giovedì 17 maggio 2018

Maria, Donna della Pentecoste



Data: Domenica 19 Aprile 2015, alle ore 23:50:06
Una meditazione di Santo Borriello in Vita del Santuario di Puianello S. Maria della Salute, Aprile 2008, pp. 6-7.

A tutti sarà capitato almeno una volta di nutrire il sincero desiderio di aprire il cuore a Gesù nella preghiera, per ricevere da Lui ristoro e consolazione… Eppure nonostante ciò ci siamo accorti che qualcosa ci blocca, ci impedisce di abbandonarci completamente all’amore di Dio e di accoglierne la grazia santificante. Davvero abbiamo bisogno di una nuova Pentecoste! 
I nostri cuori non sono forse paralizzati come quelli degli Apostoli prima che il Paraclito li inondasse e li infiammasse con il suo ardore? È dunque il momento di approfondire il nostro rapporto con lo Spirito di Dio, capace di trasformare totalmente le nostre vite e Maria ci aiuterà a raggiungere lo scopo.
È importante sapere, infatti, che nella Chiesa Cattolica ormai da secoli si è consolidata una teologia mariana che pone la Vergine in strettissima relazione con la terza persona della Trinità, lo Spirito Santo. Una relazione talmente stretta da aver spinto per primo San Francesco d’Assisi a definire Maria “Sposa dello Spirito Santo”. In effetti, se ci pensiamo, la presenza di Maria nel cenacolo, nel giorno della Pentecoste, non era per niente casuale! Era la Madre di Gesù che presiedeva la preghiera e invocava l’intervento del suo Sposo per dare alla luce la Chiesa di Cristo! Esattamente come all’Annunciazione, quando Maria concepì Gesù per opera dello Spirito Santo, così alla Pentecoste, Maria ha concepito la Chiesa per opera dello Spirito Santo! Esiste infatti una certa analogia tra la discesa dello Spirito Santo su Maria all’Annunciazione e la discesa dello Spirito Santo sulla Chiesa apostolica a Pentecoste.
Maria, dopo essere stata inebriata nell’intimo dallo Spirito al momento dell’Annunciazione, si mette in viaggio con animo missionario recandosi da Elisabetta e annunciando le grandi opere dell’Onnipotente con il suo Magnificat. Così anche la Chiesa apostolica di Gerusalemme, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo il giorno di Pentecoste, esce dal cenacolo per proclamare pubblicamente la risurrezione di Cristo Gesù. Non a caso l’Annunciazione viene anche detta “Pentecoste di Maria” oppure “proto-Pentecoste della Chiesa”. Il Vangelo di Luca racconta che Maria: «entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo» (Lc 1, 40-41). Con un semplice saluto Maria trasmette, conferisce lo Spirito Santo ad Elisabetta e al bambino che ella portava in grembo, Giovanni Battista, colui che sarebbe divenuto il precursore di Gesù. Analogamente leggiamo riguardo a Pietro negli Atti degli Apostoli: «Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo scese su di loro, come in principio era sceso su di noi » (At 11, 15). Conferire lo Spirito Santo è senza dubbio una prerogativa apostolica. In effetti, nel caso del saluto ad Elisabetta, è Dio Padre che comunica lo Spirito per mezzo di Maria. La Vergine anticipa quindi questo carisma, facendosi mediatrice dei doni dello Spirito. San Luigi Maria Grignion de Montfort nel suo “Trattato della vera devozione a Maria” al n. 36, afferma di Maria: «Quando lo Spirito Santo, suo Sposo, l’ha trovata in un’anima, vi vola e vi entra con pienezza, si comunica a quest’anima con abbondanza, nella misura in cui trova spazio la sua Sposa. Uno dei principali motivi per cui lo Spirito Santo oggi non compie meraviglie clamorose nelle anime, è che non vi trova un’unione abbastanza forte con la sua fedele e indissolubile Sposa». Maria dunque, in quanto Sposa e Tempio dello Spirito, ne è anche la mediatrice dei doni. San Massimiliano Kolbe usa parole ancor più esplicite: «L’unione tra lo Spirito Santo e la Vergine Immacolata è così stretta che lo Spirito Santo non esercita alcun influsso nelle anime se non per mezzo di Lei» (Lo Spirito Santo e l’Immacolata, ed. Vita Nuova).
Secondo un’antica tradizione la scena della Pentecoste viene rappresentata con lo Spirito Santo che scende, prima di tutti, su Maria in forma di globo, che poi si suddivide in dodici fiammelle andandosi a posare sul capo degli Apostoli, presentando così Maria come la dispensatrice di tutte le grazie e di tutti i doni dello Spirito. L’unione dello Spirito Santo con Maria ha la missione  di generare Cristo: l'uomo nuovo ripieno di Spirito Santo. Ricordiamoci dunque, se desideriamo che lo Spirito Santo trasformi la nostra vita e ci rinnovi, dobbiamo ivocare Maria e lo Spirito Santo nei nostri cenacoli di preghiera. La nuova pentecoste infatti avverrà per mezzo di Maria. E' la Madre di Dio che genera tutti i cristiani. Lo Spirito santo poi li santificherà.

mercoledì 16 maggio 2018

IL POTERE DI MARIA

37. Da quanto ho detto bisogna trarre qualche conclusione evidente. Anzitutto, che Maria ha ricevuto da Dio un grande potere sulle anime degli eletti. Ella infatti non potrebbe porre in essi la sua dimora, come Dio Padre le ha comandato di fare, non potrebbe formarli, nutrirli, darli alla luce della vita eterna come loro madre, averli come sua parte ed eredità, formarli in Gesù Cristo e Gesù Cristo in loro, mettere nei loro cuori le radici delle sue virtù, essere la compagna indissolubile dello Spirito Santo per ogni opera di grazia... Non potrebbe - dico - fare tutto ciò, se non avesse diritto e potere sulle loro anime, per una speciale grazia dell'Altissimo, il quale, avendole dato potere sul proprio Figlio unico e naturale, glielo ha dato pure suoi figli adottivi, e non solo sul corpo - che sarebbe poca cosa - ma anche sull'anima.

38. Maria è la regina del cielo e della terra per grazia, come Gesù ne è il re per natura e per conquista. Ora, poiché il regno di Gesù Cristo è anzitutto un fatto interiore e si realizza nel cuore, come è scritto: «Il regno di Dio è dentro di voi», allo stesso modo il regno della Santa Vergine è principalmente nell'interiore dell'uomo, cioè nell'anima, ed è soprattutto nelle anime che ella viene maggiormente glorificata, insieme al Figlio suo, più che in tutte le manifestazioni esteriori; per questo la Possiamo chiamare con i santi Regina dei cuori.

39. Seconda conclusione. La Santa Vergine è necessaria a Dio, di una necessità che viene detta ipotetica, cioè perché così egli ha voluto; ma è ancora più necessaria agli uomini per raggiungere il loro ultimo fine. Non si può quindi mettere sullo stesso piano la devozione alla Santa Vergine e le devozioni agli altri santi, come se non fosse più necessaria di queste, o fosse solo un sovrappiù.

40. Il dotto e pio Suarez, della Compagnia di Gesù, il sapiente e devoto Giusto Lipsio, professore a Lovanio, e molti altri, hanno dimostrato chiaramente che la devozione alla Santa Vergine è necessaria per la salvezza; hanno portato prove attinte dai Padri, come sant'Agostino, sant'Efrem, diacono di Odessa, san Cirillo di Gerusalemme, san Germano di Costantinopoli, san Giovanni di Damasco, sant'Anselmo, san Bernardo, san Bernardino, san Tommaso, san Bonaventura; così - al dire dello stesso Ecolampadio e di alcuni ; altri eretici - il non avere stima e amore per la Vergine Santa, è un segno infallibile di incredulità, mentre al contrario è una prova sicura di autenticità nella fede, l'essere veramente e interamente a lei consacrati o devoti.

41. Le figure e i testi dell'Antico e del Nuovo Testamento lo provano, gli insegnamenti e gli esèmpi dei santi lo confermano, la ragione e l'esperienza lo insegnano e lo dimostrano, il demonio stesso e i suoi seguaci, spinti dalla forza della verità, spesso furono costretti, loro malgrado, a riconoscerlo. Di tutti i passi dei santi Padri e Dottori, di cui ho fatto un'ampia raccolta per provare questa verità, ne riporto uno solo, per non essere troppo lungo. Dice san Giovanni di Damasco: «Esserti devoti o Vergine Santa, è un'arma di salvezza che Dio ci dà perché ci vuole salvi».

42. Potrei qui riferire parecchi fatti che provano la stessa cosa. Ne riporto due. Quello raccontato nei Fioretti di san Francesco, quando in estasi vide una grande scala che portava in cielo; in cima ad essa vi era la Vergine Santa e gli fu indicato che per arrivare al cielo bisognava salire per quella scala. E quello riferito nelle cronache di san Domenico. Il Santo stava predicando il Rosario presso Carcassonne, quando incontrò un infelice eretico, la cui anima era posseduta da quindicimila demoni; questi furono costretti, su comando della Santa Vergine, ad ammettere - a propria confusione - molte grandi e consolanti verità circa la devozione verso di lei; e lo fecero con tanta efficacia e chiarezza che, anche chi non è molto devoto della Vergine Santa, non può leggere senza versare lacrime di gioia questo racconto autentico e l'elogio che il demonio dovette fare, suo malgrado, della devozione alla Vergine Santa.

43. Se la devozione alla Vergine Santa è necessaria a tutti semplicemente per salvarsi, lo è ancora di più per coloro che sono chiamati a una speciale perfezione. Io non credo che una persona possa raggiungere un'intima unione con Gesù Cristo Signore e una perfetta fedeltà allo Spirito Santo, senza una grande unione con la Vergine Santa e senza farsi profondamente aiutare da lei.

44. E' solo Maria che ha trovato grazia presso Dio senza l'aiuto di nessun'altra semplice creatura. Dopo di lei, coloro che hanno trovato grazia presso Dio, l'hanno trovata unicamente per mezzo di lei. E quanti verranno in futuro, la troveranno ancora soltanto per mezzo di lei. Maria era piena di grazia quando ricevette il saluto dell'arcangelo Gabriele e ne fu ricolmata con sovrabbondanza dallo Spirito Santo quando la coprì della sua ombra ineffabile. Poi crebbe tal-mente di giorno in giorno e di momento in momento in quella duplice pienezza, da raggiungere un punto di grazia sconfinato e inimmaginabile. E così l'Altissimo l'ha costituita unica tesoriera delle sue ricchezze e sola dispensatrice delle sue grazie, in modo da magnificare, elevare e arricchire chi ella vuole, facendoli entrare nella via stretta del cielo e passare ad ogni costo per la porta stretta della vita, donando a chi vuole il trono, lo scettro e la corona regale. Gesù è ovunque e sempre il frutto e il Figlio di Maria; e Maria è ovunque il vero albero che porta il frutto di vita e la vera madre che lo produce.

45. E' soltanto a Maria che Dio ha dato le chiavi delle stanze del divino amore; a lei ha dato il potere di entrare nelle vie più sublimi e segrete della perfezione e di farvi entrare altri. E' Maria la sola che apre l'entrata del paradiso terrestre ai miseri figli di Eva, l'infedele, perché possano passeggiare piacevolmente con Dio, trovare sicuro riparo dai nemici, nutrirsi di delizie e - senza più temere la morte - del frutto degli alberi di vita e della scienza del bene e del male, bere a grandi sorsi le acque celesti di questa bella fontana che zampilla con abbondanza. Anzi, è lei stessa questo paradiso terrestre, questa terra vergine e benedetta, da cui Adamo ed Eva peccatori furono scacciati; ed ella vi lascia entrare solo quelli e quelle che vuole condurre a santità.

46. Tutti «i più ricchi del popolo – per servirmi dell'espressione dello Spirito Santo e della spiegazione di san Bernardo - cercano il tuo volto» di secolo in secolo e specialmente alla fine del mondo; cioè i piu grandi santi, le anime più ricche di grazia e di virtù, saranno i più assidui nel pregare la Vergine Santa e a tenerla sempre davanti agli occhi come loro modello perfetto da imitare e loro potente aiuto per sostenerli.