domenica 8 gennaio 2017

Quinto Dogma mariano

Il quinto dogma mariano: Maria Mediatrice di tutte le grazie, Corredentrice del genere umano e Avvocata.

La controversia teologica sul quinto Dogma mariano - quello della Corredenzione di Maria - ha una lunga storia. Già in epoca patristica troviamo - sia in Oriente come nel mondo latino occidentale - non pochi riferimenti alla questione.

E comunque la richiesta della proclamazione del quinto Dogma mariano ha anche un'origine soprannaturale, giacché è stata la Madonna stessa, nelle apparizioni di Amsterdam, riconosciute dalla Chiesa, a chiedere che il dogma di Maria Mediatrice, Avvocata e Corredentrice del genere umano, da lei stessa definito "il più grande", fosse proclamato. Essendo il dato biblico legato a quello dogmatico, il fondamento di ogni dogma è da rintracciare nella Sacra Scrittura.

A un’apparizione mariana corrisponde una richiesta, che nel caso di Amsterdam sembra quella definitiva: il quinto dogma mariano è correlato intimamente al trionfo del Cuore Immacolato di Maria, preannunciato dalla Madre di Nostro Signore a Fatima.
L’apparizione ad Amsterdam porta con sé la recita di una preghiera, quella della Signora di tutti i popoli. Si tratta di un’invocazione a Gesù affinché mandi il Suo Spirito sulla terra, riproponendo la Pentecoste a partire dalla quale la Chiesa è nata e con la quale si rinnova.

 Suor Eugenia, dell'Associazione di diritto pontificio "Famiglia di Maria", che si occupa della diffusione del messaggio della Signora di tutti i popoli, ha riconosciuto Don Alessandro Maria Minutella, Presbitero della Arcidiocesi di Palermo, come il pioniere per la Sicilia e l’Italia meridionale di questo appello della Madonna e di questa preghiera.

Fattasi sempre più urgente la richiesta della Madonna, e considerato che i tempi che viviamo sono i tempi di Maria, quelli decisivi, dello scontro finale, don Alessandro ha avviato un ciclo di preghiere, chiamato “I 24 sabati della Corredentrice”.
Si tratta di 24 incontri iniziati il 13 dicembre 2014, primo sabato successivo alla Solennità dell’Immacolata. Durante questi incontri davanti all'Eucaristia si recita il Santo Rosario, si cantano le Litanie lauretane e, dopo la benedizione eucaristica, si leggono i messaggi che la Signora di tutti i popoli ha dato ad Amsterdam. Segue una breve meditazione sul testo appena letto, compiuta da padre Alessandro.

Questi incontri serali del sabato, nei quali si chiede a Dio che finalmente venga proclamato il quinto Dogma mariano e si prega per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, culmineranno con il ventiquattresimo sabato, il 30 maggio 2015, in occasione del quale è stato organizzato un pellegrinaggio ad Amsterdam. Alcuni dei fedeli che pregano per la proclamazione di questo Dogma si recheranno con Don Alessandro nella Cappella della Signora di tutti i popoli e a Dusseldorf dove è stata organizzata una Giornata internazionale di preghiera e di testimonianze sulle grazie concesse dalla Signora di tutti i popoli.
Il 31 maggio infatti è la data richiesta dalla Madonna in cui vuole essere proclamata Avvocata, Mediatrice e Corredentrice del genere umano.

Adesso esponiamo brevemente in cosa consiste questo triplice titolo partendo dai messaggi consegnati alla veggente Ida Peerdeman.
L’11 febbraio 1951 la Signora dice di trovarsi come sacrificio davanti alla croce e di aver sofferto insieme al Figlio spiritualmente e anche soprattutto fisicamente.
Il 15 aprile 1951 viene spiegato che la fascia gialla che le cinge la vita nell’immagine ricorda il panno che copriva Cristo sulla croce. Il Figlio è stato mandato dal Padre, e ora il Padre e il Figlio vogliono mandare la Signora in tutto il mondo. Aggiunge inoltre la Signora che la proclamazione del quinto Dogma mariano può rendere la Chiesa più solida e forte.
Il 29 aprile 1951 Ida nota che la Madonna ha le piaghe nelle mani, come se fosse stata crocifissa come il Figlio.

Per richiedere la proclamazione del dogma sono state rivolte tantissime petizioni al Papa soprattutto dai Paesi anglosassoni, U.S.A. e Belgio. Il sensus fidelium dunque non è in discussione; quel che manca, come in vari episodi aventi carattere soprannaturale e disseminati lungo il corso della storia della Chiesa, è il sostegno della Gerarchia.

Ricordiamo come il Papa Pio XI nel 1922 concesse alle diocesi del Belgio la possibilità di celebrare l’ufficio e la messa dedicata a Maria Mediatrice e istituì tre commissioni, in Belgio, Spagna e Roma, che analizzassero la questione.  Già prima del dogma dell’Assunzione in cielo di Maria in anima e corpo (1950) si parlava di Maria Corredentrice. Propulsore del movimento mariano in favore del Dogma della Corredentrice può senz'altro essere ritenuto il Card. Désiré Mercier, organizzatore di parecchie petizioni alla Santa Sede. Purtroppo però i tempi non erano ancora maturi e la questione venne archiviata.
Durante i lavori del Concilio Vaticano II (1962-65) ben 313 Padri conciliari chiesero che il quinto dogma venisse proclamato già in seno al Concilio Ecumenico.

Nel 1993 un movimento internazionale venne avviato per richiedere di definire un dogma con i tre titoli “Corredentrice, Mediatrice, Avvocata”. L’iniziativa fu sostenuta da più di 550 tra cardinali e vescovi e da 7 milioni di fedeli. Fra i 47 cardinali che hanno firmato la petizione si trovano Jean-Marie Lustiger, John O’Connor e Christoph von Schonborn.
Un’ulteriore petizione è stata presentata dal movimento Vox Populi Mariae Mediatrici, sotto la guida del teologo statunitense Mark I. Miravalle.

Tale richiesta viene ostacolata da parte di quei vescovi e di teologi che non lo ritengono un dogma necessario. Anzitutto perché - secondo questa prospettiva - il titolo di Corredentrice corre il rischio di offuscare il primato di Cristo, "unico mediatore tra Dio e gli uomini" (1 Tim 2,5). Giovanni Paolo II nell’enciclica Redemptoris Mater (1987) sottolinea che la mediazione di Maria non va intesa alla pari di quella di Cristo, ma in e a partire da quella di Cristo. Pertanto è legittimo teologicamente sostenere l'ipotesi di una “Mediazione partecipata”, quindi di mediazione vera e propria.

L’illustre mariologo René Laurentin osserva come il termine “Mediatrice” applicata a Maria ha una sua verità confermata in varie parti del Vangelo. Pensiamo fra tutti all’episodio delle nozze di Cana (cfr Gv 2,1-12). 

Percorrendo a ritroso la linea della storia, emerge che anche i Padri della Chiesa, come Germano di Costantinopoli e Cirillo di Alessandria attribuivano questo appellativo a Maria. San Bernardo da Chiaravalle si spinge oltre, parlando di Maria come Avvocata e affermando che “riceviamo tutto per mezzo di Maria: questa è la volontà di Dio per il nostro bene”. A questo grande santo vissuto nel Medioevo fa eco un altro grande apostolo di Maria, il Monfort, autore del “Trattato della vera devozione a Maria” e della formula di consacrazione, ivi contenuta, a Gesù Cristo Sapienza Incarnata per le mani di Maria.
Ci si rende conto che i primi cenni alla mediazione di Maria sono antichissimi e disseminati nei secoli.

Concludendo, se possiamo affermare che c’è un solo Dio che agisce per mezzo di tutti (Ef 4,6), e che Dio opera mediante tutti i membri della comunità (I Cor 12,4-11), allora la creatura più perfetta, colei che ha sempre compiuto la volontà di Dio, è quella che più perfettamente assolve alla funzione di mediazione: Maria è Mediatrice, Corredentrice e Avvocata in e a partire da Cristo.

Infine, vi proponiamo una suggestione che proviene dal Medioevo: Cristo è il Capo, la sua Chiesa è il Corpo, ma Maria è il collo che unisce il capo al corpo.

Preghiamo allora il Signore che presto venga proclamato il quinto Dogma mariano, coronamento dei quattro precedenti dogmi e condizione per il trionfo definitivo del Cuore Immacolato di Maria.




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