresta­ta. Tempo dopo i figli di Giorgio, Martino e Giovanni, ebbero un'apparizione della Santa Vergine la quale comunicò ai due fratelli che il motivo della sua tristezza stava nel fatto che il padre non aveva adempiuto il voto. Appena i figli gli comuni­carono la notizia dell'apparizione miracolosa di Maria e delle sue parole, l'uomo si affrettò ad assolvere questo compito. 
LURE (FRANCIA).
Nel 1630, la Santa Vergine Maria apparve a un pastore e lo pregò di prodigarsi affinché in quel luogo, dov'era un'antica abbazia benedettina, fosse costruita una chie­sa. Il pastore si impegnò e dopo un certo tempo riuscì a far costruire la chiesa. Diffusasi la notizia dell'apparizione, molti pellegrini vi giunsero a pregare. In questa chiesa fu collo­cata un'antica icona della Madonna che venne distrutta nel 1793. 
NAPOLI.
Nell'anno 1631 il Vesuvio eruttò e Napoli fu sotto­posta a una pioggia di cenere. Molta gente in pericolo si rivolse in preghiera alla Madonna per essere soccorsa. Mentre la gente pregava disperata, invocando il suo nome, Ella apparve e li sal­vò, con un messaggio silenzioso, da sicura morte. La Santa Vergine era già apparsa tempo prima nei dintorni di Napoli in un campo di grano, dove aveva predetto tali avvenimenti ad alcuni padri gesuiti. 
GIAPPONE.
Maria apparve al cristiano giapponese Nicola Ke­gan Fucinanga, il quale fu crudelmente torturato durante la persecuzione sanguinosa anticristiana del 1632. 
LUJAN (ARGENTINA).
Un portoghese si fece scolpire da un amico una statua della Santa Vergine Maria Immacolata e la portò su un carro di buoi nel suo paese nel nord dell'Argenti­na. Nell'attraversamento di un fiume, proprio nelle vicinanze di Lujan i buoi non vollero più proseguire. Non volevano pro­prio più fare un passo avanti, finché il portoghese fu costretto a scaricare la cesta con la statua della Madonna. L'uomo lasciò la statua nella casa di un colono, il quale aveva uno schiavo negro ché poi, per più di quarant'anni, fu il custode e il cura­tore della statua. Quest'ultimo le costruì una cappella di mat­toni e iniziarono a giungere in quel luogo sempre più pellegrini a pregare il santo Rosario dinanzi alla statua. Un giorno un missionario malato, a Lujan, venne guarito miracolosamente e da allora vi si stabilì come prete per assistere i pellegrini. Nel 1763 fu costruita una grande chiesa poi elevata a basili­ca nel 1887. Lujan è oggi uno dei luoghi di pellegrinaggio più frequentati del mondo.
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COSTANZA (GERMANIA).  
La Beatissima Vergine Maria appar­ve sul campanile della chiesa agostiniana di Costanza a molta gente e rinforzò la volontà di resistenza dei cittadini contro l'as­sedio degli Svedesi. Con la fortunata fine dell'assedio fu costrui­ta dalle autorità cittadine una cappella di Loreto a ricordo del­l'avvenimento miracoloso. Infatti sulla cappella si può leggere una scritta dedicata a questo avvenimento. 
GUICLAN (FRANCIA).      
Marie-Amice Picard, nata nel 1599, si recò il 19 maggio 1634 in pellegrinaggio al santuario di No­tre-Dame de Lambader. Nel suo viaggio di ritorno si imbatté in un cavaliere che l'aggredì e la molestò duramente. Improv­visamente apparve la SS. Vergine con Giovanni l'Evangelista e liberò Marie da questa condizione incresciosa. Il cavaliere cadde in ginocchio e chiese indulgenza pentito. La Picard si trasferì a Sannt-Pol de Léon, dove si dedicò tutta alla vita in­teriore. Fu stigmatizzata, non prese più alimenti e divenne «un'anima espiatrice» che prese su di sé tutte le sofferenze del Signore e Salvatore. Marie ricevette la grazia di avere molte apparizioni della Santa Vergine fino alla sua dipartita nel 1652. 
LAGO URONE (CANADA).       
Maria apparve al padre gesuita Jean de Brébeuf (1593-1649), che giunse come missionario in Cana­da e fondò una stazione sul lago Urone per diffondere il Van­gelo tra gli Algonchini. Nel 1628 fu preso prigioniero dagli Inglesi e rinviato in Europa. Nel 1633 padre Jean ritornò di nuo­vo in Canada tra gli Uroni e fondò alcune stazioni missionarie. Durante un assalto dei pagani contro i missionari, gli apparve la Santa Vergine con il cuore trafitto da tre frecce e lo incorag­giò a dedicarsi con abnegazione tutto a Dio. Egli si dimostrò pronto a questo e da allora ebbe sempre più apparizioni della Madonna che lo preparavano al martirio. Il 16 marzo 1649 fu assalito dagli Irochesi e sottoposto a torture atroci che lo por­tarono alla morte. Scrisse un catechismo, una grammatica e un dizionario in lingua urone. Nel 1921 fu beatificato e nel 1930 canonizzato. 
QUITO (ECUADOR).   
Era la sera del 2 febbraio 1634, nel con­vento dell'Immacolata Concezione di Quito, la suora Maria­Anna di Gesù pregava da alcune ore davanti al Santissimo. Improvvisamente si spense la luce della lampada perpetua, stranamente però la chiesa continuò a rimanere illuminata da una luce soprannaturale. Maria-Anna udì poi una voce fem­minile e soave, che essa riconobbe essere quella di Maria SS.: «Mia amata figlia, io sono Maria del buon successo, tua Madre e tua protettrice... Tra 10 mesi e 10 giorni tu chiude­rai gli occhi alla luce terrena per riaprirli alla luce della chia­rezza eterna». La Santa Vergine le parlò della magnificen­za del Cielo, della tiepidezza di molti religiosi e fedeli lai­ci, specialmente nei tempi difficili del xx secolo nel qua­le «fede e abitudini verranno sempre di più distrutte e gli Ordini religiosi e le professioni sacerdotali andranno perdu­te, mentre i giovani diventeranno sempre più corrotti. La Chiesa andrà in rovina a causa delle eresie e della secolarizza­zione. Fino a che, dopo una spaventosa catastrofe, verrà rin­novata». 
SINOPOLI (CALABRIA).
Maria SS. apparve due volte a un uomo di questo luogo e lo pregò di provvedere affinché la sua icona miracolosa qui venerata («Maria lactans» - la Madre di Dio che allatta il suo Bambino) venisse maggiormente venerata dai fe­deli. Nel 1675 in questo luogo fu costruita una nuova chiesa di culto mariano dove venne posta l'icona. 
PRAGA (CECOSLOVACCHIA).
La statua del Bambino Gesù di Praga venne portata dalla principessa Lobkowitz dalla Spagna a Praga e venne donata nel 1628 alla chiesa carmelitana di Maria della vittoria. Molti anni dopo, la statua fu prelevata dal­l'Oratorio dei carmelitani per essere trasferita altrove; allora ap­parve la Santa Vergine Maria a padre Cirillo, poco prima della mezzanotte della vigilia della festa dell'Immacolata Concezio­ne, e, allargando le braccia sul coro della chiesa, indicò il luogo esatto adatto alla venerazione del Bambino Divino. Quest'ap­parizione fece in modo che la statua ritornasse all'Oratorio e venisse collocata al posto indicato. 
BEAUNE (FRANCIA).
M. Parigot, nata nel 1619, entrò ancora giovanissima nell'Ordine carmelitano e prese il nome religioso di Margherita del Santo Sacramento. Fin dalla gioventù ebbe la grazia di ricevere alcune apparizioni di nostro Signore Gesù Cristo e Maria SS. che la guidarono spiritualmente. Così ispi­rata, fondò la Confraternita del Bambino Gesù, che fu elevata al riconoscimento ecclesiastico da papa Pio IX. 
CAST (FRANCIA).
Un contadino, padre di una famiglia numero­sa, di nome Yves Le Goff, vide ripetutamente Maria dal 1640. Una sera la Santa Vergine gli apparve mostrandogli una croce rossa che teneva nella mano destra. L'8 dicembre 1644 la Ma­donna lo esortò a espiare per i peccatori del mondo. Lo guidò quindi alla preghiera fervida, al digiuno e a prendere più spesso la santa Comunione. Alla vigilia del tempo della quaresima del 1645, Maria lo pregò di osservare strettamente il digiuno quare­simale e a non prendere bevande per un periodo di quindici anni. Le Goff osservò il desiderio di Maria, digiunò infatti e si astenne dalle bevande. Nonostante questa dura astinenza, conti­nuò a vivere e a offrire le sue espiazioni in favore dei peccatori. In questo periodo, particolarmente, egli fu consolato dalla Bea­tissima Vergine Maria. Si separò dalla vita terrena nel 1659. 
WÚRZBURG (GERMANIA).
Una statua intagliata nel legno della Pietà fu collocata nel 1640 in una piccola cappella sul Monte Nicola. Ripetutamente si poté notare questa cappella illuminata da una luce miracolosa. Nel 1747 si costruì accanto alla cap­pella un convento cappuccino nella cui chiesa l'immagine della Madonna miracolosa viene ancor oggi venerata. 
CALANDA (SPAGNA).
Miguel Juan Pellier era un ragazzo pove­rissimo e orfano dei genitori, originario di Calanda. Nel 1637 ebbe un incidente e gli venne amputata la gamba destra. Ap­pena la ferita alla gamba fu guarita, ritornò a fare il mendican­te per guadagnarsi da vivere. Spesso era a Saragozza a chiedere l'elemosina e poi si fermava a pregare dinanzi all'immagine miracolosa della Santa Vergine della colonna (pilar). Nella not­te del 29 marzo 1640 il ragazzo fece un sogno in cui si vide nella cappella del Pilar di Saragozza. Al risveglio, come consta­tò con il suo più grande stupore e immensa gioia, aveva entram­be le gambe ed era guarito. Una ricerca canonica dell'Ordina­riato di Saragozza confermò il miracolo. 
KEVELAER (GERMANIA).
Kevelaer è il luogo di culto mariano più frequentato dell'intera Germania. La tradizione si riporta al Natale del 1641 quando Hendrik Busman von Geldern era assorto in preghiera davanti a una croce nella brughiera. Im­provvisamente sentì la voce della Madonna che gli disse: «In questo luogo mi devi dedicare una cappelletta». Maria ripeté questo desiderio ancora due volte e la moglie di Hendrik vide in un sogno una cappella illuminata. La coppia guadagnò il parroco Giacomo Schink al progetto della cappella del sogno. Quando questa fu realizzata si usò come immagine della Ma­donna una piccola copia della «Consolatrice degli afflitti» (No­stra amata Signora del Lussemburgo, cfr. 1627). Questa picco­la cappella divenne presto un punto di attrazione per i devoti. Attorno al luogo di culto mariano furono costruite lungo i se­coli varie chiese di vaste proporzioni, anche se modeste dal punto di vista artistico. Oggigiorno visitano il santuario circa 600.000 pellegrini all'anno. 
PALIZI (RUSSIA).
Un ritratto della Madonna, chiamato Stra­stnaja (cioè dei dolori), venne dipinto da un artista di grande talento. Questo ritratto ha origine quando Maria apparve a Palizi, a una donna malata e la esortò all'espiazione. Inoltre la Madonna consigliò all'inferma di venerare quest'immagine af­finché potesse riottenere la salute. La malata obbedì e riotten­ne infatti la salute. Nello stesso anno il ritratto di «Maria dei dolori» venne portato in processione a Mosca. 
RIDUZIONE GESUITA DI «NOSTRA SIGNORA DELL'ANNUNCIAZIONE» (URUGUAY).
 Nel 1642 in questa Riduzione (così furono chia­mate le riserve chiuse in cui vivevano gli indiani convertiti e i missionari) morì una ragazza di dieci anni. Aveva avuto una predísposizione naturale per la musica e aveva preso parte spes­so attivamente alle celebrazioni religiose e alla santa Messa. Era conosciuta per la sua devozione mariana e prima di morire le apparve due volte la SS. Vergine, come «Nostra Signora del­l'Annunciazione» per prepararla al trapasso.  
MARIA TAFERL (AUSTRIA).
Alessandro Schinnagl soffriva di depressioni. Egli ricevette da un amico, intagliatore di legno, un piccola statuetta della Pietà in legno di noce. Mentre dor­miva, nel cuore della notte, sentì una voce: «Alessandro, vuoi guarire? Allora prendi la mia statua e portala a Taferlberg, presso Marbach sul Danubio, la lascerai sotto una quercia». L'uomo così fece, prese la statua e la mise nella cavità di una quercia in quel posto. Dopo alcuni giorni guarì. Tra il 1658 e il 1661 furono viste vicino alla quercia nume­rose apparizioni di figure bianche e rosse, che, nel chiarore del giorno come nell'oscurità della notte, si libravano nell'aria, al­cune andavano fino al margine del bosco. Nella notte le stelle rendevano piena di luce celeste la statua della Madonna e nu­merosi lumini sembravano ardere dinanzi a essa. Molte perso­ne di tutte le età, anche di altre confessioni religiose, furono testimoni di questi fenomeni miracolosi. Il vescovo di Passavia organizzò una commissione d'inchiesta formata da cinquanta­sette persone che poi confermarono sotto giuramento cosa ave­vano visto. Riconosciuti i fenomeni come soprannaturali, si pose nel 1660 la prima pietra del santuario. Nel duecentesimo anniversario di questa ricorrenza si recarono in pellegrinaggio a Maria Taferl ottocento sacerdoti e duecentomila fedeli. Il pellegrinaggio è tuttora molto attivo. 
ROTTWEIL (GERMANIA).
Molti pellegrini si recano alla Madon­na del Rosario e molte preghiere vengono esaudite. La tradi­zione miracolosa di questo luogo risale al 1643, quando la città era assediata dalle truppe francesi. Il 10 novembre assedianti e assediati poterono vedere i tratti del volto della statua della «Madonna del santo Rosario» mutare ed esprimere tristezza e dolore. Questo mutamento dei tratti del volto della statua durò circa due ore e fu confermato sia dai cattolici che dai prote­stanti. L'Ordinariato vescovile, che esaminò a lungo l'avveni­mento, ne riconobbe l'autenticità soprannaturale. 
RIDUZIONE GESUITA MARTIRI DEL GIAPPONE (URUGUAY).    
La Santa Vergine Maria apparve più volte a un'indiana devota da molto tempo malata. La Madre di Dio consolò l'indiana con queste parole: «Sii consolata. Presto la morte ti libererà dalle sofferenze terrene e ti aprirà l'accesso alle gioie eterne». Infatti la donna morì serena e, certamente noi crediamo, raggiunse beata e leggera il mondo celeste. 
TRIBERG (GERMANIA).
Una ragazza trovò vicino a una quer­cia un ritrattino dell'Immacolata Concezione dipinto su per­gamena. Lo prese e lo portò a casa. Poco tempo dopo questo ritrovamento fu colpita da una malattia agli occhi con il serio pericolo di diventare cieca. Un notte fece un sogno in cui le fu detto che sarebbe guarita se avesse riportato di nuovo il ritrattino sotto la quercia. La mattina seguente la ragazza ri­portò il dipinto al suo posto e subito fu guarita. Quando si diffuse la notizia molti pellegrini si recarono in quel luogo per venerare il ritrattino; alcuni di essi, dopo aver pregato dínan­zi all'immagine di Maria, bevvero l'acqua della fonte vicina e si sentirono guariti dai loro malanni. Appreso il fenomeno mi­racoloso, un uomo malato giunse a Triberg con la speranza di guarire. Egli aveva fatto il voto di fare intagliare nel legno una statua della Madonna se fosse stato liberato dai suoi mali. Quando fu guarito, fece costruire una statua della Madonna con il Bambino e la fece collocare vicino alla quercia. Frat­tanto il ritrattino in pergamena era misteriosamente scompar­so. Nel 1697 fu costruita una chiesa e dentro, vicino all'altare maggiore, fu collocata la quercia con la statua. Nel 1805 san Clemente Maria Hofbauer, con quattro compagni, giunse a Triberg e incoraggiò il pellegrinaggio che tutt'oggi ancora continua. 
LAGO URONE (CANADA).
Due Uroni battezzati cristiani furo­no presi prigionieri dagli Irochesi e condannati al rogo. Essi si rivolsero alla Santa Vergine Maria per ottenere il suo interven­to; infatti furono liberati prodigiosamente dalle catene e pote­rono fuggire. 
BUENOS AIRES (ARGENTINA).
Maria apparve a una contadinel­la e a un frate laico e li esortò a sollecitare gli uomini di buona volontà a compiere penitenze. 
NAPOLI.
Maria apparve al padre gesuita Vincenzo Carafa (1585-1649), figlio del principe di Andria e della mistica pia Maria Maddalena Carafa . Nel 1604 egli fu consacrato sacerdote, lavorò come maestro dei novizi, rettore e provincia­le e dal 1647 come settimo generale dell'Ordine. «La Madre superiora» lo illuminò nei suoi scritti ascetico-mistici. 
PARIGI (FRANCIA).
Jean-Jacques Olier, nato nel 1608 a Parigi, da giovane fu colpito da una malattia agli occhi e fu guarito dal miracoloso intervento della Santa Vergine. In segno di gratitu­dine per la Madonna, si legò devotamente a San Vincenzo de' Paoli e fu ordinato sacerdote. Subito dopo si dedicò con gran fervore alla missione popolare e alla fondazione di semi­nari. Nel 1648 fu parroco di Sannt-Sulpice dove fondò il suo famoso seminario per sacerdoti. Jean-Jacques fu benedetto con insolite grazie e apparizioni. Nel 1649 gli apparve Maria e lo indusse a riprendere la vita dedita alla preghiera, che aveva tra­lasciato da alcuni giorni. Mosso dalle grazie mistiche e dai messaggi di Maria SS., il servo di Dio poté rinvigorire e riani­mare l'ideale del sacerdozio per mezzo dei suoi seminari e dei suoi scritti teologico-ascetici. Esercitò una grande influenza sul rinnovamento del clero. Nel 1664 il seminario dei sacerdoti di sua ideazione fu approvato come congregazione e si diffuse rapidamente in Francia, America e Africa, con il nome di sul­piziani. In queste comunità di sacerdoti, fu messa in pratica la spiritualità degli oratoriani e la mistica francese. I punti principali del mondo spirituale di Olier furono il culto del SS. Sacramento e della Beatissima Vergine Maria, la totale spo­liazione di sé in Dio e la piena consacrazione in Cristo. Un rias­sunto di tutta la sua spiritualità lo troviamo in Catechismo cri­stiano per la vita interiore. Semiparalizzato, dedicò gli ultimi anni a scrivere opere spirituali. Olier morì nel 1657, all'età di 49 anni.****************** marzo 2006
PLOUNÉVEZ-QUINTIN (FRANCIA).
Louise Le Comec, nata nel 1632, condusse nella sua gioventù una vita molto mondana e superficiale, infine si ritirò presso una missione popolare. Pri­ma di morire, mentre recitava il santo Rosario per una buona morte, le apparve la Santa Vergine Maria e le anticipò con pre­cisione quando avrebbe lasciato il mondo. Quando giunse il momento, Louise si fece dispensare il Sacramento e fu accom­pagnata da Maria nel trapasso. 
GUANARE (VENEZUELA).
Nell'anno 1651 Maria apparve presso la sorgente di Komeroto a un capo indiano e lo ispirò a lasciarsi battezzare con tutta la tribù. Così in un sol giorno si convertiro­no circa 700 indiani alla vera fede, facendosi battezzare dai mis­sionari cristiani. Dopo questa celebrazione, la «Nostra amata Signora di Komeroto» apparve a tutti i figli degli indiani conver­titi. Dopo alcuni anni il capo si allontanò dalla fede e morì avve­lenato da un morso di serpente. Nella sua capanna fu trovato un ritratto della Santa Vergine che venne portato in una chiesa, dove venne esposto al culto devozionale con il titolo di Nuestra Senora di Komeroto. Nel 1698 l'apparizione di «Nostra amata Signora» fu riconosciuta dalla Chiesa. Da allora la Madonna fu venerata come patrona del paese. Nel 1942 fu dichiarata dall'ar­civescovo del Venezuela Madre Protettrice del Venezuela e nel 1944 la dichiarazione fu confermata da papa Pio XII. Una copia del ritratto di «Nostra amata Signora di Komeroto» si trova a Vienna nella chiesa di San Pietro. 
CAMPÉNÉAC (FRANCIA).
La semplice serva Armelle Nicolas, soprannominata la «buona Armelle», nata nel 1606 a Cam­pénéac, ebbe una triste gioventù e una vita difficile al servizio di diverse famiglie. Nel 1652, nel giorno dell'ottava dell'Assun­zione della Santa Vergine Maria, Armelle ebbe una visione miracolosa della glorificazione di Maria in Cielo. Armelle ebbe in seguito altre visioni di Maria SS. Un giorno la Madonna così le disse: «Io ti comunico il mio Amore!». Armelle amò arden­temente la sua Madre del Cielo fino alla morte, che avvenne nel 1671 a Vannes. 
LA PRÉNESSAYE (FRANCIA).
La dodicenne Jeanne Coutel era nata sordomuta. Il 15 agosto, mentre pascolava le pecore pres­so il suo villaggio natale di La Prénessaye, le apparve la Beatis­sima Vergine Maria e la guarì dalla sua infermità. Dopo l'appa­rizione la ragazza poté parlare e sentire normalmente. Anche il giorno seguente il miracolo le apparve di nuovo Maria: questa volta la Vergine la esortò a far costruire una cappella per il culto mariano. Come prova della sua apparizione, oltre al mi­racolo della guarigione, Maria le indicò dov'era sotterrata una statua dell'immagine di «Nostra Signora dell'eterno aiuto». La statua venne veramente trovata e su questo luogo si manifesta­rono ben quindici apparizioni della Madonna che furono esa­minate e riconosciute come autentici fenomeni soprannaturali dal vescovo (san Brieuc). La cappella fu subito costruita sul posto delle apparizioni e la statua dissotterrata fu posta all'in­terno. Una massa enorme di pellegrini si recò in questo luogo di culto per venerare la statua di Maria. Pochi giorni dopo, proprio nella cappella, si manifestarono altri miracoli. La sta­tua divenne famosa con l'attributo devozionale di «Nostra Si­gnora dell'eterno aiuto». 
ALDENHOVEN (GERMANIA).
Durante una battuta di caccia, il contadino Dietrich Muhlfahrt di Aldenhoven trovò tra i rami di un tiglio una statuetta della Santa Vergine Maria. La portò a casa e quotidianamente con due amici l'onorava con preghiere. Un giorno, improvvisamente, apparve intorno alla statua una luce celeste miracolosa. In quello stesso luogo, tempo dopo, fu co­struita una piccola chiesa dedicata al culto mariano. 
AQUISGRANA (GERMANIA).
L'immagine miracolosa della Santa Vergine Maria nella cosiddetta «cappella della rosa» (da «Rosa mistica», definizione di Maria nella Litania lauretana), secon­do quanto racconta la tradizione, venne risparmiata miracolo­samente dal grande incendio del 1656. Questo è il motivo per cui nei tempi più difficili i fedeli si recano in pellegrinaggio a venerare questa statua di legno medievale, raffigurante Maria con il Bambino Gesù incoronato e vestito. 
MALTA.
Un sultano del Marocco, mentre si dirigeva con la sua nave verso la Mecca in pellegrinaggio, fu fatto prigioniero dai cavalieri di Malta. Venne incarcerato nella fortezza di Malta per alcuni mesi e quando fu rilasciato volle proseguire il suo viag­gio. Allora gli apparve la Madonna e lo esortò a lasciare la re­ligione maomettana per convertirsi al cattolicesimo. Il sultano si convertì e ritornò a Malta dove si fece istruire alla dottrina cattolica e battezzare. Appena fu divenuto cristiano, invece di ritornare alla Mecca, si diresse a Roma e andò poi a piedi in pellegrinaggio a Loreto per onorare e glorificare la Madre di Dio. 
TRUN (SVIZZERA).
Il parroco e molti membri della sua comu­nità videro ripetutamente una luce radiosa sulla collina vicino a Trun nel cantone Graubiinden. Presto, di fronte a quella luce miracolosa, tutti "sentirono" la presenza della Santa Vergine Maria che, come Mediatrice della luce della grazia e Vincitrice raggiante sull'oscurità, esortava la fondazione di un santuario mariano. Ella voleva essere anche tra la gente di quel luogo. Fu così costruita una chiesa dedicata alla «Signora della luce». Appena la chiesa fu consacrata molti fedeli vi pregarono con fervore. Le preghiere furono miracolosamente tutte esaudite e molti infermi riebbero la salute. 
MARIAHILFBERG, GUTENSTEIN (AUSTRIA).
Maria SS. apparve nel 1661 a Schmid Sebastian Schlager; a lui dobbiamo l'iniziativa dell'erezione del santuario di Gutenstein nell'Austria meridio­nale. La SS. Vergine gli era apparsa sei volte ed egli fece dipin­gere su un foglio di lamiera e poi su un faggio il ritratto della Madonna. L'immagine di Maria, rudimentalmente dipinta, era simile a quella delle apparizioni. Alcuni anni dopo, dinanzi a questo ritratto si manifestarono guarigioni miracolose e si no­tarono fenomeni mistici. Allora iniziò il pellegrinaggio e fu co­struita una cappella di legno. Il sinodo di Passavia, come istan­za ecclesiastica competente, esaminò il caso e ne informò Roma. Papa Clemente IX diede il permesso di considerare il ritratto oggetto di culto. Inoltre diede anche il suo assenso per la costruzione di una chiesa che poi fu affidata alle cure dei serviti, come Ordine religioso mariano. 
BIRKENSTEIN (GERMANIA).
Il vicario generale di Fischbachau, Johann Stiglmaier, sognò la Vergine Maria che lo pregò di co­struire una cappella in un luogo distante 65 chilometri da Monaco di Baviera. La Madonna così gli disse: «In questa cap­pella a me dedicata voglio essere venerata per offrire, a chi mi invoca, le mie grazie». Dieci anni dopo fu costruita una piccola cappella dedicata al culto mariano, che offriva posto per dodi­ci persone. Subito si sviluppò un enorme pellegrinaggio e, nel 1710, si costruì un santuario secondo il modello di quello di Loreto. Nel santuario si può ammirare la statua della Madonna con il Bambino Gesù, entrambi incoronati; novantadue angeli costellano la meravigliosa statua. 
NACYSZOMBAT-TYRNAVA (UNGHERIA).
Il 7 agosto 1663, men­tre le truppe ungheresi erano battute dai Turchi a Pàrkàny, una statua di Maria, posta nella cappella laterale della chiesa di San Nicola, iniziò a lacrimare. Questa statua fu venerata da molti pellegrini. Anche nell'anno 1708, nei mesi di luglio e agosto, l'immagine di Maria fu vista di nuovo lacrimare copiosamente: era scoppiata un'epidemia di peste. 
LE LAUS (FRANCIA).
Sulle Alpi francesi, nella primavera del 1664, nelle vicinanze del villaggio Saint-Etienne d'Avançon, una povera pastorella portava il gregge al pascolo. Si chiamava Benoite Rencurel ed era nata nel 1647. Mentre Benoite, con il gregge, si avvicinava al pascolo, le apparve innanzi, improvvi­samente, un vecchio che, vestito da vescovo, si mostrò molto gentile. La giovane stupefatta non riuscì a comprendere da dove fosse venuto fuori. Il vescovo le si avvicinò cortese e le prean­nunciò l'imminente apparizione della Santa Vergine Maria in una piccola grotta chiamata Les Fours. Poi scomparve, così come era apparso. La pastorella, toccata dall'avvenimento, dopo alcuni giorni si recò in quella grotta e, inginocchiatasi, si mise a pregare. Così fece ogni giorno per alcune settimane. Una matti­na molto presto, mentre era di nuovo assorbita in preghiera, vide apparire la Madonna. Benoîte rimase stupefatta e a bocca aperta di fronte a tanta magnifica bellezza e bontà. Maria, parlando len­tamente, esortò la veggente a far pregare la litania della Madre di Dio o, dove non fosse stata possibile questa preghiera, di pro­muovere processioni. Ella desiderava in quel luogo vedere eretta una grande chiesa e un'abitazione per sacerdoti. La Vergine le apparve anche altre volte. Nel 1671 Benoite provò la Passione del Signore e ricevette i sigilli dell'unione mistica con Cristo: le sante Stigmate. Fino alla sua morte (1718), visse come eremita sul luogo delle apparizioni. Trascorso qualche tempo dalla vi­cenda miracolosa fu costruita una chiesa dove aveva vissuto la veggente. Nostra Signora di Laus è divenuto un famoso santua­rio. Nel 1855 papa Pio IX celebrò l'incoronazione della Madon­na per mano del cardinale di Bordeaux. 
AGREDA (SPAGNA).
La Santa Vergine Maria apparve spesso alla badessa Maria di Gesù di Agreda (1602-1665), nella casa paterna di questa mistica. La venerabile Maria di Agreda con la madre, la sorella e altre donne, aveva trasformato la casa in un convento francescano. Nel 1627 la veggente venne scelta quale badessa e ricevette dalla Madonna grazie particolari. Accanto alle numerose esperienze interiori e visioni ella ci ha lasciato soprattutto la voluminosa opera Mistica città di Dio (presente su questo Sito…) - La vita della Madonna (o La vita della Santissima Vergine e Madre di Dio apparsa a Maria di Agreda, badessa del convento dell'Immacolata Concezione). Quest'opera tratta di visioni inte­riori che vengono descritte come livello più alto dell'esperien­za mistica. In queste visioni non è la badessa a parlare, ma è solo «un canale», un Vaso d'elezione, attraverso il quale scorro­no le apparizioni celesti. Tutte le esperienze descritte nella Mi­stica città di Dio, furono poi tradotte in più di venti lingue. Naturalmente ci furono anche diversi nemici che, mossi da posizio­ni fortemente razionalistiche, dichiararono le apparizioni priva­te della badessa come impossibili e le considerarono come frut­to della fantasia individuale (per esempio il canonico agostinia­no Eusebio Amort [+ 17751, il quale in modo impetuoso si di­chiarò contro la veridicità di questi messaggi). Ma le voci positi­ve furono prevalenti: i decreti dei papi Innocenzo IX e Clemen­te XI, alcune approvazioni vescovili, perizie delle facoltà teolo­giche di Tolosa, Salamanca, Alcalà e Lówen e numerose dichia­razioni positive di famosi teologi e uomini della Chiesa. Nel 1673 fu avviato il processo di beatificazione della misti­ca badessa. Nel 1849 il corpo di Maria di Agreda fu trovato ancora incorrotto. Le visioni contengono anche le comuni spie­gazioni sulla vita di Maria e Gesù; sono paragonabili a quelle delle grandi mistiche come Gertrude di Helfta oppure Brigitta di Svezia prima del secolo xvii, oppure anche alle meravigliose visioni di Anna Caterina Emmerick, o ancora di Jacob Lorber e Teresa Neumann nel xix e xx secolo. Particolarmente prezio­se sono le spiegazioni concrete che la SS. Vergine di volta in volta offre in risposta alle domande della badessa. 
MARIA TAX (AUSTRIA).
La SS. Vergine apparve al proprietario terriero nella zona di Stams in Tirolo e lo pregò di far costruire una cappella dove venisse osservato uno stretto culto mariano. L'abate Nicola Kraus di Georgenberg iniziò nel 1667 a costrui­re la cappella nel bosco. Il luogo di culto devozionale fu meta di un numeroso pellegrinaggio; molti pellegrini e viandanti vi giunsero per deporre nelle mani della Madre di Dio le loro pene e i loro propositi. 
KLOKOOSKO (UNGHERIA).
Durante un'insurrezione, nel 1670, un soldato riformista fanatico, coperto di neve, entrò nella chie­sa di legno di Klokoosko e, mentre i fedeli pregavano, trafisse con una lancia la statua della Madonna, che, appena colpita, lacrimò sangue. La statua miracolosa fu portata tempo dopo a Vienna. Una copia della Santa Vergine trafitta fu incoronata nel 1904 nella chiesa di Klokoosko dal vescovo greco-cattolico Hopko Vanil. 
LAUTHECOUR (FRANCIA).
Santa Margherita, Maria Alacoque (1647-1690), fu benedetta dalle apparizioni della Santa Vergi­ne fin da bambina. Nel 1655, all'età di otto anni, perse suo padre che era stato un giudice e notaio molto noto. Dopo la morte del genitore, Margherita ebbe molto a soffrire: quinta di sette figli, venne messa in un pensionato a Charolles presso le clarisse. Vivendo tra le suore scopri la pace del chiostro e, in occasione della sua prima comunione, si rese conto nel profon­do della sua coscienza mistica del conflitto esistente tra la pace di Dio e la turbolenza del mondo. Fu spesso malata; immobi­lizzata dai reumatismi, fece voto alla Vergine di diventare «una delle sue Figlie» se fosse guarita. Questi anni di sofferenze pre­pararono la sua santificazione. Nel giugno del 1671, dopo aver superato molti ostacoli di carattere pratico, Margherita Alaco­que guarì e mantenne la promessa fatta alla Madre di Dio: en­trò nel convento della Visitazione di Paray-le-Monial. Il con­vento da lei scelto viveva in conformità al pensiero e all'ispira­zione di Francesco di Sales. Margherita diventò una delle elet­te di nostro Signore Gesù Cristo, dal quale ricevette grandi gra­zie. La mistica suora fu una delle più fervide ambasciatrici del messaggio del Cuore di Gesù. 
SAINT-CARRÉ (FRANCIA).
Un semplice operaio, Jean Bizier, fece un sogno: egli si vide alla ricerca di qualcosa nei paraggi del suo villaggio, era alla ricerca di una statua della Beata Ver­gine; poi gli apparve Maria che gli mostrò precisamente dov'era il posto. Il giorno seguente l'uomo si recò sul luogo indicatogli dalla Madonna e iniziò a scavare. Dopo soli pochi minuti, giun­to a una certa profondità, trovò veramente una statua della Madonna. La notizia si diffuse e alla fine venne costruita una cappella mariana per venerare la statua. La cappella fu consa­crata nel 1696. 
MARIA STEINBACH, MEMMINGEN (GERMANIA).
La statua mira­colosa di Maria Steinbach si trovava nella chiesa del convento di Rot. In seguito a un incendio la statua venne fortemente danneggiata e riposta in una camera. Fu poi affidata al parroco di Steinbach che la pose in una cappella di campagna. In questa cappella l'immagine della Madonna diede vita ad apparizioni miracolose e, straordinariamente, molte preghiere vennero subi­to esaudite. Nel 1728 la statua fu collocata nella parrocchia. Si vide che il volto della Madonna muoveva improvvisamente gli occhi e lacrimava. Inoltre si notò il gonfiore delle vene frontali e il mutamento di colore del viso. Durante la notte la chiesa era fortemente illuminata da una luce celeste di provenienza ignota. In un primo momento l'Ordinariato di Costanza fu molto cauto e inviò una commissione d'inchiesta, la quale nel 1734 non poté far altro che confermare i fenomeni miracolosi. La chiesa par­rocchíale fu elevata a santuario. Il pellegrinaggio si sviluppò in modo così forte che Steinbach divenne il secondo santuario del­la Germania meridionale nel xviii secolo. 
WEMDING (GERMANIA).
Il ventitreenne Franz Forell portò a Wemding una statuetta della Santa Vergine da Roma. La collo­cò su un piedistallo a casa sua e presto divenne oggetto di ve­nerazione da parte di molti fedeli. Un cavaliere protestante, ac­quartierato a Wemding, nei pressi della casa di Forell, si sentì liberato improvvisamente da terribili mal di testa non appena invocò l'aiuto di Maria. Subito si diffuse la notizia ed ebbe inizio un pellegrinaggio intenso a casa del giovane Franz. Il via vai di pellegrini, devoti e curiosi, in questa casa privata venne mal visto dalle autorità ecclesiastiche; allora si raggiunse l'accordo di col­locare l'immagine miracolosa nella tenuta di campagna annessa alla chiesa. Là fu dimenticata. Il cappellano Keller (che aveva preso dalla casa di Forell la statuetta di Maria) un sera fu chia­mato urgentemente da un malato. Giunto a una località detta «Fonte di Schiller» non poteva più muovere un passo avanti, si senti immobilizzato. Appena chiamò Maria SS.ma soccorso, e le promise la costruzione di una cappella, riprese a camminare sen­za problemi. Dopo poco tempo, in questo luogo, fu eretta una chiesetta dove fu collocata la statuetta dimenticata.Il 25 luglio 1735 la nipote undicenne di Franz Forell portò dei fiori alla statua di Maria e glieli mise tra le dita. Subito dopo l'immagine della Madre di Dio girò la testa e mosse gli occhi. Anche altre persone notarono l'immagine mariana miracolosa mutare i tratti del volto. La notizia di questi ultimi fenomeni moltiplicò l'afflusso di pellegrini e presto la cappella diventò troppo piccola. Quando il 28 agosto 1746 la statua della Ma­donna mutò il colore del volto e rivolse gli occhi verso la città (settantatrè testimoni lo attestarono per iscritto), fu posta la pietra di fondamento per la costruzione di una nuova chiesa. Dopo la consacrazione di questo luogo di culto si verificarono 107 guarigioni miracolose da malattie degli occhi. 
INZING (AUSTRIA).
Durante le feste di Natale del 1685 la mo­glie del contadino Leopoldo Gassler udì provenire un rumore strano dal salotto attiguo, come se qualcuno piangesse dispera­tamente. Impaurita, la donna andò nella camera e scorse die­tro una cassapanca un ritratto della Beatissima Vergine rico­perto di polvere. Nessuno in casa lo aveva mai visto prima di allora. Un'indagine ecclesiastica constatò e confermò che il ri­tratto lacrimava incessantemente. La lacrimazione restava inin­terrotta nonostante i tentativi di asciugarla. Il vescovo allora diede ordine di collocare quest'immagine di Maria nella chiesa di Inzing (nella valle di Oberin, nei dintorni di Innsbruck). Appena il ritratto venne sistemato, la lacrimazione cessò e i tratti del volto di Maria assunsero un tono di luce meraviglio­so. Nel 1814 molti pellegrini videro gli occhi e le labbra della SS. Vergine muoversi. 
BUDAPEST (UNGHERIA).
Nel 1541, al tempo delle guerre tur­che, una statua della Madonna di Loreto fu murata a Buda. Dopo cento quarantacinque anni, il 2 settembre 1686, duran­te la lotta per la liberazione del castello di Buda, il muro crol­lò in seguito a un'esplosione e la statua della Madonna venne alla luce senza mostrare danno alcuno. La statua, così magni­ficamente luccicante e integra sorprese positivamente i com­battenti cristiani che, da questo fatto, trovarono la forza per lanciare un altro assalto contro le strapotenti forze turche e vincerle. 
RIGI-KLOSTERLI (SVIZZERA).
La chiesa sul Rigi, nel cantone di Schwyz, affidò l'incarico al pittore Johann Balthasar Stei­ner di dipingere una copia della famosa Maria della neve (cfr. Roma, 363). L'artista accettò l'incarico, ma affermò che non avrebbe dipinto il quadro se qualcuno dall'aldilà non avesse mosso il suo pennello... Maria SS. non solo l'aiutò per la buona riuscita del ritratto ma anche dopo, quando numero­si pellegrini si rivolsero a questo dipinto per essere soccorsi nelle loro pene. Il libro dei pellegrini ne rende testimonianza.  
MONACO (GERMANIA).
La statua di Nostra Signora dei dolori, che si trovava nella cappella dell'ospedale del SS. Cuore, mira­colosamente mosse le pupille. Questo fenomeno fu accertato anche da una commissione d'indagine arcivescovile. Una ragaz­za di dieci anni, Francisca Maria Schrott, fu la prima a testimo­niare il fenomeno. Durante la Litania lauretana del sabato 21 gennaio, vide gli occhi della SS. Vergine divenire mobili: cioè prima si mossero verso l'alto e poi verso suo Figlio crocifisso; poi la statua rivolse le pupille verso il basso e infine le girò verso destra e verso sinistra. La ragazza, appena giunta a casa, rac­contò questo fenomeno straordinario e il giorno seguente giun­sero numerose persone per vedere l'evento miracoloso. Allora intervenne la commissione d'indagine, la quale dopo gli op­portuni accertamenti, stabili che la statua in alcuni periodi del giorno, la mattina e la sera in particolare, girava gli occhi da destra a sinistra. Cinque guarigioni improvvise confermarono il carattere miracoloso del fenomeno. L'arcivescovo ne rico­nobbe l'autenticità e approvò il pellegrinaggio e la venerazione mariana. 
LE GIAUDET-LANRIVAIN (BELGIO).
A Lanrivain (diocesi di Saint-Brieuc), Maria apparve a un povero contadino di tren­taquattro anni, padre di dodici figli e moltiplicò il pane sulla povera tavola della famiglia del veggente. Nonostante questo miracolo il parroco non credette alle apparizioni, dopo dieci giorni divenne cieco. Un giorno il suo parrocchiano trovò pro­digiosamente una statuetta della Madonna e cadde assorto in preghiera di fronte a essa: contemporaneamente il parroco ri­prese a vedere. Subito dopo la guarigione, il sacerdote si pro­digò affinché venisse costruita una cappella mariana.
*********************************************   APRILE2006
VERVIERS (BELGIO).
Il 18 settembre 1692 la città di Vervíers fu scossa da un terremoto terribile. La popolazione fuggì al­l'aperto e moltissimi si recarono a pregare di fronte alla chie­sa francescana, dinanzi alla grande statua della Santa Vergi­ne. Giunta la folla ai piedi della statua si vide, con la più gran­de meraviglia di tutti, che questa era mutata: il Bambino Gesù si era rivolto verso la Madre, la sfera del mondo che Egli por­tava nella mano destra era sparita, la sua piccola mano era nella mano sinistra di Maria con la quale reggeva anche lo scettro. Il Bambino guardava la Madre negli occhi ed Ella portava lo sguardo sul suo Bambino e oltre, estendendosi fin sulla folla attenta e assorta in riverente preghiera di fronte al­l'evento straordinario. La statua miracolosa della Madonna è rimasta fino a oggi in questa posizione. I molti testimoni spin­sero la Chiesa a confermare il miracolo. Papa Clemente XII concesse determinate indulgenze (1739) e Leone XIII fece ce­lebrare l'incoronazione della statua miracolosa nel 1892, per mano del vescovo di Liegi. 
RADNA (UNGHERIA).
Nel 1695 un ritratto di Maria restò mira­colosamente illeso nonostante i Turchi lo avessero gettato nel fuoco. Il dipinto mostra la Vergine con il Bambino. Al princi­pio del secolo XIX quest'immagine della Vergine fu incoronata dall'arcivescovo di Esztergom. 
ELLWANGEN, WÚTTENBERG (GERMANIA).
Filippo Jeningen SJ (1642-1704) fu attivamente impegnato nelle missioni popola­ri. Fu un grande mistico e devoto al culto mariano. Filippo si dedicò alla cura spirituale delle anime bisognose, riuscendo a convertire o riconvertire molte persone.
Egli ricevette il dono delle sante Stigmate per mezzo di un'apparizione della Santa Vergine Maria e di Gesù Cristo. Gesù stesso gli fece imprimere le sante Stigmate dalla sua San­ta Madre. Padre Filippo operò con profondo fervore missiona­rio nelle diocesi di Eichstàtt, Augusta e Wúrzburg e riuscì a promuovere la costruzione del santuario di Schónenberg pres­so Ellwangen. 
POTSCH (UNGHERIA).
Il 4 novembre 1696 il contadino Michele Cory, che si trovava nella chiesa unitaria parrocchiale greca di Pótsch, vide lacrimare un'icona dov'era dipinta Maria a immagi­ne di Nostra Signora della neve. Il fenomeno venne osservato anche da molte altre persone e famose personalità. Quest'avve­nimento si ripeté molte volte tra il 4 novembre e il giorno 8 di­cembre. Si pensò di avvolgere il ritratto in un panno, ma dopo un certo tempo era tutto bagnato. Dinanzi a questo dipinto si manifestarono molti miracoli e guarigioni. Allora padre Marco d'Aviano consigliò di far portare il ritratto a Vienna. L'impera­tore Leopoldo I infatti fece collocare il ritratto prima nel castello della Favorita, poi nella chiesa degli agostiniani e infine, con grandiose celebrazioni, nel duomo di Santo Stefano dove il fa­moso predicatore Abraham, a santa Clara, tenne la predica festi­va. Il dipinto si trova ancora nel duomo di Santo Stefano a Vien­na ed è oggetto di culto devozionale. Molti contemplano il qua­dro di «Maria Pótsch» come la patrona di Vienna. Il principe Eugenio attribuì la sua vittoria sui Turchi nel 1679 a questo quadro. A Pótsch viene venerata una copia del dipinto. La copia fu anch'essa scoperta in modo miracoloso e lacrimò nei primi otto giorni del mese di maggio del 1715. 
QUITO (ECUADOR).
Durante una processione serale con la sta­tua della Madonna di Guàpulo, apparve Maria come «Regina del Cielo». Mentre la gente era assorta a guardare la luce az­zurra apparsa in cielo, il vescovo fu improvvisamente guarito da una gravissima malattia. 
RAAB, GYOR (UNGHERIA).
Nell'anno 1655 il vescovo irlande­se, Lynch Walter Clonferti, fuggì dalla città di Galway per ri­parare in Ungheria, in seguito alla persecuzione di Oliver Cromwell contro i cattolici. Nella fuga portò con sé il quadro di Santa Maria delle grazie. Alla festa di san Patrizio (17 mar­zo), durante la santa Messa, il quadro iniziò a lacrimare dalle 6 della mattina fino alle 9 di sera, poi fino a mezzanotte la statua sudò sangue. Numerose persone furono testimoni del miraco­lo. Anche oggi questo ritratto è oggetto di particolare venera­zione mariana. 
KLAUSENSIJRG (ROMANIA).
Una statua di Maria lacrimò per tre giorni. Nel 1742 fu trasferita dalla piccola cappella dove si tro­vava nella chiesa dei gesuiti. Questa statua fu oggetto di una forte devozione mariana; ancor oggi i fedeli si recano in questo luogo. 
SLJMEG (UNGHERIA).
La signora Sofia Feilheim di Vienna, affetta da una malattia inguaribile, vide in sogno una Pietà che improvvisamente iniziò a parlare: «Cerca questa statua, pre­ga dinanzi a essa con fiducia e guarirai!». Poi la Santa Vergine continuò: «Cerca la mia statua in Ungheria!». La signo­ra Feilheim si mise alla ricerca della Pietà e la trovò a Sumeg in Ungheria. Era assolutamente identica a quella che aveva vi­sto in sogno e che le aveva parlato. La donna pregò fervi­damente dinanzi all'immagine della Pietà e la toccò. Dopo al­cune ore guarì. I fedeli cantarono un inno di ringraziamento dinanzi alla statua della Madonna e il vescovo Paul Széchany confermò il miracolo. Súmeg divenne un luogo di culto maria­no per molti pellegrini in cerca del conforto della Madonna Addolorata. 
MURNAU (GERMANIA).
Una statua della Madre di Dio Addo­lorata fu vista lacrimare ripetutamente nel 1703. Il vescovo di Augusta confermò questo fenomeno soprannaturale dopo aver appurato la veridicità delle testimonianze e ne approvò il par­ticolare culto devozionale. 
KOTSCHACH (AUSTRIA).
La Madonna apparve al giovanissimo sagrestano di questo santuario e lo indusse a venerare la sua statua restando genuflesso nella sua abitazione per dodici ore. Dopo questa prova di fedeltà, lo esortò a continuare il servi­zio ecclesiastico. Inoltre promise la sua protezione su quel luogo, agli abitanti e a tutti i pellegrini che vi fossero giunti. Il 29 aprile dello stesso anno nella notte le campane iniziarono a suonare. La gente, svegliata improvvisamente da questo fragore, accorse e vide con meraviglia la chiesa completamen­te illuminata. Nessuno poté spiegarsi la provenienza di quella luce miracolosa. I fedeli, profondamente commossi, pregaro­no fino all'una della notte, poi improvvisamente la luce scom­parve. 
BISCHWIND (GERMANIA).
Maria benedisse con la sua appari­zione il soldato Giorgio Mittnacht e lo aiutò. Giorgio aveva combattuto nell'esercito del principe Eugenio contro i Turchi. Fatto prigioniero, fu condannato a essere gettato nell'olio bol­lente; egli pregò insistentemente la Madre di Dio, facendo voto di erigere una cappella in suo onore nel caso avesse potuto ri­vedere la sua patria. Il giorno seguente il soldato si svegliò su un prato nei pressi di Bischwind, a cinquanta chilometri da Wurzburg. Dopo alcuni anni, si dedicò alla costruzione, con le proprie mani, di una cappella mariana dedicata a «Maria, aiu­to dei cristiani». 
THYRNAU (SLOVACCHIA).
L'icona di Maria nel santuario di Thyrnau, durante la peste, iniziò a sudare visibilmente e a la­crimare. Questi fenomeni furono esaminati dalle autorità ec­clesiastiche e scrupolosamente confermati da trenta testimoni che assistettero alle lacrimazioni nelle seguenti date: 5 luglio, 10 agosto e 11 agosto 1708. Nel centesimo anniversario del­l'avvenimento fu messo in evidenza che il ritratto era una copia della famosa icona che si trova nella chiesa di Sant'Alessio a Roma. Quest'icona era stata portata da Edessa, in Síria, a Roma ed era conosciuta fin dal iv secolo per i molti avvenimenti tau­maturgici a essa legati. Secondo la leggenda, il giovane Alessio, figlio del patrizio Eufemiano, ricevette disposizione dai suoi genitori di sposarsi; la notte della vigilia del matrimonio, fuggì e raggiunse Edessa dove visse per 17 anni dedicandosi solo a Dio. Ritornato a Roma, riuscì a farsi ospitare dai suoi genitori senza rivelare la sua vera identità. Morì lasciando segni di gran­de santità. Solo dopo la sua morte, Alessio di Edessa fu vene­rato come santo; la chiesa di San Bonifacio sull'Aventino fu consacrata anche a lui nell'anno 978. 
FORET DE LA MADELEINE (FRANCIA).
San Luigi Maria Gri­gnion de Montfort (1673-1716) fu un mistico straordinario, profeta e apostolo fervente del culto mariano. Il suo più gran­de merito è quello di aver introdotto innumerevoli persone all'amore della Beata Madre di Dio e alla pratica del culto ma­riano. La devozione mariana di sua ispirazione presuppone due elementi che si fondono in un solo corpo inseparabile: la perfetta pratica della vera venerazione a Maria e la più pro­fonda dedizione a Gesù, ossia la consacrazione totale di se stessi a Cristo per mezzo della riconsacrazione quotidiana a Maria.
Il 5 giugno 1700 Grignion fu ordinato sacerdote; nel 1701 entrò come elemosiniere dei poveri all'ospedale di Poitiers di cui, dopo alterne vicende, venne nominato direttore. Dal 1706 si dedicò alle missioni parrocchiali per il popolo, sua vera vo­cazione, e fondò le figlie della Sapienza Divina, un Ordine di ospedaliere dedicato alla SS. Vergine Maria. Fu missionario itínerante attraverso tutta la Francia e, durante questi viaggi, venne accompagnato spesso dalle apparizioni di una «Signora vestita di bianco». L'apparizione fu vista anche da alcuni fede­li. Dalle preghiere di san Luigi Maria Grignion, dedicate alla Santa Vergine, risulta evidente la profonda influenza di queste apparizioni. A causa delle persecuzioni dei giansenisti, che a quel tempo dominavano la vita ecclesiastica e pubblica, i suoi scritti per lungo tempo non poterono circolare. Solo molto tempo dopo, il suo trattato sulla vera devozione alla Santa Vergine (Traité de la vraie dévotion à la Sainte Vierge), che fu trovato nel 1842, ebbe larga diffusione. L'opera completa di Luigi Grignion dapprima si diffuse in Francia e in Inghilterra, poi in tutto il mondo di lingua tedesca, grazie alle pubblicazio­ni della casa editrice svizzera Canisio. Grignion fu beatificato nel 1888 e canonizzato da papa Pio XII il 20 luglio 1947. L'en­ciclica Ad diem istum, redatta da Pio X per la celebrazione del cinquantesimo anniversario della dichiarazione del dogma del­l'Immacolata Concezione, tutta scritta nello spirito di Grignion de Monfort, ha promosso il collegamento tra il culto mariano e il moderno apostolato. Da un'indagine attenta sulla mistica mariana di Grignion risulta chiaro il rapporto con quella di Bérulle e di Enrico Suso. 
OVADA (PIEMONTE).
Paolo della Croce (Paolo Francesco Da­nei, 1694-1775) aveva sedici anni quando cadde con suo fratel­lo in un fiume, Maria SS. gli apparve e li salvò entrambi da si­cura morte per annegamento. Tre anni dopo egli si convertì e ricevette dalla Madonna l'incarico di lasciare il mondo secola­re per dedicarsi solo al Signore Gesù Cristo. Nel 1715 si arruo­lò nell'esercito della Repubblica di Venezia per combattere contro i Turchi e morire come martire, credendo di servire in questo modo Cristo ed eseguire la volontà della Santa Vergine. Ma presto gli fu chiaro che, per compiere l'incarico affidatogli da Maria, avrebbe dovuto percorrere un'altra via. Si ritirò allo­ra per qualche tempo in solitudine per dedicarsi all'espiazione e alla preghiera e capire la sua vera via nel mondo; in questo periodo stilò una "regola". Dal suo padre spirituale, Francesco Arborio, vescovo di Alessandria, ricevette la veste nera del­l'espiazione. Papa Benedetto XIII gli permise di cercare altri confratelli, ma respinse la regola perché troppo severa. Paolo si dedicò alla cura dei malati con suo fratello e nel 1727 fu or­dinato sacerdote. Con alcuni confratelli si ritirò sul Monte Ar­gentario dove fondò la prima sede dei passionisti. Benedet­to XIV approvò una forma meno severa della regola. Durante un'apparizione, Maria spiegò a Paolo il senso e la natura dei suoi dolori e lo indusse a contemplare le sofferenze di suo Fi­glio. Attraverso le scuole spirituali di Teresa d'Avila, Giovanni della Croce, Francesco di Sales e Giovanni Taulero, Paolo svi­luppò una profonda mistica della Passione, che attraverso le sue prediche, si diffuse anche tra i fedeli e i contemporanei spiritualmente predisposti. Alla sua morte l'Ordine dei passio­nisti contava 12 sedi con oltre 200 membri. Paolo fu beatifica­to nel 1863 e canonizzato nel 1867. 
SLOWCZK (RUSSIA).
La Santa Vergine Maria apparve il 18 giu­gno al monaco Lova, nel convento di Solowczkij, incaricando­lo di costruire una chiesa sul monte su cui sorgeva il convento e di consacrarla alla crocefissione di Gesù. Ella gli disse: «Que­sta montagna porterà il nome di Golgota poiché sarà luogo di indicibili martìri e pene». Infatti in quel luogo sorse nel 1928 un campo per prigionieri politici in cui decine di migliaia di persone morirono nelle più terribili condizioni. 
SZENT-ANTAL (UNGHERIA).
Nella chiesa francescana di Szent-Antal, un ritratto di Maria del soccorso iniziò a lacrimare san­gue. Gli uffici ecclesiastici, dopo aver esaminato attentamente il fenomeno, accordarono nel 1716 il culto pubblico mariano di questa immagine. 
PETERWARDEIN (SLOVACCHIA).
Secondo la tradizione, Maria avrebbe steso il suo grande manto sull'esercito del principe Eugenio e del principe elettore del Baden per rendere possibi­le la vittoria dei cristiani sulla potenza turca. Nel corso di una celebrazione, il principe Eugenio affidò il ritratto di Maria SS., che aveva esposto la mattina della battaglia nel lazzaretto del campo militare, alla chiesa di Maria della neve a Peterwardein. Il quadro fu dedicato a perenne memoria della definitiva cac­ciata dei Turchi dall'Europa. Papa Clemente XI predispose l'introduzione della festa del santo Rosario e la diffusione dell'Angelus, che per lungo tempo venne chiamato anche «pre­ghiera turca». Papa Callisto III introdusse la preghiera per la recita quotidiana (si doveva recitare tre volte al giorno come contrappeso al richiamo dei muezzin dell'Islam). Peterwardein divenne un importante luogo di pellegrinaggio e il ritratto del­la Madonna «Maria della neve» (Maria con il mantello protet­tore) fu oggetto di culto devozionale.************************************** maggio 2006
SAJOPALFALVA (UNGHERIA).
Nel 1717, nei mesi di gennaio e febbraio, un ritratto della Santa Vergine collocato nella chiesa di Sajópàlfalva fu visto lacrimare sangue. Il vescovo di Eger fece esaminare il fenomeno soprannaturale e, provatane l'autentici­tà, diede la propria autorizzazione affinché quest'immagine della Madonna divenisse oggetto particolare di culto. 
APARECIDA (BRASILE).
Un pescatore trovò immersa nell'acqua una statua lignea miracolosa della Santa Vergine. Nel 1743 venne eretta sul posto del ritrovamento una cappella. Il luogo di culto mariano divenne meta di pellegrinaggi e, per soddisfa­re le esigenze di un numero sempre crescente di pellegrini, nel 1887 fu costruita una grande chiesa. Nel 1904 la statua fu incoronata dal Nunzio apostolico. Venticinque anni più tardi, Ma­ria fu proclamata patrona del Brasile. In questa gigantesca chie­sa, oggi basilica, affluiscono migliaia di pellegrini ogni giorno.  
BAD RIPPOLDSAU (GERMANIA).
La madre di una ragazza cieca rivolse una supplica alla Madonna per la guarigione di sua fi­glia. La devota si prostrò dinanzi a un dipinto della Pietà per sette giorni consecutivi. La SS. Vergine mossa a compassione "scese dal ritratto" e guarì la ragazza. Di fronte a quella Pietà nel XIV secolo furono esaudite più di duecento preghiere e si ebbero molte guarigioni miracolose. In particolare la «Madre dei dolori» guarì piaghe, febbre, gotta, dolori reumatici e dei denti. 
BARWEILER (GERMANIA).
Un gruppo di ragazze adornarono la chiesa di Barweiler con fiori e posero dei gigli anche nella mano della statua di Maria (incoronata con il Bambino). Questi, or­mai appassiti, in settembre, ritornarono verdi e i petali si mo­strarono freschi come appena raccolti. L'anno successivo il fe­nomeno si ripeté. Su iniziativa del vescovo di Treviri, il caso fu esaminato con attenzione e ne fu confermata l'origine sopran­naturale. La statua miracolosa venne chiusa in un reliquiario con due catenacci. 
GLOSBERG (GERMANIA).
Una statua della Santa Vergine Maria in stile tardo-gotico, che già dall'inizio del xvi secolo era stata oggetto di culto devozionale e meta di pellegrinaggi, iniziò nel 1727 a lacrimare sangue. Questo fenomeno miracoloso si ripeté per tre volte. In un primo tempo l'Ordinariato di Bamberg proibì il pellegrinaggio poi, sotto la pressante spinta delle mol­titudini di fedeli, il principe elettore affidò la cura dei pel­legrini ai francescani. 
MONTAGNAGA (TRENTINO ALTO ADIGE).
Domenica Tarza di Guardia, di trent'anni, era intenta a sorvegliare il bestiame al pascolo; improvvisamente quest'ultimo, senza un'apparente ragione visibile, iniziò a correre in tutte le direzioni come se fosse impazzito. La pastora allora prese a invocare: «Maria, Gesù, aiutatemi!». Non appena pronunciò queste parole, le apparve dinanzi la Madonna con un velo bianco sul capo e così si rivolse a lei: «Tu hai chiamato Gesù e Maria in aiuto ed Essi ti aiuteranno... Tu hai promesso una volta di far visita alla Madonna di Caravaggio? Ma non andare a Caravaggio! Vai piuttosto alla festa dell'Ascensione di Cristo nella cappel­la di Sant'Anna a Montagnaga. Là troverai un ritratto della Beatissima Vergine di Caravaggio. Inginocchiati e rivolgi con cuore sincero le tue preghiere a Gesù e Maria, allora vedrai cose miracolose». Domenica così fece, si recò a Montagnaga e nella cappella di Sant'Anna, mentre pregava fervidamente, ebbe di nuovo un'apparizione di Maria. La lunga veste della Santa Vergine irradiava una luce dorata splendente, un dia­dema coronava il suo capo ed emanava raggi di luce limpida; anche Gesù Bambino, che era tra le sue braccia, era vestito tutto d'oro. Nella mano destra la Madonna teneva una coro­na e disse: «Io sono Maria, la Madre del Signore. Ti prego di raccontare quest'apparizione al prete del luogo. Non aver pau­ra! Non ti accadrà nulla di male. Io sarò con te. Nel mio nome devi annunciare che ogni anno in questo stesso giorno venga istituita una festa». Solo alcuni credettero al racconto e spe­cialmente il prete si mostrò molto scettico. In un'altra appa­rizione la Vergine disse a Domenica: «Io ho scelto questo luogo come trono della mia Misericordia. Chi si cura di pre­gare qui con fede vivente e grazia, non ritornerà a casa a mani vuote. Prenditi cura affinché venga costruita una chiesa spa­ziosa per i miei devoti che affluiranno in massa». Dopo altre vicende, nel 1730 fu ordinata un'indagine ecclesiastica sul caso che diede parere positivo. Un santuario fu costruito e consacrato nel 1750. Domenica Tarza condusse una vita di profonda devozione cristiana e morì nel 1764. 
PINÉ (TRENTINO ALTO ADIGE).
Maria apparve quattro volte a una donna devota e la pregò di far costruire una chiesa. Nel 1730 infatti, in seguito a queste apparizioni, fu innalzata una cappella e nel 1740 una chiesa dove fu posta una statua della Madonna. 
MARIA STEINBACH (GERMANIA).
Una statua di Maria nell'antico santuario di Allgàu iniziò a lacrimare, cambiò il colore del viso e mosse le pupille. Molti notarono anche che la chiesa, senza alcun intervento umano, era spesso illuminata da una luce misteriosa. Dopo un accurato esame l'Ordinariato di Augusta riconobbe come vero e inspiegabile il fenomeno del movimento degli occhi. L'evento miracoloso era stato attestato da 71 testimoni. 
NEUNKIRCHEN (AUSTRIA).
Nella zona di Neunkirchen la Santa Vergine apparve a un malato di idropisia, Joseph Locatelli, e lo guarì. 
MARIAKAMEND (UNGHERIA).
Cinque ragazze videro una statua di Maria SS.ma una grotta. La vollero prendere, ma non la si poteva rimuovere da quel posto. Chiamarono anche un'amica per essere aiutate e, quando ripeterono il tentativo in sei, la "statua" scomparve improvvisamente. Le ragazze informarono dell'apparizione l'autorità ecclesiastica che, dopo aver esami­nato l'accaduto, fece costruire in quel luogo una piccola cap­pella in ricordo dell'avvenimento. 
BRUCHHAUSEN (GERMANIA).
Una statua lignea di 70 centime­tri (raffigurante Maria con il Bambino) era conservata in un armadio dietro l'altare della chiesa di Bruchhausen. Veniva mostrata al pubblico solo quando era portata dalle ragazze nelle processioni sacramentali. Alla festa dell'Assunzione di Maria Vergine nel 1745 la statua fu esposta ai fedeli; il 21 set­tembre essa iniziò a lacrimare. Così ci documenta la cronaca dell'epoca: «Da entrambi gli occhi si videro scendere gocce cristalline simili, anche per la sostanza, alle lacrime umane». Fu esposto nella perizia di valutazione del fenomeno che fino al 16 marzo 1746 la statua ebbe ripetute lacrimazioni. Più di cen­to eminenti personalità dell'epoca confermarono l'autenticità dell'evento miracoloso, primo fra tutti l'arcivescovo di Colo­nia, principe elettore Clemente Augusto, che si adoperò affin­ché la statua fosse preparata per divenire oggetto di culto de­vozionale. La statua miracolosa infatti è ancor oggi venerata come «Nostra Signora rifugio dei peccatori». 
CELLDÚMULK (UNGHERIA).
Nel maggio 1745 il parroco del­l'epoca, Janos Zichi, e oltre cento fedeli videro la statua della Madonna (una copia della statua di Mariazell) animarsi. Dinan­zi a questa statua si manifestarono anche molti evidenti mi­racoli. 
BOIS-DE-LA-ROCHE EN NÉANT (FRANCIA).
Maria apparve all'un­dicenne Madeleine-Marie Morice (1736-1769) e le spiegò la preghiera del Padre Nostro, innanzitutto il significato delle pa­role «Venga il tuo Regno!». Con un'altra apparizione la Ma­donna pregò la ragazza di prodigarsi affinché si fondasse un orfanotrofio (Casa della Provvidenza). In quest'apparizione la Santa Vergine le anticipò molte sofferenze che avrebbe dovuto patire, ma le promise la sua personale protezione. La Madon­na vestita di blu apparve ancora molte altre volte a Madeleine. La ragazza lasciò il mondo terreno nel 1769. 
MARIABESUYÚ (UNGHERIA).
Sul luogo dove un tempo sorgeva la chiesa dei premostratensi del Rii secolo, si doveva costrui­re, nel XVIII secolo, una nuova chiesa. Nella notte del 19 apri­le 1759 il muratore Giovanni Fiedler ebbe un sogno: Maria gli preannunciò che il giorno seguente tra le rovine della chie­sa crollata, precisamente dove si trovava l'altare maggiore, avrebbe trovato una cosa preziosa. Inoltre Ella raccomandò al muratore di porre la cosa ritrovata sul nuovo altare affin­ché tutti la potessero vedere. Il giorno seguente il muratore scoprí, sul luogo indicato nel sogno, una statua di avorio alta 11 cm della Madre di Dio, un capolavoro del xiv secolo. Il cardinale Migazzi confermò il ritrovamento miracoloso della statua. 
POTSCHAIW (UCRAINA).
Un'apparízíone di Maria salvò il con­vento dalla distruzione a opera dei Turchi. Non appena gli as­salitori videro una luce chiarissima dinanzi a loro, e da questa stagliarsi la figura maestosa della SS. Vergine, fuggirono. Nel 1772 l'icona venne incoronata al cospetto di oltre centomíla fedeli. 
BORDEAUX (FRANCIA).
Guillaume-Joseph Chaminade (1761-­1850) rifiutò di giurare sulla costituzione della Rivoluzione francese e per questo dovette nascondersi a Bordeaux. In que­sta città gli apparve più volte la Santa Vergine e lo preservò dal pericolo di essere scoperto dai soldati. Nel 1797 fu esiliato a Saragozza e al suo ritorno in patria fondò l'Ordine religioso dei marianisti (SM) o dei fratelli di Maria e delle sorelle di Maria. L'Ordine si dedicò all'educazione scolastica (negli Stati Uniti perfino università). La base della regola dell'Ordine è la consa­crazione e la devozione mariana. Preti e laici godono nell'am­bito della congregazione gli stessi diritti. 
DOROSZLO (UNGHERIA).
Janos Zavloczki era un devoto al cul­to mariano. Un giorno ebbe un incidente e divenne cieco. La Santa Vergine gli apparve e lo consigliò di bagnarsi gli occhi a una fonte miracolosa. Il fervente cristiano, animato dalla spe­ranza di essere liberato dal male, seguì immediatamente l'indi­cazione di Maria e fu guarito. La notizia del miracolo si diffuse rapidamente e provocò grande sensazione. Dapprima fu co­struita una cappella poi, visto l'elevato numero di pellegrini, fu eretta una chiesa. 
ABSAM (AUSTRIA).
Il 17 gennaio 1797 l'adolescente, Rosina Puechner vide al vetro della sua finestra un'immagine della Santa Vergine. Dopo averla contemplata per circa un'ora, Ro­sina strofinò il vetro con l'intento di toglierla ma era impossibi­le cancellarla. Il fenomeno fu esaminato con attenzione da una commissione ecclesiastica e infine fu dichiarato miracoloso. Il vetro della finestra con l'immagine di Maria fu portato nella chiesa di Absam e resta tuttora esposto dinanzi ai pellegrini come particolare oggetto devozionale del culto mariano. 
LA-VANG, ANNAM (VIETNAM).
Per sfuggire a una persecuzio­ne, molti cristiani di Lo-Vuu furono costretti a scappare e a ri­fugiarsi a La-Vang. In questo luogo ogni sera pregavano tutti insieme in una capanna e recitavano il santo Rosario. Una sera apparve loro Maria SS. vestita di bianco in una luce purissima; era accompagnata da due Angeli e disse: «Figli miei voi mi avete implorato e pregato in mio nome, io vi preserverò da ogni pericolo, e chiunque qui pregherà io lo esaudirò!».
Tempo dopo fu costruita in quel luogo una chiesa, che nel 1885 fu distrutta dai pagani.
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GRANDCHAMPS (FRANCIA).
Un ragazzino devoto, Cécile Mille fece la sua prima comunione nell'anno 1803. Un giorno al­l'uscita dalla chiesa prese subito la via di casa. Passando vicino a una quercia il ragazzino vide, con sua grande sorpresa, la Madre di Dio ferma tra due luci. Dopo alcuni minuti la statua scomparve. Quando il bambino emozionato narrò l'accaduto ai genitori, essi vollero recarsi sul luogo dell'apparizione per appurarne la verità. Giunti alla quercia in un primo momento non scorsero nulla, ma a un esame più approfondito scopriro­no che in un incavo della quercia si trovava una statua della Madre di Dio andata perduta molto tempo prima. La notizia si diffuse rapidamente e si iniziò a venerare la statuetta in quel luogo. Fu quindi costruita una chiesa mariana e Nostra amata Signora della quercia divenne un luogo di pellegrinaggio, an­cor oggi molto visitato. 
GRUSHEW (UCRAINA).
Maria è apparsa in Ucraina, in parti­colare a Grushew, diverse volte e in circostanze insolite. Que­ste apparizioni furono sempre convalidate da alcune testimo­nianze oculari. Nel 1856 in questo luogo fu costruito un san­tuario. 
LIPSIA (GERMANIA).
Nella battaglia di Lipsia (detta anche «delle nazioni») un soldato polacco, Tommaso Klossowski, fu gravemente ferito. Egli pregò fervidamente Maria affinché la sua sofferenza gli venisse mitigata. Una sera al calar del sole, gli apparve la Vergine piangente con un manto dorato e una corona d'oro. Ella proteggeva, tenendola stretta al petto, l'aqui­la bianca, simbolo della Polonia, e promise al soldato la sua prossima guarigione e il ritorno a casa. La Madonna inoltre chiese all'uomo di cercare un suo dipinto dov'era raffigurata così come gli era apparsa. Appena ritrovato, il ritratto avrebbe dovuto essere appeso alla parete di una chiesa quale oggetto di culto. Il soldato Klossowski ritornò presto in patria, al suo paese, nella zona di Lichen. Nel 1836 trovò il ritratto appeso in una cappella di un bosco. Da allora venne venerato come im­magine miracolosa. Tommaso morì nel 1848. 
DOLMEN (GERMANIA).
La pia suora Anna Caterina Emmerick è famosa per i suoi doni mistici e le sante Stigmate, fra cui una croce sul petto apparsa il 28 agosto 1812 e sanguinante ogni mercoledì. Nacque nel 1774 a Flamske, presso Coesfeld (Vestfalia). Nel 1802, dopo aver superato alcune difficoltà, entrò nel convento agostiniano di Agnetenberg a Diilmen. Fin da bambina ebbe il dono di una profonda coscienza cosmica religiosa e ricevette numerosissime visioni celesti: degli Ange­li, della Chiesa trionfante e celeste, della Chiesa terrena e sof­ferente, della Comunità dei Santi, di Gesù Cristo, della sua vita e della sua dolorosa Passione; della Madonna e della sua vita, dei suoi progenitori e dei genitori. Vide spesso Gioac­chino e Anna tra le comunità essene. La serva di Dio fu ac­compagnata spiritualmente, nei viaggi in Purgatorio, dal suo Angelo custode che le fu accanto anche in molte altre occa­sioni. La veggente di Dúlmen ebbe inoltre come sante com­pagnie le anime di Chiara da Montefalco, Giuliana di Liegi, santa Rita da Cascia e della sua consorella defunta, Clara Sónt­gen; inoltre venne spesso consolata nelle sue sofferenze espia­torie da sant'Ignazio e sant'Agostino, dai quali trasse utili in­segnamenti.
La sua missione di dedizione all'espiazione perpetua per le povere anime del Purgatorio, per tutti i sofferenti della Terra e anche per il rinnovamento della Chiesa, fu ricompensata dal Signore Gesù Cristo con la grazia più sublime: quella delle san­te Stigmate. Anna Caterina fu sottoposta ai più rigorosi esami e controlli da parte delle commissioni ecclesiastiche e tempo­rali che molte volte usarono sistemi d'indagine molto crudeli (giunsero perfino a mettere le dita nelle piaghe). Infine, tutti furono concordi nell'attestare l'assenza di ogni possibile truc­co e a riconoscere le Stigmate della pia suora come autentica­mente soprannaturali. Gli atti del Diario del suo medico cu­rante, F.W. Wesener, divenuto da incredulo Tommaso a suo devoto fedele, provano le eroiche virtù e i particolari doni mi­stici della serva di Dio: assenza di alimentazione, conoscenza dei cuori umani, riconoscimento delle reliquie dei santi, cono­scenza delle erbe medicinali, di tutti i misteri biblici della fede, partecipazione con lo spirito nell'aldilà; tutto questo grazie alla scienza infusa dallo Spirito Santo.
Dal 1819, fino al giorno della sua morte nel 1824, le visioni di Anna Caterina Emmerick furono annotate attentamente in circa sedicimila fogli dal poeta del romanticismo tedesco Cle­mente Brentano (che poi si convertì sinceramente al cattolice­simo). Il poeta sedette quasi ininterrottamente per circa sei anni al capezzale della pia suora. Le amare Sofferenze di Nostro Si­gnore Gesù Cristo fu edito dallo stesso Brentano, le altre visio­ni conobbero tempo dopo molte edizioni e furono tradotte nelle principali lingue. Una parte delle visioni della mistica re­stano tuttora inedite. Nel libro La Vita della Vergine Maria e in La povera Vita di Nostro Signore Gesù Cristo sono documenta­te numerose contemplazioni mariane, che permettono di ap­profondire la nostra conoscenza sulla vita terrena della Madon­na. La raccolta di visioni sulla vita di Maria SS., in special modo, può essere considerata un vero trattato di mistica ma­riana (paragonabile alle visioni di Maria di Agreda e Teresa di Konnersreuth e parzialmente anche a quelle di santa Brigida di Svezia e di Jakob Lorber).
Nell'estate del 1823 Anna Caterina era giunta al limite del­le sue forze. In questi ultimi giorni terminò di raccontare le visioni sulla vita e la Passione di Gesù mentre il contatto con la Santa Vergine si faceva sempre più vivo: «Chi onora la ec­celsa Madre di Dio sarà favorito da lei che intercederà per i suoi devoti presso il Divin Figliolo. Durante le tentazioni con­viene mettersi la sua immagine sul petto». La pia suora si spense tra i mistici dolori nell'abbraccio del Signore il 9 feb­braio 1824. Nel 1892 fu introdotta la causa di beatificazione che è tuttora in corso. Era nata certamente per un segno divi­no 1'8 settembre, nella ricorrenza della nascita della Madonna. Amò tanto la Santa Vergine Maria che ne imitò le virtù con profondo fervore devozionale, seppe riviverne la vita nei suoi minimi particolari e patire le stesse sofferenze nel silen­zio eroico dei veri mistici. 
LESCOUET-GOUAREC (FRANCIA).
Il diciassettenne Jean Poull, mentre sorvegliava le pecore al pascolo, sentì una voce che così gli disse: «Va' dal tuo parroco e pregalo a nome mio di costruire qui una cappella!». Nello stesso momento vide di fronte a sé la Beata Vergine Maria; l'apparizione durò solo al­cuni minuti. Solo alla seconda apparizione della Santa Vergine Poull si recò davvero dal parroco e raccontò l'avvenimento soprannaturale. Il parroco e la sua governante si recarono sul luogo e udirono, insieme con il veggente, un canto celeste. In quel luogo fu eretta una cappella mariana e fu posto un ritratto della Vergine. 
TINOS (GRECIA).
Nell'anno 1822 la Madre di Dio apparve a suor Pelagia, nel convento Regina degli Angeli, sull'isola Tinos. Con quest'apparizione Maria le diede l'incarico di comunicare al vescovo e alle autorità pubbliche di iniziare gli scavi presso un'antica chiesa bizantina. Le autorità seguirono quest'indica­zione e fu ritrovata un'icona antica: Maria dell'Annunciazione. L'antico santuario fu ricostruito e riconsacrato nel 1831. Gua­rigioni miracolose dinanzi all'immagine di Maria fecero del santuario una meta di pellegrinaggio per i devoti in cerca di soccorso spirituale Nel 1972 l'isola di Tinos venne dichiarata dalle autorità eccl siastiche ortodosse «sacra». 
SALLENT (SPAGNA).
Sant'Antonio Maria Claret y Clara (1807-1870) ebbe ripetutamente apparizioni di Maria e fu guarito da una grave malattia grazie all'intervento miracoloso della Vergine. Nel 1835 fu ordinato sacerdote e dal 1843 lavorò per le missioni parrocchiali. Nel 1849 fondò l'Associazione mis­sionaria dei figli del Cuore Immacolato di Maria (claretini). La loro costituzione fu approvata definitivamente nel 1870 ed è oggi praticamente diffusa su tutta la Terra. L'Ordine conta più di 300 sedi missionarie. Nel 1855 sorse anche il ramo fem­minile, Istituto d'istruzione apostolico dell'Immacolata Con­cezione (claretine). Nel 1850 Claret venne ordinato arcivesco­vo di Santiago de Cuba e venerato altamente. Scrisse una rac­colta di libri ascetici molto importanti. Nel 1950 fu canoniz­zato. 
MIMBASTE (FRANCIA).
Maria Lataste (1822-1847) fu una gran­de mistica. Ebbe la grazia di ricevere numerose apparizioni del sacro Cuore e della Santa Vergine Maria. La Madonna le donò la grazia delle eroiche virtù e la esortò a entrare come suora laica nel convento del Sacro Cuore di Rennes. Maria Lataste ci ha lasciato molte lettere e brevi trattati ascetici. Oltre alle ap­parizioni, ebbe anche illuminazioni profetiche. 
PARIGI (FRANCIA).
La Santa Vergine Maria apparve tre volte a santa Caterina Labouré (1806-1876). Caterina era allora venti­quattrenne ed era appena entrata come novizia nella congrega­zione delle figlie della Carità, fondata da san Vincenzo de' Pao­li. Nella notte del 19 luglio la novizia Caterina venne portata dal suo Angelo custode nella chiesa del convento dove udì il fruscio di una veste di seta e quasi contemporaneamente vide una Signora maestosa seduta su una poltrona vicino all'altare. In un primo momento stentò a credere che fosse la Santa Ver­gine, ma quando si rese conto di essere davvero al cospetto della Madonna, cadde subito in ginocchio, piena di devozione. Maria promise alla comunità conventuale protezione dalle scia­gure della prossima Rivoluzione.
La seconda apparizione avvenne il 27 novembre, nella cap­pella: la Vergine è ritta in piedi, indossa un abito di seta bian­co, con maniche piatte, un velo, anch'esso bianco, le incornicia la fronte e scende fino a terra; il mantello è di colore azzurro argentato; il volto bellissimo è quasi completamente scoperto; gli occhi sono rivolti intensamente verso il cielo; i piedi, che poggiano su un globo per metà illuminato, schiacciano un ser­pentello di colore verdastro chiazzato di giallo; le braccia tese sprigionano raggi lucenti dalle mani. Caterina riverente ricevet­te l'incarico di far imprimere una medaglia di quest'apparizio-
ne e farla diffondere. La novizia confidò l'avvenimento al padre confessore, Gian Maria Aladel, che però non gli diede peso. A dicembre dello stesso anno, Maria le apparve per la terza volta e la ammonì ad adempiere all'incarico della medaglia. Caterina si rivolse di nuovo al suo confessore, che questa volta informò il vescovo. Dal 18321a «medaglia miracolosa» (come subito venne chiamata, poiché aveva dato origine a numerosi miracoli) venne distribuita in milioni di esemplari in tutto il mondo. Nel 1834 Caterina scrisse per il suo direttore spirituale un resoconto delle apparizioni di Maria. Dal 1836, fino alla sua morte, la veggente si prese cura dei vecchi dell'ospizio di Enghien nel nord di Pari­gi. Solo dopo la sua morte il nome dell'autrice di queste appari­zioni venne reso noto. Caterina Labouré fu canonizzata nel 1947. Il suo corpo incorrotto giace nella cappella dell'apparizione a Parigi, in Rue de Bac, 140. 
PARIGI (FRANCIA).
Una statua di pietra della Santa Vergine, Nostra Signora del Miracolo, del xii secolo, che era collocata nella cappella delle figlie della Carità, vicino alla chiesa Saint Lazaire, fu vista lacrimare copiosamente. Lacrimò tanto inten­samente che la Madre superiora dovette asciugare le lacrime prima con un fazzolettino e poi con un grosso panno. 
BOUS-SEPTFONTAINES-CLAIREFONTAINES (FRANCIA).
Maria ap­parve ad Anna oes (1832-1895), già nella prima infanzia di questa mistica, Ila casa paterna a Bous. Nel 1868 Anna entrò nell'Ordine de' domenicani e prese il nome Maria Domenica Chiara della santa Croce. Si considerò come anima espiatrice per la riforma dell'Ordine religioso. Suor Maria Domenica ebbe la grazia di numerose esperienze mistiche e spirituali (ap­parizioni del Signore, Angeli e Santi). A causa di queste vi­sioni fu accusata da più parti di inganno e truffa, perfino dal suo padre confessore che per dodici anni non l'aveva creduta. Infine una corte vescovile decise in suo favore nel 1884. Per tutto quel tempo era restata obbediente all'autorità ecclesiasti­ca e aveva sopportato la diffidenza e le calunnie come esercizi di umiltà. Fondò un convento a Clairefontaines e uno sul mon­te Limpert nel Lussemburgo. Qui morì nel 1895. La causa di beatificazione è stata avviata nel 1915. 
CAPRIANA (TRENTINO ALTO ADIGE).
La figura maestosa della Santa Vergine apparve a Domenica Lazzeri, nata nel 1815, mentre lavorava nei campi. Da allora Domenica divenne «mi­steriosamente malata» e ricevette le sante Stigmate. Sopportò in silenzio le sue sofferenze espiatorie fino alla morte nel 1848. La donna ebbe la grazia di ricevere alcune apparizioni di Ma­ria e altre visioni celesti. 
TRINITAPOLI (PUGLIA).
La SS. Vergine salvò Giuseppe Maria Leone di sei anni, che era caduto in una fossa, e lo ispirò alla vita devota. A quattordici anni il ragazzo, che frattanto era entrato nel seminario di Trani, vide Gesù e Maria. La Santa Vergine in quest'occasione gli disse: «Tu mi appartieni!». Giu­seppe Maria divenne padre redentorista e condusse una vita interiore e di dedizione a Cristo e alla Madre di Dio; morì nel 1902. 
ARS (FRANCIA).
San Giovanni Maria Vianney (1786-1895) di Ars per vari motivi aveva raggiunto solo a fatica l'ordinazione e all'inizio della sua carriera sacerdotale non aveva il permesso per confessare. Dal 1818 fu curato ad Ars in un centro di spirituali­tà. Lo smisurato lavoro nel confessionale e la sua ascesi severa lo portarono a ricevere molte tentazioni demoniache. Spesso fu ten­tato di lasciar tutto e ritirarsi dal suo lavoro di parroco, ma sem­pre ritornò sulla sua decisione poiché in quella vedeva la sua vera vocazione. In questo tempo la Santa Vergine gli apparve e parlò con lui alla presenza di Etiennette Durié. In quest'apparizione Maria SS. indossava una veste bianca cangiante ricoperta di rose, alle sue mani splendevano diamanti e la sua fronte era costellata da una corona di stelle. Il parroco di Ars ebbe con la Madre di Dio un discorso molto illuminante. 
NANTES (FRANCIA).
Maria Ardouin era ammalata da cinque anni di carcinoma e soffriva molto. Sembrava che la fine dei suoi giorni fosse prossima quando, il 29 dicembre 1840, le ap­parve la Vergine Maria che la guarì prodigiosamente dalle sofferenze. 
PARIGI (FRANCIA).
Giustina Bisqueyburu nacque l'11 novem­bre 1817, entrò a ventidue anni come postulante nella congre­gazione delle suore figlie della Carità, fondata da San Vincen­zo de' Paoli e da santa Luisa di Marillac. La superiora generale della congregazione, nella lettera circolare del Capodanno 1905, scrisse di Giustina: «Suor Bisqueyburu aveva una devo­zione particolare verso la Santa Vergine, una devozione che brillava nelle parole e nel modo fervente di recitare il Rosario». La Madonna apparve sei volte a suor Giustina Bisqueyburu nelle seguenti date: 28 gennaio 1840; 8 febbraio 1840; 15 ago­sto 1841; 13 settembre 1841; 3 maggio 1842; 8 settembre 1846. La Madre di Dio aveva nella mano destra il proprio Cuore sormontato da fiamme e nella sinistra una specie di scapolare o piuttosto la metà di uno scapolare (ricordava più un meda­glione che uno scapolare propriamente detto). La Madre di Dio esortò la serva di Dio a introdurre e diffondere questo «scapolare verde» in onore del Cuore immacolato di Maria. Dieci anni dopo le apparizioni ricevute da Caterina Labouré, una consorella dello stesso Ordine delle vincenziane entrava in contatto con la Santa Vergine. Lo scapolare verde ha su un lato, una immagine della Madonna e, sull'altro, un cuore, in­fiammato di raggi splendenti del sole, trafitto da una spa­da e circondato d una iscrizione che, a forma ovale e sor­montata da una croce d'oro, porta queste parole: «Cuore Immacolato di Maria pregate per noi ora». Il colore verde simbolizza la piena fiducia nella misericordiosa onnipotenza della Vergine Maria dinanzi al trono di Dio. Il giorno 8 set­tembre 1846 Maria SS.ma rivolse alla sorella Giustina a Ver­sailles e le rivelò il significato dello scapolare: «Se lo scapola­re verrà portato con fiducia darà origine a un gran numero di conversioni e procurerà una buona morte per gli infedeli». Papa Pio IX approvò lo scapolare nel 1870. Da allora sono state esaudite molte preghiere, si sono manifestate molte con­versioni e innanzitutto guarigioni miracolose da gravi malat­tie (specialmente da tumori e malattie polmonari). Questo scapolare non presuppone nessuna appartenenza a un Ordi­ne religioso oppure a una fratellanza, a nessuna confessione e neanche al cristianesimo. Può essere dato anche a persone lontane da Dio per raccomandarle all'amore e all'aiuto di Maria. Chi porta lo scapolare deve però recitare la seguente preghiera: «Immacolato Cuore di Maria pregate per noi pec­catori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen». 
CELLES, TOURNAI (BELGIO)
La veggente Sofia Deprez (1818-­1849), col nome religioso di madre Maria Stanislao, ebbe nel convento della Visitazione frequenti apparizioni della Santa Ver­gine Maria. Durante queste apparizioni la Madonna istruì, nella cosiddetta «Aula dei poveri», la religiosa sull'educazione dei no­vizi e sulle diverse questioni della vita spirituale. Nel 1849, dopo la morte di madre Maria Stanislao, l'aula dove erano avvenute le apparizioni divenne la cappella del convento. 
ROMA.
Alfonso Maria Ratisbonne, nato nel 1812 a Strasbur­go, figlio di un banchiere ebreo, dottore in diritto, di religio­ne ebraica, odiava i cristiani. Il fratello Teodoro invece era diventato, a 24 anni, sacerdote cattolico. Il 20 gennaio 1842 avvenne il grande miracolo della sua conversione al cattolice­simo. Ratisbonne cercò urgentemente un confessore e così narrò, quasi fuori di sé, a padre Filippo de Villefort: «Mentre camminavo per la chiesa di Sant'Andrea delle Fratte a Roma, in attesa del mio amico il barone Teodoro, sentii un turba­mento, poi tutto divenne oscuro eccetto una cappella laterale della chiesa, sembrava che tutta la luce si fosse concentrata in essa. Ho alzato gli occhi verso la cappella raggiante di tanta luce e ho visto sull'altare, in piedi viva e maestosa, avvolta di luce splendente, bellissima e piena di misericordia, la bella Madre di Dio, la Vergine Maria, quale è sulla medaglia che porto. Sono caduto in ginocchio e non potevo alzare gli occhi dinanzi al suo splendore. Allora ho capito la deformità del peccato dello stato in cui mi trovavo, la bellezza della religio­ne cristiana, in una parola ho capito tutto in un solo istante». Il 31 gennaio Alfonso ottenne il sacramento del battesimo nella cappella di Sant'Andrea, alle nove del mattino, dalle mani del cardinale Patrizi. Ratisbonne entrò nella Compagnia di Gesù e vi rimase circa undici anni, dal 1842 al 1852, diven­tando sacerdote il 23 settembre 1848. Infine, con l'alta ap­provazione di Pio IX, passò nella Congregazione dei religiosi di Nostra Signora di Sion, fondata per la conversione degli ebrei. Fondò una sede di questa Congregazione in Palestina. Morì il 6 maggio 1884 a Gerusalemme, all'età di 70 anni, quarantadue anni dopo l'apparizione, invocando Maria (che forse rivide in quel momento).
«Vi dirò il mio segreto. Io racconto tutto alla Santa Vergine, tutto ciò che può tormentarmi, darmi pena e inquietarmi; e dopo la lascio fare». Sono queste le parole che Alfonso Ra­tisbonne ci ha lasciato. 
GRAZ (AUSTRIA).
Jakob Lorber (1800-1864) fu un famoso scrittore mistico, un fervente uomo di Dio e veggente. Nacque a Kanische nella Stiria meridionale da una famiglia contadina. Dopo esser divenuto insegnante delle scuole superiori, manife­stò un grande ingegno musicale ed ebbe grande successo con alcuni importanti concerti a Graz. Il 15 marzo 1840, alle 6 di mattina, dopo aver terminato la sua preghiera, udì improvvisa­mente risuonare a voce dalla parte sinistra del suo petto, proveniva dal profondo del cuore: «Alzati, prendi la tua penna e scrivi!». Lorberl ascoltò questa voce interiore e iniziò a scri­vere.
Tra il 1840 e il 1864, descrisse in più di diecimila pagine numerosi aspetti della vita celeste, guidato da questa voce nel cuore, tra cui Il Grande Vangelo di Giovanni in undici volumi. Nella sua vastissima produzione mistica troviamo anche appa­rizioni e tratti della vita della Santa Vergine Maria. Tra il 1843 e il 1844 gli venne dettato il Vangelo dell'infanzia in cui descri­ve la vita di Gesù dal tempo in cui Giuseppe prese con sé Maria; questo vangelo era stato scritto da Giacomo ed era per­duto. 
LA SALETTE (FRANCIA).
Era il sabato del 19 settembre 1846 alle tre del pomeriggio, due pastorelli, Massimino Giraud e Melania Calvat, rispettivamente di undici e quindici anni, si trovavano in alta montagna a sorvegliare il gregge. Improvvisa­mente Melania scorse, dinanzi a una fonte un grande splendo­re. l due pastorelli si alzarono e si avvicinarono al globo di luce, quando distinsero nel fascio luminoso qualcosa che si muoveva! Era una Signora tutta vestita di bianco, con la testa tra le mani che piangeva silenziosamente. La Signora si alzò e li chia­mò, i due si accostarono ed entrarono nel campo di luce splen­dente, potendo così vederla meglio: la Signora aveva un aspet­to maestoso ed era sospesa dal suolo di circa venti centimetri. Era circondata da una duplice aureola, indossava una veste bianca molto accollata e ricamata di perle, simile al costume regionale francese, sul petto portava una croce e gli strumenti della crocefissione; un velo copriva il capo ed era circondata da un diadema e da una corona di rose di diverso colore. Le lacrime si fondevano nella luce prima di scivolare al suolo. Si rivolse ai fanciulli esprimendosi in lingua francese e in tutta la sua maestosità: «Avvicinatevi figlioli, non abbiate paura, devo farvi un grande annuncio...». Dopo una pausa la celeste Visita­trice riprese a parlare: «Se il popolo non si sottomette, sarò costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e pesante che non posso più trattenerlo. Da quanto tempo soffro per voi! Se voglio che mio Figlio non vi abban­doni, devo incaricarmi di pregarlo incessantemente per voi, e voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete, non potrete mai compensare la pena che io mi sono presa per voi. Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e voi non lo volete riconoscere. È questo ciò che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio. Se il raccolto si guasta la colpa è vostra. Ve lo mostrai l'anno scorso con le patate, ma voi non l'avete considerato. Anzi quando ne trovavate di guaste, bestemmiavate il nome di mio Figlio. Continueranno a marcire e quest'anno, a Natale, non ce ne saranno più. Se avete del grano non seminatelo. Quello seminato sarà mangiato dagli insetti, e quello che verrà, cadrà in polvere quando lo trebbierete. So­praggiungerà una grande carestia. Prima di essa, i bambini al di sotto dei sette anni saranno colpiti da tremito e morranno tra le braccia di coloro che li terranno. Gli altri faranno penitenza con la carestia. Le noci ammuffiranno e l'uva marcirà. Se questa gente si convertirà, al­lora, le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano e le patate nasceranno da sole nei campi. Dite la vostra preghiera, figli miei? Ah, figli miei, bisogna dirla bene, mattino e sera. Quando non avete tempo, dite almeno un Padre Nostro e un'Ave Maria. Quando potrete far me­glio, direte di più. D'estate a Messa, vanno solo alcune donne anziane. Gli altri lavorano di domenica, tutta l'estate. D'inverno, quando non sanno che cosa fare, vanno a Messa solo per burlarsi della religione. In quaresima vanno dal macellaio come cani». Oltre a questo la Signora confidò a ciascuno dei due veg­genti un segreto, mentre l'altro non sentiva nulla, pur vedendo il movimento delle labbra. Furono due segreti diversi. La Si­gnora aveva parlato in francese. Poi passò davanti al ruscello posando i piedi su una pietra che emergeva e ripetendo le ulti­me parole «fatelo sapere al mio popolo», salì il poggio antistan­te, come percorresse una Via Crucis, e scomparve. 1 due veg­genti l'accompagnarono nell'ultimo tratto. Molto presto si diffuse la notizia di quest'apparizione; nei soli due anni uccessivi si ebbe un afflusso di circa trecentomi­la pellegrini 1 luogo dell'apparizione. Tutti tornavano a casa spiritualmente migliorati. Dopo il trionfo della medaglia mira­colosa del 1836, il duro messaggio di La Salette commosse ancor più gli uomini e li condusse sulla «Montagna dell'espia­zione». I due fanciulli mantennero il silenzio e scrissero i segreti il 2 luglio 1851 soltanto alla condizione di spedire la lettera al papa tramite il vescovo. Quando Pio IX lo lesse, fu profonda­mente commosso dalle verità in essi contenute. Allorché i pa­dri della nuova società dei missionari di La Salette gli doman­darono cosa dicevano i segreti di La Salette, il papà così si espresse: «Voi volete sapere il segreto di La Salette? La radice dei segreti è questa: Se tutti non si decideranno coscientemen­te a far penitenza saremo perduti». Nel 1879 il segreto rivelato a Melania fu esposto al pubblico in questo modo: «Melania quello che adesso ti rivelerò non dovrà restare per sempre un segreto, nel 1858 (l'anno delle apparizioni della Madre di Dio a Lour­des) potrai renderlo noto. I preti che sono i servi di mio Figlio, proprio loro con la vita dissipata e la cupidigia di denaro, renderanno possibile la manifestazione dell'ira dell'Onnipotente. Gli uomini consacrati e i preti rimettono mio Figlio di nuovo sulla croce. A causa del comportamento degli abitanti della Terra sarà chiamata l'ira del Padre del Cielo. I capi di stato e dei popoli hanno dimenticato la preghiera e la penitenza, il demonio sarà richiama­to da queste stelle divenute oscure e piene di errori. L'umanità si trova alla vigilia di tristi avvenimenti e dei castighi più pesanti. Il rappresentante di mio Figlio, il Sommo Pontefice Pio IX, dopo l'an­no 1859 non lascerà più Roma, lotterà coraggiosamente con le armi della fede e dell'amore. Io sarò con lui. La chiesa vivrà una crisi molto profonda. Sarà il tempo delle tenebre. La sacra fede in Dio cadrà nella dimenticanza, l'uomo senza Dio perderà l'amore per tutte le cose e ognuno vorrà essere capo di tutti gli altri. Ne seguirà una crisi senza fine con violenze e arroganze di ogni tipo. Si avvicina questo tempo in cui si vedrà solo trionfare l'impero della sopraffazione e degli assassi­ni, dell'odio e della menzogna, ognuno cercherà solo il proprio egoisti­co profitto. Non ci sarà più amore per la famiglia e la patria. Il Santo Padre soffrirà molto. Ma io sarò accanto a lui e accoglierò i suoi sacri­fici. Il trionfo del male non sarà assicurato per sempre (Melania infatti pronuncia a Lecce queste parole: "Non regnerà a lungo"). I governi temporali avranno tutti lo stesso fine, quello di abbattere le basi religiose dei popoli e dispederle, per fondare il materialismo, lo spiritismo e l'ateismo. Francia, Italia, Spagna e Inghilterra entreranno in guerra. I Francesi lotteranno contro i Francesi e gli Italiani contro gli Italiani. Ci sarà una grande guerra. Dio non sarà più onorato in Italia e in Francia, il Vangelo sarà completamente dimenticato. Il maligno en­trerà in ogni casa. Molte grandi città saranno bruciate e quasi distrutte, altre inghiottite dai terremoti. Tutti crederanno che sia giunta la fine. 1 giusti avranno molto a soffrire, ma le loro preghiere e i sacrifici espiatori saliranno diritti al cielo; costoro imploreranno la mia misericordia e il mio aiuto sarà loro accordato. Poi la misericordia di mio Figlio coman­derà gli Angeli di distruggere il nemico del mondo. Improvvisamente tutti i nemici della Chiesa di Gesù Cristo scompariranno e la Terra di­venterà come un deserto. Dopo inizierà lentamente una nuova era in cui gli uomini della Terra si porranno al vero servizio di Cristo. La pace, l'armonia tra gli uomini e Dio e l'amore per il prossimo prenderà il so­pravvento su tutto. I nuovi governanti diventeranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà divenuta davvero portatrice delle virtù di Gesù Cristo. Il Vangelo sarà predicato ovunque e gli uomini faranno grandi passi verso la vera fede, poiché ci sarà unità tra i fedeli di Cristo e gli uomini vivranno dei frutti di Dio. Questa pace e concordia tra gli uomini non durerà però a lungo, ci si dimenticherà che i peccati del mondo sono l'origine di tutte le punizioni che ricadono sulla Terra. Un precursore dell'anticrísto farà la sua comparsa e vorrà essere visto come il nuovo Dio. Le stagioni cambieranno, l'atmosfera anche; l'acqua e il fuoco provoche­ranno terribili terremoti e grandi distruzioni, montagne e città cadran­no. Le stelle e la luna non avranno più la forza di risplendere. Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo. I demoni dell'aria produrranno fenomeni prodigiosi nell'aria e sulla Terra. Gli uomini diventeranno sempre peggiori. Ma Dio si occuperà sempre dei suoi più fedeli servitori e degli uomini di buona volontà. Il Vangelo sarà predicato ovunque; tutti i popoli e tutte le nazioni cono­sceranno la verità di Dio. Allora potrò chiamare gli apostoli degli ultimi tempi, i fedeli discepoli di Gesù Cristo, coloro che hanno condotto una vita di umilti e coraggiose privazioni, in contemplazione e silenzio, in preghiera ed espiazione, in unione con Dio e le cose divine. Potrò chia­mare costoro che hanno vissuto immersi nella sofferenza e celati dal mondo. Giungerà il tempo in cui essi dovranno mostrarsi per riempire il mondo di luce. Allora io dirò loro: "Andate e mostratevi figli miei! Io sarò con voi e in voi. Lottate figli della luce per la gloria di Dio e di Gesù Cristo". "Il Salvatore del mondo", come si farà chiamare il principe delle tene­bre, emergerà dall'abisso apertosi nella terra. Egli si vorrà innalzare su­perbo nell'aria e protendersi verso il cielo. Ma conoscerà l'alito dell'Ar­cangelo Michele e ne verrà soffocato. Rícadrà sulla Terra e verrà risuc­chiato per sempre nell'eterno abisso dell'inferno con i suoi accoliti. Poi acqua e fuoco purificheranno la Terra e tutto sarà rinnovato. Solo allora Dio sarà servito e onorato». Dopo cinque anni di continui studi eseguiti dal competente vescovo di Grenoble, Filiberto de Bruillard, l'apparizione ot­tenne il riconoscimento ecclesiastico. Nel 1852 fu fondata la Fratellanza di La Salette, che onorava Maria come «Concilia­trice dei peccatori». Nel 1852, dopo il riconoscimento eccle­siastico con la pietra di fondazione del santuario, sorse il con­vento del nuovo ordine religioso. Massimino volle studiare teo­logia e poi medicina, infine si recò a Roma per servire il papa negli zuavi. A trentotto anni, nel 1883, Massimino morì nella sua patria.Melania entrò in convento, ma non venne accolta come pro­fessa. Fu inviata nel Carmelo di Darlington in Inghilterra e poi in altri conventi francesi. Infine rimase in Italia dove ricevette la grazia delle Stigmate e visse ritirata sotto la guida del vesco­vo di Lecce. Morì nel 1904.San Giovanni Battista Vianney, curato di Ars, così si espres­se: «Ora non mi sarà più possibile non credere a La Salette. Ho chiesto dei segni e li ho avuti. Si può e si deve credere a La Salette!». Infatti il curato morì nelle braccia del suo vescovo riaffermandogli la sua fede nell'apparizione avuta da Massimi­no e Melania.La Salette è uno dei luoghi di pellegrinaggio più frequentati del mondo, l'acqua sorgiva continua a scorrere e i pellegrini che affluiscono numerosi percorrono le quattordici stazioni del cammino fatto dalla Madonna prima di scomparire dalla vista dei veggenti. 
TORINO.
La vita spirituale di san Giovanni Bosco (1815-1888) fu profondamente segnata dalle ispirazioni della Santa Vergi­ne. Maria gli apparve già da bambino in sogno e poi in vere e proprie visioni. San Giovanni Bosco nacque a Castelnuovo d'Asti (ora Castelnuovo Don Bosco), da una povera famiglia. Il padre morì quando egli aveva appena due anni e la mamma Margherita lo allevò con tenerezza, insegnandogli a vedere Dio nella natura. Giovanni studiò, mantendosi con fatica, per en­trare in seminario. Egli aveva costantemente pregato Dio di aprirgli una via. Nel frattempo nel suo cuore si faceva strada la vocazione di aiutare i poveri ragazzi sbandati e disadattati. Nel 1846, ispirato dalle visioni mistiche della Santa Vergine Maria, fondò la congregazione dei salesiani di don Bosco, e l'unione dei cooperatori salesiani, formata da preti e collaboratori laici, creata non come ordine religioso, ma come "associazione". I membri non portano la veste tonacale di un ordine religioso, ma sono organizzati e agiscono per un solo scopo: l'educazio­ne dei fanciulli e dei giovani di strada, per sviluppare in loro una coscienza cristiana e scoprirne le capacità professionali. Don Bosco si era impegnato dinanzi a Dio di prodigarsi affin­ché i ragazzi finiti in carcere potessero uscire e non tornarci mai più, e gli altri non entrarci mai. Le sue lezioni di catechi­smo svolte dietro le sbarre erano sempre più seguite. Don Bo­sco scrisse: «Man mano che facevo loro sentire la dignità del­l'uomo, provavano un piacere nel cuore e si impegnavano a diventare più buoni». Uscendo da una visita alle prigioni prese la decisione definitiva: «Devo essere il salvatore di quei giova­ni. Impedire a ogni costo che entrino là dentro». Nacquero così i salesiani. 'Organizzazione fu approvata dalla Chiesa nel 1874. Nel 1872 don Bosco fondò insieme con Maria Domenica Mazza­rello le figlie di Maria, Ausiliatrice dei cristiani, chiamate an­che sorelle don Bosco oppure salesiane. Francesco di Sales, Fi­lippo Neri, Alfonso Liguori e san Giuseppe Cafasso furono i maestri di don Bosco e lo formarono alla scuola dello spirito. Giovanni Bosco ebbe da Dio i doni mistici di compiere mira­coli e profetizzare, inoltre ricevette il dono dell'unione del cuo­re e dell'intuizione. Ha lasciato, oltre ai salesiani, alle figlie di Maria Ausiliatrice e ai cooperatori salesiani, il santuario di Maria Ausiliatrice a Valdocco (Torino) e sessantaquattro case di salesiani in sei nazioni. Pubblicò e scrisse collane di libri popolari «per la gente cristiana e i ragazzi del popolo». La vecchiaia arrivò precocemente, affrettata dal lavoro spie­tato e dai debiti incombenti. A soli quarantasette anni don Bosco si spense. Quando qualcuno gli elencava le grandi opere compiute, don Bosco rispondeva: «Io non ho fatto niente, è la Madonna che ha fatto tutto». Al centro della sua vita resta la profonda unione mistica con Maria. Il suo corpo giace incor­rotto nella basilica della Santa Vergine Maria. Nel 1929 fu bea­tificato, nel 1934 fu canonizzato. Nel 1950 fu elevato Patrono delle associazioni editoriali cattoliche e degli apprendisti. 
MONTOUSSÉ (FRANCIA).
In questa zona vennero registrate in uno stesso periodo frequenti apparizioni della Santa Vergine Maria. Ella apparve il 23 giugno a tre ragazze nei dintorni delle rovine della cappella di Novillan: Frangoise Vignaux-Miquiou (12 anni), Frangoise Vignaux (sua cugina, 12 anni) e Rose Das­que-Poulouzin (8 anni). Il 28 giugno apparve a una giovane di ventiquattro anni. Altre apparizioni sarebbero avvenute il 29 giugno 1848, all'inizio della quaresima del 1849 e ancora il 24 giugno 1849. Non si conoscono altri dettagli. 
OBERMAUERSACH (GERMANIA).
Giovanni Stichlmayer (nato nel 1830) vide la Santa Vergine apparire sul pascolo il 12 mag­gio, la mattina e un'altra volta nel pomeriggio dello stesso giorno.
Maria apparve vestita di rosa, con un velo bianco e una co­rona dorata; era seduta e piangeva. Quando Giovanni, com­mosso, le si avvicinò timidamente, la Madonna gli disse: «Io non posso più impedire la punizione di Dio», poi la Santa Vergine si lamentò della mancanza d'amore per il prossimo e profetizzò epidemie e grandi guerre. In questo luogo la Beata Madre di Dio si mostrò ancora il 16 giugno 1848 in una veste maestosa e celeste a sedici persone e, un mese dopo, il 28 giu­gno, a quaranta persone. Da allora il pascolo divenne meta di pellegrinaggio.
***************************************   luglio 2006
MARIA DOLINA, POGGERSDORF (AUSTRIA).
La Santa Vergine Maria apparve in qualità di Immacolata Concezione il 17, il 18 e il 19 giugno a tre pastorelle, per preparare la popolazio­ne all'annuncio del dogma (1854). Iniziò così l'affluenza dei pellegrini e in mezzo al bosco, proprio dove era apparsa l'Im­macolata Concezione, venne eretta una cappella di legno. La chiesa, iniziata nel 1861, non fu mai terminata. Un pittore lo­cale dipinse un quadro chiamato Madonna del Bosco, ispiran­dosi alle descrizioni delle tre pastorelle. Questo dipinto di­venne un'immagine della grazia che ispirò la fede e la devo­zione di molti. 
LICHEN (POLONIA).
Nel 1850-52, periodo in cui la Polonia era spartita tra Russia e Prussia, Mikolay Sikatka si recava a prega­re spesso dinanzi al ritratto della Madonna trovata da Tomma­so Klossowski (cfr. Lipsia, 1813), nella cappella mariana del bo­sco. Il pastore Mikolay, un uomo molto devoto, un giorno vide la Santa Vergine Maria dinanzi al ritratto; Ella lo incaricò di esortare la gente alla recita del santo Rosario e a contemplare le sofferenze e la morte del Signore. In una seconda apparizio­ne, gli riconfermò l'incarico e lasciò un messaggio speciale ai preti, raccomandando loro di celebrare e tenere ben presente il grande valore della santa Messa. Nella terza apparizione il pastore vide Maria avvolta in una veste rossa e in un manto bianco con una corona preziosa. La Santa Vergine parlò della conversione e del destino della Polonia, della rinascita della nazione, ma prima di ciò sarebbe avvenuta una guerra con milioni di vittime e un'epidemia. Si mostrò come buona Madre per la Chiesa e per i Polacchi. Poi la Madonna scomparve con queste parole: «I popoli del mondo si meraviglieranno quando la loro speranza di pace dipenderà dalla Polonia». Il pastore veggente dovette soffrire molto quando informò le autorità, fu addirittura arrestato e torturato in prigione. Quando però si diffuse il colera mietendo molte vittime, i messaggi e le appari­zioni, che il pastore aveva riportato, vennero vagliati scrupolo­samente dalle autorità ecclesiastiche e dichiarati veritieri. Nel settembre 1852, l'apposita commissione fece trasportare il qua­dro miracoloso nella chiesa di Lichen; alla processione che portava il ritratto della Madonna nella chiesa presero parte più di ottantamila fedeli. Alcuni anni più tardi, per far fronte al grande movimento devozionale mariano (il culto praticato si caratterizzava per la penitenza e lo spirito nazionale), fu eretto un santuario, dove venne trasferito il quadro miracoloso della Santa Vergine Maria, Madre di Dio.
Il veggente morì nel 1857, il suo corpo fu trovato ancora incorrotto quarant'anni dopo. Il 15 settembre 1967 il cardinale Stefano Wyszynski, che quand'era ancora studente ricevette la grazia di una guarigione miracolosa dinanzi al quadro della Madonna, celebrò l'incoronazione del ritratto della Beata Ver­gine di fronte a centocinquantamila pellegrini. 
RIMINI (EMILIA ROMAGNA).
A maggio e giugno il dipinto della Madonna chiamato Nostra amata Signora della Misericordia diede segni miracolosi. Un gruppo di devoti vide gli occhi di Maria SS. muoversi. Contemporaneamente si manifestarono alcune guarigioni miracolose. 
CITTÀ DEL VATICANO.
Nell'aprile del 1850 la moglie di un uf­ficiale, una francese protestante, si recò scetticamente nella Città del Vaticano.
Mentre assisteva a un'udienza del Santo Padre, notò che proprio vicino a quest'ultimo prendeva forma un fascio lumi­noso nel quale apparve la figura della Santa Vergine. Per tutta la durata dell'udienza, vide Maria scomparire e riapparire tre volte. Toccata profondamente da queste chiare visioni si con­vertì. 
CERRETTO (TOSCANA).
Veronica Nucci (nata nel 1841, morta a Ischia nel 1862 come francescana) vide la Beata Vergine Maria su un prato il 19 maggio 1853. Maria indossava una ve­ste blu ricoperta di fiori con una corona d'oro. La Vergine apparve alla veggente anche dopo, in convento. La Madonna, piangendo sui peccati del mondo, esortò Veronica Nucci a dedicare anche i suoi dolori e le sue espiazioni alle sacre Stig­mate di nostro Signore Gesù Cristo. Sul luogo della prima apparizione fu scoperta una sorgente dove iniziarono a manife­starsi le prime guarigioni. In questo luogo venne eretta una cappella mariana che fu consacrata nel 1857. 
LA PIERRAZ (SVIZZERA).
Margrit Bays soffriva di un tumore all'intestino, ma fu improvvisamente guarita dalla SS. Vergine Maria durante l'apparizione dell'8 dicembre. La Vergine le dis­se che avrebbe sofferto ancora per i peccati del mondo. Mar­grit ricevette la grazia delle Stigmate; fu devotissima e molto vicina alla Madre di Dio. Mori nel 1879. 
BORDEAUX (FRANCIA).
Il 24 giugno 1855, nel convento carme­litano nel quale Simone Stock morì, apparve la Madonna su una nuvola bianca con una corona regale sul capo e con le brac­cia aperte. Apparve per pochi istanti a tutti i frati e la breve apparizione toccò profondamente il cuore dei monaci. 
TAGGIA (LIGURIA).
L' 11 marzo, fu vista una statua di Maria muovere gli occhi. Tre mesi dopo, il miracolo fu riconosciuto dal vescovo della diocesi di Ventimiglia. Pio IX si congratulò con il vescovo per sua rapida decisione. 
ASSISI (UMBRIA).
La Beatissima Vergine apparve a una donna di trentasei anni, Maria-Frédérike de Bray, come «Regina degli Angeli» e la guarì da una grave malattia. In segno di gratitudi­ne Maria-Frédérie fondò a Pouvorville (vicino a Tolosa) una comunità religiosa mariana per glorificare la «Regina degli Angeli». 
ORERO (LIGURIA).
Nel giugno del 1856 Maria apparve due volte alla ventenne Rosa Carbone. Si rammaricò con questa giovane donna per i peccati degli uomini e la trascuratezza dei costumi, che provocavano la collera di suo Figlio. Maria racco­mandò la recita di sette Padre Nostro, Salve Regina e Gloria per essere preservati dall'improvvisa morte ed essere ben preparati a questa. 
SPOLETO (UMBRIA).
La Santa Vergine Maria apparve al diciot­tenne Francesco Possenti (1838-1862) nel collegio gesuita di Spoleto. Egli portava un ritratto di Maria in una processione, quando improvvisamente sentì la voce della Santa Vergine sus­surrargli dentro il cuore: «Francesco, il mondo non è per te, af­frettati a diventare un servo di Dio!». Allora il giovane decise di servire la Beata Vergine nell'Ordine dei passionisti, prendendo il nome di Gabriele dell'Addolorata e distinguendosi per il suo forte spirito devozionale. È ricordato per le sue espiazioni, la sua profonda venerazione per la Madre Addolorata e la sua irremovibile pazienza nella malattia mortale. Nel 1908 fu beatificato e nel 1920 canonizzato. È il patrono della gioventù cattolica in Italia. La sua tomba richiama ancor oggi numerosi pellegrini. Fu l'accompagnatore celeste di santa Gemma Galgani (cfr. Lucca, 1900). 
TORRAZZA (ITALIA). 
Nel mese di maggio due fanciulle ebbero la grazia di ricevere un'apparizione di Maria. La SS. Vergine apparve loro con un abito bianco e un manto azzurro, avvolta in una luce piena di splendore e uscì dalle nuvole tenendo stret­to al petto il Bambino Gesù. 
ABELLIN (PALESTINA).
Il 13 novembre 1983 papa Giovanni Paolo II ha beatificato, nel segno della speranza ecumenica e della pace nel Medio Oriente, «Mirijam, la piccola araba». Ella nacque il 5 gennaio del 1846 ad Abellin (tra Nazaret e Haifa), quale tredicesima figlia della coppia Giries Banardy e Mirijam Schahyn. Dopo la morte dei genitori venne adottata da uno zio e andò a vivere in Egitto. All'età di tredici anni fu promessa sposa. La notte precedente il giorno delle nozze, udì la voce di Gesù provenire dal profondo del suo cuore che le sussurrava chiaramente queste parole: «Tutto passa. Se tu mi regalerai il tuo cuore, sarò sempre con te!». Dopo aver ricevuto questo messaggio, la piccola araba volle restare per sempre la sposa mistica del Redentore e non volle più sposarsi. Da allora fu trattata come una schiava e dovette subire ogni genere di mal­trattamenti. Si sentiva una figlia della Chiesa cattolica romana apostolica, e quando ebbe il coraggio di affermarlo per poco non venne sgozzata da suo fratello, presso il quale aveva cercato rifugio. Giacque svenuta e venne creduta morta. La notte tra il 7 e 1'8 settembre 1858, fu gettata in un vicolo di Alessan­dria. Mirijam era sul punto di morire quando comparve una bellissima Signora avvolta in una veste azzurra che la risvegliò, riportandola in vita in modo miracoloso. Quando aprì gli oc­chi e vide la Santa Vergine, sentì queste parole: «Sii contenta anche se dovrai soffrire e soffri per Dio; Egli ti invia solo quel­lo che è necessario, accettalo sempre per il bene». Dopo averla messa in guardia sulle tentazioni del demonio ed esortata a dedicarsi all'amore per il prossimo, le profetizzò che avrebbe vissuto in un convento in Francia e sarebbe morta nelle vesti di carmelitana a Betlemme. Poi disparve.
Tutto quello che la Santa Vergine le aveva predetto avven­ne: Mirijam entrò nell'Ordine carmelitano e fondò infine nel 1875 il Carmelo di Betlemme, luogo dove morì il 26 agosto 1878, dopo aver vissuto una vita ricca di grazie mistiche, peni­tenze, espiazioni e sofferenze. 
GREEN BAY (STATI UNITI).
Maria apparve nel 1831 ad Adele Brice, in una veste bianca con una cintura gialla, come «Regina del Cielo». La esortò a pregare per la conversione dei peccato­ri e a guidare i figli nella fede in Gesù Cristo e nello studio del catechismo: «... Opera affinché i tuoi imparino ad amare mio Figlio». La veggente fondò un Ordine femminile. Sul luogo dell'apparizione fu fondata una chiesa per la pratica del culto mariano. 
ROSENAU (AUSTRIA).
Un bambino di tre anni, Giovanni Brunn­steiner, divenne cieco improvvisamente. Un anno dopo fu por­tato dai suoi genitori disperati alla fonte curativa della cappella della Croce Rossa a Hengtpas. Non appena il bambino toccò l'acqua e in particolare si bagnò gli occhi, gli apparve la Madre di Dio incoronata con il Bambino Gesù e lo guarì immediata­mente dalla cecità. Da quel momento la fonte divenne famosa per il miracoloso effetto curativo. 
FRANCOULES (FRANCIA).
La mistica Pauline Périé, nata nel 1838, dopo aver avuto la grazia sublime di ricevere alcune ap­parizioni del Salvatore, il giorno 6 settembre 1860, nella chie­sa di Francoules, ebbe anche la grazia di vedere la Madonna. La Santa Vergine le apparve in sembianze giovanili con una veste ricoperta di stelle, una corona dorata e piccoli fiori nel­la mano. Da quel giorno Maria le apparve ancora. Qual­che volta la Madonna era accompagnata da Santi e Angeli, i quali esortavano la veggente a compiere espiazioni per l'uma­nità decaduta. Pauline si ritirò, con sua sorella, nel 1902, in un convento vicino a Santa Fe in Argentina dove morì nel 1915. 
SPOLETO (UMBRIA).
All'inizio dell'anno 1862 la Madonna ap­parve a un fanciullo di quattro anni. Dal 19 marzo 1862, du­rante tutto l'anno, si manifestarono eventi miracolosi dinanzi a un ritratto della Madre di Dio nella chiesa in rovina di San Bartolomeo. 
ANGLET (FRANCIA).
Maria apparve nel convento di Nostra Signora dei rifugiati al fondatore, il prete Louís Edouard Cestac (1801-1868), vicario capitolare e canonico. Gli mostrò, nella qualità di «Regina degli Angeli», in che modo le poten­ze demoniache devastano il mondo e come i suoi Angeli vin­cono il diavolo e i demoni. Cestac fondò asili e case per orfa­ni e ragazze abbandonate, inoltre nel 1836 fondò la Congre­gazione delle serve di Maria. Nel 1908 fu avviato il processo di beatificazione. 
VATICANO.
In molte cittadine al confine con lo stato del Vati­cano (Trevi, Afile, Subiaco, San Gregorio, Tivoli, Monticelli) si registrarono nel 1863 una serie di fenomeni miracolosi, pro­venienti dai diversi ritratti e statue della Madonna. Alcuni anni dopo, quando lo stato del Vaticano fu ridotto territorialmente al solo Vaticano, si pensò che questi miracoli fossero avvenuti per volontà di Dio in occasione di questo cambiamento. 
PÉTIGNY (FRANCIA).
La signora Maria Jalhay, nata nel 1807 vicino a Stavelot, viveva come madre di famiglia a Pétigny. Sof­friva di una grave malattia alla spina dorsale e poteva solo a malapena svolgere i compiti casalinghi. Il 13 gennaio 1865 le apparve Maria in una luce soprannaturale chiarissima, avvolta in un mantello bianco, che le disse: «Ora sei guarita! Alzati, vai giù e mostrati alla tua famiglia». In quel momento la donna guarì e poté agilmente andare ad avvertire la sua famiglia del­l'avvenuto miracolo.
Dopo un certo tempo, la veggente venne stigmatizzata e sof­fri ogni mercoledì e venerdì come anima espiatrice per i pecca­ti dell'umanità. 
CHAMBÉRY (FRANCIA).
Una suora, di nome Marta Chambon (1841-1907), ebbe nel convento della Visitazione di Maria fre­quenti apparizioni della Madonna e di Gesù Cristo. Molte di queste apparizioni trattavano le dolorose Sofferenze e le Pia­ghe di nostro Signore Gesù Cristo. 
ILACA (CROAZIA).
Nel 1865 un contadino scoprì una fonte d'acqua sorgiva. Maria apparve ripetutamente alla presenza di molte persone tra il 1866 e il 1867 in prossimità di questa fon­te. Ella indicò questa fonte come luogo di guarigione sorto per suo unico volere. Infatti si registrarono in quegli anni molte guarigioni miracolose. Nel 1867 fu collocata la prima pietra per la costruzione di un santuario. 
PHILIPPSDORF (BOEMIA).
Philippsdorf è un villaggio della Boe­mia settentrionale, fondato nel 1681 dal conte Philipp Sieg­mund di Dietrichstein. Maddalena Kade, una donna trentu­nenne nata in questo villaggio, era affetta da molti anni da una serie d'infermità molto gravi. Orfana, viveva con il fratello Giu­seppe di 34 anni, con sua moglie Cecilia e con i cinque figli. Il 13 gennaio 1866 alle due di notte, Maddalena era nel letto e non poteva parlare per l'estrema debolezza. La vegliava una sua cara amica. L'ammalata si soffermò a contemplare il ritratto della Madonna Addolorata sulla parete di fronte al letto. Alle quattro, Maddalena improvvisamente chiamò l'amica e disse, agitata: «Guarda che splendore! Guarda che splendore!». L'amica guardò ma non vide nulla. Maddalena fu la sola privi­legiata: al centro dello splendore vide una Signora vestita di bianco, con un diadema d'oro tra i capelli, vicinissima al letto. Maddalena tremò di gioia e capì di aver ricevuto una visita della Santa Vergine Maria! La Madonna mosse le labbra e si­lenziosamente le disse: «Figlia mia, da adesso sei guarita!», e poi scomparve. L'inferma subito poté alzarsi e constatare che era completamente guarita. Una commissione vescovile esami­nò l'avvenimento miracoloso dell'improvvisa guarigione e ne riconobbe il carattere soprannaturale. Nel periodo tra il 1870 e il 1885 fu costruita una chiesa neoromanica che venne elevata a basilica minore dal papa, fu consacrata e ufficialmente dedi­cata a Maria «Aiuto dei cristiani». Tutt'ora questo santuario è un importante luogo di pellegrinaggio. Frattanto nel 1884 era stata posta la prima pietra del convento dei redentoristi che, l'anno seguente, assunsero la custodia della chiesa e la cura dei numerosi pellegrini. Nel 1905, il 10 dicembre, Maddalena Kade morì a Gerorgswalde ed ebbe funerali solenni. Aveva venduto tutto per collaborare alle spese di edificazione della chiesa-santuario.
Nel 1886, il tredici settembre, a Kathenhof, una madre av­volgeva tristemente le gambe del suo bambino, destinate al­l'amputazione, nella stoffa di lino che aveva deposto ai piedi della Madonna a Philippsdorf. Il bambino avvertì una forte sensazione di calore e dopo tre giorni fu completamente guari­to. Questo fanciullo diventerà sacerdote missionario nella con­gregazione dei verbiti, in Olanda.
Nello stesso anno, il cappellano don Francesco Storch disse di aver composto ben undici fascicoli di grazie ricevute e gua­rigioni miracolose mediante l'intercessione della Madonna ve­nerata a Philippsdorf. 
KIRCHDORF (AUSTRIA).
Maria SS. apparve sei volte, tra il 25 gennaio 1867 e il 12 febbraio 1868, alla serva Teresa Steindl. Nell'ultima apparizione Teresa udì la voce di Maria che la esor­tò ad adoperarsi per la conversione dell'umanità. La Madonna apparve alla veggente quasi sempre in silenzio, non parlò mol­to alla ragazza, ma disse solo poche parole cariche di significa­to: «... Se l'umanità vorrà ancora resistere alla conversione si verificherà una grande desolazione e molte sciagure... Molti ful­mini cadranno dal cielo e molte abitazioni saranno avvolte dal­le fiamme. Poi cadranno le tenebre della triste notte...».
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ZARWANYCJA (POLONIA).
Un'icona raffigurante la beatissima Madre di Dio manifestò poteri taumaturgici. Molta gente che si inginocchiava e pregava nel profondo del proprio cuore, implorando la misericordia di Dio per mezzo della Vergine, guariva improvvisamente. L'immagine miracolosa fu incorona­ta e si sviluppò un intenso pellegrinaggio. Dopo un certo tem­po venne scoperta nelle immediate vicinanze una fonte di ac­qua sorgiva con grandi poteri taumaturgici. 
BOIS D'HAINE (BELGIO).
La Madonna apparve la prima volta il 15 aprile 1868 a Luisa Lateau (1850-1883). La mistica aveva servito eroicamente gli ammalati di peste nel 1866. Dopo que­sta prima apparizione della Madonna, Luisa fu privilegiata da altre numerose grazie mistiche per mezzo delle quali incontrò Gesù Cristo, la Santa Vergine Maria, gli Angeli e i Santi. Inol­tre la serva di Dio ebbe moltissime visioni e ispirazioni interio­ri. Fu stigmatizzata e ogni venerdì le piaghe sanguinavano. Dal 1871 visse senza alcuna alimentazione. Le sue Stigmate furono esaminate scrupolosamente da medici e autorità ecclesiastiche, infine vennero dichiarate indefinibili. Un riconoscimento eccle­siastico non ha avuto seguito e molti documenti non sono stati ancora resi pubblici. 
TSUWANOCHO (GIAPPONE).
Nella regione di Ometognè si tro­vava recluso Giovanni Battista Yasurtaro, un cristiano di Na­gasaki. Come narra la tradizione, verso la fine dell'anno 1869 gli apparve la Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio, ogni notte e per un lungo periodo di tempo; lo consolò e lo bene­disse maternamente. 
EUPEN (BELGIO).
Una ragazza, nata muta, si recò con sua madre e una conoscente alla chiesa dei cappuccini di Eupen per una novena. Esse pregarono di fronte a una statua della Madonna con il Bambino. Il nono giorno, rientrando a casa dopo la novena, la ragazza salutò i suoi genitori facendo senti­re per la prima volta la sua voce. I genitori rimasero profonda­mente stupefatti. Il giorno seguente con calma la ragazza raccontò loro che, mentre era in chiesa, aveva visto la Santa Ver­gine accanto alla statua. La Madre di Dio, avvolta in uno splen­dore celeste, l'aveva guarita silenziosamente con un semplice cenno della mano. Durante l'apparizione non aveva potuto muoversi e nemmeno pensare per alcuni istanti. I genitori in­formarono il parroco della chiesa che registrò l'apparizione taumaturgica. 
LOIGNY (FRANCIA).
Il generale de Sonis, comandante degli zuavi pontifici, era un fervente devoto al culto di Maria SS. Venne ferito gravemente nella battaglia del 2 dicembre, nello stesso luogo in cui, nel 1429, Giovanna d'Arco mise gli Inglesi in fuga. Mentre il generale languiva tra le forti sofferenze gli apparve la Santa Vergine Maria per consolarlo. 
METZ (FRANCIA).
Il 9 novembre 1870 a Metz, come racconta la tradizione popolare, un fanciullo di 8 anni ebbe una breve apparizione di nostra amata Signora di La Salette. 
NANCY (FRANCIA).
La cappella del convento Maison de Se­cours fu un luogo di culto prescelto dalla Madre di Dio per apparire ai fedeli. Apparve alcune volte tra il 20 novembre 1870 e il 1872. In questo periodo, molti fedeli in preghiera nella cappella videro la Madre celeste in silenzio e per alcuni istanti. 
WALSCHBRONN (FRANCIA).
Barbara Conrad era una fanciulla di nove anni affetta da una grave malattia. Ricevette dalla San­ta Vergine Maria la grazia di un'apparizione la domenica delle Palme del 1870, poi ancora una volta, un anno dopo nello stes­so periodo. Improvvisamente, dopo queste apparizioni, Barba­ra guarì dalla grave malattia. 
CHAPPELES (SVIZZERA).
Maria apparve due volte alla ventu­nenne Marie-Frangoise Decotterd. La veggente era gravemen­te malata fin dalla nascita e continuava a soffrire. Il 4 aprile 1871 la Madre celeste le apparve per la prima volta ed esortò l'ammalata a dedicare la sua vita di sacrificio e di espiazione al servizio di Gesù Cristo e alla salvezza delle anime del mondo. La seconda volta le apparve il 9 maggio 1872 e le preannunciò la fine delle sue sofferenze e il trapasso nel mondo celeste. 
LOCHERBODEN (AUSTRIA).
Maria Kalb giaceva da sette anni a letto a causa di una malattia inguaribile. La Santa Vergine Maria, mossa a compassione, le apparve mostrandole una grot­ta nella zona di Motz nell'Oberinntal. L'inferma si fece portare in quel luogo e subito guarì. Su un masso vicino all'ingresso della grotta del miracolo era appesa una copia di Maria, Nostra Signora del Soccorso; il ritratto era stato portato da un monta­naro devoto alcuni anni prima. La notizia della guarigione e dell'apparizione si diffuse nei dintorni; subito accorsero in que­sto luogo numerosi pellegrini. Tempo dopo fu costruita, in memoria dell'avvenimento narrato, una chiesa neogotica che venne consacrata nel 1901 quando furono notati fenomeni lu­minosi miracolosi. La copia di Maria del Soccorso fu posta sul­l'altare maggiore e la roccia dell'ingresso della grotta fu siste­mata nella cappella, con un rilievo ligneo della Madre di Dio che indossa un mantello d'oro. 
PARIGI (FRANCIA).
Suor Teresa Emmanuel de la Mère de Dieu (Katharina O'Neil, 1816-1884), nata a Limerick (Irlanda), fon­dò con madre Maria Eugenia di Gesù, nel 1839, la Congrega­zione de l'Assomption di Parigi. Morì a Cannes nel 1884. Ebbe per 45 anni contatti celesti con visioni e contemplazioni, spe­cialmente dopo la fondazione della Congregazione. Il 5 dicem­bre 1871 le apparve la Santa Vergine Maria e le mostrò l'im­magine di un futuro esercito mariano con l'Immacolata Con­cezione sulle sue bandiere.  
PONTMAIN (FRANCIA).
Pontmain è oggi una cittadina nel nord­ovest della Francia. Nel 1871 era un casale abitato da alcune decine di persone. Il 17 gennaio 1871, tutti temevano l'arrivo dell'esercito prussiano (a causa della guerra franco-prussiana in corso) ed erano chiusi nelle loro case. Nevicava ed era quasi sera; Eugenio Ber­bedette di 13 anni, figlio di un contadino, osservava il cielo. A un tratto, sulla casa vicina, vide qualcosa che si muoveva: era una Signora che indossava una veste di colore azzurro scuro, cosparsa di stelle d'oro e priva di cintura, e portava un'alta corona. Era in piedi e aveva le mani abbassate con le palme aperte e rivolte in segno d'accoglienza. Eugenio chiamò altra gente, presto si raggrupparono in quel posto circa sessanta persone. La maggior parte di essi non riuscivano a vedere 1'ap-, parizione; altri invece, privilegiati, la videro; erano soprattutto ragazzini: il fratello di Eugenio di undici anni, Giuseppe; Fran­cesca Richer, di undici anni; Giovanna Maria Lebossé, di nove anni; Eugenio Friteau, di sei anni; Agostina Boitin, di due anni; Augusto Avice, di quattro anni. Solo i primi quattro veggenti furono ritenuti ufficiali dalla commissione ecclesiastica, gli al­tri furono giudicati troppo piccoli di età. Tutti però videro un segno in cielo che si manifestò chiaramente: tre grandi stelle messe a forma di triangolo che restarono immobili in cielo e fisse, sebbene le altre stelle si muovessero. Poi la figura della Signora divenne più grande e una scritta divenne visibile: «Pre­gate figli miei, Dio vi esaudirà! Mio Figlio si lascia intenerire». Tutti intonarono il Magnificat e pregarono solennemente. Poi i veggenti videro la Madonna rattristarsi, una croce rossa con un Cristo dello stesso colore era apparsa davanti a lei... la teneva con le due mani leggermente inclinata verso di loro; in cima alla croce una striscia bianca portava in lettere rosse il nome di Gesù Cristo. La Vergine guardava la croce di suo figlio e le persone, le sue labbra tremavano. I fanciulli furono colpiti dal­lo sguardo triste che rivolse al Crocifisso. Le sue labbra si mossero ancora nella preghiera interiore. L'apparizione era durata poco più di tre ore. Tutti rimasero assorti a lungo in preghiera, incuranti del freddo pungente della notte. Frattan­to, proprio tra le sei e le nove di sera, a Sannt-Brieuc, nella cap­pella di Nostra Signora della speranza, i fedeli di quella città facevano un voto alla Santa Vergine per la liberazione dall'in­vasione prussiana. Questo gli abitanti di Pontmain non lo sa­pevano. Nella stessa notte, tra il 17 e il 18 gennaio, le truppe prussiane presero la via del ritorno. Come aveva previsto il pio parroco di Pontmain, illuminato da Maria, i trentotto abitanti di Pontmain andati in guerra fe­cero tutti ritorno. In questo casale si riversarono migliaia di pellegrini e tra gli altri, suor Leonia Pigeon, che appena si av­viò verso la statua della Madonna, eretta in quel luogo, riac­quistò l'uso delle corde vocali, perduto tempo prima, e poté cantare con gli altri pellegrini l'Ave Maris Stella. Il vescovo competente fece esaminare a fondo tutto il caso e nel 1872 annunciò l'autenticità dell'evento miracoloso. Nel 1873 iniziarono i lavori per la costruzione di una basilica, che fu consacrata nel 1900. Oggi, la basilica di Pontmain non è solo meta dei pellegrini, ma è divenuta anche centro degli incontri mariano-ecumenici.  
ROMA.
La Madonna del Papa (un dipinto dell'immagine della Vergine tra un padre trinitario e papa Pio IX) fu vista da alcu­ni fedeli animarsi. Frattanto si manifestarono fenomeni mira­colosi nei dintorni.  
ST. LOUIS (STATI UNITI).
Il 25 agosto 1871 la Madonna com­parve in una veste bianca con una corona dorata di stelle a una donna molto malata, Teresa Schaffer. Maria la guarì e la esortò a entrare in un convento e dedicarsi tutta al mondo celeste. Teresa seguì il consiglio della Madonna e trovò la pace e la verità.  
L'HÓPITAL (FRANCIA).
La Santa Vergine apparve per più di un'ora a Clementine G., una ragazza di undici anni. La Ma­donna le apparve nella chiesa in un abito dorato, mentre versa­va lacrime di sangue, nella mano teneva la sfera del mondo ed era circondata dalle anime di soldati tedeschi e francesi morti in guerra.  
NEUBOIS (FRANCIA).
La Madre di Dio apparve ripetutamente a quattro bambini dal 7 luglio 1872 al 1877. Portava un manto intessuo di fili d'oro, una corona d'oro sul capo e una croce nera sul petto. Due volte si mostrò con una spada, spesso in qualità di «Madre della misericordia», oppure circondata dagli Angeli e dai Santi e una volta in compagnia di Pio IX. Alcu­ne di queste apparizioni si manifestarono alla presenza di un centinaio di persone. In questo luogo miracoloso sorse un san­tuario.  
POUILLE-LES-CÓTEAUX (FRANCIA).
La SS. Vergine Maria ap­parve la prima volta a Giuseppina Rodhomme (1859-1938) sull'altare maggiore della chiesa mariana di quel luogo. Era il 14 febbraio 1872, la Madonna apparve in una veste bianco-blu e rosa e portava sulla testa una corona di fiori. La medesima apparizione si manifestò ancora due volte, il 15 e il 16 febbraio; in quest'ultima Maria le espresse il desiderio ardente di con­vertire il mondo e perciò la invitò a pregare con fervore a que­sto scopo, particolarmente a recitare l'Ave Maria e l'Ave Ma­ria-Stella («Stella del mare io ti saluto»). Tempo dopo Giusep­pina divenne suora col nome di Marie-Léonie. 
NUOVA POMPEI (CAMPANIA).
Bartolo Longo, nato il 10 feb­braio 1841 a Laziano (Brindisi), studiò giurisprudenza a Lecce e a Napoli. Compiuti gli studi, il giovane avvocato iniziò a fre­quentare circoli satanici. Divenne un acceso anticlericale. Ma il domenicano padre Radente e il devoto professore Vincenzo Pepe lo esortarono a una convinta riconversione e Bartolo pre­se a recitare perfino il santo Rosario con fervore devozionale. Nell'ottobre del 1872, mentre pregava, udì una voce misterio­sa (forse della Santa Vergine Maria) che gli disse: «Se vuoi es­sere salvato devi adoperarti a diffondere il culto del santo Ro­sario». Mosso da questa voce, si impegnò per la costruzione di una chiesa dedicata alla Regina del Rosario e si dedicò alla dif­fusione della devozione al santo Rosario. Innanzitutto tra i poveri e gli analfabeti, poiché era convinto che per mezzo del Rosario costoro potevano apprendere nel loro cuore la via del­la salvezza nella vita di Cristo e della Madonna. Un giorno gli regalarono un ritratto della Regina del Rosario che collocò sull'altare della chiesa del paesino di Nuova Pom­pei. Sempre più persone giunsero a pregare dinanzi a esso; si manifestarono le prime grazie e i miracoli per effetto della misericordia della Regina del Rosario. L'afflusso dei pellegrini continuò ad aumentare finché si rese necessaria una chiesa più grande. Si iniziarono subito i lavori. Bartolo Longo fu bene­detto dalla grazia. di numerose visioni e ispirazioni che l'aiuta­rono a condurre un'intensa attività caritativa, apostolica e so­cíale e lo guidarono alla realizzazione della costruzione della chiesa, a reperire offerte e sostegni a tal fine. Importanti eventi miracolosi giunsero a coronare il suo impegno e le sue fatiche. Bartolo Longo morì a ottantacinque anni nella sua piccola stan­zetta nell'orfanotrofio accanto alla basilica. In questa stanza si era ritirato a pregare negli ultimi anni. Si spense tenendo in una mano il crocifisso e nell'altra la corona del rosario, che era sem­pre avvolta tra le sue dita in eterna preghiera alla Regina del santo Rosario. Egli fu chiamato: «Il cavaliere della Regina del santo Rosario». Il ritratto dell'immagine miracolosa di Maria venne incoro­nato da papa Leone XIII con la celebrazione del 1887. La chie­sa è divenuta un celebre e venerato santuario mariano che fu consacrato nel 1891. Bartolo Longo fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 26 ottobre 1980. «Benedetto Rosario di Maria, dolce catena che ci lega a Dio, filo dell'Amore che ci unisce agli Angeli...». 
BILDING-ST. AVOLD (FRANCIA).
Il 10 marzo 1873, nella chiesa di Saargemiind, Maria apparve a Caterina Filljung (1848-1915). La Santa Vergine apparve altre volte alla veggente a Bilding. La Madre di Dio era sempre adornata con una veste azzurra e un mantello bianco e si manifestava silenziosamente alla misti­ca Caterina. Ispirata da queste apparizioni, la veggente fondò nel 1884 un orfanotrofio e nel 1899 una comunità di terziarie di san Domenico che guidò come priora. A causa della disob­bedienza nei confronti del vescovo Willibrord Benzler OSB di Metz, questa comunità venne sciolta. La mistica ricevette il dono delle sante Stigmate la cui autenticità soprannaturale fu però messa in dubbio. Anche le esperienze mistiche di Cateri­na, che indussero papa Leone XIII a raccomandare il culto del santo Rosario, non furono mai convalidate dalle commissioni ecclesiastiche. 
FONTET, RÉOLE (FRANCIA).
Di queste apparizioni, la tradizio­ne riporta solo qualche scarso accenno: la Santa Vergine Maria apparve alcune volte a Maria Josseaume (la prima volta il 27 aprile) e la esortò a far costruire una chiesa. 
LA FRAUDAIS (FRANCIA).
Maria Giulia Jahenny (1850-1941) nacque nel villaggio di Blain, nel dipartimento della Loira in Francia. All'età di 23 anni, era costretta a letto perché grave­mente malata; il 22 febbraio 1873, le apparve la Santa Vergine Maria due volte nella stessa giornata: alle 11 della mattina e alle 15. La Madre di Dio era vestita di bianco e aveva con sé una grande croce bianca. La prima volta si manifestò in modo si­lenzioso, la seconda volta la Santa Vergine parlò a Maria, la consolò e le promise la guarigione; inoltre le domandò se era pronta a ricevere le sante Stigmate. Poi la Vergine scomparve. Da questo momento iniziò per la privilegiata una vita di inten­sa espiazione per i peccati del mondo e per le povere anime. Ricevette le sante Stigmate e la grazia di molte contemplazioni e visioni della Madre di Dio, di Gesù Cristo e dei Santi. Come le aveva preannunciato la Santa Vergine, la veggente fu guarita il 2 maggio. Improvvisamente il suo viso si colorì, indossò i suoi abiti e si preparò a sostenere l'incontro con quasi duemila per­sone che volevano vederla. Voleva renderli testimoni dell'avve­nuta promessa della Madonna. Il 7 ottobre Maria Giulia ricevette la piaga della corona di spine; il 25 novembre una piaga sulla spalla, dove Gesù portò il peso della croce; nel gennaio del 1874 si manifestarono ai polsi le impronte delle funi con le quali Gesù fu legato; il 21 febbraio apparve sull'anulare l'impronta dell`anello delle noz­ze mistiche" (visibile fino al 1909). Dal 1930 le Stigmate scom­parvero, rimanendo visibili solo parzialmente e qualche volta sanguinavano. La veggente ebbe anche molte visioni sul futuro della Francia, della Chiesa e del mondo: vide terribili rivolu­zioni, guerre e devastazioni, ma anche la Francia rifiorire e la Chiesa rinnovarsi. La posizione della Chiesa di fronte a questo caso non fu univoca: il vescovo Fournier, competente per la diocesi, cono­sceva la veggente e credeva alle apparizioni che aveva avuto e alla loro provenienza mistica. Alla morte di Fournier, tre setti­mane dopo, Maria Giulia fu scomunicata. Dopo averla esami­nata, il cardinale Rampolla del santo uffizio fu positivamente convinto sulla sincerità mistica di questa donna. Il nuovo ve­scovo però non si decideva a riconoscerla per non inimicarsi i gruppi avversi del suo clero. Esperti teologi ed ecclesiastici, dopo averla esaminata anch'essi, si convinsero che la veggente non era posseduta come molti sospettavano. Nel 1888 Maria Giulia fu quindi riabilitata a riaccostarsi ai sacramenti. La po­sizione della Chiesa rimase molto contradditoria di fronte a questo caso: mentre il vescovo Le Fer de la Motte (1914-1955) fu pieno di premure nei confronti della mistica, ne curò i con­tatti, la visitò e la pregò per rivolgere le sue preghiere e i sacri­fici espiatori per il clero diocesano, il suo successore, al contra­rio, non prestò alcuna attenzione alla veggente. Quasi tutte le estasi e le contemplazioni di Maria Giulia furono annotate, per decine di anni, in migliaia di pagine dai fratelli Charbonnier e altri. Molto è andato perduto negli ultimi anni di vita della veggente, specialmente con la morte di tutti i familiari e quan­do una sua fedele amica, dopo averla accudita negli ultimi anni se ne andò quando la mistica si spense. Nel 1972 si cercò di recuperare tutte le annotazioni rimaste che furono in seguito pubblicate. 
Tra i numerosi messaggi che Maria Giulia ci ha lasciato, se­gnati dalle sue sofferenze espiatrici troviamo anche la confer­ma dei segreti di La Salette e di Fatima. Padre Pio così si espresse su Maria Giulia: «Vive come una viola nell'ombra, per risplendere tanto meglio alla luce della Verità». 
PARIGI (FRANCIA).
Il 18 febbraio 1873 Maria apparve ripetu­tamente per un'intera settimana al tredicenne Armand Wallet, abitante a Parigi. Anche altre persone poterono testimoniare le manifestazioni della beata Vergine Maria nell'abitazione di rue Truffault 36. Non si conoscono altri dettagli.
Meno di un mese dopo, il 17 marzo, sempre a Parigi nella Piazza de Batignolles, Alfred Fontes, un bambino di undici anni, ebbe anch'egli un'apparizione della Beata Vergine Maria. Anche in questo caso non si conoscono altri particolari. 
RIXHEIM (FRANCIA).
Due ragazze erano di ritorno da un pelle­grinaggio a Nostra Signora del campo, quando incontrarono una Signora che sedeva sul tronco abbattuto di un albero. La Signora, che era la Santa Vergine Maria, invitò entrambe le ragazze a sedere con lei e a conversare. Esse discorsero sui tem­pi difficili dell'umanità. Alla fine la Madonna promise alle due ragazze di far guarire il padre di una di loro e la madre dell'al­tra, affetti da mali incurabili. Infatti entrambe le persone furo­no guarite e le ragazze ne spiegarono la ragione e l'origine mi­racolosa ai parenti. Presto un grande numero di pellegrini si recarono sul luogo (detto « Capitagna dell'Angelo») dove era apparsa la Madonna. Il pellegrinaggio fu stroncato dall'inter­vento della polizia e dei militari; le ragazze ebbero un'altra apparizione della Santa Vergine e furono salvate miracolosa­mente dalla persecuzione. Furono accolte dal Buon Dio anco­ra in giovane età. 
SAINT-BAUZILLE DE LA SYLVIE (FRANCIA).
Nonostante fosse la domenica della festa della Trinità, il vignaiolo Augusto Arnaud lavorava nella sua vigna. Improvvisamente, secondo la leggen­da locale, Augusto vide una luce chiarissima in mezzo al cam­po e, avvicinatosi, notò che in quella luce si manifestava la fi­gura della Santa Vergine Maria; Ella richiamò l'attenzione del contadino sul riposo domenicale e lo esortò a erigere una cro­ce, a collocare una statua della Madonna nella vigna e a vene­rarla con i suoi vicini. Esattamente un mese dopo, Ella ricom­parve sulla croce, che frattanto era stata eretta con spirito de­vozionale, e disse a tutte le persone presenti: «Non si deve mai lavorare la domenica! Beati coloro che credono! 
SAMOIS (FRANCIA).
Il 15 maggio 1873, secondo la leggenda loca­le, la Santa Vergine Maria apparve a una classe intera di 25 bam­bini, l'apparizione durò dalle 11.45 fino alle ore 13.30. Maria si manifestò ancora una volta ai bambini nel giardino della scuola; apparve loro con il Bambino Gesù nelle braccia e una corona d'oro. La Madonna fu vista dai piccoli veggenti ancora in altri luoghi da loro frequentati e fece in modo che gli scolari appren­dessero in una contemplazione la storia della fuga verso l'Egitto.
************settembre 2006
SAN FRANCISCO (STATI UNITI).
Miss Collins era gravemente malata; sentì la voce della Santa Vergine Maria che le consigliò di bere tre gocce d'acqua dalla fonte di La Salette e recitare tre Ave Maria. Miss Collins seguì il consiglio della Madonna e su­bito guarì. 
WALBACH (FRANCIA)
Il 14 aprile 1873 alcune persone ebbero il privilegio di vedere la SS. Vergine che apparve loro come «Nostra amata Signora del cavezzale». La Madre di Dio si manifestò ai veggenti Giuseppe Hoffert, di 21 anni; Saverio Ilergott di 13 anni, e alla paralitica Teresa Kaufmann, di 50 anni. Li esortò alla preghiera e alla penitenza, non solo per se stessi ma per tutta la Francia. I tre veggenti ebbero ancora al­tre apparizioni della Madonna nelle quali ricevettero parole di consolazione e profezie.
Il 13 febbraio 1874 Teresa Kaufmann fu guarita miracolosa­mente dopo un'altra apparizione di Maria. 
WITTELSHEIM (FRANCIA).
Anche in questo luogo, secondo la tradizione, dal marzo 1873 al 1875 alcune persone ebbero del­le apparizioni della Santa Vergine Maria. Non si conoscono i dettagli. 
NOYAL-MUZILLAC (FRANCIA).
Jean Pierre Le Boterff, nato il 15 ottobre 1857 a Noyal-Muzillac, era un giovane contadino molto diligente e impegnato nel suo lavoro. Il 10 settembre 1874, vicino al campo dove era intento alla semina, scorse una figura ai margini del bosco. Questa figura immersa in un'au­reola fortemente luminosa si faceva sempre più distinta, fin­ché assunse le sembianze della Madre di Dio: indossava una veste azzurra cosparsa di stelle, un mantello dorato e un velo bianco. Maria invitò il laborioso contadino a compiere un pel­legrinaggio a piedi a Sant'Anna d'Auray. La Vergine gli ap­parve altre volte e lo esortò a pregare per la Bretagna. Alcuni anni dopo Pierre entrò nell'Otdine dei Frères de l'Instruction Chrétienne in Bretagna, nel convento di Plóermel, dove morì a soli 31 anni. 
BOULLERET (FRANCIA).
Giuseppina Reverdy (1908) era una donna molto malata. Il giorno 11 dicembre 1875, mentre sof­friva tra i dolori più lancinanti, ebbe il privilegio di ricevere un'apparizione della Santa Vergine Maria che la guarì dalla grave malattia. Per riconoscenza e amore verso la Beata Ver­gine, la veggente si dichiarò disposta a sacrificarsi come ani­ma espiatrice per i peccati del mondo. La Madonna si mani­festò a Giuseppina anche altre volte come «Madre dei dolo­ri» e «Regina dei martiri». Soprattutto il sabato, Giuseppina aveva estasi dolorose che accettava come sacrificio espiatorio per il prossimo. 
VILLAREGGIA (PIEMONTE).
Rosina Ferro, nata a Villareggia nel 1851, era la domestica del parroco di un paesino vicino; all'età di 24 anni Rosina ebbe il privilegio di ricevere le apparizioni della Madonna.
La giovane vide al margine della strada la «Madre dei dolo­ri» silenziosa e circondata dagli Angeli. Per tutto il mese di luglio e agosto, la vide alle ore 15, sempre allo stesso posto. Tempo dopo, Rosina ricevette le sante Stigmate e soffrì ogni venerdì la Passione di Gesù Cristo, Nostro Signore. 
BALTIMORA (STATI UNITI).
Tommaso Fred Price, nato nel 1860, all'età di 16 anni compì un viaggio in mare dal Nord Carolina per raggiungere il collegio di St. George a Baltimo­ra. Durante il viaggio a causa di una tempesta, la nave si ina­bissò e tutti morirono naufraghi. Tommaso, che stava per essere afferrato dalle onde, fu salvato miracolosamente dalla Santa Vergine che gli apparve per alcuni istanti. Il graziato e altri quattro passeggeri furono gli unici a sopravvivere e a rag­giungere miracolosamente la spiaggia di Price. Legato al ri­cordo dell'apparizione, Tommaso sentì la vocazione al sacer­dozio, si ritirò dalla vita mondana e fu ordinato sacerdote. Nel 1911 fondò con J. A. Walsh il Catholic Foreign Mission Society of America, una società missionaria di laici e preti. Price si recò nel 1918 come primo superiore di questa organizzazione in Cina. 
METTENBUCH (GERMANIA).
Mettenbuch è una località della Baviera che divenne famosa durante il periodo della Kultu­rkampf (conflitto fra Impero germanico e Chiesa cattolica) a causa delle intense manifestazioni soprannaturali registrate nelle vicinanze del convento di Metten (Deggendorf). A que­st'avvenimento così ricco di fenomeni soprannaturali si collega anche una guarigione prodigiosa da possessione: quella di Bar­bara Eder. Le apparizioni si manifestarono nel periodo tra il 1° e il 21 dicembre 1876 e ancora, un'ultima volta, Maria SS. apparve nel 1878. I veggenti principali, Carolina Kraus, Fran­cesco Saverio Kraus, Teresa Liebl e Matilde Sack, avevano tut­ti un'età tra gli otto e i quattordici anni; a loro bisogna aggiun­gere anche alcuni adulti che videro parzialmente alcuni aspetti delle apparizioni. I ragazzi ebbero il privilegio di ricevere le apparizioni della Madonna, del Bambino Gesù e qualche volta anche di san Giuseppe e di diverse schiere di Angeli e Santi, come anche di vedere fenomeni luminosi.
Tali avvenimenti furono dettagliatamente protocollati dal parroco e dal vescovo competente, Ignazio Senestrey di Regen­sburg. Quest'ultimo però aveva preso le distanze dalle appari­zioni e fu fin dal principio deciso a sospendere le indagini; contrari alle sue decisioni però si dichiararono diversi profes­sori, uomini di lettere, alcuni sacerdoti e i frati del convento di Metten che protestarono a Roma. Così venne aperta una nuo­va indagine.
Le apparizioni si riportano al significato dell'Avvento e del Natale. Maria SS.ma manifestò ai fedeli come «Consolatrice degli afflitti» e fu chiamata poi dal popolo «Madre di Dio del­l'Avvento». I fenomeni soprannaturali, ai quali i ragazzini fu­rono testimoni si possono così riassumere:
Ottobre 1876 - Alcune persone notarono la manifestazione di fenomeni luminosi nel bosco adiacente a Mettenbuch all'al­tezza di una forra. I testimoni dichiararono poi di aver visto delle luci rosse, blu e bianche che, sollevate a un metro circa dal suolo, si incrociavano le une con le altre creando una gio­stra di punti colorati. Si pensò che quelle luci fossero le povere anime del Purgatorio in cerca di preghiera e sostegno sulla Terra. Il giorno seguente, al calar della notte, molti abitanti della località bavarese si recarono nel bosco, sul posto dove erano state viste le luci, e pregarono per le povere anime reci­tando anche le Litanie lauretane. Le luci non si mostravano ogni notte e quando lo facevano potevano essere visibili solo ai quattro ragazzini, quasi tutti gli adulti non potevano vederle.
1 ° dicembre - Tra le ore 19 e le 20, le tre ragazze erano assor­te in preghiera insieme con le vedove Kraus e Liebl e il tren­tenne Giovanni Eckl in prossimità della forra del bosco. Im­provvisamente videro apparire una luce diafana e poi sempre più intensa che assumeva i tratti e le sembianze del Bambino Gesù, raggiante e con una veste rossa, la parte superiore del corpo era nuda. L'apparizione durò circa due minuti.
2 dicembre - Le ragazze, con Caterina Kraus di sei anni e Francesco Saverio di dieci anni, videro di nuovo Gesù. Il Bam­bino questa volta appariva seduto sul grembo di sua Madre che sedeva a sua volta su un seggio. La Madonna mostrava un viso indicibilmente pieno di letizia ed era avvolta in una lunga veste dal colore più azzurro del cielo, con calze bianche e scarpe d'oro; un velo bianco le scendeva dal capo fino a metà veste. Disse ai ragazzi: «Io sono la Consolatrice degli afflitti». Dietro a lei si stagliò improvvisamente la figura di san Giuseppe e ai due lati, a destra e sinistra della Madre di Dio, erano comparse delle figure angeliche. La Madonna disse ancora: «In questo luogo deve sorgere una cappella, una semplice cappella». La SS. Vergine raccomandò alle ragazze di confessarsi, mentre le madri avrebbero dovuto raccontare al parroco quest'avveni­mento allo scopo di convincerlo a costruire la cappella. La pic­cola Caterina non vide niente e anche Saverio restò in silenzio per tutto il giorno. Egli pregò accanto alla forra, recitando il Rosario e fu incoraggiato dalla madre a dire quello che aveva visto.
3 dicembre - I veggenti si recarono sullo stesso luogo delle apparizioni. Con loro c'erano anche le sorelle della signora Kraus. I due ragazzi restarono per tutto il tempo ai margini della forra mentre le donne scesero fin giù. Poco dopo France­sco Saverio vide il Bambino Gesù in una veste rossa con una coroncina sui riccioli biondi; era avvolto in uno splendore magnifico. Poi sentì la voce del Bambino dire: «Io sono il divi­no Bambino Gesù». Più distante scorse una figura Femminile maestosa che indossava una lunga veste, un velo le copriva il capo come una suora. Portava le mani sul petto congiunte a forma di croce. Saverio poi ricorderà che la figura femminile avrebbe pronunciato la parola «Maria» e un altro termine che egli non comprese. Il giorno seguente quest'ultimo si recò di nuovo sul luogo delle apparizioni e rivide la Signora che senza proferire parole gli sussurrò, per mezzo della locuzione inte­riore, i seguenti titoli devozionali, di cui, in un primo momen­to, non comprese il significato: «Consolatrice degli afflitti», «Regina del Cielo» e «Beatissima Vergine». Quando il piccolo veggente narrò alla madre dell'apparizione e le chiese il signifi­cato di quelle parole, ella gli spiegò tutto. Sempre il 3 dicem­bre mentre Francesco era con il suo amico, Giovanni Eckl, comparve di fronte a loro la Madonna in un'aurea luminosa, i due si inginocchiarono commossi da tanto splendore; Francesco solo la udì dire: «Mettetevi in ginocchio nel fango, allora riceverete le vostre grazie». I due si misero subito alla ricerca di un tale luogo per inginocchiarsi, frattanto Maria disparve. Al suo posto era comparsa la figura del Salvatore su una croce alta circa tre metri senza iscrizione. I piedi di Gesù erano sol­levati a circa un metro dal suolo, aveva una corona verde sul capo con lunghe spine, la testa era rivolta verso destra e le mani erano inchiodate alla croce. I lunghi chiodi erano conficcati al centro delle mani e il sangue che fuoriusciva da esse colava sulle braccia e sul corpo; i piedi erano posti l'uno sull'altro, il destro sul sinistro, fissati entrambi con un grande chiodo che era pe­netrato attraverso il collo del piede. La piaga sul costato destro era larga circa un palmo e grondava sangue. Uno straccio gial­lo, intriso di sangue, gli cingeva i fianchi ed entrambe le ginoc­chia erano livide e sanguinanti per le ferite. Il Cristo di que­st'apparizione portava una barba folta color castano, i suoi capelli non erano molto lunghi e la fronte era ricoperta dai li­vidi viola della corona di spine. Francesco, pieno di dolore, rimase assorto in questa contemplazione per circa mezz'ora, poi l'immagine dolorosa del Salvatore disparve (tempo dopo fu eretta in quel luogo una croce). Frattanto sopraggiunse la madre di Saverio e, quando seppe dell'avvenimento miracolo­so, cadde anch'essa in ginocchio e i tre pregarono con fervente commozione.
4 dicembre - Francesco Saverio ritornò con Giovanni Eckl, dove erano stati inginocchiati nel fango, con la speranza di ri­vedere la Madonna; essi l'attesero in preghiera per molto tem­po. Proprio mentre stavano per andare via, Saverio vide la Madre di Dio in una luce raggiante che teneva il Bambino Gesù per la mano destra. L'apparizione fu brevissima. Il piccolo veg­gente vide, sulla strada del ritorno alcuni Angeli, fra questi ri­conobbe il suo Angelo custode. Giovanni invece non vide nul­la. Gli Angeli non si mostrarono più a Saverio, ma un paio di volte alle ragazze.
5 dicembre - Di nuovo Eckl e Francesco Saverio ritornarono sul posto delle apparizioni. Questa volta Francesco fu colto da una visione estatica più intensa delle altre: vide la Madre di Dio circondata da quattro figure angeliche che sedevano su sedie d'oro intorno a un tavolo anch'esso d'oro. Le figure celesti avevano tra le mani un foglietto o una figurina. Quando l'ap­parizione scomparve, Saverio vide altre tre figure risplendere di luce soprannaturale. Ne riconobbe solo una in abito talare: quella del suo patrono, Francesco Saverio.
Oltre alle vicende riportate i ragazzi avevano ricevuto in questo tempo numerose altre visioni e apparizioni. Nei giorni successivi essi si mostrarono stanchi, un po' confusi e molto pallidi. Le numerose apparizioni e le visioni durarono fino al 21 dicembre e presentarono i seguenti contenuti:
- Gesù Cristo ricomparve ancora una volta: portava una corona di spine verde sul capo sanguinante. Il viso era molto triste e aveva una veste azzurra lacera intorno al corpo e un mantello rosso, i suoi piedi erano nudi. La visione di questa Passione durò circa mezz'ora e fu silenziosa.
- Assunzione della Vergine Maria tra due Angeli.
- Maria come Regina del Cielo avvolta in una luce splenden­te, con un'alta corona. Fu vista solo da Francesco Saverio, i suoi accompagnatori videro solo la luminosità che la circondava. Quest'apparizione avvenne durante la recita delle preghiere.
- Un'altra volta Maria comparve ai bambini e li accompa­gnò fino alla forra, poi disse loro: «Qui è il nostro altare per oggi». Essi si inginocchiarono sette volte durante il cammino. Un giorno la Santa Vergine avvertì Saverio e gli altri di allonta­narsi perché stavano arrivando i gendarmi.
- Gli Angeli apparvero alla famiglia Liebl mentre i suoi com­ponenti recitavano il santo Rosario. Francesco baciò i piedi de­gli Angeli.
- Apparizione silenziosa degli Angeli con strumenti musicali.
- Apparizione di alcuni uomini «con una grande scatola con­tenente medaglie» (forse i tre santi Re Magi con i loro tesori).
- Visione di un tavolo d'oro con sopra un pesce grande.
- La Santa Vergine Maria apparve mostrando tre catene d'oro intorno al collo, alla più lunga era appeso un cuore d'oro che finiva sul petto della Vergine.
- La Beata Vergine con il Bambino tra due Angeli su una nuvola molto piccola; diede la sua benedizione e poi scompar­ve nell'alto del cielo.
- Gesù Cristo, con un mantello rosso e una veste azzurra, accompagnato da due Angeli verso le sublimi altezze celesti.
- I ragazzi videro Maria che aveva qualcosa nella mano come una ciotola d'oro e con essa consacrò le corone dei rosari dei bambini. Poi la Madre di Dio li benedisse e sparì.
- Il giorno 21 dicembre, nel pomeriggio, la Vergine Maria apparve a Matilde Sack e le disse che questa era la sua ultima apparizione di questo ciclo, ma sarebbe ritornata dopo tre anni e loro avrebbero dovuto attenderla vicino alla forra. Maria SS.ma esortò ancora una volta alla costruzione di una cappella.
- Piccole luci, ma molto fluorescenti, furono viste da nume­rose persone. I veggenti le videro per pochi attimi divenire grandi e ovali come un sole raggiante in cui scorsero le figure di Maria e di Gesù Bambino, del Cristo sofferente e perfino degli Angeli e dei santi Patroni.
In questo periodo così intenso di apparizioni, la SS. Vergi­ne, oltre a quanto già citato, non lasciò lunghi messaggi ma solo le seguenti enunciazioni:
«Se tu mediterai quotidianamente sul santo Rosario riceverai le grazie dal Signore».
«Se loro (Giuseppe, Caterina e Luigi, che spesso erano con i veggenti ma non videro mai nessuna apparizione) pregheranno diligentemente, vedranno qualcosa l'ultimo giorno delle apparizioni» (costoro infatti vi­dero la luce radiosa di Maria, Regina del Cielo).
Maria SS. lasciò a Saverio alcune massime spirituali dai sim­boli semplici, ma per il ragazzo difficili da ricordare. Le massi­me erano più o meno le seguenti: «I santi Angeli in uno splen­dore dorato restano vicino a voi/ Inverno ed estate sono presso di voi/ Essi sono cresciuti nel Paradiso terrestre/Le rose nel giardino sono da attendere in estate».
Anche Caroline Kraus e Teresa Liebl udirono dei semplici "misteri" devozionali come: «Se preghiamo diligentemente la guerra rimarrà lontana».
Dopo il 21 dicembre i veggenti e gli adulti continuarono a recarsi ancora per alcune settimane a pregare nella forra, ma non vi fu più alcuna apparizione. Nel 1878, Francesco ebbe ancora delle brevi visioni: una doppia stella con raggi bianchi e azzurri: la Madre di Dio e Gesù Crocifisso.
Il vescovo Senestrey aveva sempre mantenuto un atteggiamen­to ostile nei confronti di questi avvenimenti soprannaturali; era giunto perfino a far interrogare e intimidire i ragazzi. Si sperò nel riconoscimento ecclesiastico allorché la ventenne Barbara Eder fu guarita miracolosamente bagnandosi alla sorgente del bosco. Barbara era affetta da forme di possessione molto gravi e al contatto con quella fonte di acqua sorgiva nel bosco, dove si erano manifestati i fenomeni soprannaturali, poté guarire (in seguito la miracolata si diede alla vita devota e diventò una pia mistica). Nonostante la straordinaria guarigione, il vescovo negò delle indagini dei fenomeni. Con la morte di padre Francesco Nock e padre Ugo Dieringer, entrambi frati del convento di Metten favorevoli all'apertura dell'indagine ecclesiastica, si dis­solse ogni speranza di un possibile riconoscimento e svanì la possibilità della costruzione di una cappella commemorativa nel bosco. Il successore del vescovo Senestrey, Rudolf Graber, dal seggio vescovile di Regensburg disse: «Mettenbuch non è un capitolo da dimenticare; tutto è ancora da provare». 
PELLEVOISIN (FRANCIA).
All'epoca di questi avvenimenti straordinari Pellevoisin era un paesino senza importanza al centro della Francia. Qui visse una miracolata: Stella Faguette, nata il 12 settembre 1843. La domestica era stata guarita miracolosa­mente da una gravissima malattia e aveva ricevuto il dono della veggenza. Nel 1901 scrisse sotto giuramento per volontà del vescovo di Orléans, M. Touchet, la propria autobiografia del periodo 1843-1876. Nel 1876 però Stella aveva già scritto il Racconto delle apparizioni ricevute in quell'anno, su invito di don Artemio Salmon, parroco di Pellevoisin. Nel Racconto la veggente descrisse le quindici apparizioni di Maria.
Il 19 febbraio 1876, Stella ebbe la quinta apparizione della Santa Vergine Maria e fu miracolosamente guarita: il tumore che la affliggeva da undici anni, la tisi, la paralisi al braccio destro svanirono improvvisamente in una guarigione meravi­gliosa e miracolosa. Di quest'apparizione, nel suo Racconto leg­giamo:
«La Vergine non rimase ai piedi del letto, ma mi venne molto vicino, mi guardò in silenzio, e immobile stava in mezzo a una nube chiara».
Prima delle apparizioni di Maria SS., quando Stella era in punto di morte si rivolse al Signore con una fervente preghiera: «Il giorno in cui ricevetti l'unzione degli infermi mi scaturì dal più pro­fondo del cuore la seguente preghiera interiore: "Signore Voi sapete meglio di me quello di cui ho bisogno, fate ciò che volete, ma aiutatemi a offrire il mio sacrificio con generosità! "».
E Dio accolse certamente questa preghiera donando a Stella quindici apparizioni della SS. Vergine. Nella prima apparizio­ne Maria SS. le disse:
«Coraggio, abbi pazienza! Soffrirai ancora cinque giorni in onore delle cinque piaghe di Gesù. Sabato, o sarai morta oppure guarita. Se mio Figlio ti darà la vita, voglio che tu celebri la mia gloria; dove tu vivi puoi fare del bene e celebrare la mia gloria!».
Tra gli altri messaggi che Maria inviò a Stella ricordiamo: «"Non credere che, vivendo, non soffrirai. Al contrario! Ma è la soffe­renza ad accrescere il valore della vita". Mi guardò con bontà, poi scom­parve senza dire più nulla».
«"Tu celebrerai la mia gloria". Cercai di dire "Come?" ma non ne ebbi il tempo... La Vergine, allontanandosi aggiunse: 'Fa' tutto quello che puoi,'».
«Se vuoi servirmi, sii semplice e le tue azioni corrispondano alle tue parole».
«La Francia soffrirà nonostante io abbia fatto molto per essa!». «Io sono venuta innanzitutto per la conversione dei peccatori». Della nona apparizione la veggente così scrive:
«"I tesori di mio Figlio sono aperti da tempo; ma bisogna pregare". Così dicendo sollevò il piccolo quadrato di lana che portava sul petto, su questo ho scorto un cuore rosso che spiccava nettamente. Pensai che fosse il Sacro Cuore. Mentre lo sollevava mi ha detto: "Mi è cara questa devozione... è così che sarò onorata"».
Il 30 gennaio del 1900, Stella fu ricevuta da Leone XIII; gli trasmise il messaggio della Madonna e gli mostrò lo scapolare da lei confezionato secondo il modello che aveva visto sul petto del­la Vergine: due rettangoli di lana bianca, uniti da due fettucce; su uno era rappresentata l'immagine del Cuore di Gesù, e sull'altro quella della Madonna con il titolo «Madre della misericordia». Il papa promise di approvarlo come unico scapolare del Sacro Cuore. La veggente morì all'età di 86 anni a Pellevoisin.
Dopo alterne vicende, nel 1983 l'arcivescovo di Borges, monsignor Vignacour, riconobbe ufficialmente come miraco­losa la guarigione del 1876 di Stella. Il santuario di Pellevoisin, intitolato a «Nostra Signora della misericordia», è ancor oggi molto visitato dai pellegrini. 
DIETRICHSWALDE (POLONIA).
Il luogo era già noto da oltre un secolo per la tradizione devozionale alla copia del ritratto della Santa Vergine di Cestochowa, incoronato fin dal 1717 nella chiesa parrocchiale. Nel 1877 la Madre di Dio apparve ripetu­tamente, tra il 27 giugno e il 16 settembre, a tre donne: Giusti­na Schaffrinski di 13 anni, Barbara Samulowski di 12 anni e un'altra di 45 anni, rimasta sconosciuta. La Madonna si mani­festò alle veggenti in atteggiamenti differenti: alcune volte se­duta e circondata dagli Angeli, con il viso raggiante e in una nuvola luminosa; qualche altra volta con una corona sul capo e Gesù Bambino tra le braccia. Della natura dei messaggi si co­nosce ben poco. Sappiamo però che il messaggio ricorrente e principale delle sue apparizioni fu questo: «Desidero che reci­tiate quotidianamente il santo Rosario!». In seguito alla notizia delle apparizioni si sviluppò un notevole pellegrinaggio, inco­raggiato dal parroco locale. La maggior parte dei pellegrini giungeva in quel luogo (che all'epoca faceva parte del territo­rio prussiano) dalla Polonia. Il caso miracoloso vene esamina­to dall'Ordinariato competente di Frauensburg che diede pa­rere sfavorevole al riconoscimento delle apparizioni. Nel cen­tenario dei fenomeni, tuttavia, il cardinale Wojtyla riconobbe ufficialmente tali apparizioni.  
KNOCK MHUIRE (IRLANDA).
Knock è situata a più di 200 km da Dublino, nella parte ovest dell'isola e fa parte della diocesi di Taum. Il centro abitato di questo paese si raccoglie intorno alla chiesa parrocchiale dedicata a san Giovanni Battista. La sera del giovedì 21 agosto 1879, verso le ore 19, piove a dirotto e tira un forte vento. Maria Mc Loughlin, domestica del parroco don Bartolomeo Cavanagh e altre due ragazze si tro­vano a passare frettolosamente dinanzi alla chiesa. Frattanto un lampo illumina nell'oscurità tre figure. A causa della pioggia, le donne non sono certe se si tratta delle statue comprate dal parroco o di altro. Ne parlano con altri e subito accorrono sul posto una quindicina di persone di diversa età. Improvvisa­mente si mostra loro nell'oscurità della sera piovosa una luce diafana in cui tutti i presenti vedono chiaramente una scena soprannaturale, sollevata di circa 30 cm sull'erba del terreno, rappresentata da tre figure e un altare. Maestosa e in posizione avanzata rispetto alle altre si staglia la figura della Santa Vergi­ne: ha una veste bianca e tiene le mani sollevate e le palme poste una di fronte all'altra, come un prete durante la santa Messa. La Madonna tiene gli occhi rivolti al cielo in profonda contemplazione. Alla sua destra è san Giuseppe con le mani giunte in preghiera, alla sinistra invece san Giovanni Evangeli­sta in abito bianco pontificale. Giovanni reca nella mano sini­stra un libro aperto, mentre la destra è sollevata. Nell'appari­zione si mostra anche un altare con sopra il divino Agnello e una croce spoglia. L'altare è rischiarato dai lampi del tempora­le e da una tenue luce diafana, mentre alcuni Angeli librano intorno a esso. La visione è silenziosa, ma complessa e molto eloquente. La Beatissima Vergine, al centro si mostra ritta nel­la sua maestosità, assorbendo tutto quello che la circonda. L'apparizione viene subito interpretata come un segno celeste di appello a tutti i cristiani a rimanere fedeli alla Chiesa catto­lica, soprattutto al culto eucaristico mariano. Tutti si inginoc­chiano devotamente, attratti da quella meravigliosa visione di splendore. I veggenti si scambiano le impressioni su quelle fi­gure e il simbolismo da loro rappresentato e, nonostante la diversità di età e d'istruzione, sono concordi nel riconoscere nella Signora Maria SS.; nell'uomo di destra san Giuseppe, suo sposo; nell'uomo di sinistra san Giovanni Evangelista, protet­tore della Vergine dalla morte di Gesù; l'altare e la croce raffi­gurano l'Eucaristia; l'agnello rappresenta Gesù Redentore. Cir­ca alle ore 21 l'apparizione svanisce per non ripetersi mai più; è durata due ore. Tutta la gente che era stata benedetta da tan­ta magnificenza restò assorta e attonita nei giorni che seguiro­no, nessuno ne parlò per timore di disperdere con le parole un simile dono spirituale. Il parroco negò di aver fatto parte di questo gruppo. In seguito alle indagini approfondite del vesco­vo competente venne dichiarata l'autenticità dell'apparizione e venne accordato il riconoscimento ecclesiastico. Knock Mhuire, chiamata anche la «Lourdes irlandese» è divenuto uno dei più importanti santuari d'Europa dove Maria è venerata come «Regina d'Irlanda» e sono state attestate molte guarigioni e conversioni. Nel 1954, anno mariano per tutto il mondo catto­lico, 1'8 dicembre, per concessione del Capitolo Vaticano, fu incoronata la Madonna di Knock con il rito seguito da Pio XII nell'incoronare il quadro Nostra Signora Salus Populi Romani, a Roma, il 1° novembre.  
LES LANDES (FRANCIA).
La Beata Vergine apparve a Maria Lorteau di nove anni (1947), la prima volta nel mese di giu­gno del 1882 e poi anche negli anni successivi. La Madre di Dio guidò la giovane sul cammino della penitenza e della pre­ghiera per allontanare la punizione di Dio sulla Terra ed espia­re i peccati del mondo.  
LIONE (FRANCIA).
La tradizione della Madre della solitudine parla di diciannove apparizioni mariane ricevute dalla veggen­te Anna Maria Coste (1862-1924) nell'ospedale di Lione. La veggente era affetta da una grave tubercolosi ai polmoni e alle ossa. Maria si mostrò a lei in un manto meraviglioso con un diadema preziosissimo, teneva il Bambino Gesù tra le braccia e poggiava i piedi su una nuvola. Il suo Figliolo divino teneva tra le braccia la sfera del mondo con una croce spezzata. La SS. Madre rivolta alla veggente disse: «Quello che ancora man­ca alla tua corona nel Cielo devi completarlo con le sofferenze espiatrici... devi aiutare il disegno celeste, poiché se l'umanità non si converte non posso più arrestare la mano di mio Figlio già troppo paziente». Il 2 gennaio 1883 la Madonna apparve alla veggente una seconda volta e la pregò di adoperarsi affin­ché la medaglia della «Madre della solitudine» venisse incisa e diffusa. Dopo queste apparizioni Anna Maria Coste guarì mi­racolosamente dalla turbercolosi e diventò suora.  
ROVIGO (VENETO).
La sarta diciassettenne, Maria Inglese, ebbe alcune visioni della SS. Vergine, che comparve nella sua stanza alcune volte. La veggente su ispirazione della Madre di Dio collaborò all'introduzione della comunione espiatrice ogni primo lunedi del mese; fu fervente espiatrice e fece sacrifici per le opere pie, inoltre si dedicò alla lettura del Vangelo, cercan­do di vivere secondo i principi in esso contenuti. Fondò inoltre l'Opera devota per i sacrifici espiatori mariani e le Guardie d'onore del Cuore di Maria. Entrò, con il nome di sorella Maria Dolores, nelle serve riparatrici di Maria e morì il 29 dicembre del 1889 come vicaria generale di quello stesso Ordine.  
LIONE E DIEMOZ (FRANCIA).
Maria apparve alla ventisettenne Maria Luisa Nerbollier nel marzo 1884, dapprima a Lione, poi a Diemoz (nelle Alpi francesi). La Madonna le raccomandò la recita del Rosario e la esortò a diffondere la medaglia di A.M. Coste, «La Madre della solitudine» (cfr. Lione, 1882). Maria SS. confermò le apparizioni di La Salette e propose alla veggente il dono delle Stigmate a sigillo dei sacrifici espiatori per le anime del mondo. Maria Luisa morì il 15 settembre 1908 e fu sepolta a Diemoz. A causa dei numerosi fenomeni miracolosi avvenuti in quel luogo, la salma della stigmatizzata fu riesumata il 17 luglio 1939 e trovata incorrotta. Il suo corpo fu trasferito a Pouilly-les-Fleurs (molto distante da Diemoz) per disperderne la memoria. 
MONTLIGEON (FRANCIA).
Come riporta la tradizione, Maria apparve vestita a lutto al parroco del luogo esortandolo a pre­gare più sovente per le povere anime del Purgatorio.  
SAINT-COLUMBIN (FRANCIA).
A Saint-Columbin in Fran­cia, anche Maria Lordeau, all'età di nove anni ebbe spesso ap­parizioni mariane. Purtroppo non se ne conoscono i partico­lari.  
SAINT-PIERRE-EYNAC (FRANCIA).
Due ragazze Frangoise Prade e Marie Grousson ebbero, tra il 17 luglio e il 14 novembre, di­ciannove apparizioni della Madonna. La Beatissima Vergine si mostrava sempre con un velo nero. Una volta le veggenti ebbe­ro una visione di una croce caduta accanto alla Madre di Dio. Le apparizioni furono tutte caratterizzate dal silenzio di Maria, che non lasciò alcun messaggio, ma mostrò dei simboli. Marie Grousson entrò in un convento. 
CASTELPETROSO (MOLISE).
Maria apparve in una grotta il 27 marzo 1888 a due donne trentenni. Fino al 1889 quasi mille persone assistettero a ripetute apparizioni della Madonna che si mostrò come «Madre dei dolori». Contemporaneamente a questi fenomeni soprannaturali si manifestarono anche mol­te guarigioni miracolose e fu scoperta una fonte di acqua sorgi­va. Perfino il vescovo della diocesi competente ebbe il privile­gio di un'apparizione della Vergine SS. Oggi, in memoria di questi fenomeni miracolosi mariani, si trova un santuario, che è meta di numerosi pellegrinaggi, e una casa di ospitalità per i pellegrini. 
VALLENSANGES (FRANCIA).
Il tredicenne Giacomo Bernard ebbe il privilegio di assistere a venti apparizioni mariane che si manifestarono tra il 19 luglio e il 29 settembre in un campo di trifoglio, vicino a Vallensanges. Maria apparve ripetutamente in un pantano a causa dei peccati degli uomini. Nella prima apparizione Giacomo vide camminare al suolo una grande lucertola e, mentre l'osservava incuriosito, gli appar­ve Maria SS. che gli ordinò di ucciderla. Quando il veggente, obbedendo alla Vergine, scagliò una pietra sulla bestia, vide fuo­riuscire da essa una lingua di fuoco con un puzzo disgustoso. Allora la Vergine, in una veste bianchissima come la neve, si li­brò sulla bestia morta. Altre volte la Madonna apparve piangen­te e, lamentandosi dei peccati degli uomini, annunciava il pros­simo castigo divino. In quel periodo si produssero anche molti eventi miracolosi, quasi ad attestare le apparizioni di Maria. 
SIGNY (FRANCIA).
Come narra la leggenda locale, 1'8 mag­gio 1890 Maria SS. apparve a due bambini, Alfredo e Maria Vailleaux. Era silenziosa e avvolta in una nuvola luminosa, con un lungo velo retto dagli Angeli. Il suo atteggiamento era rac­colto, a mani giunte e assorta in preghiera. Un coro magnifico accompagnava l'apparizione che non si ripeté mai più.
******************** OTTOBRE 2006
CAMPOCAVALLO (ITALIA).
Una statua di Maria fu vista lacrima­re nel giorno del Corpus Domini. Molti testimoni attestarono il fenomeno. Furono eseguite rigorose indagini da varie com­missioni che riconobbero il fenomeno come miracoloso. 
ENGHIEN (BELGIO).
La SS. Vergine Maria apparve, con Gesù crocifisso e san Giovanni, durante la santa Messa di Natale alla piccola privilegiata Berthe Petit (1870-1943). Ber­the udì provenire dalla SS. Vergine le seguenti parole: «Il tempo del tuo sacrificio è venuto!». Nel 1909 Berthe ebbe la visione del Sacro Cuore di Gesù e di Maria trafitti da una spada, poi sentì Gesù pronunciare le seguenti parole: «Pren­diti cura del Cuore di mia Madre affinché esso venga amato, questo Cuore che venne trafitto dai dolori che hanno lacera­to il mio Cuore!». Berthe Petit visse una vita di sacrificio che fu accompagnata fino alla morte da visioni mistiche. Si spen­se nel 1943. 
SZEZYK-BITA (POLONIA).
La Madonna apparve in tutta la sua magnificenza alla dodicenne Julana Pezda. Un anno dopo sul luogo di quest'apparizione fu costruita una cappella di legno. Sei mesi più tardi fu decisa la costruzione di una chiesa che venne affidata ai padri salesiani di Auschwitz. 
VELLANGANY (INDIA).
La Madonna con il Bambino Gesù ap­parve in India a Krishnannesti Sankaranarayanam, un ragazzo dodicenne gravemente malato, donandogli la guarigione. Da allora Ella viene venerata come «Maria della salute» o «Nostra amata Signora con il Bambino Gesù». 
TILLY-SUR-SEULLES (FRANCIA).
Tilly-sur-Seulles fu alla fine del secolo scorso il centro di ripetuti fenomeni soprannatura­li: dal 18 marzo fino al 26 luglio, una cinquantina di scolari e alcune suore divennero veggenti di brevi apparizioni del­la SS. Vergine accompagnata dagli Angeli e dai Santi. Per tre anni consecutivi la ventiquattrenne Maria Martel, e per due anni Paolo Guérard e Luisa Polinière, furono esortati dalla Madonna della recita quotidiana del santo Rosario e a sacrificarsi con pratiche espiatrici. Inoltre la Santa Vergine co­municò loro chiare visioni di una catastrofe a causa della non osservanza della Legge divina (Tilly fu completamente di­strutta durante la seconda guerra mondiale). Sempre in questa zona furono contemplati da diverse persone segni nel cielo. 
LORETTEVILLE (CANADA).       
Una ragazza gravemente malata fu guarita miracolosamente. Giaceva a letto con atroci dolori, particolarmente al torace e alle costole. Sembrava prossima alla morte. Una notte affidò l'anima a Dio e lasciò tutto nelle mani della Madonna. Così fece anche la notte seguente. Ogni notte, affidando la sua anima nelle mani di Dio, recitava anche nove Ave Maria. La terza notte, mentre si accingeva a pronunciare la solita preghiera, le apparve silenziosa nell'oscurità e vicinis­sima al suo letto la Santa Vergine. La veggente non seppe mai distinguere se si trattò di un sogno o di un'apparizione. Il gior­no seguente si ritrovò miracolosamente guarita. La Madonna coronata era simile alla statua lignea della cappella dove la ra­gazza si recava spesso a pregare. 
SCHIPPACH (GERMANIA).
La Madonna apparve spesso alla pri­vilegiata Barbara Weigand (1845-1943). Barbara ricevette du­rante le apparizioni messaggi sulla venerazione del SS. Sacra­mento e sui tempi difficili a venire. La veggente fondò l'Orga­nizzazione eucaristica dell'Amore divino. Nel 1976 fu avviato il processo informativo per la beatificazione. 
CAMPITELLO (CORSICA).
Maria SS., vestita di bianco e con un velo blu, apparve in Corsica alla tredicenne Perpetua Lorenzi e alla quattordicenne Cellesia Passi. La Beata Vergine fu vista levitare maestosa su uno scoglio. Alcuni giorni dopo, l'appari­zione si ripeté dinanzi ad altri bambini e adulti. Solo pochi di essi sentirono la Santa Vergine pronunciare queste parole: «Oh! Voi, poveri peccatori, pregate intensamente per preser­varvi dalle pene dell'Inferno!». 
KIRCHDORF (AUSTRIA).
La domestica Aloisia Aigner, affetta da turbercolosi polmonare dal 1892, soffriva molto. Nell'au­tunno del 1900 le sue condizioni peggiorarono gravemente. Il suo più grande desiderio era quello di essere trasportata a Lourdes, ma ciò non era possibile per le sue condizioni fisi­che. Il 15 novembre morì sua madre, e Aloisia, incapace di reagire di fronte a un simile dolore, cadde in un profondo sve­nimento che durò tre giorni. La mattina del 18 novembre si alzò e prese a camminare lentamente dicendo: «Le mie mem­bra paralizzate sono guarite per mezzo del SS. Cuore di Gesù e Maria!». Poi chiamò il parroco e lo informò sull'origine della sua guarigione improvvisa che trovava ragione nel fatto di essere stata portata miracolosamente dalla SS. Madre di Dio a Lourdes, nel tempo in cui era rimasta incosciente. Alo­isia disse al sacerdote di averlo visto con lei alla fonte miraco­losa e di aver visto inoltre la Santa Vergine cacciare con un cenno i demoni che ostacolavano l'accesso alla sacra fonte. Appena i demoni fuggirono, la Madonna la rimproverò seve­ramente a causa della sua vita senza santità. Poi la veggen­te continuò la sua narrazione al parroco dicendogli che la SS. Vergine, dopo averla ammonita, si accostò al suo cuore e le disse: «Tu sei la mia bambina», poi immerse con le sue stes­se mani Aloisia nella fonte e le disse queste parole: «Adesso ripeti con me: I miei arti paralizzati sono guariti per mezzo del SS. Cuore di Gesù e Maria; guarire del tutto non posso per meglio servire Dio e adorarlo!». Infine la Madre di Dio distribuì molte coroncine del Rosario ai devoti e li esortò a pregare per i tempi amari che stavano per calare sulla cristia­nità. Aloisia raccontò di essere ritornata a casa con il treno. A questo punto il parroco le fece delle domande sul tragitto ed ella fu in grado di rispondere dettagliatamente, descrivendo tutte le stazioni e i paesaggi che aveva visto dal treno che l'avrebbe portata da Lourdes a casa. Eppure il suo corpo era rimasto privo di sensi per tre giorni! Aloisia Aigner fece co­struire tre anni dopo una grotta di Lourdes. Il luogo di culto venne affidato alla Fratellanza del santo Rosario che si trovava a Kirchdorf già da secoli. Questa grotta divenne meta di pellegrinaggio, molto frequentato dai devoti e dagli infermi, specialmente dai malati cronici. 
LUCCA (TOSCANA).
Gemma Galgani (1878-1903) è considera­ta, nonostante la sua breve vita, una delle maggiori privilegiate delle grazie della Santa Vergine Maria. Nacque a Camigliano, in provincia di Lucca, e ancor bambina rimase orfana di en­trambi i genitori e fu colpita da numerose malattie a causa del­la sua fragile salute. Nel 1899 la Galgani fu segnata dal carisma delle sante Stigmate. Ha lasciato moltissimo materiale sui feno­meni soprannaturali e sulla sua vita, contraddistinta dalla mi­stica mariana. Il suo Diario spirituale, il notevole Epistolario e l'Autobiografia, insieme con tante altre informazioni e testimo­nianze, costituiscono una ricchissima fonte di informazioni. Noi dobbiamo limitarci a fornire solo poche notizie su questa santa che tanto ha espiato per tutti i peccatori della Terra. I processi di beatificazione e di canonizzazione hanno fatto luce sulla sua vita e ne hanno custodito il ricordo. Papa Pio XII così si espresse nella sua omelia del 2 maggio 1940 in occasione della canonizzazione di Gemma Galgani: «Nostro Signore Gesù Cristo che innalza tutte le umiliazioni si è degnato di colmare la vergine di Lucca di grazie e carismi. Tanto che ognuno può notare sul suo volto la piena purezza e nei suoi occhi verginei l'espressione illuminante della sua anima inno­cente. Il suo sguardo ispira dolcemente chiunque a dirigersi verso la verità infinita di Dio e a lasciare le cose del mondo».
Mistica marziana della prima infanzia - Gemma, nata il 12 marzo 1878, fu la quinta di otto fratelli. Fin dall'età di cinque anni fu, grazie all'insegnamento di sua madre, molto legata alla Madre dolorosa, Maria del Cielo. Dopo quattro figli maschi la madre di Gemma aveva pregato molto Gesù per avere una fi­glia e fu esaudita. Un giorno, poco prima della sua morte, la madre di Gemma, stringendo la figlioletta a sé, così le disse teneramente: «Io sono malata, certamente tra non molto mori­rò e ti dovrò lasciare; ho pregato tanto Gesù di darmi una fi­glioletta ed egli mi ha esaudito. Tanto volentieri ti porterei con me in Paradiso... vorresti venire a stare con gli Angeli, la Madonna e Gesù Cristo?». La madre aveva più volte destato nella figlia questa nostalgia per il Cielo, e quando la lasciò, Gemma trovò rifugio nella contemplazione di un ritratto della Madon­na raffigurata ai piedi della Croce come Mater dolorosa. Con questa contemplazione, in Maria e per Maria, Gemma Galgani prese parte alle sofferenze del Salvatore.
Visite dal Cielo - La morte del padre e le gravi malattie pro­vocarono nell'adolescente Gemma le più intense sofferenze che minarono le sue forze. Ebbe accanto, oltre all'Angelo custode che Gemma vide e udì, anche alcuni santi, in particolare l'ani­ma beata di Gabriele dell'Addolorata (Francesco Possenti, 1838-1882), il quale le apparve e le fece da guida. Istruita dal suo confessore, Gemma imparò presto il controllo necessario del sentimento. Gravemente malata (soffriva tra l'altro di una paralisi e di un tumore non operabile al cervello), Gemma ini­ziò il 23 febbraio una novena; il 3 marzo guarì improvvisamen­te. Fu come una morta che ritorna alla vita per offrirsi rinnova­ta a Gesù e caricarsi di nuove sofferenze.
Nel mistero del Cuore di Maria - Tutta la spiritualità di Gemma Galganí si riflette in Maria SS.; coltivò un'intimità in­teriore con il Cuore della Santa Vergine. Il 15 agosto 1900, Gemma ebbe un'apparizione della Vergine che le offrì il suo Cuore e tutta la sua materna protezione. Gemma così scrive nel suo Diario spirituale che va dal 19 luglio al 3 settembre 1900:
«Con grande severità la Madre di Dio mi rivolse queste parole: "Figlia mia, io giungo stamattina dal cielo e voglio prendere con me il tuo cuo­re". Allora mi sembrò che Ella si accostasse al mio cuore, lo prendesse e lo premesse con le sue mani a sé, così dicendo: "Non temere; sii buona. Io proteggo il tuo cuore, là sopra con me! Sarà sempre nelle mie mani". Infine Ella mi benedì, e andandosene mi disse ancora: "Mi hai dato il tuo cuore; ma Gesù desidera ancora altro". "Cosa?" domandai. Lei re­plicò decisa: "La tua volontà!". Poi si dileguò».
Dopo questa grazia speciale, la mistica provò una sete indi­cibile della presenza della Madre celeste. La Madonna allora le si manifestò regolarmente ogni sabato per un certo tempo come «Madre addolorata» sotto la croce e la preparava ogni volta all'unione spirituale con il suo Cuore. Così, come apprendiamo dalle lettere che Gemma scriveva al suo confessore, questa figlia spirituale di Maria si immergeva nei misteri nasco­sti del Cuore della Santa Vergine e il suo pianto era quello della Madre celeste:
«Dimmi Madre mia, cosa hai fatto, quando hai visto Gesù incoronato con la corona di spine? Che sensazione ha percepito il tuo Cuore? Io comprendo bene quale grande dolore hai provato... Che differenza tra il tuo Cuore e il mio! Gesù è morto, e tu Madre mia, tu piangi? Ma io non sono degna che tu sia qui! Perché piangi?... Qual è la ragione delle tue lacrime? Se tu piangi perché ho offeso Gesù, Madre mia io posso conso­larti solo con la promessa di non offenderti mai più: io voglio fare tutto ciò che mi è possibile per non far più male a Gesù. E tu Madre mia mi domandi cosa mi spinge ad amare tanto Gesù? Non lo so; cosa mi ha promesso? Io sono la compagna nelle sue pene, io lo accompagnerò nella sua beatitudine. Madre mia non ho paura di sacrificare tutto: parole, pensieri, pene, poiché non voglio più offendere Gesù. Oh! Miserabili peccatori cessate di crocifiggere Gesù, voi perforate anche il Cuore di sua Madre!» (31 marzo 1900).
«Ieri mattina presto la Madre di Dio richiese un mio sacrificio, e quan­do approvai i miei occhi si colmarono di lacrime... Ella mi baciò e disse: "Non sai che con il sacrificio della Croce le tue sofferenze ti apriranno le porte del Cielo?". Non mi ha detto altro. Durante la comunione, 1'8 maggio, la Madre Beata mi ha detto così: "Guarda figlia mia, io ti ho dato tutto questa mattina; io ti ho dato quello che mi era più caro: mio Figlio Gesù. Mi vuoi regalare adesso anche la tua cosa più preziosa?". Piangendo ho risposto "Sì Madre mia!". E le lacrime scorrevano da se stesse, contro la mia volontà. Viva Gesù! Viva Maria! Stamattina mi è sembrato che il mio Angelo custode mi portasse da Gesù. Per me è stato un giorno in Paradiso!» (9-13 maggio 1901).
La serva di Dio fece grandi passi nel rapporto mistico con la sua Madre del Cielo. Quanto più questo rapporto spirituale si stringeva, tanto più la necessità interiore di Gemma di essere costantemente insieme a lei diventava struggente:
«Mamma! Mia amatissima Madre, così mi lasci sola? Cara Mamma io non posso più vivere senza di te. Madre mia! Ti ricordi ancora del gior­no nel quale hai preso il mio cuore con te? Custodiscilo ancora là sopra, così sempre con te mia amata Madre, da te c'è tutto in abbondanza. Cosa pensi possa fare una piccola ragazza senza sua Madre? Sì Madre, io non mi sento bene, ho un dolore in testa, non è solo il dolore di Gesù... ma io li sopporto entrambi molto bene. Oh! Cara Mamma io non sono con­tenta di te, non ti vedo da quattordici giorni. Tu non vieni più da me. Mia amata Madre non mi lasciare, io non posso vivere senza di te... Io voglio sempre possederti. Non voglio più separarmi da te. Mia amata Madre vedi quanta sofferenza mi provochi? Prendimi con te in Para­diso. Io ti cerco ogni giorno per spostare i dolorosi battiti del mio cuo­re nel tuo... Se tu solo volessi! Chi si occupa di me se tu vai via! Oh! mia amata Madre, non posso vivere senza una Madre e tu sei la mia!..» (28 agosto 1900).
Reazioni delle autorità ecclestastiche - Nel 1900 Gemma Gal­gani, dopo aver bussato invano alle porte di alcuni conventi, fu accolta nella casa patriarcale del fabbricante di cera Matteo Giannini che riuniva nella sua famiglia, oltre ai coniugi e agli undici figli, un domestico, una cuoca, una zia e un prete. Fu considerata dalla famiglia la dodicesima figlia. La pia donna incontrò in quella casa il passionista sorrentino Germano Ruoppolo che rimase attratto dal carisma straordinario di Gemma. Egli divenne il direttore spirituale della mistica nei suoi ultimi tre anni di vita. Questi ultimi anni furono conforta­ti dalla devozione (seppur qualche volta curiosa) della famiglia e dalle cure spirituali di padre Germano. Nel 1902 l'aggravarsi della salute consigliò l'allontanamento di Gemma dalla fami­glia Giannini. La serva di Dio ne fu traumatizzata, si sentì nel­l'abbandono totale. Come il Cristo agonizzante, morì il pome­riggio del sabato santo del 1903 e fu sepolta la sera di Pasqua del 12 aprile.
Padre Germano contribuì con la sua testimonianza, e mo­strando le lettere della mistica da lui ricevute, al riconoscimen­to della sua santità. Fu beatificata nel 1931 e nel 1940 canoniz­zata da papa Pio XII. 
PECHINO (CINA).
Anche in Cina la Madonna rivelò frequen­temente la sua presenza per lasciare messaggi di pace. In parti­colare apparve durante la tremenda guerra dei Boxer a prote­zione e consolazione dei cristiani tanto perseguitati in questa terra. Al tempo della sommossa dei Boxer, molti Cinesi e Oc­cidentali videro in cielo l'apparizione di una Signora vestita di bianco. Accanto a questa magnifica manifestazione della Ma­donna si trovava un Angelo splendente (san Michele) con gran­di ali bianche che appariva circondato da altri Angeli. In ricor­do di questo evento soprannaturale fu eretto un monumento commemorativo.
La Madonna vestita di bianco si mostrò anche a Tong-Lu; fu subito riconosciuta da molte persone che restarono in con­templazione e compresero l'apparizione come segno di prote­zione sulla città. In segno di riconoscenza, anche in questo luo­go, fu eretta una bella chiesa mariana.
Nello stesso periodo San-Tai-Dse fu stretta dall'assedio dei Boxer, una statua della Madonna che si trovava in questo vil­laggio iniziò a lacrimare copiosamente. Quando la notizia si diffuse, i Boxer tolsero l'assedio.
NOTA: 3 Boxer = setta di fanatici xenofobi cinesi antioccidentali. I membri di questa setta provo­carono una vasta sommossa per tutta la Cina dove laici e religiosi occidentali furono massacra­ti; trovarono la morte anche molti cinesi cristiani. Edifici e sedi missionarie andarono distrutti o gravemente danneggiati. La guerra dei Boxer terminò con la spartizione del territorio cinese da parte delle potenze occidentali (compresa l'Italia) (NA.T.). 
TANGANICA (AFRICA).
Due donne guarirono improvvisamen­te con la meraviglia di molte persone; esse dissero di aver rice­vuto un'apparizione della Santa Vergine dalla quale furono miracolate. 
ZDUNSKA-WOLA (POLONIA).
Raimondo Kolbe (poi san Mas­similiano) nasce 1'8 gennaio 1894 a Zduríska-Wola. Dopo la sua prima comunione, il 29 giugno 1902, l'Eucaristia resterà il punto centrale della sua vita interiore. La spiritualità del fu­turo padre Massimiliano Maria Kolbe sarà improntata all'as­soluta devozione mariana ed eucaristica. In una delle visite alla chiesa di Pablanica, Raimondo ha una visione: la Vergine Immacolata gli appare e gli offre due corone, una bianca, sim­bolo della purezza, e una rossa, simbolo del martirio; Raimon­do le prende entrambe. Maria sorride e scompare. L'll set­tembre 1911, Massimiliano pronuncia i voti temporanei, en­tra nel grande seminario francescano di Cracovia e viene in­viato a Roma dove studia fino al 1919, conseguendo la laurea in teologia.
Oltre alla lettura quotidiana della Bibbia, legge spesso Tere­sa del Bambino Gesù e Profondità dell'anima di Gemma Gal­gani, nella quale trova una fonte di vero conforto, poiché an­che lui è esposto alla sofferenza. Padre Massimiliano infatti si
ammalerà di turbercolosi. Altri esempi d'ispirazione spirituale sono per lui: la semplicità di Teresa di Lisieux e la fiducia nella Provvidenza di Giuseppe Cottolengo. Sostenuto da queste let­ture e da tali esempi di spiritualità, pronuncerà i voti definitivi il 1° novembre 1914. Il 28 aprile 1918 viene ordinato sacerdo­te nella chiesa di Sant'Andrea della Valle a Roma. Celebra la prima Messa all'altare della Vergine Maria (dove la Madre di Dio era apparsa all'ebreo Ratisbone convertendolo al cattoli­cesimo). La forte devozione mariana di padre Massimiliano lo spinge a creare la Milizia dell'Immacolata per diffondere l'apo­stolato mariano e ottiene il riconoscimento dalla Santa Sede il 2 gennaio 1922, come associazione religiosa. Fonda poi a Cra­covia un centro chiamato «La città dell'Immacolata» e pubbli­ca il "Cavaliere dell'Immacolata" (che raggiunse una tiratura di oltre duecentomila copie); nel 19271a «Città» viene trasferi­ta a Niepokalotíow. Nel 1930 si reca in Giappone e fonda a Nagasaki «Il giardino dell'Immacolata», un centro d'irradiazio­ne mariano e cattolico simile a quello europeo. Nel 1936 padre Massimiliano ritorna in Polonia e, nonostante sia gravemente malato, continua a dedicarsi con fervore al suo apostolato ma­riano. Il 15 agosto 1941 subisce il martirio (che aveva scelto durante l'apparizione della Santa Vergine) nel campo di con­centramento di Auschwitz, offrendo la vita per uno dei compagni di prigionia, per restituire un padre di famiglia alla moglie e ai figli. La sua canonizzazione ebbe luogo il 10 otto­bre 1982. Nella liturgia dei santi, la festa di san Massimiliano coincide con il giorno del suo martirio: il 14 agosto, cioè la vi­gilia della festa dell'Assunzione della Vergine Maria.
Dai suoi scritti leggiamo:
«Carissimi figlioli, come desidererei dirvi, ripetervi, quanto è buona l'Im­macolata, per poter allontanare per sempre dai vostri piccoli cuori la tristezza, l'abbattimento interiore e lo scoraggiamento.
La sola invocazione "Maria", magari con l'animo immerso nelle tene­bre, nelle aridità e perfino nella disgrazia del peccato, quale eco produ­ce nel suo Cuore che tanto ci ama!
E quanto più l'anima è infelice, sprofondata nelle colpe, tanto più que­sto rifugio di noi poveri peccatori la circonda di amorevole e sollecita protezione. Ma non affliggetevi affatto se non sentite tale amore. Se vo­lete amare, questo è già un segno sicuro che state amando; ma si tratta solo di un amore che procede dalla volontà». 
QUITO (ECUADOR).
Un giorno, nell'aula scolastica del collegio gesuita San Gabriele, studenti e professori notarono l'immagi­ne di un ritratto della «Madre dolorosa» muovere gli occhi, aprirli e chiuderli. Maria SS. apparve come se fosse "vivente". Il ritratto fu trasportato nella chiesa e gli eventi miracolosi si ripeterono anche di fronte al vescovo. Conseguentemente a questo fenomeno soprannaturale, si registrarono molte conver­sioni. Nel cinquantenario della ricorrenza del fenomeno mira­coloso della Santa Vergine "vivente", papa Pio XII tenne un discorso radiofonico ai fedeli dell'Ecuador. 
BORDEAUX (FRANCIA).
Nell'abitazione di Maria Mesmin, nata Baillet, a Bordeaux, una statua di Lourdes iniziò improvvisa­mente a lacrimare dal marzo del 1907 fino al 5 marzo 1910. Anche una statua della «Santissima Bambina» (copia di quella di Milano) fu vista piangere nella stessa abitazione dal 19 di­cembre 1911 fino al 20 gennaio 1913. Dall'8 settembre 19091a signora Mesmin ebbe in totale diciannove apparizioni della SS. Vergine nella chiesa di Notre Dame di Bordeaux, nelle quali la Vergine Beata, Madre di Dio, spiegò i motivi del suo pianto: le bestemmie contro Dio, tutti gli altri peccati dell'umanità, l'ap­prossimarsi del Giudizio divino.

OBERMARCHTAL (GERMANIA).
La mistica Matilde von Schò­newerth (1868-1919) fu privilegiata fin dalla sua gioventù dalle apparizioni e dalle contemplazioni dell'aldilà. Dopo le sue noz­ze, il 7 maggio 1885 visse a Regensburg poi, dal 1898 a Ober­marchtal. Descrisse un'apparizione ricevuta il 12 aprile 1907 nel seguente modo: «Mentre recitavo la preghiera Salute a te Regina del Cielo, vidi la Regina degli Angeli circondata da un coro angelico. San Gabriele mi stava accanto mentre offriva a lei le mie preghiere, piene di imperfezioni, con grande amore e fervore».
Il 5 aprile 1912 descrisse le sue contemplazioni della Madre dolorosa quando Gesù fu calato dalla croce: «La nostra amata Signora a causa delle sofferenze dell'anima ha le piaghe sotto gli occhi per il continuo piangere; il suo volto è pallidissimo come quello di suo Figlio morto che stringe al petto. Vedo poi Maria che, con la tenerezza delle sue mani delicate, toglie la corona di spine dal capo di suo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo. Poi pulisce con una spugna bagnata le piaghe sangui­nanti di Gesù. Alla vista delle terribili piaghe delle mani di Gesù traforate dai grossi chiodi, Maria chiude per un attimo gli occhi pieni di lacrime». 
LÚMMEN (BELGIO).
Rosalia Put nacque a Lúmmen, vicino a Hasselt, il 2 agosto 1868. Ebbe un'infanzia triste a causa della povertà dei suoi genitori. Fin dalla nascita si notò in lei un fervo­re devozionale verso il divino e la sacralità delle cose. A soli nove anni e mezzo Gesù le apparve e le offrì una corona di rose e un'altra di spine, ella ritirò la mano dinanzi alla corona di rose e scelse quella di spine. Subito dopo ricevette le sacre Stigmate che riuscì a tenere celate fino all'età di diciassette anni.
La Beata Vergine Maria ricolmò di grazie la venerabile Rosa­lia Put specialmente da quando, decisa a farsi religiosa, rimase paralizzata nel suo letto per venticinque anni. Ogni notte la mi­stica riceveva la santa comunione dalle mani di un Angelo del coro della Madre di Dio. Il 21 maggio 1908, Elena Hofmann - che tenne un diario sui suoi incontri con la stigmatizzata - giunse da Rosalia chiedendole di intercedere presso la Santa Vergine in seguito a un triste avvenimento: erano stati bucati gli occhi all'immagine della Madre di Dio dell'eterno soccorso, un ri­tratto che si trova a Burgsteinfurt nella chiesa parrocchiale. Sof­ferente per l'accaduto, la signora Hofmann aveva portato il ri­tratto a restaurare e si era recata da Rosalia. La veggente cono­sceva già tutto, anche il nome dell'esecutore e del suo mandan­te. La Hofmann pregò allora Rosalia di chiedere a Maria SS. una riparazione espiatrice per tale oltraggio. Quando la veggente si rivolse a Maria SS., la Vergine la esortò a introdurre la Fratellan­za dell'eterno soccorso nella comunità religiosa di cui la Hof­mann faceva parte. Ogni membro della Fratellanza avrebbe do­vuto portare la medaglia miracolosa e recitare spesso una litania per l'eterno soccorso. Il ritratto offeso doveva divenire oggetto del culto mariano della nuova Fratellanza che doveva essere gui­data da un padre redentorista, poiché i redentoristi coltivavano già la devozione del ritratto di nostra Signora dell'eterno soccorso. Tutto questo fu detto dalla Madonna a Rosalia. Dopo i ne­cessari preparativi fu fondata la Fratellanza che, in breve tem­po, contò 800 membri.
La vita di Rosalia Put fu costellata di segni e grazie miraco­lose (bilocazione, comunione mistica, salvezza delle povere anime, estasi sulla Passione di Gesù, visioni e apparizioni). Occorre inoltre ricordare le visioni e le apparizioni che Rosalia ebbe durante gli ultimi anni della sua vita sulla morte e l'As­sunzione della SS. Vergine Maria a Efeso (cfr. le visioni di Anna Caterina Emmerick, 1819). Il venerdì 9 agosto 1907 la mistica Rosalia, inchiodata al letto, così si espresse rivolta alla Hof­mann: «Più volte il Signore portò la mia anima lontano da qui, ma mai in un modo così strano come ha fatto oggi... Fui tra­sportata a Efeso in una casa, solo dopo seppi dal Signore che mi trovavo nella casa della sua Santa Madre. Poi vidi la Ma­donna che mi condusse vicino a una tomba. Non mi disse però di chi era. Capii in seguito che quella era la sua tomba».
Un'altra volta Rosalia era in estasi e alla domanda insistente del prete: «A quale stazione della Via Crucis possiamo trovare la tomba della Madre di Dio, su quale lato?». Rispose solo: «Sul lato destro!». Le apparizioni e le visioni di Rosalia Put sulla tomba e sugli ultimi anni della Madre di Dio a Efeso furono molto simili a quelle di Anna Caterina Emmerick. Infatti, come lasciò capire la mistica, la tomba della Madre di Dio si trove­rebbe effettivamente a Efeso. A questo proposito così leggia­mo nel diario della Hofmann: «Quando ho chiesto a Rosalia se la tomba della Santa Vergine si trovasse effettivamente a Efe­so, nello stesso luogo dove l'aveva vista la venerabile suora Anna Caterina Emmerick, Rosalia guardando il Crocifisso sor­rise e rispose: "Sorella non posso dirlo! "».
Rosalia, oltre alla profonda e tenera devozione per la Santa Vergine Maria, visse come co-crocifissa la Passione del Signore e passò definitivamente nelle sue braccia il 17 febbraio a mez­zanotte. 
GRAY (FRANCIA).
Durante la celebrazione della santa Messa del 9 settembre, padre Lamy ebbe il privilegio di un'apparizio­ne miracolosa della Santa Vergine Maria: altare, calice, candele e tutto quello che era intorno assunse improvvisamente uno splendore magnifico. In quest'apparizione, fu esortato dalla Madonna a fondare una nuova congregazione religiosa e gli fu annunciata la prossima guerra mondiale. Padre Lamy ebbe ancora alcune apparizioni negli anni seguenti in altri luoghi (cfr. Violet, 1914 e Pailly, 1930). 
LOUBLANDE (FRANCIA).
Maria SS. apparve alla tredicenne Claire Ferchaud (1896-1972) alcune volte. Claire poté contem­plare la SS. Vergine avvolta dalla luce celeste, con un aspetto raggiante, ma anche come Madre dei dolori con il velo nero. La veggente ricevette dalla Madonna e da Gesù Cristo, oltre a numerose apparizioni, anche alcuni messaggi per i potenti di Francia. Nel complesso i messaggi ebbero per contenuto il Cuore di Gesù Cristo, il sacrificio della santa Messa e il futuro della Francia. 
BADEN-BADEN (GERMANIA).
Maria SS. apparve alcune volte a Francesca Nisch (1822-1913) che, con il nome di Ulrica, fu membro della Misericordia delle sorelle della croce a In­genbohl in Svizzera. Un giorno, mentre si trovava nella casa di san Vincenzo a Baden-Baden, suor Ulrica ebbe un'apparizione di Gesù Cristo e dell'Immacolata Concezione, in una cornice di bellezza celeste senza paragone. La serva di Dio trovò la sua dimensione mistica attraverso la preghiera. Sperimentò profon­de estasi di vero valore interiore e fervente devozione. Divenne sposa mistica di Cristo, vide, appena entrata nell'Ordine reli­gioso, il suo Angelo custode ed ebbe la percezione che ogni persona avrebbe potuto godere di questo privilegio celeste. Successivamente ebbe profonde contemplazioni di Dio, degli Angeli e dei Santi, ma soprattutto vide frequentemente la San­ta Vergine Maria e fu un'acuta veggente.
Suor Ulrica condusse, come consorella cuoca della comuni­tà religiosa, una vita di umiltà e di instancabile devozione al servizio del prossimo. L'8 maggio 1913 rese la sua anima a Dio nell'ospedale delle sue consorelle. Dopo la sua morte molte preghiere di suoi devoti vennero esaudite e confermarono la sua santità. Durante la cerimonia di beatificazione, il l° novembre 1987, nella chiesa di San Pietro a Roma, il papa così con­cluse: «Viene beatificata perché coltivò un amore per il Signo­re e per il prossimo senza misura e nei 31 anni della sua vita ha dimostrato di adempiere e di vivere secondo l'insegnamento e le beatitudini del Vangelo». 
TOURTRES (FRANCIA).
Una signora maestosa e dall'aspetto materno apparve tre volte, tra il 18 e il 20 settembre 1910, alla ventinovenne Maria Eymard (+ 1973) e disse di chiamarsi «Madre e rifugio dei peccatori». 
WEYBURN (CANADA).
La venticinquenne Dorotea Clemens, a partire dal 28 novembre, ebbe alcune apparizioni della Madon­na come «Nostra amata Signora del Carmelo». 
ALZONNE (FRANCIA).      
La Santa Vergine Maria apparve, tra il 1913 e il 1921, a circa cinquecento persone; non se ne cono­scono le circostanze e i particolari. Una buona parte di questi veggenti poté apprendere alcuni messaggi profetici che prean­nunciavano il secondo conflitto mondiale. In questo periodo, molte persone si convertirono al cattolicesimo. 
LA MARNA (FRANCIA).
Molti soldati tedeschi durante la batta­glia della Marna, dal 5 al 12 settembre 1914, videro comparire in cielo una Signora dall'aspetto magnifico vestita di bianco che li intimò di arrestare la loro avanzata. I soldati, che erano stati testimoni dell'apparizione, ricevettero l'ordine categorico dai superiori di non parlare con nessuno del fenomeno miracoloso al quale avevano assistito. 
KOLOMENSKOJE (RUSSIA). 
Il 13 febbraio 1914 la contadina rus­sa Eudikia Andrianowa udì una voce provenire dal suo intimo che le sussurrò di cercare un'icona miracolosa a Kolomenskoje, un luogo nei dintorni di Mosca. Andrianowa, guidata da que­sta voce, trovò veramente l'icona che poi divenne oggetto di culto.
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VIOLET (FRANCIA).
Nella cappella della Madonna delle grazie Notre Dame des Bois, padre Lamy (cfr. Gray, 1909) fu privile­giato da alcune visioni di Maria SS. e si manifestarono alcuni miracoli. 
WELBERG (OLANDA).       
La Madonna apparve dal 1915 numero­se volte a Giovanna Gorissen (nata nel 1907). La prima volta la mistica vide la Madonna come «Mammina». Con l'aiuto degli Angeli fu dipinta un'immagine di quest'apparizione. Giovanna Gorissen ebbe la grazia delle sante Stigmate e si dedicò ai sa­crifici espiatori per le anime del mondo. La Santa Vergine le apparve sempre mostrando uno sguardo materno, ma anche con un portamento giovanile. 
PARIGI (FRANCIA).
Maria SS. apparve tra il 1916 e il 1929 fre­quentemente a Marie-Madeleine Zoegger e la esortò a dedicar­si a pratiche espiatrici. A questo fine la veggente fondò la co­munità delle anime espiatrici del Cuore di Gesù con il compito di curare le virtù dell'umiltà, della pazienza, della bontà del cuore e della misericordia. 
BASILEA (SVIZZERA).    
Adrienne von Speyr nacque nel 1902 a Chaux-de-Fonds. Il padre era oculista, ella studiò medicina e divenne un medico assai apprezzato. La confessione protestan­te nella quale fu allevata non era in armonia con il suo tempe­ramento mistico. Adrienne era guidata dal suo Angelo custode che continuava a ispirarla nelle azioni della sua vita. Di giorno lavorava e studiava e la notte pregava e si dedicava con fervore alle pratiche devozionali. All'età di 15 anni ebbe la prima ap­parizione della Santa Vergine Maria, alla quale era molto devo­ta. Adrienne si convertì al cattolicesimo nel 1940, ispirata dal famoso teologo cattolico Hans Urs von Balthasar. La sua vita spirituale fu segnata dai ripetuti rapporti mistici con la Madre di Dio e molti santi, in special modo con il suo padre spirituale Ignazio di Loyola. Nel 1942 ebbe il privilegio delle sante Stig­mate. La serva di Dio scrisse ben ottantadue opere su temi spirituali inerenti alla devozione cristiana. Della visione della Santa Vergine, ricevuta una mattina di novembre, così scrive nell'autobiografia manoscritta: «Mi svegliai improvvisamente a causa del bagliore di una luce dorata che irrorava tutta la parete sul mio letto e vidi, come nella scena di un dipin­to, la Madre di Dio circondata da alcune figure celesti (esse stavano al­cuni passi indietro, mentre la Madonna appariva in evidente posizione avanzata), tra queste si mostravano alcuni Angeli adulti e altri fanciulli. Nella scena la Madonna appariva essere in cielo e gli Angeli cambiavano di continuo la loro posizione. Questo durò un tempo piuttosto lungo. Io rimasi assorta in una preghiera interiore senza pronunciare parola. Trop­po grande era la mia meraviglia e ammirazione per quella stupenda ap­parizione. La luce, lampeggiante e dorata, poi divenne sempre più palli­da, e mentre impallidiva la coorte della Santa Vergine si mostrava sem­pre più chiara e distinta. Non fui in nessun modo impressionata, ma solo riempita di una gioia interiore. In nessun modo ricevetti la sensazione di essere vittima di un'illusione o di un inganno. Di quest'apparizione non parlai con nessuno. Il ricordo della medesima restò in me profondamen­te vivo. Per molto tempo il ricordo mi accompagnò come un segreto meraviglioso... Non pensavo assolutamente di parlarne con un pastore protestante, anche se a quel tempo non avrei mai pensato in qualche modo di diventare cattolica. Da quell'avvenimento conservai una tene­rezza profonda per la Madre di Dio. Io sapevo che la si deve amare; questa apparizione non mi diede nessuna inquietudine... Quando la Madonna e tutta la scena scomparve mi inginocchiai vicino al mio letto (quest'abitudine l'avevo presa a undici anni) e restai in preghiera finché giunse il tempo di recarmi a scuola». Hans Urs von Balthasar, che giunse a Basilea nel 1940, fu praticamente la sua guida preziosa e costante, il suo accompa­gnatore spirituale per 27 anni. Adrienne gli dettò molte delle sue visioni, intuizioni ecc. e parlò con lui, subito dopo la con­versione, delle sue teorie spirituali. La mistica fu in buoni rap­porti di amicizia anche con Paul Claudel, Albert Beguin, Ga­briel Marcel, Reinhold Schneidet. Si spense, dopo una vita ric­ca di avvenimenti mistici, il 17 settembre 1967, la data della ricorrenza delle Stigmate di san Francesco e festa di sant'Ilde­garda.  
CHATEAU-GOMBERT (FRANCIA)
Maria SS. apparve il 15 agosto a Maria Teresa Noblet per consolarla e mostrarle il senso delle sue sofferenze. L'11 febbraio 1921 le apparve ancora la Ma­donna e la guarì dei suoi mali. Alla fine di giugno, durante un pellegrinaggio, Maria Teresa ebbe il privilegio di avere un'altra apparizione silenziosa e molto significativa della Santa Vergine alla Grotta di Lourdes. 
MUZILLAC (FRANCIA).
La Santa Vergine apparve ripetutamen­te, nel periodo tra il 22 maggio e il 4 luglio 1918, a tre fanciulli (di undici, otto e quattro anni). Apparve in sembianze molto giovanili e, secondo le dichiarazioni dei veggenti, si fece ab­bracciare spesso da loro. Disse di chiamarsi «Madre» e «Ma­dre di Dio» e promise pace se si fosse pregato molto. Inoltre la Madonna lasciò ai piccoli veggenti un segreto per il papa. 
TORINO.
Maria SS. appare a Flora Manfrinati (1907-1954) di undici anni, nel giorno della sua prima comunione e la guari­sce da una grave malattia. Flora, che riceve la grazia di ascolta­re le "parole" della Santa Vergine, le diffonde al prossimo. Ispi­rata profondamente dalla Santa Vergine, nonostante non aves­se frequentato le scuole per le sue sofferenze e i suoi mali, la mistica fonda l'Opera delle apostole educatrici. Si spegne il 12 marzo 1954. La Santa Vergine le aveva detto durante le "ispirazioni": «Lotto contro il nemico del mondo; il demonio prepara il suo esercito, io le mie schiere di Angeli». Flora Manfrinati diceva della Madre di Dio: «Siccome Maria è la Madre dell'universo, porta tutti i dolori di quest'universo e infonde in esso tutto il suo amore». 
MALMEDY (BELGIO).
Un proprietario terriero di Winbomont, vicino a Malmedy, aveva avuto due salariati alle sue dipenden­ze per il tempo del raccolto. I due, che avevano notato le ric­chezze del loro datore di lavoro, decisero di derubarlo appena finito il raccolto. Una notte, infatti, i due malviventi si intro­dussero in casa e iniziarono a prendere e raccogliere le cose più preziose. Uno di loro entrò nella stanza da letto della figlia del proprietario e la minacciò con la pistola. La ragazza, che era molto devota alla Santa Vergine Maria, impaurita da quella minaccia e da quella situazione, invocò nel profondo del suo cuore l'intervento di Maria Beatissima. Poco dopo l'uomo fug­gi improvvisamente: l'altro vedendo il compagno scappare lo segui nella fuga. I malfattori furono ricercati e poi arrestati. Du­rante l'udienza in tribunale l'uomo confessò, come riporta la cronaca del tempo, che sarebbe scappato perché aveva visto improvvisamente proprio vicino a lui una Signora «vestita di bianco» che severamente l'aveva scacciato da quel luogo. 
RATIBOR (POLONIA).
La Santa Vergine apparve più volte a Maria (Mariella) Klimaschka (1895-1969). Nel suo venticinque­simo compleanno Mariella era molto vicina alla morte quando un'apparizione di Gemma Galgani la guarì. Da allora, ebbe un rapporto mistico diretto con la futura santa, che divenne la sua guida e la mediatrice delle sue esperienze spirituali. Seppur Mariella fosse stata salvata dalla morte, fu afflitta da sofferenze e malanni, che accettò volentieri su di sé quali espiazioni per le anime del mondo. Le apparizioni della SS. Vergine Maria fece­ro di lei una delle più grandi privilegiate. Il 17 ottobre 1911 decise di dedicarsi tutta alla Beata Vergine e fu accettata come figlia di Maria nella congregazione mariana. La serva di Dio così scrive: «Allora mi sembrò come se solo Dio mi fosse conosciuto. La SS. Madre mi accolse veramente come sua figlia. Io non so come avvenne, ma vidi improvvisamente tutto l'altare maggiore avvolto in una nuvola. Temetti all'inizio che questo fumo provenisse dalla candela, ma poi avvolse an­che me per dissolversi lentamente. Mentre stavo per perdere conoscen­za vidi improvvisamente la figura della SS. Vergine che si avvicinava a me. Porgendomi le braccia mi sorrideva senza pronunciar parola...». Mariella Klimaschka ebbe anche altre apparizioni e visioni, so­prattutto relative ai tempi futuri e avvertimenti sulla prossima giu­stizia divina, così come del mistero dell'Apocalisse di Giovanni. 
BICKENDORF (GERMANIA).
Anna Maria Goebel (1886-1941), vergine mistica e stigmatizzata, fu privilegiata da numerose vi­sioni del Salvatore. Dall'8 settembre 1921 la SS. Vergine le ap­parve alcune volte come Immacolata Concezione, per esortarla all'espiazione e alla preghiera per le anime dei peccatori. 
FLORIVAL (PAPUA).
Maria apparve nuovamente a Maria Tere­sa Noblet (cfr. Chàteau-Gombert, 1917) che nel frattempo era stata accolta a Papua in un Ordine missionario. Una seconda volta, durante la festa della patrona di Papua, il 31 maggio 1922, la Madonna le apparve come «Nostra amata Signora del SS. Cuore». Sorella Noblet ricevette le Stigmate e si spense il 15 gennaio 1930. 
COSENZA (CALABRIA).
La SS. Vergine Maria apparve a Elena Ajello, nata nel 1895 a Montalta Uffugo. Nella primavera del 1922 ricevette il dono delle sacre Stigmate e da allora Elena ebbe molte estasi, visioni e apparizioni di Gesù Cristo e Maria con messaggi sulla necessità della redenzione e della conver­sione degli uomini dall'ateismo, dal peccato e sul giudizio e il castigo divino. Elena fondò la comunità delle Sorelle minori della sofferenza di Cristo, e partecipò personalmente alla fon­dazione di diciotto orfanotrofi per bambini abbandonati. La Ajello morì nel 1961 e il processo di beatificazione fu avviato dal vescovo della diocesi competente. 
HERENTALS (BELGIO).
La Madonna apparve a Maria van Beek (1886-1948), suora francescana che il 18 novembre 1922 fu stigmatizzata. Miracolose contemplazioni e altre esperienze mistiche compensarono le sofferenze di suor Rumolda, come veniva chiamata nell'ambito dell'Ordine. In circostanze non conosciute le apparve Maria SS.ma la notte di Natale, con il Bam­bino Gesù. 
SZOLNOK (UNGHERIA).
Maria apparve spesso alla stigmatizza­ta Elisabetta Galgoczi (1905-1962), che era inchiodata al letto, la consolò e la incoraggiò a sopportare le sue sofferenze con pazienza. 
AICHSTETTEN (GERMANIA).
A soli 13 anni, dopo una contem­plazione durante la sua prima comunione, Anna Henle (nata il 18 novembre 1871, morta il 21 febbraio 1950) scelse la co­rona di spine. Divenne paralitica e a 16 anni ricevette le sacre Stigmate; da allora visse fino alla sua morte come sposa misti­ca e sofferente del Signore. Numerose contemplazioni e av­venimenti mistici riempirono la sua vita. Il 4 ottobre 1925 le apparve in tutta la magnificenza nostra Signora di La Salette e così le disse: «Prega! Prega! Soffri pazientemente e non smettere mai di pregare, il mistero del peccato grava sul mon­do; la luce del sole viene oscurata dalle nuvole della battaglia contro il maligno e illuminerà di nuovo il mondo al cospetto di Dio». 
PONTEVEDRA (SPAGNA).
Il messaggio e l'apparizione di Ponte­vedra completano il messaggio di Fatima. Il 10 dicembre 1925, la Santa Vergine Maria apparve alla veggente di Fatima, Lucia dos Santos, nella sua cameretta nel convento delle dorotee di Pontevedra. La Madonna le mostrò il suo Cuore circondato dalle spine e la esortò a far conoscere agli uomini la necessità della loro fedeltà a questo Cuore, di confessarsi, prendere la comunione e recitare il santo Rosario. Inoltre Ella espresse il desiderio di essere contemplata per quindici minuti al giorno, meditando i misteri del Rosario, come offerta di riparazione sacrificale.Quest'apparizione fu ufficialmente riconosciuta dal vescovo di Leiria nel 1939. 
KONNERSREUTH (GERMANIA).
Teresa Neumann, nata nel 1898 (+ 1962) a Konnersreuth in Baviera, fu privilegiata da Dio nel­la primavera del 1926 e ottenne, dopo gravi sofferenze e la miracolosa guarigione, le sante Stigmate. Mediatrice di questa guarigione fu santa Teresa di Lisieux (+ 1897). Infatti Teresa Neumann guarì dalla sua cecità (1923) e da una grave distorsione alla spina dorsale nelle date corri­spondenti alla beatificazione e canonizzazione di Teresa di Li­sieux (il 29 aprile 1923 e il 17 maggio 1925). Dopo le sante Stigmate, Teresa ebbe numerosissime visioni specialmente del­la Passione di Gesù Cristo e della Santa Vergine Maria e innu­merevoli esperienze mistico-estatiche. Godette dei seguenti doni mistici: assenza di alimentazione, conoscenza di altre lin­gue e la capacità di parlarle senza averle mai studiate, elevazio­ne, conoscenza dei cuori umani, veggenza ecc. Le visioni di Teresa Neumann si susseguivano secondo il nor­male anno liturgico e le feste ecclesiastiche; queste visioni si ri­petevano con molte variazioni di contenuto e si possono parago­nare a quelle di Maria Agreda e Anna Caterina Emmerick, an­che se in alcuni punti differiscono (per esempio sulla morte del­la Santa Vergine). La mistica riceveva visioni nel cosiddetto "sta­to di quiete" e poteva sentire, rispondere e parlare, sebbene le visioni e le estasi mistiche la portassero nel mondo superiore. Nonostante il caso della mistica di Konnersreuth fosse ab­bastanza noto e sottoposto da autorevoli personaggi a ripetute inchieste, la Chiesa non ha ancora espresso il suo parere. Innu­merevoli furono le visioni della mistica sulla Santa Vergine, ma non ebbe nessuna apparizione. 
MARLEMONT (FRANCIA).
Maria P., una bambina di sei anni, ebbe la grazia di avere due apparizioni della Santa Vergine Maria nel luglio del 1926. Vide la SS. Madre di Dio mentre era in lacrime. La fanciulla fu talmente commossa dalle lacrime della Madonna che si sentì sollevata dal suolo. 
VARSAVIA (POLONIA).
Suor Maria Faustina Kowalska, Elena al fonte battesimale, nacque nel 1905 a Glogowiec, nella Polonia centrale. A soli 15 anni manifestò l'intenzione di dedicarsi a Dio e perciò di farsi suora. Il giorno 1° agosto 1925 fu accolta nell'Istituto della Beata Vergine Maria della misericordia. Suor Faustina visse una vita breve ma intensa in un insolito rappor­to con nostro Signore Gesù Cristo, la SS. Vergine Maria e il mondo celeste. A causa della sua fragile salute spesso la suora mistica fu costretta a permanere negli ospedali di differenti luoghi e a restare inchiodata a letto per lunghi periodi. Il caso della suora polacca resta esemplare. La sua vita su questa Ter­ra è racchiusa nell'arco di trentatré anni, dal 1,905 al 1938, dei quali tredici trascorsi in convento. I suoi genitori erano poveri contadini ed ella, dall'infanzia alla morte, fu impegnata in la­vori faticosi e umili: come domestica, e poi in convento come sguattera, cuoca e fornaia. Non aveva tempo sufficiente per approfondire le conoscenze religiose, ma ricevette queste co­noscenze grazie alla scienza divina infusa. Suor Faustina dedi­cò le sue sofferenze come mezzo espiatorio per la misericordia di Dio. Nel 1931 Gesù le ordinò in una visione di far dipingere una sua immagine che esprimesse simbolicamente la misericor­dia proveniente dal suo Cuore divino, cioè com'era apparso in quella visione: «Dipingi un'immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: "Gesù confido in Te!". Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. La mia immagine c'è già nella tua anima. Io desidero che vi sia una festa della misericor­dia. Voglio che l'effigie che farai dipingere con il pennello venga solen­nemente benedetta». Il primo quadro di Gesù misericordioso, dipinto secondo le indicazioni di suor Faustina da Eugenio Kazimirowski a Wilno nel 1934, non corrisponde esattamente alla visione. Dopo la morte di costui, Adolf Hyla dipinse un secondo ritratto e que­sta immagine della misericordia fu diffusa in tutto il mondo. Il dipinto è tuttora appeso a una parete della cappella del con­vento di Cracovia dove suor Faustina visse dal 1936 fino alla sua morte. Nel 1935 Gesù le apparve di nuovo e le chiese di fondare una nuova Congregazione religiosa femminile intesa interamente al culto della misericordia divina. Suor Faustina ci ha lasciato il Diario meraviglioso delle sue esperienze mistiche. Lo ha scritto per ubbidire all'esplicita volontà di Gesù Cristo e a quella dei suoi direttori spirituali, don M. Sopocko e padre Andraz SJ. In questi quaderni possiamo apprendere come una creatura umana possa divenire un vaso di elezione e lasciarsi guidare dalla volontà mistica di Gesù Cristo, di sua Madre, la SS. Vergine Maria, e altre guide cele­sti. Così scrive suor Faustina: «La volontà di Dio è che tutto ciò avvenga per la consolazione delle anime». Sulla sua assolu­ta e fervente devozione verso la Madre di Dio leggiamo: «A Czestochowa rimasi là a pregare fino alle undici e mi sembrava di essere appena arrivata. In quest'occasione la Madre di Dio mi disse molte cose: "Non aver paura di nulla, figlia mia fedele. Parla coraggiosa­mente della misericordia di Dio per gli uomini affinché le anime acqui­stino fiducia verso di lui. La misericordia è il più grande ornamento del Trono divino". Affidai a lei i miei voti perpetui. Sentivo di essere la sua bambina e che lei era mia Madre. Non mi rifiutò nulla di quello che le chiesi». Suor Faustina passò nelle braccia del Signore il 5 ottobre 1938 e fu sepolta nel cimitero della Congregazione. Il 21 otto­bre 1965 venne avviato il processo informativo per la canoniz­zazione, introdotto dal cardinale Wojtyla. Il 25 novembre 1966 i resti mortali della serva di Dio furono riesumati e traslati da questo cimitero alla cappella della casa delle suore di Cracovia. Nella stessa cappella fu posto il quadro di Gesù misericordio­so; per questa ragione il luogo è divenuto un santuario del cul­to della misericordia divina. Il 7 marzo 1992, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha firma­to il decreto sull'eroicità delle virtù della serva di Dio.  
ROCHEHAUT (BELGIO).
In questo luogo Maria SS. apparve a una giovane ragazza che, ispirata da quest'apparizione, diven­ne suora. La Santa Vergine la accolse nel momento della sua dipartita da questa Terra. 
TREPT (FRANCIA).
Nella primavera dell'anno 1927 Maria SS. apparve a una bambina di nove anni, Josephine Laroche e, dopo averla riempita di grazia divina, la pregò di promuovere l'erezione di una cappella con numerose statue di santi. La Madonna espresse il desiderio che il popolo vi si recasse a pregare intensamente e a espiare. Dopo quarantasei anni, nel mar­zo del 1973, Maria SS. le apparve di nuovo a Spital di Ville­franche -sur-Saòne (diocesi di Lione). 
FERDRUPT (FRANCIA).
Maria SS. apparve a due ragazze (13 e 6 anni) ripetutamente dal 2 marzo al 20 aprile per ventisette volte. Disse di chiamarsi «Nostra amata Signora della grazia» e pregò affinché le si costruisse una cappella. La Santa Vergine Maria era vestita tutta di bianco e senza mantello e irradiò tut­t'intorno la sua magnifica energia celeste. 
ST. THEODORE DE CHERTSEY (CANADA).
Dal 1929 Emma C. ricevette numerosi messaggi dalla Santa Vergine nello spirito di san Grignion de Monfort per destare nei cuori degli uomini la devozione mariana di «Maria regina del cuore» e per l'ap­profondimento della vita religiosa. 
CAMPINAS (BRASILE).
Maria SS. apparve due volte (l'8 marzo e 1'8 aprile 1930) a suor Amalia, la cofondatrice dell'Istituto delle missionarie di Gesù crocifisso, e le mostrò la medaglia "Nostra amata Signora delle lacrime", istruendola sulla contemplazione del «Rosario delle lacrime» per la conversione dei peccatori. Un anno prima aveva già avuto un'apparizione di Gesù Cristo che le disse: «Accorderò la mia protezione a quei fedeli che mi pre­gano devotamente per le lacrime di mia Madre».
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CHATEAUNEUF DE GALAURE (FRANCIA).      
La Santa Vergine Ma­ria apparve spesso a Marta Robin (1902-1981). All'età di 20 anni Marta fu colpita da una malattia che le pro­vocò una paralisi progressiva. A partire dal 1928 restò definitiva­mente immobilizzata a letto e senza più essere in grado di assume­re alcun tipo di alimento. Da allora visse per cinquant'anni senza alimentarsi e senza dormire. Fu stigmatizzata e per sua iniziativa nacque l'opera del Foyer de la charité, che si estese in breve tem­po in tutto il mondo. Il cardinale Daniélou disse di lei: «La perso­nalità più straordinaria del nostro secolo non è Giovanni XXIII oppure il generale De Gaulle, ma Marta Robin». Antefatti - Marta Robin nacque in una zona della Francia sudoccidentale, chiamata «Dróme». Il vescovo Marchand, in concelebrazione con altri 200 preti, tenne il 12 febbraio 1981 la cerimonia di sepoltura della «stigmatizzata di Dróme». Alla cerimonia funebre intervennero numerose persone: molte tra queste si erano riconvertite alla fede cristiana grazie all'ispira­zione dell'energia mistica di Marta Robin. I genitori di Marta ebbero sei figli; ella fu la sesta, nacque il 13 marzo 1902 verso le ore 17 nella casa paterna. La futura serva di Dio fu battezza­ta il 5 aprile a Saint-Bonnet di Galaure. Un anno dopo superò un'epidemia di tifo che aveva imperversato nella zona. Da allo­ra restò una bambina molto sensibile, delicata e malaticcia, ma allegra e sveglia di spirito. Ricevette la prima comunione solo nel 1912, perché alla data prevista la fanciulla giaceva a letto malata. La mistica aveva sempre amato Dio fin dalla più tenera età; aveva quasi sempre pregato a letto, e spesso parlava rivol­gendosi alla Madre di Dio. La Robin così si esprime: «Recitavo spesso delle preghiere in onore della SS. Vergine che avevo trovato in un gran libro delle preghiere del nonno. Quando andavo a fare spese nel villaggio portavo sempre il santo Rosa­rio in tasca e pregavo durante il cammino».Dopo il periodo scolastico iniziò a lavorare nei campi e sul pascolo; Marta era una contadinella, amava questo lavoro e utilizzava anche questo tempo per pregare. Il suo comporta­mento sembrava simile a quello delle altre ragazze, mentre in­teriormente si sentiva sempre più legata a Gesù Cristo e alla Madonna.Le infermità - Nel maggio del 1918, Marta iniziò ad accusare gravi dolori al capo, un giorno svenne in cucina. Fu aggredita da una forma di paralisi molto particolare aggravata da una profonda sonnolenza. Questa sofferenza durò tre anni. Il 25 marzo 1921, alla festa dell'Annunciazione di Maria SS., sua sorella Alice si svegliò a causa di un forte rumore e notò che la stanza era avvolta in un insolito bagliore; dopo un po' la luce disparve e Marta, che dormiva nella stessa stanza, le disse che le era apparsa Maria SS., Madre di Dio. In seguito a que­st'apparizione non guarì ma, al contrario, si aggravò e fu co­stretta perfino a far chiamare il parroco per la dispensa del santo Viatico. Presto però si riprese, poté sedersi e camminare con l'aiuto delle stampelle. Riuscì perfino a fare qualche pelle­grinaggio e, avendo saputo della santità di Teresa di Lisieux (beatificata nel 1923 e canonizzata nel 1925), espresse il desi­derio di farsi carmelitana. La sua salute, che riprese a peggio­rare, non le permise di proseguire in questo progetto. Una volta lesse in un libro antico la seguente frase: «Tu cerchi gioia, tran­quillità e una vita piacevole, ma tu devi prepararti alle soffe­renze. Si deve dare tutto a Dio». Da questa frase trasse l'indi­cazione per la sua vita futura come un lampo: soffrire come senso della vita. Il 15 ottobre 1925 papa Pio XI canonizzò Teresa di Lisieux. Nello stesso giorno Marta Robin consacrò definitivamente la sua vita a Dio: la sua devozione interiore nell'abbandono com­pleto a Dio della sua volontà e del suo agire. Un anno dopo la sua consacrazione interiore, le condizioni di salute di Marta peggiorarono e fu necessario di nuovo il santo Viatico. Apparizioni di santa Teresa di Lisieux - Marta restò per tre settimane in una sorta d'abbandono, perdendo coscienza. In questo stato di "sonno profondo" le apparve tre volte Teresa di Lisieux e le disse che non sarebbe morta, anzi parzialmente guarita perché avrebbe dovuto portare avanti una missione da estendere in tutto il mondo. Marta si risvegliò dalla lunga perdita di coscienza; tuttavia, dal 25 marzo 1928, restò immobilizzata e non fu più in grado di assumere alcun cibo, viveva solo con l'Eucaristia. I genitori erano disperati anche perché Marta non dormiva più. I medici erano impotenti, non erano in grado di capire la provenienza di quei sintomi e perché non portassero alla morte. Il 2 febbra­io 1929 anche le sue mani restarono paralizzate e imparò a scri­vere con la bocca. Le Stigmate - Marta viveva la sua malattia come compito espiatorio e vocazione: crocifissa con Cristo partecipava alla sua missione di redenzione. Dal 1930 infatti rivisse nell'anima la Passione di Cristo ogni venerdì e ne ricevette le Stigmate. I preti che andavano a visitarla erano convinti che Dio parlasse per suo mezzo. La sua preghiera che, intensamente recitata per decenni con solenne e perseverante forza interiore, ha lasciato scorrere co­piosa energia per l'intercessione della salvezza del prossimo, le sue estasi mistiche, la lotta con Satana e la sua discesa nel re­gno dei morti sono descritti nei suoi quaderni (che lei stessa ha scritto o dettato durante la sua vita). Come Teresa di Konnersreuth e Anna Caterina Emmerick, vive negli avvenimenti biblici, in Terra Santa e prende parte alla vita del Signore. La stigmatizzata si raffigura per esempio come Gesù ha preparato sua Madre alla sua Passione. Marta Robin vive in una piccolissima stanza, in un villag­gio sperduto, ma dal 1930 si prepara a un'opera mondiale che sarà famosa; ne parla ogni giorno sempre più per incarico della SS. Vergine Maria, la Madre di Dio. Ella chiede sempre più insistentemente al prete lionese, abate Finet, di fondare i Foyer de la charité, un'associazione sul modello delle prime comunità cristiane, case di ritiro per laici e scuole cristiane per ragazze. II primo Foyer nasce a Chàteauneuf de Galaure; presto ve ne saranno cinquantanove, e poi sorgeranno altri centri in Francia e in tutto il mondo. Marta confessa dettagliatamente al prete di Lione quali erano i desideri di Maria SS. Padre Fi­net predica, Marta Robin prega ed espia. La nuova organiz­zazione e i due fondatori non rimangono estranei agli attac­chi del demonio e ai nemici della Terra. Infine la forza di Dio ha il sopravvento e l'istituzione viene riconosciuta con tutti gli onori spirituali. Sotto il segno della Chiesa il vescovo Pic di Valence consacra il nuovo edificio dei Foyers. Egli si pro­diga a Roma e tra i suoi confratelli per il pieno riconoscimen­to dell'istituzione. Il legame mistico che Marta Robin ebb e con la Madre di Dio fu grande e fu attestato dalle guarigioni miracolose. Marta si rivolgeva più volte al giorno alla Santa Vergine e, specialmente negli ultimi anni della sua vita, per chiedere grazie e guarigioni per altre persone. Le apparizioni della Madonna per consolare e guidare la serva di Dio furono abbastanza numerose. Il 1° no­vembre 1980 i dolori della serva di Dio si erano fatti insoppor­tabili, era il presagio della fine su questa Terra. Il 6 febbraio 1981 le sue sofferenze ebbero fine.  
PAILLY (FRANCIA).
Padre Lamy era stato parroco di la Cour­neuve poi, ormai vecchio, andò a vivere nel pensionato per preti di Pailly. Un giorno, fermatosi a contemplare la statua della Madonna nel giardino dell'internato, vide la statua pian­gere, e la videro anche alcuni seminaristi. La Madonna appar­ve tre volte, dal 1909 al 1914, all'ex parroco; la terza apparizio­ne avvenne poco prima della sua morte. 
EZQUIOGA (SPAGNA).
Nella cornice della Spagna "mariana", dove il culto alla Santa Vergine Maria è sempre stato partico­larmente sentito, ritroviamo a Ezquioga una serie di apparizio­ni pubbliche alle masse dei fedeli e anche ai non fedeli, molti dei quali finirono per convertirsi. Maria SS. fu visibile alcune volte in questo periodo a numerosi veggenti di ogni età, e an­che a persone senza fede. Le apparizioni ebbero inizio il 22 giugno. Il 18 luglio furono visibili a una massa di ottantamila persone. Maria SS. apparve alla moltitudine in diversi aspetti: come Immacolata, Madre dei dolori, con il Bambino Gesù e perfino con il Crocifisso, con il Rosario e accompagnata dagli Angeli e dai Santi. Fece alcune profezie: tra queste, alcune sul­l'approssimarsi della seconda guerra mondiale. 
CITTA DEL MESSICO (MESSICO).
La Santa Vergine Maria appar­ve a suor Conchita, la superiora di un convento di suore che ricevette messaggi e profezie sul futuro della Chiesa e sul ritor­no di Gesù Cristo. 
BEAURAING (BELGIO).
Nel piccolo villaggio di Beauraing, ve­scovato di Namur, Maria SS. apparve trentatré volte dinanzi a cinque bambini in una grotta di Lourdes: Fernande (15 anni), Gilberte (13), Àlbert (11), Volsin (14) e Andrée (9). Il 29 no­vembre i bambini videro davanti alla grotta, in una luce inten­samente chiara, la Madre di Dio come una statua vivente al di sopra di un biancospino. Alla sera del giorno seguente videro di nuovo «la bella Signora»; ma questa volta la figura sembrava più animata. Alla terza apparizione i veggenti furono talmente sorpresi di fronte alla bellezza incantevole della figura celeste che spontaneamente caddero subito in ginocchio e iniziarono la recita del santo Rosario. Nelle altre apparizioni la Vergine promise la conversione dei peccatori e chiese che si pregasse e che ci si recasse in pellegrinaggio in quel luogo. Le apparizioni talvolta erano di durata breve, altre volte avevano la durata di un Rosario intero. Come poi informarono i veggenti, la Madonna portava ap­pesa al braccio una lunga corona del Rosario, aveva le mani incrociate sul petto, altre volte le teneva protese, come mostra la statua poi eretta sul luogo delle apparizioni (nel giardino di un pensionato di suore). Quando aveva le braccia protese, era visibile un cuore raggiante d'oro in mezzo al petto. La risonan­za dei fenomeni fu enorme, tanto che le ultime apparizioni avvennero alla presenza di migliaia di persone. Nell'apparizione dell'8 di dicembre, Maria SS. era nella stes­sa posizione con una corona sul capo e vestita di bianco, come «Regina del Cielo»; sembrava assorta in una preghiera silen­ziosa. Il giardino delle suore divenne meta di pellegrinaggio e si trasformò in un santuario all'aperto. Albert le domandò: «Dicci il tuo nome!», Maria rispose: «Io sono la Vergine Im­macolata». Il 30 dicembre la Madonna avvertì: «Pregate! Pre­gate molto!» e il 3 gennaio 1933 la Madonna apparve per l'ul­tima volta. Dal 1934 una commissione d'inchiesta iniziò le in­dagini di verifica che furono successivamente affidate al vesco­vo competente di Namur. Costui decise, il 19 febbraio 1943, che «Nostra amata Signora di Beauraing» poteva essere ogget­to di culto pubblico.  
MARMAGEN (GERMANIA).
La Santa Vergine apparve il 26 di­cembre alla malata Odila Knoll e la guarì. La signora Knoll ebbe una seconda apparizione della Madonna la sera del 19 agosto 1934. Maria SS. La esortò a far costruire una cappella. 
METZ (FRANCIA).
Secondo la leggenda locale, in un convento vicino a Metz si sarebbero manifestate numerose apparizioni mariane, tra il 1932 e il 1935; la veggente fu una suora del con­vento. 
BAD LIPPSPRINGE (GERMANIA).
La suora vincenziana, Salvato­ris Kloke (1900-1985), che era conosciuta come una fervente devota, ebbe il privilegio di ricevere alcune apparizioni della Santa Vergine, dal 1933 al 1959, nell'ospedale Santo Spirito a Bad Lippspringe. Il 15 agosto la Madre di Dio le apparve la prima volta e, come anche nelle successive apparizioni, le die­de incarichi per il suo confessore (prof. Johannes Brintrine) e istruzioni per gli altri devoti, come per esempio la necessità del «piccolo Rosario», consistente nel recitare cinquanta volte que­sta frase: « O Maria, rifugio dei peccatori, ti prego per la grazia, per noi e per tutto il mondo». La Madonna promise che chi avesse pregato in questo modo avrebbe ricevuto molte grazie. Questo Rosario ricevette, il 13 agosto 1934, l'approvazione ecclesiastica. Un quadro, raffigurante la Santa Vergine come era apparsa a suor Salvatoris, fu appeso sull'altare della cappella dell'ospe­dale, con la scritta: «Qui è un luogo di grazia per la tua comu­nità e per i preti». Questo quadro fu miracolosamente preser­vato dai danni della guerra. Alcune rivelazioni della suora ri­masero segrete fino alla sua morte per disposizione del suo confessore. 
BANNEUX (BELGIO).
Sono trascorsi settantacinque anni dagli avvenimenti di Lourdes quando la dodicenne Mariette Beco ha la grazia di ricevere otto apparizioni della Santa Vergine Ma­ria. La bambina è la maggiore di sette figli di una famiglia ope­raia, onesta ma religiosamente non praticante, che vive al mar­gine di un bosco alla periferia del villaggio di Banneux. Il 15 gennaio 1933, verso le ore 19, Mariette ha la prima apparizione: attende il fratellino che deve ritornare da un mo­mento all'altro, perciò ogni tanto getta una sguardo dai vetri della finestra. Improvvisamente, in uno di questi momenti, vede nel giardino di casa, stagliata nel buio della notte inverna­le, una figura femminile luminosissima, vestita di bianco, e cin­ta ai fianchi da una fascia blu. Una Signora magnifica! La ma­dre della ragazza che nel frattempo, chiamata dalla figlia, era accorsa alla finestra vede invece solo una figura velata indistin­ta e manda subito la figlia a letto. Il 18 gennaio, alla stessa ora, Mariette è attratta istintivamente fuori casa, giunta all'aperto si genuflette sul suolo ghiacciato e inizia a recitare il Rosario. Mentre è assorta in preghiera, le ap­pare la «Signora» che, sollevata dal suolo, sempre con lo sguar­do rivolto verso Mariette si dirige verso una fontana sulla strada. La veggente la segue e il padre sente pronunciare dalla ragazza alcune parole: «Questa fontana è riservata alle mie preghiere». Il giorno 19 gennaio il padre accompagna la figlia maggiore fuori casa, alla stessa ora della sera precedente. Mariette inizia a recitare il Rosario, ma lo interrompe presto per salutare una figura che per il padre rimane indistinta. Sente dire dalla Ma­donna queste parole: «Io sono la Vergine dei poveri». Il 20 gennaio Mariette è malata, ma nonostante ciò esce col padre e inizia a recitare il Rosario in ginocchio; Maria SS. le appare in tutta la sua indescrivibile e miracolosa bellezza e le affida l'incarico di adoperarsi per l'erezione di una piccola cap­pella accanto alla fontana di acqua gelida; poi la Santa Vergine in cenno di commiato benedice la bambina con il segno della croce. La ragazza allora pensa che le apparizioni siano termi­nate; nonostante ciò persevera però nella recita del Rosario ogni sera, alla stessa ora, sebbene venga beffeggiata dalle sue amiche. L' 11 febbraio la Beata Vergine Maria appare di nuovo e guida Mariette più vicino alla fontana, poi le dice: «Io vengo per mitigare le sofferenze del mondo». Il 15 febbraio la veggente prega la Santa Vergine Maria di inviarle un segno tangibile di queste apparizioni, come il par­roco Jamin, al quale la veggente aveva raccontato tutto, gli ave­va chiesto di fare. La Madonna però le risponde: «Credete in me e io vi crederò! Pregate molto!». Il 20 febbraio Mariette prega di nuovo sollevando le braccia al cielo, fa tre genuflessioni con un sorriso di gioia profonda, poi si rattrista profondamente. Dirà poi che aveva visto la San­ta Vergine. Il 2 marzo piove intensamente, la ragazza recita sul luogo dell'apparizione due corone del Rosario. Improvvisamente il cielo si apre e diventa chiaro, anche le stelle divengono visibili. Durante la contemplazione del terzo Rosario la veggente apre le braccia e le innalza al cielo, fa un passo indietro, si inginocchia di nuovo e continua a pregare. Due volte dice «si» poi abbassa il capo verso il suolo e piange copiosamente. Il padre la porta a casa. Inizia a piovere di nuovo, dapprima lentamente poi forte. La Madonna aveva detto a Mariette: «Io sono la Madre del Salvatore, la Madre di Dio! Pregate tanto!». Jamin, il parroco, dopo le esitazioni iniziali e un breve perio­do di riserbo, quando vide che i pellegrini cominciavano ad affluire in massa, s'impegnò nella costruzione e nello sviluppo del nuovo santuario. Nel maggio seguente, nel giardino dei Beco, venne posta la prima pietra della cappella richiesta dalla Vergine e il 15 agosto fu inaugurata. Vennero compiute alcune inchieste da parte dell'autorità ecclesiastica competente. Le apparizioni di Banneux furono riconosciute nel 1942, e poi, più solennemente, nel 1947 il vescovo di Liegi pronunciò definiti­vamente il riconoscimento della natura soprannaturale delle apparizioni.  
CHAINEUX (BELGIO).
Come narra la leggenda locale, nell'otto­bre del 1933, Maria SS. apparve tre volte, su una nuvola di luce, a entrambe le sorelle Edmonds (dieci e otto anni). La Madonna apparve in tutta la sua maestosità, vestita di bianco con un lungo velo e una cintura azzurra. Portava appesa al braccio la corona del Rosario e così disse alle fanciulle: «Grandi cose si preparano. Pregate per la conversione dei peccatori». 
ETIKHOVE (BELGIO).
La Santa Vergine apparve ripetutamente a un artista quarantenne di nome Omero Eeneman e anche a Maurizio van Rockegem, nel periodo tra il 9 e il 30 ottobre, vestita di bianco con un mantello azzurro e una corona d'oro tra le mani, qualche volta con il Bambino Gesù. Disse: «Il po­polo si dovrebbe spesso confessare e comunicare. I preti do­vrebbero occuparsi di più della conversione dei peccatori. Io aiuterò gli ammalati e li consolerò». 
FOY N.D. (BELGIO).
La Santa Vergine Maria apparve agli ini­zi di novembre a una ragazza di 19 anni. Non si conoscono altri dettagli. 
HERZELE (BELGIO).
La Madonna apparve il 2 ottobre 1933 al quarantenne Jules de Vuyst nella sua camera. L'apparizio­ne fu silenziosa e il messaggio fu di carattere interiore (per mezzo della locuzione). Lo stesso fenomeno si ripeté il 5 ot­tobre e nei giorni seguenti. Maria SS. esortò il veggente a re­carsi a Onkerzele in pellegrinaggio. Ebbe anche una visione della Santa Vergine levitante in aria dinanzi a un gruppo di pellegrini. 
LOKEREN (BELGIO).
Maria SS. apparve molte volte nel perio­do dall'ottobre del 1933 al giugno 1940 dinanzi ad alcuni fede­li. La Madonna si mostrò coronata di stelle e qualche volta piangente. Esortò i fedeli a pregare più ferventemente. 
OLSENE (BELGIO).
La Madonna apparve a Maurice Vanden­broecke il 29 ottobre e alcune volte a novembre, vestita con un abito azzurro come il cielo e con una magnifica corona di stelle sul capo. Disse di chiamarsi: «Nostra amata Signora sopra tut­te le cose». In memoria di queste grazie è stata eretta una bella cappella con un quadro che ritrae l'apparizione. 
ONKERZELE (BELGIO).
Maria apparve più di trenta volte a Leonie Nieke van den Dijk (nata nel 1875) tra il 4 agosto e il 14 ottobre. Costei ebbe tredici figli e visse in condizioni miserevoli. Maria le disse: «Io sono la Serva dei poveri. So­no venuta per la conversione dei peccatori. Si deve rispetta­re il santo riposo domenicale». Altri fenomeni mistici si evi­denziarono a dicembre: il 18 molte persone nella zona di Onkerzele furono testimoni di un prodigio solare; il 28 Leo­nie vide un disco rosso-verde rotante. Nel 1940 ricevette la grazia delle sante Stigmate ed ebbe ancora molte apparizio­ni e profezie. Morì nel 1949. Siccome la veggente aveva preannunciato agli altri che, alla sua morte, il suo corpo sa­rebbe rimasto incorrotto, il 9 giugno 1972 la salma venne riesumata e fu trovata incorrotta. Ci ha lasciato questo mira­colo come segno dell'autenticità delle sue visioni e delle sue profezie. 
TUBIZE (BELGIO).
Maria SS. apparve a una malata afflitta da un male incurabile il 17 maggio. La Beata Vergine le promi­se la guarigione se avesse partecipato alla santa Messa. Du­rante questa Messa (il 19 maggio) l'ammalata ebbe un'appa­rizione della santa Famiglia. La Madonna le diede alcuni insegnamenti sulla vita cristiana e la malata fu miracolosa­mente guarita. 
WIELSBEKE (BELGIO).
Il 23 e il 24 ottobre la Santa Vergine Maria apparve a Jeanne Martin e ad altre persone che teneva­no una novena per un bambino moribondo. Anche il fanciullo vide contemporaneamente la Madonna e guarì. 
CROLLON (FRANCIA).
La Santa Vergine, vestita di bianco, ap­parve ad alcuni fanciulli il 16 luglio 1933. Portava una coro­na di rose e disse: «Pregate bambini! Dio vi esaudirà». A quest'apparizione ne sarebbero seguite altre di tipo eucari­stico. 
LA-VANG, ANNAM (VIETNAM).
Maria SS. apparve nella chiesa cattolica fondata nella regione di Annam per commemorare la sua precedente apparizione dell'anno 1798. La Madre di Dio apparve a due donne pagane: indicò loro una sorgente dove il figlio malato di una di queste poté bagnarsi e guarire. 
MARPINGEN (GERMANIA).
La Santa Vergine apparve più volte nel periodo tra il 1° ottobre 1934 e il 1936 alla signora E. B., qualche volta anche nella cappella nel bosco di Hàrtel (cfr. 1876). Maria SS. Si mostrò alla veggente come «Madre dei dolori» e la esortò alla preghiera. Con le apparizioni della Madre di Dio ce ne furono anche alcune di Gesù. 
ROGGLISWIL (SVIZZERA).
La Madonna apparve, con alcuni apostoli e Santi, il 23 marzo nel bosco di Diirfel al contadino Melchiorre Kleeb-Hodel (+ 1966). A queste apparizioni erano anche collegate visioni sulla prossima guerra mondiale.
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VIAREGGIO (TOSCANA).
Maria Valtorta nacque il 14 marzo 1897 a Caserta; nel settembre del 1924 la famiglia Valtorta si trasferì definitivamente a Viareggio. Maria condusse vita ritira­ta; nel 1929 fu accolta nell'azione cattolica come delegata cul­turale delle giovani. Intanto veniva maturando in lei la decisio­ne di offrirsi vittima alla giustizia divina. Perciò, il 1° luglio 1931, rinnovava i voti di verginità, povertà e ubbidienza. Dal 1° aprile 1934 non si levò più dal letto e fino alla sua morte iniziò un intenso trasporto verso Dio. Il padre Romualdo M. Migliorini dei servi di Maria le chiese di scrivere le sue espe­rienze mistiche; così dal 1943 al 1947, e poi in misura sempre minore fino al 1953 non fece altro che scrivere: prima la sua Autobiografia e poi i Dettati, in cui descrisse le sue insolite vi­sioni sulla vita di Gesù e della Santa Vergine Maria. Le sue visioni sono qualche volta simili a quelle di Maria di Agreda, Jacob Lorber e altri mistici. Maria Valtorta si spense il 12 otto­bre 1961. Aveva appartenuto al Terzo Ordine dei servi di Maria come al Terzo Ordine francescano. Da un suo scritto apprendiamo che Gesù le avrebbe detto: «Come sarai felice quando ti accorgerai di essere nel mio mondo per sempre e di esservi venuta dal povero mondo, senza neppure essertene ac­corta passando da una visione alla realtà...». La maggior parte di tutte le visioni e contemplazioni furono raccolte nella sua opera monumentale: Il Poema dell'Uomo Dio. (L’Evangelo come mi è stato rivelato)
ROMA.
La Madonna apparve numerose volte a Luigina Sina­pi (1916-1978), che già fin dall'infanzia aveva ricevuto appari­zioni di nostro Signore Gesù Cristo, dichiarate autentiche da padre Pio. Luigina interpretò il senso della sua vita come «crea­tura espiatrice per le colpe del mondo». Ebbe il privilegio di godere di molti doni carismatici, come la precognizione e la co­noscenza dei cuori umani. Luigina fu spiritualmente e mistica­mente in contatto particolare con Teresa di Lisieux, Emma Galgani, padre Pio, papa Pio XII e con le apparizioni di Tre Fontane (cfr. 1947), che la veggente aveva preannunciato dieci anni prima. Grazie a questi influssi spirituali, entrava in con­tatto interiore con «la Madre Maria». Luigina Sinapi nacque 1'8 settembre 1916 a Itri (provincia di Latina), i suoi genitori erano benestanti e avevano cinque figli, di cui era la maggiore. Fin dall'età di cinque anni la veg­gente mostrò la sua predisposizione per la sacralità e la familia­rità con Gesù. Nei suoi giochi d'infanzia, Gesù era il suo com­pagno preferito. Ciò venne notato specialmente da un suo zio prete: una volta Luigina citò in latino allo zio il verso dei Salmi che egli proprio in quel momento stava leggendo. I suoi geni­tori erano preoccupati da questi fenomeni e sua madre, signo­ra Filomena, si rivolse a padre Pio che pochi anni prima era stato stigmatizzato. Egli la tranquillizzò, la prese per mano e le disse: «Dio manifesta in lei la sua volontà». Molti altri segni miracolosi lasciarono intendere chiaramente che la fanciulla aveva un forte contatto interiore con Dio. L'infanzia di Luigi­na era già passata quando sua madre morì, nel 1932. Un anno prima la bambina aveva ricevuto un'apparizione di santa Rita da Cascia che l'aveva preparata a quest'avvenimento. Il primo incontro con Maria SS. - Pietro, il fratello di Luigina Sinapi, racconta che quando la madre, che lavorava come leva­trice, era chiamata nella notte e doveva uscire per svolgere la sua attività, la sorella accendeva una candela dinanzi alla Ma­donna e pregava con le sorelle e i fratelli; poi raccontava loro, che ascoltavano assorti, la vita di Gesù e di Maria. Questo si protraeva finché la madre non rientrava in casa. Una volta il fratello minore di Luigina, Tonio, di un anno, le lasciò la mano e cadde in un fosso pieno di calce viva; la ragazza, senza per­dersi di animo e pregando la Santa Vergine, afferrò il ragazzo per i capelli, lo tirò su e si occupò di lui. La gente restò sorpre­sa per la prontezza dimostrata dalla bambina. L'incontro decisivo con la Madonna avvenne il 15 agosto del 1935: Luigina aveva a quel tempo 19 anni e si era amma­lata di tumore all'intestino; la morte sembrava prossima, il prete le aveva già dispensato il santo Viatico quando vide una piccola nuvola celeste e si sentì chiamare per nome: poi im­provvisamente vide accanto al suo letto Gesù Cristo che le mostrò, come un bel regalo, dall'altro lato del letto, sua Ma­dre, la Santa Vergine Maria. Gesù le spiegò il motivo per cui da due anni non le era più apparsa. Infine il Signore la pose liberamente di fronte alla seguente decisione: «Noi siamo ve­nuti per farti una proposta. Tu devi decidere liberamente: vuoi morire e venire in cielo, oppure vuoi essere una vittima espiatrice per la Chiesa e i preti?». Luigina vide la sua vita dolorosa in rapporto al futuro della Chiesa e non ebbe dubbi riguardo al suo sacrificio. A questa risposta interiore udì an­cora Gesù dire: «Tu non andrai in convento, bensì vivrai come una donna comune e nascosta agli occhi del mondo, solo pochi ti capiranno e tu soffrirai, alla tua morte sarai sola come me. Tu sarai il granello di senape in un solco di Roma e sperimenterai nel solito l'insolito. Da adesso la mia santa Madre ti guiderà e ti consolerà. Sii una viola nascosta sempre odorosa!». Appena Gesù finì di parlare l'Angelo custode di Luigina, Samuele, la prese per la mano e la sollevò. Ella fu improvvisamente guarita. I legami e le fasciature purulenti caddero da soli come se qualcuno li avesse tagliati con una forbice e, cadendo, diffusero un odore meraviglioso. Coloro che erano presenti rimasero sorpresi profondamente. Pochi giorni dopo quest'episodio, per sottrarla ai curiosi, il padre la portò da suo zio a Roma. La vita con la Madre Maria - Molti dettagli della vita di Lui­gina sono giunti sino a noi grazie anche ai ricordi della sua amica Maddalena che abitò per qualche tempo a Roma presso la veggente. Per Maddalena era chiaro che Luigina viveva quo­tidianamente in contatto con il soprannaturale come se fosse la cosa più normale. Uno degli elementi più appariscenti era l'ef­fluvio odoroso che la veggente emanava dalla sua persona: era un odore leggero ma penetrante; molti le domandavano quale profumo usasse. Anche quando faceva le pulizie e i lavori più sporchi si poteva percepire sempre questo profumo. Spesso l'amica la scopriva in estasi mistiche; Luigina una volta le rac­contò del compito che svolgeva, per mezzo della bilocazione, in Russia e altrove mentre era in estasi. Il primo sabato di ogni mese e alle ricorrenze mariane, Luigina riceveva regolarmente le apparizioni della Santa Vergine Maria. Una volta mostrò alla sua amica il luogo preciso dove le era apparsa la Madonna nella stanza e poté spiegarle, perfino nei minimi dettagli, come era vestita Maria SS. Ogni volta la veggente vedeva la Madonna vestita in modo diverso. Il mantello e la veste avevano sempre colori diversi quali simboli delle condizioni dell'anima: violetto per l'espiazione; rosa per la mansuetudine, la docilità e la mitezza; rosso per l'amore.Tempo dopo Luigina traslocò in via Urbino 51, dove restò fino alla sua morte. Qui ci fu una donna, la signora Isotta, che si occupò di lei quotidianamente e fu testimone fin nei minimi particolari dei numerosi incontri spirituali che la veg­gente ebbe con la Santa Vergine Maria. La signora Isotta così racconta:«Nell'appartamento di Luigina si sentiva dovunque un particolare pro­fumo come non avevo mai sentito in tutta la vita.Avevo la sensazione che la Madre di Dio fosse presente con la sua ener­gia mistica in questo luogo. A quel tempo mi recavo da Luigina per aiu­tarla, ero stanchissima e mi trascinavo a stento sulle gambe doloranti, la sera dovevo essere a casa e occuparmi dei miei due figli. Appena mette­vo piede nella casa di Luigina avevo la sensazione di riprendere le forze e non accusavo più stanchezza per tutto il giorno, ma quando andavo via e aspettavo l'autobus venivo di nuovo assalita da una stanchezza in­descrivibile. Questo stato di cose durò dieci anni. Sono sicura che la Madre di Dio mi aveva scelta come strumento materiale per servire la sua privilegiata. In certi momenti e in giorni particolari, per esempio al primo sabato del mese oppure durante le feste mariane, prima e dopo queste insolite grazie, giaceva quasi in fin di vita. Tanto che io pensavo, quando arrivavo nell'appartamento e la vedevo in simili condizioni, che quello fosse il suo ultimo giorno. Una volta presi coraggio e le domandai come avvenivano le apparizioni della Madonna. Mi ricordo il suo sorri­so pieno di armonia e allegria appena le posi questa domanda. Mi disse che la Madonna si annunciava sempre con suoni armonici e cori angeli­ci. Poi appariva in tutta la sua maestosità al centro di un grande bagliore luminoso, mentre lo spazio tutt'intorno cadeva nella più assoluta oscuri­tà scomparendo alla vista. Siccome Luigina poteva leggere i miei pensie­ri, mi spiegò che Maria le lasciava sempre brevi messaggi e quando an­dava via si ritirava sempre a ritroso, cioè andando all'indietro senza gira­re mai le spalle. La Vergine lasciava in tutto l'appartamento e nella cap­pella un profumo che non aveva pari sulla Terra e che durava per tutto il giorno. Luigina fu tormentata molto dal demonio, ma poi riuscì a su­perare tutti gli ostacoli, tranquillizzata dai padri spirituali. Non parlò quasi mai dei fenomeni soprannaturali, solo quando la Madre di Dio stessa gliene dava l'incarico.Una notte, mentre la veggente dormiva, fu svegliata dalla Madre di Dio che la pregò di alzarsi e di chiamare la polizia. Infatti Luigina pronta­mente adempì al volere della Madre di Dio e la polizia poté rintracciare proprio di fronte al suo appartamento una bomba e arrestare gli autori dell'impresa terroristica, che se fosse avvenuta avrebbe mietuto molte vittime».L'incontro con il futuro papa Pio XII - Nei suoi ultimi anni di vita Luigina Sinapi raccontò di quell'incontro memorabile nel boschetto di eucalipti di Tre Fontane, presso il convento dei monaci trappisti, quando Maria SS la mise al corrente sulle sue future apparizioni in quel luogo a Bruno Cornacchiola (cfr. 1947), che sarebbero avvenute dieci anni dopo. La signo­ra Isotta racconta:«Nell'anno 1937 Luigina era con alcune altre compagne dell'associazio­ne religiosa Figlie di Maria vicino alla chiesa dell'abbazia di Tre Fonta­ne. La ragazza si inoltrò nell'adiacente boschetto di eucalipti. Mentre le altre chiacchieravano tra loro, Luigina camminò tra gli alberi centenari finché vide una grotta e vi entrò. Improvvisamente sentì una voce e vide dinanzi a sé la Madre di Dio, i cui occhi tristi erano fissi in un punto preciso. Luigina seguì lo sguardo della Vergine e vide con orrore gli ossicini di un feto abortito putrefatto. Capì subito cosa la Madre di Dio le voleva dire: sotterrò i resti di quella povera creatura che non aveva potuto vedere la luce e pose una piccola medaglia sulla tomba. Allora la Madonna sorrise lieta di quel gesto d'amore.(A questo punto bisogna spiegare che questa grotta era divenuta un luo­go per i peggiori rifiuti e per cose religiose dissacrate: paramenti sacer­dotali abbandonati, crocifissi spezzati, feti putrefatti ecc. Proprio in quel luogo la Madonna apparirà, dieci anni dopo di nuovo come "Santa Ver­gine della rivelazione", a piedi nudi, vestita di bianco con un libro tra le mani, a Bruno Cornacchiola e ai suoi tre figli. Così questo luogo misera­bile si mutò in un santo luogo di preghiera).La Madonna così disse a Luigina: "Io ritornerò in questo luogo per con­vertire un uomo che oggi lotta acerbamente contro la Chiesa di Cristo e vuole assassinare il Santo Padre... Va' adesso nel duomo di San Pietro, là troverai una religiosa che ti farà conoscere suo fratello che è un cardi­nale. A lui devi portare il messaggio. Da questo luogo insedierò a Roma il trono della mia glorificazione. Dovrai dire al cardinale che diventerà presto il nuovo papa".Luigina assolse l'incarico della Madre di Dio: nel duomo di San Pietro trovò la donna descritta che era la marchesa Pacelli, sorella del cardinale Eugenio Pacelli. In una conversazione privata con costui, Luigina gli comunicò tutti i desideri della Madre di Dio. L'uomo di Dio dopo aver­la ascoltata disse: "Se sono rose fioriranno".Possiamo così comprendere da quest'episodio perché nel 1947, papa Pio XII (l'ex cardinale Pacelli) diede subito credito agli avvenimenti di Tre Fontane e, solo alcuni mesi dopo l'apparizione, il 5 ottobre, bene­disse la statua della Madre di Dio che doveva essere collocata nella grot­ta. Sapeva già tutto da dieci anni!».Papa Pio XII incontrò spesso Luigina Sinapi e parlarono de­gli attacchi del demonio ai quali era esposta la reliquia di una croce che doveva portare sempre con sé per di­fendersi. Infatti i numerosi attacchi del demonio cessarono e si manifestavano solo quando la veggente dimenticava di portare la reliquia con sé. Papa Pacelli prendeva parte a tutte le espe­rienze mistiche di Luigina e divenne sempre più convinto del­l'autenticità delle sue apparizioni e degli incontri celesti.
I messaggi di Maria SS ai fedeli per mezzo di Luigina Sinapi - La veggente fu esortata da molte persone a chiedere l'interces­sione di Maria SS. per l'esaudimento delle loro preghiere priva­te. Ripeteva queste richieste alla Santa Vergine e subito trasmet­teva ai fedeli le risposte ricevute dalla Madonna. Di queste ri­sposte ricevute dalla veggente, la signora Isotta rende una breve sintesi:«Io sono la Madre di Dio e quindi la Madre di tutti gli uomini e anche tua. Soffri ed espia per tutti i Popoli...».«Io condurrò voi tutti con il mio amore da Gesù così da Dio, l'Eterno...». «A quelli che tu mi hai affidato, io dico: siate forti e prendete le soffe­renze con più amore. Gli uomini devono comprendere che le sofferenze preparano alle grazie...».La testimonianza su Luigina di papa Pio XII - Raramente un papa ha avuto un rapporto spirituale così profondo con una veggente come avvenne tra Pio XII e Luigina. In un discorso agli infermi di tutto il mondo, durante l'anno mariano 1954, papa Pio XII fece accenni chiari, pur senza farne il nome, a un'anima protesa verso la volontà di Dio che si era offerta a Dio quale agnello sacrificale per i peccati del mondo. 
ROMA.
Maria Bordoni, nata nel 1927, ricevette molto spesso messaggi e apparizioni mariane, quasi tutti nella chiesa di San­t'Eusebio. La Madonna le diede anche messaggi per i preti (1943 e 1946); visioni profetiche per Roma, l'Italia e il mondo (25 febbraio 1947). Nel 1948 ricevette un appello da Maria SS. da comunicare al prossimo sulla necessità delle pratiche espia­trici e delle preghiere, poiché la Giustizia divina sarebbe giun­ta come una nuova Pentecoste della Chiesa. Maria Bordoni dipinse, ispirata dalla Santa Vergine, due ritratti della Madon­na come le era apparsa. 
HAM-SUR-SAMBRE (BELGIO).
Maria SS. apparve spesso alla quindicenne Emelda e alla ventisettenne Adelina Pietcquin dal 22 marzo 1936, immersa in una luce celeste e circondata dagli Angeli. Adelina fu incoraggiata a prendersi cura degli infermi, distribuire elemosine e dialogare con i peccatori per esortarli alla preghiera, alle espiazioni e condurli alla conversione. 
HEEDE (GERMANIA).
Heede è una località vicinissima alla frontiera olandese in cui, dalla sera della festa di Tutti i Santi del 1937, quattro veggenti: Maria (12 anni) e Grete Ganse­forth (11 anni), Anna Schulte (12 anni) e Susi Bruns (13 anni) iniziarono a ricevere numerose apparizioni della SS. Vergine. Accanto alla chiesa del cimitero i ragazzi videro una luce chia­rissima poi, immersa in questo chiarore luminoso, distinsero una figura femminile che portava un bambino sul braccio si­nistro. Il Bambino era indescrivibilmente bello e sorrideva loro. Fino al 13 novembre quest'apparizione si ripeté dinanzi ai loro occhi: la Signora era sollevata a circa un metro dal suolo su una nuvola bianco-azzurra, indossava una veste bian­ca e teneva nella destra una sfera decorata d'oro con una sem­plice croce. La mano destra girava su questa sfera e racchiu­deva la croce con il dito medio e indice. Gli uffici nazionalso­cialisti, appena vennero a conoscenza di questi fenomeni, in­terrogarono con molta severità le quattro ragazze. Il 14 no­vembre le fanciulle furono portate in un istituto di cura di Gottinga e vennero trattenute ed esaminate fino al 23 dicem­bre. Poi furono portate nell'ospedale Santa Maria, nella città di Osnabruck, per una cosiddetta "cura di ristabilimento". Furono rilasciate solo il 19 gennaio con il severo divieto di ritornare sul luogo delle apparizioni. Alcune guardie furono collocate all'ingresso del cimitero. Nonostante queste misure adottate dalle autorità, le ragazze andarono a nascondersi die­tro il giardino da dove potevano vedere il cimitero rialzato. Il 2 febbraio 1938 videro di nuovo la Madre di Dio per pochis­simi istanti. Le apparizioni si susseguirono in modo irregola­re fino al 3 novembre 1940. Anche la durata delle apparizioni era estremamente differente; la maggior parte dei messaggi erano silenziosi.Solo a una domanda di Anna, durante l'apparizione di Ma­ria SS. del 7 aprile 1938, si ebbe una risposta: «Fanciulle pre­gate ancora e molto!». All'inizio del 1939, Maria domandò alla Madre di Dio in che modo avesse voluto essere venerata; si sen­tì rispondere: «Come Regina dell'Universo e come Regina del­le povere anime». Il 24 ottobre 1939 le veggenti ricevettero dalla Santa Vergine il seguente incarico: «Manifestate tutto quello che vi ho detto!». Dal 1940 Maria apparve molto triste e non cessava di dire: «Fanciulle pregate il santo Rosario per i peccati del mondo!». Il 19 ottobre ogni veggente, separatamen­te dalle altre, ricevette un mistero, i quattro misteri avrebbero dovuto essere comunicati solo al papa.Il 3 novembre 1940 le ragazze ricevettero l'ultima apparizio­ne e la Madonna di nuovo parlò a ognuna di loro, senza che le altre potessero udire. Poi pregarono la Santa Vergine ancora una volta per la benedizione, e piangendo la seguirono con lo sguardo mentre disparve. Quando fu scomparsa, le ragazze si diressero dal parroco.
Sotto la pressione delle autorità competenti l'Ordinariato di Osnabruck dichiarò, l'8 gennaio 1938, che non si sarebbe trat­tato di fenomeni soprannaturali, perciò i pellegrinaggi erano indesiderati in quel luogo e non era permessa alcuna propa­ganda in tal senso. L'8 marzo 1938 venne introdotta una com­missione ecclesiastica d'indagine, la quale al termine informò Roma che tutti i membri si erano dichiarati per l'autenticità delle apparizioni. Una decisione definitiva non ebbe seguito, né a Osnabrúck né a Roma. Infine il vicariato di Osnabruck, il 3 giugno 1959, in una lettera circolare al clero delle diocesi, confermò la validità delle apparizioni. Non si ebbe però un rico­noscimento ufficiale da parte della Chiesa. Grete Ganseforth ricevette la grazia delle Stigmate. 
OBERBROCK (FRANCIA).
La Madonna apparve nell'ottobre del 1937, per otto giorni consecutivi, alla quindicenne Antoinette Lauber che era gravemente malata. Alla terza apparizione, il terzo giorno, Antoinette guarì improvvisamente. Quando Ma­ria si "accomiatò" da lei, con l'ultima apparizione disse: «Ades­so occorre la mia presenza in Germania». 
VOLTAGO (VENETO).
Secondo la leggenda locale la Santa Ver­gine Maria apparve a quattro veggenti ripetutamente per tre mesi consecutivi, dal 5 luglio 1937 in poi. Le apparizioni si ri­petevano ogni giorno. Infine la Madonna benedisse una sor­gente pronunciando le seguenti parole: «Con quest'acqua pro­durrò miracoli». 
BOCHUM (GERMANIA).
Ursula Hibbeln (1869-1940) fu una mistica benedetta dalla grazia di Dio. Ebbe il privilegio di rice­vere numerose visioni e apparizioni di Gesù Cristo. Verso la fine della sua vita, Ursula ricevette anche alcune apparizioni della Madonna. Il 15 agosto 1938 imparò dalla SS. Vergine Maria la preghiera: « O Maria donami una morte benedetta».L'8 dicembre la veggente vide la vittoria di Maria sul demo­nio. Due anni dopo, poco prima della sua morte, le apparve per l'ultima volta la Beata Vergine come «Giglio bianco della SS. Trinità». 
KÉRIZINEN (FRANCIA).
Jeanne-Louise Ramonet (1910-1965), che viveva in Bretagna e accudiva alle sue mucche, ebbe il pri­vilegio di ricevere alcune apparizioni della Madonna. Un gior­no, verso la fine dell'estate del 1938, mentre Jeanne-Louise era intenta a lavorare all'uncinetto, seduta sull'erba, vide improv­visamente un globo luminoso sollevato di qualche metro dal suolo. In quella luce scorse la figura della Madre di Dio, alta e di una bellezza incantevole. I suoi occhi erano azzurri come il vestito. Un manto bianco, fermato sulle spalle da una spilla d'oro di forma rettangolare, le scendeva fino ai piedi. Un velo leggero e candido le nascondeva i capelli. La donna si prostrò in ginocchio spinta da una forza soprannaturale mentre aveva la sensazione di essere divenuta un corpo vuoto, strumento della volontà superiore della Madonna che le stava per fare profonde rivelazioni. Questa prima apparizione avvenne il 15 settembre, alla festa dei sette dolori di Maria. Ne seguiranno altre settanta nel corso di 27 anni. Solo nel 1947 si venne a conoscenza delle apparizioni. In quel periodo si registrarono alcuni avvenimenti miracolosi: nel 1949 si verificò una guari­gione miracolosa; nel 1953 si ebbero quattro prodigi solari; un anno prima era già scaturita una fonte di acqua sorgiva curati­va. Nel 1956 1e tavole votive di un piccolo oratorio davano te­stimonianza che molte preghiere e guarigioni venivano esaudi­te. Altre apparizioni miracolose ebbero luogo in quel tempo.La Chiesa non esaminò il caso e non venne pubblicizzato. Jeanne-Louise Ramonet, su consiglio del suo confessore, iniziò dal 1943 a mettere per iscritto le visioni e i messaggi ri­cevuti.Nella prima apparizione, quella del 15 settembre 1938, la San­ta Vergine Maria si manifestò con le sembianze di una donna gio­vane dall'indicibile bellezza. I piedi erano nascosti sotto l'orlo bianco della lunga veste. Gli occhi erano rivolti al cielo, le mani congiunte con le le dita incrociate dinanzi al petto. Appeso al braccio portava la corona del santo Rosario. Così apparve la San­ta Vergine a Jeanne-Louise Ramonet, quando cadde in ginocchio e in estasi. La Madonna, rivolgendosi alla veggente così le disse: «Non temere, non ti farò alcun male. In seguito mi vedrai più volte all'anno e ti dirò chi sono e che cosa chiedo. Una nuova guerra minaccia l'Europa. Io la allontanerò di qualche mese, per­ché non posso restare sorda alle preghiere che in questo momen­to si levano verso di me per la pace, laggiù a Lourdes».Jeanne Ramonet è morta dopo cinquantasette anni di apo­stolato, preghiere e sofferenze.Il messaggio di Kérizinen è una grandissima speranza per la Francia e per il mondo. Una cappella fu eretta sul luogo delle apparizioni. 
MILANO.
Suor Marina Pierina è conosciuta per aver ricevuto il privilegio di tante apparizioni del Santo Volto di Gesù. Le­gate a esse, la venerabile suora ebbe anche alcune apparizioni della Madonna.Al Santo Volto di Gesù fu particolarmente devota santa Teresa di Lisieux. 
OBERPLEIS (GERMANIA).
Anna Gaggenmeyer (suor Maria) fu colmata dalla grazia delle numerose visioni della Santa Vergine fino al 1955. La Madre di Dio le apparve come «Portatrice di Cristo» e le comunicò alcuni messaggi. 
WIGRATZBAD (GERMANIA).
Il 22 febbraio 1938 1a Santa Vergine appare alla signora Geyer, come Immacolata Concezione, come viene venerata ancora oggi a Wigratz. In quest'apparizione la Madre di Dio così le dice: «Costruitemi in questo luogo una cappella, la gente accorrerà in massa e io li riempirò di grazie. Pregate molto, molto di più!». Poi la Geyer ha la visione di una grande cappella dov'era collocato il Santissimo. Questa visione si realizzerà, dopo immani sacrifici, grazie all'iniziativa di Anto­nie Ràdler, che come strumento di Dio si prodigò fino agli estre­mi per portare a compimento l'iniziativa dedicata a Maria. Il grande santuario sorto finalmente a Wigratzbad rende possibile a molti pellegrini la venerazione mariana. 
BAUXIÈRES (FRANCIA).
La Santa Vergine Maria apparve diver­se volte, tra il 1939 e il 1948, a due veggenti: A. Pietcqum (nata nel 1908) e G. Hanus (nata nel 1910). Durante queste appari­zioni e visioni, furono trasmessi dalla Madonna alcuni mes­saggi e profezie: persecuzioni anticristiane, una breve catastro­fe a causa delle bestemmie degli uomini, la profanazione do­menicale e la fine del sacramento del matrimonio. Inoltre la Pietcquin ebbe visioni sulla fine del mondo e la venuta del Regno di Dio sulla Terra di nuovo convertita. 
DUBLINO (IRLANDA).
Una signora anziana quasi cieca ricevet­te nel settembre del 1939, all'inizio della seconda guerra mon­diale, un'apparizione della Madre di Dio cinta da gigli e da candele. Teneva Gesù Bambino tra le braccia e ai suoi piedi giaceva un drago satanico. La Madonna rimase per tre ore pre­sente alla signora, immobile e su una nuvola verde a forma di trifoglio, poi, rivolta a lei così disse: «Abbi fiducia! La guerra non raggiungerà l'Irlanda». In seguito la donna irlandese, ispi­rata dal Cielo, dipinse un ritratto dell'apparizione. 
KECSKEMÉT (UNGHERIA).
Suor Maria Natalina Kovacsics nac­que nel 1901 nei dintorni di Presburg. I suoi genitori erano slovacchi di origine tedesca ed ella imparò sia lo slovacco che l'ungherese. Entrò nell'Ordine delle maddalene, dopo che nel 1915 aveva emesso i voti del Terzo Ordine delle francescane. Nel 1922 fu inviata per dodici anni in una casa dell'Ordine in Belgio. Dal 1934 Maria Natalina visse a Budapest e Kecskemét, dove tra il 1939 e il 1943 ricevette importanti messaggi dalla Santa Vergine, che avrebbe dovuto diffondere al mondo inte­ro. Suor Natalina incontrò forti resistenze da parte dei suoi superiori. Quando nel 1950 tutti i conventi furono chiusi in Ungheria, ritornò in campagna dove visse in silenzio e scono­sciuta. Il dottor Jenó Kraszney, che andò in esilio in Svizzera e per un certo tempo fu la guida spirituale della mistica suora, rese noti i Messaggi.
Antefatti - La fanciulla, sveglia e intelligente, già a tredici anni ebbe il privilegio della prima apparizione della Santa Ver­gine Maria: «Un'estate, durante il tramonto, sedevo sull'ultimo gradino della scala che portava al solaio. Contemplavo il cielo meraviglioso e volavo con la mia anima in quella direzione. Improvvisamente si aprì il portone di casa ed entrò una Signora. Io saltai dalla scala e le corsi incontro. Era bella. Una letizia interiore emanava dal suo volto e sorridendo disse: "Forse sarò accolta in questa casa, finora non ho trovato ospitalità alcuna, no­nostante l'abbia chiesta più volte, ma credo che questa porta sia quella giusta. Posso rimanere per una notte, solo per dormire su una sedia?". Spontaneamente le risposi affermativamente, poi corsi dalla mamma e dal babbo e spiegai loro della bella Signora dalla lunga veste. Il babbo, nonostante la sua severità, finì per accettare. Quando la Signora entrò e sedette in cucina la invitai a cena, ma ella rifiutò cordialmente chieden­domi solo un pezzo di pane e un tè. Poi, mentre mangiava, mi parlava del Cielo e del mondo celeste; mi disse di essere una suora proveniente da un convento di Vienna. Le chiesi allora di portarmi via con lei e così mi rispose: "Adesso dove io vado tu non puoi venire, solo più tardi; però un giorno diventerai monaca". Ebbi l'impressione di essere di fronte a una grande veggente. Mi vergognai perché non potemmo predisporre un letto per lei e finimmo per sedere sul mio letto. La Signora aveva capelli lunghissimi e corvini e non volle togliersi l'abito. Non lo feci nemmeno io. Mi raccontò per tutta la notte cose stupende del Cielo. Alla fine mi disse che io e i miei genitori, se lo volevamo, potevamo andarci. Tutto quello che mi aveva raccontato era così stupendo che non potevo assolutamente pensare di dormire. Le dissi che il giorno seguente desi­deravo prendere la santa comunione. Andammo insieme in chiesa e prendemmo la comunione: allora sentii che Gesù Cristo era presente in noi. Dopo la santa Messa il prete mi fece chiamare; io spiegai prima alla Signora la via per il villaggio di Stomfa dove abitavano le suore. Nell'ac­comiatarci le esternai ancora una volta il mio desiderio interiore: "Vorrei tanto diventare suora", mi sorrise e andando via pronunciò: "Sia lo­dato Gesù Cristo". Mi fu difficile separarmi da lei. La più grande sor­presa venne proprio quando, ritornando in chiesa, vidi il parroco che mi aspettava. Mi chiese chi era, poi mi disse in questo modo: "Credo che non fosse una creatura terrena: nel dispensarle la comunione ho visto un fulgore luminoso irradiare il suo viso e l'ostia è rimasta sospesa nell'aria". Gli raccontai che la Signora mi aveva detto che, se io avessi pregato con fervore, avrei visto la nostalgia che è riposta nel mio cuore e sarei dive­nuta suora». Al servizio del Signore - A 17 anni suor Natalina entrò nel­l'Ordine delle maddalene e ricevette da Gesù particolari gra­zie. In una visione Gesù le disse: «Figlia mia, tu sarai, per mez­zo dell'amore e delle sofferenze, un oggetto sacrificale per i preti, i peccatori e le povere anime del Purgatorio. Per queste anime dovrai accogliere tutti i sacrifici e le sofferenze che ti saranno chiesti per la loro salvezza! Quando te lo chiederò, dirai questo ai tuoi superiori e al tuo confessore». Sempre più spesso suor Natalina riceveva estasi mistiche e visioni. I suoi superiori non la comprendevano e non erano d'accordo con i suoi sacrifici espiatori; posero allora le seguen­ti condizioni: o il Signore Gesù Cristo le trasmetteva i doni della grazia in modo discreto, oppure doveva lasciare l'Ordine, poiché recava danno alla comunità religiosa con la sua inquie­tudine. Da quel momento, secondo le descrizioni della mistica, Gesù le apparve di nuovo e così le disse: «Da adesso riceverai le mie grazie mistiche senza segni vistosi, io ti infonderò la vita e l'azione così come già l'ebbi al tempo della mia vita terrena. A quell'epoca vivevo come un uomo tra i tanti, pregavo lavora­vo e guarivo, mentre la mia anima restava nascosta al mondo ed era in eterna estasi con il mio Padre celeste». Nel 1940 quando soffriva sotto i colpi dei dubbi del prossi­mo (se le sue comunicazioni provenissero veramente da Dio o da altro), sentì di nuovo la voce di Gesù: «Non temere! Io ho parlato con te! Io l'eterno Amore, il grande Verbo dell'eterna Verità! Io desidero che venga riconosciuta e festeggiata pub­blicamente dai miei preti la mia Madre Immacolata come Re­gina del mondo. Il mio Cuore non troverà quiete finché mia Madre non siederà sul trono come Regina del mondo». Dal suo ingresso nel convento suor Natalina iniziò le sue pratiche espiatrici per i sacerdoti e Gesù le comunicò le sue sofferenze per i preti, ma anche le sue gioie. La mistica suora restò anche molto devota alla Santa Vergine Maria che nell'au­tunno del 1985 apparve di nuovo alla veggente per parlarle dell'Ungheria (il santo re Stefano I destinò interamente il suo paese alla devozione mariana) come Regina del mondo: «Il calice della sofferenza deve essere bevuto fino alla feccia, non c'è altra possibilità». 
KERRYTOWN (IRLANDA).
Gli abitanti di questo villaggio e an­che persone estranee che si trovavano in quel luogo videro la Madonna avvolta in una luce straordinaria. Apparve su una parete rocciosa in tutta la sua silenziosa maestosità. 
SAN PLACIDO (CANADA).
Secondo la leggenda locale, la Santa Vergine Maria sarebbe apparsa alcune volte alla dodicenne Teresa Gay; le circostanze e i dettagli non ci sono noti.  
BODONOU (FRANCIA).
La Beata Vergine Maria apparve tre volte da grandi nuvole (19 e 20 giugno e 2 luglio 1940) a due fanciulli e così disse loro: «Pregate fanciulli, mio Figlio vi esau­dirà». Ella teneva il Bambino Gesù tra le sue braccia ed era accompagnata da alcuni santi francesi. Quando l'apparizione disparve i fanciulli videro su di loro librarsi in volo una co­lomba. 
ORTONCOURT (FRANCIA).
Jeanette Tachet ebbe numerose ap­parizioni mariane. Nel 1940 Maria la incoraggiò a consacrare la sua vita a Dio. Dall'11 novembre 1944 fino al 13 gennaio 1946, Jeanette Tachet ricevette numerose istruzioni sullo spi­rito sacrificale e sulla vita devota. Fu accolta in un Ordine re­ligioso. 
LAUQUINIZ (SPAGNA).
Felisa Sistiaga, mentre cucinava, ebbe improvvisamente la visione della Santa Vergine Maria in una veste nera. Dal 1969 ricevette numerose apparizioni con mes­saggi e profezie: «Pregate per i peccatori... predicate il Regno di Dio... io sono apparsa nella vita del mondo in diversi luoghi, ma sono ancora troppo pochi che credono in me. Un giorno si vedrà luccicare una grande croce in cielo e la giustizia divina scenderà sul mondo... poi un vento cocente si leverà su tutta la Terra e molti periranno per timore e paura...». 
CORNAMONA (IRLANDA).
Mary e Lizzy Morin ebbero negli anni 1942, 1945 e 1947 cinque apparizioni della Santa Vergine Maria, in circostanze non note. 
SONNENHALB (SVIZZERA).
Alla festa di «Maria redentrice dei carcerati» del 24 settembre 1942, la Santa Vergine apparve alla signora Maria Graf, esortandola alla recita del Rosario nel se­guente modo: «Recitate il Rosario per la conversione dei pec­catori!». Da allora Maria Graf ebbe il privilegio di ricevere ri­petutamente molte apparizioni della Madre di Dio fino alla sua morte nel 1964. 
UNGHERIA.
In un luogo dell'Ungheria, rimasto sconosciuto, si manifestarono dal 1942 per un lungo periodo di tempo appa­rizioni della Santa Vergine Maria e Gesù Cristo. La destinata­ria di queste apparizioni fu una suora. Nei messaggi che ebbe il privilegio di ricevere venivano sollecitate le opere espiatrici, la sofferenza e la dedizione della sua vita in favore delle povere anime del Purgatorio, dei sofferenti e dei peccatori, affinché costoro potessero ricevere grazie smisurate e così scontare i loro peccati e le mancanze accumulatisi durante la vita. «Quan­do essi avranno equilibrato e pagato le loro colpe potranno perfino procurare la conversione di altri peccatori più ostinati e rendere gloria a Dio». 
ATHIS-MONS, PARIGI (FRANCIA).
La Madonna apparve nella primavera del 1943 alla signora Debord con il titolo di «No­stra Signora della maternità», patrona delle madri di Francia e Regina delle madri del mondo. Per commemorare quest'avve­nimento fu eretta una statua a imitazione dell'apparizione. Nel 1950 alcune persone ricevettero la grazia di vedere altre appa­rizioni mariane.
*********************************** GIUGNO 2007
GRINAKALNES (LITUANIA).
Sull'imbrunire dell'8 febbraio gli abitanti di questo villaggio sono testimoni di un'apparizione di Maria SS., coronata di stelle, sul tetto della chiesa. Poi la Vergi­ne, levitando nell'aria, entra nella chiesa, si dirige verso l'altare e così scompare. La stessa apparizione si ripete il 15 dello stesso mese e il 16 aprile durante una santa Messa. Il 17 aprile la Santa Vergine appare un'ultima volta, sempre durante la santa Messa, avvolta da una luminosità intensa, soprannaturale.
BONATE (LOMBARDIA).
Maria apparve alcune volte ad Adele Roncalli, una bambina di sette anni, parente del papa Giovan­ni XXIII. Dal 13 fino al 31 maggio la Madonna apparve vestita di bianco con un mantello azzurro e un diadema. Adele ebbe altre meravigliose apparizioni. Il 21 maggio, sempre dello stes­so anno, migliaia di persone videro in questo luogo il sole in­grossarsi e calare sulla Terra, poi ritornare al suo posto e sen­tirono la voce della Madonna che lasciò alcuni brevi messaggi all'umanità: «I genitori divengono spesso colpevoli delle ma­lattie dei loro figli a causa dei loro peccati... Solo preghiere ed espiazioni possono riparare a queste manchevolezze».  Per commemorare le apparizioni venne costruita una cap­pella in questo luogo.
CLARKSDALE (STATI UNITI).
Al condannato a morte Claude Newmann apparve alcune volte la Beata Vergine Maria. Nella prima apparizione, gli disse: «Se tu vuoi che io sia tua Madre e se vuoi divenire mio figlio, chiedi un prete cattolico!». Egli eseguì quello che Maria SS. gli aveva proposto e venne in con­tatto con padre Robert O'Leary, il cappellano del carcere. Costui preparò Claude alla comunione e all'accettazione spiri­tuale della sua condanna. Il condannato dedicò il sacrificio della sua vita per la conversione di un altro carcerato. Il sacri­ficio diede i suoi frutti: anche questo carcerato si convertì pri­ma della sua esecuzione.
DETROIT (STATI UNITI).
Nell'estate del 1944, una donna co­niugata vide Maria SS. sui campi di battaglia, negli ospedali e nei paesi devastati dalla guerra. Vide e sentì la Madre di Dio esortare la gente alla recita di comuni preghiere del Rosario e promettere agli oranti le sue particolari benedizioni e protezio­ni. Per commemorare queste apparizioni e diffondere le esor­tazioni della Santa Vergine Maria, sorse in America la comuni­tà di Block Rosary Groups.
CROAZIA.
Nell'anno 1945 la ventiquattrenne Giulia, una ra­gazza molto sensibile e semplice (che volle restare sconosciu­ta), ebbe numerose visioni, apparizioni e messaggi dalla Santa Vergine Maria e da altre creature celesti, Angeli e Santi. Il car­dinale Aloisio Stepinac, arcivescovo di Zagabria, prese in con­siderazione la veggente. Quando egli morì, l'assistenza della giovane proseguì con il vescovo Stefano Bàuerlein. Nel 1973 numerosi messaggi furono trasmessi a papa Paolo VI. La Chiesa non ha preso fino a oggi nessuna posizione a ri­guardo. I padri gesuiti accudiscono la veggente e ne attestano l'autenticità soprannaturale delle visioni e delle relazioni, come curano le traduzioni di diverse documentazioni a riguardo. Padre Rodolfo Z. Skunca SJ ha già pubblicato nel periodo 1945-1976 tre volumi con le apparizioni e i messaggi ricevuti da Giulia, in particolare le apparizioni e i messaggi mariani.
AMSTERDAM (OLANDA)
La signora Ida Peerdeman di Amster­dam ricevette, tra il 25 marzo 1945 e il 31 maggio 1959, cin­quantasei visioni mistiche della Santa Vergine Maria. Nel 1958, prima che terminassero i messaggi della «Signora di tutti i po­poli», la Madonna disse alla veggente: «Il contatto resterà». Si comprese poi che con la parola contatto si intendevano le "Esperienze Eucaristiche" (questo nome trova la sua ragione nel fatto che una loro caratteristica è quella di avvenire sempre durante la santa Messa). Ida Peerdeman (nata nel 1905) era una donna molto sempli­ce e dall'apparenza comune che viveva in un appartamento con sua sorella e lavorava in un ufficio come impiegata. Il 25 marzo 1945 ebbe la prima apparizione. La sua guida spirituale fu per lungo tempo il padre domenicano Frebe, che fu anche testi­mone di quest'apparizione nella casa della veggente. La Chiesa non ha ancora definito il carattere soprannaturale delle apparizioni. Nel frattempo però è stata permessa la vene­razione privata della «Signora di tutti i popoli» e la diffusione degli scritti della Peederman poiché nei messaggi non è conte­nuta nessuna contraddizione con l'insegnamento dottrinale e morale della Chiesa. Resta inteso che il giudizio definitivo è rimesso alla Chiesa stessa. Le apparizioni di Amsterdam si possono riassumere nel se­guente modo: Le prime quattro apparizioni - Queste formano una base in­troduttiva a tutti i messaggi perché ne contengono già in anti­cipo tutti i temi più importanti. Le prime ventitré apparizioni formano un messaggio unitario, poi dal 16 novembre 1950 il linguaggio cambia per divenire molto più dogmatico. Le appa­rizioni della Santa Vergine a Ida avvennero quasi tutte nella casa della veggente ad Amsterdam, solo alcune in terra tedesca e nella chiesa di San Tommaso ad Amsterdam. Ogni messag­gio era trasmesso dalla Madonna alla veggente lentamente, so­vente con lunghi intervalli. Nel 1953 la Signora spiega al suo strumento sulla Terra, la veggente Ida, che i messaggi non sono dedicati a un solo paese ma a tutti i popoli e chiede che siano divulgati. Cronologicamente i cinquantasei messaggi sono stati tra­smessi in giornate non collegate. In alcuni anni ce ne furono di più, in altri di meno; nel 1951 si ebbero ben tredici messaggi. Míriam, o Maria, con queste apparizioni richiamò l'attenzione sul più importante dei dogmi mariani degli ultimi tempi, e cioè che Ella vuole essere «Corredentrice, Mediatrice e Avvocata», tre pensieri in una sola manifestazione. Ella sviluppò questi tre concetti sistematicamente, secondo la cronologia delle ricor­renze. Un aspetto caratteristico delle apparizioni mariane di Am­sterdam sono i molti annunci e i simboli contenuti in riferimen­to a ciascuna di esse. L'indicazione data durante l'apparizione di marzo alla festa dell'Annunciazione di Maria, per esempio, fa riferimento all'inizio dell'opera salvifica di Gesù. Nella prima parte di tutti i messaggi la Signora vuole porre in luce la sua immagine, la sua preghiera e la sua azione mon­diale. Motiva la sua apparizione e ci ripara da catastrofi e guerre. Di fronte allo spirito maligno, portatore dei falsi profeti, ver­rà lo Spirito Santo. Se il mondo ha abbandonato la Croce, la Signora desidera. che essa venga piantata al centro del mondo. La prima apparizione avvenne il 25 marzo 1945: «Alla mia sinistra vedo in alto una figura femminile con una lunga veste bianca. Mi pare che la figura sia quella della SS. Vergine; Ella mi dice, mostrandomi le dita, che tre significa marzo, il quattro è aprile e il cin­que significa maggio (dicendo questo Ella mi mostra dapprima tre dita, poi quattro e ancora cinque). Subito dopo la Santa Vergine mostra il rosario e dice che con questo bisogna perseverare nella preghiera. Vedo pure un gran numero di soldati, molti dei quali alleati, e la Santa Vergi­ne me li mostra. Poi prende la crocetta del rosario e indica il Cristo. Mi mostra di nuovo i soldati e dice che non tarderanno a ritornare a casa. La Madonna protegge dunque quei soldati». Alla domanda se fosse Maria SS., la Peerdeman riceve que­sta risposta: «Mi chiameranno la Signora, la Madre». Dopo questa risposta, alla veggente viene posta davanti una croce che deve sollevare: la solleva lentissimamente e prova che è pesan­te. Improvvisamente tutto scomparé. Ida resta convinta, da quest'esperienza mistica, che deve dedicare la sua vita futura al servizio dei messaggi della «Signora di tutti i popoli». Il 21 aprile 1945 Ida si sente di essere in una chiesa e vede l'immagine della Signora circondata di fiori. Migliaia di per­sone le sono davanti in ginocchio. Poi Ella dice: «Voi serbe­rete la pace se crederete in Lui». Infine la veggente vede pas­sare una lunga processione, è la processione del miracolo di Amsterdam. Con la terza apparizione Ida vede la Santa Vergine pregare l'umanità e la veggente stessa per l'esercizio delle pratiche espiatrici, una lunga e difficile via si apre ai volenterosi. La quarta apparizione avviene il 29 agosto 1945. Ida sente una grande tristezza riposta nella sua mano; la Signora le dice che questa sensazione di tristezza sarà seguita da gioia. La veg­gente vede raggi luminosi, grandi edifici e molte chiese. La Si­gnora aggiunge che tutto ciò deve diventare una grande comu­nità religiosa. Ida così scrive: «La mano mi duole terribilmente. Giungono tempeste su quelle chiese. La Madonna mi mostra tre papi. A sinistra in alto si trova papa Pio X, a destra un papa nuovo. La SS. Vergine mi dice che questi papi sono i lottatori, ancora molte cose devono mutare nella Chiesa e che bisognerà cambiare soprattutto la formazione degli ecclesiastici. Allora vedo pas­sare file di giovani ecclesiastici, infine vedo una colomba volare». Il primo gruppo di apparizioni - Queste quattro apparizioni concludono la parte introduttiva ai messaggi, fanno parte delle prime ventitré che formano, secondo gli esperti, il messaggio uni­tario al quale abbiamo accennato sopra. La quinta apparizione comprende una grandiosa visione di tutti i popoli e alcuni sim­boli di significativa importanza. Poi la Signora in bianco prende la veggente per la mano (la mano che le duole fortemente) e la conduce in una specie di magnifico giardino (il Paradiso) e le dice: «Questa è la giustizia e bisogna ritrovarla, altrimenti il mon­do si perderà di nuovo». Ida Peerdeman vede il Vaticano, il papa, molti conventi ed ecclesiastici e sente levarsi una voce: «Una nuova educazione più adatta al tempo e sociale». A questo punto la veggente vede volare al di sopra della Chiesa una co­lomba nera (il vecchio spirito) e subito dopo ne vede solo una bianca (il vecchio spirito che trasforma il nuovo). Poi vede nel­l'aria scritta la parola «Encicliche» e sente dire dalla Signora, con un fare triste: «Quella è la buona via ma non vengono messe in pratica». La veggente vede poi una figura bianca e luccicante che trascina una grande croce sulla terra: «Vedo croci uncinate cadere, poi delle stelle che spariscono. Ora vedo il globo davanti a me e la Signora, mettendovi il piede sopra, dice: "Metto il piede sul mondo. Li aiuterò, mi dovranno ascoltare"». Dalla sesta apparizione fino alla ventitreesima vengono espo­ste in modo molto dettagliato dalla Madonna le dure lotte per il trionfo della verità, giustizia e amore per il prossimo. Il secondo gruppo di apparizioni - Della ventiquattresima ap­parizione Ida dice: «Vedo la Signora che si tiene sul globo terrestre. Dietro di lei appare una grande croce e un nastro con una scritta "La Signora di tutti i po­poli"». In quest'apparizione la Madonna parla in particolare della Germania e della necessità di far sorgere una grande azione tra i cattolici di questo paese per lo sviluppo di una nuova evange­lizzazione sotto la protezione del cielo. Nell'apparizione dell'11 febbraio 1951 (la ventisettesima) Maria SS. si mostra come «Madre di tutti i popoli» in una luce chiarissima. Nel suo messaggio dice che gli abitanti di tutti i paesi della Terra dovrebbero considerarsi una sola unità intor­no all'unica Croce. Nella successiva apparizione la Santa Vergine affida l'incari­co a Ida, la veggente, di far dipingere la sua immagine sul glo­bo terrestre e di diffondere la preghiera della Signora di tutti i popoli con la sua immagine del dipinto. Nella trentesima apparizione Maria SS. lascia un nuovo e ul­timo dogma che sarà oggetto di moltissime dispute: «Avvocata e Procuratrice di tranquillità a tutti i popoli, abbracciata alla croce del Figlio». Questo sarebbe l'ultimo dogma mariano. Nelle altre apparizioni la Signora di tutti i popoli si impegna a render chiara l'azione della Corredentrice e Avvocata, il pia­no mondiale divino e la purificazione della Terra e degli uomi­ni. Spesso si rivolge al papa e ai teologi. Nella cinquantaquat­tresima apparizione, quella del 18/19 febbraio, la Corredentri­ce, Mediatrice e Avvocata, Signora di tutti i popoli, annuncia che presto condurrà papa Pio XII al trapasso. Il 31 maggio 1959 l'ultima apparizione (la cinquantaseiesima): la Signora appare in alto in tutta la sua gloria, come se Ella pro­venisse da un laceramento del cielo. È più raggiante del solito e di un aspetto celeste e glorioso, porta sul capo una corona splendente di luce. Poi sotto quell'immagine gloriosa Ida vede un pezzo di cielo chiaro e azzurro e al di sotto ancora la parte superiore del globo, tutto nero. Allora la Signora muove il dito e scrolla il capo disapprovando, e ammonendo la veggente dice: «Fate penitenza». Da quel globo oscuro e nero emergono mol­tissime teste di persone di ogni specie. La veggente vede quella gente salire alla superficie dell'emisfero, vede creature di tante razze e tipi umani differenti. La Signora, guardando la veggen­te, stende le mani su quegli uomini con un gesto benedicente, adesso non ha più il volto così triste e dice: «Riparate alle vo­stre colpe». Improvvisamente la Signora scompare e in suo luo­go la veggente vede un'ostia gigantesca con un calice. Il calice è d'oro magnifico e da esso colano spessi fiotti di sangue: il sangue cola sulla Terra e si sparge sul globo. A un tratto tutta la Terra si trasforma in una sola ostia santa raggiante e luminosa dalla quale esce una figura di luce che, librando nell'aria, dice: «Chi mi mangia e mi beve ha la vita eterna e riceve il vero Spirito». Tutto quello che la Madonna aveva annunciato in queste apparizioni si avverò nei venticinque anni successivi. Esperienze Eucaristiche - Le cosiddette "Esperienze Eucari­stiche" sono la continuazione dei messaggi della Signora di tutti i popoli. Tali esperienze iniziano il 17 luglio 1958 e durano fino ai tempi recenti. Esse analizzano l'epoca attuale e costituiscono un invito alla riflessione per i responsabili. Annunciano anche la certezza nel totale superamento della crisi della Chiesa con il decisivo aiuto della Signora di tutti i popoli. Di solito queste esperienze avvenivano mentre la veggente Ida Peerdeman prendeva la comunione: l'ostia diventava come vi­vente ed ella riceveva brevi messaggi da Cristo. Tali messaggi mostravano i difetti e i pericoli a cui il Concilio Vaticano II an­dava incontro con l'accettazione e la facile penetrazione delle false dottrine di modernizzazione. «La Dottrina divina e le Leg­gi, valgono in tutte le epoche e sono come nuove in ogni tem­po», così si espresse la Madonna in quel tempo. Con questi messaggi la Signora cercava di raddrizzare con opportune indi­cazioni le possibili deviazioni. Mentre a Turzovka (cfr. 1958) oppure a Eisenberg (cfr. 1955; 1984) il punto centrale sembra essere la prospettiva apocalittica (come a La Salette e a Fatima), richiamando a un'immediata conversione tutti i fedeli per evita­re la catastrofe finale, questi messaggi ed "Esperienze Eucaristi­che" confluiscono in un punto centrale: la preoccupazione e le esortazioni della Madonna per guidare i vertici della Chiesa a non commettere passi falsi sulla via dell'evangelizzazione e della modernizzazione; inoltre si rivolge ed esorta i fedeli e gli uomini di buona volontà di tutte le razze e di tutti i popoli a unirsi intor­no all'unica Croce e all'unica Madre per raggiungere la salvezza del mondo, la sua liberazione dalla potenza del male a onore e gloria di Dio e la santificazione di tutti gli uomini. «Una Chiesa e un popolo senza Madre sono un corpo senza anima». Sembra però che le premure e gli avvertimenti della Madre di Dio non siano stati debitamente considerati e interpretati.
LA CODOSERA (SPAGNA).
Maria SS. apparve in questo luogo alcune volte a persone adulte e in particolare a tre ragazze: Marcellina Barroso, Dolores Lucio e alla diciassettenne Afra Brigodo-Blanco, che ricevette il dono delle sante Stigmate. La Madonna si mostrò loro come Madre dei dolori e anche con altri titoli e aspetti. Le veggenti ebbero anche visioni di Gesù Cristo.
ESPIS (FRANCIA).
In questo luogo della Francia la Madonna è apparsa per alcuni anni e sempre il giorno 13 di ogni mese. Fu vista, anche accompagnata da Angeli e Santi, da molti bambini e adulti.
MONTICHIARI-FONTANELLE (LOMBARDIA).
Le apparizioni e i messaggi di Maria, come Rosa mistica, a Pierina Gilli, restano tra i più famosi dei tempi moderni, in particolar modo per i fenomeni miracolosi e le lacrimazioni di sangue della Madon­na pellegrina a essi collegati. Gli avvenimenti miracolosi si svolsero tra la provincia di Mantova e quella di Brescia, dove si trova la città di Monti­chiari con la piccola località di Fontanelle. In questo paese nacque il 3 agosto 1911 la futura veggente Pierina Gilli, la cui esistenza terrena si concluse il 12 gennaio 1991. Chi ha cono­sciuto Pierina non può dire altro che fu un essere semplicissi­mo e umile, dedito alla preghiera, al sacrificio e alla penitenza. Era la maggiore di otto figli di una famiglia estremamente po­vera. Per lungo tempo prestò servizio ospedaliero, poi ottenne il permesso di essere accolta nella casa madre della Congrega­zione delle ancelle della carità. Gravemente malata Pierina ri­cevette il santo Viatico e l'Unzione degli infermi. Cadde allora in un profondo torpore, sembrava fosse in attesa sicura della morte allorché in una visione vide suor Crocifissa di Rosa (la fondatrice delle ancelle, poi canonizzata nel 1954) che, toccan­dole la testa la unse dicendole: «Ti ungo e guarirai, ma avrai una nuda croce da portare». Immediatamente dopo la visione, Pierina si ritrovò guarita. La veggente riprese il lavoro, sempre come aiutante infermiera, presso l'ospedale civile di Montichia­ri, rimanendovi fino alla fine del 1946. Antefatti - La prima apparizione di Maria avvenne nella stan­za che Pierina condivideva con una suora (le ancelle si occupa­vano del servizio ospedaliero) di servizio all'ospedale civile di Montichiari. La veggente era in ginocchio assorta nella preghie­ra, quando improvvisamente vide la Madonna avvolta da una luce splendente. Portava una veste color viola sormontata da un velo bianco e nel suo petto erano conficcate tre grosse spa­de. La Signora del Cielo appariva molto triste e piangendo dis­se con solenne mestizia tre parole: «Preghiera, sacrificio, peni­tenza!». Dopo questa prima apparizione Pierina prese a soffri­re intensamente, fisicamente e spiritualmente. Visione dell'Inferno - Particolarmente durante il mese di maggio del 1947, avendo iniziato a impegnarsi più a fondo nella preghiera e nella penitenza, iniziò a essere perseguitata dal de­monio che si manifestò a lei sotto diverse forme. Il 31 maggio dello stesso anno fu percorsa brutalmente da tre demoni al punto tale che, piena di lividi e di percosse, corse a cercar rifu­gio da due suore dell'ospedale dove lavorava e chiamò in suo soccorso Santa Maria Crocifissa. Allora svenne e si vide in un luogo sconfinato: era l'Inferno. Pierina vide in questo luogo un lampeggiare di fiamme con turbe di demoni alati esagitati e, in mezzo alle fiamme, si trovavano innumerevoli anime dei dan­nati. Erano trasparenti ma Pierina poteva riconoscerne i volti e le vesti ed erano somiglianti pressoché ai tre demoni che l'ave­vano tormentata. Pierina si sentì soffocare e invocò l'interven­to di Cristo e Maria SS. Poi udì una voce: «Vedi questo è l'Inferno! La prima schiera dei dannati è formata dalle anime consacrate (religiosi e dignitari ecclesiastici) che tradirono la loro professione, perciò sono divenuti dannati, la seconda dai religiosi che sono morti nel peccato mortale. La terza è formata dai sacerdoti di Giuda!». Allora Pierina urlò, invocando Dio: «Finitela! Finitela! O Dio aiutami!». A questo punto udì una voce: «Per evitare che le povere anime entrino nell'Inferno bisogna espiare, esercita­re molte pratiche di fede e penitenze». La veggente si dichiarò pronta a dedicarsi ai sacrifici espia­tori. Si risvegliò e recitò devotamente il santo Rosario per rin­graziare il Signore Gesù e la SS. Maria di essere stata salvata. Apparizione del 1° luglio 1947 - La mistica Pierina ebbe un'altra apparizione di Maria SS.: mentre con due suore del­l'Ordine recitava devotamente il santissimo Rosario le apparve la Madonna in una veste color viola nelle stesse condizioni della prima volta, con le tre spade conficcate nel cuore. Pierina pre­gò la Santa Vergine di mostrarsi a entrambe le consorelle, ma Ella rispose: «Di' loro che mi vedranno in cielo molto meglio!». Poi scomparve. Apparizione del 13 luglio 1947 - La Santa Vergine apparve di nuovo nella camera di Pierina nell'ospedale di Montichiari, mentre la veggente recitava con le consorelle il santo Rosario. Questa volta la Madonna era accompagnata da santa Maria Crocifissa di Rosa, in una luce chiarissima. La Madre di Dio era come avvolta in quello splendore luminoso argenteo, por­tava un lungo e largo mantello che doveva essere certamente tenuto da un fermaglio invisibile. Da sotto il velo, sulla fronte, le cadevano i capelli castani. Il mantello era orlato con striscie dorate fini. Nella mano destra teneva un rosario con una me­daglia. Poi disse: «Io sono la Madre di Gesù e la Madre di voi tutti». Quando la Vergine apri le braccia Pierina vide che le tre spade erano sul pavimento e al loro posto c'erano tre rose nel petto di Maria: una bianca, una rossa e un'altra d'oro. Poi san­ta Maria Crocifissa di Rosa, che era vicino alla SS. Vergine, disse: «Il nostro Signore Gesù Cristo mi ha inviato per far conoscere a tutti i religiosi degli Ordini maschili e femminili e ai preti secolari la nuova devozione mariana. Dite ai vostri venerabili superiori che la nuova devo­zione alla SS. Vergine Maria si chiama "Rosa mistica", la Madre vera e particolare delle anime consacrate a Dio». Poi la Madre di Dio aggiunse: «lo voglio che il 13 di ogni mese sia onorato come giornata mariana. In preparazione di questa giornata, nei primi dodici giorni si devono con­durre particolari preghiere e pratiche espiatrici. Questo giorno deve es­sere dedicato all'espiazione per le offese contro Dio fatte dalle anime consacrate. Con questa colpa esse traforano con tre spade fiammanti il mio Cuore e quello del mio Figlio divino, Gesù Cristo. Il giorno 13 di ogni mese invierò un'abbondanza di grazie e di sante vocazioni per tutti quegli istituti e congregazioni religiose che mi avran­no onorata in questo modo. Io desidero che il 13 luglio di ogni anno venga santificato, soprattutto in tutti gli istituti religiosi, per mezzo di particolari devozioni: la santa Messa, la santa Comunione, il santo Rosario e un'ora di contemplazione. Io desidero che in ogni Ordine e in ogni istituto religioso ci siano anime che vivano con grande spirito di preghiera per esortare la grazia che nessuna vocazione vada perduta. Questo signica la Rosa bianca. Io desidero che qui si trovino anime che possano dedicarsi a opere espia­trici per lavare i peccati e le offese fatte contro il nostro Signore da parte delle anime consacrate. Questo significa la Rosa rossa. Io desidero che anche altre anime sacrifichino la loro vita come espia­zione e purificazione dal tradimento che il nostro Signore ha sofferto per mezzo di quei preti che si uniscono al tradimento di Giuda. Questo significa la Rosa dorata. La dedizione sacrificale delle anime così consacrate viene richiesta dal mio Cuore materno per la guarigione e la salvezza dei servi di Dio diso­rientati e per i loro Ordini religiosi». Apparizione del 22 ottobre 1947 - Maria SS. apparve questa vol­ta nella cappella dell'ospedale di Montichiari, proprio nel mo­mento in cui alcune suore, preti e medici recitavano la corona del Rosario. La Madonna prese commiato con queste parole: «Io vengo per l'ultima volta per la preghiera della devozione che ho già raccomandato. Mi sono già dichiarata mediatrice degli uomini e in par­ticolare delle anime consacrate a Dio che hanno offeso mio Figlio Gesù Cristo. Ma io prometto la mia protezione a tutte le anime scelte che rien­trano nello spirito originario del loro santo fondatore dell'Ordine». Poi si accomiatò da Pierina dicendo: «Vivi d'amore!». Apparizione del 16 novembre 1947 - Mentre Pierina, dopo aver preso la santa comunione nel duomo di Montichiari (chie­sa parrocchiale), era assorta nella contemplazione di ringrazia­mento al Signore, vide improvvisamente uno strale di luce. Aprì gli occhi e vide al centro dei raggi luminosi la figura di Maria SS. come «Rosa mistica» in un giardino ricoperto di rose bianche, rosse e del colore dell'oro puro. La Madonna aveva sul viso un'espressione seria e teneva le mani aperte. Pierina tentò di avvicinarsi, ma senti che non poteva muoversi. Allora la Santa Vergine le disse: «Il nostro Signore Gesù Cristo non può più sopportare le pesanti offese. Egli voleva inviare un castigo sulla Terra ma io ho tenuto la sua mano e ho ottenuto ancora la sua misericordia. Per questa ragione io esorto pre­ghiere e penitenza come espiazione per tutti i peccatori e per questi peccati. Darò la mia grazia a tutti coloro che lavorano in tal senso, per fare in modo che questi peccati vengano espiati. Io chiamerò la benedi­zione su questo luogo, sull'Italia e sul mondo, sul Santo Padre, sui preti e su tutte le anime consacrate! Se tu sarai generosa, con i sacrifici espiatori, potrai acquisire ancora più grazie per il mondo». Apparizione del 22 novembre 1947 - Pierina pregava ogni po­meriggio nel duomo. Una volta, alla presenza di alcune persone, vide improvvisamente Maria SS. come Rosa mistica, che si avvi­cinò a lei e le disse: «Segna con la lingua le quattro linee della croce su questi quattro mattoni!». Pierina eseguì la richiesta e si allontanò un poco. Allora la Madre di Dio si pose su uno di questi mattoni e le disse che erano necessarie molte preghiere e azioni espiatrici in favore dei peccatori. In questo caso, partico­larmente per quelli italiani. La Santa Vergine parlò anche del­1'«Ora della grazia»; alla domanda della veggente sul significato di questa parola, la Madonna rispose in questo modo: «L`Ora della grazia" è l'avvenimento della più grande conversione, che avverrà 1'8 dicembre... In questo giorno le anime più fredde del marmo saranno riscaldate e commosse alla grazia di Dio e si sentiranno sempre più legate all'amore divino». Questa fu l'unica volta che la Madre di Dio annunciò la sua prossima apparizione, le altre volte era sempre apparsa improv­visamente. Apparizione del 7 dicembre 1947 - Il 7 dicembre Pierina fu guidata dalla sua voce interiore a recarsi nel duomo. Qui in­contrò il suo confessore, la superiora dell'ospedale dove lavo­rava e una terza persona; la veggente pregò insieme a costoro. Mentre era assorta nella preghiera profonda, Pierina fu colpita da un raggio di luce, si prostrò in ginocchio e vide Maria SS. che era accompagnata da un fanciullo e una fanciulla vestiti di bianco che reggevano il suo mantello bianco. Entrambi i fan­ciulli avevano un nastro bianco avvolto intorno al capo. Lasciò, come Rosa mistica, il messaggio della devozione al suo Cuore Immacolato, in particolare rivolse ancora una volta la racco­mandazione agli istituti e alle congregazioni religiose di appro­fondire questa devozione. Alla domanda da parte della veggen­te su chi erano quei fanciulli che l'accompagnavano, rispose che i loro nomi erano Giacinta e Francesco che avevano molto sofferto nonostante la loro giovanissima età e le sarebbero stati d'aiuto. La Madonna chiese ancora a Pierina di vivere lo spiri­to di quei simboli: semplicità e bontà. Poi la Santa Vergine apri le mani e guardando in cielo disse: «Sia benedetto il Signore!». La grande apparizione dell'8 dicembre 1947 - Alla festa del­l'Immacolata Concezione migliaia di fedeli affollavano il duo­mo per assistere all'apparizione della Madonna che era già sta­ta annunciata da tempo. Pierina si inginocchiò e iniziò a recita­re il Rosario al centro del duomo (nello stesso posto dove era apparsa la Madonna la volta precedente). Improvvisamente la veggente gridò: «La Madonna!». La Santa Vergine, come informò dopo la veggente, era ap­parsa su alcuni gradini bianchi che erano adornati a destra e sinistra con rose bianche, rosse e gialle. Maria SS. le disse: «Io sono Maria della grazia di nostro Signore, il mio Figlio divino Gesù Cristo. Io sono l'Immacolata Concezione e sono venuta a Montichiari per essere venerata come Rosa mistica. Desidero perciò che 1'8 dicembre a mez­zogiorno di ogni anno si celebri l'ora della grazia in tutto il mondo. Con questa celebrazione si eleveranno numerose grazie fisiche e spirituali». Poi la Madonna espresse le seguenti volontà: che i quattro mattoni fossero chiusi in una grata di ferro; che venisse costrui­ta una statua simile all'apparizione della Rosa mistica con i tre gradini, in segno di gratitudine per le grazie ricevute; che ve­nissero promosse processioni pubbliche con questa statua. Maria, Vergine SS. ricordò alla mistica le apparizioni alla bam­bina di Bonate. La veggente pregò la Madonna di dare la sua grazia, oltre alla bambina di Bonate, anche ad altre persone e particolarmente ai malati. Allora Maria SS. le rispose: «Alcune guarigioni saranno con­cesse». Poi la SS. Vergine, alla successiva domanda della veggente, disse che questa sarebbe stata la sua ultima apparizione, ma che le sarebbe ancora apparsa prima della sua morte. Infine Pieri­na chiese alla Madonna il significato delle scale ed Ella pazien­temente le rispose: «Chi pregherà su questi mattoni e verserà lacrime di pentimento troverà in queste scale una via sicura per giungere al mio cuore materno e qui per trovare grazia e protezione. Sia i buoni che i cattivi, se troveranno il coraggio di pregare sinceramente, riceveranno per mio mezzo la grazia del cuore misericordioso di mio Figlio». Allora la Madonna allargò le braccia e poi trasse dal suo cuore tre rose: una bianca, una rossa e una giallo-oro. La veggente così ha poi descritto le sensazioni di questo momento: «Dal suo Cuore fuoríusci una luce così forte e penetrante che venni ac­cecata, come se l'amore della Madonna mi avesse strappato via gli occhi. Credetti di rimanere per sempre cieca. Dal mio animo si levò allora un'implorazione: "Oh! Immacolato Cuore di Maria!". La luce divenne più debole e potei di nuovo vedere Maria SS. che, dopo aver lasciato il segno della benedizione per tutti, si allontanò». Nello stesso momento si verificarono alcune guarigioni mira­colose: un bambino infermo, paralitico di cinque anni e una donna muta di ventisei anni. Dopo la santa Messa i due furono portati fuori dal duomo e tutti gli astanti, dopo aver constatato quell'improvvisa duplice guarigione, rimasero profondamente impressionati dall'evento miracoloso. Il fanciullo che era parali­tico così si espresse: «Ho visto la Madonna e mi ha sorriso». Entrambi i miracolati restarono per il resto della loro vita in buona salute e non più impediti dalle infermità menzionate. Il fanciullo tempo dopo si sposò, mentre la ragazza scelse la vita consacrata entrando in un convento. Ancora un terzo miracolo doveva prodursi durante questa apparizione: una trentaseienne inferma, che restò con sua suocera a casa mentre tutti gli altri erano andati al duomo, fu improvvisamente guarita appena dopo che la suocera aveva pregato in questo modo: «Oh! Amata Ma­dre di Dio, se tu adesso veramente appari nel duomo di Monti­chiari ti prego di guarire questa povera malata!». Tale miracolo prova l'autenticità soprannaturale, al di fuori di ogni influsso della cosiddetta "suggestione di massa". Dopo questi eventi miracolosi così notevoli, in attesa delle indagini ecclesiastiche dei fenomeni soprannaturali, Pierina fu inviata in un piccolo paese della Toscana (presso Arezzo) e là intraprese un lavoro d'infermiera. Il luogo della sua residenza venne tenuto nascosto. Verso la fine del 1948 Pierina fu inter­rogata sulle apparizioni di Brescia. Dovette sostenere doman­de molto violente poiché gli interroganti erano tutti scettici e non volevano credere alle apparizioni. Solo dopo un santo giu­ramento sul Vangelo l'interrogatorio divenne meno pesante. Le fu dato il consiglio di entrare in un convento e ritirarsi dalla vita pubblica. Pierina scelse di vivere nel convento francescano di Brescia, diretto dal suo padre confessore, senza entrare nel­l'Ordine. Così la veggente visse per quasi venti anni a Brescia sotto la guida spirituale di padre Giustino Carpin. In questo tempo ricevette solo poche apparizioni, che aumentarono di nuovo nel 1966 con i fenomeni di Fontanelle. Apparizione del 27 febbraio 1966 - In questo giorno la Santa Vergine portò a Pierina, alla sua amica Luzia e al confessore, il seguente messaggio: «Pierina! Il 12, il 14 e il 16 aprile dopo Pasqua si deve fare un pellegri­naggio di penitenza a Fontanelle. Quest'appello alla penitenza deve es­sere diffuso. Mio Figlio divino mi invierà ancora una volta sulla Terra, a Montichiari, la domenica bianca per recare all'umanità abbondanti grazie. La sorgen­te diventerà da questo momento taumaturgica! Da questa domenica devono essere portati in questo luogo gli infermi e tu devi porgere loro un bicchiere colmo di quest'acqua in modo da lava­re le loro ferite. Questo sarà il tuo compito e apostolato! Adesso non devi più vivere nell'incognito e ritirata. La domenica in albis sarò in quel luogo e l'acqua diventerà una fonte di purificazione e di grazia!». La prima apparizione a Fontanelle del 17 aprile 1966 - Fonta­nelle è il nome di una grotta dove si trova una fonte d'acqua a 4 chilometri dal centro della città. Il vescovo di Brescia fu il primo a essere informato della cosa; egli diede l'ordine a Pieri­na di mantenere il più assoluto silenzio. La domenica bianca solo Luzia era con lei. Entrambe erano sulla grotta e recitava­no il Rosario. Poco prima di mezzogiorno apparve loro Maria SS. e disse: «Mio Figlio divino Gesù è pieno d'amore e mi ha inviato in questo luo­go per rendere taumaturgica la sorgente. In segno di penitenza e di pu­rezza bacia il ripiano superiore della grotta e fai in modo che sullo stesso posto sia piantata una croce. I malati e tutti i miei figli che giungeranno in questo luogo dovranno implorare innanzitutto il perdono del mio Figlio divino e baciare questa croce pensando a lui pieni d'amore. Poi possono attingere e bere l'ac­qua! Prendi fanghiglia e melma nelle tue mani poi lavati con l'acqua! Questo segno ti mostra che le colpe nel cuore dei miei figli diventano fanghiglia e sporcizia, ma se sono lavate nell'acqua della grazia l'anima diventerà di nuovo purificata e la grazia onorata. Tutti i miei figli devo­no prodigarsi affinché i desideri di mio Figlio del 1947 vengano resi noti e diffusi. I suoi desideri e i miei messaggi li ho comunicati a quel tempo nel duomo di Montichiari. Io desidero e ripeto che qui gli infermi e tutti i miei figli possano venire a questa fonte miracolosa! La tua missione è necessaria in questo luogo, in mezzo ai malati e a tutti quelli che abbiso­gnano d'aiuto! Inoltre di' ai fedeli che io desidero la loro devozione al SS. Sacramento, perciò vadano prima in chiesa a onorare il mio Figlio divino e a ringraziarlo di tanta grazia e misericordia che Egli invia a Mon­tichiari e tanto amore e grazia ha regalato in questo luogo». Dopo aver finito il messaggio Maria SS. Si elevò verso l'alto, apri le sue braccia e allargò il suo mantello che copri un im­menso universo. Sotto il mantello, a destra, apparve il duomo di Montichiari e la zona dove sarebbe stata poi eretta un casa per anziani e sofferenti; a sinistra si vide un grande complesso di edifici e di future iniziative, che poi sarebbero realmente sorte, presso la grotta di Fontanelle. La seconda apparizione a Fontanelle del 13 maggio 1966 - La Madonna disse a Pierina alla presenza di circa venti persone alla fonte: «Si diffonda dappertutto la notizia della mia venuta alla fonte! Il mio Fi­glio divino è pieno d'amore. Il mondo va verso la rovina! Io ho ancora una volta ottenuto misericordia da mio Figlio, perciò Egli mi ha inviato di nuovo a Montichiari per portare la grazia del suo amore, per salvare l'uma­nità. C'è molto bisogno della preghiera, di opere sacrificali ed espiatrici! Io desidero che qui venga costruita una comoda vasca in modo che i malati possano essere bagnati; l'altra parte della fonte (Maria indicò ver­so sinistra) deve essere riservata alla gente che beve! Io sono venuta per portare alle anime dei miei figli, amore, armonia e pace. Vi prego di non gettare fango sul prossimo!». Pierina domandò alla Madonna il significato del mantello smisurato che Ella aveva dispiegato su tutto il mondo nell'ap­parizione del 17 aprile. Ella allora rispose: «Questo significa il mio amore materno che vuole coprire tutta l'umanità e tutti i miei figli». La terza apparizione a Fontanelle del 9 giugno 1966 (Corpus Domini) - Verso le ore 15 si erano radunate vicino alla fonte circa cento persone e recitavano il Rosario. Al quarto mistero Pierina annunciò: «La Madre di Dio è qui!». Maria apparve in piedi su un campo di grano maturo e disse: «Oggi il mio divino Figliolo Gesù Cristo mi ha di nuovo inviato in que­sto luogo nella festa del SS. Corpo, alla festa dell'unità e dell'amore. Io desidero tanto che questo grano divenga pane eucaristico per molte co­munioni espiatrici! Io desidero che questo grano giunga in molte ostie a Roma e il 13 di ottobre possa raggiungere Fatima. Desidero infine che qui venga costruita un tettoia con una mia statua che rivolge lo sguardo verso la fonte. Voglio che il popolo di Montichiari si dedichi al mio Cuore Immacola­to, perché Montichiari è il luogo che ha scelto il mio divino Figliolo per inviarmi quale annunciatrice delle grazie del suo amore!». Quando Pierina le domandò se sarebbe ritornata, Maria le disse: «Io sarò sempre con te!». Quarta apparizione a Fontanelle del 6 agosto 1966 - Circa due­cento persone si erano raccolte in questo luogo verso le ore 15 e pregavano con Pierina il santo Rosario. Maria SS. apparve di nuovo al quarto mistero e disse alla veggente che quell'anno, il 1966, per la prima volta si sarebbe tenuta l'associazione mondia­le della comunione espiatrice e così si doveva tenere ogni anno. A ogni religioso e prete che avesse promosso questi esercizi eucaristici spirituali Ella avrebbe donato abbondanti grazie. Poi la Madonna ricordò la sua funzione di mediatrice tra suo Figlio e l'umanità e quante grazie e misericordia aveva portato al mon­do durante i secoli dopo la sua Assunzione al cielo. Aveva scelto quel luogo, Montichiari, per recare le sue grazie e i suoi messag­gi perché era un posto semplice e di gente contadina e povera, così come era Betlemme. Questo luogo dove si pregava tanto era destinato a divenire un posto benedetto. Dopo aver raccomandato alcuni dei presenti in modo parti­colare alla Madre celeste, Pierina le domandò: «Amata Madre di Dio perché non produci un miracolo in modo che mi si cre­da?». Maria le rispose: «Il popolo stesso ha già creduto». Altre apparizioni - In seguito alle disposizioni dell'Ordina­riato vescovile di Brescia, Pierina non doveva più essere con­sultata da alcuno. Obbediente la veggente esegui le disposizio­ni e si ritirò a casa sua. La Madonna continuò ad apparirle a casa, nella sua piccola cappelletta di casa, nel duomo di Montichiari oppure nel suo giardino dinanzi alla statua di marmo della Rosa mistica.. Nel periodo 1968-1983 Pierina informò di aver avuto oltre quaranta apparizioni e messaggi mariani. L'ultima apparizione fu nella mattina del 24 marzo 1983 verso le ore otto nella sua cappelletta di casa. La Madonna le sorrise e le disse: «Io vengo per recare la grazia del mio amato Figlio a tutti i miei amatis­simi figli che sono particolarmente fedeli al mio cuore (Pierina vide im­provvisamente María SS. circondata da molti preti in veste talare). Per voi amati figli che soffrite, il mio Cuore è sempre aperto come anche quello di mio Figlio. La scienza umana vorrebbe distruggere l'opera di Dio, ma Egli è Onni­potente e non lascia i suoi figli errare. Egli ha inviato me a Fontanelle con questo compito, di non lasciare errare i suoi figli e per fare qui il luogo della grazia e della santa pace. Io resterò in questo posto sempre presente in mezzo a voi per accogliere le vostre preghiere e le vostre preoccupazioni e trasmetterle al mio divino Figliolo Gesù!». Poi la veggente vide improvvisamente nella luce irradiata dalla Rosa mistica una magnifica chiesa con cinque cupole e molti oranti, Maria SS. così annunciò: «Questo che tu vedi di­venterà realtà. Figlia mia non temere! Vi sarò sempre vicino per donarvi tutte le grazie del mio amore materno». Già 1'8 settembre 1974 Maria, Vergine SS., comunicò il de­siderio e l'incarico di Gesù per la costruzione di una tale chie­sa con cinque cupole. Il 14 febbraio 1970 la Madonna aveva dato già precise istruzioni per l'incisione di una medaglia. Il 6 aprile 1975 si tenne la prima processione con una statua del­la Rosa mistica, che fu modellata dalla famiglia Perathoner in St. Ulrich im Grõdnertal, vicino a Bolzano. La sera di quella domenica in albis, verso le ore 17, parecchie nuvole portarono molta pioggia: quando finì di piovere si videro due maestosi arcobaleni l'uno sull'altro. Una cosa rarissima che lasciò stupi­ta molta gente. Tanti altri fenomeni soprannaturali si erano manifestati in questo luogo: le guarigioni miracolose, le libera­zioni da possessioni, i prodigi solari, le croci luminose in cielo e altri segni e, non ultime, le numerosissime conversioni che avevano un qualche rapporto con Montichiari e Fontanelle. Oltre cinquantamila copie della Madonna pellegrina diffondo­no in tutto il mondo il messaggio della Rosa mistica. Tutto questo si è manifestato e si manifesta senza che la Chiesa abbia preso posizione. Mentre molti preti, vescovi e alti prelati hanno espresso già la loro personale opinione, la con­ferma ufficiale del Magistero resta ancora incerta.
PASMAN, DALMAZIA (JUGOSLAVIA).
La Santa Vergine, incoro­nata, si mostrò in questa regione ad adulti e bambini in una nuvola luminosa. Le apparizioni iniziarono l'11 maggio e si susseguirono per alcuni mesi. La Madonna esortò in questo ciclo di apparizioni i fedeli alla preghiera e all'espiazione.
PFAFFENHOFEN, MARIENFRIED (GERMANIA).

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