domenica 11 marzo 2018

di chi la Madonna sia effettivamente sposa: se del Padre, o del Verbo, o dello Spirito Santo, o magari di tutti e tre e dunque della Trinità considerata nel suo insieme

ho partecipato tempo fa con la pia parrocchia ad un pellegrinaggio al santuario di Pompei. E' stato molto bello e spiritualmente rinfrescante. Durante l'omelia il padre predicatore ha usato alcune volte la definizione ' Maria, Sposa dello Spirito Santo'. Confesso che l'espressione non mi è piaciuta forse perché non l'ho capita nel suo significato profondo. Potrei avere qualche spiegazione ? Grazie.
                                                                                     Giacinto Giordano - Napoli




Nella tradizione teologica e devozionale cristiana l'attribuzione a Maria Santissima del titolo "sposa dello Spirito Santo" è presente, ma risulta relativamente rara e piuttosto tardiva. Pare che il primo ad invocarla con questo titolo sia stato san Francesco di Assisi, che in una sua preghiera dice alla Madonna: "Santa Madre vergine, non è mai nata al mondo una tra le donne simile a te, figlia ed ancella dell'altissimo Re e Padre celeste, madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo". A lui fecero seguito, nel chiamarla così, san Lorenzo da Brindisi e san Roberto Bellarmino nel sec. XVII, san Luigi M. Grignion de Montfort e sant'Alfonso M.de Liguori nel sec. XVIII, e san Massimiliano Kolbe ed altri teologi nel sec. XX. Ma il titolo non ha mai conosciuto una larga diffusione. Non si trova ad esempio nelle litanie lauretane, che gli preferiscono l'invocazione "Tempio dello Spirito Santo". Né in quelle domenicane, che fanno altrettanto. 
Che cosa vuol dire questa qualifica di Maria? Una prima indicazione viene dalla sua base biblica più immediata, il testo di Luca che riporta le parole dell'Angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio" (Lc 1, 35). Come una sposa è resa feconda dalla comunione con lo sposo, così la Madonna ha generato Gesù in forza dello Spirito Santo. Ma allora l'effusione dello Spirito su Maria viene ad essere una sorta di parallelo, del tutto trascendente, di quanto ordinariamente viene dato dall'uomo alla donna. Naturalmente, si tratta soltanto di una similitudine, sufficiente a consentire la qualificazione del rapporto Maria e Spirito Santo in termini per l'appunto di sponsalità, ma tanto distante da una equivalenza quanto l'Infinito (lo Spirito Santo) supera il finito (un semplice uomo, come lo sposo Giuseppe). E ciò che si vuole richiamare è la concezione verginale. Da non confondere, si badi, con la concezione immacolata della Madonna, che infatti riguarda il venire all'esistenza di lei, mentre quest'altra concerne il venire all'esistenza di Gesù, del quale già prospetta l'assoluta irriducibilità alla condizione di una semplice creatura. 
Una seconda indicazione viene dal collegamento fede e Spirito Santo. Nella accezione biblica, il significato, non unico ma certamente più importante, della parola "fede" è quello della accettazione incondizionata della offerta che Dio fa di Se stesso agli uomini. Questa accettazione, che trasforma chi la compie in un vaso di elezione ripieno della vitalità e della gioia di Dio, è ciò che Dio vuole e per la quale ha creato gli uomini, è il contenuto concreto della "Sua volontà", che quindi non è affatto da temere, ma al contrario, come insegna il "Padre nostro", da desiderare ed implorare con tutte le forze. Essa però non si può compiere se non nella forza dello Spirito Santo (cf Rm 5,5;8,26): sicché, per usare il linguaggio biblico, è necessario premetterle la volontà di diventare "una carne sola", una unità indissolubile, con lo Spirito Santo. Elisabetta definisce la Madonna come "colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore" (cf Lc 1, 45), come la donna della fede perfetta, del perfetto essere "una carne sola" con lo Spirito. Dunque in tal senso Maria può essere detta "sposa dello Spirito Santo". Ed il titolo, sempre in tale prospettiva, viene a designare l'incomparabile verità e purezza della fede che è propria della Santa Vergine Maria. 
Un terzo significato riguarda infine il ruolo di Maria quale madre "spirituale" di tutti gli uomini, in particolare (come sottolinea il titolo "Madre della Chiesa") dei cristiani. Come è noto, la base biblica, non affatto unica ma più immediata, di questa sua maternità universale, è il brano di Gv 19, 26-27 in cui si legge di Gesù che affida a Maria il compito di essere la "madre" del discepolo Giovanni, simbolo della totalità degli uomini. Rispetto a Gesù, la Santa Vergine è madre fisica e "spirituale", rispetto a noi è madre "spirituale". Ma che vuol dire "spirituale", se non appunto "per opera dello Spirito Santo"? E dunque, "sposa dello Spirito Santo" significa altre due cose. Prima di tutto, che Maria è davvero madre anche di noi, "feconda rispetto a noi", sicché è perfettamente giusto ricorrere al suo patrocinio. E poi, che ciò che le permette di essere tale è il suo fare "una carne sola" con lo Spirito Santo. Dal che consegue che anche la nostra fecondità dipende dal tasso della nostra docilità allo Spirito (in concreto, dal tasso della nostra preghiera). 
Questa terza ed ultima indicazione risulta particolarmente preziosa in rapporto al dialogo ecumenico. Tra le riserve più ricorrente rivolti alla Chiesa cattolica dalle Chiese orientali ortodosse c'è infatti l'accusa di una insufficiente valorizzazione del ruolo dello Spirito Santo. E tra le contestazioni più frequentemente mosse dal protestantesimo c'è il rimprovero dell'aver messo la Madonna al posto dello Spirito Santo dicendola soccorritrice, ausiliatrice, consigliera ("Madre del Buon Consiglio"), addirittura mediatrice e corredentrice, ecc., mentre tale è solo lo Spirito Santo. Ebbene, se si comprende che Maria è madre, tanto di Gesù quanto degli uomini, e possiede tutte le altre qualità, solo in forza dello Spirito, basterà sottolinearlo, come per l'appunto si propone di fare l'invocazione "sposa dello Spirito Santo", per ottenere il doppio effetto sia di dare pieno risalto allo Spirito, e sia di chiarire che le qualità dello Spirito attribuite a Maria lungi dall'essere un furto operato a Suo danno sono la semplice conferma della verità della Sua effusione su di lei. Giacché lo Spirito sta alle creature come la luce sorgiva sta ad una luce riflessa: non accantona né viene accantonato, bensì abilita e sostenta, manifestandosi quale Potenza che comunica potenza. In realtà, non l'attribuzione ma la negazione a Maria delle qualità espresse da quei titoli toglie qualcosa allo Spirito: perché Lo degrada al rango di un artista incapace di trasfondere la propria ricchezza di ispirazione in opere distinte da lui.
Resta vero, peraltro, che il titolo "sposa dello Spirito Santo" non comporta solo i vistosi vantaggi fin qui prospettati ma anche delle complicazioni che converrebbe evitare. Intanto, ben più frequente risulta il titolo "sposa del Padre", più che legittimo se si pensa che Gesù è il Figlio Unigenito di Dio e il figlio di Maria. E poi, la tradizione, soprattutto patristica, si è spesso servita del titolo "sponsa Verbi", sposa del Verbo, quale espressione dell'indissolubile unità di Maria con Gesù. Ma allora, visto che tutte e ciascuna di queste attribuzioni dispone di buone giustificazioni, diventa inevitabile chiedersi di chi la Madonna sia effettivamente sposa: se del Padre, o del Verbo, o dello Spirito Santo, o magari di tutti e tre e dunque della Trinità considerata nel suo insieme.
Molto dipende dal non dimenticare che il linguaggio nuziale qui adottato è e rimante un linguaggio figurato, da non irrigidire oltre misura. Come si è già detto, qualunque categoria umana utilizzata in rapporto alla designazione del Trascendente si riduce a poco più di un balbettio. 
Neppure però è priva di senso e verità. Per questo si può suggerire, in chiusura, di evitare di trovarsi costretti a lunghe e complesse spiegazioni semplicemente tornando, con una opportuna modifica, alla già citata preghiera di san Francisco di Assisi. Visto che lo Spirito Santo nel seno della Trinità è la verità del vincolo d'amore che lega il Padre e il Figlio, si chiami Maria, quale è realmente, figlia del Padre, madre del Figlio incarnato, e sposa nello Spirito anziché "dello" Spirito. E tutto il positivo illustrato a proposito di questo ultimo titolo verrà ripreso senza gli incagli che ne appesantiscono l'utilizzazione.

                                                                                 GIORGIO GOZZELINO SDB

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