sabato 21 luglio 2018

« sigillum Dei Vivi »: una lettura mariologica nel messaggio di Marienfried

Nel messaggio di Marienfried si trova una interpretazione mariologica originale ed avvincente del « sigillo » di Apocalisse 7, 2-3, allorquando la Vergine Immacolata rivelava alla veggente: « Io sono il Segno del Dio vivente. Io imprimo il mio Segno sulla fronte dei miei figli ». 
 Quella che vede nel segno della croce lo svelamento del « sigillum Dei vivi » (Ap 7, 2-3) è l’interpretazione allegorica più comune. Ma a Marienfried l’Immacolata ne propone una alternativa. Mentre quella della tradizione esegetica è « staurocentrica » (stauròs in greco significa croce), quella proposta nel messaggio di Marienfried è invece « mariocentrica »; quest’ultima non contraddice né delegittima quella classica ma con essa si armonizza, si propone insieme. È una caratteristica del genere profetico, del resto – in cui il libro dell’Apocalisse è stato redatto –, di poter accogliere, come in un prisma, diverse possibilità di lettura dei simboli che in esso si trovano, completandosi l’un l’altra e gettando sempre maggiori luci sugli inesauribili misteri della divina Rivelazione.
Il messaggio di Marienfried, come è stato notato dai suoi cultori, si configura come una raffinata esegesi di diverse sezioni del libro dell’Apocalisse, di cui offre numerose luci per una più piena comprensione degli ultimi tempi. Così dal raffronto tra l’Apocalisse ed il messaggio di Marienfried emergono rilievi molto interessanti. Ciò che balza agli occhi immediata è ladimensione mariana in cui si inquadrano i molteplici riferimenti dell’uno all’altroTutto riceve una interpretazione « in lumine Mariae », potrebbe dirsi.
Ciò che ci interessa in maniera particolare è la decodificazione di Ap 7, 2-3. Nel messaggio, infatti, si trova una interpretazione mariologica molto originale ed avvincente del « sigillo » portato dall’angelo, allorquando la Vergine Immacolata rivelava alla veggente: « Io sono il Segno del Dio vivente. Io imprimo il mio Segno sulla fronte dei miei figli » (messaggio del 25 aprile 1946).
Secondo l’unanime accordo degli interpreti del messaggio, la lettura in chiave mariana di Apocalisse 7, 2-3 (« IL SIGILLO DEL DIO VIVENTE »)
 è da intendersi nel senso della 
« PERFETTA CONSACRAZIONE A MARIA » con la quale, misticamente, Ella imprime la sua effige nell’anima dei suoi consacrati, la sua fisionomia morale e spirituale, le sue virtù e perfezioni: « Il segno segreto di cui parla la Madonna è la perfetta conformazione a Lei che nel cuore di ogni consacrato a poco a poco si fa strada, liberando il cuore stesso dalle catene del peccato, dalla miseria, dalla debolezza. Conformarsi perfettamente a Maria, prima discepola di Cristo, per essere perfettamente conformati a Cristo stesso, come diceva il Montfort. Si tratta di un compito che continua nella storia: come la Madonna ha donato Gesù al mondo nell’orizzonte dell’esistenza terrena, così ora deve continuare a servire fedelmente il Signore, conducendoGli l’umanità » (1).
Mai nessuno prima di Maria Immacolata, Divina Rivelatrice, aveva interpretato Ap 7, 2-3 in questo modo. Lei, la Sede della Sapienza, ha aperto la strada ad una lettura che si impone per densità mariologica e audacia profetica. Nel quadro dei Tempi di Maria, la Consacrazione alla Santa Vergine diventa, in questo modo, la via della salvezza – il sigillo è, biblicamente, segno efficace di Salvezza – che, « marianizzando » l’anima, la deifica imprimendole la forma (“segno”) di Dio, restaurando nell’uomo l’immagine e la somiglianza con la SS. Trinità che aveva in origine e che ha perduto col peccato.
Lei, Mistica Rosa, è anche la più splendida e perfetta « Icona del Dio invisibile ». San Luigi Grignion nel Segreto di Maria spiega luminosamente: « Maria è chiamata da Sant’Agostino, e di fatto lo è, il modello vivente di Dio, “forma di Dio”; vale a dire che in Lei sola un Dio fatto Uomo è stato formato al naturale, senza che gli mancasse alcun lineamento della divinità ».
A questo punto trae una conseguenza che si pone sulla stessa linea interpretativa del messaggio di Marienfried: « In Lei sola altresì può essere formato l’uomo in Dio al naturale, per quanto ne è capace l’umana natura, attraverso la grazia di Gesù Cristo » (2).
Poco dopo, ampliando la riflessione, prosegue e sviluppa il delicato pensiero: « Maria è il grande modello di Dio, fatto dallo Spirito Santo, per formare al naturale un UomoDio per mezzo dell’unione ipostatica e per formare un Uomo-Dio per mezzo della grazia. A questo stampo non manca nessun lineamento della divinità: chiunque vi è gettato e si lascia maneggiare, riceve tutti i lineamenti di Gesù Cristo vero Dio, in modo soave e proporzionato all’umana debolezza, senza tanta agonia, né tanto travaglio; in modo sicuro, cioè senza timore di illusioni, dato che il demonio non ha mai avuto, né avrà mai accesso in Maria, santa ed immacolata, senza ombra della minima macchia di peccato » (3).
Questo e molto di più è racchiuso nel messaggio di Marienfried: « Maria come segno del Dio vivente è la più perfetta immagine di Dio fra tutti gli esseri creati. E questa sua immagine e somiglianza di Dio, Lei ha l’autorità, la possibilità e la volontà di imprimerla  anche nei suoi figli […]. Maria Santissima vuole imprimere il suo segno, segno misterioso di Dio, anche nei suoi figli. Per questo motivo Ella viene perseguitata con loro e in loro dal nemico di Dio, la Stella, ma non vinta » (4).
La Vergine SS. fa uso di un linguaggio eminentemente biblico-profetico, per lo più ermetico, definendosi « Segno del Dio vivente », Segno che, per essenza e titolo, si riferisce sempre e solo a Dio. Maria, in questo senso, è trasparenza, visibilità, presenza viva e operante della Beata Trinità. Attribuendo a Sé stessa tale « Segno-sigillo del Dio vivente », si ricollega alla divina Rivelazione e svela che il mistero di quel sigillo si risolve nella sua Persona e nella sua missione: « Io sono il Segno del Dio vivente. Io imprimo il mio Segno sulla fronte dei miei figlioli […]. Lasciatevi imprimere il mio Segno »
In quello stesso messaggio, quello de 25 aprile 1946, la Vergine completava il quadro profetico aggiungendo queste parole: « La Stella perseguiterà il mio Segno, ma il mio Segno vincerà la Stella (…) »: « Maria si imprime anche nei suoi figli come segno misterioso di Dio. La certezza però è che “il mio Segno vincerà la Stella”.

Maria interviene qui proprio il senso del Proto-Evangelo e dell’Apocalisse, come la grande Nemica vittoriosa sul serpente contro la Quale il dragone infuria ma alla fine non ha alcun potere. 
Maria è la vincitrice perseguitata ma invincibile della stella » (5).
E negli ultimi Tempi lo sarà, come si diceva negli articoli precedenti, in e attraverso i suoi figli. Ma se ciò può avvenire è solo in ragione di quel sigillo in loro impresso, che determina da un lato l’appartenenza alla loro Celeste Mediatrice, dall’altro sia la loro missione spirituale in favore della sua Causa (il Trionfo del Cuore Immacolato) che la promessa della liberazione da ogni male che potrà contro di loro abbattersi, ogni errore teoretico e morale, ogni deviazione, ogni catastrofe di ordine spirituale e, in taluni casi, anche materiale.
Dalla disposizione e dalla donazione totale degli uomini a Maria Immacolata dipenderà, così, la vittoria finale contro Satana. Satana deve essere vinto per mezzo dei figli che sono diventati simili a Cristo attraverso l’unione mistica e trasformante con Maria che si realizza per mezzo della consacrazione a Lei vissuta con coraggio e generosità.
Note:
1) D. Manetti, A Marienfried dove la Vergine apparve tre volte, 12.07.2015: http://www.lanuovabq.it/it/articoli-a-marienfried-dove-la-vergine-apparve-tre-volte-13225.htm.
2) San Luigi M. Grignion de Monfort, Il Segreto di Maria, § 16.
3) Ivi, § 17.
4) S. Farina, Le apparizioni di Marienfried. Un messaggio profetico, Shalom, Camerata Picena 2005, pp. 66-67.
5) I. Corona, Il Segno del Dio vivente. Marienfried, Apparizioni e Messaggi, Edizioni Segno, Feletto Umberto – Tavagnacco (UD) 2015, pp. 37-38.

7 commenti:

  1. Non è difficile vedere in questo sigillo mariano l'addomesticamento, cioè la trasformazione della forza di Satana in una forza di bene. Se si guarda ad esempio questa immagine di Baphomet, uno dei diavoli più attivi: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a4/Baphomet.png/220px-Baphomet.png
    si noterà in particolare che il pennacchio, che sul capo di Baphomet ha le punte rivolte verso l'alto, nel sigillo di Maria (che pone fine al petiodo di Satana?) le punte sono rivolte verso il basso, addomesticate cioè. Le corna caprine, che sono una caratteristica di forza di Baphomet, sono integrate e addirittura coatituiscono la M principale. Infine le quattro punte "a ricciolo" potrebbero indicare i auattro venti che sono emessi da angeli, dunque anche in questo il numero 4 satanico è trasformato nel positivo degli angeli. Può essere effettivamente il segno della vittoria di Maria, che è tradizionalmente indicata con la Luna, sulla potenza che la adombra, e che è presente appunto come ombra nell'immagine di Baphomet. Si noti infine che la posizione di Baphomet è jogica, dunque probabilmente un segno di avversione.

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  2. Anche il doppio compasso, simbolo della massoneria, viene scisso e trasformato nel pennacchio rovesciato di Baphomet separato, senza comunicazione cioè, con il triangolo inferiore che diventa il cuore della M di Maria. Dunque è possibile che termini la comunicazione tra spiriti del cielo e le anime - simboleggiate dal cuore - in Terra.

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  3. Gli altri due triangoli presenti potrebbero indicare la redenzione del frutto del peccato (si ricordi che sia in questo logo che nel capo di Baphomet è ripresa la struttura dell'apparato interno genitale femminile - quello in particolare è proprio il luogo delle due ovaie).

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  4. Questo confermerebbe anche l'ipotesi che Caino e Abele siano stati frutto di fecondazione simultanea

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  6. I triangoli sono sette, uno in più della stella di Israele e segno di perfezione (come i giorni della settimana, compreso l'uno che manca al sei, cioè il giorno del Signore - lavoro vs. contemplazione - rientra qui lo sberleffo contro Buddha)

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  7. È probabile inoltre che i triangoli e le relative corde simulino la frusta con cui fu flagellato Gesù, e che dunque si tratti di ulteriori sette elementi redentivi.

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