martedì 5 gennaio 2016

I RE MAGI

Le visioni di Teresa Neumann: I re Magi

In base alle visioni di Teresa Neumann, i nomi di questi tre re, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, tramandati dalla tradizione ecclesiastica, sono più o meno esatti. Essi erano autentici principi regnanti, molto ricchi, non autoritari e prepotenti, ma cordiali con la gente. Baldassarre veniva dalla Nubia, un paese ricco d'oro. Aveva poco più di 40 anni e viaggiava con settanta servitori, venti soldati, otto saggi (ognuno dei quali aveva due servitori e una moglie). Baldassarre aveva circa venti sapienti presso di sé. Melchiorre veniva dall'Arabia, un paese ricco di messi e di spezie. Aveva circa 55 anni e aveva portato con sé circa quaranta servitori, cinquanta soldati, cinque sapienti ognuno dei quali aveva due servitori e due mogli. Gaspare veniva dalla Media, un paese ricco di incenso, frutta e resine. Aveva circa 45 anni ed era accompagnato da circa venti servitori, quaranta soldati e quattro saggi ognuno con due servitori.
In questi tre paesi veniva praticata con grande attenzione l'arte di scrutare le stelle, in particolare nella Media. Erano state costruite torri alte di legno, appunto per osservare le stelle. I principi tenevano ad avere presso di sé dei sapienti esperti nell'osservazione delle stelle, i magi. I giudei che vivevano nei loro paesi avevano portato la conoscenza del vero Dio e del Salvatore promesso, in particolare anche la profezia di Balaam: «Sorgerà una stella da Giacobbe» (Nm 24,17). In Nubia la stella era stata vista già tre settimane prima della nascita del Salvatore da due magi, che erano poi andati dal re e gli avevano raccontato di aver visto in cielo una stella speciale: essa era di grandezza straordinaria ed emanava una luce particolarmente forte; aveva inoltre una coda speciale, lunga e piegata verso la fine. Il re aveva quindi riunito i sapienti del suo regno, i quali non avevano saputo come spiegarsi il fatto, per cui il re aveva inviato messaggeri al suo amico, il re Melchiorre d'Arabia, nella fiducia che lui ne sapesse di più. In Arabia e in Media la stella era visibile come in Nubia, però in quei giorni nessun astronomo 48 era salito sulla torre. Soltanto in Arabia uno era stato lassù, aveva visto la strana stella e aveva detto che era necessario studiarla a fondo. Però i magi non erano tutti presenti, così la cosa era stata tralasciata; anche il re non se ne era occupato oltre. Ora però salì lui stesso sulla torre e poi inviò messaggeri in Media per sapere se anche lì fosse stata vista quella stella così particolare. In Media il re era salito personalmente sulla torre nei giorni della nascita del Salvatore e aveva scoperto la stella; aveva allora chiamato a consiglio i suoi sapienti, che però non avevano saputo dirgli nulla di preciso. Quando però tornarono i messaggeri dall'Arabia e riferirono ciò che avevano saputo, il re capì e ordinò di predisporre subito il viaggio per l'Arabia per discutere la cosa. Mentre i messaggeri arabi erano in viaggio per la Media, il re di Nubia cavalcò verso l'Arabia e proseguì poi col re di questo paese per la Media, dove giunsero mentre il re del paese stava facendo i preparativi per il viaggio in Arabia. Partirono quindi tutti e tre dalla Media seguendo la stella, che spesso non era visibile per giorni e settimane (a causa delle nubi) e quindi il viaggio fu ritardato. I re erano monoteisti, conoscevano la profezia di Balaam e credevano di avere ora davanti a sé la stella che egli aveva preannunciato. La visione dell'arrivo dei re magi avvenne il 6 gennaio 1929: verso mezzogiorno. Teresa vide i tre saggi principi, con un seguito di circa trecento persone (sapienti, servitori, soldati e anche donne) arrivare a Gerusalemme. Erano un negro dalla Nubia, uno di pelle scura dall'Arabia, un giallo dalla Media. Una cometa li guidava. Dopo una prima indagine presso Erode al quale chiesero dove fosse il re neonato, i re si mossero verso una Betlemme in direzione nord. Soltanto dopo una seconda indagine si mossero verso la Betlemme giusta. La stella però li condusse ben oltre Betlemme, verso una stalla in muratura dove la sacra famiglia, che stava allora fuggendo verso l'Egitto, viveva già da qualche tempo. Da principio i re sono delusi dalla semplicità e povertà che trovano e credono di essersi sbagliati. Tuttavia bussano alla porta. Giuseppe apre con circospezione. Soltanto il re di Arabia sa parlare una lingua che Giuseppe può capire. Egli si presenta e chiede di parlare con la madre. Poi vede Gesù bambino, che ha ora quasi due anni, con uno «sguardo divino»: e subito i re riconoscono in quel bimbo la meta delle loro ricerche, si gettano al suolo e con la fronte a terra adorano il piccolo. Teresa Neumann sente le catene che portano al collo tintinnare toccando la terra... Poi i re presentano i loro doni. Pregano la madre di conceder loro di tenere fra le braccia il bambino, e vengono accontentati. Teresa li invidia molto, perché possono tenere fra le braccia il bambino. Viene però ricompensata perché quando il bambino ha preso congedo dai re guarda lei con affetto, corre verso di lei con le manine tese e lei può tenerlo fra le braccia. Lo sente caldo e grassottello, ed è felicissima. Teresa visse questa esperienza per la prima volta nel 1931, e poi da allora tutti gli anni il 6 gennaio. 

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